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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

la prima meravigliosa, violenta volta di Stefania

By 9 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Il ricordo di quel giorno di sedici anni fa non mi abbandona mai. Sedici anni sono passati, e tutto nei miei ricordi e cosi vivido e nitido come se stessi vivendo ancora e ancora quella magica esperienza, in flashback continuo: sento i suoni, il calore dell’aria, i gemiti della mia ragazza, sento l’odore di sesso e sudore’

A quell’epoca, appena 19enne, mi avvicinavo al sesso trasgressivo ed esibizionistico con la mia ragazza di allora, Stefania.

Stefania aveva appena diciotto anni, una carica sensuale incredibile: piccolina, appena 1,61 di altezza, intorno ai 50/53 kg, seni piccoli e un culetto a mandolino che per strada faceva girare le teste dei ragazzi. Giovane, trasgressiva e, come me, ingenua’e forse anche irresponsabile.

Il nostro gioco, fino a quel fatidico giorno che, in un certo senso ci ha cambiato la vita, era perlopiù improntato all’esibizionismo; ci piaceva fare sesso, nudi, dove sapevamo che qualcuno ci avrebbe potuto vedere, ci appartavamo nei posti dove avremo avuto un folto pubblico di guardoni, in parcheggi autostradali, sulla via Appia antica a Roma. Eravamo degli incoscienti perché così giovani, non avremo certamente avuto la capacità di gestire situazioni difficili.
Fantasticavamo spesso di coinvolgere un terzo nel nostro rapporto e, piano piano, ci saremmo arrivati se le cose non avessero preso un’accelerazione improvvisa.

Un giorno, quel giorno, eravamo andati in piscina. Stefania aveva appena una gonnellina gialla che si legava di lato con un laccetto e una magliettina. Calzava semplicemente delle infradito e sotto era nuda, come sempre in quei tiepidi e sensuali pomeriggi di fine estate. Al bar della piscina c’era poca gente, ma quello che ci interessava era un uomo sui 35/40 anni che lavorava lì come tuttofare. Una faccia poco raccomandabile ma un fisico spettacolare, muscoli torniti coperti da tatuaggi; nel complesso un tipo poco raccomandabile ma con molto fascino maschile. Stefania lo adorava e lo desiderava, lo desiderava come una ragazzina di diciotto anni può desiderare un uomo.
Era chiaro che anche lui moriva dietro a Stefania, più di una volta lei si era accorta di essere spiata mentre nuda faceva la doccia, ogni volta che lei si cambiava o era sola nello spogliatoio, cosa che accadeva spesso viste le ore alle quali andavamo, lui aveva qualcosa da riparare o fare dentro lo spogliatoio femminile. Lui entrava, lei nuda mandava un gridolino, lui borbottava due scuse incomprensibili e continuava a fare quello che diceva di dover fare, senza toglierle gli occhi di dosso.

Eravamo degli incoscienti come ho detto, ma eravamo eccitati dalla situazione, io mi facevo raccontare tutto, come fosse messa, se le avesse guardato il culo, o se avesse cercato di sbirciarle tra le gambe, tra le sue cosce troppo magre, oppure volevo sapere cosa avesse fatto lei: se si fosse coperta subito o se avesse continuato a passarsi l’olio addosso. Era tutto terribilmente eccitante.
Quel giorno al bar siamo andati oltre. Stefania giocava con quel tipo, aprendo e chiudendo le gambe, mettendo i piedi nudi sulla sedia e abbracciandosi le ginocchia, offrendo la vista della figa con pochissima peluria bionda a quello che credevamo essere in nostro potere e che di lì a poco ci avrebbe smentito così concretamente.

Dopo un po’ che Stefania troieggiava con il tipo, quello si alza e se ne va. Il gioco è finito. Ci alziamo eccitati come non mai e ci avviamo alla macchina. Non vediamo l’ora di appartarci e di fare l’amore. La macchina è nel parcheggio semivuoto, il parcheggio è a elle ed io avevo parcheggiato nel lato corto dell’elle; dall’edificio della piscina la macchina non si vedeva, coperta da piante e da un canneto.

