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Racconti di Dominazione

Reality

By 9 Marzo 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Gli uffici della Sa.Ma.No.Li (Sado-Maso no limits), nota casa produttrice di filmati porno a tema Bdsm, erano in subbuglio. Il grande capo era furioso dopo l’ultimo bilancio in rosso e cercava qualche testa da tagliare.
Fu così organizzato un vertice societario con tutti i dirigenti ed i creativi della società, ma dopo più di due ore di riunione, non era venuta alla luce nessuna buona idea. Ma quando tutto sembrava rimandato la giovane segretaria di uno dei manager di spicco si fece avanti trovando il coraggio di parlare.
‘Signor Ulyss io avrei un’idea che sto sviluppando da tempo, se vuole gliela illustro, sempre col permesso di tutti…’
‘Signorina guardi siamo tanto nella merda che ascolterei anche il diavolo !’ gli rispose il gran capo.
‘Vede siamo un periodo in cui i reality vanno molto di moda, solo che io ne avrei pensato uno decisamente diverso nel quale 10 donne vengono sottoposte alle peggior torture senza potersi ribellare, attratte da fama e denaro.’
‘Signorina..’ intervenne un manager ‘Si rende conto della cazzata che sta dicendo !’
‘Vede!’ continuò la giovane donna incurante dell’intervento del dirigente ‘Ho scoperto un piccolo arcipelago, nel pacifico, dove la schiavitù non &egrave mai stata abolita e dove, quindi, non ci sarebbero problemi diciamo ‘legali’. Inoltre la privacy verrebbe garantita dal fatto stesso che non esiste, se mi permette la battuta. Io e una mia collega abbiamo messo giù una bozza di massima di tutto il gioco, se lei volesse essere così cortese da dargli un’occhiata…’ allungando poi una cartella al boss.
Questi si mise a leggere annuendo di tanto in tanto e, quando terminò la lettura,la sua risposta era attesa da tutti come una sentenza di un tribunale.
‘Signorina mi scusi ma non conosco il suo nome.’
‘Laurent, Melissa Laurent.’
‘Bene Melissa, da oggi lei occuperà il posto di Greg, che &egrave licenziato, perché un dirigente che ha una segretaria del genere e non sa che ha un genio sottomano &egrave un cretino. Inoltre prenda la sua collega chiunque essa sia e si metta subito al lavoro per completare questa bozza. Ogni ufficio, dalle pubbliche relazioni a quello legale le daranno pieno appoggio e se ha dei problemi bussi in ogni momento alla mia porta. La riunione &egrave finita, c’aggiorniamo a domani.’
Melissa quasi svenne per la notizia, mentre il suo ex principale schiumava rabbia. Chiamò subito Alyss che all’iniziò capì ben poco di quanto le stava dicendo l’amica e collega, ma poi si ritrovarono nel nuovo ufficio e si misero subito al lavoro. Le due donne passarono l’intera nottata a studiare ogni singolo dettaglio, svegliando anche in piena notte i loro colleghi per le delucidazioni del caso, ma l’indomani erano pronte col piano operativo.

L’annuncio che comparve il giorno successivo su tutti i mezzi di comunicazione dell’intero pianeta era di quanto più vago potesse apparire, si cercavano solo donne piacenti e disinibite per un uovo reality ambientato in una paradisiaca isola in pieno oceano. Quello che invece era stato messo ben in evidenza era il premio finale di cinque milioni di dollari !
Le richieste di partecipazione arrivarono a migliaia da ogni parte del globo e la scelta delle dieci finaliste fu lunga e complicata, ne vennero scelte inizialmente duecento, che dopo una prima scrematura divennero poi cento, ed infine venti che furono invitate nella sede centrale per l’ultima selezione. Le candidate furono intervistate direttamente da Melissa e Alyss, che ebbero anche delle discussioni spesso vivaci ma, alla fine, stilarono l’elenco delle finaliste che furono ben contente di firmare il contratto senza degnarlo di una profonda lettura. Va anche detto che questo contratti era davvero di difficile interpretazione anche per un esperto avvocato, facendo esso spesso riferimento alle leggi di Mantugu, il paese in cui si sarebbe svolto il reality, e che era quasi completamente sconosciuto ai più.
Alle dieci ragazze furono offerti due giorni in un centro estetico dove tutte cercarono di migliorare il proprio aspetto fisico, fu anche messo a loro disposizione un esperto in make-up che quasi divenne pazzo per poterle accontentare. Infine ebbero una carta di credito con 10.000$ per gli ultimi acquisti.

La scelta delle Mistress fu per alcuni aspetti più facile. Melissa ne trovò quasi subito quattro che facevano al suo caso, tutte diverse ma di chiara fama. La più intrigante era Lady Dorothy, una nobildonna inglese maestra nel bondage e nella tortura psicologica che faceva da contro altare a Mistress Sisja, nota come la frusta più crudele di tutta la Russia. Venne chiamata anche Miss Charline, un’americana creatrice di macchine meccaniche ed elettriche per i più disparati impieghi nel mondo sado maso ed infine Padron Sonia, una trans brasiliana amante della sodomia e dotata di un pene disumano.
