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Racconti di Dominazione

Motel K! (seconda parte)

By 10 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Di Master E.
e-mail: master_master_40@yahoo.it
Il mio blog: www.lecatenedellamente.blogspot.com

Passo dopo passo verso ciò che sei, sempre più
Grazie a chi vorrà inviarmi commenti o ‘ critiche

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E’ stato l’inizio di una lunga giornata’vostra
Mentre ti abbandoni a Lui, alle Sue mani, al Suo sesso che ti fruga la gola fottendola, rubandoti l’aria, facendo colare saliva indecente.
Spalanchi la bocca cercando aria quando esce da te, ma già Lo aspetti, Lo desideri, Lo vuoi’ ma’ si nega a te, lentamente scioglie i tuoi polsi, ti fa sollevare in piedi, grondante d’acqua di quella cascatella, il Suo sguardo &egrave severo, sai che molto ancora imparerai, scoprirai, mentre ti guida verso quel grande letto tondo, mentre altre corde cattive serrano i tuoi polsi, le tue caviglie, costringendoti su quel letto, aperta a Lui, offerta a Lui.
Indecente e sfacciata, come senti d’essere, come ami essere.
Quasi ignorandoti lo vedi togliere lentamente qualcosa dalla Sua valigetta, un bicchiere dalla coppa strana, uno cucchiaio forato che sembra d’argento, una bottiglietta trasparente con un liquido verde.
Non sai staccare gli occhi da quelle mosse lente, studiate, mentre versa un poco di quel liquido nel bicchiere, posa il cucchiaio sopra il bordo appoggiandoci una zolletta di zucchero e versa da una caraffa acqua ghiacciata che si mescola a quel liquido. Ora sai, hai capito
‘ Assenzio ‘
si avvicina a te, lascia che qualche goccia di quel liquido ti bagni le labbra e chinandosi … ti bacia ‘ mescolando i vostri sapori, bevendo assieme quel liquore che brucia, ma &egrave il Suo bacio che più di tutto ti accende.
Resta a guardarti, immobile per lunghi istanti, poi la Sua mano si avvicina, sfiora le tue labbra, quasi a raccogliere le ultime gocce di quel liquore, le porta alle Sue, succhiandole, poi torna quella mano, leggera, a sfiorarti il seno, ad accarezzarlo.
A ‘torturare’ i capezzoli accendendoli di voglia, a scendere decisa lungo il corpo fino alle cosce oscenamente spalancate, a giocare con quel ciuffetto di peli ben curato, come sai Lui vuole e si aspetta e ‘ improvviso e inaspettato un colpo, uno schiaffetto, non violento, non cattivo, ma deciso, li, tra le cosce, li sul clitoride già così sensibile, che ti fa sussultare, e subito un secondo colpo, ed un terzo, un quarto, non li conti più. Ti perdi in quell’incredibile miscuglio di piacere e dolore, dove l’uno e l’altro si mescolano e si confondono. La mente si svuota e il corpo reagisce come mai avresti pensato, ma non ora, ora non pensi più, ora ‘senti’, ‘vivi’, ora ogni molecola del tuo corpo &egrave piacere, ora quasi sollevi il ventre a cercare quel colpo, quella mano; ad offrirti al nuovo colpo, ad aspettare il successivo mentre senti voglia indecente infradiciarti e l’orgasmo crescere, amplificarsi, avvolgerti
Ma non puoi, non devi, non ti &egrave concesso, spalanchi la bocca per chiedere, pronta a supplicare per un ‘si’,, ma quei colpi si infittiscono, e con loro la tua urgenza di piacere, la mente &egrave confusa, avvolta in una nebbia di sensazioni violente, il corpo costretto da quelle corde si inarca, le mani si stringono a pugno.
Vuoi, vorresti, ne hai bisogno ‘
E ‘ improvviso esplode, incontrollabile mentre spalanchi gli occhi e non capisci, come, cazzo come &egrave potuto succedere?
Il tuo corpo sembra animato di vita propria, la mente si chiede perché e come e il corpo continua a sussultare in un orgasmo infinito, a tendere quelle corde, ad inarcarsi sotto quei colpi continui, a ‘ godere di un orgasmo desiderato ma non voluto, a schizzare getti di piacere che ‘sporcano’ le Sue mani, e lente lacrime ti scorrono sul volto mentre nella mente ti ripeti ossessivamente
No, no che stronza che sono no, non devo fermarmi, fermami,
&egrave la Sua mano che si ferma
ma non il tuo piacere, non il tuo orgasmo non concesso, rubato
gli occhi si rovesciano, il bacino si solleva in scatti ripetuti, ritmici, scopando l’aria, bagnando quel letto di umori e voglia, i muscoli tesi e un velo di sudore sulla pelle mentre ti vedi riflessa nel mille specchi che circondano il letto, mentre ora sai qual &egrave quell’espressione che Lui ama e che ti fa così bella, ma lente lacrime turbano quel viso
no, non così, non ti aveva concesso l’orgasmo’
per un attimo cerchi i Suoi occhi, ci leggi delusione e durezza, e, assurdamente, quello sguardo amplifica ancor più il tuo orgasmo strappandoti gemiti e urla con la mente che si affolla di mille parole confuse, parole di piacere, parole di imbarazzo, parole di scusa
