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Comodamente disteso sul suo divano, sorseggiando un daiquiri, con lo sguardo perso  ogni tanto   sull’ennesima replica del classico Fantozzi, gustando il sapore del tardo pomeriggio…quel pomeriggio quando ci si lascia dietro le rogne della settimana lavorativa, quando ancora non hai sul fuoco nulla, ma sai benissimo che esiste il servizio a domicilio o amici che possono invitarti fuori a cena, Claudio centellinava il suo cocktail lentamente, in totale relax.

“E’ un cocktail da donna!!!…fatti un bourbon!!!” gli avrebbe sicuramente ripetuto la sua compagna .. sorriso …”compagna”…hahaha, alta definizione per Angela.

In fondo cos’ erano’… solo 4 ..no, 3 mesi che si vedevano, chiamarla compagna era già un azzardo, poche donne non sopportavano che a 50 anni vivesse ancora con la sorella e che l’unica regolarità della sua vita, fosse l orario lavorativo della banca. Senza contare che anche la banca a volte l’aveva trasferito per esigenze lavorative..per cui…

“Sono a casa!!”, dal rumore sordo dello sbattersi della porta d’ingresso, la voce  di Maia sopraffece i suoi pensieri.

“Ciao Maia, tutto bene?”

La donna si diresse verso di lui con un gran sorriso “Si, bene grazie, è stato un po’ stancante ma tutto bene”

“Hai voglia di raccontarmi qualcosa?” sussurrò a voce più bassa Claudio in sorniona maniera, prendendo le sue gambe e stendendole sopra le sue..

Con una luce di gratitudine negli occhi la “sorella” rispose: “…Se ti va, io racconto…”

“Mi va…”..e nell ‘inizio dell’ imbrunire la storia cominciò

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Nella prima mattinata, Maia aveva appuntamento con un ex consulente immobiliare per la finta vendita di un appartamento  vicino ai Parioli, Claudio sapeva che la “sorella”, riuscendo a mescolarli col suo vero lavoro…magari dovuto anche alla sua magnetica bellezza e savoir faire,  praticava particolari giochi di ruolo, con sfondo spesso sessuale Oggi si sarebbe finta agente immobiliare, Claudio era affascinato dalle sue storie, con finali non tanto diversi tra loro, ma lo eccitava sempre il modo come lei arrivava al suo fine. Non aveva mai approfittato sessualmente di Maia, ma adorava ascoltarla,  le sue avventure erano…stimolanti!

L’impresario col quale avrebbe dovuto incontrarsi era un ex collaboratore di una nota azienda di rete pubblica; aveva lasciato il lavoro da poco nonostante la giovane età, 60 anni e tanta voglia di rilassarsi di vari contatti che il lavoro lo portava a subire.

Lei lo aspettava  già all’interno del numero 20 di Via D’Azeglio, all’ ultimo piano, il locale era quasi un attico, non proprio forse all’ultima moda, arredato stile anni 70, per sensazione pensava che gli sarebbe potuto piacere,  si muoveva attenta agli spigoli impolverati attorno a lei, non aveva voglia di sporcare il suo prezioso tailleur color malva, il viola si intonava con i suoi capelli neri corvini che parevano dissolversi baciando con la lunghezza la morbida stoffa

Il campanello emise uno stridulo suono.

“Buongiorno Signor XXXX”

“Buongiorno a lei Signora”

Sorrise  “Maia, mi chiami pure Maia, qua non siamo in ufficio , possiamo abbandonare classiche formalità”

Nascosto da un sorriso ancora di convenienza e con fare un po’ impacciato , l’uomo entrò, scrollandosi le spalle mentre passava sotto l’arco della porta d’ingresso; sembrava quasi voler lasciar fuori i troppi anni di più che lo distaccavano da lei. Fisico un pò robusto , non eccessivamente  grasso, con la dose giornaliera di camminata, si manteneva in forma. Piacente nelle sue movenze, curioso, non perse tempo a indagare l’attorno del locale dove era entrato.

Maia gli lasciò tempo sufficiente per ambientarsi nel mentre osservandolo  e facendosi un idea persona a cui avrebbe dovuto rapportarsi: alto non troppo, vestito abbastanza sul classico, giacca e cravatta con un curioso fazzolettino viola nel taschino, stranamente lo stesso tono del suo completo. Sbarbato, capelli castano scuri,  vagamente sullo stile “ciuffo” di Elvis Presley, occhi azzurri nascosti più dalla pesante montatura che dalle lenti…Poteva essere un uomo interessante, sicuramente abbastanza classico, normale, razionale….. forse…sorrise tra sé stessa, con fare felino iniziò la sua opera di “vendita”.

“Noto che le piace, mi accorgo che osserva attento e in piacevole maniera l’appartamento!” esordì con un sorriso.