Quando comparvero davanti a Melissa si scambiarono subito sguardi di fuoco, ma l’organizzatrice del reality mise subito le cose in chiaro.
‘Signore qui non si deve stabilire chi di voi sia la dominatrice più forte, anzi vi ho scelte proprio perché siete profondamente diverse e non potete entrare in competizione fra di voi. Ognuna ha una sua specialità nella quale eccelle ed il vostro compito &egrave ‘solo’ quello di fare ciò che volete con quelle troiette.’
‘A dire il vero ho avute poche donne, di solito inculo uomini !’ disse ridendo Padron Sonia.
‘Io invece preferisco le donne, gli uomini sono così banali che mi stancano subito.’ rispose Lady Dorothy.
‘Su una cosa saremo tutte d’accordo, una donna sopporta meglio il dolore.’ intervenne Miss Charline.
‘Se &egrave per quello la mia frusta non fa distinzioni di sesso, ma segnare un bel corpo femminile &egrave di certo più appagante.’ concluse Mistress Sisja.
‘Verrete mandate in una nostra residenza in Florida .’ disse Melissa che iniziava a sentirsi un’estranea ‘In modo che possiate conoscervi meglio e organizzare una calda accoglienza alle mignottelle, quando arriveranno sull’isola. Ed ora vediamo di chiarire alcuni aspetti economici.’
Dopo una breve discussione le quattro dominatrici accettarono il lauto compenso proposto che sarebbe cresciuto comunque in percentuale ai guadagni del reality, infine si imbarcarono sull’aereo e, una volta a destinazione si misero subito al lavoro per definire ogni dettaglio.
Le quattro donne oltre a studiare il profilo delle partecipanti per poter meglio decidere come agire una volta sull’isola, stabilirono alcune regole fra di loro. A turno una avrebbe avuto il comando delle operazioni in modo da non creare alcun tipo di gelosia, ma soprattutto Miss Charline illustrò un suo piano prettamente economico.
‘Vedete care amiche, qui si possono fare più soldi di quello che si possa pensare, e non sto parlando di spicci. Tutte abbiamo una percentuale sul fatturato del gioco, sta a noi farlo salire.’
‘E come ?’ chiese Mistress Sisja.
‘Semplice, faremo in modo d’eliminare chi in quel momento ha più valore sul mercato.’ disse l’americana ‘Abbiamo soggetti diversi, sta a noi valorizzarli al meglio per guadagnare di più. Se viene eliminata una che non vale niente verrà anche pagata poco e quindi noi guadagneremo le briciole. La sola difficoltà sta nel guidare il giudizio del pubblico, ma basterà fare in modo da lasciare un po’ in ombra chi ha già acquisito un certo valore, certo all’inizio dovremmo far eliminare le più deboli, ma poi sta solo a noi decidere chi far vendere.’
‘Il tuo ragionamento non fa una piega.’ notò Lady Dorothy ‘Penso che una volta viste di persona non sarà difficile capire chi va bene e chi no. Inoltre le nostre caratteristiche sono di quanto più diverso si possa cercare nel mondo Bdsm e quindi ognuna metterà a disposizione delle altre le sue conoscenze in modo da poter fare un lavoro pulito.’
Tutte si strinsero la mano suggellando così il loro accordo e si preparano alla partenza.

Alcuni giorni dopo vestite come delle troiette in calore, indossavano tutte top scollati e mini inguinali credono di andare a fare un reality di tutto sesso e riposo, le partecipanti si presentarono all’aeroporto per imbarcarsi sul primo volo destinazione Mantugu dove arrivarono dopo dodici ora di volo. Ad accoragliele c’era Max che si presentò come il capo del personale che era composto esclusivamente da uomini di bell’aspetto. Max era un uomo fidato dell’organizzazione e aveva scelto i suoi uomini non solo in base ai loro attributi fisici, ma anche in base ad alcuni semplici quiz per stabilire il loro livello di sadismo. Le dieci ragazze cominciarono a sbavare davanti a tutto quel ben di Dio di muscoli e bellezza maschile, furono poi portate nella reception della struttura che doveva ospitarle dove fu offerto loro un cocktail di benvenuto. Solo che finito di bere, dopo pochi minuti, crollarono tutte in un profondo sonno.
Quando si svegliarono con l’aiuto dei sali si ritrovarono a terra al centro di una grande arena circolare, avevano tutte le mani legate dietro la schiena e delle strane cavigliere in cuoio chiuse da lucchetti. Si accorsero inoltre che al posto delle collane e dei gioielli con cui erano arrivate c’era un collare anch’esso in cuoio nero con dei grossi anelli ai quattro lati.
Non ebbero neanche il tempo di riprendersi del tutto che quattro figure femminili fasciate in pelle comparvero davanti ai loro occhi.
‘Ben svegliate troie, penso sia ora di fare la reciproca conoscenza.’ disse una delle due che stava in mezzo e che a guardarla incuteva più paura.
Le ragazze si alzarono a fatica chiedendo se fosse tutto uno scherzo.
