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Racconti CuckoldRacconti di DominazioneTrio

Per un posto di lavoro

By 9 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

In questi anni di crisi molte persone hanno purtroppo perso il lavoro ed anche nel mio caso è successo lo stesso.
Lavoravo solo io e questo creò dei grossissimi problemi perché avendo due figli e un mutuo sulle spalle o si trovava una soluzione oppure era la catastrofe.
Allora anche mia moglie si mise in pista alla ricerca di un lavoro, come anche io cercai qualsiasi cosa il mercato offrisse.
Una sera mia moglie torna a casa e mi dice.
Lei: amore ho trovato un lavoro con uno stipendio buono.
Io: daiiiii, brava, bravissima
Anche io avevo trovato un lavoro ma non sufficiente per pagare il mutuo e tutto.
Brindammo e ingranammo con la nuova situazione.
Ma col passare del tempo la vedevo sempre più stanca, sbattuta, pensierosa e facevamo sempre meno l’amore.
Allora insospettito iniziai a pedonarla, a seguirla e il tempo mi diede ragione.
Una mattina vidi che al posto di andare al lavoro andò a una villa per poi uscirne alla sera.
Ero preoccupato ed incazzato nero , ma cercai di stare calmo.
Un altro giorno la vidi vestita in minigonna, una gonna che non avevo mai visto e con dei tacchi a spillo, vista così sembrava una puttana d’alto bordo.
Lei siccome usciva sempre dopo di me e rientrava prima io non mi ero mai accorto di come si vestisse.
Ma col passare del tempo mi accorsi che ogni giorno usciva sempre vestita sexy, o coi leggins o con gonne corte fino a che non la vidi su un marciapiede aspettare qualcuno e lì arrivò un signore al quale gli diede un bacio alla francese ed anche profondo oltre che lui le diede una bella manata sul culo.

Basta avevo visto troppo!!
La sera stessa l’aspettai a casa, perché quella sera era una di tante altre in cui tornava più tardi per questioni di lavoro, come diceva lei.
Arrivata in casa, pensando che stessi dormendo la vidi vestita tutta in tiro.
Le feci l’interrogatorio del terzo grado, mi incazzai di brutto, le dissi che sapevo tutto che la vedevo in giro vestita da zoccola entrare nelle ville e baciarsi con uno, le dissi che volevo il divorzio.

Allora lei scoppiò a piangere ed iniziò a raccontarmi tutto, di chi era uno e chi era l’altro, di cosa faceva e perché si vestisse così.

In pratica , e capi che era vero, dal primo giorno di lavoro, lo stipendio era buono perché il suo capo un uomo grosso era un porco e lei era la sua segretaria e se voleva tenersi il lavoro doveva fare quello che lui le chiedeva, altrimenti l’avrebbe licenziata e avrebbe assunto qualche ragazzina di 20 anni, più giovane e più preparata.
Mia moglie aveva 35 anni e per il suo senso di responsabilità sapeva che se non avesse accettato, avrebbe perso il lavoro e quindi non saremmo mai riusciti a pagare il mutuo e a dare da mangiare ai nostri due figli e tutto il resto’
Allora piangendo iniziò a raccontarmi tutto quello che aveva dovuto subire.
Io le dissi che doveva licenziarsi ma lei disse di no, altrimenti sarebbe stato un problema, come avremmo fatto a pagare il mutuo? Avremmo perso la casa, come avremmo fatto a tirar avanti solo con uno stipendio come il mio che era inferiore al suo.
Una volta che ebbi capito che lei non amava nessun altro all’infuori di me mi rilassai e allora mi feci raccontare e lei tra un pianto e un’indignazione, una vergogna iniziò’

