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Racconti Erotici Lesbo

260 – Avventura con una matura

By 19 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

È una mattinata di ottobre. Una mia amica conosciuta alle sfilate di moda mi ha convinto a fare la comparsa in un film che stanno girando in città. Ero indecisa ma poi, su consiglio di Alberto, ho deciso di andarci.
La scena è ambientata all’interno di un bar.
Gli assistenti alla regia mi fanno accomodare a un tavolino: faccio la parte di uno dei clienti del bar che fanno finta di consumare e chiacchierare mentre i protagonisti recitano i loro ruoli. Al mio stesso tavolo fanno mettere una bella donna di circa 40 anni, molto sexy capelli lisci castani, forme generose, alta, capelli, magra e molto curata; indossa un vestito bianco abbellito da un motivo delicato che arriva al ginocchio, stivali chiari con tacchi di media altezza, calze trasparenti. A completare il corpo morbido e florido, due tette da sballo, al massimo una 4rta soda che non balla ai movimenti; le tette appaiono molto turgide. Dal tessuto leggerissimo si intravvedono i capezzoli grandi e scuri che sembrano bucare reggiseno.
Per dirla in poche parole lei è quella che si definisce una gran figona da monta che mi lascia a bocca aperta.
La donna accenna un sorriso nel guardarmi.
Mi viene da dire “È capitata qui per caso?”
Erano parole stupide a cui non chiedevo una risposta.
“Sì, ero di passaggio. Mi sono fermata a guardare e quella la ragazza bionda laggiù mi ha chiesto se volessi far la comparsa”
“Ah sì, la biondina! Mi hanno detto che è l’assistente. Comunque io mi chiamo Francesca!” e le porgo la mano. Lei contraccambia “Io invece mi chiamo Liliana. Però dammi del tu. Il sentirmi dare del Lei mi fa sentire vecchia!” e sorride.
“Va bene! Lei non è della mia età e sono stata educata al rispetto delle persone più grandi età” ribatto e continuo “Hai fatto shopping?” ed indico le buste che portava con sé. Lei mi risponde e iniziamo a parlare un po’ del più e del meno, di ciò che facciamo nella vita ecc.
Non immaginavo che per girare poche scene di un film fosse necessario molto tempo in cui fanno molte prove, ripetono, sbagliano.
Con la donna abbiamo molto tempo per chiacchierare e le do notizie su di me così le dico che ho 27 anni, che non studio all’Università ma che lavoro in uno studio legale. Lei mi dice che ha un figlio di 10 anni e che è separata dal marito da circa un anno. Mi dà anche il suo nome: Liliana
L’esperienza di comparsa è stata interessante sia per aver visto come si fanno le scene dei film sia per la conoscenza della donna con cui è stato facile stabilir un rapporto di amicizia. Lei mi ha affascinato e mi sono lasciata coinvolgere dalla sua freschezza e dalle sue movenze molto femminili.
Alla fine delle riprese mi chiede se gradisco un caffè e rispondo “Sì, molto volentieri! Dove andiamo?” e lei prontamente “Andiamo a casa mia, ho il cellulare scarico e se mi chiama mio figlio è un problema. Sai, è fuori con gli insegnanti e torna stasera dopo cena. Vieni, tanto abito qui vicino!”
Io accetto l’inaspettato invito.
La sua casa è arredata in modo abbastanza classico, molto curato, è pulita e luminosa e il bianco delle pareti si accoppia bene con il colore del suo leggero vestito.
Siamo solo noi due in quell’appartamento che mi fa subito vedere affinché mi possa subito orientare e capacitare dell’ampiezza.
Nella sua camera da letto si siede sul lettone e si toglie gli stivali davanti a me mostrandomi le sue gambe coperte dalle calze velate ed i suoi piedi affusolati.