“Si, ammetto che …si rispecchia abbastanza i miei gusti…mi piace questa traccia di retrò anni 70” … rispose lui continuando a roteare gli occhi l’attorno a se.

“Se vuole le posso far vedere il balcone o la sezione studio …..” Sussurrò lei con movenza più da gatta che da venditrice.

“La prego..la prego Maia, non ha detto lei che siamo fuori dalle classiche formalità? … Mi chiami pure col mio nome, io sono Claudio”

“Ma che casualità!!! , ha lo stesso nome di mio fratello!!”

“Ma davvero?…. Che casualità!!!”

Si sorrisero e lui si sentì un nano millimetro più vicino a lei, non solo di corpo, internamente soddisfatto iniziò il tour del locale assieme a lei.

Passarono stanza per stanza, e la ragazza fu abilissima trascinare l’attenzione dell’uomo più verso sé che non al prodotto. Eloquente e pronta a ogni domanda che le venisse rivolta, Claudio, fu ben presto rapito dal suo fascino sottile, senza neanche accorgersene; lei era   impalpabile ma presente in ogni dichiarazione o sguardo che riservava a lui.

L’uomo cominciò a sentirsi “RE” senza neanche chiedersi se accettare o no la strana sensazione, che gli aveva fatto nascere la brama, la voglia di avere questa donna e non solo per altre dimostrazioni di vendita ma anche per altri “sfoggi”. La neonata smania lo rese un pò incerto nella sua ordinaria flemma,  sbalzi d’istinto di origine “animale” non erano compresi in essa.

Maia dal canto suo aveva già compreso del cambiamento di lui, soddisfatta, d’altra parte era quello a cui mirava. Comprese che tra non tanto il vero gioco sarebbe iniziato.

Abbassando gli occhi notò il leggero rigonfiamento del panno dei calzoni, sorrise, si si..così lo voleva….agognante e nascosto dentro. Non le piacevano gli uomini sfacciati, quelli che si perdono nei loro assurdi vanti, lei era Regina, e Regina voleva restare.

Adorava, soprattutto sconfiggere l’imperturbabilità degli uomini razionali, erano le sue “prede” migliori…

“Venga Claudio, venga un attimo qui in cucina, le ho preparato un  ginger  per rinfrescarsi un po’ e poi cominceremo a discutere, le interessa approfondire….vero?” gli disse non staccando gli suoi occhi dai suoi

Dopo un breve silenzio, con  un po’ imbarazzo le rispose: “Certo, certo… questo appartamento è proprio quello che sto cercando”…e sul suono del “cercando” sposto lo sguardo sul décolleté appena accennato di lei, si intravedeva solo l’inizio del seno, la riga scura di separazione delle due coppe, non tanto la rotondità quella rimaneva nascosta dalla giacchetta ancora chiusa, un  refolo di caldo gli fece ardere la bocca di sete, il problema era capire che tipo di sete fosse.

La ragazza stava cominciando a essere la mira della sua mattinata…la desiderava un filo di più del crodino ghiacciato che lo attendeva sul tavolo, facendo finta di niente ricacciò dentro i suoi bestiali desideri e si sedette.

Il vero problema era che Maya quello che lui pensava, lo aveva intuito già.

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“Hai perso un sacco di tempo”…disse Claudio, il fratello, continuando ad accarezzare le gambe di Maia…..

“No, non tanto, la circostanza del suo nome uguale al tuo mi ha aiutato.” Gli rispose la sorella con un mega sorriso soddisfatto

“Allora?….”….

 “Allora è andata così, abbiamo bevuto …poi….”

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Dopo una breve discussione, una volta lette le clausole del contratto si ritrovarono d’accordo di firmarlo seduta stante.

“Non si preoccupi, ho la penna” disse l’uomo. Estraendo dal taschino una stilografica, ma prima di giungere sul tavolo, causa un leggero ( e voluto ) movimento di lei, la stilo cadde per terra.

“Accidenti” esclamo l’uomo e fece per chinarsi

“Ci penso io, non si preoccupi!!”

Fulminea la ragazza si abbassò verso terra prima di lui e nel risalire si fermò all’altezza delle sue ginocchia con sguardo volutamente neutrale, diresse li occhi verso la patta di lui, lui se ne accorse e simultaneamente arrossì.

”Oh… ma..si è fatto male prima?…noto che si è gonfiato qui….”

Le sua dita sfiorarono leggerissimamente la striscia di stoffa di Claudio e l’uomo trasalì non riuscendo più a nascondere la sua sensazione.

L’emozione carnale cominciava a pendere forma.

“No..no.. non è nulla che”..cercò di controbattere lui..allungando le mani verso la femminea testa, ma ancora una volta la ragazza lo precedette: “Claudio non preoccuparti , credo che la cosa migliore sia…fargli prendere aria”.