Arriviamo alla macchina, apro, faccio il giro per salire e sento Stefania lanciare in urletto soffocato, seguito da un gemito ‘ oohhhh, ahhh’; sarà stato meno di un secondo, mi giro e vedo l’uomo (quello che con l’ingenuità dei nostri diciotto anni credevamo in nostro potere) dietro Stefania, che la abbraccia. Ma non sta fermo, si muove, è come se’come se la stesse scopando!

Stefania ha gli occhi spalancati, sbarrati, respira ad intermittenza, geme. Io non credo ai miei occhi, non credo a quello che sto vedendo. Giro intorno alla macchina, muovendomi piano, come in un sogno o in un incubo. Sono accanto a loro. Stefania è appoggiata alla macchina, la porta già aperta, ha la gonnellina sollevata fino alla pancia, è in punta di piedi e lui è dentro di lei e la sta penetrando. Intravedo il suo cazzo entrare e uscire dalla sua figa, lui è molto più alto, praticamente la solleva con il cazzo, Stefania cerca di assecondarlo alzandosi in punta di piedi’vedo il suo piedini tesi, ha perso una delle infradito ed e’ rimasta scalza.

Il porco ci ha seguiti silenzioso, o si è appostato. Le è arrivato dietro come un gatto e con il cazzo duro già in mano non ha avuto problemi a metterglielo dentro. Lei era senza mutande, e lui lo sapeva bene. Lei era eccitata. E lui probabilmente sapeva anche questo. Ha fiutato la preda, e l’ha presa, rapido come una fiera.
Come risvegliandomi da un sogno, urlo di lasciarla stare. Lui si gira mi guarda per un secondo e m’intima: ‘guarda che non arrivi nessuno mentre me la scopo, se arriva qualcuno dobbiamo andare da un’altra parte’. Ahhhh, che troia che c’hai’me la facevate annusare, che cazzo ti credevi. Come me la scopo bene adesso la tua troietta ahhhh..adesso te la rovino’.

Aumenta il ritmo e anche la forza. Stefania geme e urla. Lui le mette una mano sulla bocca, le avvicina la bocca all’orecchio: ‘piano troia, urla piano’senno magari qualcuno ci interrompe’ti piace troia come ti sbatto’.ti hanno mai presa cosi”. Sentendo le urla di Stefania mi scuoto, gli dico di fermarsi, che le fa male. E’ Stefania questa volta a stupirmi, togliendosi la sua mano da davanti la bocca mi tranquillizza:’ ahhh’no’.non mi fa male’ormai e’ dentro’lascialo finire’ahhhhhhh’.

La scopata continua, io osservo senza muovermi, sono eccitatissimo ma ho paura che se faccio qualunque movimento quello che vivo come un sogno svanisca.
Il porco slaccia la gonnellina di Stefania, le sfila la maglietta senza smettere di sbatterla e butta tutto per terra. Adesso lei è nuda. Lui rallenta, se la vuole godere. Muove il cazzo dentro di lei a destra e a sinistra, disegna un otto con il bacino. Sento che Stefania, nuda, in balia di un bruto che la sta facendo godere, geme. E’ sempre in punta di piedi, ma più rilassata. Lui le afferra le tettine, le dice che sono piccole, la offende. Gliele strizza facendola urlare. Adesso vedo chiaramente che Stefania lo asseconda. Lui ritrae il cazzo e Stefania lo segue con il culo. Lui le da’ delle gran botte, colpi di reni che la scuotono, la fanno sobbalzare, lei gode.

