Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti di DominazioneVoyeur

IO. FOTOGRAFO A LUCI ROSSE. SIMONETTA E LA MIA COLLEZIONE A LUCI ROSSE – CAPITOLO 8

By 18 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Dolce Simonetta! La cavallina bizzosa e capricciosa di una volta alla fine si era fatta completamente domare. I tanti orgasmi avuti l’avevano soddisfatta e calmata. E resa docilissima e completamente sottomessa. Sorridente e continuando a leccarmi tutto la feci scendere dal mio petto. Si soffermò molto volentieri e mi baciò a lungo il ventre ed il pube. Alla fine le feci prendere nuovamente in bocca il mio uccello. Lei senza esitazioni spalancò immediatamente la bocca. Lo fece con estrema natiralezza e senza alcuna resistenza. Anzi. Dopo un piccolo sospiro riprese a succhiarmelo avidamente e con tanta voglia di darmi quell’immenso piacere che lei sapeva benissimo sarebbe stata capace con quel suo fantastico pompino di regalarmi. Ma così eccitata e particolarmente ispirata volle quindi offrirmi un pompino diverso. Abbandonato il glande già viola per qualche minuto mi leccò rumorosamente tutta la mia asta sempre dura ed eretta. La ricoprì tutta con la sua saliva e la fece diventare lucidissima. Non soddisfatta si dedicò alle mie palle. Tra i sospiri, dopo averle baciate e soppesate, se le mise in bocca. “Ti piace così, vero? – mi sussurrò a voce bassa e con gli occhi socchiusi prima di avere la bocca strapiena del mio scroto – Sei proprio un bel porcellino, tu! E guarda, guarda come ti piace e ti agiti… Sono molto brava, vero, a fare queste cosine?”

Ma, dopo qualche istante, mi stupì. Fece scivolare fuori dalla sua bocca i miei coglioni che lei ben sentiva duri, gonfi e strapieni di voglia. Dolcemente e piano mi sollevò completamente lo scroto. Con la linguetta impazzita me lo baciò ancora tutto e poi, lentamente, la fece scendere più giù, fino a sfiorare il mio peloso buco del culo. Sentii allora un suo lungo sospiro si fermò proprio lì… Io gemetti perché intuii quello che stava per farmi. Oh sì! Simonetta appoggiò le sue labbra ben bagnate proprio attorno al mio buchino verginissimo. Con la sua lingua mi leccò tutto il buco del culo e poi mi regalò un lunghissimo bacio! Ma non era stato proprio facile per Simonetta leccarmi e baciarmi il buco del culo! E me lo disse! “Ti è piaciuto anche questo, vero? – mi sussurrò con un altro lungo sospiro – Sei proprio un bel maialino, tu! Non le faccio mai, queste cose, sai… Ma tu… ma tu mia hai fatto proprio impazzire!”

Si sollevò quindi tutta rossa in volto per asciugarsi le labbra piene della sua saliva. Poi mi fissò per qualche secondo negli occhi con uno sguardo penetrante tra il malizioso e il voglioso. Subito dopo abbassò il capo provando evidentemente una grande vergogna per quello che stava per chiedermi. Lo fece riprendendo tra le sue dita il mio cazzo! “Le mostri anche a me? – mi chiese improvvisamente a sorpresa – Almeno alcune. Quelle che vuoi tu… Sì. Solo quelle foto che sei autorizzato a mostrare…”

“Ehi, Simonetta, stai diventando anche tu una porcellina…” “Ma no, Fabio, sono solo un po’ curiosa… – esclamò allora lei abbassando di nuovo lo sguardo – E il vedere certi scatti forse mi potrebbe aiutare anche a fare in futuro quelle cosine che il fotografo desidera tanto anch’io faccia! E sai bene che non sarebbe facile per me!”

“Tesoro, ci sono tanti tipi di foto e riprese… Donne, uomini ed anche coppie.” “Anche uomini? – mi interruppe subito lei con tono interrogativo molto malizioso – Gran bei maschietti e soprattutto grandi narcisi, immagino!” “Certo, Simonetta! Tutti ben palestrati e con tante belle cose da mostrare ad una donna! Puoi ben immaginare quali… Poche sono state invece le donne single venute qui da me da sole! La maggior parte comunque sposatissime o fidanzate. Sì, e si sono fatte fotografare e riprendere come ben immagini. Stupendamente nude! Hanno voluto qualche volta però farsi riprendere anche da sole. Ma spesso anche con i loro compagni, fidanzati , mariti o… altri!

Insomma! Non solo con i loro uomini! Molte altre anche con i loro amanti, più giovani o più vecchi. Questi non si sono mai fatti alcun problema nel farsi prima fotografare nudi senza le loro amanti ed anche di non proteggersi almeno un po’! Loro! E ancor meno hanno voluto tutelare poi le loro donne in quelle pose. Molte, come detto, anche sposate e fidanzate. Ma, come hai sicuramente già ben capito, non proprio con loro!”

“Non capisco, invece… – mi chiese allora Simonetta un po’ confusa – Spiegami, ti prego. Lo sai bene che io adesso non sono sposata e neppure fidanzata… “Molte donne, soprattutto quando per la prima volta hanno posato nude da sole oppure non insieme ai propri fidanzati o mariti, mi hanno espresso un loro comprensibile desiderio. Almeno nelle copie delle foto che sarebbero rimaste in mio possesso nel mio archivio privato, avrei dovuto coprire parzialmente il loro volto e talvolta almeno un po’ le loro parti più intime e preziose. Ciò usando magari degli antiestetici ma necessari bollini rossi che il mio sofisticato programma di fotografia mi permetteva di usare. Pur fidandosi di me talvolta le giovani donne, mie nuove ed esordienti modelle, si erano mostrate diffidenti nei confronti dei loro partner. Questi, talvolta amanti occasionali, naturalmente avrebbero anzi sempre preferito le loro donne oltre che completamente nude pure a volto totalmente scoperto e senza alcuna protezione del volto e delle loro parti più intime. Anche nei momenti più scabrosi, delicati e spesso poco graditi dalle donne. Alcuni attimi fedelmente catturati dalla mia videocamera sicuramente sarebbero stati infatti molto volentieri eliminati soprattutto dalle femminucce… Soprattutto nelle particolari esibizioni di maggiore mascolinità che i maschi si erano molto volentieri invece prestati ad offrire al fotografo…”

“Capisco… Penso che io gradirei che in certi casi tu mi proteggessi… Almeno un po’… – mi miagolò allora Simonetta – Non sono sposata e non ho nemmeno ora il moroso del quale potrei fidarmi in certi momenti! Ma, insomma, non so se sono pronta a fare anche certe cose… Soprattutto quelle cose che piacciono tanto a voi fotografi, pure maschietti…”

“Vedremo, Simonetta, vedremo… Tu però hai me, ora… E il tuo imbarazzo, il tuo impaccio e il tuo possibile e comprensibile sbandamento in quei momenti non vanno nascosti all’obiettivo che ti riprenderebbe… Ed anzi la tua naturalezza e la tua gioiosa spontaneità nell’offrirti così proprio completamente nuda andrebbero offerte nella loro totalità. E non solo quello, naturalmente! In certi scatti ciò sarebbe fondamentale e li renderebbe particolarmente apprezzati e, perché no, ancora più realistici ed intriganti!”

Simonetta rimase perplessa. “Non ho alcun dubbio! – replicò lei diventando ancora più rossa in volto – Per voi fotografi maschi la modella deve essere bellissima, nuda e ben disponibile… a tutto, naturalmente!” Poi non aggiunse altro ed abbassò il capo. Ma io subito, per farle superare quel momento di evidente sbandamento che io le avevo involontariamente procurato, feci proprio quello che lei stessa mi aveva appena detto che desiderava io a quel punto facessi per lei! Presi infatti una scheda e la inserii in una fessurina sotto l’enorme monitor che avevamo di fronte. Era lo stesso nel quale lei, anche se talvolta quasi disorientata e parecchio infastidita, poco prima aveva avuto la possibilità di vedersi ed ammirarsi mentre mi spompinava. A modo suo!

“Da dove inizio, Simonetta?” “Come vuoi tu, Fabio ma ti inviterei ad andarci piano, soprattutto all’inizio… Con calma, insomma… Sono molto curiosa ma temo che potrei anche essere facilmente impressionabile! Vacci piano, insomma, e ti prego di farlo un po’ alla volta…”

“Donne giovani come te sono talvolta un po’ protette… Non sono sempre autorizzato a mostrartele senza copertura!” “Certo! Lo capisco! E va bene, Fabio, va bene così!”

Adagiò allora il suo visino sul mio ventre a pochi centimetri dal mio uccello e sentii il suo caldo ma affannato respiro. Subito riprese in mano il mio cazzo. Le piaceva accarezzarlo e ancor più subito dopo mostrò tutto il suo piacere nel riprendere una lentissima e dolcissima sega. La eccitava insomma masturbarmi così tenendo in mano il mio cazzo sempre più duro e contemporaneamente fissare il video alle mie spalle dove avrei sparato le foto del mio archivio che lei voleva vedere. Fra un po’, infatti, al posto della sua immagine ripresa dalla telecamera mentre mi segava sarebbero iniziate le sequenze fotografiche e pure alcune riprese. E simultaneamente anche nell’enorme video che avevo io di fronte ai piedi del letto pure collegato al lettore. Avremmo così potuto guardare ed apprezzare entrambi le stesse immagini contemporaneamente!

Cliccai su start. Apparve come titolo il nome Luisella. Poi ecco proprio lei, la mia prima splendida modella della mia collezione. Era sorridente, radiosa ed indubbiamente felice. Indossava un vestitino leggero e molto corto. “Chi è? – mi chiese subito Simonetta – Carina e piuttosto giovane, mi pare…” “Giovane e bella quanto te! Aveva bisogno di un book fotografico che un’agenzia pubblicitaria che l’aveva avvicinata all’università le aveva richiesto per proporle poi eventualmente un contrattino da fotomodella. Per spot pubblicitari su stampa locale e televisioni private.”