Data la confidenza instaurata tra di noi, per non perdere il filo della chiacchierata, la seguo in cucina dove lei si accinge a preparare il caffè ed è lì che si china aprendo uno sportello basso di una credenza: non posso fare a meno di guardare il suo sedere che sembra bello tondo e sodo.
“Vivi da sola con tuo figlio?” le chiedo.
“Sì, da quando ho lasciato il mio ex-marito. Sai, mi metteva le corna con una sua collega, poi l’ho scoperto ed a quel punto non mi è restato altro che separarmi. Ne ero veramente innamorata ma a lui piacevano altre donne. Ora vivo sola con Andrea. Lui è rimasto a me, per fortuna” e mi porge la tazzina fumante.
“Buono questo caffè!”
“Vieni, andiamo di là in soggiorno! Stiamo più comode!” e ci spostiamo accomodandoci sul divano.
Liliana è una donna veramente fine. Lei anche a casa si muove con grazia ed eleganza, mi affascina molto, si vede che ha classe.
Si siede molto vicino a me e non mi dà fastidio la sua vicinanza anche se posso sentire la sua coscia a contatto con la mia mentre accavalla le gambe dal lato opposto al mio mostrandole nude.
In quei momenti mi sento euforica e leggermente eccitata e penso che se continua così il triangolino del perizoma avrà difficoltà a contenere ciò che produco tra le gambe.
Ho l’impressione che intuisca che ho voglia di fare sesso con lei perché mi prende per mano e mi prega di seguirla nella sua camera con passo felpato.
Arrivate nella sua camera da letto mi chiede se le posso massaggiare i piedi perché girare tutta la mattina coi tacchi le hanno fatto venire male. Ovviamente le dico di sì, anche se non sono esperta di massaggi.
Lei si sdraia vestita sul letto dandomi le spalle, io mi siedo vicino a lei e inizio a massaggiarle con cura i piedi delicati ancora avvolti dalle sottili calze.
Questa sua iniziativa mi fa sentire eccitatissima.
Dopo un po’ vedo che lei ha socchiuso gli occhi e le leggo nel suo viso espressioni di puro piacere ed allora mi azzardo a far scorrere le mani sulle gambe e lei mi lascia fare.
Quando le mie mani salgono fin sotto la gonna il suo respiro si fa più ansimante d in quel momento capisco che la mia eccitazione è condivisa.
I timori e le remore sono abbandonate e le sollevo il vestitino scoprendo che indossa un bellissimo perizoma marrone scuro tutto ricamato in oro che evidenzia il suo bellissimo fondoschiena, tondo, ancora sodo ma elegante. Palpo le sue natiche e poi con un dito mi faccio strada sotto il tessuto del perizoma arrivando a toccarle la figa che trovo tutta bagnata; era già eccitata da tanto pure lei.
Capisco che l’invito di prendere un caffè aveva la finalità di portarmi a casa per far sesso e il massaggio, ovviamente, era solo un piacevole pretesto per dare il via a questo rapporto.
Senza chiederle niente a questo punto mi spoglio completamente, mi siedo su una sua gamba in corrispondenza della sua coscia, allargo le mie gambe per mettere in contatto il clito della sua pelle ed oscillo come se stessi scopando un maschio.
Sentivo benissimo il contatto con la pelle di quella donna e mi eccitavo ma non riuscivo a venire.
Lei si gira e si solleva sedendosi. Io la abbraccio e le sussurro all’orecchio “Sono molto eccitata, lo sai? E tu sei una donna bellissima. E’ da stamattina che ho voglia di te”
Lei, felice, risponde “Da quando ho divorziato non ho più fatto sesso con nessuno. Voglio farlo con te. Possiedimi come vuoi o non esci di qui!” e si mette a ridere.
