Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

Francesca: racconti 24 e 25

By 14 Dicembre 2021No Comments

Francesca: racconti 24 e 25
Con Mirta al cinema (pub 24)

Francesca e Mirta hanno deciso di andare al cinema per vedere un film di Tinto Brass. Lei sapeva che lui è un regista di film erotici e l’idea di vedere un suo film in una grande sala, e non in una camera di casa, lei dava un’eccitazione particolare. Mirta diceva che avrebbe voluto vedere qual film per apprezzarne l’erotismo.
Francesca si chiese se dovesse comportarsi da ragazza esibizionista o morigerata, se il suo abbigliamento dovesse essere come di solito usa, cioè quasi nuda e disponibile agli assalti, oppure coperta nascondendo le sue parti migliori.
Il film che Mirta voleva vedere era “Fallo!”. Un titolo che a Francesca fa venire dolci brividi.
Francesca ha chiesto alla sua compagna di vita e d’amore come si dovesse vestire. La risposta di Mirta è stata “Visto che fuori fa freddo, mettiti una mia pelliccia”
Dal tono della risposta Francesca ha subito e senza indugi, capito che sotto la pelliccia ci doveva essere poco o niente.
Mentre girava per casa con indosso solo della bella lingerie si è ricordata che molti dei suoi amanti le avevano hanno detto che era l’immagine femminile con il potere di aumentare la seduzione mostrando fascino e piacevole personalità anche su altre femmine, sviluppando il senso di perdizione.
In effetti se Francesca è alla presenza di maschi diventa sfrenata e se ad ammirarla c’è una donna che le stimola i sensi, si perde completamente nel piacere sessuale.
Francesca si è anche ricordata di un’amica chele ha raccontato di essersi seduta nel buio di una sala cinematografica e molto lentamente una mano della compagna le aveva slacciato l’apertura della gonna intrufolandosi fino al sesso e l’aveva accarezzata a lungo fino a farla venire. Il fatto non l’aveva turbata negli anni giovanili, anzi, il rapporto intimo con un’altra donna era stato in seguito molto sereno e al momento erano ancora manti segrete. Nonostante tutto il fatto non ha lasciato in sospeso le loro voglie. In effetti l’amica di Francesca non aveva mai accarezzato una donna, anche se, a volte, le era venuto in mente ed aveva sognato il piacere di sfiorare con la mano le natiche, godere della morbidezza del ventre e di quella pelle così delicata che c’è tra le gambe. A Francesca le aveva detto che si era accarezzata nel suo letto, al buio, proprio per immaginare le sensazioni che s**turiscono nel toccare una donna. Nell’occasione si era accarezzata le tette immaginando che fossero quelle di una ragazza.
Francesca al cinema vorrebbe ripetere l’esperienza con Mirta che può farle realizzare ciò che ha sentito con le sue orecchie materializzando il sogno in compagnia di una donna matura sua amante.
Con la sua mente Francesca, sia durante l’attesa a casa, sia all’ingresso del cinema, non aspettava altro che l’ora di entrare nella sala cinematografica ed era eccitata, lo si vedeva perché si muoveva come se cercasse qualcuno o qualcosa. Lei stava immaginando di essere con la sua amante in un ambiente carico di ormoni, davanti ad un pubblico variegato, inoltre entrambe stuzzicate da una sequenza di schermaglie verbali, che all’improvviso, mandando a quel paese le inibizioni, si ritrovavano ad andare oltre ogni provocazione. Sia Francesca che Mirta hanno pensato che la trasgressione fosse obbligatoria.
Francesca ha immaginato il loro reciproco coinvolgimento basato sui loro reciproci caratteri che danno sempre precedenza ammirazione della bellezza dei loro corpi, anche se ben conosciuti ed ora eccitati da meravigliose e nuove emozioni. Infatti per loro è facile passare dallo sfiorare non tanto casuale degli indumenti alla carezza più intima oppure all’abbraccio e ad un bacio più coinvolgente. Come se fosse una situazione reale Francesca pensa a lei e Mirta che con voce gioiosa e squillante iniziano per scherzo e si trovano via via con la voce sempre più presa dal desiderio.
Francesca ha una grande fantasia e sogna Mirta, femmina di razza, allacciata ad altra femmina di pari razza, in una scena colma di grazia e femminilità, che la fa arrapare moltissimo. La sua eccitazione è arrivata al top e non può fare a meno di toccarsi i capezzoli ornati di piercing dorati.
Alla penombra della sala si allunga il capezzolo sinistro agganciando la barretta passante con le unghie e la mano destra che è già sul clito e subito vanno sulla fessura del piacere che gronda di succhi profumati e spandono ormoni.
Le due amanti non sono ancora fuori di casa e la ragazza, arcuata sulla poltrona, ritorna alla realtà ed apre le gambe davanti allo specchio e si ammira. Si vede bellissima e immagina che Mirta la tocchi e sfiori le parti più sensibili del suo corpo. Le dita di Francesca presa da quei pensieri stimolano il clitoride che è eretto e duro ed anche estremamente sensibile. Le sensazioni che lei prova sono difficilmente descrivibili ma sta godendo tantissimo.