“E scommetto che doveva posare anche poco vestita per quel book… – mi interruppe allora subito Simonetta – Mi fa tanta pena quella ragazzina! Così carina…” “Hai ragione, Simonetta! – diedi subito ragione alla mia bellissima futura modella – Le ragazzine, soprattutto se molto giovani e belle, vengono speso avvicinate e prese in giro da uomini senza scrupoli. Le possibili neo modelle, illuse da una falsa promessa fatta loro, cedono su tutto ed accettano ogni cosa… Pur di apparire… I falsi agenti pubblicitari o i fittizi assistenti di altrettanto inesistenti registi pretendono sempre di più dalla ragazzina circuita e catturata. Quasi sempre dopo quei porcelloni si godono per primi in privato ed in esclusiva tutto quello che è stato offerto loro dalla bellissima ma ingenua ragazzina nel book fotografico preteso! E naturalmente, come hai giustamente previsto, non manca il nudo integrale! Tanto sofferto, soprattutto perché molto spesso sarebbe stato il primo davanti ad un teleobiettivo di un fotografo… Pure lui sempre di sesso maschile…”

“Era infatti la prima volta che Luisella doveva fare un servizio fotografico ed allora lei in buona fede e fiduciosa si limitò a degli splendidi primi piani che esaltarono soprattutto la sua indubbia e fresca bellezza. E poi autorizzò alcuni clic un po’ più intriganti ma sempre molto controllati ed altrettanto castigati. Sempre vestitissima, insomma! Lei non aveva proprio alcuna intenzione di spogliarsi e mostrare qualcosa di più di sé e del suo corpo in particolare!”

“Io certamente molto scettico non volli disilluderla subito ma non la forzai! Ma qualche giorno dopo però ritornò nel mio studio. Un po’ imbronciata e già molto agitata. Poiché doveva forse pubblicizzare una nuova linea di intimi per giovani donne, l’agente l’aveva invitata a fare delle altre foto. Lui doveva insomma vedere meglio com’era fatta e se era adatta per quel tipo di pubblicità. Luisella allora, molto perplessa ed evidentemente imbarazzata per quella richiesta fattale che violava parecchio la sua intimità, mi chiese subito se io ero un professionista serio, se potevo aiutarla e soprattutto se poteva fidarsi di me.

Quasi piagnucolando aggiunse per la mia tranquillità che pure voleva informarmi che lei era naturalmente maggiorenne, anche se da poco giorni… Sì, insomma, lei era giovanissima, ma io non dovevo preoccuparmene… A quelle parole la tranquillizzai quindi anch’io e solo allora lei, non volentieri, molto lentamente e con movimenti studiati si spogliò in silenzio. Rimase in mutandine e reggiseno. Il reggiseno e il tanghino indossati dalla giovane donna erano però da urlo e le feci subito parecchie foto che la valorizzarono indubbiamente con addosso proprio quell’intimo. Un po’ ingenuamente non pretese alcuna protezione particolare. Neanche sul visino… Ed ecco alcune sue foto… Ottimo il risultato, vero Simonetta?”

Feci proseguire sul video la lunga sequenza di foto che ritraevano infatti la ragazzina in mutandine e reggiseno. “Una gran bella femmina… – commentò Simonetta – Ma molto imbarazzata nel mostrarsi così davanti al fotografo uomo!” “Indubbiamente lo era… – confermai io a Simonetta – La trasparenza del reggiseno e della mutandina mi permisero di notare e sinceramente apprezzare moltissimo le sue intimità! Non potei non gustarmi le sue giovani ma già ben gonfie e rotondissime tettine con gli appena intravisti piccoli, rosei capezzolini già parecchio appuntiti. Ma soprattutto notai il piccolissimo e curatissimo triangolino nero di foltissima peluria che ornava il suo sesso.

Luisella sapeva benissimo quanto il suo intimo fosse minuscolo e soprattutto trasparente. Sapeva quindi di essere già quasi nuda davanti al fotografo. E proprio per questo si imbarazzò. Tanto e vistosamente. Mostrò chiari segni di insofferenza per quello che era costretta a mostrarmi! E continuò a sbuffare per tutto il tempo che mi occorse per la serie di clic che scattai. Più scattavo e più lei brontolava e mi mostrava tutta la sua insofferenza. Era veramente e comprensibilmente molto in difficoltà ed imbarazzata. Io ero sempre un uomo, al quale lei era costretta a mostrarsi in mutandine e reggiseno! Mi supplicò di far presto.

“Ma fu ancora di più indispettita quando tornò per la terza volta. L’agente l’aveva sgridata ulteriormente e strapazzata parecchio. Anche quelle foto che le aveva fatto in intimo non gli erano bastate! Doveva proprio mostrarsi nuda e soprattutto doveva farsi fotografare serena e senza tradire pudori ed imbarazzi di nessun tipo. Doveva essere insomma più spontanea, più naturale possibile ed ovviamente assolutamente nuda! E proprio questo me lo ripetette più volte, fissandomi con uno sguardo che cerava la mia mia comprensione e necessaria seria complicità.” 

Lo immaginavo! – commentò Simonetta – Come tutti quegli agenti pubblicitari millantatori e porci!” “E’ vero Simonetta. Ma lei era molto, molto turbata, titubante ed evidentemente in difficoltà per quelle pretese avanzate da quell’uomo. Parlava sottovoce ed a capo chino. Provava una gran vergogna a dirmi quelle cose ed in particolare nell’avermi elencato le ulteriori pretese avanzate da lui. E che non erano concluse, purtroppo per lei!

Il suo fastidio era accresciuto anche dal fatto che il suo moroso non sapeva nulla di quelle foto che sarebbe stata costretta a fare. E mi confessò candidamente che lei una volta aveva anche rifiutato di farsi fotografare nuda per gioco proprio dal suo moroso. Nonostante le insistenze del ragazzino evidentemente già cresciutello ed amante del bello. E la sua morosa era indubbiamente bella! E lo sarebbe stata ancor di più completamente nuda. Tutta per lui! E per lei era prima volta… . 

Ma Luisella era assillata anche da un’altra tassativa richiesta impostale da quell’agente sempre più invadente nella sua femminilità di giovanissima donna! Lui aveva infatti notato che lei aveva un bellissimo, curatissimo ma ben evidente pelo nero come i suoi capelli! E l’agente l’aveva invitata pure a depilarsi. Completamente! Come avevano accettato di farlo quasi tutte le giovani modelle di intimo femminile! Ma Luisella non voleva subire anche quella che per lei era una ulteriore mortificazione della sua femminilità! E poi anche al suo moroso lei era invece sempre piaciuta proprio così, al naturale e con il suo bel cespuglietto peloso curatissimo ma ben gonfio e nerissimo. Come lei lo aveva da sempre avuto! Quindi la giovane donna di fronte a quella strana e fastidiosa pretesa era inizialmente andata in confusion. Non avrebbe saputo come giustificarsi con il moroso per quella improvvisa scelta molto intima e privatissima che lei sarebbe stata costretta a subire! Il ragazzino l’avrebbe prima o poi vista nuda! E anche lei stessa come giovane donna si sarebbe così sentita molto umiliata a mostrarsi così al suo uomo!”

Povera Luisella! – commentò Simonetta – Sarebbe stato orribile per una donna subire anche quella umiliazione!” “Certo, lo potevo immaginare anch’io…. – commentai io – Quanto fosse stata insopportabile per lei subire quella imposizioni da parte di un uomo! E lui non era neppure il moroso o il marito!

Vedendola effettivamente sempre più alterata e nervosa io la ascoltai in silenzio e la lasciai sfogare ancora. Ma alla fine, dopo una lunga serie di lamenti e di imprecazioni che non si addicevano proprio alla bella Luisella, lei mi sussurrò mestamente quasi miagolando che alla fine lei però si era ormai rassegnata. Aveva inventato per il suo ingenuo moroso una fantasiosa ma necessaria visita ginecologica per farsi prescrivere la pillola che proprio lui tanto voleva che lei cominciasse a prendere per non farsi ingravidare da lui. E così la dolce ed astuta Luisella aveva potuto accettare anche quell’ultima umiliante imposizione dell’agente. Sì, l’aveva fatto! Sì, la sera prima nell’intimità del suo bagno, si era già completamente depilata come quell’uomo aveva preteso! Era proprio pronta a mostrarsi come lui voleva! E lei era anche parecchio arrabbiata perché così depilata sembrava una bambina di dodici anni alla quale erano appena sbocciate le tettine ed che ancora in attesa delle prime mestruazioni… Lei invece era già donna…

E poi, quasi urlando e continuando nel suo rabbioso sfogo, mi informò che, anche se assai mal volentieri, lei si era ormai proprio convinta e che per la prima volta in vita sua avrebbe accettato di posare. Sì, come io avevo ben capito, anche nuda! Come voleva quello lì! Un po’ protetta però, almeno negli scatti che sarebbero rimasti in mio possesso. Era poi invece anche rassegnata a mostrarsi pure senza protezioni e proprio così completamente nuda negli scatti riservati all’agenzia. Anche il suo bel visino, molto apprezzato come tutto il suo corpo, doveva rimanere scoperto ed essere ben visibile nelle foto che lei avrebbe dovuto consegnare all’incaricato dell’agenzia pubblicitaria!

Io timidamente la sconsigliai. Non vollì però infierire per quella sua scelta che era stata per lei così difficile da fare. Ubbidii agli ordini della giovanissima cliente. Lentamente Luisella si spogliò. Completamente ed in un silenzio interrotto subito dai gemiti del fastidio che provava e che non riusciva a nascondere. Alla fine mi apparve proprio tutta nuda! Anche se imbronciata e paonazza in volto. Si vergognava tantissimo la ragazzina! Ma io le feci il servizio, proprio come lei aveva voluto.