Mia moglie: ttto è iniziato quando ho fatto il colloquio di lavoro dove quello che è poi diventato il mio capo mi fece capire che lui mi proponeva un lavoro sicuro, a tempo indeterminato, senza problemi, dove potevo a vere un buon stipendio, che nessun altro lavoro mi avrebbe dato, anche se con straordinari.
Mi disse che gli piacevo, che ero una bella donna, e che provava attrazione per me ma fuori dall’orario di lavoro lui non mi avrebbe mai dato fastidio, tranne qualche volta, per qualche cena e basta e quindi che a livello sentimentale non avrebbe mai interferito, la mia famiglia sarebbe rimasta incolume ma che invece durante le ore di ufficio avrei dovuto assecondarlo alle sue richieste . Fu chiaro , voleva fare sesso con me, voleva che fossi sempre disponibile ai suoi desideri sessuali, a qualsiasi fantasia.
Mi disse di riflettere e se fossi stata interessata a quel posto di riprendere l’appuntamento che poi avrebbe messo giù il contratto e di presentarmi con le idee chiare, senza risentimenti e di farglielo capire bene.
Inoltre mi disse che aveva altri colloqui e quindi di fare presto a decidere perché altrimenti l’avrebbe dato ad un’altra.
Io mi trovai ad un bivio, da una parte la dignità, il fatto di stare tranquilla con la coscienza , ma al tempo stesso se non avessi accettato dovrei avrei lavorato? Non avevo trovato nessun altro lavoro, tu eri rimasto a casa e non riuscivi a trovarne nessun lavoro.
Per me dopo mesi era l’unica opportunità’.quindi pensando all’urgenza che avevamo per il mutuo, per il rischio di perdere la casa, per il fatto che dovevamo mangiare, allora accettai immediatamente.
Il mio capo per vedere fossi stata seria, mi fece sedere affianco a lui e subito appoggiò la sua grande mano sulla mia gamba.

Capo: Allora Sabrina, cerca di venire sempre con minigonne e abbigliamento un po’ scollato, e poi di mano in mano ti dirò cosa dovrai indossare, alzati e tirati su la gonna.

Sabrina: io mi alzai e tirai su la gonna, lui mi fece giare e intanto mi allungò le mani palpandomi le gambe, il sedere e la patata con decisione. Io feci fatica a respirare’
A quel punto mi disse che i collant da nonna non li avrebbe ma più averli visti e quindi o autoreggenti o col reggicalze incorporato, ecc.
Mi tirò giù con decisione i collant e le mutandine.
Mi sentì malissimo e mi fece girare un paio di volte palpandomi bene.
Mi disse che da quel momento i peli così lasciati liberi di crescere non li avrebbe mai più visti, li voleva curati e sotto tra le labbra depilati sempre.
Iniziò a masturbarmi e di colpo mi fece mettere a 90 sulla scrivania e lì mi aprì le labbra e poi’.
Io: e poi’?
Lei: e poi me la leccò’.mi faceva uno schifo, lui era grosso di corporatura, non era bello.
Mi mise il contratto sul tavolo per farmelo firmare e mentre io appoggiai i gomiti per firmare lui mi aprì le gambe e poi me lo mise dentro e si mise a scoparmi’
Mia moglie mentre raccontò questo si mise a piangere ed io l’abbracciai confortandola.
Mia moglie dopo un bicchiere d’acqua riprese a raccontare.
Lei: mentre cercavo di firmare lui si divertiva a darmi dei colpi forti per farmi sbagliare e per procurarmi dolore’
Io: ma dolore perché arrivava in fondo’
Lei: anche perché è grosso’
Lei. Scusa ma non me la sento a continuare’
Io: stai tranquilla’alla fine hai firmato’
Lei: si.

Quel giorno passammo tutto il tempo in un abbraccio , la immersi di affetto e d’amore .
Quella notte la passai in modo insonne, pensando a quello che mia moglie mi aveva raccontato, alla situazione.

Il giorno dopo quando ci svegliammo la vidi con un altro occhio, la guardai mentre si preparava e pensavo quello che l’avrebbe aspettata.
Quel mattino indossò dei leggins molto aderenti e mi fece ingelosire ma mandai giù il rospo.
Alla sera le chiesi come fosse andava la giornata , che cosa avesse dovuto subire e lei mi disse che era stata una giornata tranquilla, aveva avuto le normali palpatine sul culo, sulle gambe, le tette e via così’
Passando i giorni mi abituai all’idea ed anzi il nostro rapporto migliorò, ci avvicinammo di più e molti litigi sparirono, perchè di fronte a cose simili le banalità venivano superate.
Lei oltre ad un buon stipendio, aveva sempre vestiti nuovi offerti dal suo capo, il quale ci teneva a vederla sempre in ordine e pronta.
Una sera vidi che aveva preparato delle autoreggenti ed un tanga da urlo con una minigonna e degli stivali.
Feci finta di niente ma poi alla sera l’aspettai con ansia e le preparai la cena ma quando arrivò la vidi sfinita.
Le chiesi cosa fosse successo.
Lei non mangiò’fece una doccia e andò a letto’
Io andai a vedere i suoi vestiti e vidi le autoreggenti rotte e le mutandine tutte sporche, come fossero piene di ‘non so’sembrava’sperma!!
Arrivato il fine settimana ci rilassammo e avevo voglia la cercai e facemmo l’amore ma quando andai a cercare il suo orifizio lo trovai come ‘aperto’come fosse stato allargato’