‘Nessuno scherzo, da questo momento siete schiave a Mantugu, un remoto regno dove la schiavitù non &egrave mai stata abolita, ma soprattutto siete le nostre schiave.’ continuò la donna.
‘Ma tu sei pazza, ora chiamo…’ cercò di ribellarsi una ragazza prima d’essere colpita con un sonoro ceffone da una delle donne che stava di lato.
‘Taci cagna e ascoltami bene. Avete firmato un contratto che, ovviamente essendo stupide, non avete letto. Ora vedrò di spiegarvi in che bella situazione vi siete cacciate cercando fama e soldi facili. Questo &egrave il vostro carcere privato, non avete nessun diritto ma solo doveri, potremmo fare di voi ciò che vogliamo purché non si metta a rischio la vostra inutile vita. Verrete torturare nei modi più impensati, stuprate, umiliate, insomma tutto ciò che meritate per essere delle stupide troiette. L’unico modo per uscirne &egrave vincere la gara e per farlo dovrete dimostrare d’essere più zoccole delle vostre compagne. Sono stata chiara ?’
Nessuna rispose in preda ad un forte e comprensibile panico che le aveva attanagliate.
‘Bene vedo che non siete proprio stupide, quindi ora vi elencherò le regole di questo carcere a cui dovrete attenervi scrupolosamente.
1) Per i primi dieci giorni verrete torturate una alla volta, punizioni escluse, avrete una cintura di castità per impedirvi d’avere orgasmi solitari e se ne avrete uno durante le nostre cure verrete subito eliminate.
2) Vi &egrave fatto assoluto divieto di parlare se non interrogate e di comunicare fra di voi in alcun modo.
3) Andrete in bagno ad orari stabiliti.
4) Dovrete eseguire ogni ordine che vi verrà dato senza alcuna esitazione.
5) Mangerete come e quando lo decideremo noi.
6) Chiunque sbagli o violi una regola sarà pubblicamente punita.
E ora veniamo a noi, io sono Miss Charline,alla mia destra Lady Dorothy e alla mia sinistra Mistress Sisja ed infine Padron Sonia, ma per voi siamo solo le vostre signore e padrone e con tale nome dovete chiamarci, spero che tutte mi abbiate capito.’
‘Mi scusi ma cosa succede a chi viene eliminata ?’ chiese un’asiatica del gruppo.
Padron Sonia si mosse veloce e la colpì con un pugno nella bocca dello stomaco.
‘Forse non hai capito come ti devi rivolgere a noi !’
‘Mi scusi Padrona…ma se vengo eliminata me ne torno a casa ?’
Le quattro dominatrici si misero a ridere.
‘No cretina che non sei altro, non te ne torni a fare la troia sotto casa. Starà a noi decidere della tua sorte quindi non mettevi in testa che, uscendo da questo inferno ve la possiate cavare, andreste solo a ficcarvi in un peggiore.’
A quel punto Max s’avvicinò a Miss Charline, si vedeva che la trattava con estremo rispetto, probabilmente anche lui temeva la Mistress.
‘Signora se vuole siamo pronti con la diretta.’
‘Bene diamo inizio alle danze !’
All’improvviso la stanza s’illuminò a giorno ed uscirono fuori alcuni cameraman che iniziarono a riprendere le ragazze.
‘Benvenuti allo Slave Island, il primo reality sadomaso !’ esclamò Miss Charline come una provetta presentatrice ‘Io e le mie colleghe vi diamo il benvenuto ! Vicino a me c’&egrave Lady Dorothy, alla mia destra Padron Sonia ed infine Mistress Sisja. Cominceremo ora a presentare le dieci baldracche che ci terranno compagnia. A mano a mano che vi chiamo venite davanti a me troiette, senza farvi pregare. Iniziamo con Teanna dal Giappone !’ la ragazza timidamente si avvicinò alla Mistress e fu subito presa sottobraccio da due sue colleghe in una morsa d’acciaio. ‘Allora questa puttana &egrave un’avvocatessa quindi &egrave una troia istruita ! Ha dichiarato che le piace passare il fine settimana a fare sesso senza fermarsi mai, una vera ninfomane alla continua ricerca di cazzo !’
La mistress le lacerò l’abito con un piccolo coltello fino a lasciarla completamente nuda, poi le altre la spinsero a terra da un lato e Charline ne chiamò un’altra.
‘E’ ora il turno di Zara dal Senegal !’
Una ragazza di colore girò la testa in senso di rifiuto ma fu subito presa da due uomini che la portarono davanti alla Mistress che l’accolse con due sonori ceffoni.
‘Vedo che la troia negra non ha ancora capito come funziona qui, ma sono certa che imparerà in fretta. Allora questa &egrave una vera troia da culo. Ha dichiarato che l’hanno sfondata quattro uomini uno dopo l’altro ! Stai tranquilla che quando uscirai da qui non li sentirai neanche quattro insieme ah ah.’
Anche a lei vennero strappati i vestiti e buttata nuda a terra.
‘Ed &egrave il momento di Justine !’ continuò la dominatrice mentre una ragazza rossa gli andava incontro ‘Altra troia istruita, ma che bello con te possiamo discutere di borsa ed investimenti. Vediamo, dichiari che a letto, come al lavoro, tratti tutti come pezze da piedi indipendentemente dal sesso, vorrà dire che qui pulirai più delle altre. Ora togliti dalle palle che già mi stai sul cazzo.’