Il ritmo delle dita aumenta, la testa va all’indietro, allinea i piedi alle gambe e li punta sul pavimento come dovesse camminare sulle punte come le ballerine arricciando anche le dita dei piedi, il suo copro si arcua al massimo ed ansima a pieni polmoni ed infine dalla sua bocca esce un urlo rapido e roco: è venuta.
Mi agito ancora, non leva le dita dal clitoride. I liquidi escono dalla figa e bagnano la mano. La frequenza di passaggio delle dita sul clito diminuisce. Si rilassa e tira un profondo sospiro. Infine si sente spossata ma soddisfatta.
La voce di Mirta la riporta alla realtà.
“Francesca, ti stai preparando?
“Sono pronta tra pochi minuti, tesoro!”
La sua voce l’ha rigenerata ed è di nuovo pronta e disponibile. Per Mirta lei è sempre pronta e per lei ha sempre tanta voglia di fare sesso.
Francesca agghinda la figa con un bel piercing a ciondolo e è indecisa se indossare qualcosa per tenerlo ‘segreto’.
Arrivata l’ora di uscire si avviano al cinema che non è tanto lontano e decidono di andare a piedi.
La pelliccia copre Francesca ma fa entrare l’aria fresca dandole dei brividi di piacere. Sotto la pelliccia indossa una minigonna, calze sorrette da un reggicalze e niente perizoma. Ha deciso di lasciare il suo sesso libero.
Una camicetta a maniche lunghe bianca aperta sul davanti completa il suo vestiario.
Di intimo non ho altro che le calze scure e scarpe a tacco da 10.
Mentre si parlava tra di loro a casa, Francesca se non ha inteso male ha intuito che Mirta al cinema nell’oscurità la vuole toccare nelle parti intime.
La zona più adatta per stare in intimità al cinema è la galleria. Lì non c’è molta gente e sono lontane da altri spettatori.
Quando il film inizia a causa del caldo Francesca apre la pelliccia, se la leva e la distende sulla spalliera della poltrona. Altrettanto fa Mirta e si tengono per mano come due donne innamorate.
Il film è bello e Brass ha fatto un film eccitante.
Già dopo 20 minuti Francesca si sente arrapata. Dai movimenti sulla poltrona si capisce che Mirta lo è già da poco dopo l’inizio. Mirta porta la mano sotto la sua gonna che ha tenuto sollevata facendo vedere a Francesca di essere nuda anche lei. La mano della giovane amante scivola tra le sue gambe inguainate dalle calze, sente i laccetti del reggicalze e poi la donna la guida sulla sua figa.
È un piacere unico sentire quel suo sesso caldo e ben depilato nella mano ed ancora di più qui al cinema davanti ad altre persone che potrebbero sorprenderle.
Lentamente inserisce un dito nella sua fessura e Mirta apre ancora di più le gambe affinché possa giocare meglio.
Francesca la sente muoversi con dei leggeri sussulti che indicano il gradimento dei tocchi. La figa è bagnata e la penetra prima con un dito e poi con due. Mirta le tiene la mano con le dita dentro perché le piace che la sua mante muova le dita nella figa.
Il loro sguardo è fisso alle scene del film che le tiene eccitate.
Francesca sente che Mirta si rilassa e spinge il bacino contro la mano ed allora lei con le dita sale a toccare il suo clitoride.
“Che bello! È duro e sensibilissimo!” dice a sé stessa Francesca che agita lentamente le dita intorno e Mirta le dimostra il suo gradimento sussurrando in un fil di voce in un orecchio “Continua! Sto godendo. Mi piace!”
La situazione è carica di erotismo. Lei gode molto e Francesca con lei perché lo stanno facendo in pubblico al buio davanti ad altre persone forse ignare del piacere che provano.
L’esibizione è ciò che Francesca gradisce e che la sua amante vuole. Il fare ciò che il perbenismo proibisce dà loro una carica eccezionale che le porta a continuare.
Distraendo la sua attenzione dalle immagini sullo schermo del cinema, Francesca si volta lentamente e vede Mirta con la bocca aperta respirando a pieni polmoni cercando di non farsi notare. Francesca che la conosce capisce che sta per venire.
Infatti viene agitandosi con un tremore intenso ma contenuto irrigidendo le gambe, con le sue mani che spingono la sue contro il suo grilletto. Quando poi apre le gambe ne mette una sulla figa a coprirla interamente ed infine viene abbondantemente.
L’attenzione alle scene del film non cessa.
Ora spetta a Francesca godere.
Anche lei è sciolta. Non vede l’ora di essere toccata.
Le immagini che ha davanti sono di una scena fortemente erotica.
I personaggi del film sono tre e tutti si siedono su un divano.
Il primo a muoversi è un maschio che infila la mano sotto l’abito della ragazza e rimane senza fiato per la sorpresa di toccare la pelle dove si aspettava di trovare la stoffa della biancheria intima. Lei fa scivolare la propria mano ingioiellata sotto la gonna dell’amica che a sua volta non si muove paralizzata dal pensiero del piacere che ne trarrà.

