Skip to main content
Racconti di DominazioneTrio

questa estate

By 20 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una giornata calda di questa estate così piovosa. E’ vero. Ha piovuto tanto questa estate ma qui in centro Italia il tempo ci ha donato anche delle splendide giornate calde. Dicevo, appunto, che in una di queste giornate così calde ero distesa a prendere il sole vicino la piscina di casa. Ai miei piedi il nostro grosso rottweiler Vasco, che io definisco semplicemente ‘la cosa’ perché mi fa paura come quando ho visto l’ononimo film, ma &egrave molto protettivo e geloso, mi segue in ogni passo che faccio e gli estranei non li lascia avvicinare. E’ vero, soffro di depressione, non esco tanto, ma non mi nego i piaceri della villa dei miei genitori. Piscina, sauna tutto recitato e con una alta siepe. Dovresti volare per vedere cosa accade dentro. Questo mi aiuta un po a vincere le mie paure e mi sento protetta, tanto che, vista l’assenza dei miei genitori per un piccolo viaggio, giro nuda per casa e prendo anche il sole integrale. Lunghe esposizioni al sole che ogni tanto qualche nube vela. Quando sento goccioline di sudore che scivolano sul mio corpo capisco che &egrave arrivato il momento di raffreddare la mia pelle con un bel tuffo in piscina. Lo shock termico mi toglie ogni volta il fiato, ma &egrave così piacevole la sensazione di contrasto che appena riprendo fiato continuo a nuotare, libera, nuda con le tette libere di galleggiare e non costrette in un costume. Arrivo fino alle bocchette dove la corrente dell’acqua in circolazione mi massaggia dolcemente. Bhe delle volte mi ci sono anche masturbata. Come anche con quelle dell’idromassaggio. E’ così semplicemente piacevole. Un spinta forte e continua che flutta e ti massaggia con forza’..mi basta far scivolare le mie dita fra le gambe e aprire la sotto leggermente. L’acqua fa il resto da sola. Ed ero così piacevolmente abbandonata ai miei sensi che sento suonare al cancello. Vasco scatta come una furia e si precipita al cancello abbaiando furiosamente. Io esco di corsa dalla piscina e cerco di richiamarlo, ma nulla. Prendo un pareo di corsa e vado anche io al cancello a riprendere ‘la cosa’. Quando mi avvicino vedo che Vasco fissa tra le sbarre qualcuno e ogni tanto abbaia’.un abbaiare ritmico ad intervalli regolari, come se volesse dire ‘ti tengo d’occhio’ pausa di 2 secondi ‘ti tengo d’occhio’ e così via.
‘stai zitto vasco’ gli urlo, si stacca dalle sbarre mi fissa un attimo e poi rimette il suo testone li appoggiato e dal profondo del suo massiccio corpo si alza un brontolio di disappunto.
Finalmente mi rivolgo allo sconosciuto
‘Chi e cosa vuole?’
‘sono dell’enel stiamo controllando i contatori’
Alle parole dello sconosciuto Vasco riprende ad abbaiare questa volta furiosamente.
Mi scuso con lo sconosciuto e gli dico di attendere. Corro a prendere il guinzaglio di Vasco e lo porto nel suo recinto. Poi gli do un bell’osso così se ne sta tranquillo. Poi telefono a mio padre e gli chiedo dove sono i contatori perché ci sono quelli dell’enel che devono controllare. Mio padre dice che i contatori sono ancora vicino la casa e che non li ha fatti ancora spostare. Io protesto e dico che quando torna deve farlo subito. Torno al cancello.
‘senta’ mi rivolgo al ragazzo di fronte a me attraverso le sbarre ‘dovete ripassare’io non so dove sono e mio padre non c’&egrave. Sa lui. Io mi sono trasferita da poco dai miei genitori e quindi proprio non lo so’
‘non possiamo ripassare. Dobbiamo fare il controllo oggi’.c’&egrave una grossa perdita di corrente e rischia che qualcosa bruci. Noi abbiamo questa segnalazione dalla centrale e dobbiamo farlo oggi.’ Mi mordo le labbra e tormento il guinzaglio di cuio. Non voglio farli entrare. ‘no. Ripassate.’ ‘allori mi firmi un documento dove lei dichiara che non ci ha fatto entrare’ la rete metallica di rivestimento del cancello, impedisce che il documento possa passare e quindi sono costretta ad aprire il cancelletto. Come apro il tecnico mi porge il documento, ma appena faccio per prenderlo mi spinge indietro e spalanca il cancelletto. Poi mi dice che devo lasciargli fare il loro lavoro. Ormai sono dentro e io mi ritiro e li faccio avanzare.
