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Racconti Erotici Lesbo

264 – Francesca: la mia nuova amica

By 15 Febbraio 2020No Comments

Francesca parlava con una sua nuova amica conosciuta alle sfilate. Questa ragazza è una modella ed il loro rapporto è iniziato proprio nel backstage durante il cambio di abito mentre le truccatrici facevano il loro lavoro, le sarte ronzavano intorno per aggiustare il vestito indossato e le parrucchiere cambiavano la foggia dei capelli per adattarla alla nuova uscita in passerella.
Francesca era tornata a vivere in casa sua ma teneva sempre il suo lavoro ed anche il suo rapporto con Alberto
Flora è il nome della nuova amica. È un nome poco usato che Francesca non aveva mai sentito “Il tuo è un nome d’arte o è quello vero?”
“No è quello vero” queste erano state le prime parole fra di loro in un frangente della sfilata.
Ora sono sedute una di fronte all’altra si stanno aprendo confessandosi raccontando come dovrebbe essere un rapporto tra due persone.
Parlano di nomi e Francesca le dice “Per quanto ne so, quando si è amici o, ancora di più, quando si è fidanzati, spesso non ci si chiama semplicemente col nome di battesimo. L’intimità che si viene a creare tra due persone porta infatti anche a cercare delle scorciatoie nei nomi in modo che siano più corti e immediati ed allo stesso tempo anche più intimi e personali. Si cercano dei soprannomi che sappiano, in un certo senso, cogliere le particolarità dell’altra persona. Il problema è che questi soprannomi non sempre è facile trovarli. Ne ho sentiti tanti e molti sono banalissimi e buffi oltre che inadatti; si rischia di cadere nel banale. A mio parere un semplice “amore” o “tesoro” quando si è una coppia o in un’abbreviazione del nome di battesimo quando si è amiche sarebbe meglio. Tu come la pensi?”
“Mah! La penso come te. Penso anche che dipenda da come si imposta il rapporto. Ti confesso che un anno e mezzo fa stavo con una ragazza senza che il mio fidanzato lo sapesse. Era un amore clandestino ma molto forte. Con lei era sempre una novità molto stimolante e quando la lasciavo non vedevo l’ora di tornare da lei. Il suo nome è Acqua e le confessioni me le ha fatte fare lei. In fondo ha ragione a pretendere che quando si lanciano i sassi non si ritragga la mano”
L’argomento è quindi come incoraggiare l’outing omosessuale in due donne, ovviamente per poi approfittarne altrimenti non serve a niente.
Francesca la prega di proseguire e lei stessa inizia a raccontare non confessando di essere stata sposata con una bisex che l’aveva mantenuta in casa per tanto tempo facendola diventare … multisex.
“Flora ti dirò che da ragazzina non ho fatto sesso ma poi ho recuperato bene riuscendo pian piano a progredire passando dal semplice ed ingenuo bacetto tra due amiche ad un petting a tre. Ti confesso che Nessuna situazione è mai stata veramente identica alle precedenti. Ora mi ritrovo a non aver un partner valido così come penso io e né tantomeno formulette magiche per fare sesso, però ho capito due cose.
La prima è che la maggior parte delle ragazzine ha innato l’istinto di fare confessioni intime con le amiche del cuore, anche quando sono amiche di vecchia data; ciò che le frena nel fare sesso sono le circostanze, la paura del giudizio da parte della società.
Il secondo concetto è la pura e semplice curiosità giovanile, proprio delle ragazze che vogliono scoprire per essere indipendenti ed istruite, e qui, sembra un paradosso, meno le due si conoscono, meglio è.
Ora non so se è perché tendo a ragionare per estremi ma finora le situazioni che mi sono capitate sono state queste.
Sicuramente le ragazze che si conoscono da molto tempo hanno sicuramente già avuto innocui contatti intimi che vanno dall’essersi viste nude, all’avere fatto la doccia insieme, essersi scambiate gli indumenti intimi, essersi truccate l’una con l’altra. In poche parole, hanno confidenza l’un l’altra con i propri corpi e sessualità. Hai notato che spesso le ragazzine usano lo stesso shampoo per i capelli ed indossano lo stesso profumo?
