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Racconti di DominazioneTrio

Visita a sorpresa

By 30 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sara ed Anna sono amiche da sempre.
Sara sa che la fantasia più segreta di Anna è quella di essere presa e violentata da uno sconosciuto, ma non da uno qualunque, nella fantasia di Anna quell’uomo è un ladro.
Sara questa sera realizzerà la fantasia dell’amica con il mio aiuto, e allo stesso tempo realizzerà anche la sua visto che Sara vuole farsi l’amica da parecchio tempo.
Questa sera Anna passerà a trovare l’amica, Sara vive in una casa a schiera in periferia, lascerà la finestra della lavanderia aperta, sul retro della casa dalla quale potrò accedere.
Metto nello zaino, del nastro largo, delle corde, il passamontagna sopra a tutto.
L’abbigliamento completamente scuro fa si che mi possa tranquillamente mimetizzare nella notte, stringo bene i lacci degli anfibi prima di uscire.
Esco da casa, salgo in macchina e mi dirigo verso la casa di Sara.

Spengo l’auto vicino l’entrata principale, guardo dal finestrino la casa di Sara, mi soffermo a guardare l’unica finestra illuminata nella quale scorgo la sagoma di una delle due.
Mi infilo il passamontagna, controllo che non ci sia nessuno nella strada, scendo e metto lo zaino sulle spalle.
Passo accanto all’auto di Anna, la mano scivola sul cofano ancora caldo.
Ho le chiavi del cancelletto, lo apro. Mi fermo qualche minuto al buio accanto alla finestra del salotto da dove provengono chiare le voci delle due donne, le ascolto. Chiacchierano, ridono, è chiaro che sono già brille.
Accedo al retro della casa cercando di non fare nemmeno il minimo rumore, appoggio le mani sul serramento della finestra questa si apre senza opporre resistenza, mi sfugge un sorriso ‘Brava Sara’ penso.
Mi avvicino di soppiatto al salotto tenendo il nastro a portata di mano, so che dovrò immobilizzarle con velocità. Sento le loro voci, appena accedo al corridoio, mi fermo un attimo prima di entrare nella stanza.
Entro in silenzio, ma con passo deciso, a Sara scappa un mezzo sorriso mentre negli occhi di Anna leggo chiaramente la paura, si alzano entrambe repentinamente urtando il tavolino, uno dei due bicchieri sul tavolino, vacilla, cade. Il vino si riversa sul freddo vetro, per poi gocciolare sul pavimento.
Anna inizia subito ad urlare, l’afferro e le sigillo la bocca con il nastro, anche Sara per stare al gioco si mette a gridare, cerca di scappare e strattona anche l’amica che prontamente afferro da dietro cingendole con forza la vita, non può muoversi è bloccata il suo corpo e completamente appiccicato al mio.
Agguanto Sara per un braccio -Taci- le intimo, mentre la spingo sul divano, sul quale cade violentemente, il suo viso affonda in un cuscino, piazzo il mio ginocchio lungo la sua spina dorsale poco al di sotto delle scapole per immobilizzarla.
Anna non smette di divincolarsi, comincia a tremare, ora posso dedicarmi a lei, afferro le sue mani e le lego i polsi dietro la schiena facendo attenzione a non stringere troppo.
Spingo anche lei sul divano, inginocchiata a guardare il muro, le sfilo le scarpe e lego assieme le caviglie, la paura è ora diventata terrore, lei scoppia a piangere.
Io e Sara ci guardiamo un attimo, allento la pressione sul ginocchio, lei si avvicina all’amica, la abbraccia, le toglie il nastro dalla bocca, le accarezza affettuosamente i capelli, le bacia teneramente le guance segnate dalle lacrime, la rassicura dicendole -E’ tutto finito-, Anna non smette di piangere, mentre io rimuovo il passamontagna.
Mi avvicino la guardo negli occhi gonfi di pianto, lei abbassa lo sguardo -Guardami!- le dico -Non sono un ladro. Non ti succederà niente.- lei abbozza un sorriso mentre continua a singhiozzare, poi si rivolge all’amica -Stronza!!! Sei una stronza!!! Mi volevi far morire?- Sara la guarda e scoppia a ridere.
Guardo nuovamente Anna che ha ancora mani e piedi legati, le chiedo-Vuoi che la punisca?- le lacrime scendono ancora sulle sue gote -Si, Si, cazzo!!!- risponde, mentre sul suo viso si delinea un flebile sorriso.
Afferro Sara per i capelli che ancora ride, la spingo sul pavimento in ginocchio, con uno strattone secco le strappo la camicetta di dosso, mi sbottono velocemente i pantaloni, una mano è sulla sua nuca, con l’altra afferro il cazzo e glielo spingo completamente in bocca -Succhia troia!- le dico, mentre glielo spingo fino in gola, a farle mancare il respiro, la sua testasi muove lungo il mio cazzo, sono io a dettare il movimento farle affondare il viso nei miei peli pubico e la trattengo fino a quando sento la sua gola contrarsi.
