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Racconti Erotici LesboTrio

Eva – Capitolo 3.2 – Una breve vacanza

By 26 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci svegliammo quasi contemporaneamente, scambiandoci subito baci e carezze, prima che mi decidessi a fare una doccia.
Buttarmi sotto l’acqua &egrave uno dei mie personalissimi metodi per rimettere a posto le idee, Angelica mi stava prendendo sempre più, e la sua immensa disponibilità economica faceva si che ogni desiderio divenisse realtà. Inoltre era una grandissima amante sotto tutti i punti di vista, certamente maggiore di Tara che in fondo sapeva solo subire, senza mai prendere alcuna iniziativa, mentre lei sapeva passare dall’essere una gatta morta ad una donna sicura di se in meno di un secondo.
Quando uscii dal box mi recai nel soggiorno, dove lei si stava lascivamente toccando un seno e la passera, con uno sguardo tanto carico di malizia da farmi impazzire dalla voglia di saltarle addosso.
‘Ma non sai proprio stare ferma !’ le dissi fingendo di rimproverarla.
‘Che ci vuoi, con te mi sto abituando così bene !’ mi rispose aprendo ancor di più le gambe.
Mi avvicinai a lei che aveva appena fatto scivolare un dito dentro quella magica fessura, per poi baciarla dietro l’orecchio, quando sentimmo bussare alla porta.
‘Chi &egrave ‘ chiesi afferrando Angelica per le spalle in modo che non potesse muoversi.
‘Servizio in camera.’ rispose una voce tanto femminile quanto sexy.
‘Entra pure.’ dissi sorridendo alla mia amante.
Per fortuna la ragazza aveva la colazione poggiata su un carrello, altrimenti non so che fine avrebbe fatto il nostro cibo. Il suo sguardo cadde subito, com’era del resto prevedibile, sulle gambe spalancate di Angelica, mentre io la squadrava da capo a piedi.
Si trattava di una bellissima ragazza, un incrocio fra un’asiatica e una mulatta piuttosto chiara, ben fornita in quanto a curve, resa ancora più eccitante dalla divisa da cameriera.
‘Non hai mai viso una donna nuda ?’ le chiesi con ben più che un pizzico di malizia.
‘No no, ecco forse non così.’ mi rispose senza mai smettere di fissare il fiore di Angelica.
‘Perch&egrave non vieni ad accomodarti qui vicino a me ?’ le chiese quindi Angelica appoggiando la mano sul divano su cui era seduta.
‘Vorrei ma non posso, non ora, devo finire il giro.’ rispose visibilmente compiaciuta la cameriera.
‘A che ora finisci ?’ le domandai avvicinandomi alla mia borsetta.
‘Fra un’ora, quando non ci sono più colazioni da portare al piano.’
Scrissi il numero della suite su una banconota da cento dollari, che le porsi sfiorandole la guancia con le labbra.
‘Questo &egrave un piccolo promemoria, casomai dimenticassi dove siamo.’
‘Allora a fra poco.’ mi rispose mettendo lentamente la banconota nel suo reggiseno, e mostrandomi così parte del suo seno, prima di uscire.
‘Perch&egrave le hai dato quei soldi ?’ mi chiese Angelica non appena la cameriera ci lasciò sole.
‘Per aggiungere un po’ di pepe. Ora però mangiamo un po’, ma senza riempirci troppo la pancia, non vorrei sentirmi pesante quando ritorna quella lì.’
‘Dammi almeno il tempo di mettermi qualcosa.’ disse Angelica alzandosi dal divano.
‘No rimani così, sei così bella che &egrave un peccato coprire tanta grazia.’
Lei mi diede un bacio per poi accomodarsi di fronte a me, e cominciare a spizzicare dal ricco vassoio che aveva ordinato.
Ci scambiammo sguardi carichi d’erotismo, mentre le mani si sfioravano in continuazione, creando così un’atmosfera carica di passione in attesa dell’occasionale prostituta appena ingaggiata.
Quando la cameriera bussò alla porta sussurrai ad Angelica di rimettersi sul divano, prima di lasciar entrare la splendida ragazza.
Come lei entrò, vestita come prima, vide con una certa delusione, che Angelica aveva le gambe accavallate, ma poi si mise davanti a noi senza dire nulla.
‘Come ti chiami ?’ le domandai ricordandomi che non sapevo il suo nome.