La complicità sessuale tra ragazze è evidente quando si guardano negli occhi, magari ridendo. Lo fanno per cercare sicurezza reciproca prima di rispondere. Questo comportamento lo abbiamo avuto tutte ed ho anche visto che, se lo fai notare, stai ricordando all’altra la grande intimità che c’è ed allo stesso tempo stai dicendo loro che vorresti fare parte anche tu della loro rapporto lesbico magari latente.
In ogni caso sono stata sempre del parere che fingere non serve a niente e blocca e devia le intese ed i sentimenti sul nascere”
“Ma Francesca, come fai ad entrare in un rapporto a due ben nascosto e privatissimo?”
“Cara la mia Flora occorre essere molto maliziose da subito in modo che tra te e le altre due aumenti la complicità e l’intimità ricordando ricordi comuni, incoraggiando il contatto fisico, ecc…
Vedrai che ad un certo punto la ragazza sarà pronta all’approccio che per lei è una sfida. Ad esempio potresti dire ‘accidenti come siete intime. Ancora un po’ e vi baciate tra di voi!’ oppure semplicemente ‘scommetto che vi piace baciarvi ‘.
Chiaramente le frasi vanno dette a tempo e luogo. Ti dirò che il più delle volte che si arriva a questo punto, le due ragazze si baciano davvero; a volte platonicamente a stampo sulle labbra, a volte con lingua e le mani che corrono sul corpo ad esplorarlo. Talvolta utilizzando questi trucchetti sono spesso riuscita ad inserirmi nel gioco tra le due ed una volta ho proseguito in solitaria con una di loro mentre l’altra ci guardava. Ti dirò che tutte le volte ho avuto la sensazione di appartenenza e di esclusività emotivamente molto gratificante. La mia sensazione è che pur essendo in tre ci sentivamo uniche”
Flora era affascinata dalle parole di Francesca e nella sua mente immaginava già un rapporto lesbico. Tra le sue gambe c’era qualcosa che non aveva mai provato e che voleva sperimentare.
Francesca capendo quello stato ha chiesto “Tu che mi dici di quando eri ragazzina?”
Tutte queste parole non erano altro che un progetto di seduzione irresistibile che Francesca ha messo in atto per potersi fare Flora come amante, anzi avrebbe voluto renderla più troietta in modo da poterla offrire anche ad altri amici e soprattutto amiche trasformandola così in una lesbichetta affamata di figa.
Flora non ha capito dove Francesca la stesse portando ed ha raccontato che durante i primi periodi dell’adolescenza era molto amica di una ragazzina che abitava vicino casa sua e passavano assieme praticamente tutti i pomeriggi e le serate delle vacanze estive condividendo i loro giochi ed interessi. Logicamente una così assidua frequentazione non poteva che condurre al primo amore tenero e innocente come si addice a quell’età. Era l’età in cui si sviluppano i corpi, soprattutto quello di lei, che aveva un anno più di Flora e gli interessi diventavano di giorno in giorno sempre più maliziosi. L’amica di Flora era Gianna che iniziava a sviluppare già le tette che per la sua età era esagerato e Flora era spesso dibattuta tra la curiosità di quelle forme che diventavano sempre più evidenti e le sue che erano meno visibili ed appena accennate ma che si sarebbero evidenziate chiaramente in seguito.
Intanto i giochi fra loro due si facevano più audaci.
“Purtroppo” racconta Flora non senza un filo di vergogna “non conoscevamo ancora l’utilizzo della lingua”
Sono così iniziate le prime pulsioni sessuali ed il desiderio di soddisfare la loro curiosità sul loro sesso femminile. Inoltre Flora e Gianna avevano pensato di indossare qualcosa che le rendesse più femminili ed allora Flora ha proposto ingenuamente di andare a curiosare nel cassetto della madre scoprendo che, in camera dei genitori, proprio in un cassetto di indumenti intimi della madre, c’erano dei giornali pornografici. Ovviamente la curiosità si era spostata proprio lì ed i capi di lingerie si sono dimenticate di provarli.
Le due amichette volevano capire quanto di vero ci fosse nelle foto della rivista.
Così, data la giornata estiva e facilitate dagli scarsi indumenti indossati, si sono levate i vestiti e si sono presentate vicendevolmente con solo le mutandine non certo succinte mostrando vicendevolmente le loro fighette con ancora scarsa peluria. Era una loro curiosità; fino a quel momento nessuna delle due aveva mostrato ad un’altra persona le intimità.