Ricambio il sorriso, poi la bacio e iniziamo a slinguarci “Mi fai vedere la tua figa? “ ed io apro le gambe e mi mostro e mi alzo stando in piedi sul letto. Lei si accovaccia sul letto e, dopo uno sguardo soddisfatto, mi afferra per i fianchi, mi avvicina a lei ed inizia a leccarmela. Le sue dita affusolate mi titillano il clito con maestria e la sua lingua mi lecca con delicatezza sopraffina.
Liliana mi guarda eccitata, poi si ferma, si alza con solo con il reggiseno, abbinato al perizoma, e un piccolo ciondolo che porta al collo, si toglie i collant con estrema eleganza, lasciandomi ammirare la pelle chiara e liscia delle sue gambe lunghe.
Io mi avvicino a lei, baciandole il seno e togliendole sia il perizoma che il reggiseno. Finalmente nuda, si sdraia sul letto e allarga le gambe. La sua figa depilata è ‘ornata’ solo da un piccolo triangolino di corti peli sull’inguine, le tette sono contenute ma sode.
Io, attratta da ciò che c’è tra le sue gambe, mi chino sulla sua bella vagina e inizio a leccarla passando la lingua sul suo clitoride, con le dita la tocco e la penetro, lei ansima, sempre più arrapata.
Liliano inizia a gemere sonoramente,: la sua calda figa è accogliente e bagnatissima. Io incrocio le mie gambe alle sue e porto la mia vulva a contatto con al sue in modo da posare le grandi labbra alle sue cosi come si fa in un bacio in bocca e sento il mio pube bagnarsi dei suoi densi umori.
Approfitto del contatto delle vulve per muovermi come se fossi un maschio simulando una scopata lo faccio con forza; sto godendo tantissimo.
“Liliana, mi fai impazzire!” esclamo eccitata.
“Tu pure, Francesca! Sai scopare un sacco bene! Continua a scoparmi così forte, fammi male!”. Quelle parole dette con grinta mi fanno decidere ad aumentare l’irruenza delle mie spinte e poi “Liliana, vorrei tanto venire con te, con le nostre fighe che si baciano”
“Dai, lo voglio anche io!”
Arriviamo all’orgasmo insieme.
Liliana impazzisce di piacere.
Io vengo muovendomi con violenza contro la sua figa imbrattandola tutta di umori.
Mi svincolo dalla sua figa e sciogliendo l’intreccio delle gambe mi sposto mettendo la mia figa sulla sua faccia, lei la lecca con eleganza e maestria ripulendola dal mix dei nostri umori.
Senza che lei si sposti dalla posizione assunta, io e Liliana ci mettiamo a 69, leccandoci e toccandoci a vicenda e le sditalino la figa bagnatissima.
Ma ad un tratto Liliana mi sorprende perché si alza e va in cucina facendomi cenno di seguirla, prende una bottiglia vuota dalla forma affusolata e me la porge “Adesso leccami la figa e mentre mi scopi allargami il culo con questa!”
Liliana allarga le gambe piegandosi in avanti, poggiando le mani sulla credenza, io le allargo bene le natiche infilandole dentro il collo della bottiglia per penetrarla nella figa.
Inizio a scopare Liliana a pecora, spingendo con forza facendogli entrare la bottiglia sempre più in profondità nel culo allargandole man mano il buchetto con il collo. Dopo un po’ lei mi ferma, mi prende per mano e mi porta in bagno, apre un mobiletto e mi porge un tubetto di vaselina, chiedendomi di usarla sul suo buchetto posteriore che si era già allargato e si poteva chiamare bucone.
Lei poggia le mani sul lavandino, si piega in vanati ed allarga le gambe aspettando la bottiglia con molta voglia.
La bottiglia sostituisce il cazzo e Liliana ne ha voglia non avendone avuto più uno da molto tempo.
Inizio a scoparla, spingendo il collo di bottiglia dentro il bel culetto lubrificato, mi eccito a guardarla nel vicino specchio vedendo la vista da dietro del suo bel corpo piegato sia dell’immagine riflessa che mi permette di vedere le tette ondeggiare sotto le mie spinte.
