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Racconti Erotici Lesbo

Francesca: 292 – Amore a colazione con Marilù di 1948

By 6 Luglio 2020No Comments

 

Da parecchi mesi Francesca non si svegliava così presto. Erano le cinque del mattino di un giorno di maggio e la luce naturale invadeva la camera perché le stecche della serranda di casa sua erano state lasciate larghe. Le è venuto da sorridere da ebete nel vedere il vibratore nel letto anche se la sua amante Marilù dormiva ancora.

Una volta in piedi dopo stiracchiamenti vari, si è recata a passi lenti in cucina, ha preparato la capsula ed attendendo il caffè ha dato un’occhiata senza grande interesse al cellulare, sobbalzando vedendo che un minuto prima Marilù aveva scritto “Facciamo colazione insieme al bar?”. Quel messaggio l’ha svegliata dal torpore del sonno si è chiesta perché la sua amante lo abbia scritto e non detto di persona.

Francesca si è chiesta perché Marilù le abbia scritto pur essendo a pochi passi da lei, avrebbe gradito che le avesse fatto la domanda di persona e per un istante si è agitata, proprio il tempo di leggere quelle due parole ed ha esclamato sottovoce “Cazzo!” e subito si è sentita felice tra le stelle.

Era da tempo che non si sentiva così innamorata, si era presa una cotta per Marilù ed aveva messo in stand by il suo fidanzato Alberto pur continuando a lavorare nel suo studio.

Presa dall’emozione risponde al messaggio “Buongiorno. Sono appena ora caduta dal letto. Mi dai il tempo di vestirmi con qualcosa di decente? Ora sono nuda come mi hai vista ieri notte. Dove andiamo?”

Il messaggio di risposta arriva subito “Scegli tu, io sono pronta in un attimo”

Le due ragazze dialogano inviandosi messaggi come se non fossero nella stessa casa ma in due ambienti distanti e volessero incontrarsi in un punto preciso.

Francesca in preda alla felicità ma anche confusione ed eccitazione, si chiede cosa scrivere e dice “Maledizione!” e poi sulla tastiera digita “Facciamo così. Io preparo il caffè, tu vai a comprare due brioches”

Marilù continua a replicare “Ho la pelle tutta plissettata!” ma meno di un secondo dopo sente Marilù correre in bagno e poi il rumore dell’acqua che scende nella doccia e del lavabo.

Intanto Francesca si è rannicchiata sul pavimento del terrazzo a respirare l’aria fresca del mattino e sente a malapena chiudersi la porta di casa; era Marilù che usciva.

Non passa molto tempo ed ecco che arriva l’ennesimo messaggio “Brioches comprate ma non so quale pulsante premere, quindi apri il portone. Non conosco il tuo cognome”

Sembra incredibile ma Marilù conviveva con Francesca e non sapeva il suo cognome. A lei interessava come persona e non per il cognome. Comunque mentre sorride al pensiero che lei fosse una semisconosciuta, Francesca scrive “Premi il 28. Aspetto che salga l’ascensore”

Anche sulla pulsantiera al 28 non c’era il cognome.

Francesca stava preparando il caffè e fa appena in tempo ad aprire la porta d’ingresso. Poi pensa come vestirsi e resta dubbiosa tra maglietta e i jeans oppure leggings e maglietta con scollo sbilenco. Alla fine sceglie quest’ultimo, niente trucco ma solo i capelli raccolti in una coda raffazzonata e va sulla porta ad aspettarla. Quando l’amica appare uscendo dall’ascensore Marilù non indossa abiti da donna in carriera ma una semplice mise da impiegata d’ufficio che anche così la rende fascinosa.

“La bellezza di una donna si vede al mattino e tu sei meravigliosa” dice arrivando davanti alla soglia baciando Francesca che risponde “Grazie, sei molto carina. Potrei dire lo stesso per te. Entra, dai!” e passandole accanto la ribacia e ricambia. Francesca chiude la porta dietro sé e per un istante ha paura pensando che stare con Marilù sia un errore e si stia mettendo nei guai, si sente troppo presa.