Eccola qui, Luisella! E’ nuda, come vedi e proprio come doveva essere! Come hai capito ho esaudito la sua volontà e l’ho un po’ protetta offuscando solo un po’ il suo volto. Ma tu l’hai già apprezzata quanto fosse bella nelle altre foto che hai visto prima…”

“Sì le ho viste… E vedo, Fabio, adesso vedo anche queste… Ha un bellissimo corpo Luisella! Proprio da modella di intimo femminile per giovanissime! Un piccolo ma bellissimo seno e quella passerina… Proprio così, poi… Completamente depilata! Si mostra indubbiamente nuda e, poverina, così indifesa davanti ai futuri sguardi di molti lupi maschi famelici… Non riesce a nascondere proprio nulla, neanche le sue grandi labbra… Sono un po’ aperte, così gonfie, in rilevo e ben in evidenza! Si vedono, eccome! Mi sembra quasi che la ragazzina sia anche un po’ eccitata… Chissà quante seghe si sarebbero fatti vedendola così in Internet nei vari siti per solo uomini nei quali quei porci dell’agenzia l’avrebbero certamente proposta. E’ così bella e giovane, Luisella… E chissà quante seghe si sarebbe fatto anche quel mascalzone di agente a vedere per primo quelle labbra appena un po’ schiuse e pure un po’ bagnate della ragazzina così carina ma anche tanto ingenua….”

Ma non è stato facile sai, Simonetta, scattare quelle foto alla Luisella! Inizialmente la ragazzina era agitatissima, tesissima e per nulla rilassata! Fino all’ultimo si mostrò goffamente impegnatissima nel tentativo di coprirsi almeno un po’ quelle cosine che non voleva proprio ancora mostrare completamente. Accompagnandosi con smorfie di fastidio, immobile ed impalata in mezzo alla stanza, tentò a lungo di coprirsi con le mani le tettine e la fica. Poi un po’ alla volta riuscii a calmarla. Prima la convinsi a mostrarmi un po’ il seno. Lei sbuffò ma alla fine sbuffando fece scendere giù un braccio e congiungendo la mano all’altra che continuava a nascondere la sua fica. Apparvero così le piccole tettine che mi sembrarono ancora più rotonde e piene di come le avevo immaginate sotto il reggiseno. Le due piccole areole di un rosa tenue e chiarissimo tradirono i due capezzoli ben appuntiti, ritti e rivolti al cielo. Bellissimi, soprattutto perché vivi e sicuramente provocati da una leggera eccitazione che la giovane donna iniziava a provare. 

Lei però continuò a supplicarmi di fare presto. Io le promisi pochi scatti ma la invitai a mostrarsi più disinvolta e proprio così a raccogliersi con entrambe le mani i suoi bellissimi e lunghissimi capelli neri dietro la nuca.

Lei ben intuì che così facendo mi avrebbe offerto in visione tutto il suo corpo. Nudo e senza alcuna protezione dei suoi tesori. Anche la sua farfallina sarebbe finalmente apparsa! Lo fece e finalmente lei mi apparve nella sua splendida totale nudità! Era meravigliosa Luisella, così! Ma non scattai subito e velocemente come lei avrebbe desiderato. Imbronciata mi chiese infatti cosa aspettassi. Lei era lì ed aveva ubbidito! Era proprio come avevo voluto! Io le risposi con estrema calma che mancava la cosa più bella. Lei con un sospiro mi chiese cosa fosse più bello di quello che già mi offriva. Io con il tono più adatto possibile alla situazione creatasi le risposi. Tra i tanto meravigliosi gioielli che vedevo mi mancava quello più prezioso. Mi manca il suo sorriso.

A quelle parole la vidi vacillare. Scomparve il rossore dal suo volto non più teso ed imbronciato e finalmente spontaneamente esplose il suo sorriso che mi abbagliò. Sbloccò il dito della mia fotocamera e partì la prima raffica di clic. Lei li sentì ma questa volta non la infastidirono. Rilassata prese anche delle pose senza dubbio molto più adatte di quelle indubbiamente forzate precedente offerte agli scatti. Non si irrigidì neppure quando dopo una lunga serie di clic che pure lei intuì sarebbero stati già sufficienti per il book richiestomi, la presi per mano ed in silenzio la feci lentamente adagiare sul divano.

Le chiesi allora se avesse mai posato nuda. Ma solo per sé, di sua volontà e con un fotografo professionista di indubbio sesso maschile. E prima della sua risposta le domandai pure se lo avesse voluto fare con me. Avevo toccato evidentemente il tasto giusto. Quello della sua vanità e l’esibizionismo di tutte le belle donne. Mi rispose infatti che non l’aveva mai fatto anche se lei sapeva di essere bella e che si piaceva parecchio. Ma non sapeva se sarebbe stata in grado di posare come un fotografo professionista avrebbe da lei preteso.

La ragazzina era evidentemente già in confusione, Fabio? – mi chiese Simonetta un po’ ironica facendo trasparire una strana gelosia – Già sedotta?”

Oh Simonetta! La situazione indubbiamente l’aveva intrigata… – replicai alla giovane donna che mi stava segando – Inoltre, oltre ad averla rilassata quanto necessario dopo momenti di grande tensione per lei, il fotografo probabilmente non le dispiaceva proprio.

La invitai a rimanere così serena ed a continuare a mostrarmi il suo bellissimo sorriso. Lei recepì il messaggio e si distese sul divano. Le scattai una infinità di foto. In tutte le posizioni. Sospirò un pochino quando sempre sul divano la feci girare e sollevare il culetto. Non le piacque la posizione sul divano alla pecorina e me lo disse subito. Mi chiese abbandonando per un secondo il sorriso se per il fotografo anche quella posa fosse proprio necessaria! Ma si dimenò solo un po’ quando sentì un po’ a sorpresa le mie dita indagare da dietro tra i suoi forellini ed allargarli con estrema delicatezza. Erano ben evidenti dopo la depilazione da lei stessa effettuata.

Luisella non oppose alcuna resistenza. Anzi! Notai che la ragazzina, non abituata evidentemente a quelle situazioni ed a quelle sollecitazioni così particolari aveva già provato del piacere. Tanto piacere. Accortasi del mio apprezzamento per quella sua manifestazione di grande femminilità, si scusò confessandomi che spesso non riusciva proprio a controllarsi in certe situazioni. Come in quel momento… E se ne scusò!

Io divertito da quella confidenza rincarai la dose chiedendole il permesso di riprenderla proprio in quella situazione così particolare…”

Deformazione professionale e ricerca di nuove modelle… – mi interruppe Simonetta che aumentò volutamente la velocità della sega che mi stava continuando a fare – La bella ragazzina non mi era sembrata abituata a certe cose… Ma si era sciolta, adesso…”

Effettivamente Luisella mi permise allora solo uno scatto. Si vergognava un po’ di farsi fotografare così. Ma volle essere rassicurata che quella foto non sarebbe stata allegata alle altre del book. Non era necessario che tutti la vedessero così bene anche alla pecorina e soprattutto così… partecipe!

La tranquillizzai e ripresi negli scatti. Le feci freneticamente cambiare le pose e mutai pure la velocità degli scatti. La feci quindi scendere dal divano e la convinsi a camminare a quattro gambe. Brontolò un po’ ma egualmente la immortalai con i capelli arruffati che le coprivano un po’ il volto. Ma sempre sorridente. Io sdraiato a terra davanti a lei poi dal basso la catturai in quella posizione in uno splendido primo piano. Ma i suoi piccoli seni mi erano però in quella posizione pure offerti splendidamente. Completamente liberi, un po’ ciondolanti ma sempre appuntiti erano così tremendamente sexy e assolutamente da riprendere”.

Stava diventando veramente una brava modella! – si inserì nel racconto Simonetta – Ma questo non ti dispiaceva proprio, mi pare…”

Effettivamente la bella Luisella aveva deciso di abbandonarsi completamente. Riponeva tutta la fiducia in me che non l’aveva assolutamente forzata e convinta a mostrarsi con estrema delicatezza.

Per un attimo pensai pure di portarla a quel punto nella mia vicina camera dove solitamente mi scatenavo nelle mie bellissime foto a luci rosse. Lei probabilmente a quel punto non si sarebbe opposta. Era ormai in balia del fotografo. Ritenni più giusto però adagiarla sul divano e farla distendere. Lei di nuovo si fece guidare e come richiesto allargò le gambe. Spalancò così la sua fica depilata da bambina. Le grandi labbra erano gonfie, un po’ aperte ed umide. Mi chiese se volevo fotografarla proprio così, con la sua passerina così spalancata. E così depilata, era proprio scoperta, indifesa… Non le risposi ma prima volli riprenderla tutta, dal visetto sorridente ai piedini ben divaricati. Poi lavorai con lo zoom fino ad arrivare proprio lì. Alla sua bella fica! Con le dita di una mano la accarezzai. Era bagnata fradicia. Con il pollice e l’indice della mano sinistra le allargai le grandi labbra e spalancai il suo sesso che vidi dentro ancor più bagnato e pulsante.

Lei non parlava più e solamente gemeva. Volli allora riprendere in primo piano la sua fica che viveva tra le mie dita. Luisella riuscì a fatica tra i gemiti a pregarmi di non esagerare con quegli scatti. Se proprio dovevo mi lasciava farne solo un paio. Ma solo per me!

Ubbidii. Dopo un paio di clic riposi la mia fotocamera. Le sorrisi e lei sommessamente mi ringraziò.”

Non posso immaginare che tu, maschiaccio, ti sia fermato lì… – volle aggiungere allora Simonetta – Sarebbe incredibile che tu non abbia raccolto quel fiorellino che ti si offriva…”

Luisella era veramente bella ed era effettivamente in totale confusione. Me lo confessò lei stessa a bassa voce vergognandosene. Tutte quelle emozioni l’avevano effettivamente mandata in paradiso. Senza preamboli la bacia sulla bocca. Lei si aprì immediatamente. Anche se un po’ sorpresa si mostrò ben disponibile. Baciava bene la ragazzina! Mentre la baciavo le stringevo i piccoli seni e le torturavo i capezzolini sempre più rigidi e ritti. Ansimava, Luisella e teneva gli occhi socchiusi. Provava già un gra piacere tra le mie braccia…

Improvvisamente la sentì per un attimo irrigidirsi. E pronunciò il nome di quello che ritenni fosse il suo moroso. Io serenamente la tranquillizzai ricordando la visita ginecologica alla quale doveva sottoporsi per volontà dello stesso moroso.