Non so come ma affiora in me una vena sadistica piacevolissima che mi porta a sfondarla e lasciarla gridare.
All’inizio ha qualche dolore ma mi chiede di continuare “Dai, continua! Dopo mi piacerà tanto! Ohhh che bello! Sììì, mi stai aprendo!!” ed infatti poco dopo le smorfie di dolore passano e subentra il piacere.
Lo sfintere è dilatato e credo che debba rompersi da un momento all’altro ma nonostante tutto non succederà. Continuo a farle andare dentro la bottiglia fino a raggiungere l’orgasmo. In tutto quel tempo la sfondo con forza mettendoci tutta la mia esperienza di troietta fatta in innumerevoli accoppiamenti.
Lei gode “Oddio! Mi hai rotto il culo!” esclama sfinita.
“Ti è piaciuto, però!” ribatto.
“Tantissimo, mi sto sentendo come una troia, oggi, e questo mi piace da impazzire!” dice sorridendo e baciandomi.
Poi si siede sul bidet, vuole che io mi sieda dietro di lei e mi invita a lavarle la figa.
Liliana è ancora eccitata e le mie dita che la lavano vanno a togliere la sporcizia che è fuori uscita con la bottiglia oltre che la vaselina.
I movimenti delle mie dita sul suo sfintere e sulla figa la fanno impazzire.
“Lo sai che prima mi hai fatto eccitare un sacco quando hai detto di sentirti troia?” le faccio.
“Sono arrapatissima, oggi. Se lo vuoi sapere mi sono bagnata da quando stavamo al bar per fare le comparse e ora vorrei solo essere scopata!”
“Beh! Lo potrei farlo con la lingua” le dico mentre le tocco il clitoride.
“Ed allora così sia! voglio sentire la tua lingua fino a farmi male” replica Liliana mentre ci spostiamo in camera dove si sdraia sul letto, apre le gambe e si tocca la figa.
Io mi stendo su di lei e inizio un furioso nuovo 69.
Liliana si muove sotto di me con energia, godendo da matti. Mi cinge il bacino con le gambe, le mie mani la aprono il più possibile e passo la lingua sia sulla figa, sia sul clitoride, sia sul culo appena lavato.
La lingua entra ovunque e la lecco con smania sfrenata. Siamo due porche impazzite. Ci rotoliamo sul letto tra gemiti e profondi respiri, mugolii e sussurri fin quando lei si ritrova su di me a cavalcarmi.
“Ora mia cara Francesca aspetta che ti faccio una sorpresa!” ed allunga il braccio per estrarre da un angolo del materasso uno strap on.
Ne sono felice perché anche io desideravo qualcosa dentro che mi facesse godere visto Liliana si dedica poco a me ed io molto a lei.
Evidentemente lei è molto esperta perché con poche mosse indossa e fissa lo strap on alla vita.
Io la guardo e vedo un ciondolo sulle sue tette.
Infine avvicina la punta dello strap on alla fighetta depilatissima e già ultra bagnata e finalmente entra in me chinandosi per scoparmi alla missionaria. Ciò mi consente di palparle le tette mordicchiare ogni tanto i capezzoli mentre lei mi cavalca con tutta la voglia che ha dentro.
“Ora ti faccio godere io, porcellina mia!” mi fa lei, tutta eccitata e smaniosa di dimostrare le sue doti da cavallerizza “Ti piace prenderti il mio cazzo eh!”
E’ bravissima nello scopare e mi cavalca divinamente.
Sento che quel finto pene mi penetra veramente in profondità, i miei gemiti spesso esprimono il piacere che mi sta facendo provare perché mi monta con una foga tale da non riuscire a non farmi male nonostante quel finto cazzo sia tutto dentro.