Rimasi senza parole ma alla fine chiesi spiegazioni, lei on voleva e allora litigammo ed alla fine pretesi da lei un giuramento, che ogni cosa lei avesse fatto al lavoro me l’avrebbe raccontato immediatamente per filo e per segno.

Allora iniziò a raccontarmi cosa le fosse successo l’ultima volta.
Lei: due giorni fa il mio capo ha voluto che mi vestissi con la minigonna e con le autoreggenti perché mi aveva portato da un cliente per concludere un affare.
Questo cliente era un arabo molto ricco, il quale appena mi vide si era invaghito di me e parlando in inglese che io non lo capivo chiese delle cose al mio capo.

L’arabo allungò le mani su di me e mi fece alzare e spogliare davanti a lui’
Con quella barba si mise a leccarmela e poi mi costrinse ad inginocchiarmi per succhiarglielo.
Ero completamente nuda e mentre parlava di affari col mio capo io dovevo succhiarglielo in ginocchio davanti a lui.
A quel punto entrarono altri arabi i quali si misero a ridere e passando allungarono le mani su di me.
Ad un certo punto questo arabo mi è venuto in bocca.

A quel punto mi hanno costretto a passare ai nuovi arrivati.
Io stavo male ma tutti loro si eccitavano, usarono le mie mutandine per pulirsi il loro coso.
Uno alla volta mentre discutevano e bevevano, io dovetti prendere in bocca il pene di ognuno.

Ad un certo punto fecero entrare anche un’ altra ragazza e la fecero spogliare.
I primi se ne andarono e rimase solo il primo arabo, forse era uno sceicco, non lo so.

Chiamarono degli altri, entrarono 4 uomini, alti, robusti, erano di colore, proprio del Africa.

A quel punto ci costrinsero a spogliarli e a metterci in ginocchio per succhiarglielo.

Io: e’come era?
Lei: avevano delle cose spaventose, che dopo averglielo succhiato, diventarono duri, durissimi, avevano anche un sapore particolare, più animale’più da maschio.

A quel punto uno venne fatto sdraiare e loro tenendomi con le gambe aperte mi misero la vasellina nel sedere.
Io facevo fatica a respirare, avevo paura, dopo averglielo succhiato mi resi conto quanto fosse grosso e duro e avevo capito cosa avrebbero voluto farmi.

Io nel sentire lei stavo sentendo strane sensazioni dentro di me, non di orrore, non di pianto, di dispiacere’
Io avevo i boxer perché io casa faceva caldo e in me stava avvenendo una cosa strana che mai avrei pensato di vivere , stavo sudando ma’ qualcosa in me stava accadendo.

Mia moglie tutta intimorita e timida andò avanti a raccontare, sentendosi in colpa.

Mia moglie: una volta messa la vasellina tenendomi con le gambe aperte sollevata sul suo membro mi fecero scendere, non vedevano l’ora di mettermi quel coso dentro di mè, volevano apposta vedermi soffrire, sfondare il sedere.

Appena sentì quel coso entrare dentro il mio di dietro’

Ed io con una faccia eccitata e col cazzo durissimo’

Mia moglie: ma’ma sei’sei uno stronzo’sei un porco, un maledetto porco’ti sto raccontando che cosa mi hanno fatto, tutto quello che ho dovuto passare e tu ci godi, ti ecciti..?!
Ti piace sapere che ti scopano la moglie? Ti eccita sapere come mi hanno trattato, che mi hanno sfondato il sedere..??!!!
Io: no, ma dai, no, non è così’.
Invece si, stavo impazzendo nel sentire la sua avventura, a leggere le porcate che le stavno facendo passare, godevo nel sentire come l’avessero castigata, usata’mi eccitava da morire’

Lei: ma sei una merda!! Non ti voglio più vedere..!!!

