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Racconti Erotici LesboTrio

Due gravide ed un dottore

By 14 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero al quinto mese di gravidanza ed al corso di preparto ho conosciuto Sonia incinta di 8 mesi. Ci eravamo trovate bene da subito; tra di noi c’era stata subito un’affinità ‘a pelle’ che faceva si che ci sentissimo come sorelle da sempre per cui ci sentivamo molto legate ed in poco tempo ci scambiammo impressioni e gusti anche sessuali ed a rivelarci i nostri più reconditi desideri. Lei entrò nella mia vita senza che mi accorgessi di niente. Era così piacevole parlare con lei ed averla al fianco e condividere con lei la mia giornata.
Tra le tante confidenze che ci facemmo, una delle prime fu di un’avventura di sesso fatta al mare da lei in cui mi disse che in quel periodo abitava in una casa bilocale di fronte mare al primo piano, con pochi mobili ma di buona qualità: puntavo più sul comfort che sui mq.
Sonia faceva i suoi calcoli mentre saliva le scale e apriva la porta di casa: entrata appoggiò la borsa, si tolse la giacca e le scarpe ed, infine, entrata in camera terminò di spogliarsi. Si erano fatte le 4 del pomeriggio e decise di riposarsi restando in dormiveglia e ripensava al fatto che avrebbe dovuto dare fondo a tutte le capacità perché un pensiero stava affiorando e lei non voleva che uscisse fuori: si sarebbe dovuta concedere? Qualcuno avrebbe dovuto approfittare del mio corpo?
Erano mesi o forse un anno che non aveva rapporti sessuali; si masturbava ogni tanto, ma nell’ultimo anno e soprattutto negli ultimi mesi i suoi pensieri erano concentrati su come mantenere il posto di lavoro. Se avesse usato il suo corpo c’era sempre il rischio di essere scopata per niente in cambio. Rivedeva quasi il mio ultimo datore di lavoro che quasi sperava di farsi un’ultima scopata con lei. Con lui non avevo avuto che un rapporto, pure orale tre anni prima. Lui non era molto dotato, era in là negli anni e venne quasi subito. Per quella sborrata ottenne il posto di lavoro e poi sia lui che Sonia si dedicarono solo al lavoro intenso.
Due anni senza sesso furono forse uno sbaglio.
Sonia era così assorta da questo ricordo che nel rigirarsi nel letto vide che era ora di prepararsi per la cena con il datore di lavoro. Scendendo dal letto decise di indossare un vestito aderente nero lungo fino a metà coscia aperto sul davanti e  leggings così avrebbe messo in risalto il suo culone, ancora piacente, almeno così sperava, e con l’apertura frontale avrebbe messo in risalto il suo ampio seno. Non aveva pensieri stranie non pensava minimamente che il capo, Giovanni, l’avrebbe portata a letto, anzi, credeva che se la intendesse con Roberta la più giovane ragazza della ditta anche lei un po’ formosa. Sonia pensava a pompini o cose simili, come una sega o a maldestri tentativi compiuti dal capo per sfiorarle il non piccolo sedere ma erano solo pensieri generati da ciò che non volevo ammettere: Roberta poteva essere o meno una sua concorrente? Si, lo poteva essere non subito ma nel tempo sicuramente. Inoltre Sonia si chiedeva queste cose mentre si truccava pensando al fatto che l’avrebbe potuta riaccompagnare per ultima o che lei poteva chiederle di salire a casa sua per parlare.
Erano le 20 e 30 spaccate quando sentì suonare al citofono: era Roberta che mi invitava a scendere. Scesi e fui invitata a salire sull’auto del capo e le fu offerto il posto al fianco del capo ma lei rifiutò e volle sedersi dietro.
Giovanni: “Come va Monica da stamattina ad ora? Non risponda. Immagino che si sarà posta un mucchio di interrogativi e li voglio lasciare per ora tutti senza risposta. Le risposte le avrà dopo cena”
Monica “Mi fa piacere che potremo lavorare insieme e per un obiettivo comune. Ora anch’io sto zitta fino al dopocena. Ho prenotato al Gambero d’oro  un tavolo per tre vista mare in angolo riservato: anche se parleremo dopo cena non mi piace che lei dottore sia in vista.