Ma Fabio! Sei proprio un mascalzone! – si inserì Simonetta – Non hai pietà per i giovani morosi, tu!”

Non la ebbe in quel momento neppure Luisella alla quale scappò un sorrisetto! – tranquillizzai Simonetta – Anzi, alla signorina sfuggì un vero e proprio urletto provocatole dal piacere che stava già provando! Per le mie dita e per le mie parole!”

Non persi tempo e non mi fermai nel continuare a dare quel piacere a Luisella. Dopo la bocca mi avvicinai alle sue tettine ed ai suoi capezzolini già ben ritti e pronti ad essere leccati e baciati. Li catturai, li imprigionai ed iniziai una lunga tortura. Mentre infatti mordicchiavo e torturavo i suoi capezzoli così sensibili l’accarezzavo tra i capelli e dolcemente accarezzavo piano e lentamente il suo sesso.

Luisella continuava a gemere e lasciava che tutto il suo corpo fosse da me scoperto, accarezzato e baciato. Ogni tanto fremeva, aveva un sussulto e si lasciava andare a qualche gridolino. Luisella era indubbiamente una donna molto calda che apprezzava il sesso. Non nascondeva quanto le piacesse provare il piacere e le mie dita già bagnate dagli umori della giovane donna me lo dimostravano. Sapeva di essere una femmina particolarmente calda e di non riuscire a controllare le sue reazioni. Gemendo chiedeva continuamente scusa…. Dovevo avere pazienza! Lei era fatta così…”

Una piccola bomba del sesso! – volle aggiungere Simonetta – Povero il suo ragazzino o chi la scopava!”

Oh no, Simonetta! Sentire la giovane donna fremere, sussultare e ringraziarmi gemendo di quello che le stavo facendo non mi preoccupò ed anzi mi inorgoglì!

Fu solo quando iniziai a percepire il suo respiro farsi ancora più affannoso e lei sussultare con sempre maggior frequenza che ritenni il momento giusto per cambiare posizione.

Lentamente catturai e strinsi con le dita di entrambe le mie mani i suoi seni. Quindi cominciai a scendere lentamente con la bocca lungo il suo corpo. Leccandola piano, dappertutto andavo sempre più giù. Lei continuava a dimenarsi ed impaziente aspettava che io arrivassi dove lei sognava. La fica mi accolse già bagnata fradicia e Luisella emise un lunghissimo gemito di piacere e di gratitudine. Conobbi così subito gli acri sapori degli umori della giovane donna. Con la lingua andai alla ricerca del suo grilletto del piacere. Lo trovai subito, il suo clitoride piuttosto piccolino, ma pulsante e fremente.

Le avevi fatta così perdere completamente la testa, Fabio! – mi quasi rimproverò Simonetta – Era proprio nelle tue mani…”

Sì, Simonetta. Era nella mia bocca… E proprio mentre le catturai il clitoride lei non resse più e schizzò. Tutto nella mia bocca! Iniziò a gemere, a sobbalzare e distinsi il suo liquido spargersi sulle mie labbra e nella mia bocca. E mentre godeva si scusava. Non voleva fare così. Ma diceva che non era colpa sua. La stavo facendo impazzire con la mia lingua e con il suo piccolo grilletto catturato e tormentato…. Infatti più lei gemeva e più io le succhiavo e poi tormentavo il suo pulsantino del piacere che grondava i suoi umori. Volevo farla impazzire di piacere. E lei subiva e non riusciva più a controllarsi. Sentivo tutto il suo sesso pulsare e lei cercare di sollevare ed abbassare il suo ventre come se scopasse con la mia lingua.

Ad ogni orgasmo seguivano i suoi spruzzi. E si ripetevano continuamente, numerosi e violenti. Luisella era oramai infatti in preda ad orgasmi in serie. Urlava, gemeva, sospirava e quando il piacere diminuiva l’intensità per qualche istante lei continuava a scusarsi, a giustificarsi per quello che aveva fatto. Lo sapeva che stava ubriacandomi dei suoi umori e ne era imbarazzata.

Oh, è proprio vero, Fabio! Quando ci fate partire, voi maschiacci… – sospirò Simonetta – Non ci fermiamo più, noi donne! Perdiamo la cognizione del tempo e non riusciamo proprio più a controllare il nostro corpo e neanche i nostri orgasmi che non riusciamo più a frenare!” 

Tutte, Simonetta, anche te! – precisai alla donna che continuava imperterrita a segarmi – Ed anche tu sei una grande femmina…”

Dopo un numero infinito di orgasmi Luisella mostrò i primi segni di sfinimento. Mi pregò allora sottovoce di fermarmi perché era esausta e doveva riprendersi. Aveva il sesso in fiamme… I troppi orgasmi l’avevano devastata. Mai fatto sesso così!”

Io allora mi sollevai e mi alzai in piedi. La guardai stremata e sdraiata sul divano. Lei mi ripetè con voce flebile che l’avevo distrutta… Sapeva benissimo che a quel punto lei avrebbe dovuto contraccambiare. Sorridendomi confessò che le ero piaciuto un sacco. Dal primo momento che mi aveva visto. Ma era così arrabbiata con quell’agente… E tanto preoccupata, pure… Per il servizio fotografico che doveva fare…

Mi chiese timidamente come poteva ringraziarmi e farmi felice. Pensava che io l’avevo già apprezzata abbastanza come modella. L’avevo ripresa tantissimo ed in varie maniere… Quelle ultime foto, in particolare… Per lei quelle erano il massimo che lei poteva offrire ad un fotografo uomo. La sua fica! Spalancata e depilata! Non l’aveva mai fatto prima!

Il mio silenzio la inquietò ancora un po! Mi ricordò dopo un lungo sospiro che lei aveva un moroso che era all’oscuro di tutto! Se lo sapesse ora dove lei fosse, come fosse in quel momento, cosa aveva già fatto e soprattutto cosa aveva permesso che un uomo facesse a lei… Non volevo assolutamente forzarla… E far dire proprio a lei cosa le sarebbe piaciuto…

Io continuai a rimanere nel mio silenzio. Mi piaceva sentire i suoi ragionamenti e soprattutto vedere quale fosse la sua disponibilità e il suo modo di voler contraccambiare.”

Collezione a luci rosse? – mi interrogò Simonetta – Non mi sembrava il tipo… Sbaglio?”

Effettivamente non lo era e ritenni che sarebbe stato troppo difficile per lei sopportare certi miei particolari desideri. Ma mi piaceva, Luisella…

Lei, abbassando il capo con un filo di voce cercò di interpretare il mio silenzio che la inquietava un po’ ma pure la incuriosiva ed intrigava. Mi disse sorprendendomi che lei era effettivamente giovanissima ma non era più vergine. Ma non prendeva la pillola ed alludendo a me aggiunse che di solito erano gli uomini che si occupavano dei preservativi…

Le risposi immediatamente e seccamente che non li usavo mai, che ero viziato e che ero abituato ad altre piacevolissime soluzioni. Meno pericolose per la femminuccia ma forse un po’ più scabrose e più difficili da sopportare…

Penso di immaginare le tue voglie… – esclamò Simonetta – Ma lei? Avrebbe detto di sì?”

Io mi sollevai e presi per mano Luisella. Lei me la strinse e segui le mie indicazioni. Io la accarezzai lentamente tra i capelli e con una mano le sfiorai la nuca facendole sentire una leggera pressione. Fu sufficiente per farle capire. Lei mi sfilò la maglietta che ancora indossavo e lasciandosi scappare un gemito di apprezzamento mi accarezzò piano i pettorali che scoprì. Mi palpeggiò con cura poi per un attimo i miei addominali ben scolpiti che evidentemente le piacquero tantissimo. Lentamente sempre in piedi si chinò in avanti. Mi regalò, ancora così piegata in quella meravigliosa posizione, una visione che mi provocò una reazione che non riuscii più a controllare all’interno dei jeans. La sua nudità, le sue lunghe gambe leggermente divaricate e quel culetto ancora ben sollevato che mi regalava la sua soda rotondità, mi fecero ulteriormente surriscaldare.

Mi piegai anch’io in avanti. Con le dita di una mano strizzai le sue tettine un po’ ballonzolanti ed i suoi capezzolini sempre più inturgiditi per il piacere che continuavo così a darle. Con le dita della mano dell’altro braccio ben allungato indagavo i suoi buchini più privati. Penetrai piano la fica sempre bagnata e il buchino del suo culetto. Era stretto, evidentemente vergine e sofferente per la mia improvvisa intrusione. La udiii sbuffare e gemere. Il suo caldo respiro si fece invece sentire sul mio basso ventre. Mi pregò di non esagerare e di non tormentare quel suo buchino ancora vergine. Le davo fastidio… Non mi curai di quella preghiera. La infilzai subito dopo, velocemente con il mio dito più lungo e grosso. Lei lanciò un urlo e un lungo sospiro. Le avevo fatto male, evidentemente. Luisella allora si inarcò, si scosse e mi puntò addosso il suo sguardo mescolato di rabbia e piacere.

Il suo sguardo supplichevole mi convinse di estrarre il mio dito dal suo forellino dolorante. Ma continuai allora ad accarezzale i capelli ed a contraccambiare il suo sguardo. La invitai a continuare. Era bravissima a fare certe cose!

Ci sapeva fare la ragazzina! – commentò allora Simonetta – Anche se un po’ ancora bloccata…”

Non lo fu più dopo le mie ultime parole di apprezzamento del suo essere femmina! Mi slacciò allora velocemente la cintura, mi aprì i bottoncini dei jeans e con decisione me li sfilò. Sempre fissandomi negli occhi. Di nuovo tutta rossa in volto si appoggiò con con il visino sui miei slip che a fatica nascondevano quello che stava sotto e che lei già ben intravedeva. Mi disse che provava vergogna. Non ero il suo moroso… Però io le avevo fatto quelle cose… E come gliele avevo fatte! L’avevo fatta impazzire! Come adesso… E che buon odore di maschio, avevo…”

La ragazzina era proprio pronta, Fabio! – sospirò Simonetta – Era in adorazione anche del tuo odore!”

