Mentre gli ospiti continuavano a mangiare gli stuzzichini che venivano continuamente portati per rifornire i tavoli, il Barone chiamò Lucia, e le disse di portare Stella, per una dimostrazione che gli era venuta in mente in quel momento. Poi si rivolse agli ospiti, usando sempre l’impianto audio.
“Signori e signore, ho appena aggiunto una dimostrazione. Useremo Stella, la più adatta per questo tipo di stimolazione. L’orgasmo causato dal dolore. Prima che abbiate la sensazione che quello che stiamo per fare sia una violenza sessuale, chiarisco che Lisa ha una sua parola chiave di sicurezza, e che se dovesse volere interrompere il procedimento dovrà solo dire quella particolare parola. Non mi fermerei ad un ‘no, ti prego’ o altre cose, ma per la sua safe password ci fermeremo all’istante.”
Lucia portò la giovane ragazza al guinzaglio, insieme ad un carrello con il piano chiuso da un coperchio e mentre il padrone parlava aveva legato Stella collegando i quattro piercing a forma di grosso anello d’acciaio a quattro anelli sul pavimento con corte catenelle. Le catene erano corte, la ragazza doveva stare con il busto vicino a terra ed il sedere puntato in alto, i capezzoli stirati dalla tensione dei legami, mentre i due piercing alle grandi labbra tramite altre due catenelle le impedivano di muovere il culetto delizioso e contemporaneamente le tenevano la vagina spalancata.
Non solo non poteva muoversi, ma la posizione doveva causarle fastidio e se provava a spostarsi anche di pochi centimetri, dolore. Prima di cominciare il barone si mise davanti a lei in ginocchio, le prese il mento, le alzò la testa, e le chiese “Lisa, ti ricordi la tua safe password?”. L’espressione della ragazza mutò impercettibilmente. Lisa aveva ripreso il controllo. Sorrise dolcemente, ed abbassando gli occhi disse “Si Signore”. Poi tornò ad essere stella, guaendo per il movimento causato.
Le fu sfilata la coda, brutalmente, facendola guaire, ed al suo posto fu inserito una sorta di uncino metallico che terminava con una grossa sfera, anche lei in acciaio. Dall’altro lato, come amo da pesca, c’era un anello. Le fu messo nel culo senza lubrificazione. L’anello fu poi legato con una corda tesa attaccata al suo collare. Anche questo la costringeva a stare inarcata, e con la testa sollevata, o la tensione della corda le avrebbe sfondato il culo e la avrebbe soffocata.
Io guardavo ipnotizzata quello spettacolo che trovavo terribile ma estremamente erotico, colando i miei fluidi come mai mi era successo prima. Volevo essere Holly e venire senza toccarmi, oppure che mi infilassero un palo della luce nella fica.
Il barone andò dietro di lei, e presa dal carrello una frusta cominciò a colpirle le natiche, mirando espressamente alla vagina. I colpi si susseguivano, e stella guaiva fortissimo, urlando in lingua canina il suo dolore. A quel punto la moglie del barone prese degli aghi chirurgici sterili, e cominciò ad infilarli nelle piccole mammelle che sotto la trazione delle catenelle sembravano dei piccoli coni.
I gemiti di Stella sotto il dolore bruciante dei colpi sulla fica, degli aghi nei seni e dell’uncino che le distruggeva il culo cambiarono, rimanendo gemiti di dolore ma con un respiro accelerato ed una inondazione diversa. La ragazza dopo un po’ iniziò a tremare tutta. Lisa stava avendo un orgasmo! O forse Stella, ma io ero convinta che in quel momento fosse Lisa a godere di quelle potenti sensazioni. Quando vidi la giovane squirtare come una fontana capii che effettivamente era davvero venuta solo per le dolorose punizioni subite. La mia fica era in fiamme, il mio culo si contraeva e si apriva ritmicamente. Volevo godere. Iniziai a mormorare “per favore, fatemi qualcosa, voglio godere!” ma fui ignorata.