Senza nessuna difficoltà od ostacolo le dita di Maia sganciarono la zip di lui senza problemi, il cazzo usci spavaldo quasi scostandosi da dosso, le tessili costrizioni, sbucando  a pochissima distanza dalla bocca di lei,  che, senza parole lo ingoiò di botto!…..

A Claudio cominciò a girare la testa…l’appartamento, lei…il caldo dentro…quasi afa……Oddio..non capiva più nulla…le sue labbra bofonchiarono qualcosa, mentre un filo di bava scese leggero dall’angolo della bocca.

Non era possibile!….la carne del suo membro scomparsa nell’abbraccio umido della bocca di lei…roteò la testa cercando aiuto dall’incontenibile voglia che gli stava scoppiando dentro….era quello che voleva, lo sapeva, ma nella confusione del tutto neanche riusciva a confessarselo

I muscoli si rilassarono totalmente, dovette aggrapparsi all’angolo del tavolo per non cadere addosso alla donna sotto di lui…si stavano riscoprendo piaceri carnali dimenticati da troppo tempo, la pelle inguainata dal palato,  saliva nel lento e rotante.. sù e giù… gioco di bocca… la lingua danzante sulla cappella nascosta…il mondo che cominciò a girare attorno e dentro lui…

Claudio non capiva più niente: con le due mani si ritrovò a schiacciare la testa di Maia verso il proprio pube e lei accondiscendete lo accontentò fino a toccare con le labbra la base del cazzo.

Era meglio del paradiso, era stupendo…era da non smettere mai…l’uomo grugniva senza rispetto per l’etichetta di comportamento, come un maiale sbatteva le proprie anche verso lei per aiutarla nell’ ingoio, cercando di entrare il più possibile nella sua bocca ….la ragazza aumentò la velocità e fu l’inizio della strada senza ritorno alcuno. Il caldo “maggiore” lo avvolse totalmente cancellando l’ultimo residuo di dignità e lo fece godere con un urlo profondo e strozzato sborrando copiosamente nella bocca di lei, durante  sborrata continuò a tenere il viso della donna schiacciato verso se, costringendola a ingoiare tutto  il suo maschile prodotto e la brava cagnolina , sotto accucciata, non se ne fece scappare una goccia!

La goduta si stava incredibilmente prolungando, rovesciando il capo all’indietro continuò a guidare la donna nel suo movimento, facendole seguire il “su e giù” che lentamente si stava attenuando: rimpicciolendosi, il cazzo uscì dalla bocca e tutto ritornò quasi normale.

Maia dal basso guardava sorridente il suo cliente, una piccola riga di sperma tra l’angolo della bocca e guancia, il trucco agli occhi ancora incredibilmente perfetto, un formidabile sorriso… “Spero che questo gentile extra sia stato gradito..Claudio…”

Lui si ritrovò ad osservarla senza proferire parola, ma fu solo per pochi secondi, nel suo sguardò si profilò quella che si sarebbe potuta chiamare  l’ “improvvisa_decisone_dell’uomo_a palle_svuotate”, mentre i calzoni stavano scivolando verso terra si chinò per prendere Maia sotto le braccia, alzandola, la issò sul tavolo, aprendole le gambe, gli bastò un dito per scostare i leggeri slip,  che con soddisfazione si rivelarono umidi al tatto,  per poi tuffare la propria bocca sulle piccole labbra rosee della fica implume della donna.

Quest’ultima emise un piccolo sospiro, nel suo ruolo conclamato di preziosa passera, si ritrovò ora lei a osservare il “lavoro” di lui;  la lingua datata stava  rinverdendo gli antichi fasti di leccatore di fica, quale era stato, in passato, poche volte, lo aveva fatto, di solito quando ne era stato costretto dalle situazioni più che dalle donne che aveva sottomano…non si era mai trovato bene a succhiare piccoli clitoridi, gli sembrava di fare dei bocchini a dei ceci!!….

Ma questa ragazza, dio mio…questa donna…..era maledettamente bella….magra….brava   dio santo!!…

Gli sembrava un miracolo che si fosse data a lui, in regalo senza preghiere o suppliche.  Il suo cazzo si stava reindurendo ascoltando i leggeri ansimi di lei, con una mano si aiutò nell’impresa.

Da sopra Maia, sospirava si, ma senza che lui se ne accorgesse, si divertiva a guardare l’impegno dell’uomo sotto di lei, effettivamente non era male, come resa, per un uomo che di sicuro aveva trent’anni forse più di lei..tutto sommato si, era soddisfacente!

Claudio, impegnato, cercava con la lingua quel maledetto bottoncino di carne, una volta trovato aveva iniziato a sbocchinarlo per bene, continuava  sentire i rumori di lei ma era più attento – nella confusione – alla durezza del proprio cazzo, non riusciva a capire se la ragazza avesse goduto o no e a dire il vero..beh si..non gliene importava più di tanto avendo ritrovato, in quei minuti, l’animale da monta che era stato 20 anni prima e così voleva “chiudere” il piacevole intervallo che la fortuna gli aveva regalato.

