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Hai un’attività imprenditoriale, ma le cose vanno male, ti servono soldi in prestito ma la banca non te li da. Tramite una conoscenza sei indirizzata a un losco figuro, grosso, massiccio, schifoso, che ti darà i soldi, che sa che se non glieli restituisci non hai nulla da dare in cambio e che quindi fin da subito ti dice che se non pagherai, lui avrà te a disposizione, il tuo corpo ai suoi servizi. Sei ottimista, pensi che con i suoi soldi la situazione migliorerà, ma invece in 6 mesi sei messa peggio di prima e lui vuole i soldi indietro. Così vai da lui per cercare di allungare i tempi, per rabbonirlo e far rimandare la scadenza. Anzi, sperando di fare colpo, ti vesti tutta carina, con la minigonna, sperando che questo ti aiuti.

Invece come entri lui è gelido, sprezzante, niente rinvii, pagherai ora, subito. Ti ha spiazzata, non te l’aspettavi, ti sei anche pentita di esserti vestita in quel modo, come se volessi fargli immaginare che sei una facile, una che usa il proprio corpo per arrivare dove vuole.

Non ti da il tempo di reagire, di ragionare, ti sbatte al muro, ti sovrasta con la sua forza e il suo peso. Con una mano ti blocca le braccia sopra la testa, con l’altra percorre in su e in giù il tuo corpo, ti solleva la gonna, ti strappa la camicetta tirando fuori il reggipetto e le tette. Non ci avevi fatto caso più di tanto, ma ora lo capirai quel gesto di girare il grosso anello che porta alla mano, mettendolo all’interno del dito invece che all’esterno. Passandoti la mano sul corpo senti la pietra dell’anello e le grappette che la tengono strusciare sulla tua pelle e darti brividi violenti e anche dolore. La sua mano percorre i fianchi, la pancia, e hai come la sensazione che dove passa lascerà un graffio ben visibile. Poi la mano comincia a passare sulle tue tette, senti i capezzoli in fiamme come reazione allo strusciare dell’anello, ma inaspettatamente ti ecciti, senti che si stanno indurendo in modo incredibile, che quella sollecitazione violenta ti sta piacendo come non avresti mai immaginato. Le fitte di dolore sono anche fitte di godimento. E la fica comincia a gocciolare per quanto la cosa ti sta eccitando, te ne accorgi con terrore perché ora ti dice che si occuperà di lei, che ti farà urlare e tu già sai che si accorgerà subito di quanto sei bagnata ed eccitata.

Ed è così infatti, come infila a forza le dita tra le tue cosce, si accorge subito del tuo stato, senti che ride, ti dice che sei una troia niente male, ti infila a forza due dita dentro e le ritrae tutte bagnate.

“Ora succhiale per bene, puttana, senti come sei eccitata. Ma questo è niente, vedrai tra un po’ come urlerai per bene” ti dice. Te le infila in bocca, grosse, ruvide, violente e non puoi far altro che constatare che ha ragione, che sono fradicie dei tuoi stessi umori.

Torna giù con la mano e infila di nuovo a forza due dita dentro di te, ma ora le mette in modo che l’anello vada a spingere con forza sul clitoride. E quando le muove su e giù, la pietra passa sulla tua carne più sensibile.

Aveva ragione, cominci ad urlare subito, le sensazioni che provi sono violentissime, dolore ma anche un’incredibile eccitazione. Questo trattamento ti sta piacendo, sta risvegliando la vena masochistica e da chiava che evidentemente era in te e che non sapevi neanche tu di avere. Ora sei tu che tieni le gambe larghe per facilitare le sue manovre, sei tu che spingi avanti il bacino per facilitare la sua tortura su di te. In breve tempo arriva l’orgasmo, che mitiga il dolore, ma che è fortissimo proprio per il dolore perverso che stai provando, per la tortura che subisci, per il sentirti schiava impotente di questo porco che ormai ti ha completamente sottomessa. Godi e continui a godere e urli ogni volta che l’anello passa sul clitoride, proprio come aveva detto.

E dentro di te speri che servano altre sedute per rifondere tutto il debito, che non si accontenti di questa sola volta.

Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it

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