Quando Lisa/Stella fini di squirtare e smise di avere contrazioni Lucia le liberò i seni dalle catenelle e poi la vagina, le sciolse l’uncino dal collare e le estrasse, stavolta molto delicatamente l’oggetto dal culo. La cagnetta si avvicinò a lei, e come per ringraziarla cominciò a leccarle i piedi (e Lucia devo ammetterlo, aveva dei piedini deliziosi). Dopo con cura cominciò ad estrarle la ventina di aghi che aveva nei seni, ed ad ogni estrazione le asciugava le gocce di sangue con delicatezza. Quando Stella fu completamente liberata da tutti gli strumenti di costrizione e tortura la portò via. Si vedeva bene che era stremata, ma era anche visibilmente felice.
I mormorii erano veramente impressionati. Io tentavo di trovare il modo di strofinarmi la vagina da qualche parte, ma per quanto provassi non potevo far niente, bloccata come ero.
Come annunciato, dopo Stella il nostro Padrone si portò di fronte a Baby, spiegando che una delle principali stimolazioni femminili è quella clitoridea. Le masturbazioni sono spesso così, fin dalla più verde infanzia. Prese quindi uno dei vibratori a forma di “sorpresa dell’ovetto Kinder”, e lo applicò appeso al clitoride della giovane donna con del nastro medico che sosteneva il vibratore e lo teneva pressato, passando anche dietro la vita. Io la invidiavo, ero esausta dal desiderio, non ce la facevo più. Non vedevo l’ora che toccasse a me. Già un paio di ospiti erano venuti a toccarmi il sedere, giusto per sentire quanto fosse sodo e caldo ed un altro mi aveva palpato un seno, alzandolo nel palmo della mano per valutarne il peso. Mi sentivo una vacca al mercato della carne.
Poi il Barone accese con un telecomando in modo rapido ed inaspettato il vibratore sul clitoride di Baby, facendola sobbalzare al punto che se non fosse stata legata sarebbe caduta. Cominciò istantaneamente a contorcersi e gemere. “Potete notare” – disse il barone – “come la ragazza abbia reagito all’istante alla stimolazione del suo clitoride. Sta provando sensazioni fortissime, e presto raggiungerà il climax.” Lei nel frattempo non essendo imbavagliata urlava cose come “Si, di più, più forte!” dimostrando il suo gradimento. Io piangevo di frustrazione, volevo godere, avevo BISOGNO di godere, fisicamente stava diventando una necessità non più rimandabile.
Baby raggiunse un orgasmo potente, ma non squirtò. Ricadde in avanti, ansante, ed il barone spense il vibratore. Le cedettero a quel punto le gambe, e rimase appesa per le mani, con i capelli sugli occhi. Una serie di fischi di approvazione salutò il suo mezzo collasso. Gli occhi di tutti erano puntati su di lei, mentre io volevo che venisse il mio turno. “Avrete notato che per adesso l’unico orgasmo che ha causato lo squirt è stato quello causato dal dolore che abbiamo inflitto alla nostra cagna. L’orgasmo clitorideo in effetti non lo causa quasi mai, anche se si tratta di una stimolazione più forte di quella erogena.” In molti si recarono davanti a baby, per rendersi conto del suo stato. Veniva toccata tra le gambe, per sentire quanto fosse bagnata e quanto il suo grilletto fosse eretto, ed anche i suoi capezzoli venivano esaminati.
“Veniamo poi al prossimo orgasmo” disse il Padrone, interrompendo il chiacchiericcio e gli esami fisici a Baby. “Esamineremo ora l’orgasmo vaginale, altro orgasmo molto comune”. Mentre il barone parlava avevano portato due supporti come quello che mi aveva tenuto nella vagina il vibratore la prima volta. La base metallica quadrata con il palo ad altezza regolabile. In cima ad ognuno dei due c’era un enorme cazzo in lattice con un bozzo su un lato e con il solito comando a distanza in mano al Barone. Lui e Lucia ce li fecero entrare nelle fiche a Baby ed a me, e io ero al settimo cielo. Avrei goduto accanto alla mia amica. Già solo ricevere quel gigantesco cazzo nel sesso era un sollievo ed una tortura, volevo che si muovesse, ma almeno cominciavo a godere, oscillavo il bacino facendolo premere alternativamente davanti e dietro alla mia ficona, mentre Baby se lo godeva senza muoversi, ma emettendo dei lievi “mmmmhh” che mi dicevano che anche a lei la cosa piaceva e molto. Il bozzo premeva proprio sul punto G, ed era una goduriosa tortura perché volevo che vibrasse. Il Barone ricominciò a parlare. “L’orgasmo vaginale dovrebbe SEMPRE stimolare il punto G, che si trova sul lato frontale interno della vagina, ad una distanza tale da essere a stento raggiunto con la punta delle dita se si fa il movimento di chiamare qualcuno, piegando il dito verso di se. Questo vibratore è stato costruito su mio particolare disegno, ed ha due motori interni. Uno nel glande, ed uno nel nodulo che preme dove la stimolazione è maggiore. Entrambi i motori sono molto potenti, e… “ attivò di colpo la vibrazione, era letteralmente micidiale. Rovesciai la testa indietro, urlando di piacere, e baby fece altrettanto. Altro che guardarla godere, non stavo capendo niente, e mi mancava il respiro. “E come vedete l’effetto è istantaneo. Lucia, tu ed una seconda cameriera provvedete a raccogliere lo squirt delle due cavie, schizzeranno tra poco.”