Non c’era il pericolo che i genitori rientrassero a casa perché entrambe erano al lavoro ed inoltre erano ancora figlie uniche. Quindi si sono messe una di fronte all’altra, si sono levate i micro pants indossati che segnavano per bene i loro glutei che fieramente e non maliziosamente mostravano in giro. Per ognuna di loro era un vanto mostrare i glutei senza sapere che erano un modo per attrarre i maschi e far venire voglia non solo ai maschietti, di voler toccare quelle parti così tenere e sode.
Una volta nude si è vista la fighetta di Gianna che aveva già tutte le caratteristiche di quelle di una ragazza adulta ma con una peluria di forma triangolare ancora non folta che copriva la sua fessurina. Per entrambe è stata una tenera e dolce scoperta e lei, data forse l’età, è voluta andare oltre mettendo una mano tra le gambe per giocare dolcemente con la fighetta di Flora.
In quei momenti ha scoperto che c’era una parte della fighetta che, se abbassata, scopriva il clitoride color rosa e ciò l’ha affascinata al punto che lo ha scoperto per un paio di volte guardando l’effetto che davano le dita su quel piccolo organo prettamente femminile che tanto piacere dà a colei che lo possiede. Ha scoperto anche il suo clito era preciso a quello che accarezzava e che non si ergeva come un minuscolo sesso maschile però il sottile piacere di toccare il sesso dell’amica era grande ed era ben conscia che Flora stava traendo molto piacere dal suo tocco e dal fatto che la stava sgrillettando. Lei avvertiva un dolce solletichino sulla sua fighetta e per non smettere quel gioco che poteva sembrare perverso ha continuato ad accarezzare la fighetta dell’amica continuando a giocarci con le dita.
Quando il respiro è diventato profondo e Gianna si agitava guardandosi tra le gambe, lasciando che Flora facesse di tutto, ha capito che il toccarsi tra amiche era bello e che non c’era assolutamente niente di peccaminoso.
Flora ha visto che l’amica rabbrividiva ma la sua inesperienza ha fatto sì che quel piacevole gioco finisse subito dato che non provava interesse. Le due si sono rivestite e si sono guardate più volte anche se ormai l’interesse da parte di Flora era diminuito. Francesca sperava in un rapporto saffico ma la verità era solo una: entrambe avevano bisogno di fare sesso; Flora di farlo da ragazza matura e Francesca perché le piaceva quella ragazza che aveva accettato la sua seduzione.
Per proseguire la seduzione e far diventare Flora lesbica quanto lei, Francesca ha proposto di uscire e di andare ad una festa. L’amica ha accettato volentieri perché la voglia di Francesca era tanta e sperava di poterla toccare nell’intimità già in auto durante il tragitto.
Prima di uscire Francesca le ha fatto vedere la casa e scherzando le ha detto che la casa è quella che è, non poteva certo perdersi.
Subito dopo si era preparata. Anche Flora si ha rifatto il trucco e Francesca l’ha aiutata a mettersi in tiro.
Una volta in auto hanno parlato di ciò che avevano parlato della serata. L’idea di Francesca era quella di stare nel vago e che al momento opportuno si sarebbero parlate con gli occhi per decidere il da farsi.
Francesca ha chiarito che alla festa ci sarebbero stati dei maschi che avrebbero fatto delle proposte “Non possiamo decidere in partenza di stare sulla difensiva: è bene che i ragazzi pensino che noi contiamo qualcosa, che siamo importanti”
“Certo lo so, ma è meglio restare nel vago. Sai che ti dico? Ceniamo e ce ne andiamo e torniamo a casa tua”
“E tu credi che non ci proveranno e che si arrenderanno facilmente? E se ci provano cosa farai? Ci starai?” Flora: “Beh credo che non potrò rinunciare! Dopotutto è un bel po’ che non scopo”
Erano quasi arrivate a destinazione quando Flora ha pronunciato una frase strana cui non Francesca non ha dato peso “Dobbiamo fare attenzione a non innamorarci”
Francesca non ha capito se la frase fosse riferita alle persone che dovevano incontrare, oppure era rivolta a quelle che avrebbero incontrato in futuro oppure a loro due.