Intanto le due ragazze vanno in cucina. Mentre Francesca prepara il caffè con la macchinetta, Marilù si siede e la guarda sorridendo incantata dalla perfezione dei glutei, attratta dal solco fra di essi dovuto all’inesistenza di perizoma e dall’effetto del tessuto elastico dei leggings che penetra evidenziandone la forma.

“So che tutto ciò può sembrare assurdo, ma mi piaci davvero tanto Francesca.” sbotta inattesa Marilù.

Francesca lusingata risponde “Anche tu mi piaci e forse mi piaci troppo. Intendo dire che è quel troppo che mi spaventa perché non so se potrò controllarlo ed i sentimenti non si controllano” e nel parlare la guarda dritta negli occhi.

“Hai ragione tesoro mio, ma in fondo io non so chi sei, non conosco la tua vita e soprattutto se davvero non hai altre relazioni” ribatte Marilù.

L’effetto di quelle parole è di rendere l’aria leggermente tesa.

A Marilù ritorna in mente la discussione avuta due notti prima quando ha detto di avere avuto una relazione ‘importante’ con una giovane donna di nome Mary e pensa che sia quella figura a creare disagio.

“Mary, quella puttanella come dici tu, è ormai storia passata e comunque buongiorno. Sappi che acqua passata non macina più!”

Quelle frasi hanno fatto sentire Francesca come una stupida che sta rovinando quel bel momento.

“Scusami Marilù, io non volevo …..” ma è un silenzio pesante a fare compagnia alle due ragazze.

Si vede che Marilù è un po’ risentita, gli occhi sono bassi ed è evidente la delusione.

Francesca non sa come scusarsi e per uscire dall’impasse si alza dalla sedia, si avvicina alla sua amante, delicatamente le solleva la testa, la guarda in volto, la bacia e poi la stringe a sé.

Anche Marilù si solleva dalla sedia e cercando di scrutare i pensieri dell’altra attraverso gli occhi, con voce sussurrata le dice “Se vuoi, se ti creo imbarazzo, possiamo salutarci ora e prenderci dei giorni di riflessione e ritrovarci un domani, se avremo voglia. Io non sono qui per metterti in difficoltà e non voglio che ciò accada”

Per una volta Francesca non pensa ma agisce abbracciandola forte, baciandola come se la amasse da sempre, lasciando che il desiderio che sente sulla pelle possa arrivare alla sua intimità. Ha solo voglia di sentire le mani dell’amica sulle sue tette e fa sì che le sue vadano sotto la camicetta, ma le mani non si soffermano solo sulle tette, vanno anche sul sedere, sui fianchi. Intanto le due incollate alle labbra vanno in soggiorno.

La pelle di Marilù è calda e morbidissima.

Marilù spoglia Francesca e, mentre si baciano, si lasciano cadere sul divano spettatore di tanti incontri di sesso da parte di Francesca.

La canottiera e la camicetta finiscono subito sul pavimento.

Marilù è attaccata alle tette di Francesca a cui abbassa i leggings e si lascia sfilare i jeans. Tutto finisce sul pavimento.

Le due sono assatanate. Marilù sale su Francesca, le bacia e lecca il collo e Francesca con le labbra le abbassa le spalline del reggiseno per baciarle i capezzoli, con una mano libera le tette dal reggiseno sganciandolo.

Così nuda la sente tutta lei su di lei.

Le tette dell’amante premute sulle sue, la eccitano.

Marilù la bacia e scivola sul ventre baciando lentamente ogni centimetro di pelle che la separa dal perizoma. Un raggio di sole forse opportuno entra dalla finestra e illumina la schiena.

Marilù la penetra frugandola con la lingua ed appena Francesca la sente dentro, si inarca; è bagnatissima.

Francesca spinge in avanti il bacino e lo ritrae ritmicamente come se dovesse scopare un cazzo ma stavolta è solo la lingua di Marilù la cui testa è incollata alla figa perché le mani sono sui capelli e seguono il movimento della lingua.

L’estasi è notevole e l’orgasmo arriva. Francesca urla senza ritegno e viene. È bella lei ed anche la sua amante.

L’orgasmo suggellerà un momento meraviglioso.