Ci piace da impazzire e siamo arrapatissime tutte e due: lei raggiunge l’orgasmo stremata poco prima di me ma continua a cavalcarmi ed io immaginando che Liliana sia un maschio la imploro “Ti prego, allagami! Sborrami dentro!”. Lo dico proprio al culmine quando sento le contrazioni della figa al momento dell’orgasmo.
Liliana capisce “Ecco, è tutto per te, tesoro!”
In quel momento perdo conoscenza. L’orgasmo annebbia i miei pensieri. Per me è troppo. Mi ricordo che ho iniziato a sollevare il bacino per offrirmi ad una maggiore penetrazione, le gambe le ho portate intorno ai suoi fianchi ed un urlo è uscito dalla mia bocca.
Quanto tempo sia passato non so, però quando riapro lentamente gli occhi mi ritrovo lo strap on vicino alla bocca ancora caldo e bagnato dei miei umori.
“Lecca, Francesca! Su, da brava! Assaggiati!” e spontaneamente come se fosse per me naturale vado con la lingua a leccare i miei umori vaginali che mi sono sempre piaciuti.
Lei intanto si stende al mio fianco e ci baciamo e slinguiamo a lungo.
Le lecco il seno, la bacio sul collo, poi di nuovo sui capezzoli e scendo fino a baciarle il clitoride. Liliana è contenta e soddisfatta, le piace sentirsi desiderata così e me lo conferma dicendo “Mi piace sentirmi apprezzata, desiderata” ed io subito pronta “Mi fai impazzire, Liliana, sei una donna stupenda. Mi fai eccitare da morire”
“Tesoro mio, puoi anche essere più volgare nei tuoi complimenti. Mi bagno di più!”
“Beh, allora sappi che sei proprio una bella porcona e che ti vorrei scoparti tutti i giorni. Se troviamo un bel maschio ti aiuterò a bere tutta la sborra che potrà darci!” le dico sfregandomi su di lei.
“Vuoi chiavarmi tu, ora? Vero?!”
“Beh, sì! Te lo stavo per chiedere” le confesso.
“Io sono stanca ma, sai che ti dico? Scopami come vuoi, voglio proprio sentirmi scopata, posseduta. Scopami come se lo facessi con una lesbica incallita!” mi dice Liliana strizzandomi i capezzoli.
Indosso lo strap on e le monto sopra pe penetrarla ed inizio a scoparla con irruenza e foga animalesca.
Dopo poco sento che Liliana si bagna di più, geme sempre più forte.
Ogni tanto la giro, per penetrarla da dietro e in posizioni diverse come se fossi un maschio.
Le metto anche quel finto cazzo in culo.
Sarà la violenza o chissà quale altro motivo, a Liliana quell’introduzione fa un po’ male ma apprezza, poi mi rimetto sopra di lei, nella classica posizione del missionario, infliggendole le ultime poderose spinte.
Le sue gambe si stringono sul mio bacino ed io con le mani le stringo i glutei.
Liliana porta la sua mano sullo strap on e lo sposta per andare a sgrillettarmi facendomi godere ancora di più. Le nostre bocche sono incollate in un bacio intenso che soffoca l’urlo mentre vengo. Lei è soddisfatta, stanca ma contenta.
Purtroppo si è fatto tardi e devo mio malgrado rientrare a casa, c’è Alberto che mi aspetta e sicuramente stanotte mi scoperà. Di ciò ne parlo con Liliana che da femmina quel è mi chiede di raccontarle tutto domani.
Ci rivestiamo tra tanti baci non volendoci staccare. Io mi rimetto i miei abiti, lei si mette in tenuta casalinga. Facciamo un aperitivo prima di salutarci.
“Ti va di incontrarci ancora, Liliana?”
“Oh, sicuramente. Ciò che abbiamo fatto oggi con te mi è piaciuto molto. Scriviti il mio numero, anche per sentirci, oltre che per il sesso”
Ci scambiamo i numeri, ci salutiamo con un bacio e con la promessa di risentirci presto.