Il luogo della festa era una villa in posizione panoramica e con un bel giardino ben curato. Al suono del campanello ha risposto una voce maschile che le ha invitate ad entrare. Una volta superato il cancello l’unico vialetto era il percorso da seguire. Un ampio loggiato faceva da riparo alla porta d’ingresso sulla cui soglia c’era il padrone di casa che le ha salutate e invitate a entrare.
“Datemi le vostre borse così le metto via. Mio fratello Giulio arriverà fra poco. Io sono Maurizio, venite! Intanto vi faccio vedere il giardino e il panorama. E’ una delle poche case che ha una vista così vicina al mare”
“E’ veramente uno spettacolo. Immagino quando ci sono fuochi artificiali in mare o qualche regata o semplicemente come adesso” ha detto Francesca
“Hai ragione Francesca. Mio padre l’ha fatta costruire proprio per avere questi pregi. Da qui si gode uno spettacolo impagabile ed imperdibile. Dalla casa si gode una bellissima vista, da sola vale la visita”
Lui cambiando argomento: “Aspettate di vedere cosa ci avrà portato per cena Giulio: gli ho detto di portare del fritto misto e delle verdure. Qui non c’è la servitù per cui ho preferito il catering di una gastronomia di ottima qualità di amici”
Intanto Maurizio ha invitato le due ragazze a seguirlo in un’altra terrazza dove c’era una tavola già imbandita con tanto di candele che lui ha acceso. C’era già qualcosa di pronto, come un bel vassoio di olive, del formaggio tagliato a cubetti e delle bottiglie di vino prosecco che aspettava solo di essere bevuto.
Maurizio ha fatto gli onori di casa e quando ci dato i bicchieri ha gettato lo sguardo sulle loro generose tette ben esposte che facevano mostra di sé.
Maurizio aveva un fisico atletico ed era messo in evidenza forse dall’abbigliamento sportivo che indossava. Era un bell’uomo di circa 50 anni.
Una voce improvvisa preannunciava l’arrivo di Giulio che aveva statura inferiore al fratello e decisamente non in forma, ma non obeso né scheletrico. Una persona normale, come in genere si incontrano nella realtà. Appariva simpatico mentre si scusava perché doveva andare a prendere altri vassoi.
Flora sentendosi a disagio perché non c’era nessun altro al di fuori di loro quattro si ho offerta a dare una mano di aiuto.
I due si sono avviati verso l’auto per scaricare le pietanze e Giulio osservava il culo di Flora che oscillava sui tacchi alti e tra sé Giulio si disse che non era per niente male.
Anche Maurizio osservava la camminata di Flora che aveva colto lo sguardo su di lei. Lui per scusarsi con me, anche se non dovuto, rivolto a Francesca ha detto “E’ una bella donna la tua amica Flora, ma anche tu non scherzi, anzi fatti vedere, ruota un po’ su te stessa in modo che possa ammirare il panorama in un solo sguardo!”
Francesca lo ha accontentato girando su se stessa e, mentre completava il giro, Maurizio si è avvicinato e le ha preso le mani. Erano così vicini che, con una mossa repentina lui l’ha stretta a sé curvandosi su di lei l’ha baciata. Francesca ha risposto al bacio e lui, allora, si è mosso su quel corpo di femmina come se volesse approfondire il contatto dando l’idea di aver voglia di voler uscire fuori dai vestiti.
Francesca non si è resa conto di quanto sia durato quell’abbraccio ma di tempo ne è passato tanto che non ci sono accorti che Giulio e Flora erano tornati e stavano sistemando gli ultimi vassoi.
Scherzando Giulio ha detto “Se volete torniamo più tardi!”
Maurizio, che si era staccato dal mio corpo, scusandosi ha detto anche “Accomodiamoci e ognuno si serva da solo visto che oggi non c’è servitù ” E poi hanno parlato di altre cose più o meno futili. La cena, un po’ frugale, è proseguita bene dato che il vino e le pietanze erano di prima qualità.
Come se ci fossimo messe d’accordo al termine della cena, le ragazze hanno chiesto dove fosse il bagno e Giulio con la scusa di preparare il caffè le ha invitate a seguirlo.