Francesca la fa sollevare e porta il volto di Marilù sul suo viso per baciarla ancora una volta, le morde le labbra e le morbide tette, scivola sotto il suo corpo perché ha un forte desiderio di assaggiarla e di capire se lì troverà il sapore di frutta oppure di tabacco, dato che Marilù fuma la sigaretta dopo il caffè.

La lingua non trova quei due sapori, trova un miele, dolce ed un clitoride pronto per essere titillato dalla lingua.

Marilù ansima apre le gambe al massimo, le ripiega alle ginocchia, così riesce a tenere ferma la testa di Francesca con i piedi e viene restando stordita dall’orgasmo.

Francesca torna alla sua bocca lentamente, bacio dopo bacio fa un viaggio tra il suo ombelico e le costole, gira intorno alle mammelle ed infine finisce sulla bocca.

È lì che sente il profumo di caffè e sesso.

Tra loro non c’è neanche una parola. Non esiste altro

Francesca prende un plaid e copre l’amica ed anche sé stessa, coccolandosi si abbracciano e Marilù appoggia la testa sul petto e bacia la fronte dell’amica.

È un momento perfetto.

La magia è interrotta dalla voce di Francesca che chiede sorridendo “E le brioche?”

“Se fai un altro caffè, possiamo provare a rifare colazione” risponde l’altra con un sorriso.

Francesca la scopre ed indossa un maglione di Marilù lasciato dalla lì dalla sera prima “Vado a fare il caffè!”

Anche Marilù si leva dal divano e mezze nude fanno nuovamente colazione.

“Ti va di stare qui con me oggi?” le fa Francesca.

“Sarebbe molto bello, ma alle diciassette dovrebbe passare a prendermi il mio ragazzo. Con lui devo vedere delle persone per un lavoro importante”

“Capisco! … e quando tornerai?” le domanda con un tono di voce dimesso che fa ripiombare la tristezza nell’aria.

“Tornerò dopodomani oppure venerdì sera, dipende dalle difficoltà che troveremo, però oggi posso restare con te fino alle quattro del pomeriggio, più o meno.”

“Bene! Mi sa che abbiamo circa sei ore per fare l’amore! Che ne dici di andare di là?” le fa Francesca.

Marilù si leva dalla sedia, la abbraccia e la bacia infilandole la lingua in bocca e si fa trascinare in camera e spingere sul letto sfatto su cui rimbalzano sia lei che il doppio dildo che avevano acquistato ed utilizzato che Francesca prende e nel mostralo, agitandolo per aria, ride e chiede “e questo?”

Marilù arrossisce e strappandolo dalle mani ribatte “Questo è colui che mi conosce dentro quanto te. Nei prossimi giorni mi mancherà perché averne due veri mi sa che sarà impossibile!”

A quel punto tra le due inizia una serie di risate, di orgasmi e dolcissimi silenzi che fanno passare velocemente le ore.

Poco prima delle 17 Marilù si leva dal letto, va in bagno, si lava e si riveste recuperando i suoi vestiti sparsi un po’ ovunque durante la battaglia amorosa.

Francesca la guarda per ricordare bene i suoi movimenti ed il suo corpo che sparisce sotto gli abiti.

“Mi spiace da morire amore mio ma devo andare” e dà ancora un bacio a Francesca sul cui volto compare un velo di malinconia cercando allo stesso tempo di reagire per non sentirsi come un cane abbandonato.

Un istante prima di aprire la porta che dà sulle scale a Francesca vien da dire “Chiamami. Non lasciarmi troppo tempo senza farti sentire, ok?”

“Non preoccuparti tesoro, non ti dimentico” ribatte Marilù che sigilla la promessa con un bacio.

Passano cinque minuti ed un suono sullo smartphone compare il messaggio “Ciao, eccomi. Spero non sia passato troppo tempo. Mi manchi già tanto”

La replica è stata “Sei davvero stupida”

Però Francesca apprezza molto che la prenda in giro in quel modo affettuoso che le strappa un sorriso e che le fa ricordare che, quando Marilù è a poca distanza da lei e la guarda, è fuoco puro passionale e dolce come poche persone.

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