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Racconti Erotici Lesbo

Francesca: 288 – Domenica mattina in ufficio

By 25 Maggio 2020No Comments

Domenica di lavoro purtroppo, Francesca ha da lavorare in ufficio. Dei soliti dipendenti sono soltanto pochi quel giorno. Insieme a lei c’è anche Cristiana. Dal momento in cui ha saputo che ci sarebbe stata solo lei, Francesca ha iniziato a fantasticare pregustando la bellezza tutta curve del corpo dell’amica ed anche sognando sulle preferenze sessuali. Se poi ci fossero state altre persone non sapeva assolutamente niente ed Alberto non le ha fatto cenno di niente.

A lei bastava l’amica di lavoro Cristiana con cui aveva già avuto modo di fare sesso. Lei è una tipa molto appariscente, capelli lunghi, neri e tutta boccoli, un seno da quasi quarta misura bello sodo. Per quella domenica di lavoro si è vestita con una maglia leggera rosa e con dei pantaloni neri aderenti che evidenziano il suo sedere che pare scolpito. Da come cade la maglietta e da come si muove si può capire che non porta il reggiseno.

Francesca pensa che per lei entro quel giorno avranno fatto sesso e Cristiana non sarà soltanto un sogno.

Verso le 11 si prende una pausa alla solita macchinetta del caffè e passa davanti alla stanza della sua collega. Pur sapendolo bene guarda la targhetta con inciso il nome: Cristiana. La porta è chiusa.

Francesca prosegue facendo risuonare i suoi tacchi alti nel corridoio vuoto fino ad arrivare al distributore che è vicino ai bagni.

Mentre sorseggia il suo caffè vede arrivare lei che va al bagno.

Cristiana è magnifiga e la visione fa interrompere la bevuta del caffè lasciando Francesca sbalordita dalla sua bellezza, le sue forme, non di certo da indossatrice, sono esposte nel migliore dei modi.

Francesca la saluta e l’amica le lancia un magnifico sorriso avvicinandosi a lei e poi lamentarsi della contabilità in arretrato da registrare.

“Ti lascio, mia cara! Ho troppo a fare e chissà se finirò entro oggi!” e va verso il suo ufficio mentre Francesca sfoglia i giornali domenicali.

Anche per lei finisce la pausa e torna al lavoro.

Nel passare nel corridoio accanto all’ufficio di Cristiana vede che stavolta la porta è socchiusa, si guarda intorno e non vedendo nessuno decide di dare un’occhiata e spiare ciò che fa Cristiana nella speranza di vederla fare qualcosa di piccante.

Francesca vede la schiena della sua amica seduta davanti al suo PC, i pantaloni neri hanno la zip laterale aperta e si vede bene che sono un po’ abbassati; è facilmente visibile il nastro ricamato del perizoma che cinge la vita. La visione già dice molto e lei pensa che Cristiana stia facendo sesso solitario. Infatti spostandosi appena senza aprire ulteriormente la porta, può vedere lo schermo.

A Francesca verrebbe da entrare e dirle “Che cavolo fai?” ma preferisce restare lì in silenzio e ferma ad osservare.

Cristiana sta guardando un sito porno e lei inizia a fantasticare sul corpo femminile dell’amica.

Cristiana non si accorge e non sospetta che dietro la porta ci sia Francesca e sentendosi sicura, visto che è domenica e non ci sono persone in studio, si leva la maglietta e come già immaginato non porta il reggiseno.

Francesca nel vedere che cosa sta accadendo al di là della porta si eccita ed è fortemente incuriosita attratta dalla morbosità della situazione che l’amica ha creato nella stanza.

Cristiana continua a guardare il sito con donne e uomini nudi. Dai movimenti che fa sulla sua sedia si capisce che si sta toccando le tette con la mano sinistra, accarezza i capezzoli, li stringe tra le dita, fa cadere un po’ di saliva sulle tette e la spalma con le dita, adesso anche la seconda mano è passata a massaggiarsi le mammelle, appoggia la schiena tutta contro lo schienale della sedia e va un po’ indietro continuando a palparle.