Giovanni “Ok. Mi adeguo alle vostre indicazioni. La scelta del locale è azzeccata. E’ un ottimo ristorante e preparano dei risotti e dei fritti misti eccezionali. I vini sono eccellenti”
Arrivati parcheggiò l’auto in zona sicura e poco dopo eravamo tutti e tre seduti a sorseggiare un buon aperitivo. La cena trascorse non in silenzio ma senza toccare argomenti legati al lavoro che ci attendeva, o meglio ci si interrogava fino a che punto valeva la pena sacrificarsi nella vita, visti i tempi che stavamo vivendo. Il capo sosteneva che occorre impegnarsi per se stessi e per obiettivi visibili e raggiungibili in tempi brevi ma che occorre prepararsi, come per quando si va in campeggio o in vacanza. Roberta ,anche lei, riteneva giusto darsi da fare e se si fa da soli, i sacrifici si possono anche sopportare ma con risultati a breve: niente promesse future ma cose concrete subito. E raccontò di come si licenziò da uno studio di commercialisti in quanto le venivano dati 100 euro al mese: perché ‘doveva imparare’. La realtà, a suo dire, è che passava anche 12 ore in ufficio e faceva di tutto. Disse che uno da parte di uno dei titolari le fu chiesto anche di andare a letto e solo per avere 150 € invece che 100. Sonia parlò molto dell’impegnarsi e sacrificarsi che può essere un’abitudine ma che occorre avere anche doti e solo se ne vale la pena si va fino in fondo. Aggiunse anche che in un’impresa, qualunque sia si possono trovare anche dei complici, dei compagni di ventura, di viaggio ma anche dei nemici. Sonia Capì che stava per arrivare a parlare del nostro lavoro e fu salvata dall’arrivo dei caffè.
Alla fine della cena il capo chiese alle due ragazze di andare in ufficio per definire i particolari.
Arrivati si accomodano in una sala riunioni con tanto di zona conversazione arredata con dei divani e delle poltrone ampie e comode.
Giovanni, il boss, armeggiò sui comandi di una cassaforte da muro e dall’interno prese delle cartelle e disse “Ok ragazze, vi chiamerò così anche se siete maggiorenni e vaccinate. Non ci voglio girare intorno troppo a lungo e comincio dalle cose facili facili” e nel dirlo consegnò a entrambe una cartella, poi si sedette e continuò ” come potete vedere c’è una carta, le chiavi di un’auto e indicato l’indirizzo del parcheggio e altri dettagli come i negozi convenzionati eccetera”
Sia Sonia che Roberta annuirono e lui proseguì con queste parole “Ma c’è una cosa più importante ed è l’ultimo gruppo di fogli, ovvero un elenco di nomi e cognomi e di dati sulle persone che dovete agganciare. Nel leggere noterete che i nomi sono il meglio della zona. Sono le persone più importanti e queste non possono votare per altri ma devono votare per me”
“Come dobbiamo comportarci dottore? che cosa dobbiamo fare? Può bastare un sorriso o dobbiamo andare oltre? Che so? Faccio vedere un po’ di tette?” Roberta nel dire queste parole rise ma era l’unica perché ne Giovanni ne Sonia raccolsero la sua battuta. Anzi lui si fece serio e lanciò una sfida esprimendosi così “Facciamo il caso,Roberta, che sia io la persona che deve convincere. Che cosa farebbe? Avanti, senza paura! Questa è una prova e se la supera potrà cominciare a lavorare davvero per me. Dopotutto 36mila euro più l’auto e la card e altri vantaggi che può immaginare, insomma …faccia lei. Penso che ci sarebbero ragazze, donne, che darebbero il proprio corpo per cifre ben più basse!”
Roberta seppure scaltra ed espansiva arrossì un pochino, ma si riprese e alzandosi si sistemò la camicetta sbottonandosi un bottone e attraverso il reggiseno spinse il seno in fuori: la gonna fasciava bene il suo fondo schiena che agli occhi di Sonia era da competizione, bello e largo e pronunciato quasi come il suo se non di più. Una volta che Roberta si sentì pronta esordì in questo modo.