E’ vero, Simonetta. Non fu necessario che io aggiungessi altro. Le feci intendere che avrei voluto guardarla mentre imbarazzata lo faceva. Pretesi però che anche lei fissandomi estasiata mi regalasse tutta la sua bellezza mentre mi avrebbe spompinato. E fino alla fine! Con un cenno del capo annuì e continuando a fissarmi mi regalò un altro suo splendido sorriso.

Subito dopo divenne seria e con studiata lentezza mi abbassò lo slip. Presto si bloccò e rimase come in contemplazione del mio uccello. L’avevo evidentemente sorpresa ed emise un lunghissimo sospiro. Spalancò gli occhioni e mi guardò. Esclamando mi disse che era bello il nio uccello e come era diverso da quello del moroso e da !quelli che aveva visto dei ragazzini Quindi mi accarezzò e mi soppesò le palle che sentì proprio pesanti e strapiene. Sempre guardandomi dritto negli occhi con il pollice e gli indici di entrambi le mani con dolcezza e lentamente mi scappellò tutto il glande che le si presentò già viola e un po’ umido. Sentì così per la prima volta anche l’odore del mio liquido seminale… Mi sembrò che non le piacque… Ma dopo l’avrebbe anche assaporato!

Luisella mi domandò un po’ preoccupata se era stata brava fino ad allora. La rassicurai e lei aggiunse che lei quelle cose sapeva farle solo in quella maniera. E proprio così dicendo iniziò contemporaneamente a segarmi lentamente ed a baciarmi le palle e tutta l’asta del mio cazzo. Prima lentamente, poi quasi con bramosia. E facendolo mi scrutava e cercava di studiare le mie reazioni. Io le accarezzavo i capelli e la rassicuravo mostrandole tutto il piacere che mi stava regalando.

Fu allora che le raccolsi i capelli dietro la nuca, le bloccai il capo e le mandai così il messaggio che era giunto il momento. E le sospirai che allora volevo la sua bocca! Lei lo immaginava. Non replicò. Spalancò subito la bocca più possibile e si mise in bocca il mio uccellone. Prima il glande, poi a fatica tutto il resto. Fino in gola con la lingua che impazzita lo avvolgeva e torturava! Socchiudeva e spalancava gli occhioni sempre cercando il mio sguardo che la apprezzava e che la gratificava. Sì, si stava mostrando brava a spompinare quell’uomo, anche se era giovanissima ed era un po’ inesperta! Ma come mi succhiava e come mi tormentaa con la punta della sua linquetta il forellino già ben spalancato del mio glade! Sì proprio lì, da dove avrebbe visto fuoriuscire gli spruzzi della mia sborra! 

Ed io continuavo ad incoraggiarla e le mostravo il mio sempre più crescente piacere per quello che mi stava facendo.”

Stava per farti raggiungere l’orgasmo, la ragazzina? – mi chiese un po’ curiosa Simonetta – Si era impegnata parecchio, mi pare…”

Sì, Luisella era sta proprio brava ed aveva quasi freneticamente voluto farmi venire. Anche se era certamente preoccupata per quello che l’aspettava! Non sapeva proprio però come avrebbe sborrato un uomo maturo quale ero io! Aveva sperimentato solo ragazzini! Ed io, cominciava ad accorgersene, ero ben diverso ed ero proprio vicino all’orgasmo… Qualche gocciolina, liquidissima, l’aveva già assaggiata. E lei sapeva che quella roba lì era lo sperma dell’uomo a cui stava succhiando l’uccellone! Sì era proprio il mio liquido seminale! La conosceva, la sborra… Aveva assaporato non molto volentieri e costretta solo una volta lo sperma del suo ragazzino… Non l’aveva però buttato giù, era cattivo e l’aveva poi sputato tutto!

Ma sapeva bene che con me non avrebbe potuto fare i capricci. Avrebbe dovuto essere docile ed accettare tutto quello che avrei voluto farle fare! E temeva di non essere in grado di subire proprio tutto…

La vidi pensierosa ed in ansia. Immaginai quali fossero i pensieri che la angustiavano. Cercai quindi di calmarla con parole dolci e quindi le ripetetti quanto fosse stata brava fino ad allora a fare quelle cose che agli uomini piacciono tanto. Ma aggiunsi pure che lo sarebbe stata anche dopo soddisfacendo tutte le esigenze che un uomo maturo come me avrebbe avuto.

La vidi socchiudere per un attimo gli occhi e la sentii lasciarsi sfuggire un lungo sospiro di evidente preoccupazione. Poi una smorfia si mescolò ad un sorriso un po’ forzato. La guardai a lungo e, mentre continuavo a tormentarle i capezzoli sempre ben duri e turgidi delle mammelle che non cessavano di ballonzolare lievemente, la accarezzai tra i capelli. Mi soffermai a lungo ad ammirarla così, proprio mentre mi succhiava il cazzo che entrava ed usciva sempre più velocemente dalla sua bocca spalancata e pure un po’ deformata. Respirava sempre più a fatica.

Fu allora che a voce bassa le chiesi se aveva qualche volta bevuto il seme del suo ragazzo. Lei immediatamente spalancò gli occhi e mi fece un chiaro segno di diniego. Io le sospirai allora con voce suadente che effettivamente certe cose non si fanno con i ragazzini. Ma con gli uomini di una certa età è diverso. Lei era con me una vera donna e non più una ragazzina. E le donne lo fanno per dare il piacere totale all’uomo.

Notai Luisella socchiudere gli occhi e fare un altro lunghissimo sospiro. Impietoso aggiunsi che ero fiero di farle fare il primo ingoio. E di farla bere la sborra di un uomo. La mia! Le rivelai che ne avrei fatta tanta, come ne aveva fatta tanta lei prima. La consigliai pure, come avevo fatto io, di non trattenerla tutta in bocca e di buttarla giù, nel pancino. Di fare insomma l’ingoio.

‘Il lungo sospiro di Luisella divenne un rumoro affanno. Soprattutto quando presi ancor più l’iniziativa e decisi di scoparle con violenza la bocca. Furiosamente senza mai drle tregua entravo ed uscivo con il mio cazzo duro e lucido dalla sua bocca sempre più deformata. Per un attimo mi lanciò uno sguardo che mi chiedeva un po’ di comprensione. Ondeggiò il culetto sempre ben sollevato nella posizione che aveva assunto alla pecorina. Ma ormai era rassegnata. Mentre con una mano mi affondò le unghie in un mio gluteo tutto tirato nello sforzo precedente l’orgasmo con l’altra frettolosamente tentò di raccogliersi i capelli dietro la nuca. Tentò di proteggerli da quello che sarebbe potuto succedere molto presto! Alcuni ciuffi ribelli le sfuggirono e resero il suo volto ancora più sexy in quel momento tanto faticoso per lei. Ma vista così Luisella era bellissima. Lei indubbiamente sapeva di esserlo ma fissandomi con uno sguardo dal quale traspariva tutto il suo fastidio mi fece intendere quanto fosse imbarazzata nel mostrarsi così ad un uomo! Sì, proprio così, in quel momento! Quando eccitatissima si preparava ad una sborrata devastante dell’uomo che stava spompinando e che stava per raggiungere l’orgasmo. Nella sua bocca! Ma non solo lì! Lo sospettava e lo temeva…

Era proprio pronta al supplizio! – mi interruppe Simonetta – Come la capisco…”

Oh, Simonetta! In certi momenti vedere e sentire il proprio maschio non è un supplizio! Non lo fu per Luisella… Anche se all’inizio non fu proprio facile per lei. La avvisai che non reggevo più. Affondai tutto il mio cazzo nella sua bocca e glielolo spinsi fino in gola. Poi mi bloccai, ebbi un sussulto e le sborrai dentro. Uno, due, tre schizzoni le riempirono la bocca che si riempi della mia sborra. Ad ogni sborrata lei aveva fatto un lungo gemito. Non aveva voluto però fare subitol’ingoio e sentirsi la bocca strapiena di sperma le provocò parecchie difficoltà. Brontolò, si lamentò gesticolando e cominciò a tossire. La invitai di nuovo a buttar giù, tutto! A fare l’ingoio. All’ennesima spruzzo che le riempi la bocca cedette. Non potendolo sputare come aveva fatto con il suo moroso, questa volta si rassegnò ad ingoiarlo. Lo fece scendere nel pancino. Era il suo primo ingoio! Si sentì umiliata nel bere il seme di un uomo. L’odore e la consistenza gelatinosa dei primi schizzi le provocarono immediatamente la nausea e riuscì a stento a controllare i conati di vomito. 

Vidi Luisella in difficoltà. L’avevo fatta bere troppa sborra e pensai di tirare fuori il mio uccello dalla sua bocca. Dalle labbra ora socchiuse fuoriuscirono lunghi filamenti di liquidissima sperma. Con un filo di voce mi supplicò di fermarmi. Di bloccare le sborrate. Ma era impossibile e lei lo sapeva benissimo che un maschio non riesce a bloccare la propria sborrata!. Ed io avevo ancora tanta sborra per lei. Lei brontolò, serrò le labbra e mi offrì allora il visetto. Ad ogni schizzo faceva un sussulto accompagnato da un rumoroso sospiro. Ne feci ancora tantissimi di sborroni e la riempii tutta. Si arrabbiò quando con uno schizzo le riempii in particolare un occhio. Ma non risparmiai la sua fronte, il naso, le guance arrossate, i capelli…. Grondava sperma! Dappertutto. Si protesse dagli ultimi fiotti di sperma con la mano che inutilmente aveva raccolto i capelli dietro la nuca. Quando finii di schizzare sollevò le mani al cielo in segno di resa.”

Ne avevi fatta proprio tanta? – esclamò Simonetta un po’ preoccupata – L’avevi riempita proprio tutta?”

