Skip to main content
Racconti di DominazioneTrio

Mia sorella Giuseppina 60.2 Il giorno degli esami

By 22 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Giuseppina lavoro Capitolo 60.2

Uscita dalla macchina, si è guardata attorno. La scuola era la stessa salvo che non vi era la ressa di studenti davanti al cancello o di auto nel parcheggio. Si sentiva agitata e non solo il cuore le batteva impazzito, ma aveva come l’impressione che le ginocchia le tremassero.

Si avvia da presso a Tonino e ai suoi amici dopo essersi ricomposta alla meglio. Diversamente dalle altre mattine non avevano la voglia di fare nulla anche se per tutto il percorso l’avevano palpata giusto per abitudine e come sempre si è lasciata fare incurante degli sguardi dei motociclisti e degli altri autisti.

Aveva voglia di bere, voleva togliersi il gusto di amaro dalla bocca. Quella mattina si era svegliata prima della sveglia ed aveva dovuto correre in bagno a rigettare e dopo quello, dopo aver preparato e fatto colazione, si è lasciata scopare come al solito sia da Tonino che da suo padre e questo, l’aveva un poco preoccupata.

File VIDEO gif certificato sicuro
http://24.media.tumblr.com/tumblr_m8row2LNJN1r83d2co1_500.gif

Temeva di arrivare tardi al primo giorno di maturità e diversamente dalle volte precedenti, si era lasciata fare come fosse un pezzo di carne per i loro turpi scopi. L’unica cosa che voleva, è che facessero presto per potersi preparare per andare a scuola.

Un altro fatto che la preoccupava e che la tormentava durante la scopata, era quello che avrebbe indossato da li a poco. Sapeva che doveva sottostare al volere di Tonino che le indicava quali vestiti mettersi per andare a scuola e a nulla sono servite in passato le sue anche se tenue lamentele. Voleva fare bella figura e non passare per una troiona da strada mezza nuda.

Ancora grondante di sperma, con la figa che le pulsava per la voglia di godere ancora, entra in camera e vede sul letto i vestiti che doveva mettersi. Niente intimo come sospettava, ma la novità era che poteva indossare qualcosa che le coprisse le gambe quasi interamente. Leggins e una camicia lunga che le ricordava un piccolo kimono dai colori variopinti in cui campeggiava il bianco dei fiori con le ampie maniche che le arrivavano all’intaccatura dei gomiti.

Vestita in quel modo, messa seduta in auto sul sedile posteriore come sempre, si è sorpresa dell’atmosfera che si respirava quando tutti gli amici sono stati caricati in auto. La tensione dell’esame era alle stelle e solo il ‘rosso’ si è divertito a palpare e a denudare le tette durante il viaggio e poco dopo giusto qualche altra manata e carezza sono passate fra le sue gambe e sulle tette da parte di tutti, ma il tema circolante era l’esame che avrebbero dovuto affrontare da li a poco; lei come tutti loro.

Tonino non si lascia scappare l’opportunità di filmarla. Non ha idea dove si sia sistemato Michele e dopo una breve occhiata lanciata tutt’attorno, imprime le immagini della figa di Giuseppina perfettamente delineata nei leggins. Il tessuto leggero ed elasticizzato lascia intravedere chiaramente i contorni e la pelle della figa con la totale assenza di peli. La blusa con la cintura alla vita era un poco sollevata e grazie a questo fatto si è potuto beare della vista della vulva e parte del sedere perfettamente delineato come lei lo ha superato.

All’ingresso della scuola, vi è la solita ressa di studenti che aspettano di essere chiamati. Si sentiva agitata e aveva bisogno di recarsi in bagno e camminare come sempre in mezzo a due ali di persone la mette un poco a disagio. è consapevole di essere completamente senza intimo e peggio, si sente le tette dondolare libere mentre i capezzoli turgidi sfregano sul tessuto del kimono facendole venire brividi di piacere che cerca invano di nascondere.

Dal principio cerca di resistere allo stimolo, cerca di restare vicino alla squadra di amici con cui era arrivata a scuola, ma l’agitazione e la voglia di rigettare l’ha convinta a superare la ressa e andare verso i bagni. Con passo misurato, per non far ballare eccessivamente le tette, si dirige verso i bagni quando una mano la prende per un braccio e la obbliga a proseguire.
Volta la testa impaurita per vedere chi sia e nota uno dei maturandi; lo riconosce visto che hanno passato cinque anni in quella scuola anche se lui frequenta un’altra sezione.
‘Mr ‘X’ dice che mi deve seguire. Dice anche che deve farmi vedere se ha portato gli occhiali.’