“Buongiorno, dottor Giovanni. Ho un appuntamento con lei. Dovrei parlarle qualche minuto in privato. Ecco, vede, il mio partito sta cercando dei sostenitori in persone che abbiano idee e progetti simili o uguali. Stiamo cercando il meglio cioé persone come lei (e nel dirlo si chinò verso l’uomo mostrando il suo seno in tutta la sua ampiezza e bellezza). Abbiamo pensato di creare un luogo ideale dove potersi vedere, confrontare, aiutarsi, parlare. Sono qui per chiederle di aderire ad un gruppo di sostenitori del partito e di sostenere in particolare il dottor Giovanni (rise un attimo, perché era lui in realtà il candidato, ma tornò subito seria). Se lei è d’accordo le posso fissare un incontro con il candidato. In ogni caso per qualunque cosa può fare riferimento alla mia persona. Ho l’incarico di essere disponibile e se gradisce posso illustrarle i vantaggi che nel breve e medio termine possono esserci per lei e per chi sarà sostenitore del nostro candidato. Logicamente sono cose riservate e possiamo, se gradisce parlarne a cena”
Il capo la interruppe e le disse “Ok , va bene così. Catturare la sua attenzione, distrarlo con delle parole e far leva sui vantaggi e far capire che, secondo come si mettono le cose, può esserci qualcosa di diverso. Ora se le chiedessi un incontro diciamo…dopocena nel mio studio lei sarebbe disponibile?
Giovanni seguì le parole e poi disse “Se l’interlocutore avesse fatto delle avances  lei come avrebbe reagito?”
Roberta stava per replicare ma lui la interruppe “no, Roberta, vediamo cosa dice Sonia al riguardo”
Sonia fu presa in contropiede, ma si alzai, si sistemò il vestito così che lui vedesse il suo grosso seno e chinandosi anche lei verso di lui dissi: “Beh! Bisogna vedere! Lei avrebbe intenzione di impegnarsi per il mio capo? Se sì anch’io potrei essere gentile con lei, ma prima dimostri un po’, magari con un piccolo impegno …anche verso di me, se è davvero dalla nostra parte. Voglio darle fiducia “
 Sonia si avvicinò e gli diede un bacio leggero sui capelli.
Giovanni era una persona normale, over 50 ma under 60, che un tempo aveva di certo praticato sport. Sonia insieme al bacio, spostandosi, allungò una mano verso la patta dei pantaloni toccando il sesso constatandone una discreta consistenza. Fatto questo la fermò e disse ” Dottore, è così che pensa che debba convincere alcuni di quelle persone?”
Roberta aggiunse ” è questo che dobbiamo fare?”
Giovanni alzandosi disse ” Si. Roberta ha interpretato assai bene la parte. Sonia, ora vorrei che ora, davanti alla sua compagna di avventura, mostrasse cosa sa fare.”
Sonia “intende qualcosa senza impegno? Voglio dire, sesso orale o dovrei fare altro?”
Lui “Per ora va bene sesso orale” e nello stesso tempo si abbassò la lampo, armeggiò un po’ e tirò fuori un bel membro di cui avevo già intuito le abbondanti dimensioni. Sonia si sistemò i lunghi capelli perché non la disturbassero durante le operazioni e piegando le ginocchia raggiunse con le labbra quel grande cazzo.
Voleva dimostrare di essere all’altezza, di saper fare un pompino come si deve. La sua bocca, non grande, si aprì come un forno per ingoiare più cazzo possibile. Essendo già in erezione voleva constatarne la lunghezza, sapere se e quanto ce ne sta in bocca così da prepararsi ad eventuali e sicuri affondi che avvengono quando l’uomo è eccitato e spinge fino in fondo.
Il cazzo del dottor Giovanni era bello ed aveva già capito che avrei dovuto soffocare un po’ quando inevitabilmente avrebbe sborrato. In quei momenti si perde un po’ di controllo. Si sa che si ascolta solo il proprio piacere e immaginava che avrebbe spinto il grosso arnese fino in fondo alla gola dove Giovanni avrebbe scaricato tutto il suo sperma.