A Francesca piacerebbe molto essere lì a toccare tutto quel ben di dio e partecipare a quel momento erotico.

Cristiana si alza e la sedia sulle rotelle scorre all’indietro, si abbassa i pantaloni e scopre il culo, si siede sulla scrivania ed assume una posizione che se dovesse guardare la porta potrebbe scoprire Francesca la quale vedendola così presa non pensa che proprio lo farà.

Poi Cristiana impugna il mouse e se lo passa sul seno per giocarci un po’, qualche secondo più tardi scende e si ferma a toccare un po’ il piercing dell’ombelico, infine scende sempre più basso e lo passa sul tessuto del perizoma, dopo poco il mouse passa sotto a contatto con la pelle e il pelo se c’è.

Da dove Francesca si trova non riesce a capire se Cristiana ha fatto ricrescere il pelo, dallo spiraglio della porta non si vede se c’è oppure se sia assente, proprio come piace a lei.

La ragazza prosegue, credendo di non essere vista, a massaggiarsi la figa e Francesca si infila una mano sotto la gonna per toccarsi il grilletto che è già spuntato tra le grandi labbra sotto il minuscolo francobollo di tessuto del suo perizoma mentre il dito indice dell’altra mano è tra le labbra per succhiarlo.

Lo sguardo di Francesca è sempre più fisso su Cristiana, quella fessura da cui la sta spiando è molto erotica. Le piace essere guardona perché ha delle sensazioni ed emozioni particolari molto intense.

Vede la sua collega rimettere il mouse sulla scrivania e prendere un pennarello abbastanza grosso che succhia come fosse un dito e con l’altra mano massaggiarsi la figa.

Cristiana si sta sgrillettando sempre più veolcemente reprimendo ciò che vorrebbe emettere dalla bocca per non farsi sentire sia da Francesca sia da due avvocati che sono in ufficio chiusi in una stanza a completare una pratica difficile.

Non riuscendo a venire perché evidentemente molto eccitata, Cristiana scende dalla scrivania e si mette a terra in ginocchio con rivolta verso lo schermo del PC piegata in avanti verso di esso e da dietro la porta Francesca si gode lo spettacolo di una mano che continua a sgrillettare il clitoride, inoltre vede spostare leggermente il filo del perizoma ed appare in tutto il suo splendore la rosellina un po’ scura del culetto che si muove come se desiderasse essere aperta.

La segretaria sua amica si ferma ed allunga una mano per afferrare il pennarello che già ha succhiato ed inizia a passarlo sul perineo tra le natiche e fa anche dei piccoli cerci con sul buchino ma non lo penetra. Quella manovra è sconosciuta a Francesca e ne è incantata; guarda che cosa accade estremamente interessata perché non l’aveva mai visto fare a nessuna e lei stessa non ci aveva mai pensato. Intanto il suo dito non ha mai lasciato il grilletto e a guardare Cristiana si sta sciogliendo piegando le gambe per le scariche di adrenalina che ha.

Intanto Cristiana ignara dello spettacolo che sta dando privatamente alla sua collega, scende un po’ più in basso e passa alla sua figa, gioca con le grandi labbra facendo dei movimenti circolari intono allo sfintere che sembra sempre sul punto di aprirsi ma poi ciò non avviene e rimpicciolisce ma inaspettatamente quel pennarello viene puntato al centro del muscolo sfintereo ed è infilato leggermente, si tratta solo di uno o due centimetri soltanto e poi è estratto ma subito dopo Cristiana continua a infilarlo muovendolo dentro e fuori come fosse una cazzo.

Dalla posizione in cui si trova Francesca e per la posizione del corpo di Cristiana si vede molto bene sia la figa sia il culetto ed è una visione da film porno, proprio come quello che sta passando sullo schermo del PC.

Messa così l’amica di Francesca mostra il bello di sé stessa: i dolci e profumati umori della figa che colando lentamente sulle cosce.