‘seguitemi’ rassegnata li conduco dove mio padre ha detto che sono i contatori. Mi avvio e mentre mi avvicino alla casa mi vedo riflessa nelle vetrate’.il pareo bagnato si &egrave attaccato alla mia pelle e &egrave diventato trasparente. Vedo i due che si danno gomitate e fissano il mio culo. Mi giro di scatto e li sorprendo
‘bhe non avete mai visto il culo di una donna?’ e riprendo il mio cammino
I due iniziano a lavorare. Attaccano i loro strumenti al contatore, insomma si mettono a lavorare sotto il sole cocente. Dopo più di mezza ora sono tutti sudati e iniziano così a togliersi le camicie. Sono belli. Giovani. Abbronzati. Muscolosi al punto giusto con un po di barba. Mi fanno tenerezza sotto quel sole e allora decido di portagli qualcosa da bere di fresco. Accettano volentieri e scambiamo quattro chiacchiere cordialmente. Riprendono il lavoro e poi uno di loro torna da me e mi dice che devono controllare anche in casa. Ok. Cominciano dalla cucina e poi nei bagni. Passano tutte le camere da letto e poi finiamo in soggiorno. Io li accompagno sempre poi quando hanno finito il controllo io porto ancora da bere. Prendo del prosecco che ho in frigo, dei bicchieri e li metto sul tavolo basso. Mettendo giù il vassoio il pareo si tira su e lascia vedere ancora una volta il mio culo completamente nudo. Mi siedo sul divano e subito mi trovo i due seduti al mio fianco. Alzo il calice in un brindisi e sono un po intimidita. I due bevono con un sorso il loro bicchiere, lo posano sul tavolo e subito le loro mani finiscono per intrufolarsi fra le mie gambe ad aprirle e sul mio seno.
‘dai ragazzi’.sono mesi che non faccio sesso’.’
‘ah sono mesi?!!!!?’
A quelle parole partono in quarta. Mi baciano i seni insieme e insieme infilano due dita dentro di me. Gli afferro la testa e spingo entrambi contro il mio seno. Si alzano in piedi e sono subito davanti a me a sbottonarsi i pantaloni. Aspetto con ansia e li guardo dal basso verso l’alto. Finch&egrave il primo uccello non mi si para davanti e con avidità inizio a leccarlo. Gli faccio il miglior pompino della mia vita e anche della sua. Dio da quanto tempo’.lo sento diventare sempre più duro della mia bocca. Con una mano sono attaccata a quello del collega che sego con forza. Mi alterno in bocca prima uno e poi l’altro. Me li sto godendo e ormai tengo la bocca semplicemente aperta, fanno tutto loro scambiandosi di posto. Tolgo il pareo e sono in ginocchio nuda. Divarico un po le gambe e inizio a toccarmi. Poi uno di loro comincia a tenermi la testa e a spingermi il suo cazzo giù per la gola. Mi tiene così. Rigetto un conato di vomito e quasi soffoco. Cerco di allontanarlo ma mi tiene ferma ancora per qualche secondo. Cerco aria e finalmente mi sfila il palo dalla gola. Ci sputa sopra e se lo liscia. Ho appena il tempo di prendere una boccata di aria che subito mi ripete il trattamento. Sento il sangue che arriva al mio volto’.vado in apnea durante quel trattamento e la mancanza di ossigeno mi stordisce come se fossi ubriaca, mi abbandono e quasi svengo. Il secondo ragazzo mi tiene su la testa e lascia che il suo compagno abusi della mia gola. Poi si cambiano di posto. Altri 10 minuti di violenza alla mia gola. Ogni volta che sfilano il cazzo lunghi rivoli di saliva restano attaccati a quei pali che poi per la forza di gravita si allungano e cadono sul mio corpo. Ho il seno bagnato della mia saliva e dei loro sputi. Quando ne hanno abbastanza mi abbandonano e sono libera di respirare. Prendo fiato. Poi non so. Forse eccitata da quel modo selvaggio di usare la mia gola, con un filo di voce ,mentre sono abbandonata boccheggiante sul divano in ginocchio per terra e con la testa sui cuscini nella classica posizione alla pecorina, dico ‘fatemi male’.