A quelle parole si sente gelare il sangue. Voleva rispondere che oramai aveva terminato il periodo e non era più obbligata a sottostare ai turpi voleri di quel farabutto violentatore eppure non è riuscita a proferire una parola. Il groppo allo stomaco e alla gola glielo hanno impedito e non è riuscita neppure a sottrarsi dalla presa al braccio.

Si è lasciata guidare per tutto il corridoio e come la porta si apre e si chiude alle sue spalle, resta sorpresa, non si ricordava il bagno dei maschi tanto puliti e profumati. Si guarda attorno e si chiede se questo era dovuto per via della maturità o forse perchè vi erano pochi studenti e i bidelli avevano avuto il tempo di lavare a fondo.

‘Bene! Bene! Bene’ chi abbiamo qui?!?!?!’
Si volta e riconosce il professore di inglese e si ricorda quel che aveva dovuto fare per accontentare Tonino.
‘Mmmhhh’ Onestamente devo ammettere che mi piace come sei vestita. Ti preferivo quando giravi per la scuola semi nuda e in mini, ma quella specie di pinocchietto che indossi sono molto eccitanti.’ Si porta la mano al cavallo dei pantaloni e si aggiusta il cazzo già turgido e fa in modo che il gesto sia visto dalla giovane allieva.

Voleva resistere, voleva porre una domanda inquietante; voleva chiedere se lui era il famigerato ‘Mr X’ ma la paura e lo shock le ha tolto l’aria dai polmoni e la possibilità di ragionare concretamente.

‘Ti ho seguito molto ultimamente e devo dire che in questi anni sei sempre stata una brava allieva, ma mai come in questo ultimo periodo in cui giravi per la scuola in modo provocante. Hai un corpo magnifico e il fatto che ti lasci guardare non può che suscitare invidia ed eccitazione da parte di tutti’ Che siano maschi oppure femmine.’

Si sente agitata, ha il cuore che le batte a mille. Vede altre persone, altri compagni di scuola, ma non è in grado di associare un nome a tutti loro.

‘Ha ragione prof! Vederla camminare con le tette che dondolano o con il culo che ancheggia ci fa arrapare a dismisura. è come se il suo corpo, il suo modo di essere sprigioni sesso e chieda di voler essere scopata.’

Una mano le accarezza il sedere e le sfugge un gemito come questa si insinua fra le cosce insinuandosi fra le gambe e premendo fortemente come questa raggiunge la vulva.
‘La tua virtù Giuseppina è quella di dover metterti in posizione’- Viene spinta a terra e si inginocchia.- La tua natura stessa di donna esige piacere e il tuo abbigliamento infonde a noi la certezza di quello che cerchi.’

I legghins sono attillati strettamente e sfregano sul suo corpo e sulle parti più sensibili del suo sesso. è inconsapevole di mostrare perfettamente la figa in cui il leggero tessuto elastico si insinua nelle sue pieghe più profonde.

‘Tutte le donne dovrebbero essere come te. Tutte le donne dovrebbero imparare a mostrare i loro corpi indossando il minimo indispensabile e senza intimo. Ne mutande e ne reggiseni!’

Non sapeva cosa rispondere. Davanti a lei vedeva solo una mano che si accarezza l’inguine mettendo in evidenzia la dura consistenza del cazzo che poteva immaginare attraverso i pantaloni. Dalle spalle, una paio di mani la cingono e le aprono con forza l’abito che indossa e le tette sono alla mercé dei loro occhi in bella vista. Pochi istanti dopo, quelle stesse mani gliele palpano per poi giocherellare con i suoi capezzoli duri.

‘Il tuo corpo reagisce alle nostre sollecitazioni e guardati, sei già pronta e calda anche solo parlare con te del tuo corpo.’

Voleva rispondere. Voleva urlare e gridare. Voleva dirgli cosa aveva dovuto sopportare e che era tutta colpa sua. Che non era così prima che lui la obbligasse a fare tutto ciò, ma era atterrita e peggio, brividi di piacere si stavano dipanando per tutto il corpo.

‘Grazie a te, abbiamo creato una società segreta in cui ragazze e donne dovranno comportarsi come te. Ci hai fatto molto pensare e sognare, ma abbiamo capito che tu e altre come te, Sara ad esempio, sono disponibili e calde e pronte a tutto per provare piacere.’

Esterrefatta, non poteva credere a quello che le stava dicendo. Le parole stesse che le diceva le arrivavano lontane. Provava sempre più piacere e tremava tutta sensibilmente. Si odiava con tutta la sua anima. Non poteva credere che provava eccitazione e piacere ad essere sottomessa, ma il calore che le proveniva dalla figa, il pulsare di questa, non le lasciava nessun dubbio.