Sonia quindi prese tra le dita testicoli e finalmente lavorò il tutto con la lingua percorrendo più e più volte ogni lembo di pelle. L’asta nodosa e grossa non mi permetteva di stringerla con una mano sola e si diedi da fare come meglio poteva. Dal canto suo, lui la obbligava a stare giù, mentre Roberta guardava meravigliata come si dava da fare  e sembrava volesse essere al mio posto. Lui ,quasi le avesse letto nel pensiero, le disse “ Non si preoccupi anche lei tra poco avrà il suo da fare. Intanto mi mostri il suo grosso seno”
Sonia non poteva vedere le manovre che compiva la donna, ma immaginava che finisse di sbottonarsi la camicia e si sganciasse il reggiseno e poi sentiva le grosse tette muoversi verso il basso ma sempre piene gonfie di desiderio. Sonia immaginava i capezzoli grossi e diritti per l’eccitazione. Il capo si era ancora di più eccitato al vedere questa scena e usò la bocca come una figa entrando e uscendo con maggiore velocità. La stava scopando in bocca.
Ad un certo punto, dopo forse due o tre minuti di avanti e indietro, si curvò verso Roberta che aprì la bocca, mordendo con forza un capezzolo, facendola urlare di dolore e nello stesso tempo venendo abbondantemente dentro la gola dell’amica.
“Ingoia tutto, Sonia!”
Lei tossiva e mandava giù, mentre Roberta si teneva la grossa tetta cercando di guardare se ,oltre all’arrossamento, c’erano tagli .
Roberta “mi ha fatto male!”
Lui disse ” Ragazze, forse non vi è chiaro che potreste anche incontrare persone un po’ più ardite del sottoscritto. Sicuramente tra quei nomi ci sono persone che vi potrebbero chiedere delle prestazioni un po’ particolari. Forse vi chiederanno di sottostare a giochi che non immaginate. E allora voi cosa farete? Ve ne andate via? Magari dopo che vi hanno anche dato un regalo o promesso qualcosa? E credete che vi lasceranno andare ? Penseranno che magari potete andare in giro a spifferare chissà cosa. E anch’io, adesso, che cosa pensate mi possa passare per la testa? Che so, che Roberta va in giro a dire che mordo i capezzoli o che mi faccio spompinare dalla prima arrivata? Avanti, dite qualcosa”
Assaporava ancora il sapore dolciastro dello sperma del capo e rifletteva che erano anni che non riceveva qualcosa del genere in gola. Le venne in mente che però lui aveva ragione; ci avrebbero potuto chiedere di essere frustate, sodomizzate o obbligate a rapporti saffici. Era così presa dai suoi pensieri che quasi non si accorse delle parole del capo che le invitava a spogliarsi del tutto e ad andare nel divano e a fare un bel 69 “voglio che vi conosciate meglio, anche fisicamente, e penso non sia un problema per voi avere rapporti tra di voi o con altre donne”
Al che Roberta, un po’ incerta, si rivolse a Sonia “Per me sarebbe la prima volta e per te? Spero di essere brava e di saperci fare se dovessi farlo con un’altra che non fossi tu”
Sonia guardò la figa pelosa della ‘amica e notò bene che era glabra nelle ascelle,gambe e braccia e le disse, che anche per lei la situazione era identica perché anche lei non aveva mai avuto rapporti lesbici. Sonia mentiva perché ormai erano anni che non aveva più rapporti sessuali con qualcuno; per troppo tempo era esistito solo il lavoro. Ora quel contatto carnale, quelle mani, le sue dita, stavano risvegliano sensazioni che aveva dimenticato.
Quindi ci decidemmo ad avere questo rapporto lesbico davanti a Giovanni. Le loro mani si unirono, Sonia avvicinò il suo viso a quello di Roberta, chiuse gli occhi e sentì le sue labbra poggiarsi su quelle di Roberta, le lingue si intrecciarono  ed i brividi percorrevano tutto il corpo delle ragazze e si strinsero forte tra le braccia. I loro seni dialogavano, si trasmettevano emozioni. Sonia lasciò una delle mani dell’altra ragazza per toccare il sesso di quest’ultima avendo avuto la sensazione che fosse desideroso di essere toccato. Infilò il dito medio nell’intimità di Roberta e lo mosse per farsi strada dentro di lei. La figa era già calda e accogliente ed immaginava avesse ricevuto tante visite. Terminato il lungo bacio, Sonia aprii gli occhi, vide lo sguardo compiacente di Roberta che mi invitava a continuare quel gioco con la mano dentro la figa.