“Ciao Liliana, penso che già domani mi rifarò viva per raccontarti!”
La notte, dopo cena, Alberto mi ha solo sgrillettato un po’ ma poi ha smesso e ci siamo addormentati. Il rapporto tra me e quella bella donna è un mio segreto.
L’indomani sono alla mia scrivania al lavoro. Sento il cellulare vibrare segno che è arrivato un messaggio. Controllo: è lei, Liliana, la bella donna di 37 anni conosciuta il giorno prima per puro fortuito caso con cui ho fatto sesso tutto il pomeriggio. Liliana mi chiede se ho programmi per la serata. Le rispondo che sono libero ma dopo le 18. Mi chiede se ci vogliamo vedere per cena ed aggiunge che potrebbe lasciare il figlio dai nonni fino al giorno seguente. Ovviamente le rispondo che la cena mi va benissimo e mi dà appuntamento a casa sua.
Per la notte non so come svincolarmi da Alberto. Sono eccitata all’idea di passare la notte con lei. Comunque penso di preparare alla mia amante una sorpresa piccante.
Alle 18.30 mi presento a casa sua: mi apre la porta e entro, la bacio e la guardo incantata ed arrapata.
Liliana si è fatta i capelli mossi, indossa una vestaglia sottile e trasparente che lascia intravedere un eccitante corpetto a ricami rosa e nero, con un paio di ridotte mutandine coordinate, calze nere con autoreggenti, tacchi a spillo neri, il trucco è più marcato del solito, le labbra rosse sono invitanti e il suo profumo è nell’aria.
“Cosa hai portato?” mi chiede indicando la busta che reggo in mano.
“Il vino, il dolce ed anche una piccola sorpresa per te! Ma la vedrai dopo!” rispondo sorridendo maliziosamente.
“Mi fai arrapare come una porca” mi risponde Liliana “Vuoi farmi sfarmi stare eccitata per tutta la cena?”
Ridiamo e poi lei mi si avvicina “Comunque l’aperitivo è già pronto ed io sono bagnata lì sotto!” e si apre la vestaglia lasciandola scivolare sulle spalle. Avvicino a me Liliana, slinguiamo e le infilo la mano sotto il perizoma per sentire quanto fosse bagnata, lei fa altrettanto con me.
Sorseggiamo i nostri aperitivi ma, a metà bicchiere, Liliana mi interrompe e mi abbassa il mio perizoma: vuole toccarmi la fighetta e titillare un po’ il clito, ma non le basta ed infila due dita nella mia figa abbondantemente bagnata. Mi chiede di tenerle il bicchiere dell’aperitivo e con una mano impegnata nella mia figa, porta l’altra sulla sua e si masturba usando quattro dita.
L’avverto che “Se continui mi farai sbrodare in piedi”
Lei avendo la bocca libera e la mente piena di libidine “Ho in mente una cosa, fidati! Anche io so essere porca e lo sai che mi piace esserlo!” mi dice a sua volta.
La vedo riprendere dalle mie mani il suo bicchiere e inizia a masturbarmi facendo sì che il bicchiere si appoggi sulla mia figa così che se dovessi sbrodare i miei liquidi ci finiscano dentro.
E così accade. Mi fa sbrodare nel bicchiere ed avviene la miscelazione con il suo Martini.
Poi Liliana prende il mio bicchiere e, con la mano, preleva un po’ del suo liquido vaginale e lo mette dentro.
“Se sei veramente una brava porcellina devi berlo insieme a me!”
Sono stupita ma molto eccitata. Bevo insieme a lei i nostri drink ed eccoci arrivate al punto caliente della sera con Liliana.
In effetti tutto si è svolto nella normalità.
Penso di restare con lei a dormire ma non ho detto niente ad Alberto e sono molto combattuta.