Mentre veniva denudata furono chiamate insieme due ragazze.
‘Accogliamo Eloise giovane segretaria parigina e sua sorella Tanja ! Perché le troie sono uscite dalla stessa fogna ! Queste due maiale amano le orge, penetrazioni multiple e grossi cazzi, insomma se siete un gruppo d’amici ve le potete fate senza tanti problemi ah ah.’
Le due francesi cercavano di stare il più vicino possibile l’una all’altra, ma intervenne Mistress Sisja che tirò un ceffone ad una, prima di strapparle il vestito e mandarla a terra con un altro violento schiaffo, poi denudò anche l’altra che corse subito vicino alla sorella.
‘Ed ora un’altra cagna gialla ! Chui fatti vanti che ti presentiamo per bene ! Esclamò l’americana sempre più nella parte della presentatrice.
Ma nessuna si fece avanti finché una delle due asiatiche rimaste negò di chiamarsi con quel nome.
‘Allora la troia Chui sei tu ?’ Disse Miss Charline avvicinandosi all’altra orientale.
‘Si ma non starò certo qui a prendere ordini da una puttana bianca !’ gli rispose sputandole in faccia.
Miss Charline fermò con un gesto Mistress Sisja che si stava scagliando contro la ragazza, poi prese un lembo della camicetta della ragazza e si pulì il viso.
‘Vedo che abbiamo una ribelle, molto bene, anzi benissimo. Sonia gentilmente prendi il gancio che vediamo di far capire chi comanda a questa simpaticona.’
L’altra Mistress prese una struttura in metallo fatta a cubo con delle barre in acciaio al centro della quale pendeva un gancio tenuto da un piccolo verricello elettrico. Con non poca fatica Padron Sonia e Mistress Sisja legarono la ragazza, che si divincolava, per il collare al gancio che poi misero in trazione lasciandola quasi penzolare.
‘Max per piacere il carrello con le fruste.’
L’uomo fece un gesto e immediatamente un ragazzo portò un carrello pieno di fruste, le quattro Miss presero le più grosse e si disposero ai quattro lati della struttura.
‘Penso che dieci frustate possano bastare come inizio vero Lady Dorothy ?’
‘Certo, al limite si raddoppia.’ le rispose l’altra Mistress sogghignando.
Così all’unisono partirono le fruste che saettarono contro il corpo della cinese che non aveva nessuna possibilità di parare I colpi. La punizione fu veloce ma estremamente violenta e lasciò la ragazza con il vestito a brandelli ed il corpo segnato da quaranta righe rosse. Chui non s’accorse quasi che quello che le restava indosso le veniva strappato definitivamente, e finì semi incosciente insieme alle altre già a terra.
‘Spero che la lezione sia servita a tutte voi.’ Disse Miss Charline ‘Ora riprendiamo la presentazione delle nostre puttane. Si faccia avanti Astrid la troia danese !’
La ragazza più alta s’avvicinò timidamente alla Dom che immediatamente la prese in giro per le sue dimensioni.
‘Mamma mia quanta sei ! Qui c’&egrave da passarci l’intera giornata ! Ma quanto sei alta uno e ottanta !’
‘Uno e ottantasei Padrona.’
‘Brava almeno hai imparato subito l’educazione.’ le rispose Miss Charline mentre le tagliava i vestiti ‘Di certo con te mi divertirò parecchio ah ah.’
La danese si mise a terra da sola, di certo non sarebbe stato facile per la Mistress metterla al tappeto !
‘Vediamo chi rimane….abbiamo Giorgia una bella puttana già ben collaudata !’
Una ragazza dalle forme tipicamente mediterranee si fece avanti, era di certo la più bella nel senso più classico del termine e anche la Dom fu colpita da tanta grazia.
‘Mm però sarai anche una cagna da monta ma non sei niente male, leggo qui che l’hai data a mezza Italia per poi finire qui in cerca di gloria, insomma la classica arrivista cretina fino al midollo.’
Miss Charline le strappò I vestiti con insolita calma, approfittandone per accarezzarle la pelle, finché non la denudò del tutto e la spinse insieme alle altre.
‘Allora rimane Zoe la seconda vacca negra, dice d’essere una studentessa ma ho come l’impressione che l’unica materia in cui vada bene sono i pompini con l’ingoio ! Stai tranquilla che la colazione a base di sborra non ti mancherà.’
Anche lei fu denudata e buttata a terra finché restò una sola ragazza ancora coi suoi vestiti, era Song, una coreana con un seno chiaramente rifatto.
‘Ed infine abbiamo Song, più che essere una puttana sono le tette che battono per lei ! Leggo qui che sei anche ingegnere, non &egrave che hai inventato una macchina succhia latte perché con te un bambino muore soffocato, ah ah.’
Quando anche lei fu nuda tutte le ragazze vennero fatte alzare, e solo Chui ebbe bisogno d’essere sorretta da due uomini.