I movimenti della ragazza, che fissa con sempre maggiore attenzione lo schermo seguendo i ritmi della scopata che viene fatta dai protagonisti del film, si fanno un po’ più veloci e si iniziano a sentir i mugolii molto soffocati segno che Cristiana sta iniziando a godere e si avvicina l’orgasmo.

Francesca in quei momenti avrebbe voluto avere un cazzo per usarlo al posto di quel pennarello così avrebbe potuto darle più piacere.

Intanto Francesca silenziosamente si ha levato il perizoma e la sua fighetta è nuda, la gonna ampia e corta è sollevata tenuta da una cintura che le segna la vita ed evidenzia le tette. Ora le sue dita sono sui capezzoli e sul grilletto ed ogni tanto entrano dentro a raccogliere i suoi umori che immediatamente porta alla bocca. L’eccitazione è così alta che non ce la fa più e vorrebbe entrare per partecipare con Cristiana alla sessione di sesso.

Il respiro di Cristiana è sempre più affannato e sembra voler dire qualcosa ma non si riesce a capire, potrebbe essere che voglia un uomo che la apra e la inculi.

Francesca pensa che se fosse una donna a farla godere sarebbe la stessa cosa? Lei è incerta ed è per un momento presa dall’idea di accontentarla.

È quindi venuto il momento di presentarsi.

A questo punto lei gioca d’astuzia. Si leva le scarpe senza fare rumore, lentamente le appoggia a terra fuori dalla porta ed entra molto lentamente nella stanza ormai intrisa degli odori degli umori, appoggia la porta allo stipite ma non la chiude e lo fa silenziosamente dietro di sé.

I passi di Francesca sono attutiti dalle calze colorate corte molto femminili che indossa, non si cura della gonna che tiene sollevata e tenuta dalla cintola in vita, le tette sono esposte.

Cristiana è tanto attenta al film che non l’ha sentita entrare e sta continuando a masturbarsi con il pennarello.

Francesca appena vicina le massaggia i glutei e Cristiana è talmente presa dal senso del film porno che crede di esserne partecipe, non si accorge che due mani vere la stanno accarezzando.

Forse la ragazza si accorge che qualcuno la sta toccando ma ciò le piace e rischia anche eventualmente il posto di lavoro pur di godersi quel film.

Francesca le sussurra all’orecchio che il suo desiderio di venire tra poco sarà soddisfatto.

Nel sentire quelle parole sussurrate Cristiana ha uno scatto perché non si aspettava che qualcuno entrasse ma si tranquillizza all’istante avendo riconosciuto Francesca con cui ha già avuto un rapporto sessuale e quindi è una delle sue intime amiche, per accoglierla meglio si mette in piedi e così si possono dedicare alle loro parti intime.

Francesca le leva il tanga per poterla lavorare senza problemi, le passa una mano tra le gambe per capire in che stato è, scoprendo che ha solo una striscettina di peli come fosse una moicana e si accerta che le grandi labbra siano belle umide. Con le mani afferra i glutei e li allarga per scoprire il suo culo, la fa piegare in avanti e lascia cadere un po’ di saliva per lubrificare spalmandola con il dito medio. Ogni volta che le passa sopra lo sfintere si stringe e si rilassa verso l’esterno. Il massaggio continua fino a quando non si rilassa bene, a quel punto le infila delicatamente un dito non volendo creare lacerazione con le unghie. L’intrusione del dito non dà fastidio anzi le piace.

Per continuare Francesca fa cadere altra saliva e Cristiana si abbassa ulteriormente in modo che possa mostrare a Francesca anche la figa.

La mossa non è casuale; è stata fatta affinché Francesca possa avvicinarsi con il naso a sentire il suo profumo ed anche affinché possa essere leccata un po’, cosa che fa godendosi il suo buonissimo gusto, ma non solo. Infatti con le dita le allarga le grandi labbra per potere andare con la lingua più in profondità leccandola sempre più appassionatamente e con un dito massaggiando il suo clitoride che è sempre più turgido ed eretto. A quella piccola caramella che dà tanta felicità a chi la possiede fa ansimare Cristiana la cui bocca è immediatamente tappata da un amano di Francesca che le fa “Shhhh!! Sei matta!” e subito dopo la ritrae per indirizzarla verso zone la zona più erogena e ritorna a succhiare e far ansimare sempre di più la sua collega dalla cui figa escono sempre più umori che Francesca ingoia sempre più avidamente.