‘Katy.’ mi rispose carica di sensualità.
‘Io sono Eva e lei &egrave Angelica, ora che ci siamo presentate siediti vicino a lei.’
Appena si fu accomodata a fianco di Angelica, la mano di Katy scivolò fra le gambe della mia compagna, facendogliele aprire.
Andai a sedermi di fronte a loro eccitandomi a dismisura, nel vederle baciarsi e toccarsi con sempre maggior voglia di darsi piacere a vicenda.
La mano di Katy si era ormai stabilita sulla micia di Angelica, e la massaggiava lentamente, mentre l’altra le aveva scoperto il seno per succhiarle un capezzolo.

Mentre aprivo la vestaglia per toccarmi anch’io, la mia mente tornò indietro negli anni, quando ancora adolescente scoprii per caso due donne, che poteva avere l’età di mia madre, intente a masturbarsi e leccarsi a vicenda. La visione di quei due corpi, così intenti a donarsi vicendevolmente piacere, fece nascere in me il desiderio di trovarmi e godere con loro due. Qualche giorno dopo mi feci ‘abbordare’ dalla più sveglia delle due, finendo col passare i rimanenti giorni delle mie vacanze, a letto con loro, che mi fecero scoprire tutte le bellezze dell’amore saffico. Non ebbi alcuna remora nel donargli la mia verginità, scoprendo quanto mi piacesse trovarmi al centro del loro desiderio, passando ore a farmi baciare, toccare, leccare e masturbare, senza aver mai alcuna voglia di smettere.

‘Perch&egrave non vieni qui con noi, e mostri a lei quanto sia splendido il tuo fondoschiena.’ mi disse Angelica togliendomi dai miei ricordi.
Non mi rimase che far cadere la vestaglia per terra ed avvicinarmi a Katy, girandomi di schiena quando le fui vicino. Lei porse le lebbra su una mia chiappa, mentre le sue dita mi sfiorarono la passera, facendosi appena sentire, ma quel tanto che bastava per farle capire quanto fossi già bagnata.
‘Alzati e girati.’ ordinai alla cameriera che eseguì il mio comando all’istante.
Le sfilai il vestito di servizio, scoprendo un corpo perfetto, reso ancora più seducente da una lingerie bianca, che contrastava meravigliosamente il suo colore leggermente scuro.
Sganciai quindi il reggiseno per palparle le tette sode, e stringerle i capezzoli già duri come chiodi, mentre Angelica le sfilava le mutandine, scoprendole la passera depilata, sormontata da un triangolino di peli che la rendeva ancor più eccitante.
‘Con un corpo così chissà quanti cazzi hai preso.’ le dissi a bassa voce.
‘No, io preferisco le donne, i maschi sono così veloci nel godere che non mi danno nessun piacere.’ mi rispose Katy spingendo leggermente il sedere contro il mio pube.
La feci girare verso di me per darle un bacio appena accennato, prima di spingerla sul divano dove cadde con le gambe aperte.
Angelica e io ci sistemammo velocemente davanti alla sua passera che iniziammo subito a leccare avidamente, alternando lunghe passate di lingua a baci fra di noi, mentre le dita d’entrambe si facevano sempre più numerose in quella fessura.
Katy gemeva ormai senza ritegno, come una cagnetta in calore, ma sia io che la mia compagna volevamo una puttana con cui giocare, e non una donna da far godere. Così feci scivolare il mio indice, ben pregno dei suoi umori, verso il buchetto della cameriera, che forzai procurandole un po’ di dolore.
‘Scommetto che se ne infili un altro, questa viene all’istante.’ mi disse Angelica che ormai la fotteva con quattro dita, strizzandole un seno con l’altra mano.
‘Non ci resta che provare, sai ha il culo bello stretta.’ le risposi allungando anch’io una mano verso la tetta libera.
Sputai un paio di volte sul mio medio prima d’unirlo all’indice, e sodomizzare nuovamente Katy, che questa volta sussultò più forte di prima, ma mostrando di gradire ciò che le facevo.
L’occasionale prostituta stava per avere un orgasmo quando io e la mia amante smettemmo di masturbarla, lasciandola oltre che insoddisfatta alquanto perplessa.
‘Vi prego fatemi godere sino in fondo.’ ci disse con due occhi da cerbiatta che non mi fecero però impietosire.