Poi lo sfila’e io lo vedo, per un secondo. Vedo il suo cazzo. E’ il cazzo più strano che abbia mai visto: ha una cappella molto grossa, enorme anzi, ma sotto la cappella e’ piu’ stretto. Poi cresce verso la base. Sembra un fungo piu’ che un cazzo. Lo vedo solo per un secondo perché con un colpo secco la penetra di nuovo. Nuovo urlo di Stefania.
Adesso incrementa il ritmo, pompa più forte. Stefania gli chiede di non venirle dentro:’per favore, non mi venire dentro’.
Il per favore mi eccita ancora di più. Lui dice come vuoi troia, ma nel dirlo mi fa l’occhiolino, facendomi capire che le verrà dentro. Accelera i colpi, le tette di Stefania si muovono sempre di più. Lui urla e finalmente le gode dentro, continua ad urlare e sembra che non finisca più di venire, quasi stesse scaricando tutta la frustrazione di tutte le volte che ha visto la mia ragazza nuda, di tutte le volte che ha sognato di scoparla.
La abbraccia, le lecca le orecchie, la passa le mani su tutto il corpo. Poi finalmente lo sfila, ancora duro. Stefania è esausta, si lascia cadere sul sedile dell’auto. E’ rossa in viso. Lui le avvicina il cazzo in bocca, le ordina di pulirglielo. Lei fa un po’ di resistenza, ma lui glielo strofina sul viso, sulle labbra’ vedo il suo sperma sul viso di Stefani, sulle sue guance, sopra le sue labbra; alla fine apre la bocca e quella cappella enorme scompare, non senza difficoltà, tra le labbra della mia ragazza.
Credevo fosse la fine. Non eravamo neanche a metà.

Stefania adesso è seduta nuda sul sedile del passeggero davanti. Ha le gambe unite, composte, i piedini uniti per terra sull’asfalto. Ma non posso vedere il suo viso, posso solo vedere il culo di un uomo, con i jeans sporchi e una maglietta probabilmente mai lavata, che si muove ritmico davanti a lei. Sento il suono della respirazione di Stefania che, immagino, sia difficile soprattutto quando quel cazzo così largo alla base si fa strada nella sua bocca. Vedo le mani di Stefania che dalle cosce, per tenerlo lontano, passano ad abbrancare il suo culo per assecondarlo.
Lui adesso la spinge indietro, dentro la macchina, reclina il sedile e lei cade all’indietro. Lui le sale sopra, le pianta il cazzo in bocca e la scopa. Stefania adesso è scomposta, è sul sedile con la testa sul poggiatesta, le gambe sono aperte, larghe; un piede sul cruscotto, uno ancora fuori dalla macchina, sull’asfalto; vedo la sua figa, che fino a quel momento era stata solo mia, aperta, usata. Il suo sperma che le cola fuori. Lui è sopra di lei. Spinge il cazzo dentro la sua bocca e ogni tanto la fa respirare un minimo. Stefania, quando la lascia respirare, beve l’aria cercando di prendere fiato. Poi subito il cazzo è di nuovo dentro di lei. Sento i gorgoglii, le sue lamentele. Vedo da sotto le sue palle sul mento di lei.

Una volta Stefania mi aveva confessato, guardando una cassetta porno, che la cosa che più la impressionava era un uomo che scopava in bocca una ragazza. Più della sodomia o della doppia penetrazione diceva che il face fucking era una cosa che non sapeva se sarebbe riuscita a sopportare.
Adesso era li: a subire proprio quello che più la spaventava, un uomo violento, con un cazzo troppo grosso per lei, che la scopava in bocca, che le faceva scomparire tutto il suo cazzo dentro la gola.
Vedevo anche che, pur con difficoltà, teneva testa a quel balordo. Lui pompava e godeva. Stefania resisteva, respirava quando la lasciava respirare. Subiva quando doveva subire, mentre la saliva le colava sulla tette piccole’e’ tutto così osceno, tutto così eccitante.

Questa volta però non vuole sborrare. Scende dal suo viso, si mette in ginocchio sul sedile, tra le sue gambe. Stefania è sconvolta, sudata, rossa. Ha il fiatone. Lui le prende le gambe da sotto le cosce, le allarga, le guarda la figa per la prima volta. Ridacchia: ‘te l’ho aperta bene eh troia? Adesso tocca al culo. Ti rompo anche il culo. sei contenta?’.
Stefania realizza in questo momento che il difficile deve ancora venire: ‘noooo, no no no ti prego ti prego ti prego il culo no, sei troppo grosso, mi fai troppo male ti prego. Faccio tutto quello che vuoi tutto, ma il culo no noooo’.