‘E’ arrivato il momento dell’ispezione.’ di disse Lady Dorothy ‘Quindi tutte in piedi con le gambe aperte.’
Le ragazze obbedirono senza fiatare, e non si permisero di dire nulla neppure quando la Lady le fece piegare a novanta gradi per controllare i loro sfinteri.
‘Qui non ci siamo.’ disse l’inglese ‘Vi era stata chiesta una depilazione integrale e vedo che la puttana giapponese ha ancora un ciuffetto di peli, mentre quella negra ha proprio una foresta !’
‘Ma Signora c’era stato detto che era facoltativa.’ provò a difendersi Teanna.
Lady Dorothy le afferrò un capezzolo iniziando a stringerlo fino a farla gemere.
‘Stammi bene a sentire, se c’&egrave una cosa che non sopporto sono le inutili scuse, ma non c’&egrave problema, vi depileremo noi.’
Miss Charline s’avvicinò alla collega e le disse qualcosa a bassa voce, poi questa fece arrivare un lettino di tipo ginecologico dove fu legata la giapponese.
‘Vi mostrerò ora una mia nuova invenzione.’ disse l’americana ‘E’ un depilatore molto particolare che funziona a corrente nel senso che elimina i peli con l’elettricità !’
Miss Charline prese una valigetta da dove tirò fuori un piccolo attrezzo a forma di Y collegato alla macchina, con questo s’avvicinò al pube di Teanna che era sempre più terrorizzata.
‘Ti consiglio di stare ferma o ti brucerò anche quella fica gialla.’
Con maestria passo l’attrezzo sopra i pochi peli di Teanna che iniziò ad urlare per il dolore, in pratica li stava bruciando uno ad uno. La tortura durò quasi un’ora e la ragazza svenne un paio di volte, ma fu sempre prontamente rianimata, alla fine era implume e con la fica gonfia all’inverosimile.
‘Bella macchina Charline.’ disse Mistress Sisja ‘Ma con la negra facciamo notte !’
‘Hai qualche soluzione alternativa ?’ rispose l’americana.
‘Si e ci vorrà molto meno, ragazzi legate la cavalla al telaio a braccia e gambe aperte.’
Zoe cercò di fare resistenza, ma fu inutile, era legata e gli uomini la imprigionarono ben stretta alla struttura alla quale era stata poco prima legata Chui, solo fu messa fra due pali laterali e non al centro.
‘Cazzo questo &egrave proprio un bosco !’ esclamò la russa ‘Ma vedrai che fra poco sarai senza neanche un peletto e senza soffrire a lungo.’
Zoe si rilassò non sapendo a cosa andava incontro, la Mistress prese una candela che accese, poi si abbassò al fianco della ragazza.
‘Preparati ad urlare troia !’
Con un movimento veloce spostò la candela proprio in mezzo alle gambe di Zoe che iniziò ad urlare a squarciagola mentre il suo pelo prendeva fuoco ed inondava la stanza del tipico odore di pollo bruciato. Quando Mistress Sisja decise che non c’era rimasto più nulla, se non la carne, tolse i residue dandole dei ceffoni direttamente sul pube arrossato.
Appena Zoe fu liberata cercò di portarsi le mani sulla fica, ma venne subito legata con le braccia dietro la schiena per impedirle ogni sollievo.
Davanti alle ragazze messe in fila come ad un parata si piazzò Padron Sonia che fece un breve discorso.
‘Statemi bene a sentire perché non mi ripeterò, stasera andrete a dormire nelle vostre celle, ricordatevi che siete monitorate in ogni momento quindi non provate a fare nulla di ciò che vi &egrave stato proibito. Domani cominceremo a conoscerci meglio a vicenda e, state tranquille, che non dimenticherete mai più le nostre facce. Una volta nelle vostre celle vi verrà messa la cintura di castità e verrete slegate, non provate a toglievi nulla di quanto avete addosso anche perché me ne accorgerei subito. Quindi a domani e buonanotte troiette mie.’
Ogni ragazza venne presa sottobraccio da due secondini e portate nel settore loro assegnato. Le loro celle erano disposte su due file ai lati di un unico corridoio, ma quello che più risaltava &egrave che i muri divisori erano in vetro. Una volta dentro fu messa loro una classica cintura di castità e furono slegate, e nessuna cercò di ribellarsi, la punizione subita da Chui era servita a spaventarle a morte. Tutte s’addormentarono solo quando la stanchezza prese il sopravvento.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ La mattina le ragazze furono svegliate da una musica assordante di tipo militare, che le fece balzare dai loro miseri letti.
Ognuna di loro fu presa in consegna da due secondini che le accompagnarono nel bagno comune dove ebbero pochi minuti per fare i loro bisogni e lavarsi alla meno peggio senza alcuna intimità.
Vennero quindi ricondotte nella sala principale dove furono fatte inginocchiare e disposte in semicerchio, ed ognuna venne di nuovo legata con le mani dietro alla schiena ad un anello posto sul pavimento in attesa delle Mistress che si fecero attendere una buona mezz’ora. Quando queste arrivarono non persero tempo, Padron Sonia spiegò subito quello che sarebbe stato il programma della giornata.