Io: no, dai , lo sai che ti amo!!, ti amo tanto, sei la mia vita’ma sai forse è come me lo racconti’ma mi stai facendo eccitare..!!
Mia moglie: sei un vero porco!!, meglio almeno so che non soffri e quindi sono a posto con la coscienza, ‘ahah che bello’adesso tutto andrà meglio’sei un maledetto maiale’.ti eccita sapere che tua moglie viene scopata da tutti’ehehe’.porcello!!

Io eccitato’
Io: dai raccontami dei neri’
Lei: ok, ve bene,
A quel punto mi mise una mano sull’uccello che era durissimo ed io iniziai a palparle le gambe’
Mia moglie: ok, a quel punto ero sotto lo sguardo di tutti, mi tenevano in due, in modo che il sedere fosse ben aperto, le mani erano legate ai polsi.

Appena sentì quella cappella enorme entrarmi nel sedere ansimai e raggiunsi subito l’orgasmo’

Mia moglie vedendo che ero un porco si lasciò andare e quindi mi raccontò nei dettagli ogni cosa ed ogni sensazione che provava.

Mia moglie: sii, a sentire quella cappella enorme che avevo appena succhiato, entrarmi con decisione nel sedere stretto mi eccitò così tanto che quel dolorelancinante mi fece raggiungere subito l’orgasmo solo quando stava entrando.
A quel punto tenendomi ben ferma dovetti subire l’ingresso di quel treno dentro di me, un dolore indescrivibile, a tal punto che mi misi a gridare .
Anche la rossa si mise a gridare dal dolore, eravamo in due che gridavamo con tutto il nostro fiato e il mio capo, lo sceicco ed altri si eccitarono da matti.
Sembrava fosse una sofferenza infinita ma così eccitante che raggiunsi altre volte l’orgasmo’
Io nel sentirla raccontare la misi a pecora e mi misi a scoparla almeno nella figa perché in ogni caso in ogni buco ormai era stato trapanato a tal punto che non sentiva niente, ma ero eccitatissimo ad immaginarla col neurone che solo ad appoggiarglielo nel culo le aveva già fatto raggiungere il primo di tanti orgasmi.

Mia Moglie: alla fine una volta usate, scopate nel culo e poi dentro ci sborrarono in faccia e sul corpo e finito il tutto tornammo a casa.
I miei vestiti erano degli stracci e il mio capo prima di lasciarmi alla mia auto mi disse.
Il capo: bella, mi sei piaciuta molto, sei proprio la zoccola che volevo, se prima aveo compassione per il dolore che avresti provato venendo inculata del nero, quando ho visto che sei venuta subito appena stava entrando, ho capito che sei anche tu mignotta, che ti piace sentirlo dentro, quindi per questo faremo altri giochi ancor più forti.
Tieni, questi soldi sono per i vestiti e questi come premio per come è andata oggi’
Io ero al settimo cielo , ero eccitatissimo, avevo il cazzo così in tiro che mi si scappellava da solo, e lei sorridente’.
Lei: sei un maledetto porco schifoso, godi sulle disgrazie altrue’
Io: vieni giù inginocchiati e mordimelo che vengo subito’
Mia moglie con gli incisivi me lo scappellò e poi mi fece un pompino giocando coi denti, e al primo piccolo dolore le schizzai in bocca come non avevo mai fatto ‘
Le feci svariate schizzate di sborra dritte in gola, colpendogli quel clitoride che aveva in gola e mandandola in tilt, perché la stavo quasi soffocando.
Io: succhia troia, sei una troia, spero che domani ti scopino tutti gli operai, siiiis, siiiiiiii, si, sono il marito di una baldracca, della puttana della dittaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Lei una volta ripresa, mi guardò senza parole’
Lei: io non ho parole, non hai mai goduto così tanto in 20 anni di matrimonio, sei uno schifoso porco,.
Si alzò e se ne andò in camera da letto sbattendo la porta.
Io mi alzai e andai da lei deciso, spalancando la porta.
Lei era sdraiata a pancia in giù con solo le mutandine trasparenti.
A quel punto le saltai addosso e strappandole via lo misi dentro di nuovo.
Lei: LASCIAMIII, BRUTTO PORCOOO
Io la violentai ingoiato come non mai.
Io: zitta puttana, fai tutte queste scene e poi col negro sei venuta subito appena te lo ha appena inserito, l’ho capito io ed ancor prima il tuo capo che ti piace scopare, che ami il cazzo’.
Lei cercò di trattenersi ma poi mostrò un sorriso di imbarazzo’
Io: tu sei più porca di noi’
Lei: no, no’
Io: si, invece
Scopandola a pecora lei si lasciò andare’
Io: ammetti la tua colpa, ti piace la situazione’
Lei: n..no,’un’un pochino’
Io: brava, almeno sei onesta’
Io: d’ora in poi dopo che ti tromberanno vieni a casa che mi racconti e poi scopiamo ancora’vero?? Verooooo??
Lei: si, siiii, siii mi piaci così porco’
Ed entrambi raggiungemmo l’orgasmo assieme.