Volto lo sguardo verso Anna che ha ormai smesso di piangere, è sul divano che guarda la scena esterrefatta -Poi ce n’è anche per te!-. Le dico.
Tolgo il cazzo dalla bocca di Sara, la prendo e la metto piegata sul tavolino del salotto le lego i polsi dietro la schiena ed inizio a schiaffeggiarle le natiche, urla ad ogni colpo, e sempre più forte, visto che i miei colpi si avvicinano sempre più alle labbra della sua figa.
-Ne vuoi anche tu?- mi rivolgo ad Anna che rimane immobile a fissare la scena sempre più stupita, -No, no, ti prego.- dice con un filo di voce.
Mi avvicino a lei, le sollevo la gonna, abbasso il perizoma, la afferro per i capelli e la faccio stendere sul divano, inizio a sculacciare con vigore anche lei; dieci, quindici colpi al massimo.
Poi scendo tra le cosce, fino a sentire il suo calore, affondo le dita dentro di lei stappandole un gemito. E’ calda, umida, eccitata.
La prendo in braccio, -Non ti muovere!- dico a Sara che rimane piegata sul tavolino, mentre porto l’amica in camera. La siedo sul letto le tolgo il nastro che le immobilizzava braccia e gambe, la faccio stendere sul dorso, prendo le corde e la lego alle quattro estremità del letto con le braccia e le gambe aperte.
Torno in salotto a prendere l’altra, le tolgo il nastro dalle caviglie, lasciandole le braccia legate dietro la schiena, -Alzati- le dico afferrandola per i capelli -In camera!- le ordino.
La faccio inginocchiare ai piedi del letto, le tolgo il nastro dai polsi, le faccio allargare le braccia e li lego in corrispondenza delle caviglie di Anna.
Le prendo la testa tenendola per i capelli, le spingo la faccia sulla figa dell’altra, Sara lecca avidamente dopo tutto era ciò che desiderava da tanto
Le sputo sul culo e infilo dentro due dita strappandole un piccolo urlo che la distrae dalla figa ormai fradicia dell’amica, inizio a muovere le dita -Chi ti ha detto di fermarti troia!- le dico spingendole il viso nuovamente tra le cosce di Anna.
La sua lingua ritorna a tormentare l’amica che ansima, geme come una cagna in calore e cerca di divincolarsi per quanto possibile.
Continuo a muovere le dita nel culo di Sara, affondo il cazzo dentro lei e inizio a scoparla, è bagnatissima, la sbatto con forza, le mie palle sbattono su di lei.
Geme e ansima sempre più forte con la faccia nella figa dell’altra, la scopo senza darle tregua, fino a farla colare lungo le cosce.
-Per quello che hai fatto alla tua amica meriti che ti sfondi il culo- le dico, lei si solleva di scatto -No, no, ti prego.- supplica, con le mani legate può solo alzare la testa.
Senza pietà affondo il cazzo rigido e rovente nel suo culo, lei urla, ma poi la sua lingua ritorna sulla figa dell’amica, le scopo il culo come merita.
La slego, e la volto, la lego di nuovo sempre inginocchiata a terra, ma questa volta a faccia rivolta verso l’alto, accanto alla figa di Anna, il rimmel le è colato sul viso, il naso, le labbra e il mento lucidi degli umori dell’amica.
Mi metto sopra di lei, comincio a scopare Anna che è meravigliata della cosa, ma inizia a godere subito, la sbatto con forza, mentre impongo a Sara di succhiare le mie palle e di leccarmi il culo.
Continuo a scoparla senza darle un attimo di tregua fino a farla urlare, so che sto per venire, sono al limite, tolgo il cazzo dalla sua figa e lo infilo nella bocca si Sara che è lì, sotto le mie palle, pronta per questo, la inondo di sperma ‘Tienilo in bocca, non sputare e non ingoiare!’ le ordino, qualche schizzo le finisce sulle guance.
Le slego rapidamente, la prendo per i capelli e la porto con la bocca su quella Anna, le ordino di riversare il mio piacere nella bocca dell’amica ‘Ora baciatevi e ripulitevi alla perfezione’, quando si baciano, qualche rivolo di sperma cola dai lati delle loro bocche, ma rapidamente le loro voraci lingue lo riprendono, si leccano il viso e baciano forse oltre il dovuto.
Mi rivesto rapidamente lasciandole sole e me ne vado da quella casa in silenzio.

Il racconto è una confessione del “ladro”, a tutte le donne interessate ecco il suo contatto MSN dominationlife@live.it .

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