‘Da oggi e per i dieci giorni che seguiranno verrete torturate singolarmente per mostrare al mondo le vostre voglie da puttane, i vostri punti deboli e quelli in cui invece eccellete.
Ogni mattina verrà estratta a sorte una di voi ed affidata alla cure della Padrona che meglio s’addice alle vostre caratteristiche, ovviamente potete essere sorteggiate solo una volta. Questa nominerà anche una schiva di supporto il cui unico compito sarà quello d’aiutarla in semplici mansioni e che sarà punita solo se non eseguirà alla lettera gli ordini ricevuti. Il tutto sarà ovviamente ripreso e messo in rete, quindi non sperate che una volta uscite di qui possiate ritornare alla vostra bella vita, sarete per sempre additate come troie vogliose e disposte a tutto, e di certo chiunque si crederà in diritto di farvi ciò che vuole.’
Le ragazze ascoltarono in silenzio, alcune si misero a piangere ma non fu data loro alcuna importanza.
‘Adesso sorteggiamo il primo nome.’ disse Padron Sonia mentre metteva la mano in un sacchetto che le fu posto da Max ‘La prima troia a sputtanarsi &egrave….Giorgia !’
L’italiana fu subito slegata e portata al cospetto di Padron Sonia, la quale dopo aver riletto la sua cartella si rivolse a Lady Dorothy.
‘Penso che questa cagna sia proprio fatta per te e le tue amorevoli cure.’ disse sghignazzando.
‘Sarà un vero piacere occuparmi di una simile bellezza, Max slega Song sarà la mia assistente.’
L’uomo andò subito dalla coreana che senza alcun riguardo fu portata dalla Mistress.
‘Per prima cosa vestiamo questa puttanella come si deve.’
L’inglese andò verso un grande armadio dove prese alcune scatole che diede a Song insieme ad una chiave.
‘Toglile le cavigliere e mettile questi indumenti, poi rimetti le chiusure alle gambe e inginocchiati al mio fianco, hai capito ?’
‘Si Padrona.’ fu la semplice risposta della coreana già felice per non essere stata la prima ad essere torturata.
Song fece quanto ordinato senza alcuna sbavatura, tolse le cavigliere, mise a Giorgia una canotta bianca molto attillata, delle collant a rete larga, una mini inguinale in pelle nera e delle scarpe con tacco e zeppa altissime, tanto che l’italiana fece fatica a camminarci. Poi rimise le cavigliere e s’inginocchio a fianco di Lady Dorothy.
‘Ora vorrei che tutti voi conosceste meglio la troia che ho davanti. Ecco alcuni stralci dell’intervista che ha rilasciato durante la selezione.’
Sul video comparve Giorgia vestita in maniera non molto diversa da quella in cui era in quel momento. Le tette erano in bella vista così come le gambe, solo era truccata e non aveva l’aria spaventata. Disse di venire da un piccolo paese e d’essere andata nella capitale in cerca di gloria, solo era passata da un letto all’altro senza alcun successo se non piccole comparse in televisione. Dichiarò anche d’essere andata con una donna che l’aveva sfondata con un grosso dildo, ma che le era anche piaciuto e d’aver partecipato anche ad alcune cenette finite con delle piccole orge. La sua principale paura era che i suoi venissero a sapere di tutto ciò e che morissero dalla vergogna.
Alla fine Lady Dorothy riprese la parola.
‘Bene se quella puttana e quel cornuto che t’hanno fatto nascere non sono già morti e sepolti vedremo di dare loro una mano. Max fai portare il letto.’
Il capo dei secondini batté le mani e quattro uomini portarono di gran carriera un letto matrimoniale che fu posto al centro della stanza prima di tornare ai loro posti.
‘Sali sul letto e inizia a toccarti prima le tette e poi la fica mentre ti riprendo.’
Giorgia ebbe un fatale momento d’indecisione che le costò un sonoro ceffone in pieno viso prima di salire sul letto. Cominciò con alzarsi la maglietta e sfiorarsi il seno mentre la Mistress la riprendeva con una piccola telecamera sostituendo in cameraman della produzione. Quanto registrato finiva anche sul grande monitor e tutti gli uomini fecero a gara a chi faceva l’apprezzamento più pesante. Giorgia poi sollevò la minigonna e prese a masturbarsi stando seduta, poi le fu ordinato di mettersi a pecorina per mostrare il culo, cosa che fece mentre ormai piangeva a dirotto. In quei momenti si rese conto che davvero non sarebbe mai più tornare indietro, la sua rispettabilità era ormai distrutta e di certo i suoi non l’avrebbero mai perdonata.
‘Mettetele le sbarre a braccia e gambe.’ ordinò Lady Dorothy lasciando la telecamera.
Immediatamente quattro uomini preso la ragazza di forza e fissarono le sbarre distanziatrici ai polsi e alle caviglie, dopodiché la portarono sotto la solita struttura metallica dove l’appesero per le braccia.
Mistress Sisja le andò subito vicino e le strappò la canotta lasciandola e seno scoperto, poi le strizzò con forza i capezzoli fino a farla urlare.