Certo è che l’idea di dormire con una donna bella come lei accanto mi eccitava moltissimo, poi penso che stava risvegliando in me emozioni nuove e mai provate e quindi più eccitanti. Ero molto bagnata per l’eccitazione ed ho deciso di baciare e toccare la mia amica; avevo troppa voglia di farlo. Così mi avvicino a lei, una mano l’ho missa sotto il corpetto per toccarle le tette ed i capezzoli, l’altra mano l’ho riportata sotto il perizoma ed ho iniziato a massaggiare la sua depilatissima figa come la mia. Passavo l’indice nella sulla fessura tra le labbra, infine l’ho baciata delicatamente sulla bocca e passandogli la lingua sulle labbra.
In lei l’eccitazione ero molto forte, sta di fatto che è stata al gioco ansimando e muovendo il corpo in sintonia come fossi un maschio ma non era così: era una sua amica e soprattutto una donna che le stava dando piacere.
Io ormai ero partita d ho preso a baciarle il collo insistendo con la mano sulla figa che era molto bagnata. Lei cercava di divincolarsi ma la tenevo bloccata. Mi diceva di smetterla e intanto ansimava. Allora le ho bloccato le braccia e le ho detto “Lo so che ti piace. Dai, è bellissimo! Lasciati andare!” e le ho messo in bocca le dita bagnate dei suoi umori. Lei ha gradito e mi ha risposto “Dai continua, per favore!”.
È stato in quel momento che mi sono inchinata per mettere la mia testa fra le sue gambe.
Avevo fatto tante volte, fin da quando convivevo con Mirta, una cosa del genere e mi ritenevo esperta. Così ho leccato intorno alla figa e poi ovviamente sul grilletto.
Liliana è andata in estasi quasi subito ansimando molto e, per paura che gridasse, le ho messo in bocca due dita che lei ciucciava come fossero un lecca lecca.
La mia leccata tra le gambe è andata avanti fino a che lei si inarcata ed ha stretto le gambe piegandosi in avanti. Temevo che mi cadesse addosso.
Liliana aveva avuto un forte orgasmo che mi è esploso in bocca.
Sentendo e vedendo lei venire, sono venuta anche io senza toccarmi.
L’eccitazione era alle stelle.
Non abbiamo tardato a riprenderci.
Liliana era appoggiata ad un mobile, io ero seduta a terra che guardavo nel vuoto. Ci siamo spostate in soggiorno su un divano. Lei ha messo le luci basse e del jazz di sottofondo; è il preludio alla sua prestazione migliore e vuole chiaramente sorprendermi.
“Francesca, vieni un attimo qui” mi dice con fare malizioso. Io mi sollevo e mi avvicino a lei, ammira la mia fighetta e poi si mette in bocca un dolce che non ingoia, lo tiene in bocca, poi si accosta con le labbra alle mie grandi labbra e sento la sua lingua mettersi al lavoro.
Provo un piacere perverso, lei fa fatica a tenere tutto in bocca, ma continua per un po’ fin quando non mi lascia andare e ingoia il dolce al sapor di figa.
“Mi hai stupito. Proprio questo proprio non me l’aspettavo!” mi complimento.
“E la serata è appena cominciata!” esclama.
Ritorno a sedermi ipereccitata e completamente nuda.
Mentre parliamo sento il suo piede passare su una gamba, poi sull’altra fino a risalire alle cosce.
Mi fa godere. Sento il suo piede muoversi sotto la calza liscia.
Mi sta facendo impazzire “Se continui così sbrodo per terra! Liliana, mi stai facendo godere un casino!” le dico
“Tu non ti preoccupare, ci penso io farti godere, stasera voglio estasiarti” e continua a farmi piedino.
Il suo gioco è veramente perverso. Ci guardiamo e sorridiamo ma ansimiamo ed abbiamo degli scatti di piacere.
“Sto venendo! Vengooooo!” urlo io e Liliana sente con soddisfazione i miei umori fuori uscire cadere sul suo piede imbrattando la calza.