Gli occhi di Stefania erano spalancati. Lei era terrorizzata. Io stavo per farmi prendere dal panico. Avrei voluto vederla prendere quel cazzo grande e strano in culo. Ma non volevo che soffrisse e allo stesso tempo non avrei saputo come fermarlo.
Lui la lascia sfogare, poi le molla uno schiaffo, lei rimane paralizzata, lui è davanti a lei, le tiene le cosce aperte ‘certo che fai tutto quello che voglio’e che non l’avevi capito troia’ appena detto questo si sputa su una mano e le bagna il buchetto. Poi, prima di qualunque altra protesta, le mette un dito in culo. Stefania urla e arcua il corpo. Lui spinge, un dito poi due. Li muove, quasi volesse testare il suo buco, sempre guardandola negli occhi. Poi li toglie e le appoggia la sua enorme cappella nel buco e le spiega paziente: ‘mo che t’inculo devi sta’ ferma senno ti fa’ ancora più’ male, hai capito facciamo piano piano ma tu assecondami. Hai capito? Si o no’
‘Si ho capito, ma fai piano per favore. Il tuo cazzo e’ tanto più’ grande di quello di Vladi, vero che fai piano?’

Messe le cose in chiaro, le alza le gambe. Le appoggia un piede sul volante e mi dice di tenerle l’altra caviglia più’ in alto che posso. Stefania è oscenamente aperte, offerta. Si sputa sulla punta del cazzo e glielo appoggia. Io m’inchino per vedere il cazzo enorme e rosso, appoggiato sul buco così piccolo che cosi poche volte fino allora avevo penetrato. Il bruto comincia a spingere. La cappella non può entrare, penso, e’ troppo grande. Stefania urla ‘pianoooo, pianoooo, fa male’.e’ già dentro? Mi hai inculata?’
‘ma che dentro non ho ancora messo la cappella dentro’

Stefania e’ sudata, soffre, ormai e’ solo un giocattolo sessuale. E’ stata scopata e adesso sta per essere inculata. Quello che tante volte avevamo fantasticato stava succedendo davvero, nella maniera che mai e poi mai avremmo immaginato.
Il porco ci sapeva fare, spingeva un po’, poi le dava tempo di respirare, di rilassare un po’ i muscoli, poi spingeva di nuovo. Io guardavo come in trance quella cappella enorme che si faceva strada nel culo della mia ragazza’piano, poco per volta..fino a che in un attimo scompare. E’ dentro. Stefania urla, implora che non può prendere di più, lo prega di fermarsi. La cappella è dentro, adesso manca tutto il resto del cazzo. Lui spinge, lo mette dentro a metà’poi fa una cosa che non mi sarei aspettato. Si ferma. Avvicina il suo viso a quello di Stefania e la bacia in bocca. In tutte le nostre fantasie in cui uomini pelosi la scopavano, donne porche si facevano leccare la figa da lei e da me, mai e poi mai ci avevamo messo un bacio in bocca. Adesso quel porco stava baciando Stefania, la mia Stefania, in bocca. Le aveva messo le mani dietro al collo e la baciava appassionatamente sulla bocca, sempre tenendole il cazzo in culo.
Quell’uomo aveva scopato la mia ragazza, le era venuto dentro’l’aveva umiliata e adesso la stava sodomizzando. Tutto questo mi faceva godere, ma vedere che la baciava e che lei ricambiava il bacio mi faceva bruciare di gelosia.

Ma non ho tempo di pensarci troppo’sempre baciandola vedo che ritrae il cazzo, Stefania si rilassa e, immediatamente, con un colpo di reni secco e violento le mette il cazzo tutto dentro il culo. L’urlo è fortissimo, ma attutito dalla bocca di lui. Ormai è fatta. E’ dentro di lei. E’ sua. Le lascia la bocca libera, le afferra le tettine, e comincia a pompare’piano ma deciso. Penso. Ha vinto. Ha preso anche il culo di quella stupida ragazzina 18enne, che credeva di poter giocare a fare la sexy e l’esibizionista con un uomo formato come quello’con un delinquente di quello stampo. E l’ha fatto davanti al suo ragazzo, al suo stupido ragazzino che, mentre adesso se la sta inculando, non riesce a fare altro che accarezzarle il viso.