‘Resisti poco al dolore.’ disse la Mistress mentre le tagliava la minigonna con un coltellino ‘Ma col tempo imparerai a sopportarlo meglio.’
La russa prese un flogger di media grandezza e cominciò a colpire Giorgia, che non poteva in alcun modo parare le frustate, su tutto il corpo. Ben presto la sua pelle divenne rossa e, solo dopo un paio di colpi dati con estrema violenza sul culo, Mistress Sisja lasciò il posto a Miss Charline.
‘Vediamo come te la cavi con un altro tipo di sopportazione.’ disse l’americana mentre la sollevava di un mezzo metro da terra.
Con estrema calma preparò un piedistallo in cima la quale pose un grosso fallo ed un vibratore a microfono, distanziandoli di un paio di dita. Poi fece calare Giorgia sul dildo che le entrò in figa fino in fondo e successivamente accese lo stimolatore regolandolo subito al massimo.
‘Ti ricordo puttana che se provi a godere verrai subito venduta al mercato delle schiave in Arabia, dove di certo saprebbero come trattare una come te.’ le ricordò la Miss ‘Ora noi andremo a mangiare, ma stai tranquilla che tu verrai sempre controllata a vista, quindi non ci provare neanche.’
‘Spero non ti vorrai perdere il primo pasto delle puttane.’ esclamò Mistress Sisja.
‘No di certo, anzi portate loro il pranzo !’ rispose Miss Charline.
Due uomini arrivarono con dei carrelli sui quali erano riposte delle gavette e delle bottiglie d’acqua.
Quando distribuirono il cibo alle ragazze queste si guardarono fra loro, ma nessuna osò parlare. In effetti la gavetta era piena di una poltiglia maleodorante di color marrone, che assomigliava più a delle feci che ad un pasto.
‘Il vitto non &egrave di vostro gradimento !’ urlò Mistress Sisja.
‘Col suo permesso a me sembra una schifezza.’ disse timidamente Eloise.
‘Hai ragione manca il condimento ! Ora te lo metto io !’
Così dicendo la russa spostò le sue mutandine e s’abbassò sulla gavetta per riempirla col suo piscio davanti alla esterrefatta ragazza.
‘Ora &egrave decisamente meglio non &egrave vero ? E ricordate che se non mangiate questo non avrete altro !’
Zara e Teanna furono le prime che cominciarono a mangiare, seguite via via dalle altre finendo con Eloise che maledì la sua lingua.
Le Mistress invece andarono a pranzo nella loro saletta privata, dove il cibo era decisamente migliore, per poi tornare con tutta calma ad occuparsi di Giorgia che trovarono in mezzo a due uomini intenti ad insultarla. Lei stava davvero impazzendo, nonostante le umiliazioni subite il dildo ed il vibratore l’eccitavano notevolmente, ma con grande forza di volontà era riuscita a non lasciarsi andare del tutto.
‘Toglietela da li e liberatela, ma non v’allontanate, ho ancora voglia di scattare fotografie.’ disse Lady Dorothy rivolgendosi ai due uomini i quali ubbidirono al volo.
Una volta libera da legami Giorgia fu fatta mettere in ginocchio e le fu dato un grosso fallo realistico in mano.
‘Fammi vedere come fai un pompino, perché ne avrai fatti parecchi non &egrave vero puttana ?’ disse con disprezzo l’inglese.
Giorgia iniziò a succhiare quel pezzo di gomma ficcandoselo fino in gola mentre la Lady la riprendeva da più parti con la fotocamera non facendo mai mancare gli insulti.
I due uomini rimasero li vicino sempre più eccitati da Giorgia che dimostrava sempre più che non era certo una novellina nell’usare la bocca. Il fallo fu leccato in ogni suo punto dalla lingua ben esposta compresa la parte che replicava i testicoli. Poi la ragazza iniziò a toccarsi un seno mentre succhiava con sempre maggior foga il simulacro di gomma fra gli incitamenti di tutti gli uomini presenti.
‘Sento che alle mie foto manca qualcosa…’ disse Lady Dorothy ‘Ecco ci sono ! Manca la crema per il viso di questa puttana ! Voi due sborratele subito in faccia.’
Le due guardie abbassarono subito pantaloni e slip e cominciarono a masturbarsi davanti al volto di Giorgia, che fu presto raggiunta dai loro schizzi di sperma che le inondarono il viso.
‘Ora si che sei perfetta, una vera troia da bocca ! Ah ah ah.’ disse la Mistress inglese prima di girarsi e vedere che anche Song sembrava divertita da quella situazione.
‘Tu puttana credi d’essere migliore di lei.’ urlò Lady Dorothy prendendo l’asiatica per i capelli ‘Ora leccale la faccia, non varrai mica che la tua amichetta rimanga in questo stato vero?’
‘No Padrona.’ rispose Song iniziando la sua opera di pulizia.
Quando il viso di Giorgia fu ripulito da ogni traccia di sperma questa venne fatta sdraiare e legata a terra con le gambe ben aperte. Fu lasciata così a lungo mentre le Mistress decidevano con tutta calma il suo prossimo supplizio chiacchierando fra loro come se si trovassero in un qualsiasi bar a prendere un aperitivo.