Sì, ne avevo fatta tanta. Luisella era molto bella ed era stata anche molto brava! Mi aveva eccitato tantissimo e mi aveva provocato un orgasmo veramente disastroso per lei. Lei mi rimproverò per quello che avevo combinato e come l’avevo ridotta. Avrei dovuto avvisarla cosa fossi capace di fare! Di quanta robaccia io fossi capace di scaricare! Un po’ imbronciata si sollevò ed abbandonò la posizione alla pecorina alla quale l’avevo costretta. Mi si mostrò ancora una volta imbarazzatissima. Era particolarmente bella così, Luisella. In piedi, con il suo corpicino da bambina, la passerina depilata, le sue tettine ed i capezzolini cosi rosa. Ma, soprattutto, completamente ricoperta di sborra sul bel visino! Dappertutto grondava la mia sborra. Mi guardò per qualche istante in silenzio in quella posa così particolare. Mi lesse nel pensiero ed un po’ a sorpresa mi disse con un gran sorriso che doveva allora fare assolutamente una doccia. Se però prima l’artista sentiva la necessità di un ultimo ed unico scatto la modella era disponibile. Per uno sconto. Ma aggiunse che mai nessuno avrebbe potuto vedere quella sua posa. La rassicurai ed immediatamente colsi l’occasione.

Sorridendo, in piedi in mezza alla stanza si raccolse dietro la nuca in maniera molto provocante i capelli ancora sporchi del mio seme. Attese così il mio clic. Mi chiese allora se ero soddisfatto. Mi ricordò che lei si era fidata di me! Io sfrontatamente le chiesi allora un ultimo scatto. Della sua fica, così bella e così particolare. Lei brontolò un attimo, mi lanciò un paio di insulti ma poi mi fece cenno che potevo farlo. Anche se immaginava fosse stato un primo piano molto indiscreto. Fu proprio così! Un unico scatto. Dopo averlo sentito scappò sotto la doccia.”

Il mio racconto della bella Luisella fatto a Simonetta si interruppe. Ma Simonetta continuò ad essere curiosa. 

Ma insomma, Fabio, ce l’aveva così particolare la ragazzina? – mi chiese la bionda Simonetta – La depilazione ti fa questo effetto? E le sue grandi labbra tanto apprezzate?”

Io sorrisi e non le risposi. Ma ritenni giusto accarezzarla con estrema dolcezza tra i capelli. Pensai che dovevo ridare a Simonetta il ruolo di protagonista in quel bellissimo film che stavo vivendo.

“Come le tue, Simonetta… – aggiunsi subito io – Le tue sono forse un po’ più gonfie… Ma nessuno le vedrà in Internet e rimarranno nascoste nel mio archivio privato. E segrete!” “Ma uffa! Fabio! Me l’hai promesso che non finirò mai in Internet. E poi, non dire così… – brontolò lei aumentando per punizione il ritmo della sega che non aveva mai smesso di farmi – Con tutto quello che mi hai combinato tu… Sì, è vero, sono un po’ gonfie ed arrossate… Ma guarda che se mi prendi in giro smetto e non ti faccio venire…”

Io sorrisi di nuovo e continuai in una veloce sequenza di foto di belle donne nude. Di tutte le età.

Cristiana, quarantenne, indiscutibilmente nuda e molto formosa. Anche lei protetta in volto.

Gianna, giovanissima, aveva voluto proteggere invece non il volto ma solo un po’ con una sottilissima strisciolina verticale rossa la sua passerina non depilata. Mostrava egualmente parecchio del suo sesso ed in particolare il suo pelo nerissimo e riccioluto. 

Erica, pure quarantenne, gran bella esibizionista ed un po’ puttanella per sua stessa ammissione. Si era infatti fatta invece riprendere completamente nuda ma non aveva voluto assolutamente alcuna protezione. Una delle poche single della mia collezione, Erica non richiese alcuna copertura perché voleva provare qualche emozione forte. E si divertì all’idea di potersi così mostrare almeno una volta a qualche amico che glielo avrebbe chiesto. E, perché no, da brava esibizionista quale era, la intrigava tantissimo mentre la fotografavo pensare che avrebbe potuto mostrare la sua bellissima fica pelosa anche a qualche sconosciuto! E pazienza se lui ammirandola così tutta nuda si sarebbe anche divertito sopra di lei. Da solo! A sua insaputa, naturalmente… E senza poterlo vedere, in quei momenti!

E poi Rossella e Lucia. Tutte fotografate completamente nude e senza alcuna copertura. Né sui loro bellissimi volti sorridenti né sui loro sessi incorniciati ed abbelliti da due curatissime creazioni geometriche di peli nerissimi. Rossella aveva scelto un piccolissimo triangolino. Lucia aveva preferito invece una strettissima strisciolina di peluzzi pure nerissimi. Entrambe le creazioni erano il risultato finale dei trattamenti ai quali le due giovani donne si erano sottoposte dai loro rispettivi estetisti di fiducia in previsione di quello che si apprestavano a fare. Un bel servizio fotografico con tanto di nudo integrale!

Cinzia era invece sposata e mi pregò di coprire il suo volto ed il suo sesso con il piccolo bollino rosso. Almeno negli scatti che sarebbero rimasti in mio possesso. Le altre non necessitavano di alcuna protezione. Era il pegno di una scommessa persa con un collega. Il tutto all’insaputa del marito…

“Ma quante ne hai fatte, Fabio!” “Tantissime, Simonetta! Ma queste sono le più morbide… E tu forse adesso vorresti vederne delle altre! Alcune magari di un altro tipo! Qualche maschietto, ad esempio?”

Ma hai fotografato anche uomini? E nudi?” “Sì Simonetta, anche uomini nudi che avevano bisogno di qualche scatto un po’ particolare…” “Capisco… – annuì Simonetta – Lo immagino…” “Gli uomini sono spesso degli esibizionisti…” “Lo so, lo so, Fabio! E pretendono che lo siano anche le loro donne, talvolta…”

Partii con le immagini. Ed apparvero in veloce sequenza bei ragazzoni, uomini più maturi ed i classici mariti. Ma tutti ben palestrati, fisicamente a posto e sicuramente ben graditi dalle femminucce che se li sarebbero gustati ed apprezzati! Integralmente nudi e soprattutto tutti su di giri e pure naturalmente molto ben dotati!

Simonetta li osservò tutti con molta attenzione. Le scappò spesso delle esclamazioni di evidente apprezzamento. Erano effettivamente dei bei maschi, tutti in tiro e in maggioranza circoncisi e completamente scappellati! Lei lo notò. “Ehi, sono tutti molto eccitati e ce l’hanno proprio tutti il loro coso durissimo e lunghissimo! – esclamò ad un tratto con un po’ d’affanno e con un lungo sospiro – Sono proprio enormi… Nessuno ce l’ha come il mio ex moroso! Ce l’aveva piccolino, lui… Ce l’hanno tutti molto più grande del suo!” “Vedo che apprezzi l’uccello! – la interruppi sghignazzando divertito – Ma questo è solo l’inizio, Simonetta…” “Ma daiiiii, Fabio – brontolò allora lei – Non trattarmi come una sgualdrina! Ma tu mi fai vedere certe cose… E poi anche fare… Sì, come adesso…”

All’improvviso sul video apparve la foto di Giacomo, indubbiamente uno dei più bei modelli che avevo fotografato! “Ehi! Ma questo è Giacomo! – si lasciò scappare subito Simonetta con un gridolino – E’ il commesso della camiceria qui sotto! E’ proprio un gran figone, lui…”

Lo immaginavo che lo conoscessi, Simonetta…” “Certo che lo conosco. Noi giovanissime gli facciamo tutte un po’ il filo! Ma lui non si degna. Ha la fidanzata, pure… Ma quel bollino rosso lì davanti? Uffa! Nasconde proprio quella cosa lì! Sì, il suo coso…”

In questa serie di foto, le prime, ha preteso la protezione…” “Ce ne sono delle altre, allora? Altre sue foto, dico… – mi incalzò subito senza indugi lei – Di altro genere che riguardano ancora lui? Magari un po’ più… disponibile! A mostrarsi…” “Sì, sì… E si è fatto anche filmare! Insieme alla morosa. Pure lei nuda ed insieme a lui. Fino alla fine! Una bellissima coppia. E dalla ripresa che mi hanno permesso di fare ho estrapolato delle ottime fotografie… E senza censura quelle! Fanno però parte della mia collezione privata a luci rosse…” “Capisco… – disse allora Simonetta un po’ delusa – Proprio quella collezione nella quale dovrei entrarci pure io, mi pare di capire, vero?” 

Se lo vorrai e se ti mostrerai all’altezza di farlo… – la provocai io un po’ toccando la sua presunzione – Non tutte sono state capaci di esserlo!”

Lei non replicò ma aumentò di nuovo la velocità della sega nella quale era sempre più impegnata.

Ed io continuai nella serie di foto di nudi maschili. Poco dopo apparve un’altra foto che la fece trasalire. “Ma…. ma questo è l’avvocato. E’ un mio cliente! Gli servo spesso il caffè al bar e mi fa spesso degli apprezzamenti parecchio pesanti e fastidiosi! Una volta mi ha invitata pure a cena! A casa sua… Dice di vivere in un super attico. Vedendo la mia abbronzatura mi ha pure provocata informandomi di disporre di una splendida vasca solarium oltre ad una splendida camera da letto con vista sulla città… Il maialino…”

Simonetta subito si ammutolì e rimase per qualche secondo in silenzio. I quasi trenta centimetri del suo uccello la frastornarono e la mandarono in confusione… “Accidenti! Li mostra proprio tutti lui! Subito! E sono proprio tanti! Non lo pensavo superdotato in quel modo! Se l’avessi saputo! – aggiunse Simonetta lasciandosi scappare un sorrisetto molto malizioso – Forse…. A quella cena nel suo super attico qui vicino…”

Dovresti vederlo all’opera con la sua collega! – continuai io provocandola volutamente – E cosa combina…” “Quella biondona che fa spesso colazione con lui al bar?” “Sì, Simonetta, proprio quella!” “Anche lei si è fatta vedere? Ed anche lei tutta nuda?” “Certo. Ma in alcune scene ha preteso una piccola protezione. Non è facile poi gestire per una donna il maschio che propone un coso di quelle dimensioni… E lei è molto conosciuta in città! Alcune te le posso mostrare però anche adesso! Le altre, quelle senza protezioni, si trovano nella collezione privata!” Vuoi vederle, dopo?” “Sì, Fabio, sì… Mi hai incuriosita troppo, adesso! L’hai fatto apposta, vero?”