La peluria di Roberta accarezzava la mano di Sonia mentre le dita, ora due ora tre, aprivano quel guscio per farsi accogliere dai suoi umori e dal suo piacere. Roberta ora godeva delle attenzioni  maggiori e avrebbe gradito che più tardi l’avesse ripagata alla grande. Sonia voleva la lingua di Roberta nella figa, voleva sentirla entrare dentro di se.
Sonia guidava questo gioco sperando che il ruolo di leader sarebbe stato uguale anche nel lavoro che avrebbero fatto insieme. Questo pensiero le ricordò l’invito del capo e così si distese a gambe aperte sul divano e aspettò che Roberta facesse altrettanto. Sonia era più grossa e per questo si mise in quella posizione affinché potesse risucchiare con la bocca la figa Roberta tanto era il desiderio di assaggiare il sapore del suo sesso. Da parte sua spinse il bacino così da incontrare il viso della compagna e la sua lingua desiderando e sperando che anche lei facesse altrettanto.
Giovanni osservava attentamente come le due femmine si erano accoppiate e per vedere meglio si avvicinò a Roberta e le spinse, con delicatezza ma con decisione la testa verso la figa di Sonia e disse “Deve essere più decisa e convincente anche se per lei fosse la prima volta. Prenda esempio da Sonia”
Intanto Sonia leccava con desiderio la figa dell’altra e ne ispezionava ogni parte. Le dita di Roberta accarezzavano le belle e morbide cosce di Sonia per interrompersi solo quando cercava di raggiungere il suo grosso seno. Sonia faceva altrettanto mentre leccava e con le mani trovò il capezzolo che era stato morsicato dal Dottor Giovanni prendendolo tra le dita per torcerlo un po’; un suo lamento coincise con l’orgasmo di Sonia che riversò tra le labbra e nella lingua di Roberta che non venne, forse per paura di abbandonarsi o forse perché distratta dal mio pizzico sul suo capezzolo già dolorante ma rimase distesa su sul corpo dell’altra.
Il capo ci guardò compiaciuto e ci disse: “Siete state davvero brave e spero che sarete anche convincenti. Mi fa piacere che abbiate accettato e capito che cosa dovrete fare per ottenere certi risultati. Non offendetevi se vi dico che so bene che alcuni lo considerano un lavoro da puttane, ma non è così, secondo me. Il sottoscritto che è colui che vi paga. Ora rivestitevi e andate a casa. Per domani vi ritroverete a colazione nel bar dove ci siamo visti oggi”
Le ragazze erano già in piedi e si stavano rivestendo quando Giovanni aggiunse ” Ogni fine settimana, ogni sabato, ci rivediamo per un bilancio settimanale. Pranzeremo insieme e ci saranno anche con noi delle persone importanti che, come avrete capito, stanno finanziando la nostra operazione. Come potete immaginare si aspettano molto da voi. Non dovete deluderle”
Rivestite e riordinate uscirono tutti insieme. Fuori c’era un taxi che aspettava. Giovanni, il capo le invitò a salire perché lui non poteva più accompagnarle.
La serata finì così e Sonia passò la notte a rigirarsi nel letto toccandosi la figa che dopo tanto tempo pareva essersi risvegliata.
In uno degli incontri con una persona importante ebbe un rapporto non protetto e la sua gravidanza ne era la conseguenza.
Questo fu il primo racconto delle storie intime che Sonia mi fece e quindi ora spettava a me. Mi sentivo in debito di confidenza con lei e così le raccontai della mancanza di sesso che mi affliggeva da un paio di mesi. Carlo aveva smesso di avere rapporti con me perché temeva di danneggiare feto e così ero costretta a masturbarmi ogni volta per soddisfare le voglie che mi assalivano irresistibilmente.