Una mano si stacca dalla tetta e le raggiunge l’inguine. Le carezze che riceve la fanno tremare vistosamente e ansimare. Si sente tutta accaldata e si vergogna del suo essere, del modo in cui reagisce a quelle angherie, a quei soprusi.

Spinta in avanti, si accascia posando la fronte sulle braccia e il culo posto in alto con la figa perfettamente delineata è alla mercé di tutti. La guardano con bramosia mentre viene filmata da suo fratello posto alle sue spalle e da Tonino da un’altra angolazione.

‘Ragazzi, il Club ha stabilito delle regole sul comportamento e sulla tenuta degli abiti. Sappiamo tutti che è stato stabilito un codice e questo deve essere improntato all’erotismo e come vedete, questi legghins assolvono appieno al nostro sguardo.’
La mano corre lungo il taglio della figa facendola fremere e sussultare. Si sente sempre più eccitata e si lascia manipolare al loro volere.

‘Voi pensate che questi siano erotici abbastanza? Voi pensate che ci lascino fare e sfogare il nostro piacere?’

Dopo un silenzio irreale, una cantilena si alza.
‘Perversione!’
‘Perversione!’
‘Perversione!’

Giuseppina vorrebbe alzarsi e scappare. Si rende conto che non sono soli e sono in molti, troppi. Tiene chiusi gli occhi e trema mentre il tessuto tirato dei legghins si insinua fra le labbra vaginali e come questo sfrega il clitoride freme di eccitazione e non è in grado di controllare il tremolio che la pervade tutta.
‘Io’ Io’ Io”

‘Stai tranquilla Giuseppina. Tu sarai solo la prima. Altre seguiranno e affronteranno il nostro trattamento. Se vuoi vestire con i legghins, noi non ti diremo di no anzi’ Sono molto eccitanti, ma hanno bisogno di un piccolo servizio. Ora, stai ferma!’

Le lunghe forbici si incuneano nella stoffa elasticizzata e basta un piccolo tocco e subito questi si aprono lasciando intravedere la pelle sottostante. Lo scuro buchetto del sedere compare alla loro vista, ma il trattamento non è finito, le forbici calano ed effettuano un secondo taglio in cui si vede chiaramente la pelle del pube completamente depilato e abbronzato.

Giuseppina gira la testa, non sa cosa stia succedendo dietro di lei. Vede altre facce, altri corpi che tutti intenti ad osservare quel che accade e in quel momento vorrebbe aver indossato gli occhiali scuri che la obbligherebbero a non vedere nulla.
‘Per favore” Le parole le escono dalla bocca in modo flebile e nessuno la sente.

‘E anche questo.’
Le forbici calano nuovamente tagliando e si apre un terzo buco leggermente più grande degli altri due. Le labbra della figa sono chiaramente visibili, ma non soddisfatto appieno dal lavoro, le dita aggiustano e tirano ampliando i fori.
‘Mmmhhhhh.- Contempla il lavoro fatto.- Così mi pare perfetto!’

Allunga un braccio per toccarsi il sedere e controllare cosa le hanno fatto e mentre lo guarda, rabbrividisce nell’osservargli la faccia. Le pare che abbia assunto una espressione sadica, da maniaco, degna da peggior film dell’horror.
‘Ti prego non…’

‘Poi non smettere mai di portare i legghins o i pantaloncini, ti fasciano il culo in modo fantastico, ma dovrai sempre subire questo trattamento. Voi tutti avete visto come si deve fare.’

Giuseppina nel sentire i vari commenti, nel vedere loro che annuiscono con la testa chiude gli occhi disperata mentre dita la toccano nella sua intimità. Sfiorano le grandi labbra vaginali e come queste sono divaricate, sente soffiare su quelle piccole interne. Il calore della sua pelle contrasta con l’aria emessa e brividi la scuotano tutta.
Sente ridere i ragazzi e un calore enorme si diffonde per tutto il corpo. Non capisce per quale motivo sia eccitata a tal punto mentre dovrebbe essere la vergogna ad avvolgerla.

Le dita la penetrano profondamente e resta per un attimo senza respiro e come queste si ritraggono non riesce a smettere di tremare.

Le due dita che l’hanno penetrata lentamente si fermano sul bordo della figa e la divaricano facendo vedere a tutti il suo interno caldo e privato.
‘Guardate! Guardate come è eccitata la nostra cagna! Gronda umori e la figa pulsa di desiderio!’
Con la mano libera, si apre i pantaloni e si libera il cazzo che eretto punta dritto e pronto.