Mentre penso queste cose sono come avulso dalla situazione. Non sento i rumori, i gemiti. Poi mi scuoto, mi risveglio e come se ricominciassi a sentire dopo essere stato completamente sordo, sono colpito dai gemiti di Stefania e dai grugniti di quest’uomo che, ormai lo so, ci ha cambiato la vita.
Il cazzo entra ed esce dal culo con facilità adesso, Stefania ha le gambe apertissime, geme, lui adesso le tiene la chiappe, le allarga il culo mentre la scopa. Stefania appoggia un piede sulle mie spalle, io lo bacio e lo lecco. Le chiedo se le fa male. ‘adesso nooo..ahhhh’e’ enorme’e’ come se mi scopasse anche in figa’sono cosi’ piena’ahhhhh’.toccami ti prego’baciami’voglio godere’.

Ubbidisco. Bacio quella bocca che neanche un secondo prima un altro uomo ha baciato. Lui mi scansa. La vuole tutta per se. Le afferra la figa mettendole il pollice dentro e facendola godere. Si abbassa sui seni, li morde facendola urlare.
Sento l’odore di sesso. L’odore di sudore. Il rumore di un’auto che passa forse vicina, forse lontana. Sento gli uccelli nel canneto dietro di noi, sento voci lontane. E sento i gemiti, i grugniti, gli epiteti con i quali quest’uomo apostrofa la mia ragazza. E sento lei che gode, si tocca. Toccandosi tocca anche la mano dell’uomo, che è dentro di lei. Si guardano negli occhi.

Adesso lui spinge forte, ritmico, veloce. Stefania geme, lo guarda ancora negli occhi. Capisco che sta per venire, le sta per venire nel culo. Pompa più forte. Stefania si masturba forte, si tocca. Gode. Ha un orgasmo. Si contrae.
‘siiii godiiii troia’senti come stringe il culo mentre godiii.. ahhhh ti sborro dentrooo il culooo’sii’.ahhhhhh’
Si accascia su di lei. La tocca. Lei è sotto di lui, con le cosce aperte, ha ancora un fremito, vedo le dita dei piedi che si contraggono, per poi rilassarsi.
‘ahh come ti ho rotto il culo troia. Ti sono venuto nel culo’come te lo ho rotto’puttana’ahhhhh’.

La bacia ancora. Le schiaccia le guance con due dita per aprirle la bocca e le mette la lingua dentro. Si alza lentamente ed estrae il cazzo ancora parzialmente duro. E’ sporco di cacca’glielo fa notare. Me lo dovresti succhiare adesso, scherza. Ma sappiamo bene che scherza solo fino ad un certo punto..se ne avesse davvero voglia lei dovrebbe farlo.

‘vai al bar a prendere dei salviettini, pischello che ho il cazzo pieno di merda di sta troia’.la prossima volta che ti inculo cerca di venire pulita cretina’.
Io lo guardo. Non vorrei lasciarlo solo con lei, ma lui e’ perentorio: ‘beh? Ancora qui sei? Me lo deve pulire con la bocca o vai?’.

Vado, mi tremano le gambe’cerco di correre ma non ci riesco. Compro quello che trovo, la ragazza del bar mi chiede che ci faccio ancora li. Ho la faccia sconvolta e non rispondo.
Torno alla macchina. Vedo che sono seduti dentro. Lei è ancora nuda. Ride di qualcosa che lui ha detto. Lui mi vede e mi viene incontro con il cazzo di fuori, si inchina a raccogliere i vestiti di Stefania e glieli tira dentro la macchina.

‘che troia fantastica che hai. Complimenti. Possiamo alzare un sacco di soldi con questa’ mi spiega pulendosi il cazzo ‘ci sono due o tre padri di famiglia che vengono in piscina che le muoiono dietro, uno mi ha fatto capire che se trovavo il modo di farlo trovare solo con lei mi dava un centone. Pensa la possiamo far scopare da uno per volta o da due o quello che ci pare. Per farsi sta troietta ci danno almeno 200 mila lire a botta’. Pensaci mi dice, dandomi una botta sulla spalla e andandosene.

Entro in macchina. Mi siedo guardando fisso davanti a me. Sento Stefania che mi guarda. Mi giro. Vuole capire cosa provo e io lo stesso. Ci abbracciamo. Ci baciamo. ‘adesso tocca a te’ mi dice ‘ma niente culo per un po’, ti prego’. Ridiamo e metto in moto.

chiunque puo’ scrivermi per commenti e/o domande a vladimiros1234@gmail.com

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