Sonia si mise a ridere e con fare malizioso mi invitò a casa sua per farmi assistere a delle applicazioni per il corpo che le avrebbe fatto un dottore della clinica dove dovevamo partorire. Il giorno fissato, non molte settimane dopo la nostra conoscenza, andai da lei di pomeriggio e sorseggiando del the iniziammo a spettegolare. Mi disse che anche lei inizialmente era rimasta a digiuno di sesso ma poi aveva risolto il problema.
“Ma come?” le chiesi sperando di avere la soluzione alle mie voglie ma per la legge di Murphy che prevede che sempre qualcosa ci interrompe nell’aspettare qualcosa di importante e ci distrae suonò il campanello della porta e Sonia si precipitò ad aprire.
“Ti presento Luigi. Lui è il dottore che si prende cura del mio fisico in vista del parto”
Mi apparve così un uomo robusto che si ritirò dopo pochi istanti in un altra stanza per prepararsi e dopo alcuni  di minuti fu di ritorno con addosso una giacca e dei calzoni bianchi ospedalieri. Sonia si era nel frattempo spogliata e all’arrivo di Luigi si tolse gli ultimi indumenti e nuda si coricò sul suo ampio letto. “Mariella, vieni più vicino cosi vedrai meglio il trattamento che mi fa” mi disse Sonia.
Luigi prese dei flaconi dalla sua borsa ed avvicinatosi a Sonia ne versò il contenuto sul suo corpo e con movimenti circolari iniziò a massaggiarle le grosse tette non ancora gonfie di latte, dedicando particolare cura ai capezzoli che si erano allargati  in quei cinque mesi di gravidanza.
Vedevo Sonia rilassarsi sempre di più mentre le mani dopo le tette iniziarono a spalmare l’unguento sul ventre che era un po’ prominente ed io, da estranea a quel trattamento, mi sentivo a disagio durante il massaggio di Luigi che palpando la pancia di Sonia scivolava con le dita verso il solco delle cosce. Il solo fatto che le mani del dottore andassero giù a tocare le cosce mi eccitava. Sonia al passaggio delle mani nell’inguine emetteva un leggero mugolio e pian piano iniziò aprì le cosce mostrando a noi due presenti la fica rosea e glabra ingrandita dalla gravidanza. Il mio sguardo fu logico che cadesse sul cavallo di Luigi notando un rigonfiamento che non lasciava il minimo dubbio. Sempre massaggiandola con l’unguento il dottore iniziò a lavorarle l’interno delle cosce e sempre più spesso l’inguine finché arrivò con le dita arrivò a toccare le labbra della vagina; ne seguì che il mugolio di Sonia si fece più forte mentre io imbarazzatissima sentivo una sensazione fra le gambe molto ben conosciuta. Meccanicamente mi toccai e sentii la mia figa umida di piacere.
Arrossendo mi accorsi che Sonia mi stava fissando con gli occhi “Dai spogliati e vieni qui che Luigi ti farà lo stesso trattamento!”
Luigi era preso dal massaggio alla vulva di Sonia e sembrò non avesse sentito l’invito fattomi e nel muoversi intorno alla mia amica portò il bacino all’altezza del viso di Sonia che cosi si trovò a portata di mano l’eccitazione del dottore. Allungò le braccia e con le mani tirò giù i pantaloni facendo si che il cazzo grosso e tozzo ed eccitato di Luigi fosse liberato dalla costrizione degli slip.
La mia amica prese con una mano quel membro mettendolo in bocca ed iniziando a pomparlo. Di ciò Luigi non parve sorpreso, anzi, si tolse i vestiti nello scopare la bocca di Sonia rimanendo completamente nudo. Poi mentre Sonia gli mungeva l’uccello continuò a sditalinare lentamente il clito andando anche dietro a massaggiarle il buco del culo. Sonia pompando il cazzo gemeva e come una furia leccava quel cazzo tozzo guizzando con la lingua lungo tutta l’asta e sui testicoli dimostrando il suo infoiamento.