Cristiana maliziosamente le dice a voce bassa “Se ingoi qualcosa di mio dovrò poi ricambiare il favore!”

“Pensa a venire ora che sei già ben aperta. Lo sai che sembri un’attrice porno? Potresti far fortuna se facessi filmare!”

Cristiana non risponde ma si agita e continua a guardare il film dove la protagonista è tra due negri a fare un sandwich.

Francesca continua la sua opera e l’amica resiste e rinvia l’orgasmo per averne uno più forte.

Nel film uno dei negri si stende a terra e la donna le si mette sopra. Francesca chiede “Dai facciamolo anche noi!”

Cristiana è ormai una protagonista esterna del film e con un cenno di testa approva senza dire parola; Francesca si stende sulla scrivania e lei le va sopra scendendo lentamente fino a poggiare la figa a contatto con la bocca in modo da poter essere leccata e bere tutti i suoi liquidi che continua a produrre.

Francesca allunga le mani per raggiungere le tette e poterle massaggiare.

Da buona femmina, Cristiana fa oscillare il bacino avanti ed indietro perché Francesca possa dedicarsi con la lingua anche al buco del culetto.

Cristiana si china in avanti e si dedica alla fighetta dell’amica che la guardava da dietro la porta, le leva il perizoma facendole sollevare le gambe, sfilandolo dai piedi che hanno le scarpe a tacco alto, e va a leccarla perché molto molto bagnata. Nel leccarla riprende il pennarello e lo infila nel culetto di Francesca la quale afferra le mani di Cristiana e nel contempo appoggia la sua dolce bocca su quella dell’altra baciandola nelle parti intime.

In quel momento, mentre la succhia, Cristiana sente che la lingua dell’amica scompare tutta dentro la sua figa e lo sciacquio dovuto alla mano che sta continuando a titillarle il clitoride.

Dalla sua posizione dominante e per ricambiare ciò che le vien fatto con una mano stringe forte i capezzoli di Francesca e riprende fiato ma subito dopo si ributta su Francesca a leccarla. Mentre la assapora sente tra le labbra e con la lingua i piercings e ne ha una bellissima sensazione.

Francesca ora vuole osare di più. Ha pensato di metterle una mano dentro la figa ma ha dei seri dubbi che si possa fare comunque sostituisce la lingua con una mano e per distrarre un po’ Cristiana fa girare un dito attorno al buchino che causa una bella sollecitazione eccitante.

Intanto due dita sono già a fondo nella figa e poi passa a tre facendole uscire e rientrare.

Per Francesca l’azione è semplice e comoda e Cristiana in pratica si impala sulle dita.

Quando Francesca le mette il quarto dito dentro l’amica preme scendendo dall’alto per forzare l’entrata. Cristiana non ha mai prima fatto fisting e dai filmati visti in rete le è sembrata una pratica che lei avrebbe fatto, almeno per provare.

Mentre Francesca tiene il braccio verticale, Cristiana sale e scende sulla mano. Lei vorrebbe averla tutta dentro e così anche il braccio; intanto la sua figa si è dilatata ed è diventata più elastica.

Quando Francesca si rende conto che le quattro dita entrano senza difficoltà, aggiunge il quinto dito e inaspettatamente Cristiana mettendo un mugolio più udibile si cala lentamente impalandosi ingoiando tutta la mano nella figa mentre Francesca con la sua bocca continua a succhiare.

Ora Cristiana può anche venire e lo sta per fare ma si ferma, chiede a Francesca di non levare la mano da dentro, si solleva e lentamente si gira posizionandosi sopra la bocca con la sua figa bagnata. Francesca fa per allungare le mani e prenderle le tette ma lei le prende le sue e le blocca a terra. Facendo questo le tette le pendono verso il basso ed il buchetto è esposto verso la porta della stanza e dice con il viso stravolto dalla goduria “Toccami e leccami solo quando te lo dirò io!”