‘Stammi bene a sentire.’ le risposi con durezza ‘Non ti ho pagata per farti godere, ma per dare piacere a noi due, quindi ora lecca il culo della mia amica o sfondo il tuo con la bottiglia che &egrave sul tavolo.’
Gli occhi di Katy lasciavano trasparire un notevole astio nei miei confronti, ma poi s’inginocchio dietro Angelica, che nel frattempo s’era sistemata carponi sul divano, e cominciò a leccarla intorno al buchetto senza dire nulla.
Baciai a Lungo Angelica scendendo spesso sui suoi invitanti capezzoli, ma tornando sempre alle sue calde labbra, almeno sino a quando non decisi d’alzare il livello del gioco.
‘Credi di averglielo bagnato abbastanza ?’ chiesi a Katy.
‘Penso proprio di si.’ mi rispose infilando un dito dentro il buchetto di Angelica che subito gemette per il piacere.
‘Ben allora scopala con questo.’ le dissi prendendo un piccolo dildo anale dal beauty della mia amica.
Come ebbe in mano il pezzo di plexiglas, la cameriera sodomizzo Angelica con molta calma, facendola godere sin dal primo dolce affondo.
‘E brava la mia puttanella, vedo che sai far godere una donna !’ dissi a Katy mentre sfioravo la passera di Angelica ormai letteralmente fradicia d’umori ‘Ora leccami la fica, scommetto che sei bravissima.’ continua allargandomela con le dita e mettendogliela vicino al viso.
La mulatta passò velocemente la lingua in mezzo allo spacco, per poi girarci a lungo intorno, prima di tornare dov’ero più sensibile, dedicandosi quasi con furore al clito.
Per un po’ quasi mi dimenticai di Angelica, che del resto stava godendo come una pazza, masturbandosi senza sosta mentre il dildo scorreva sempre più velocemente nel suo bel culo.
La guizzante lingua della troietta mi mandò fuori giri, facendomi gemere molto forte, mentre m’avvicinavo sempre più all’orgasmo.
Non volli però dare la soddisfazione a Katy di venire così in fretta, non era da me quasi ‘accontentarmi’ di una solo leccata, anche se incredibilmente goduriosa.
Ordinai alla cameriera di sdraiarsi per terra, e subito dopo Angelica salì sopra di lei, mettendole la passera quasi in faccia e intimandole di riservarle lo stesso trattamento che poco prima avevo avuto io.
Non appena Katy iniziò a leccare la micina della mia amante, indossai uno strap-on sempre preso dal suo beauty, un piccolo sexy-shop portatile, e la penetrai quasi completamente al primo affondo.
‘Godi e pensa solo a godere.’ le dissi mentre affondavo i miei colpi in lei ‘Quando torneremo a casa, useremo Tara come bocca per darci piacere, non sai com’&egrave brava quella puttana sottomessa.’
‘Oh si non vedo l’ora di sfondarle il culo a quella la.’ mi rispose spingendo all’indietro il suo ‘E tu puttana da due soldi non smettere di leccarmela, o inizio ad allenarmi col tuo !’
Katy non disse nulla, forse anche perch&egrave non poteva neanche parlare, soffocata com’era da Angelica, ma continuò il suo lavoro con dedizione, sino a quando la ricca donna non ebbe l’orgasmo.
Non feci quasi in tempo a sfilarmi da Angelica, che lei mi tolse lo strap-on per poi spingermi a terra e, dopo aver chiamato Katy, iniziò con lei a farmi sentire la sua dolce lingua e le abili dita sulla passera.
Mi ritrovai così con due bocche e quattro dita, che si dedicavano al mio centro del piacere, mentre io giocherellavo coi miei capezzoli, mai sazia di piacere.
‘Ti piace farti leccare e scopare da due donne vero Eva ?’ mi domandò Angelica ben sapendo la risposta.
‘Come se tu non sapessi come mi piace godere ‘ le risposi afferrandomi le caviglie e spingendo i piedi vicino alla mia testa ‘E tu troietta fammi sentire la lingua nel culo !’
Katy m’allargò le natiche per potermi penetrare con la lingua nell’apertura proibita, mentre l’altra donna quasi mi fistava infilandomi quattro dita nella fica, dilatandola in maniera quasi impressionante.
Ogni affondo di Angelica era una scossa che arriva dritta al cervello, e non ci volle molto per farmi venire, schizzando il mio orgasmo in faccia alla cameriera.