‘ parole che non sai dire ‘
e di colpo &egrave la calma assoluta
il corpo svuotato, inerte, quasi senza forze, abbandonato su quel letto e costretto da corde che ormai non servono più
ora, ora senti i Suoi occhi bruciarti dentro
nell’anima
ora le Sue mani sciolgono quelle corde
ora i tuoi capelli tra le Sue dita cattive, come cattiva &egrave la Sua voce mentre ti chiede se avevi il permesso
e ingoiando lacrime sai solo sussurrare
‘no Signore’
non una parole di scusa, non servirebbe lo sai
lasci che le Sue mani ti guidino verso quella poltroncina
che ti pieghino sentendo lo schienale premere sul seno
che altre corde stringano le caviglie e i polsi a quella sedia,
ti vedi, ora quegli specchi sono impietosi
ti vedi
con le cosce spalancate
con la testa china e le natiche sollevate’
ti vedi e sai ciò che accadrà’
lo temi certo ‘ ma sai che così deve essere
e già il primo colpo di cinghia segna la tua pelle
un lungo istante e a fatica riesci a sussurrare quella parole che vuoi e devi dire
‘grazie Signore’
e già il secondo colpo stria di rosso le tua pelle
e ad ogni colpo il tuo ringraziamento, non un atto dovuto, ma voluto, perché &egrave così che vuoi.
Bruciano le tue natiche, sai che sono percorse da strisce rossastre che poi ammirerai fiera
Non conti i colpi
Lui sa qual &egrave la giusta punizione
Lasci che lacrime di dolore righino le tue guance
Lasci che il dolore si espanda per tutto il corpo, quasi a compensare quel piacere rubato
Poi tutto si ferma, Lui davanti a te, sollevi piano il viso
Trovi i Suoi occhi
Ancora severi e una sola parola ‘succhiami’
E già &egrave in te, nella tua bocca, nella tua gola,
in te a riaccendere voglie e desideri
in te a donarti il Suo sapore
e quel dolore &egrave solo un ricordo che si fa piacere.
Muove il Suo sesso sul tuo viso, sulle guance, sulla gola, impregna la tua pelle di se, del Suo odore, poi si muove, dietro te
Sai cosa vuole
Sai cosa prenderà
Ma’non &egrave così facile, la Sua voce chiede e pretende risposte
Chiede se sai cosa si aspetta da te, se sai cosa ora vuole
E rispondi con voce ferma ‘SI Padrone’
Ma non basta ancora, si aspetta che tu non abbia vergogna delle tue parole, si aspetta che tu ti offra e chieda
E ignorando l’imbarazzo ‘ chiedi
Chiedi che Lui prenda il tuo culo
Chiedi che lo vìoli con forza
Che lo pretenda e lo prenda
Senti le Sue mani sulle natiche, schiuderle
E il Suo ordine ‘GUARDAMI’
I Suoi occhi nei tuoi attraverso lo specchio, il Suo sesso che sfiora quel buchino così timoroso, saliva che cola a bagnarlo e’spinge, forza, preme
Mordi le labbra per non urlare, lo sai, sai che quel dolore poi sfumerà diventando altro, ma cristo quanto fa male
Un colpo più deciso, secco, le viscere sembrano spaccarsi
Trattieni il respiro, una lunga apnea
Poi’ i Suoi colpi si fanno più dolci
Lo senti scivolare piano
Colmarti
Ormai il dolore &egrave quasi un ricordo
Ora sei tu che spingi contro Lui
Che lo cerchi
Che ti doni
Non abbandoni i Suoi occhi
Vuoi che veda la fierezza con cui sei Sua
Totalmente Sua
Ed ora &egrave piacere
Ora i sensi tornano ad esser accesi
Ora i suoni della tua gola son gemiti e voglia
E quando la Sua mano si infila tra le cosce, quando preme per un attimo il clitoride ‘ le gambe si piegano e trovi la forza di chiedere, con voce supplicante
‘posso mio Signore? Posso godere? La prego posso?’
e il suo ‘Si’ giunge come il più bello dei doni
ora
ora puoi vuotare la mente senza rimorsi
ora puoi abbandonarti al Suo cazzo ed alle Sue dita, ora puoi gridare il tuo orgasmo senza vergogna ne timore, ora puoi guardarti in quello specchio e vedere ciò che sei
la Sua puttana e la Sua regina
tra le Sue mani persa nel piacere
e il Suo respiro ti dice che anche Lui si unisce al tuo piacere, stringendoti i seni con forza, fino a quell’ultimo colpo profondo, per restare fermo in te, i vostri respiri uniti, stretto a te a mescolare sudore e lentamente poi’ uscire da te, tenendoti le natiche schiuse, senti il viso rosso di imbarazzo perché sai ciò che Lui vede, quel buco restare per un lungo attimo oscenamente aperto ‘ mostrato come mai avresti pensato di saperti mostrare
ma a Lui si ‘
si sciolgono quelle corde, lentamente, scivoli ai Suoi piedi, vorresti ringraziarlo, dirgli mille parole, ma non riesci a dir nulla
lo vedi riaprire la valigetta
tornare verso te
afferra il tuo polso e’
un piccolo bracciale d’argento e cuoio lo avvolge
sai ciò che significa
&egrave il tuo ‘collare’, un simbolo, che potrai ‘indossare’ sempre ed ovunque, a dire al mondo che non sa ‘ che sei Sua.

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