Francesca capisce che dovrà obbedire a tutto ciò che vorrà la sua amica ed è troppo eccitata per contraddirla.

Credendo che la visione migliore fosse il sedere, Cristiana si solleva un po’ portandosi in avanti tenendo le mani sulle ginocchia.

Francesca si avvicina a lei senza scendere dalla scrivania e con entrambe le mani le allarga completamente i glutei per mettere al pari la rosellina posteriore ed in quella posizione a Cristian ha detto di sentirsi allargare il buchetto ed ha aggiunto un lieve suono con le sue labbra “Ahhh!”.

A Francesca appaiono le labbra della figa carnosa che si schiudono mostrando il rosa vivo del sesso bagnato ed allargato dalla mano con un evidente luccichio degli umori.

Finalmente Francesca la pronta ad accoppiarsi con lei e le fa “Sei sempre in calore?” e Cristiana replica “Si, ho tanta voglia di te!”

La collega è calda, gli umori subito ricoprono ancora una volta le dita facilitando il compito del ditalino.

Cristiana come sempre le tira fuori dalla figa e ne assapora il profumo e nella mente di Francesca risuonano quelle dette dal suo fidanzato “È proprio un bel profumo di femmina” come se fosse lui a penetrare Cristiana la quale non appena ha sentito le dita aprirla, anche se di poco, si è irrigidita e solo quando le ha estratte per un istante si è rilassata.

Ma Cristiana non ha tempo per tranquillizzarsi che subito la mano di Francesca riafferra i glutei e le dita di nuovo violano la rosellina.

“AH!!” Questa volta l’urlo prorompe deciso dalla bocca di Cristiana che sente le dita allargare ancora lo sfintere per poi penetrarlo e, come se non bastasse, quelle due dita vanno all’esterno tenendolo dilatato, tenendolo dilatato per un paio di centimetri.

“AHIA” è il grido che Cristiana emette dalle labbra ancora più forte. Secondo Francesca non è possibile che i due avvocati non l’abbiano sentita nella loro stanza.

Le due ragazze restano ferme in silenzio ad ascoltare una reazione da parte dei due uomini ma non sentono niente. Dalla loro stanza silenzio e la porta che cigola non si apre.

Quel fermo fa irrigidire Cristiana ma Francesca mantiene lo sfintere dilatato facendole così sentire ancor più dolore.

“Frà, il culo mi duole. Dai, lasciami!”

“No, Crì, rilassati! Tra poco lo userò. Non ti preoccupare, non sentirai tanto dolore”

Francesca pensa che se le toglie le dita lo sfintere si richiude ma non è intenzionata a farlo.

L’amica si volta e domanda “Non mi idre che lo vuoi usare veramente?”

“Tranquilla, non te lo rovino, non così sono stupida!”

La sensazione che prova Francesca è di impossibilità a reagire, le si blocca quasi il respiro in gola, con Cristiana su di lei è completamente immobilizzata ed ha le cosce aperte.

Il sesso è esposto alla vista non può far nulla per coprirlo.

Cristiana inizia ad agitarsi mettendo in mostra la sua sensualità.

Il sangue pulsa nelle tempie, gocce di sudore imperlano la sua fronte.

“Ora lo accarezzo, non temere” dice Francesca con calma e l’amica risponde “É tuo, adesso” che con una mano delicatamente si tocca i capelli e si accarezza la testa.

Nella stanza si sente solo un silenzio assordante.

La mano di Francesca si posa sulla schiena calda dell’amica ed inizia delicatamente ad accarezzare la sua pelle, a quel contatto i muscoli del corpo si irrigidiscono.

Cristiana contrae la schiena e la mano scende sempre di più.

Le dita si fermano per un attimo proprio prima di arrivare al culo.

Cristiana si volta verso Francesca e la guarda in silenzio in cerca di una improbabile risposta.

“Guai a te se parli di nuovo, troietta!” le fa Francesca e Cristiana fa un cenno per proseguire.