Staccandosi da lei, la prese e la girò piegandola a 90° sul tavolo, sputandole sora le natiche la penetrò senza indecisione.

Non era riuscito a capire se fosse culo o fica, non gliene importava più di tanto: aveva la pelle di lei attorno al cazzo, gli bastava…

Aveva il caldo, aveva l’umido aveva solo voglia di scopare con quello che ancora gli restava dentro…la ragazza sembrava che urlasse più forte, i suoi colpi furono pochi….per la seconda volta, sborrando, scaricò sé stesso dentro lei…era soddisfatto..si…forse più di sé che non di lei, le  femminee gambe divaricate vicine ai bordi del tavolo erano scosse lievemente da piccoli sussulti, un rivolo di sperma stava colando verso il basso, ma prima che si staccasse dalla vulva, con un dito, lo raccolse per poi reintrodurlo nella fica tumida, le cui labbra irrorate e gonfie lo accolsero senza resistenza scostandosi quasi da sole per farlo entrare, un sottile gemito uscì dalla ragazza e lui  egoisticamente osservò la scena beato, di tutto il resto, non gliene fregava un cazzo!!

Non si ricordava da quanto non era così felice, soddisfatto ma soprattutto appagato…

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“Ma è entrato in culo o fica???” chiese Claudio dopo l’ultimo goccio del daiquiri.

“Nel culo, mi ha inculata…e neanche se n’è accorto!” rispose la ragazza tranquillamente “ A proposito, hai una birra Claudio??” disse alzandosi e dirigendosi verso la cucina.

“Lo sai che non devi bere dopo metà giornata…ma ti è piaciuto o che altro?”…”chiese lui.

“Beh si..credo di si…..ho fatto i soliti sospiri,  quelli da programma…”

“Ma ti sei bagnata?”

“No, quasi per nulla, non penso che se ne sia accorto sai?…mi ha inondato della sua saliva… Era parecchio carico….hi hi hi …deve essere stato parecchio che non scopava con qualcuna..o qualcuno… – bevve la birra . ma lui non se n’è accorto..era troppo infoiato per ragionare!!” disse Maia.

“Ti sei ricordata di registrare?”

“Oh si, sono programmata per quello no?”

“Brava ragazza!! –  esclamò soddisfatto lui –  vieni qui che aggiusto quello che non va.

Ubbidiente Maia si sedette davanti a lui, scostando i capelli da destra per mettere in mostra il suo lobo, un occhio attento si sarebbe accorto che gli orecchini altro non erano che: uno uno registratore e l’altro una mini telecamera. Il precedente amplesso, nonché tutto il tempo che lei aveva passato con lui,  ora era memorizzato in sufficienti memorie.

“Disattivati, devo controllare lo schema EIACULAZIONE,  purtroppo non sono ancora riuscito a farlo funzionare bene….Mah!!!…”

“CLICK”

Gli occhi della ragazza persero l’idea di vita, la donna rimase immobile.

Claudio attaccò un filo biforcato dietro i suoi lobi, congiungendolo poi all’ out put del pc portatile, nel video cominciarono a scorrere le espressioni dell’ altro Claudio mentre Maia lo stava sbocchinando. Gemiti e muggiti vari non erano una novità per  Claudio, il “fratello”, conservava in opportuni schedari – in duplice copia – tutte le performance di sua “sorella”…che poi sua sorella proprio non era…visto che altro non si trattava di un automa progettato e costruito come se fosse la versione femminile di lui.

Con un piccolo punteruolo aprì la scatola cranica, sotto comparve intrico di fili e lucine sottilissime impercettibili dietro la chiusura di finta pelle e dei capelli

”Non riesco  a capire perché non riesci a eiaculare come dovresti, un cazzo inondato da squirting fa sbiellare qualsiasi uomo, i canali sotto sono liberi…ne hai due per parte….ma non riesco a capire cosa……porcamiserialadra……se nonti aggiusto , col cazzo che riesco a progettare un’altra SORELLA da far lavorare con te, le orge in fatto di dati renderebbero sicuramente di più!!!”

L’automa restava docile sotto le sue mani,   senza energia, parole o movimento, avendo tolto la sua principale batteria, andare accanto al cervello alto  non voleva rischiare che tutto si fondesse …”

Sotto le rossastre luci del prossimo crepuscolo, un po’ infastidito dal suo precedente sbaglio costruttivo, ma contento dei dati in più raccolti, che potevano servire caso mai per un nuovo ricatto, Claudio si mise all’opera…non aveva tanta fame, avrebbe lavorato a lungo

Succedono strane cose…sotto il cielo di Roma…a volte

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