“Tu Flora puoi usare tranquillamente questo” e le ha indicato il bagno aprendole la porta accendendo la luce. Si è poi rivolto a Francesca “Tu seguimi, userai quello della mia stanza” e superata una doppia porta scorrevole e un corridoio, sono arrivati in quello che poteva essere un vero e proprio appartamento privato. La vista dei sanitari ha confermato a Francesca che era la stanza giusta e, accesa la luce ha chiuso istintivamente la porta ma, poco dopo, mentre era seduta tranquillamente a fare pipì, la porta si è aperta e Maurizio nudo e con il cazzo in tiro le è andata incontro “Ti va come dessert, Francesca?”
A lei le è venuto da ridere più per la situazione che per la proposta, dato che il bacio era stato un antipasto per entrambe.
Francesca ha fatto per sollevarsi ma lui l’ha bloccata con una mano sulla spalla “Ho sempre desiderato farmi spompinare da una donna seduta su un water. Sai ognuno ha le proprie voglie. Mia moglie non gradiva queste mie improvvisate”
“Non preoccuparti” e Francesca ha aperto la bocca ingoiando quello che era un cazzo molto grosso ,a niente di eccezionale; lei ne aveva preso di più grossi con sua grande soddisfazione.
Presi a succhiare quel sesso per bene e con dedizione dopotutto più lo sentiva dentro e più le sembrava un cazzo normale.
Mentre Francesca era indaffarata a leccare su e giù l’asta, lui osservava le tette che facevano arrapare il maschio e Francesca sentiva le vibrazioni di piacere tra le labbra. La conferma che lo stava ben lavorando l’ha avuta quando Maurizio le ha preso la testa tra le sue mani per poter spingere ancora di più il suo cazzo all’interno della bocca.
Improvvisamente ha aumentato il ritmo e poi con un rantolo soffocato ha dato un affondò più deciso scaricando il suo piacere in fondo alla gola facendo poi seguire un lungo ‘ahhhh’ di liberazione ed uscendo dalla bocca, mentre Francesca spremeva ancora quel cazzo per svuotarlo del tutto.
Era la prima volta che faceva un pompino in quelle condizioni; in bagno aveva avuto modo di fare sesso in svariati modi ma mai era accaduto di farlo seduta sul WC.
Chissà che cosa faceva Giulio; forse si era perso con Flora tra le stanze della casa oppure erano da qualche parte a scopare come stava facendo lei con Maurizio. La risposta l’ha avuta quando, una volta ricomposti, ritornarono sulla terrazza. Stavolta la vista magnifica non era il panorama. Più i due si avvicinavano e più sentivano le urla di piacere che Flora pronunciava e sicuramente non provenivano dal bagno. Maurizio sembrava compiaciuto del fatto che Giulio stesse montando suggerendo di ignorare la coppia e di seguirlo. In cucina c’era una di quelle macchinetta per preparare in caffè con delle cialde. Ne ha preparato quattro e messe le tazzine su un vassoio Francesca ed il suo compagno sono andati nuovamente sulla terrazza. Giulio e Flora erano ancora semi vestiti ma tutti e quattro si sono comportati come se nulla fosse successo.
Maurizio ha offerto i caffè che ognuno ha addolcito a piacere, poi ha detto “Non vi voglio mandare via ma domani ho una giornata piena. Preferirei andare a riposarmi e dormire”
Francesca volendo fare una battuta ha detto “Ci stai mandando via?” e lui replicando ha invitato sia lei che Flora per il seguente sabato sera quando nella villa ci sarebbero stati degli amici.
“Se non avete impegni vi aspetto per le 9, ok?”
Era un modo per mandare via le due ragazze. A quelle parole segui il gesto di offrire loro le rispettive borsette e apriva la porta di ingresso alla villa, sorrise loro.
La loro sorpresa è stata grande quando, nel prendere le chiavi dell’auto dalla borsetta, Flora ha scoperto che all’interno c’era una busta con sopra il nome di ciascuna di loro due seguite da una firma ed all’interno due biglietti da 100 euro.
Anche Francesca ha controllato la sua borsa ed ha visto che anche per lei c’era una busta con un identico contenuto.
Le due ragazze si sono guardate negli occhi, hanno sorriso e felicemente hanno commentato il fatto pensando che la serata era stata goduriosa e proficua.