Alla fine Mistress Sisja prese una lunga striscia di cuoio, Padron Sonia un flogger ed insieme s’avvicinarono alla donna sulla cui faccia si leggeva chiaramente la paura. Senza dire nulla la russa si sedette fra le gambe dell’italiana e cominciò a batterle piano la fica mentre la brasiliana rimaneva in piedi al fianco della vittima. Giorgia scoprì ben presto che anche se le cinghiate non erano date con forza il solo fatto che colpivano sempre lo stesso punto le provocano un dolore che divenne presto insopportabile. La sventurata sapeva bene che nessuna richiesta di pietà avrebbe sortito alcun effetto, così cerco di trattenersi il più possibile, ma alla fine esplose in un urlo disumano. Fu allora che Padron Sonia cominciò a frustarle i seni con forza, facendola sobbalzare dal pavimento.
La fustigazione andò avanti per un paio d’ore durante le quali le Mistress si diedero più volte il cambio alternando gli strumenti di tortura.
Le altre ragazze guardavano incredule quello che stava subendo Giorgia sperando in cuor loro in un trattamento meno cruento quando fosse stato il loro turno.
Quando le Padrone ebbero finito la loro opera il corpo di Giorgia era segnato sul davanti in ogni sua parte compresa fra il pube ed il collo con colori che andava dal rosso acceso al nero.
A fatica due uomini la trascinarono su una sedia dopo averla slegata e fatta bere dell’acqua fresca.
Giorgia fu ammanettata con le mani dietro la schiena,le gambe di nuovo aperte ed immobilizzate con delle cinghie di cuoio mentre una lunga corda fu fatta scivolare dallo schienale sotto il suo culo.
La stessa fini poi col passare in mezzo ad una carrucola appesa al soffitto per poi essere messa in tensione da Lady Dorothy. Fu così che Giorgia sentì una forte fitta di dolore, la corda le passava proprio in mezzo a quel sesso tanto martoriato in precedenza, ma ciò era proprio ciò che voleva la sua aguzzina. Lady Dorothy fece allora un nodo ad un metro circa d’altezza dove andò poi a legare con, l’aiuto di un secondino, una palla piena, come quelle che si usano normalmente in palestra. Quando questa fu lasciata libera di penzolare Giorgia urlo dal dolore, le sembrava che quella corda la stesse aprendo letteralmente in due la fica, e solo dopo molti minuti riuscì a calmarsi.
‘Allora puttanella hai smesso di starnazzare ?’ le chiese ironicamente l’inglese ben sapendo che la ragazza non sarebbe riuscita a risponderle ‘Penso proprio che questa sia la posizione che più ti s’addice, insomma per quanto ti sembrerà strano fra poco comincerai a godere ed io sarò pronta a punire la tua troiaggine.’
In effetti Giorgia, per quanto distrutta da tutto quello che aveva subito in precedenza, iniziò a provare una piacevole sensazione, quella corda le schiacciava il clitoride stimolandolo sempre di più, ma riuscì a trattenersi dal gemere. Quello che però non riuscì a fare fu di non bagnarsi anche se poco, in mezzo alle gambe, fatto che Padron Sonia fece finta di non vedere mentre con le sue colleghe si recava a cena.
Come per il pranzo anche per il pasto serale alle ragazze fu servita una minestra non certo gradevole alla vista, ma nessuna osò fiatare. Mentre tutti mangiavano Giorgia si rese conto che tutto il tempo che aveva impiegato a nascondere le sue maialate s’era bruciato in quelle poche ore passate sull’isola, la sua vera natura non era adesso solo nota a chi la conosceva, ma a chiunque si fosse collegato col sito di Slave Island, e di certo non erano poche persone. Ma i suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo delle quattro Padrone che, per la prima volta, si scagliarono su di lei tutte insieme.
Miss Charline e Padron Sonia presero entrambe dei flogger e con questi cominciarono a colpirla sul seno e pancia, Mistress Sisja con una cinghia si dedicò alle sue cosce, ed infine Lady Dorothy con un frustino si prese cura della sua fica battendola apparentemente senza forza. Ma Giorgia scoprì che quella dell’inglese che poteva anche sembrare una gentilezza, era in realtà una forma di estremo sadismo. Le sue frustate colpivano implacabilmente sempre lo stesso punto rendendo la zona ben presto fin troppo ricettiva al dolore.
L’italiana fu sottoposta a quel trattamento per diverse ore, alla fine delle quali aveva il corpo quasi completamente segnato dal supplizio subito. Fu quindi slegata e portata in una stanza dove le fu dato da bere e mangiare in abbondanza per farle tornare le forze più velocemente. Venne infine ricondotta dalle altre schiave e le fu rimessa la cintura di castità che le provoco ulteriore dolore visto che andava a toccare il suo martoriato sesso.
Tutte le ragazza furono riportate nelle loro celle nel più rigoroso silenzio, nelle loro menti c’era solo la paura di non sapere a chi sarebbe toccato il giorno dopo ne cosa avrebbero subito, ma nonostante il terrore dopo poco tempo tutte s’addormentarono.

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