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cosa faccio sola a casa in una domenica di dicembre….

By 5 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Domenica a casa sola…mi presento sono una ragazza romana di 22 anni. Alta 1,73 con forme morbide, una quarta di reggiseno, pancia piatta, fianchi formosi e un pube ricoperto di peli sì ma non troppi e non antiestetici, anzi morbidi e ben curati: ricoprono il fiore e la fonte del mio piacere. Ho occhi verdi, amo truccarmi e mettere il rossetto…spesso mi fanno complimenti per la mia bocca. Ho avuto sole due storie molto lunghe più piccoli flirt ma che non hanno previsto l’atto sessuale. però ho molta voglia, ora che sono single ancora di più. Mi sfioro almeno una o due volte al giorno quando mi metto a riposare per la pennichella pomeridiana o la sera dopo aver ascoltato un po’di musica e i miei dormono nella camera a fianca. Allora mi abbasso le mutandine e sogno….

Oggi ero particolarmente vogliosa di eccessi, mi ero già svegliata alle tre di notte con la mia patatina bagnata e il clitoride gonfio. Allora m’ero spogliata improvvisamente pensando al mio ex ragazzo che m’inondava del suo sperma mentre io mi toccavo furiosamente. Poi mi sono messa a pancia in giù sgrillettandomi il clito e ansimando il mio piacere. Speravo i miei non mi sentissero in quel meraviglioso amplesso con me stessa. Bagnavo le lenzuola del mio nettare e nel frattempo il mio sesso si scioglieva tra le mani. Ebbi un orgasmo travolgente e solo a fatica riuscii a trattenere il respiro senza urlare. Mi rivestii con le mutandine e il pigiama e mi abbandonai stremata.

Stamane mi alzo, i miei devono uscire per trovare una loro amica, io rimango a casa a studiare per preparare un esame universitario ma all’improvviso mi prende la voglia, sento calore al basso ventre e un senso di formicolio e di bagnato. La mia giovane vulva esige ancora attenzioni dopo quella notte tempestosa.

Questa volta pensa ad una ragazza meravigliosa che mi lecca il mio fiore, inebriata dal suo profumo e mi bacia facendomi sentire il suo sapore di donna. Lascio scivolare una mano sotto il pigiama e inizio a masturbarmi, vengo in dieci minuti ansimando e questa volta posso urlare mentre la vagina mi si contrae e bagna poco sotto la fessura arrivando fino al mio ano scoperto, lasciato libero dalle mutandine cadute a terra. Ma non è finita voglio ancora:indosso ancora il pigiama e sono seduta, infilo due che poi diventano tre dita nel mio sesso bollente e riprendo a distruggermi la clitoride sempre gonfia. provo sensazioni indescrivibili finchè vengo nuovamente urlando e bagnandomi le mani mentre ansimo come una puledra selvaggia.

Mi riposo uno o due minuti e poi mi lascio nuovamente inghiottire nel gorgo del piacere, scopandomi ancora la vagina con la mano. Ormai stremata dopo il quarto orgasmo mi lascio andare sulla sedia da ufficio, mi tolgo il pigiama rimanendo completamente nuda ad osservarmela, sono tutta bagnata sino alle coscie. La mia vagina è stremata dai tanti orgasmi, vado in bagno mi guardo allo specchio e sono un po’arrossata per ciò che ho fatto. Mi lavo il sesso sul bidè eliminando i segni del mio nettare mentre nella stanza rimane l’odore della mia masturbazione spietata. Guardo lei rosata sotto l’acqua, forse oggi ho esagerato costringendola ad un superlavoro, i seni mi ballano e si ergono superbi..mi rivesto e riprendo a studiare.

Dopo pranzo come sono solita faccio la pennichella pomeridiana di un’oretta. Il pranzetto di mamma mi ha messo addosso un certo languore che purtroppo non so come spegnere se non dandomi dell’altro piacere come se non avessi già provato 4 orgasmi che mi hanno fatto contrarre le labbra della vagina, il buchetto posteriore, le ovaie e persino il mio utero nelle mie cavità umide. Mi guardo allo specchio prima di stendermi: sono davvero carina e sensuale con quella bocca del color di fragola. Me lo dico da sola: mi scoperei e non lascio passare poco tempo perchè ciò accada. Mi sistemo alla meglio nel letto ed inizio il gioco perverso stuzzicandomi il clito con l’indice e il medio mentre rapita dal piacere abbasso e alzo il bacino quasi come se stessi permettendo l’entrata di un pene. Sono sempre più bagnata, sento il fuoco là sotto, ora non posso gridare, penso a ciò che sto facendo, alla mia impudicizia..le mutandine sono abbassate al ginocchio, i seni si muovono come le mie braccia che mi masturbano con forza e voluttà. Poi esplodo per la quinta volta muovendomi tutti e bagnando ancora le povere lenzuola dei miei umori. Non mi faccio sentire e ciò mi costa. Poi stremata, mi abbandono ad un sonno ristoratore. Sotto il mio sesso cova nuove voglie, ma forse per oggi finisco qua. Lei e io siamo esauste e ora mi riposo.

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