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Racconti di DominazioneSensazioni

TERZA PARTE: Incontro che cambia una vita – IL GIOCO SI FA DURO

By 6 Ottobre 2021No Comments

Ho avuto nel passato approcci sessuali con donne, mai cose importanti, qualche palpatina, giochi di lingua, ma niente più. Trovarmi di fronte un corpo così bello, perfetto in ogni sua curva mi mette in uno stato di eccitazione. Anna appoggia il pacchetto sul comodino di fianco al divano. Mi avvicino a lei. Slego la cinta che teneva chiuso il kimono, faccio scivolare le mani sui suoi fianchi e salgo lungo il busto e le spalle, allargo le mani per far cadere a terra il kimono. E’ così vicino che sento il suo buon profumo. Avvicino le mie labbra alle sue per baciarla ma lei mi blocca le mani che stavano scendendo lungo la schiena. “Fermati Claudia, non così”, raccoglie da terra la cinta, gira intorno a me e si mette dietro. “Ora stai ferma e non fiatare”, appoggia le mani sui miei fianchi e mi abbassa i pantaloncini, poi risale, mi fa alzare le braccia e sfila la t-shirt. Ora siamo nella stessa condizione, entrambe con solo il perizoma bianco aperto sul davanti con la stringa di perle infilata tra le labbra che di fatto le tiene aperte.
Mi riabbassa le mani, passa alle mie spalle, con un movimento improvviso e al limite del violento tira le mie braccia dietro all’altezza del sedere e lega i polsi con la cinta. Sto per protestare ma Anna si avvicina all’orecchio e mi sussurra “Non protestare, non parlare, non provare neanche a fiatare”, mi ritrovo di nuovo ad essere esterrefatta ma al tempo stesso sento che la mia passera deve essere scollegata dal cervello, la sento bagnata. Anna è ancora dietro di me, mette le mani sulle mie spalle e mi guida fino alla parete di ingresso dove c’è il videocitofono. Mi gira in modo che ora sia la schiena ad appoggiarsi alla parete con le mani legate dietro incastrare tra le mie chiappe e la parete. Poi con mia grande sorpresa attiva il videocitofono. Si avvicina al mio orecchio e sussurra “chiunque passi in strada sentirà tutti i rumori che faremo ah ah ah”. Si volta e sparisce nel corridoio che porta alla lavanderia per tornare subito dopo con in mano due mollette per appendere il bucato. Senza che possa dire nulla prende tra le dita il capezzolo destro, lo tira, lo rigira….è già turgido, apre una molletta e la richiude sul capezzolo “ahia, cazzo, fa male” lei mi guarda e con un dito sulle labbra mi indica di stare zitta e con l’altra mano indica il citofono attivato e sussurra “ti sentiranno in strada”. Poi esegue la stessa operazione sul capezzolo di sinistra.
Poi appoggia la bocca sul collo e sfiorando la pelle scende lungo il busto, passando in mezzo alle tette, con la mano da dei colpetti alle mollette, sento una fitta e a stento trattengo un grido di lamento, poi scende ancora, ora è sul ventre, gira intorno all’ombelico, scende ancora, ora è inginocchiata di fronte a me, non ha mai staccato la bocca, ho la pelle d’oca dall’eccitazione che sta salendo, sadicamente all’improvviso lei si stacca, prende una sedia, si siede davanti a me. Si limita a guardarmi, seguo il suo sguardo che si posa sulle tette, improvvisamente si alza e stacca le mollette dai capezzoli “ahiii, cazzo”, lei ride e guarda il videocitofono ancora attivato. Porca troia avevo dimenticato, in strada avranno sentito tutto. Si risiede. La odio, ma…è fantastica, ha un corpo da urlo. Mi riprendo a fatica dal dolore provocato dalle mollette strappate, la mia eccitazione si è interrotta. Ho gli occhi chiusi e sento scendere le lacrime…li riapro appena per vederla avvicinarsi al mio volto con un foulard in mano. Mi benda, faccio per lamentarmi ma rammento che in strada sentono tutto. Ora mi ritrovo legata e bendata. L’eccitazione riparte. Strane cose fa la mente.
Ora sento le sue mani sfiorare l’interno delle mie cosce, sento le dita calde giocare intorno alla mia passera, salgono lungo il tessuto del perizoma fino a fermarsi nel bordo superiore sul davanti e improvvisamente da uno strattone in su di fatto facendo in modo che il filo di perle si infili tra le labbra ancora di più. Mi mordo le labbra per non emettere suoni. Poi sento il perizoma abbassarsi e la striscia di perle uscire dalle mie labbra, il perizoma si ferma a metà cosce. Sento la sua lingua che dal basso sale all’interno della passera…su è giù, su e giù, su…sul clitoride, lo scopre e lo prende tra i denti mordicchiandolo, lo succhia, non mi trattengo più, sento che sto per venire, se ne accorge anche lei dagli spasmi incontrollati del mio bacino, non smette di lavorarsi il mio clitoride, sto per esplodere…improvvisamente tira su il perizoma e lo rimette al suo posto chiudendo anche la fessura sul davanti pinzando il tessuto laterale con le dita nel momento esatto in cui i miei umori schizzano inzuppando tutto il tessuto e colando in parte lungo le cosce. Sto per gridare di piacere ma in un angolo della mia mente scatta il segnale di allarme..in strada si sente tutto, devo trattenere le grida di orgasmo. Vengo a fiotti e mi sento svuotata.
Anna mi slega la benda, e le vedo stampato in volto un sorriso compiaciuto. Si alza, spegne il videocitofono. “Brava Claudia, sicuramente qualcuno avrà sentito in strada”, mi passa dietro e slega le mani. Raccoglie il kimono, si mette di schiena davanti a me e si mette leggermente piegata in avanti, abbassa il suo perizoma, noto solo ora che ha qualcosa infilato nel sedere, lo estrae, è un plug-in in metallo con diamantino all’esterno. Lo avvicina alla sua bocca e se lo infila. “Girati, abbassa il perizoma e mettiti piegata in avanti” “Ma dove credi di infilarlo quello?” “nel tuo culo Claudia, io è già da 5 ore che lo porto, ora tocca a te, esegui senza discutere e non rompere”, eseguo…bagna bene di saliva il pulg-in, fa colare un po di saliva da sopra il mio buchetto e piano piano infila l’oggetto nel mio buco. Per fortuna non è di grande diametro e grazi e anche alla saliva in abbondanza, penetra con un risucchio interno e si adagia. Mi rimette a posto il perizoma. Indossa il kimono, mi passa vicino e mi da un bacio in bocca cercando la mia lingua con la sua. Poi si stacca, apre la porta e mentre sta uscendo si volta “buona notte Caludia, mi raccomando, non toglierlo prima delle 5 ore…e non ti è concesso avere altri orgasmi fino a nuovo ordine” e così dicendo, chiude la porta.

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