Non c’è che dire, il progetto del Barone era terrificante. Non credo di aver mai avuto un orgasmo simile prima di quel momento. Ci misi pochissimo a venire, schizzando come una fontana dentro al calice che Lucia teneva davanti alla mia vagina, e lo stesso fece Baby. Li riempimmo, quasi. Contrazioni muscolari al limite del crampo mi squassavano il ventre, tremavo, il cuore batteva ad un ritmo tale che pensavo che mi sarei sentita male. Ma dopo un tempo che mi parve lunghissimo ricaddi stremata, ed il vibratore fu spento. Onde di piacere continuavano a percorrermi il corpo, facendomi arricciare le dita dei piedi e poi risalendo, e facendomi venire la pelle d’oca alle cosce e poi i brividi sulla schiena, fino alla nuca. Anche spento il bozzo stimolava, e mi faceva risalire la voglia.
I calici furono offerti agli invitati, e furono accettati da un signore single e dalla lei di una coppia. Furono sorseggiati con evidente piacere.
“Ed adesso signori” riprese a parlare il barone “vedremo il penultimo orgasmo possibile, l’orgasmo anale. Si tratta di un orgasmo di difficile raggiungimento, e molte donne non ne sono capaci. Quelle che ne sono capaci, a volte falliscono.
Ci tolsero i grossi vibratori dalle fiche, e portarono dei plug anali dotati di un tubo che finiva in una pompetta, e di un filo con una scatoletta di batterie davanti alla parte in gomma della pompa. “Per evitare che i plug vengano espulsi durante le contrazioni che verranno provocate dal piacere, useremo un modello gonfiabile. Potremo una volta inserito aumentare il diametro della parte interna fino a riempire completamente l’ampolla rettale, ed impedire che possa essere estratto o espulso. Ovviamente questo procedimento aumenterà il piacere e la stimolazione interna”.
Ci misero i plug, e io mi chiesi quando volevano gonfiarlo, perché mi era già sembrato enorme. Il mio sfintere, lubrificato da Lucia, si dovette dilatare molto per far passare la parte grande, e la moglie del barone dovette lavorarmi il culo con pazienza, inserendo prima alcune volte il plug spingendo ogni volta sempre di più. Quando entrò venne risucchiato, facendo finire la grossa parte piatta in fondo a stretto contatto con le mie natiche, e causandomi una fitta di dolore che mi strappò un gemito. Ma appena fu totalmente dentro, diventò subito una stimolazione gradevolissima, mi eccitavo e bagnavo a ritmo forsennato.
Lucia cominciò a pompare per gonfiare l’attrezzo di lattice, e la sensazione era quella di un clistere. La mia pancia si gonfiava, ed avevo anche dei crampi. Provai a dire di fermarsi, ma ovviamente Lucià non se ne curò minimamente. Quando la mia pancia mi pareva totalmente occupata da quello che mi pareva un pallone da spiaggia, accesero la vibrazione, anche quella super potente. Fu veramente micidiale, cominciammo entrambe a mugolare ed avere fluidi che colavano sulle cosce dalle vagine vuote, che si contraevano in cerca di un cazzo che non c’era ma che avrebbero volto che fosse li a penetrarle.