Io ero tutta un bagno e dolcemente allargando le cosce cercai con le dita di dare un po’ di quiete alle mie voglie. Nel contempo Luigi tolto il cazzo dalla bocca di Sonia le mise la faccia fra le cosce iniziando a leccarla sulla figona congestionata poi salito sul letto e messosi fra le gambe spalancate le appoggiò il cazzo all’entrata della fica e con due colpi decisi le affondò il membro nella pancia. Sonia di conseguenza emise un gemito prolungato che si trasformò in un roco guaire quando Luigi iniziò a pomparla lentamente nella figa. Vicino a loro assistevo sempre più eccitata alla scena di sesso e nonostante la delicatezza dei colpi, vedevo la pancia piena e le grosse mammelle sobbalzare sotto gli affondi di Luigi. Sonia ormai smaniante raggiunse l’ennesimo orgasmo subito seguita da Luigi che le scaricò tutta la sborra nella figa.
“Dio che bello, ho goduto proprio come una vacca pregna, dai Mariella vieni anche tu a farti riempire!” mi disse incitandomi affinché fossi montata anche io.
In effetti ero tutta un bollore e seguendo l’invito di Sonia mi spogliai completamente restando nuda e montai sul letto vicino alla coppia per ricevere anch’io una razione di quel cazzo duro. Luigi le usci dalla fica per poi chinarsi a leccargliela raccogliendo con la lingua la sua sborra che fuorusciva. La scena mi eccitò ulteriormente e mi sarei sditalinata immediatamente se non  avessi avuto un cazzo li a portata di mano. Mi chinai su di lui ingoiando il suo cazzo sporco di sperma e sbroda di Sonia e lo succhiai con vero piacere sapendo che poi sarebbe entrato dentro di me. In breve ridiventò duro come aveva chiavato Sonia; mi fece distendere sul letto, mi aprì le gambe guardando incantato la mia figa e dopo avermi succhiato le tette e insalivato la figa mi sottopose allo stesso trattamento di Sonia prendendomi per le natiche per tenermi ferma. Il piacere di sentire un cazzo dentro fu una sensazione straordinaria.; ero da mesi che ne prendevo uno e lo desideravo fortemente. Una volta che il cazzo con delicatezza entrò tutto nella mia figa lo sentii muoversi e pomparmi con vigore.
 Erano mesi che non prendevo un cazzo duro nella figa ed il piacere di essere scopata era unico. Era da troppo tempo che non scopavo ed il desiderio naturale ora si stava esaudendo. Tanto che già dopo i primi colpi iniziai a sbrodare. Ansimavo sotto i colpi che Luigi portava alla mia fighetta depilata e pensai che in fin dei conti non facevo cornuto Carlo dato che il dottore mi stava dando la medicina che avrebbe dovuto darmi lui. Siccome ero già avanti con la gravidanza Luigi metteva un’attenzione particolare nei colpi che dava alla mia fica rispetto a Sonia e dopo una decina di minuti di violente stantuffate mi usci dalla fica gocciolante e, con il suo prezioso aiuto, mi fece girare mettendomi carponi per rificcarlo dentro tutto sino alla radice. In quella posizione sentii l’estremità del cazzo che mi toccava la bocca dell’utero mentre i testicoli battevano ritmicamente sulla figa. Questo stato di cose mi fece godere tantissimo. Ebbi modo così di sentire gli spasmi del suo uccello che mi schizzava getti caldi di sborra nella vagina.
Venni anche io tremando e agitando le gambe in preda ad una libido fino ad allora a me sconosciuta; quasi non mi riconoscevo. In quei momenti mi sentivo una bestia alla monta che mi veniva fatta con mio grande piacere. Urlai durante l’orgasmo e Sonia subito dopo mi baciò mettendomi la lingua in bocca.
Rimasi distesa sul letto non so per quanto tempo prima di riprendere la normalità.
Più tardi, mentre ci riposavamo tutti e tre sul letto, Sonia mi chiarì la situazione “Vedi Mariella, Luigi guarda le donne solo se sono pregne. Gli puoi mettere sotto gli occhi la più figa del mondo ma se non è gonfia non gli si drizza il cazzo. Fra un po’ io dovrò partorire e so che non mi scoperà più fino al prossimo figlio. Perciò lo passo a te fino al tuo parto augurandoti di trovargli la tua sostituta”.