Dopo, Simonetta, dopo…. – le risposi senza commentare – Fra un po’, se lo vorrai…”

Feci scorrere veloce avanti la sequenza fino ad arrivare alle foto che proprio allora desideravo mostrarle. La prima era una bella foto di nudo di coppia. Prima delle riprese filmate che mi sarei poi accinto a far partire. Lui era di una certa età e lei era invece giovanissima. Era con gli occhi socchiusi, aggrappata a lui e lo guardava molto preoccupata. Proprio per questo inizialmente infatti nelle prime foto lei aveva anche preteso di poter proteggersi almeno un po’ la fica. E soprattutto poi negli scatti successivi mentre con gli occhi rivolti al cielo glielo prendeva in mano…”

Vedi, Simonetta?” “Vedo, Fabio, vedo…. E’ già pieno di voglia lui!” “Sì, Simonetta. Hai visto bene e lui è il titolare della più famosa pellicceria di una città a noi vicina. Lei era la sua commessa preferita… Poi erano successe delle cose un po’ particolari, molto spiacevoli soprattutto per lei ed anche drammatiche per la giovane donna! Il resto è infatti rigorosamente a luci rosse, Simonetta!”

Anche queste foto ed il filmino? – sfuggì a Simonetta con una malcelata delusione – Collezione a luci rosse…. Come sei discreto… E come proteggi le tue modelle!” “Sì. Simonetta! Devi capire la necessità della privacy! Potrebbe essere questa in futuro una garanzia anche per te!” “Non ho preteso nessuna protezione, per il momento, io!” “Ma tu non sei ancora entrata nella mia collezione privata, tesoro! Quella a luci rosse, intendo… E non è detto che quelli che ti ho mostrato hanno preteso la protezione in seguito! Ma ho capito, Simonetta! Ho capito… Vuoi proprio vedere il bel commesso nudo, mi pare! E non solo nudo, magari….”

Io continuai a mostrarle delle foto di coppie. Certe erano indubbiamente esibizioniste e probabilmente avevano bisogno di alcune foto per presentarsi in certi siti o chat rigorosamente a luci rosse.

Anche in queste foto le donne, mogli ed in certi casi amanti degli uomini, talvolta avevano acconsentito di mostrarsi nude integralmente ma avevano voluto anche delle piccole protezioni. Al loro volto in particolare! Temevano di essere magari in futuro tradite da quegli uomini di cui quella volta si erano fidate e con i quali avevano accettato di partecipare a quel gioco! Temevano però di essere raggirate e magari così tradite e mostrate a qualche amico o collega. Completamente nude e ben riconoscibili!

Davanti alla foto di un’altra coppia Simonetta trasalì. “Ma quella è Roberta! La mia compagna di palestra! Con Enrico! E lui è anche il mio personal trainer!”

La conosci, Simonetta? Lei è stata semplicemente fantastica e si è concessa integralmente! – le anticipai io – Docilmente ha acconsentito a tutto quello che lui ha preteso. Alla fine lo fece veramente impazzire! Il filmino è durato cinque minuti scarsi! Ma sono stati cinque minuti veramente bollenti…” “Ha fatto anche tutto quello che piace anche a te, Fabio?” “Sì, Simonetta, proprio tutto! All’inizio è stata costretta un po’ a farlo ed ha pure faticato parecchio! Ma poi, alla fine, si è sciolta e si è lasciata andare totalmente. Non ha voluto neppure alcuna protezione! E lui, ti assicuro, non ha avuto alcuna pietà e riguardo per la sua amante! L’uomo è stato addirittura cattivo e Roberta ne è uscita devastata!”

Ma Fabio! Cosa dici! Non dirmi queste cose…. Mi incuriosisci tantissimo ma pure mi preoccupi e mi fai paura…”

Io non dissi nulla e rimasi per qualche istante in silenzio mentre lei continuava a segarmi lentamente ed a fissare nello stesso tempo l’enorme video davanti ai suoi occhi.

Adesso vuoi vedere anche il resto, vero? – le chiesi allora io con tono provocatorio – Sei curiosa e ti vedo sù di giri…” “Mmmm… Sei stato perfido!Mi hai mostrato certe cose… E certi uomini… Sì Fabio, vorrei vedere tutto, adesso! A questo punto! Sì, sì, lo vorrei…”

Va bene Simonetta, ma mi prometti però una cosa?” “Cosa, Fabio?” “Che non ti scandalizzerai troppo! Che non andrai in confusione e che anzi vedendo come sono state brave le altre vorrai anche tu dimostrarmi come sei anche tu capace di esserlo e quindi di voler entrare nella mia collezione privata…”

Proprio quella, vero? – mi sussurrò con voce flebile allora lei – Proprio quella a luci rosse?” “Sì, Simonetta, proprio quella!” “Lo so, lo so… E lo sapevo dal primo momento che me l’avresti proposto di posare nuda tutta per te. Dal momento che sei venuto a prendermi al mare! Ed io sono venuta qui… Ma tu poi volutamente mi hai svelato anche di quella tua collezione di foto molto più particolari e scabrose… E questo non lo sapevo… Sapevi benissimo che mi avresti mandato in confusione! Sono giovane, io! E certe cose non le ho mai viste! E ancor meno fatte!”

E’ vero, tesoro. Non solo foto, Simonetta. Ma anche veri e propri filmini intervallati da foto ricavate da alcuni fermoimmagini! I miei clienti hanno preteso tutto ciò. Le donne un po’ più restie all’inizio, poi sempre più consenzienti ed alla fine protagoniste complici e disponibili a tutto…”

Questa confessione non sconvolse troppo la mia futura modella. Simonetta era ormai sù di giri e guardava il video con occhi socchiusi. Senza però fermarsi e, lentamente, continuava meravigliosamente a masturbarmi con dolcezza. Cambiava speso il ritmo della sega che diventava quasi frenetico quando qualche immagine la turbava di più… Fino ad eccitarla!

Le proposi allora la prima foto della collezione. Sì, proprio quella a luci rosse nella quale avrebbe visto una gran bella serie di uccelloni e soprattutto tanti orgasmi maschili. Ma poi avrebbe pure visto quelle splendide donne che, avendo acconsentito, avevano partecipato più o meno volentieri al gran finale e si erano fatte ricoprire e devastare i loro bei visetti dalla sborra schizzata loro addosso dai loro amanti.

Erano proprio quelle foto così particolari che io volevo! E che tutte alla fine, anche se talvolta un po’ malvolentieri e con il broncio, mi avevano autorizzato a scattare. Sì, mi era stato concesso di immortalarle e riprenderle proprio in quel momento! Alcune talvolta infastidite, altre molto incerte ed altre ancora a disagio e goffamente in difficoltà. Per molte di loro era la prima volta che concedevano di farsi immortalare così. E non lo facevano quasi mai con i loro mariti o fidanzati. Ma bensì con un amico o collega che le aveva convinte a provare quella esperienza davanti ad un fotografo. Un’avventura che si sarebbe rivelata così piccante ed estremamente a luci rosse! Per queste si erano spesso mostrate un po’ preoccupate all’inizio e non fidandosi troppo di quei partner che le avevano coinvolte in quel gioco erotico avevano richiesto una seppur piccola protezione.

Come avrebbe forse voluto anche lei, dolce Simonetta! Ma in quel momento soprattutto intrigava Simonetta di vedere gli uomini e le donne che lei conosceva molto bene! E di vedere in particolare come erano i maschietti e cosa erano stati capaci di fare!

Inizio con il bel Giacomo? – le chiesi allora ridendo – Mi sembra che ne hai una gran voglia! Di vedere proprio come è fatto! E come lo fa!” “Sì, sì, Fabio… Te lo confesso! Mi hai provocata…” “E’ un breve filmato… – l’avvisai – Lui si spoglia….” “Nudo, vero? Tutto nudo…” “Certo, Simonetta, nudo! Completamente nudo!”

Cliccai sullo start e feci partire finalmente il filmino tanto atteso da Simonetta. Apparve il ragazzone. Vestito e sorridente. In silenzio si tolse le scarpe da tennis e subito dopo la maglietta. Non difettava di addominali il ragazzo! Si sfilò la cintura e con estrema lentezza si abbassò e levò i jeans. ‘Devo togliere tutto? – chiese allora lui alla telecamera che lo stava riprendendo in quell’improvvisato spogliarello – Tutto e subito?’ “Sì, sì! – rispose a sorpresa ansimante Simonetta con lo sguardo incollato al video – Ti voglio nudo! Ti voglio vedere proprio vedere nudo! Vedere per bene come sei fatto e come ce l’hai! Te la sei sempre così tirata! Ed adesso finalmente me lo mostri! Se tu lo sapessi, ora, che te l’ho visto! Posso vederlo, ora, Fabio?”

Sembrò che lui l’avesse ascoltata. Con ricercate movenze si sfilò lo slip. Apparve l’uccellone in primo piano. Già duro e pieno! Se lo prese in mano e con delicatezza se lo scappellò scoprendo il suo glande già viola. Poi con violenza cominciò a segarsi. “Ohhhh… – esclamò Simonetta con gli occhi spalancati – Mmmmm… Bello! Ma non fare così. Fai piano! Non farti male!Come te l’avrei fatta io… Quella sega! Piano, piano… Sì, sì, quella sega te l’avrei fatta io… Ce l’hai così bello…. Ma te la farei però con dolcezza, lentamente… E ti sarebbe piaciuto tantissimo, così! Ne sono sicura…”

Improvvisamente cambiò la scena ed apparve una giovane donna. Molto bella ed indubbiamente era la sua morosa. Si inginocchiò davanti a Giacomo. Il suo volto si schiacciò sul suo cazzo. Si girò verso la telecamera e sorrise. Poi estrasse la lingua e gli baciò i testicoli. Con le mani iniziò a segarlo. Guardò la telecamera che sapeva la stava riprendendo. Era sorridente ma essere ripresa in quel modo la imbarazzò evidentemente un po’. E fu Giacomo che parlò. ‘Brava, Teresa! Proprio così ti volevo. Non è stato facile convincerti. Non volevi che qualcuno ti riprendesse e fotografasse mentre mi spompini… Ma ti piace troppo il mio cazzo ed hai accettato tutto! E adesso succhiamelo! Per bene, come sai fare tu!’