Rimane zitta, non rispondi, e le dita toccano il culo tentando di entrare. Le esperte mani di Francesca accarezzano le natiche.

Cristiana muove il bacino a destra e a sinistra ed è talmente eccitata che se fosse per lei non sarebbe interessata a sapere se è Francesca o se è uomo o donna, se è nero o bianco, a toccarla e vederla in quella posizione oscena.

I polpastrelli delle dita intanto ritornano ad indagare scorrendo nel solco del culo.

“Perché  ti soffermi sul mio culo? Cosa vuoi fare?”

Francesca voleva entrare in lei ma era indecisa.

Le dita si muovono sempre senza sosta, la ragazza le sente mentre solcano le labbra della sua figa e le scappa un “AH!” dalla bocca.

Francesca vorrebbe baciarla riempiendo la bocca con la lingua ed è forse quel piccolo urletto che le dà coraggio. Infatti le dita sembra abbiano hanno preso coraggio ed ora si insinuano nel corpo e gli

umori colano abbondanti.

Per un attimo quelle dita si allontanano dal quel corpo e vanno alla bocca.

Il viso di Francesca si infila tra i glutei e quando Cristiana sente la lingua penetrarle il culo e leccarlo con avidità pensa “No, lì non voglio” ma non lo dice e si irrigidisce, avverte il fresco della saliva perché lo ha il culo tutto insalivato e stavolta sente qualcosa che preme decisamente al suo ingresso. Cristiana stringe i pugni e sibila “NOOOO!” ma non fa in tempo a dirlo, a capire cosa stia succedendo, che due dita entrano nel suo culo ed iniziano a scoparla freneticamente.

“Una come te è abituata a ben altre misure, vero?” sussurra Francesca.

“Si é vero! Ora lo hai capito, sono una troia che dà il culo!”

puoi vedere cosa succede.

Le dita continuano a scoparla freneticamente come farebbero dei giovani alle prime armi.

Ora affondano di più ma non fanno male ed infine penetrano completamente senza difficoltà.

Per Cristiana non è più imbarazzante mostrarsi per quello che è.

Francesca aggiunge un terzo dito e la sua amica ora sodomizzata neanche se ne accorge.

Ormai la giovane segretaria è andata, non riesce più a trattenere il tuo piacere ma si controlla con il volume della voce.

“Oohhh quanto godo! Voglio farti sapere quanto sono porca” dice a Francesca ma le parole le si strozzano in gola da cui escono solo gemiti di piacere.

È eccitatissima, vuole godere ma non è ancora pronta e ciò la arrapa ancora di più nonostante ci siano i segni di un prossimo orgasmo.

Francesca la scopa con maggiore vigore aggiungendo un quarto dito che dilata ancora di più lo sfintere e Cristiana da cenni che non resisterà ancora per molto. Una sua mano è sul clitoride a violentarlo e mugola mentre Francesca la lubrifica versando saliva sullo sfintere leccandolo.

Infine alle quattro dita si aggiunge il quinto e Cristiana stavolta lo avverte e dice sottovoce “Sei pazza! Così mi rompi ed uscirà sangue!”

“Rilassati ancora. Voglio continuare!” e l’amica le dà un cenno di assenso.

È un attimo, Francesca forza il muscolo e la sua mano è dentro il culo dell’amica, è riuscita a fistarla in culo e si ferma osservando la collega di lavoro che cerca di capire in silenzio cosa le sta accadendo.

Cristiana si sente piena ed aperta. Ha delle bellissime sensazioni e lentamente si muove per scoparsi da sola cercando di muovere lo sfintere anale per capire che cosa ha dentro e qual è il limite di ciò che ha dentro. Chiude la bocca, deglutisce e la riapre, il suo corpo è sudato, le cosce sono aperte ed immobilizzate. La saliva cola e data la posizione va alla figa aperta.

La mano che ha dentro non è fredda ma leggermente fastidiosa ed è un piacere debole e assai gradevole.

Certo è che se entrasse anche uno degli avvocati la situazione sarebbe imbarazzante e non spiegabile per entrambe.