Quasi a rimarcare queste parole, Luigi, avvicinatosi mi infilò il cazzo molle in bocca “Dai mammina succhia questo cazzo, spompinalo, fallo ridiventare bello duro che devo dare l’addio a Sonia con un’ultima sborrata nella fica”
Per fare contento sia lui che lei ripresi a succhiarlo ed in breve gli ritornò grosso e duro e presa da dietro Sonia ed alzandole una gamba, le mise il cazzo di nuovo nella figa andando a poggiare i testicoli sulle grandi labbra.
Luigi ora nello scopare Sonia era meno delicato della prima chiavata, infatti afferrate da dietro le grosse tette la montava come un indemoniato dandole colpi fortissimi al pube facendo tremare il grosso ventre. Non si curò minimamente del godimento di Sonia che a dir la verità era già venuta un paio di volte dopo i primi affondi ma pensando solo al proprio cazzo e alla sua libidine. Lui pompava e grugniva come un toro da monta. Partecipai anch’io alla monta finale prima baciando Sonia a fondo con la lingua poi riuscita a stendermi fra le sue cosce leccai il clitoride infiammato dai colpi di cazzo insalivando l’asta del cazzo che entrava e usciva ritmicamente nella figa.

La figa di sonia era già ben lubrificata quindi Luigi entrava nella figa facilmente andando anche a provare la cappella sul orifizio anale senza scivolare dentro. Spingeva l’asta senza incontrare particolari resistenze fino in fondo.
Io ero li a godermi lo spettacolo. Vedevo Sonia in estasi per quel bastone che la trapanava e scoprii che anche per lei era la prima volta presa in quel modo e si beava di godersi la mazza che la violava e ciò la faceva mugolare pronta ad esplodere il suo orgasmo che non tardò ad arrivare come una fontana sulla mia bocca e Luigi pronto a svuotare i testicoli.
– Siiiiiiii…..mi state facendooo….godereeeee…cosììììììì…daiiii….vuotateee.. i vostriii…coglioniiii…dentroooo…i mieiiii…buchiiii…sborrateeee…maiali riempitemiiii….tuttaaaa…voglio con la vostraaa…sborraaaa…la vogliooo…uuuhh com’è belloooo…sentireee…il tuo cazzoooo…dentrooo…i mieiii…buchiii…. Mariella…avevi ragioneee…a godereeee in quel modooo…aahhhaaa… vogliooo…i vostriiii…cazziiii…. bravooo…Luigi …aprimi il culooo…sono la vostra…troiaaaa… siiihhhh solo per voiiii….
Luigi non tardò a venire “Eccoooo…Soniaaaaa…prendiiii…il mio spermaaaa…nella figaaaaa…è una cosa fantasticaaaa…sfondarti la figggg…e godereeee…dentrooo…mi svuotooo…la mia sborraaa…aaahhh…e continuoooo a scopartiiii…sentiii… il mio cazzooooo …come ti apre ….bellissimoooo… sei una troiaaa…fantasticaaaa…sentiii la mia…sborraa…..  siete due troieeee…superlativeeee…e continuerò a chiavavrviiii…fino a esaurimentooo…Mariella…amoreee…miooo…succhia adessooo il mio cazzoooo…prendi anche tu la mia sborraaaa e passala a Sonia…baciateviii…mi piace…vedervi slinguareee…mmmm…
Finalmente al culmine dell’orgasmo Luigi uscì dalla figa di Sonia e col cazzo fra le mani si avvicinò, menandoselo, alle nostre bocche e con un ultimo sussulto iniziò a sborrare copiosamente. Sentii nella mia bocca spalancata lo schizzo caldo della sua sborra e alternandomi a Sonia presi e leccai tutto lo sperma senza sprecarne una goccia.
Fu un grande bello spettacolo vederci passare la sborra da una bocca all’altra
Salutata Sonia e pensando ai meravigliosi mesi di chiavate che mi aspettavano tornai a casa da mio marito dove non mancai di presentargli il dott. Luigi come mio medico ‘curante’.
”Caro, me l’hanno raccomandato cosi tanto che sarà il mio medico per tutti i nostri futuri figli. Posso assicurarti che è competente molto bravo nelle situazioni più difficili”

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