‘Una figa bella e calda come questa ha bisogno solo e unicamente di un trattamento.’
Il cazzo viene guidato e punta contro la vulva.
‘Di una sana scopata!’
Il cazzo penetra tutto in lei in un sol colpo.

L’aria le esce dai polmoni facendola mugolare e alza la testa in alto mentre i pugni sono stretti fortemente e arriccia le dita dei piedi. Il piacere è tale e intenso, proprio come la violenta penetrazione cui sta subendo. Trema mentre il cazzo è fermo profondamente dentro di lei.

‘Lo sai Giuseppina!?!?!? Tu sei una persona che non ascolta. Tu sei altezzosa e arrogante e per questo che verrai punita nell’unico modo in cui hai bisogno.’
Il cazzo esce e tutti annuiscono nel vedere come è umido di umori e violentemente entra in lei in cui i pubi sbattono sonoramente.

‘Ah’ aahhhh!!!’ Geme Giuseppina che per effetto della spinta si sposta in avanti, ma è inconsapevole che è lei stessa ad alzare il sedere in aria per meglio sentire il cazzo penetrarla e poi indietreggia per andare incontro al cazzo e meglio sentirlo profondamente dentro di lei.

‘Sei ostinata Giuseppina, non potrai più ignorare i nostri comandi e i tuoi desideri. Sei una cagna da monta e come tale dovrai essere trattata.’

Il cazzo entra ed esce ritmicamente. Respira con affanno mentre il fuoco del piacere si spande, la invade. Mugola e geme. Sono sempre più ampi i movimenti che effettua e ogni volta che manda indietro il sedere, alza la testa e allunga il collo per respirare e geme involontariamente.

Il viso del professore è contratto duramente. Le piace la sua allieva e ben poche volte aveva provato una tale piacere a scopare. La figa sembrava quasi che si stringesse attorno al cazzo, che lo mungesse e aveva fame di sperma. Le palle le sente gonfie, tremare, contrarsi. è pronto ad esplodere e cerca di resistere stringendo i denti, ma oramai ad ogni affondo, ad ogni va e vieni, gli è sempre più difficile resistere.
‘Hai’ solo’ bisogno’ di’ una’ cura’ ‘ ‘ profonda!!!’ Dice ritmicamente mentre spinge e si ritrae ritmicamente dalla figa spingendo ogni volta con forza per arrivarle il più profondamente possibile.

Le mani la stringono fortemente sui fianchi mentre le dita si incuneano nella sua carne. Viene spinta all’indietro andando a scontrarsi con il pube di lui e lì, trattenuta. Il cazzo è tutto piantato in lei e il primo schizzo caldo di sperma le si riversa direttamente nell’utero.

Si sente inondare. Trattiene il respiro mentre contrae tutti i muscoli. I nervi sono tesi allo spasimo e poi esplode con un urlo roco che riecheggia fortemente.
‘AAAHHHHHH!!!!! AHHH!!! AHHH!!! AHHH!!!’
L’orgasmo tanto agognato, tanto atteso l’avvolge facendole perdere ogni cognizione.

Gli schizzi potenti ardono nel suo grembo e dopo alcuni secondi, il cazzo riprende a muoversi andando avanti e indietro velocemente mentre entrambi mugolano il loro piacere.

Sfiniti, restano a respirare ancora uno dentro all’altro stretti e agganciati con entrambi i sessi che pulsano ancora.

Tonino, Michele e molti altri hanno registrato e filmato tutto. Molti dei ragazzi hanno il cazzo in erezione che è stato liberato dai pantaloni mentre alcuni altri lo hanno ancora chiuso, ma la cerniera è prossima ad esplodere.

‘Portare i legghins.- Ansante.- Non fa parte del nostro credo del club, ma per come ti fasciano, per come rendono il sedere sexi, saranno da ora in poi contemplate anche se con una piccola operazione.’
Si muove ed estrae il cazzo, questo è lucido, violaceo e ancora perfettamente in erezione.

‘La rivoluzione è iniziata!’
Esclama mettendosi in piedi con il cazzo che spicca dritto ed eretto come molti dei presenti.
‘Guardatela! I legghins sono meravigliosi!’

Dalla figa sgorga un rigagnolo biancastro di sperma e fluidi vaginali. Tutta l’area è arrossata e umida con il piccolo buchetto del sedere perfettamente in evidenza. Trema ancora mentre respira pesantemente con la testa appoggiata sulle braccia distese a terra. Le tette dondolano sotto di lei libere e non ha pensieri. è solo intenta a respirare profondamente mentre trema per via del piacere che ancora la pervade tutta.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Leave a Reply