Cristiana non fa caso a ciò ed è tanto presa che non riesce a capire cosa Francesca stia facendo,  la voglia è ancora tanta e muove lentamente il suo bacino, scivola un po’ più in dietro, afferra il braccio di Francesca come fosse un cazzo e spinge dentro, forse lei vuole soffrire.

Francesca è tesa, vuole scoparsela ma ora è lei che sta comandando.

Cristiana lascia il braccio, guarda l’amica e le sorride mentre si abitua a quell’intrusione nel suo ano. Francesca Inizia a muoversi lentamente su tutta la lunghezza del braccio inserito e lei muove il bacino per aiutarla un po’ ma poi ordina di fermarsi; Francesca non può che ubbidire.

Per Cristiana è sicuramente il primo fisting anale.

Bastano pochi movimenti del braccio con la quasi estrazione della mano dal culo e la successiva reintroduzione che Cristiana viene inarcandosi, respirando profondamente aprendo la bocca come se mancasse l’aria, aprendo ancora di più le gambe, scuotendosi e prendendo varie posizioni ma senza chiedere di estrarre la mano dal culo.

Infine reclina la testa verso il basso, i capelli cadono in avanti e dopo uno scuotimento molto vistoso si ferma.

Francesca capisce ed estrae molo delicatamente la mano che appare sporca.

“Vado a lavarmi” dice all’amica che non reagisce ma si tocca con la mano il buchetto che si sta richiudendo ed esce dalla porta della stanza con fare sospetto con la speranza di non trovare nessuno nel corridoio.

Al ritorno trova Cristiana in piedi già vestita. Si riveste anche lei sommariamente.

“Hai della carta assorbente?”

“Sì, certo! Guarda nel terzo cassetto”

In quel momento si sente un tocco e la porta si apre “Ragazze noi andiamo via, abbiamo finito per oggi. Che è successo sulla scrivania?”

“oh, niente! Si è rovesciata una lattina di aranciata!” fa Cristiana.

“Ok. Allora buona domenica. A domani” e l’avvocato chiude la porta e pochi istanti dopo le due ragazze sentono la porta d’ingresso dello studio chiudersi.

Cristiana e Francesca sono ora sicure di essere sole e si avvicinano per baciarsi.

“Mi hai distrutto ma è stato magnifico. Lo voglio rifare” dice Cristiana e Francesca replica “A più presto ma quando non ci sono avvocati. Ora, però, fammi venire. Mi hai messo una voglia….!!!

Immediatamente Cristiana va a toccarle la figa e Francesca non le proibisce niente ed inizia a masturbarla giocando con le dita sul clitoride, le infila le dita nella figa sempre più bagnata andando su e giù facendole un bellissimo ditalino.

Francesca per l’eccitazione solleva le braccia offrendo le tette da succhiare e non tarda a sentire che sta per avere un orgasmo.

L’amica se ne accorge ed accelera il massaggio sulla fighettina e, sia dalla voce sia dalla quantità di umori che escono, si può capire che le ha fatto avere un bell’orgasmo ma meno forte di altri, comunque soddisfacente. Mentre Francesca veniva, Cristiana le infila la lingua in bocca e lei non può fare altro che contraccambiare con un bacio appassionato.

Poi le due si staccano e Francesca si piega a novanta per raccogliere il suo perizoma mostrando anche tutta la bellezza della sua fighetta imperlata di umori.

Rivestite ma intrise ancora dei profumi di sesso escono dall’ufficio. Francesca sta per chiudere dietro di se la porta quando sente Cristiana dire “Sei stata brava ma la prossima volta pretenderò di più!”

“Sempre ai suoi ordini mia padrona!” le risponde con un sorriso scherzoso lasciando intendere che ci sarà una prossima volta. Vanno entrambe verso l’ascensore essendo ormai finita la mattina di quella domenica lavorativa.

Il giorno dopo tutte e due dovranno recuperare quello che non hanno fatto quella mattina ma ne è valsa la pena. Le due ragazze sono ormai motivate anche a fare, se necessario, molti straordinari.

 

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