Lei, tutta rossa in volto per quelle parole si girò dall’altra parte per nascondersi un po’ alla telecamera. ‘Teresa! – la sgridò subito lui – Non fare i capricci…’ Lei allora si rigirò, accennò un timido segno di assenso e spalancò più possibile la bocca. E prese l’uccello nella sua bocca! Finalmente e tutto! Il suo lungo sospiro si unì al lunghissimo gemito di piacere di Giacomo.

Le immagini del filmato erano intervallate da foto che erano dei fermoimmagine da me scelti. Indubbiamente i più scabrosi. Il primo, il più bello, coglieva l’attimo della prima penetrazione nella bocca spalancata di Teresa dell’uccellone del suo Giacomo. Vennero poi così immortalate le tante smorfie di disagio ed imbarazzo della giovane donna con il cazzo del suo maschio in bocca. E soprattutto, per la prima volta, mentre lo faceva davanti ad una fotocamera ed una ancor più indiscreta telecamera!

Simonetta fissava il video in silenzio. “Ti piace il filmino, Simonetta – le chiesi – E’ piuttosto breve..” Lei annuì e le piacque ascoltare le parole di Giacomo durante la ripresa. ‘Lo sai, vero? – la torturava il bel moroso – Quello che devi fare, adesso… E sai pure che dopo il fotografo vuole anche e soprattutto che ioti sborri in bocca e sul tuo bel visino…. Lui adora proprio quelle foto! Ed io gliele ho promesse! Ero sicuro che tu avresti accettato’. Lei era rassegnata, fece un cenno di assenso con il capo e si sentì poi un suo lamento di forzata approvazione.

Pochi secondi e lui si irrigidì. Si inarcò e poi sussulto. ‘Eccomi, amore! Vengo! Ecco la mia sborra! Sì, sì… Ti sborro in bocca!’ Ci fuì subito un lungo sospiro di lei seguito da un gemito. Sì, Teresa l’aveva già ricevuta in bocca la sborra di lui e lei si impegnò a buttar subito giù! Tutto! ‘Oh sìììì. L’ingoio! – urlò Giacomo – Brava Teresa. Proprio così! Fallo! Bevi tutta la mia sborra! L’hai già fatto altre volte e sai farlo bene. E oggi anche davanti ad una telecamera! Mi piace troppo fartelo fare così! E’ così tanta la mia sborra… E calda! Ti piace?’

Ma non doveva essere buona lo sperma di lui. Una foto immortalò tutto il disgusto che la giovane donna provò nell’assaporare il seme del suo uomo! Anche Simonetta sobbalzò e non trattenne un’espressione di disgusto quando vide lui tirare fuori l’uccello dalla bocca di lei e continuare a spruzzare e colare sborra bianchissima sul suo viso. Tanta e dappertutto! Non sorrideva più, Teresa. Il suo volto era tirato e paonazzo! Pochi istanti, tanti sborroni e tutto il suo bel viso fu completamente ricoperto di sborra filamentosa. La giovane donna brontolò rumorosamente. Poverina! Aveva anche gli occhi già pieni di sperma e vedeva poco.

Ma Teresa sentì il suo uomo girarle allora con energia la testolina per mettere ben in primo piano davanti alla mia telecamera il suo volto devastato dal seme del suo maschio.

La foto che ne risultò fu sublime. Il bel visetto di lei era completamente ricoperto di sperma e lunghi filamenti di sborra le scendevano dai capelli, dagli occhi semichiusi, dalle guance e dal mento. A lei non piaceva proprio essere fotografata in quelle condizioni. Sbuffò, protestò timidamente e mi mostrò per un attimo la lingua. Poi abbassò il capo. ‘Soddisfatto, uomo? – aggiunge con un filo di voce e tossendo violentemente – Volevi proprio questo, vero?’

Non potevi risparmiartela questa foto, Fabio? – mi chiese sommessamente Simonetta – Lei non voleva questo… Mostrarsi così, piena dello sperma di lui, dappertutto… Quanto ne aveva fatto, Giacomo!”

E a te è piaciuta questa foto, Simonetta? – la incalzai io provocandola – E’ entrata naturalmente nella mia collezione. Quella speciale…” “Insomma… – replicò subito sospirando Simonetta – Io…. io… Non so… Non tantissimo! Non sono abituata a vedere certe cose!”

Non le diedi il tempo di continuare e le proposi il filmato successivo.

Una biondina era impegnata in uno splendido pompino. Il fortunato era l’avvocato che era il cliente di Simonetta e che l’aveva pure invitata a cena. Nella prima foto lei ha il volto coperto dal fatidico bollino rosso. Lei è una donna sposata, anche lei una nota avvocatessa e soprattutto ben conosciuta in città. Non è protetta nel filmato, però! Lui ansima e accarezzandole i lunghi capelli biondi le sussurra parole indecenti. ‘Ti piace succhiare il mio cazzo, vero? Mai preso un uccello così grande in bocca? Lo so è enorme e molto più grande di quello di Carlo, il tuo marito cornuto! E per questo ho voluto farti riprendere mentre me lo spompini per bene!’ Sentendo il nome di suo marito lei si irrigidì per un attimo e goffamente tese un braccio verso la telecamera per nascondere almeno un po’ quello che stava facendo.

‘Oh no! – esclamò allora lui – Voglio che tu mostri per bene quanto sei brava a succhiarmi il cazzo! Siamo qui per questo e soprattutto per farti riprendere per bene quando ti farai sborrare in faccia. Sei brava a farlo, non ti vergogni e me l’hai già fatto tante volte. Sì, sì, me lo lascerai fare… E poi l’ho promesso sai anche al fotografo…’

L’uomo ce l’aveva veramente enorme e la bocca di lei si deformava nel prenderlo in bocca e succhiandolo. La bella donna faceva indubbiamente fatica! Non riusciva a contenerlo tutto anche se lui tentava di spingerglielo con forza fino in gola.

Simonetta guardava quell’enorme paletto di carne entrare ed uscire dalla bocca di lei. Mostrava eccitazione ma pure preoccupazione.

Se tu avessi accettato quella volta l’invito a cena? – le chiesi allora ridacchiando – Saresti stata in grado di farlo così?” “Non lo so, Fabio! Ce l’ha veramente enorme! E poi allora avevo il moroso…” ”E non hai visto il resto – aggiunsi io – Fantastico!” “Il resto? – mi chiese allora la sempre più curiosa ed eccitata Simonetta – C’è anche il resto?” “Certo! – continuai io – La grande sborrata in faccia! Enorme! Quella che ho immortalato anche in una fantastica serie di foto!”

Ma Fabio! Devo vedere anche questo? – replicò quasi sussurrando allora Simonetta tradendo per la prima volta un po’ d’ansia mescolata a curiosità – Fa sempre parte della tua collezione privata, vero? E senza censura, naturalmente!” “Certo, tesoro, senza censura!”

La giovane donna era proprio particolarmente brava a succhiare l’uccello dell’uomo. L’avvocato non si fece attendere. E avvisò la donna ‘Sto per schizzare! – le urlò ansimando – Sei veramente bravissima a fare pompini! Se lo sapesse tuo marito!’ Iniziò a sussultare, spinse ancora più in fondo la cappella in gola alla donna ed urlando esplose. ‘Eccola! Eccola la mia sborra! Bevi! Bevila tutta la mia sborra!’

La donna accettò inizialmente in silenzio i primi spruzzi di sperma che ingoiò subito. Ma erano troppi! Spalancò gli occhioni ed iniziò allora a gemere. Non le era proprio piaciuto lo sperma di lui! Poi, come l’uomo aveva voluto, lei offrì anche il bel visetto all’esplosione di sborra di lui. Uno serie infinita di schizzi di sperma la investì. ‘Sìììì! Sììììì – strepitò allora lui ansimando – Voglio proprio così! Sborrarti ora tutto in faccia. Tutta la mia sborra. Ne faccio tantissima, io! E fatti vedere dal fotografo come ti fai riempire! Tuttaaaa! Coraggio! Sì, sì lo vuole anche il fotografo’

Lei ubbidì, si girò verso la fotocamera e chiuse gli occhioni. Per proteggerli da quello che stava per succedere. Gli spruzzi furono infatti tanti, infiniti. Ad ogni schizzo lei aveva un susulto ed un gemito. Pochi secondi ed il volto di lei fu ricoperto completamente dal seme bianchissimo dell’uomo.

Anche Simonetta rimase sconvolta da quel diluvio di sperma che si era abbattuto sul bel volto della donna. “Poverina! Quanta ne ha fatta, lui! – commentò a bassa voce Simonetta vedendo la giovane moglie di un altro sconvolta e colta improvvisamente da violentissimi conati di vomito – E’ stato cattivo lui! E come doveva essere schifosa tutta quella robaccia di quel maschiaccio! Un supplizio, per lei!”

La foto che immortalava la devastazione subita dal bel visetto della donna era meravigliosa e sarebbe entrata di certo di diritto nella collezione del fotografo. E soprattutto senza censure! Non richieste…

Simonetta lo immaginava ma volle la mia conferma. “Anche questa nella collezione privata, vero? – mi chiese subito la dolce Simonetta – Ti piacciono proprio tanto vedere le femminucce così ridotte…” “Certo, tesoro, certo… – le replicai subito – E soprattutto le espressione che loro mi offrono in quegli istanti così particolari e tanto difficili per loro!” “Capisco… – sussurrò allora lei con un filo di voce – E tu sei sempre alla ricerca di nuove modelle! Disponibili… Disponibili soprattutto a farsi schizzare addosso in quel modo tutto lo sperma del maschio che le sborra in faccia… Oh Fabio… Mi preoccupi quando parli così…”

Non le risposi e passai alla ripresa successiva.

Leave a Reply