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Racconti di DominazioneTrio

Mia moglie e i camionisti

By 17 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un sabato sera ed io e mia moglie eravamo usciti da una festa con gli amici e avevamo bevuto abbastanza da aver sbloccato i freni inibitori.
Ancora con la voglia di divertirci ci fermammo ad un parcheggio:
Lei: amore non ho voglia di andare a casa , facciamo qualcosa’
Io: già , brava anche io voglio stare fuori’
Lei: cosa facciamo? Fammi divertire ti prego’voglio fare qualcosa di diverso’
Io subito pensai a qualcosa di forte, avevo una voglia’
Io le allungai la mano sulla gamba, dato che portava la minigonna’
Lei: siii, anche io ho voglia , ma vorrei fare qualcosa di più’
Io allora pensai subito a qualcosa che volevo fare da tanto’
Accesi l’auto e mi spostai andando in un altro parcheggio ma un po’ particolare, c’erano dei camion uno affianco all’altro ed io decisi di fermarmi affianco ad uno di essi in modo che la posizione di mia moglie fosse visibile da loro.
A questo punto accesi la lucina in modo che da fuori si potesse vedere tutto bene.
Lei : amore perché affianco al camion, guarda che c’è il camionista che ci guarda’
Io: infatti, era quello che volevo’
Senza neanche darle tempo di reagire mi misi a baciarla e ad allungarle la mano sulla gamba accorciandole la gonna’
Lei inizialmente era rigida ma poi pian piano si lasciò andare’
Lei: ‘amore’sei’un porco’ma non è pericoloso?
Io: non volevi qualcosa di eccitante? Voglio che ti guardi’
Ripresi a baciarla con ardore e ad affondarle la mano ovunque.
Tirai fuori una bottiglia di vodka e appena gliela diedi lei subito fece un sorso.
Col passare del tempo si rilassò e sent’ che si stava eccitando e sempre più spesso guardava verso l’alto e vide tre maschi che la guardavano.
Le sbottonai la camicetta e le tirai fuori il seno in modo da mostrarlo al meglio.
A quel punto un ragazzo uscì dal camion e si mise a guardare dal finestrino.
Allora io tirai giù il finestrino e feci capire al ragazzo che poteva allungare la mano.
Il ragazzo, aveva sui 21 anni , allungò la mano sulla coscia di mia moglie e lei andò in tilt’
A quel punto la mano dalla gamba passò al seno’
A quel punto feci salire il ragazzo dietro e mandai mia moglie dietro anche lei.
Lei era spaventata ed era molto titubante.
A quel punto ‘
Io: dalle un bacio, baciala, limonala’
Lei: amore’?? Sei matto??
Io: su dai’
IL ragazzo prese forza e si mise a limonare con mia moglie e vinta la paura allungò la mano sulle gambe, poi simise a succhiarle il seno ed infine affondò la mano dentro la gonna arrivando fino alle mutandine.
A quel punto sentimmo bussare al finestrino; erano gli adulti’
Erano due camionisti, il guidatore, e il suo socio.
Il guidatore: venite su da noi che si sta più comodi’
Salimmo tutti e ci presentammo’
Il camionista: io mi chiamo Silvio, il mio aiutante Gino e il ragazzo Ciro, voi’
Io: io mi chiamo Stefano e lei Chiara’
Silvio: ma cosa ci fate in questo posto due persone così altolocate’?
Io: ci stavamo annoiando e quindi cercavamo qualcosa di diverso’
Silvio: bene, penso che quello che stavate cercando l’avete trovato’
A quel punto allungò una mano sul fianco di Chiara e la tirò a sé’
Silvio: vieni chiara, vieni da me
Chiara era spaventata, titubante, portava le sue belle scarpe costose col tacco e si era seduta sul lettino con la minigonna bella accorciata.
Lei era l’unica donna, l’unica femmina in mezzo a 4 maschi.
Silvio iniziò a limonarla con ardore, con forza e nel mentre Gino affondando le mani nelle tette abbondanti le slacciò completamente la camicetta.
Il ragazzo invece si inginocchiò ed iniziò a leccarle le gambe belle abbronzate ed allargandogliele un po”puntava alla patatina’
I tre camionisti erano rudi, la trattavano male e il fatto di vederla tutta profumata con la camicetta bianca di seta e tutta la biancheria costosa li eccitava.
La donna di classe altezzosa che normalmente li snobbava, adesso era nelle loro mani.
Gino le strappò qualche bottone e le tirò giù la camicetta obbligandola a stare ferma con le braccia.
Il reggiseno lo tirò giù di colpo senza slacciarglielo e lei era intimorita da loro e questo rendeva la cosa estremamente eccitante.
Gino: prendimelo e fammi una sega!!
Mia moglie rimase impietrita e se lo trovò in mano ed iniziò a masturbarlo’come le fu ordinato.
Silvio: guarda Ciro abbiamo una mammina, guarda che tette, qui ci facciamo uscire il latte!!
Silvio iniziò a palparle con forza la latteria, anche Gino dall’altra si prese la sua tetta e si mise a palpargliela ed a mungerla’
A quel punto la fecero mettere a pecora, come una mucca’le tolsero la camicetta ed il reggiseno, via la gonna e il perizoma da troia’
Ciro:le mutande sono zuppe!!
Silvio: brava , stai godendo, ma tua moglie è proprio una zoccola’.te la sistemiamo noi’
Messa a pecora iniziarono a farle dondolare le tette e poi a prenderle a sberle’
Ciro: guarda come dondolano ahahah
Silvio arrivò di fronte a lei in piedi’
Silvio: fammi un pompino!!
Le schiaffò il cazzo in faccia e tenendola per la coda glielo mise in bocca.
Silvio: ooo,hhho si’caro cornuto vediamo la troia di tua moglie se sa succhiarlo bene oppure ha bisogno di qualcuno che glielo insegni hahaha
Vedevo mia moglie usata senza rispetto, senza regole, con nessuna delicatezza, castigata ed umiliata dalla feccia , si perché si capiva che non fossero persone oneste ma pseudotrafficanti.