Nel sedersi in auto hanno continuato a fare illazioni ed hanno scherzato sul fatto che Giulio e Maurizio le hanno prese per escort.
A quel punto però, forse complice l’euforia, Giulia ormai disinibita dal totale coinvolgimento nella seduzione organizzata da Francesca le ha chiesto “Perché io ti piaccio?” chiese Flora sorseggiando il suo tè dalla tazza, tenendola con entrambe le mani. Francesca le ha fatto un sorrisetto malizioso ed ha allungato le mani per sfiorarle le tette con un dito ed allo stesso tempo ha detto “Ma che domande? Per le tette!” Per un attimo gli occhi di Flora si accesero ma è stato un attimo breve, troppo perché Francesca potesse coglierlo.
Flora era una delle tante ragazze con cui Francesca allacciava una relazione sentimentale non amava bruciare le tappe, era una persona che aveva imparato ad essere paziente.
Ha fermato l’auto ed entrambe hanno fatto una camminata non lunga in un vicino parco ben illuminato tenendosi mano nella mano, sedendosi spalla contro spalla su una panchina, e finalmente un bacio breve e sfuggente molto romantico. Francesca non puntava al sesso. Flora non era una ragazza appariscente, ma non brutta. Il viso era quello di tante ragazze con gli occhi senza colore, i capelli neri scompigliati, di sicuro nessun lineamento che l’avrebbe fatta finire in televisione, ma aveva le tette.
Flora ha raccontato che in quanto a seno fin dalla prima superiore era la più dotata della classe. Anno dopo anno le era cresciuto in maniera esponenziale e adesso aveva una quinta da far impallidire anche molte modelle più formose e desiderate che assisteva nelle sfilate.
Era un seno naturale, senza interventi chirurgici che appariva armonioso con il suo fisico. Francesca quella sera aveva un visetto da gatta, innocente e maliziosa al tempo stesso, che faceva la felicità di tutti i maschietti più depravati.
Francesca era piena di desiderio, non voleva nessuna complicazione sentimentale ma aveva pura e semplice voglia di sesso.
Flora in cuor suo pensava di aver trovato un amore diverso e piacevole. Quella sensazione l’ha fatta piangere.
Francesca le ha preso la mano e le ha chiesto “Che succede? Ti sei offesa?”
Flora le dedicò un sorriso leggero “No, scusa, ero sovrappensiero!”
La mano di Francesca scattò verso il suo seno afferrandolo e stringendolo in modo doloroso “Allora posso godermele un po’, queste?” le ha sussurrato maliziosamente.
Flora si è bloccata ansimando.
Nel parco non c’era nessuno ed ha pensato che non c’era niente di cui vergognarsi ma pensava anche che non voleva lasciarsi toccare da una ragazza i cui sentimenti non erano chiari.
Era sua convinzione che sarebbe stato meglio rimanere così fino al giorno in cui avrebbe trovato la sua donna ideale ma nel frattempo non avrebbe disdegnato accoppiamenti con maschi.
Finalmente Flora si era decisa ad avere un’amante lesbica clandestina ma voleva essere lei a sceglierla e non essere scelta.
“No, Francesca. Non è il caso!”
Quelle parole avrebbero gelato chiunque ma non Francesca che ha prontamente replicato sempre sussurrando “Ed dai! Stiamo insieme adesso, no? Io le tette le ho come te. Me le tocco spesso. Mi lasci toccare un po’ le tue. Condividiamole!” e così dicendo ne ha strizzato una così forte da farle sfuggire un gridolino.
Il movimento scomposto di Flora per cercare di sottrarsi alla spremuta delle mani di Francesca ha fatto scivolare lo zaino di Flora che le è caduto dalle spalle con un tonfo pesante. Solo allora Francesca ha lasciato la presa sul seno della sua amica che stava diventando una sua nuova amante.
“Ma che hai nello zaino? Piombo?”
Flora le ha sorriso mentre lo raccoglieva. Nel risollevarsi Flora si è sistemata i capelli e la camicetta, quindi ha preso la mano di Francesca tra le sue e con il suo tono di voce innocente le ha chiesto “Ti va di venire a casa mia?”
Francesca non se lo ha fatto ripetere due volte.