“Sei fenomenale, tesoro mio!”. le dico estasiata mentre lei ritira i suoi piedi e mi sorride felice.
L’effetto dell’astinenza ora si fa sentire.
Liliana si alza e si leva il perizoma e me lo sfrega sul volto facendomi sentire il profumo dei suoi umori.
“Devi desiderarmi fino a impazzire, così poi mi potrai scopare come un animale in calore!” mi stuzzica lei. Liliana ha già capito che io sono sempre in calore.
Per riprenderci beviamo dello spumante e subito dopo le porgo il mio regalino: un bel vibratore a forma di cazzo, grande all’incirca come il cazzo di Alberto corredato da un paio di manette. Lei apprezza e lo subito lo vuole provare. Andiamo in camera sua, si spoglia totalmente ed esprime un desiderio “Senti, Francesca, fatti un ditalino e dopo sfrega il mio perizoma dentro la tua figa. lo voglio tenere come ricordo di questa sera. Le calze me le hai già sborrate. Mi piacerebbe se ti ci fai un ditalino guardandomi!”.
La proposta mi eccita ma aggiungo un po’ mio: la faccio sdraiare sul letto, le lego le caviglie al letto con le manette e le chiedo di masturbarsi con il vibratore nuovo davanti a me.
Liliana comincia a usarlo e io mi accovaccio sopra di lei, in modo da guardarla bene in faccia mentre gode sia per il vibratore sia perché vede me che mi masturbo su di lei: mi faccio un ditalino sontuoso.
La guardo in faccia, vedo la sua espressione di compiacimento e piacere perverso e le guardo le tette.
Lei è anche lubrificatissima e si penetra lentamente fino in fondo per farmi godere al massimo il tanto atteso ingresso in lei. Inizia a roteare con il suo bacino.
Mi fa godere da matti.
Mentre si scopa le tolgo il completino trasparente che le copre il seno per poterlo baciare. La mia lingua scorre sulle sue tette messe in bella mostra dal balconcino, la insinuo tra il reggiseno e la carne per leccarle i capezzoli e lei gode molto.
Liliana continua a scopare ma vengo prima io e un attimo prima mi sposto sulla sua bocca così posso darle tutto di me direttamente e pienamente; lei viene poco dopo.
La faccio mettere a pecora, le spalmo un po’ di vaselina nel culo e inizio a scoparla con il dildo che le ho regalato. Impazzisco di piacere nel penetrarla in quel buchetto ancora non allargato. Liliana geme tantissimo e questo mi mantiene ancora più eccitata.
La schiaffeggio sulle chiappe, poi le slaccio il reggicalze lasciandola solo con le calze a rete. Mi piego su di lei per massaggiarle le tette e lei è estasiata dal piacere. Ci slinguiamo un po’, poi ci baciamo.
Liliana mi pulisce con la sua lingua e la sua bocca, ingerendo anche il suo liquido “Stai dando il meglio della tua porcaggine, stasera!” mi complimento con lei e proseguo ridendo “Potrei impazzire!”.
“Io sono già impazzita” mi fa lei mentre continua a leccarmi nel prendersi cura del mio viso mentre le accarezzo delicatamente il corpo.
“Cara Liliana, mi piace molto sbrodarti, mi piace liberarmi dentro di te, vedere le espressioni di estasi del tuo viso quando ti sfondo”
“ A me è piaciuto essere stata scopata ed aver fatto sesso così, a sorpresa, con tutta quella foga! Sono distrutta! Mi piace quando mi stai rompendo il culo!” mi fa lei.
“Lo faccio perché so che ti piace!” le rispondo io.
“Sì, mi sento una troia, così!” replica lei.
La stanchezza inizia a farsi sentire su entrambe
“È stata una sera fantastica! dice lei.
“Non vedo l’ora di organizzare la prossimo incontro, Liliana!”

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