Lei aveva questa catenella di perle che le dondolava in base a come la usavano.
A questo punto’
Silvio: dai puttana si, succhiamelo così, tutto in bocca’cazzo, tutto’hei Gino lascia le tette e schiaffaglielo nel culo’
Vidi mia moglie mettersi a piangere , a secco le sfondarono il culo e lei imprecò di fare piano ma più lo diceva e più andavano avanti’
Dopo 20 minuti il culo era sfondato e Gino le sborrò dentro
Gino: ahhhahahahah siiiii troiiaiaiai
A quel punto’
Silvio: Ciro vieni a farti spompinare che io la fotto.
Mia moglie era stata castigata alla grande’
Io: Silvio se la vuoi scopare ok, puoi farle quello che vuoi ma non venirle dentro’
Silvio: ok..
Chiara venne messa col culo in su’
Silvio iniziò con delicatezza a sculacciarla’
Pian piano prese il ritmo, anche se lento ma andò avanti a darle sculacciate sempre più forti.
Lei era in difficoltà, iniziava a farle male’
Silvio: vai Gino continua tù’
Silvio la teneva ferma con la schiena giù e il Gino iniziò a sculacciarla un po’ una chiappa e un po’ l’altra.
Si divertivano a lasciare l’impronta delle 5 dita sui glutei’
Chiara cominciava a cercare di liberarsi sempre più’ma Silvio la teneva ben salda’
Chiara: basta, mi fa male, basta vi prego’
I cazzi di tutti erano duri, in tiro, ci stavamo eccitando a vederla castigata.
Gino andò avanti con le sue mani possenti a sculacciarla e palparla’
Gino: bel culo, bello da sculacciare e palpare’uhmmmm
Silvio: vieni anche tu Ciro.
Ciro si prese una chiappa e Gino l’altra.
In modo alternato si misero a sculacciarla e andarono avanti ‘
Si guardavano negli occhi e ridevano, si stavano divertendo’
Chiara: basta vi supplico,vi pregooooooAAAAA

Chiara stava piangendo, era lì sdraiata a pancia in giù tutta nuda con solo una collana di perle e le scarpe col tacco.

Io le teneva le gambe ferme, Silvio le braccia e Gino e Ciro la sculacciavano con colpi sempre più forti.
Ogni volta che veniva sculacciata lei saltav, le gambe cercava di muoverle ed io le tenevo ferme e aperte’
Dalla fregna le colavano gli umori’

Tutti intanto le davano qualche bella spremuta di tette, si divertivano ad impugnarle con una mano e a strizzarle mentre la sculacciavano.
Il sedere era viola e i due facevano a gara a chi la sculacciasse più forte dandole dei colpi fortissimi con le loro grandi mani.
Sempre più forti e sempre più frequenti, Chiara piangeva ed imprecava di smetterla.
Chiara: vi prego basta, vi supplico smettetela , aiaiiaia.
Le lacrime erano ininterrotte, piangeva come non mai e alla fine quando il bel culo fù quasi nero Silvio disse di smettere.
A quel punto lui le mise il mastello dentro la fregna inzuppata.
Silvio: cazzo sei un colabrodo’ti è piaciuto da matti brutta zoccola.
Chiara era venuta svariate volte.
A quel punto Silvio iniziò a scoparla e quasi subito lei raggiunse l’orgasmo ma lui non si fermò ed andò avanti a trombarla per almeno mezz’ora.
La mise in tutte le posizioni, era la sua bambola.
Alla fine la fece girare e tutti e trè le sborrarono assieme in faccia e sui capelli.
A quel punto le diedero i vestiti e ci fecero scendere.
Scesi in macchina , sconvolta e seminuda la presi prima per la testa per accarezzarla e lei scoppiò in un pianto, ma dopo poco le spinsi la testa sul mio cazzo e la costrinsi a succhiarmelo venendole in bocca’

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