La camera di Flora era buia e calda, il letto sfatto e la roba tutta in disordine, con libri e vestiti sparsi ovunque. Dopo essersi sedute sul lettone Flora ha avuto il dubbio che la porta d’ingresso non fosse chiusa bene quando erano entrate.
Ora le parti erano invertite; Flora aveva una voglia irresistibile di sesso femminile. Era lo stesso desiderio di Francesca ma Flora non lo aveva intuito e per un istante ha pensato che la sua amica potesse fuggire dalle sue voglie. Per impedirle la fuga ha pensato di chiudere la porta a chiave.
Ritornata in camera ha trovato Francesca nuda ed allora anche lei si è levata i vestiti di dosso in un lampo, niente spogliarello; aveva la topa in fiamme e voleva che la sua amica gliela raffreddasse con un po’ di saliva lenendo la voglia con passaggi della lingua, poi si è stesa sul letto e dallo zaino ha estratto quello che per Flora era un oggetto strano. Si trattava di una specie di cintura-giarrettiera, con sulla parte frontale un innesto per inserire un vibratore.
“Cos’è questa storia?” ha chiesto Francesca facendo la finta ingenua.
A Francesca non era questo ciò che cercava, a lei piaceva l’idea di farsi Flora, la verginella tutta culo e tutta tette, la timida ragazza tutta casa e chiesa che si lascia mettere i piedi in testa offrendo la figa e la lingua in bocca.
“Volevi sesso, no?” le ha detto Flora con un sorriso sexy “Ora avrai tutto il sesso che vuoi!”
L’ha afferrata per entrambe le braccia tirandola su come un fuscello. Francesca si dimenava ma la differenza di peso era a favore di Flora che l’ha sbattuta sul letto ed ha vinto le resistenze tirandole con forza i capelli puntellandosi sulle sue ginocchia, bloccandole. Le ha afferrato i polsi, tenendoli ben saldi ed in quel momento Francesca si è accorta che Flora aveva un ghigno sadico sul viso. La ragazza si è chinata per dare a Francesca solo una veloce leccata al collo, per sentirne il buon sapore, molto buono di giovane donna in calore. Francesca era di origine mediterranea e Flora non aveva mai assaggiato carne meridionale prima di quel momento. Non h baciato l’amica sotto di lei, non lo sognava e non lo faceva mai con le ragazze che rifiutavano i suoi sentimenti.
Nell’avvicinare lo strap on alla figa ha detto a Francesca “Rilassati, non ti farà male!” e le scivolava lentamente dentro di lei. Quando il dildo ha iniziato a farsi largo tra le piccole labbra, Francesca ha lanciato uno strillo acuto che era musica per le orecchie di Flora; era ciò che lei desiderava essendo già eccitata al massimo. Era anche un incitamento a scoparla più forte.
La grande scopata iniziò e per Francesca non ci fu nemmeno la speranza che di lì a qualche minuto tutto sarebbe finito.
Con un cazzo di plastica non c’erano problemi di eiaculazione precoce.
Flora era la scopatrice perfetta e sarebbe andata avanti fino a che non fosse stata soddisfatta.
Francesca venne per prima.
“Tesoro mio!” ha detto Flora ansimando un poco “sono due giorni che non mi toccavo e certamente avevano influito su ciò che ti ho fatto”
Ma Flora era più perversa di quanto Francesca pensasse.
Infatti le ha portato un piede sulla bocca e poi lo ha fatto scendere fino ad infilarsi tra le grandi labbra muovendolo avanti e indietro. Francesca era già bagnata più di quanto lo era solitamente in certe situazioni e Flora non di meno.
Stessa cosa ha fatto anche Francesca portando le sue piante morbide e leggermente sudate sul clito dell’amica che a quel trattamento ha reagito con uno spasmo fortissimo che l’ha lasciata a bocca aperta.
Poi tra lenti massaggi, annusamenti e diversi baci via via più marcati alle sue estremità, Francesca si è allenata per quasi dieci minuti chiedendo all’amica sulle sensazioni e se stesse facendo un buon lavoro finché, senza neppure farlo intenzionalmente ha trattenuto la punta del piede sinistro contro il clitoride dell’amica Flora, poggiando a terra il piede destro.