Non fu brevissimo, ma alla fine prima io e poi Baby entrambe raggiungemmo il culmine, con il culo che bruciava ed i crampi alla pancia. Ricademmo di nuovo stremate, entrambe prive di forze e di fiato. I plug anali vennero spenti, ma non tolti.
“Adesso, signori, vedremo l’ultimo tipo di orgasmo, quello che veramente potrà mandare le vostre compagne a raggiungere l’estasi estrema. Ci avvarremo nuovamente di Baby e Giulia, le nostre cavie, dato che questo orgasmo richiede la stimolazione anale e Holly ha il culo completamente vergine, che conservo per il futuro”. All’ultima affermazione i mormorii crebbero moltissimo di volume, e diverse voci fecero anche offerte in denaro, che il barone rifiutò sdegnosamente.
“Quel culo vergine è per me, o per qualcuno a cui voglia fare davvero un enorme regalo. Non esiste cifra che possa pagarlo”. Le voci si ammutolirono.
Intanto ci rimisero nella fica i grossi peni di lattice di prima, ci applicarono un vibratore al clitoride, e due sui capezzoli. Io cominciavo ad essere davvero preoccupata, tutto quell’armamentario lo avrebbero acceso insieme?
“Signori, ora vedremo l’orgasmo multiplo. Si tratta come già detto dell’orgasmo più potente in assoluto. La stimolazione contemporanea di tutte le zone esaminate prima causa un orgasmo profondo, che coinvolge la mente ed il corpo a tutti i livelli. Proveremo a mantenere le due ragazze all’apice del piacere più a lungo possibile”
Ecco, ora ero terrorizzata.. ricordavo la volta precedente. Tutti i vibratori si accesero in contemporanea, e non potei fare a meno di rovesciare la testa indietro ed urlare versi inarticolati. Baby invece urlava “si, scopami, scopami!” a qualche immaginario amante, ma non credo si rendesse conto di cosa diceva o dove fosse. Anche io non riuscivo a connettere, il piacere era tale che potevo considerare che l’orgasmo fosse iniziato pochi secondi dopo l’inizio della stimolazione, e non accennava a terminare in nessun modo. Mi contorcevo ma non sapevo cosa stavo facendo. Sentivo solo una immensa onda di piacere che mi travolgeva, e non avevo più cognizione di niente. Setivo voci, avevo la vaga sensazione visiva di gente che mi girava intorno guardando tutti i miei orifizi pieni di strumenti di piacere e facendo foto e riprese video, ma non mi importava, anche mi avessero messa appesa in piazza davanti agli occhi della mia famiglia non me ne sarei accorta. Sentii parlare il barone, diceva qualcosa a proposito del dolore, ma non capivo. Non esisteva il dolore in quel momento.
Ebbi un lampo bruciante, un ago mi era entrato nel seno destro. Ma era un bruciore che mi portava ancora più piacere, anche se non ero mai stata tanto attratta dal dolore in se. Ma i quel momento il piacere era tale che il dolore veniva in qualche modo convertito in godimento dalla mia mente. Non so se fosse il barone o Lucia, ma mi continuava ad infilare aghi nei seni. Via uno via l’altro, e io rimanevo eternamente sulla vetta di quel piacere infinito.
Solo dopo un tempo che non so quantificare, ma che mi parve ore, giorni, lentamente vennero uno alla volta spenti tutti i vibratori, e io ripresi coscienza di quanto era successo intorno a me.
Avevo una ventina di aghi nei seni. Gocce di sangue scendevano lente rigandomi il petto, ma non sentivo male. Ero anestetizzata dalle endorfine del piacere. Me li tolse Lucia, amorevolmente. Io ero semplicemente incapace di articolare una qualsiasi parola. Gli occhi mettevano a fuoco con difficoltà, e nessun muscolo mi reagiva, ero praticamente paralizzata. Tolsero tutti i vibratori, mi slegarono e portarono quasi di peso in camera, una ragazza da un lato e una dall’altro.
Mi appoggiarono sul letto, e tutto si fece caldo, accogliente e rosa, il colore che si vede quando la luce colpisce le palpebre chiuse. Ancora scossa da brividi periodici mi addormentai.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?