La settimana andò avanti normalmente finchè un giorno lei non mi disse che il giorno dopo avrebbe dovuto vestirsi con una gonnellina molto corta e sotto delle autoreggenti col reggicalze incorporato , quindi arrivavano fin su ma poi si apriva.
Sotto mise un perizoma trasparente e sopra una camicetta.

La vidi uscire e prendere la macchina e poi per tutto il giorno rimasi con la domanda che cosa le stesse succedendo’

Alla sera tardi la vidi tornare e appena aperta la porta venne subito nelle mie braccia.

Mi sembrava fosse tutta sciupata.
Lei si sedette e vidi i collant neri velati pieni di macchie bianche, qualche strappo e poi notai che le mutandine non le aveva più.
La camicetta era rotta, non aveva più i bottoni e stracolma di macchie bianche secche, non aveva il reggiseno e notai anche i capelli pieni di croste.

In pratica capì che era stata usata come uno straccio per pulirsi.

La lasciai dormire ed il giorno dopo che era sabato , io non riuscendo a trattenermi andai da lei e pian piano le tolsi il lenzuolo e iniziai a guardarle il corpo, notai il suo bel culo, senza collant con delle macchie di sborra ormai secca sul culo e sulle gambe.

Mi misi a palparla fino a che non si svegliò e li ‘
Lei: sei un porco’vuoi sapere cosa mi hanno fatto ieri, vero?
Io: si’
Lei: lasciami almeno riprendere’
Fece una colazione bella nutriente ed io la puntavo’
Finita ‘
Io: vatti a lavare che puzzi come una troia’
Lei: fanc’
Preparata la presi e messa sul letto mi feci raccontare’
Lei: allora ieri il mio capo mi ha portata ‘aa’..in un cinema porno.
Io mi eccitai subito.

Lei: guarda che maiale già ti ecciti’
Io: no, ma racconta’
Lei: allora ieri mi aveva portato in un cinema a luci rosse, pagato il biglietto entrammo in questa sala tutta buia dove stavano trasmettendo un film hard.
Io non vedevo niente e lui mi portò in mezzo mi fece sedere su una poltrona e mi fece togliere lo spolverino.
Man mano che passava il tempo la mia vista si abituò al buoi e inizia a distinguere le persone.
Capì che ero l’unica donna, e appena tolto lo spolverino il mio capo iniziò a baciarmi, a mettermi la lingua in bocca.
Iniziò a palparmi e poco dopo mi slacciò la camicetta e mi tirò fuori un seno.
Arrivò alla mia destra un signore e il mio capo gli fece cenno di non aver problemi.
Sentì sulla mia coscia una mano estranea mai sentita, e subito mi irrigidì.

Quella mano col passare del tempo diventò sempre più insistente e cercò di affondarmi in mezzo alle gambe.