Vinta dal piacere Flora si è avvicinata un po’ fino a portare il suo sesso a contatto pieno del piede ed ha iniziato a muoverlo come se si stesse accarezzando la figa con la mano.
Il contatto del clitoride con il collo del piede le ha provocato un fortissimo orgasmo che è esploso bagnando anche le gambe e le cosce di Francesca.
Flora si è piegata all’indietro stremata dal godimento e pervasa da spasmi incredibili che si sono susseguiti ad ogni minimo movimento.
“Oh mio Dio! Guarda quanta! Io, non pensavo che potessi venire e spruzzare in questo modo! Ho bagnato le lenzuola. Era da tempo che non mi accadeva”
Subito dopo, stremata, si è accasciata sulle sue gambe sentendo il resto degli umori colare a terra.
“É stato bellissimo. Non riesco neanche a parlare…” e tra le due ragazze è calato un silenzio via via sempre più imbarazzante.
Francesca ha cercato di interromperlo ma è stata Flora ad anticiparla con una carezza sollevandole il volto e guardandola negli occhi “Ora capisco tante cose di te. Per me non è stata la prima volta con una ragazza. Sono stata sedotta tante volte ed ogni volta mi piace esserlo” e mentre parlava si ha passato una mano sul collo del piede sul quale si era sfregata e con stupore di Francesca si ha leccato le dita per gustarne il sapore.
“É dolce! Mi hai fatto praticamente il bagno”
Francesca non era soddisfatta dell’orgasmo avuto e ne sentiva la necessità di un altro ma era combattuta tra il fare sesso nuovamente con Flora oppure tornare a casa sua.
“Flora, ti prego rivestiti e datti una pulita! Forse non dovevamo farlo”.
Anche Flora si alzò infilando i piedi le infradito senza asciugarli dalla sbroda che li aveva bagnati.
“Perché no? Ti ho fatto male?”
Francesca e Flora hanno parlato un po’ chiarendo che non si avevano fatto male a vicenda.
“Francesca non dirmi che davvero non sapevi che ti piacessero i piedi? Dimmi la verità”
“No, io non ci ho mai pensato prima d’ora, credimi!”
“Va bene. Ma ora dimmi come sono andata. Se lo rifacciamo ti piacerà ancora?”
Francesca non le ha risposto nemmeno limitandomi ad abbracciarla perché con Flora sii sentiva più che mai affettuosa e felice.
“Vedi tesoro, anche se hai tutte le ragioni di volerne parlare con me, anche solo per capire meglio come considerare questa cosa per te stessa, anche se tu mi sembra l’abbia presa nel migliore dei modi” ha detto Flora nel rivolgersi a Francesca che ha replicato “Con le mie amiche ho intimità non solo di pensiero, ma anche d’intesa, col cuore, e naturalmente anche sessuale. L’unica volta che un’amica ci ha provato con me (per vedere se ero gay o no) ha perso l’amicizia e ho fatto bene così perché era molto stronza. In effetti era solo eterosessuale e neanche tanto calda”
Flora ha proseguito “Non giudico assolutamente male le tue esperienze, davvero. Sono esperienze umane, che non indicano per forza omosessualità. Penso che semmai potrebbe esserci se esplode in te un mondo inaspettato sentimentale e sessuale verso una ragazza”
“È da tempo che rifiuto le etichette di ‘lesbica’, ‘bisex’, ‘gay’. A che serve? Nella sessualità non c’è niente di schematico e rigidamente definito. Devi essere tu, serenamente a scegliere. Ti piacciono i ragazzi? E’ normale. Ti piace anche una ragazza? E’ normale. Non lo vuoi fare più con lei perché non ti stimola? E’ normale anche quello.
Francesca non ha voluto appositamente continuare il dialogo ed ha distratto Flora chiedendo di andare in bagno.
Le due ragazze sono andate in bagno separatamente, prima Francesca e dopo qualche minuto Flora.
Poi si sono incontrate qualche minuto in camera e lì ha preso atto di un lato di Giulia che forse avrebbe preferito non conoscere.
In quei pochi minuti Francesca ha capito che forse con Flora è andata un po’ oltre e bisogna vedere se prova qualcosa per lei. Questo comunque non vuol dire che l’amicizia finisca. Per il momento si è accontentata di pensare e sperare che se Flora si innamora i segni non mancheranno.

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