Ed eccoli allora di nuovo. Mi prendono per i capelli e mi tirano. Uno si infila tra me e il divano e subito la mia bocca affonda sul suo inguine. Mi da il ritmo della ciucciata tirandomi per i capelli. Mi aggrappo alle sue cosce e cerco di assecondarlo il più possibile, voglio evitare che mi faccia troppo male. Poi l’altro da dietro con un sol colpo affonda nel mio culo fino alle palle. Mi strappa un urlo che il cazzo in bocca mi soffoca’..&egrave quasi un ruggito animalesco. Sento quel cazzo che preme, che strappa, che si insinua dentro di me a farmi risentire cose sopite da mesi e poi inizia con una cavalcata selvaggia. Mi sbatte forte. Molto forte, sento un dolore immenso alle mie viscere che quasi credo di svenire. Con il cazzo in bocca mi lamento e non sento neanche il dolore dei capelli tirati. Mi ritraggo involontariamente a sfuggire a quella spada che mi sta squarciando, ma mi tira a se e sento il palo che fa avanti e indietro distruggendo tutte le mie barriere’.se preme di più finirà per spaccarmi l’intestino’.il dolore &egrave immenso e sento le gambe tremare sotto i suoi colpi’.poi tutto inizia a placarsi’.non sento più dolore segno evidente che il mio ano ha ripreso la sua elasticità ed ora comincia a darmi piacere. Così lo ricordo così lo voglio. Piacere. Stelline. Colori nella mia mente come in un trip psicadelico. E poi mi accorgo ti essere una grande vacca. Una troia puttana delle peggiori quando, in preda al piacere, mi allargo le natiche ad offrire ancora di più il mio orifizio e comincio a spingere come una matta contro quel cazzo che mi ha sconquassato le viscere. Già lui mi sta cavalcando ad una velocità che poche volte ho riscontrato ed il mio offrirmi ancora di più assecondandolo ne aumenta ancora di più la velocità, la profondità e il mio piacere. Tremo in preda alla sensazione di godimento. Sento che il cazzo in bocca sta per venire e mi tuffo ancora di più a farmi sborrare direttamente in gola’. Ma il tipo mi tira per i capelli e non vuole venire. Cerco di resistere e continuo a tenerlo in bocca’..mi tira troppo forte e sono costretta ad alzare la testa. Lo guardo negli occhi ma &egrave un attimo. Forse la sensazione di essere così sbattuta, i capelli tirati, lui che mi fissa, ho un orgasmo’.glielo urlo. Sento loro che commentano in maniera oscena ma io ho la mente altrove. Sussurro ancora una volta fatemi male. Si danno il cambio ed equamente mi dividono. E così furiosamente vengo di nuovo sbattuta nel culo senza un po di pietà. Tutto &egrave fatto per strapparmi urla e allargarmi l’ano. Entrano ed escono. Le mie dita non trovano resistenza e quasi posso fare fisting dietro senza nessun tipo di problema.
Improvvisamente si staccano da me e io quasi divento isterica’
‘no’.non ora’.vi prego’..voglio una doppia anale’
I due sorridono’.si erano staccati solo per darsi il cambio e cambiare posizione, ma lo capisco dopo’.
Allora ecco che uno si mette sul divano, io monto a cavalcioni e mi infilo il cazzo nel culo. L’altro si insinua fra le nostre gambe. Sento la sua capella premere sull’ano e poi vedo le tenebre del dolore. Questa volta urlo e non ho nulla a frenare la mia voce. Il secondo inizia a muoversi e ogni movimento mi strappa dolore fuori da ogni logica. Piango dal dolore e sono li che aspetto che si trasformi di nuovo in piacere. Eccolo, dopo alcuni minuti di fitte, arrivare. Prende il posto del dolore e questa volta sono gemiti di piacere.
Poi non so cosa mi prende e li incito a venire.
‘sborratemi dentro insieme’..vi prego’
Inizia la cavalcata più furiosa della mia vita’.in due che mi squarciano il culo’.li sento bene’.ben piazziati dentro di me’.mi alzano e mi sbattono con una foga inaudita’. Io gemo e posso solo venire’..venire’e poi venire ancora”credo che se non si fermino potrei venire per il resto della mia vita’. Non mi cala mai e appena finiscono le ondate di piacere e caldo, bastano pochi colpi per avere un nuovo orgasmo.

Vengono quasi insieme. Il primo &egrave quello sotto e poi l’altro. Restiamo incollati, sudati e fermi a sentire le nostre contrazioni e quei cazzi svuotarsi. Poi si ritirano. Si sfilano da me e mi buttano sul divano. Ho la mano a tapparmi il buco che mi &egrave rimasto e a non far colare la sborra sul tappeto. Chiedo aiuto, ma i due si stanno rivestendo e non mi ascoltano’. Non mi resta che leccare tutto dalla mano e così faccio. Davanti a loro con uno sguardo languido mi pulisco con la mano e passo la lingua per benino fra le mie dita’.. vedo i loro pacchi rigonfiarsi di nuovo e subito chiedo se vogliono farne un’altra. Declinano. Sono in ritardo. A malincuore li accompagno al cancello di casa e li concedo. Corro a liberare il cane che subito mi fa feste e poi anche lui con il tartufo punta al mio culo. Mi abbasso ad accarezzarlo e gli dico’. ‘no anche tu’ lo rimprovero, ‘ sarà il nostro piccolo segreto’.tanto verranno ancora a trovarmi”. Gli do l’ordine di sdraiarsi a pancia in su e lo accarezzo sul ventre sorridendo.

Leave a Reply