Dopo 10 minuti di palpeggiamenti, mi accorsi che un altro era arrivato dietro e prima mi sentì baciare il collo e poi leccarmi l’orecchio.
Provai un brivido che mi fece accendere il piacere.
Il mio capo mi tolse le mutandine e le passò ad un altro il quale si avvicinò sempre dietro ma dall’altra parte e passò gli slip ad un altro ancora.
Anche questo iniziò a leccarmi l’altro orecchio.
Questo cinema aveva una distanza tra le varie file di poltrone molto grande, da poter permettere di farci stare una persona in più.
Il mio capo fece cenno ad un altro di venirmi davanti e lo fece inginocchiare.
Questo mi alzò la gonnellina e dopo avermi palpato le cosce si avventò sulla mia patatina.
Avevo nel giro di poco 4 uomini , più il mio capo.
Uno a lato che mi palpava, due dietro che mi leccavano ed uno sotto che mi succhiava la patatina.
Raggiunsi subito l’orgasmo e questo non fece altro che peggiorare la situazione.
Quello che mi aveva fatto venire si spostò ed arrivò un altro che si attaccò a leccarmela tutta, poi adesso che ero venuta’figurati e mi dava fastidio perché avevo già raggiunto l’orgasmo.
Un altro da dietro tirò fuori il suo coso e me lo sbattè in faccia.
Il mio capo si spostò e iniziò a masturbarsi guardando quello che succedeva.
Altri due davanti affianco a quello che me la leccava si misero a succhiarmi le tette, invece dietro due a sbattermi l’uccello in faccia cercando di inserirmelo in bocca.
Qualcuno mi tagliò e mi tolse il reggiseno e non seppi più dove andò a finire.
Ad un certo punto il posto era scomodo e quindi mi presero e mi portarono dietro le poltrone dove c’era più spazio e qui costretta a stare in piedi mi palparono e leccarono ovunque.
Avevo mani ovunque e sentivo che stavano venendo e iniziai a sentire dei getti di caldo: mi stavano sborrando addosso, sulle gambe .
Ad un certo punto mi costrinsero ad inginocchiarmi e mi trovai attorniata di cazzi, qualcuno lo succhiavo ed altri li sentivo addosso e ogni tanto mi sentì gli schizzi di sborra calda sul viso e sui capelli.
A quel punto il mio capo mi prese e mi portò in bagno dove c’era una luce forte.
Qui mi mise a 90 appoggiata sul lavandino e uno alla volta iniziarono a scoparmi, si proprio scoparmi veramente.
Sentivo un male e li vedevo dallo specchio le facce che facevano, erano belli eccitati e mentre uno mi scopava altri mi sborravano lateralmente sulle gambe per poi sentire la sborra colare.
Mi avevano tolto le scarpine e sentivo il freddo delle piastrelle oltre che la sborra colata sul pavimento che da calda diventava fredda e ci mettevo sopra i piedini.

Mentre mia moglie mi raccontava a volte pensavo che inventasse tutto perché assomigliava ai miei desideri e certe cose sembravano troppo surreali, ma da altre descrizioni capivo che era vero.

Mia Moglie: mi tolsero la camicetta bianca ormai senza bottoni perché me l’avevano aperta di colpo come fosse uno stupro e veniva usata da tutti per pulirselo dopo che venivano.

Continuavo a vedere la gente entrare nel bagno , sembrava che ci fosse la fila, uno via l’altro e vidi il mio capo che armeggiava’
Uno gli chiese’
Un signore: quanto?
Il mio capo: 30 euro

Il porco del mio capo mi stava facendo prostituire’

Colavo sperma ovunque, sembravo una fontana.
Alla fine arrivò il proprietario del cinema
Proprietario: bene , è questa la puttana?
Il mio capo: si è lei’via tutti, ‘vià’.è tutta tua!!
Mia moglie: mi sentì gelare il sangue, avevo capito che quello doveva esser un vero porco’
Il mio capo gli diede parte dei soldi tirati su’
Io tirai su la testa e lo vidi dallo specchio.
Lui avvicinatosi mi tirò una sculacciata fortissima sul mio sedere, mamma mia che male’
A quel punto mi prese, mi fece allungare le gambe e si sbottono i pantaloni.
Sentì un dolore lancinante, malui andò avanti e me lo mise nel sedere.
Piansi per tutto il tempo e lui si eccitava sempre più.
Mi è venuto dentro, come altri e alla fine mi sono seduta , mezza sdraiata sulle piastrelle fredde piene di sperma’
Il mio capo mi ha fatto rivestire ed eccomi qua’

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