La mia voglia di sesso non fu però placata dal suo picco appena raggiunto, in fondo Katy era sempre disponibile, e non volli perdere l’occasione per sfogare su di lei un po’ di sadismo.
‘Ora vediamo se sai fare la puttana.’ le dissi con tono minaccioso ‘Mettiti a pecora che ti sfondiamo come merita una come te !’
Katy si sistemò carponi con una certa riluttanza, guardandoci poi con vera apprensione quando ci vide avvicinarci a lei con entrambe un grosso dildo in mano. Angelica ed io però non le demmo neanche il tempo di protestare, lei le infilò il fallo finto nella fica, mentre io la sodomizzai, se pur con una certa delicatezza.
‘No vi prego, due insieme no !’ ci disse stringendo i denti per il dolore.
‘Taci, e non mi dire che non ti piace perch&egrave hai la fica che &egrave un lago !’ le rispose Angelica spingendo il suo dildo sino in fondo.
‘E che dire del culo ? E’ tanto aperto da fra schifo !’ aggiunsi io senza però forzare più di tanto.
Quando però mi accorsi che Katy iniziava a godere, aumentai il ritmo della mia mano, accompagnando l’inculata con insulti sempre più pesanti.
‘Peccato non avere un fallo di dimensioni extra-large.’ le dissi con disprezzo ‘Perch&egrave non sai come mi piacerebbe ficcarti trenta centimetri di gomma in questo culo di merda ! Sarai anche lesbica, ma cazzo quanto ti piace farti fottere ! Non sei altro che una cagna in calore bisognosa di una vera donna che ti faccia ciò che vuole, io ti farei fare la puttana con vecchie signore desiderose di carne fresca con cui giocare, delle belle tardone che ti scoperebbero sino a sfinirsi con la tua fica e col tuo culo!’
‘Eva fatti un po’ da parte e fammela inculare anche a me.’ mi chiese Angelica con la classica voce della finta ingenua.
‘Perch&egrave devo spostarmi ? Buttaglielo nel culo anche tu insieme a me ! Tu troia puoi anche ficcarti quattro dita nella fica e godere quanto vuoi, tanto lo sappiamo tutte quante quanto sei maiala.’
Tirai fuori dal buco ormai spanato di Katy mezzo dildo, per far si che anche Angelica potesse sodomizzarla comodamente, poi insieme le spingemmo dentro tutte e due i dildi mentre lei iniziò a masturbarsi con le dita.
Non so per quanto tempo violentammo il culo di quella cameriera, che da parte sua ebbe un numero imprecisato di orgasmi, dimostrando così che in fondo le piaceva esser sottomessa e umiliata. Quel che &egrave certo &egrave che alla fine eravamo tutte e tre esauste, ma soddisfatte di come era andata quell’insolita mattinata.
Angelica diede dei soldi a Katy insieme alla promessa di lasciarle alla reception un biglietto aereo per venirci a trovare, e forse fu più felice di quell’inaspettato regalo che del denaro ricevuto.
Passammo il resto della giornata fra massaggi e nuotate in piscina, sino a ritrovarci in camera vogliose l’una dell’altra, per finire col fare l’amore per ore, ma in modo dolce, senza eccessi o fantasie particolari, usando solo i nostri corpi per donarci vicendevolmente il piacere che desideravamo tanto.
Sul volo di ritorno Angelica mi spiegò alcune sue idee per la sua linea di lingerie, alcune erano davvero interessanti, altre le bocciai senza possibilità di ripensamento.
‘Sai devo farti conoscere Sophie, credo che ti piacerà.’ mi disse poco prima dell’atterraggio.
‘E’ lesbica come te ?’ le chiesi strizzandole l’occhio.
‘Non proprio, forse non ha ancora trovato la sua vera identità, in compenso &egrave molto ‘sperimentativa” mi rispose ridendo.
Compresi al volo quello che intendeva dirmi e risi con lei, le dissi quindi che avrei studiato con calma alcuni progetti per lei anche se non era proprio il mio campo d’appartenenza, ma in fondo conoscevo molto bene i siti per la vendita on-line, essendo una loro abituale frequentatrice.
Una volta a casa trovai un messaggio di Tara che mi pregava di chiamarla, non lo feci volendo farla rimanere un po’ sulle spine, ma ben sapendo che presto avrei finito di domarla, per poterla offrire alla mia vera amante.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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