La scena del film è una dolce battaglia.
Le due donne si sbottonano, si svestono, si toccano, travolte dagli stimoli.
Cosa può esserci di più eccitante di quattro capezzoli che si incontrano, di quattro tette che si schiacciano a vicenda, dell’incontro di due pronunciati monte di venere?
Il pensiero dell’accoppiamento le fa accapponare la pelle al tocco di Mirta, il suo sesso freme anche alle carezze più delicate.
La scena che passa sullo schermo di due donne nude che premono e sfregano i corpi, una con l’altra traendone piacere, la sta facendo impazzire. Francesca ha gli occhi chiusi ed è ormai concentrata sulle sensazioni che le dita di Mirta le generano, le gambe sono aperte e la sua passerina depilata è completamente esposta e come se non bastasse è anche una fontana. Mirta continua nel suo lavorio indicandole sottovoce quel che mi vorrebbe fare se fossero le protagoniste del film.
Francesca apre gli occhi per un attimo per rendersi conto che la scena del film è quella del maschio, spettatore, frastornato che osserva lo scenario della meravigliosa nudità femminile. Le donne lo invitano dicendogli “Sdraiati con noi!” e lui si piega su di loro e le accarezza.
La frase è un invito a tuffarsi tra i corpi delle donne ormai eccitate che non aspettano altro che il maschio le faccia godere, ed è, inoltre, l’incitamento ad assaporare le loro lingue oppure far ospitare il suo membro maschile nelle loro bocche.
Supine, prima una poi l’altra, sentono il loro sesso aperto dalla lingua di quel maschio che le esplora, si abbracciano, incrociano le loro mani per strizzarsi e succhiarsi i capezzoli, si avvicinano reciprocamente all’oggetto del piacere una dell’altra in un turbinio di riti che tendono le corde più sensibili di una donna, non solo del film, e la innalzano alle massime sensazioni di piacere. Loro, non sazie, si scambiano piaceri con sapienza e dolcezza che solo le mani e la loro lingua sanno produrre.
Da pure femmine di razza gioiscono instancabilmente senza ritegno con sospiri ed urletti.
Si accorgono appena d’essere violate ripetutamente ogni qualvolta la loro figa viene a trovarsi vuota del sesso maschile.
Le due femmine protagoniste di quella scena del film sono sensibili alle loro reciproche carezze, ma non sono sufficientemente soddisfatte e non chiedono altro che essere scopate da un uomo, di essere continuamente penetrate.
Francesca non regge più perché Mirta continua a stimolarla. Lei non desidero altro che avere la sua intimità riempita, aperta e contratta per fare uscire sulle dita della compagna il sapore frutto della felicità. Francesca ha voglia di spruzzare sulle mani di Mirta ma vorrebbe che l’orgasmo non arrivasse mai e continuasse quello stato di estremo piacere in cui si trova.
Purtroppo il suo desiderio non è esaudito perché la sua amante con il suo continuo lavorio la fa scivolare sulla poltrona del cinema con le gambe apertissime sulla pelliccia. Dalla bocca di Francesca escono respiri profondi ed anche trattenuti per non dare agli altri spettatori l’impressione che stiano facendo sesso però, infine arriva un’esplosione di estrema goduria che causa uno spruzzo di sbroda. Mirta raccoglie la mano per trattenere il liquido e la solleva per assaporarlo con le labbra e con la lingua raccogliendo il nettare lattiginoso che cola.
Le bocche delle due donne si uniscono ed in un groviglio di lingue e si scambiano il resto del piacere ed al termine si distendono sulle poltrone abbracciate ed esauste.
Nel tempo passato ad amarsi hanno dimenticato il film dove il maschio si gode l’incantevole visione delle due femmine ancora in calore.
Il desiderio di Mirta e Francesca va a scemare.
Mirta è venuta e Francesca l’ha accompagnata nel migliore dei modi, come da un po’ di tempo avviene, nel mondo del piacere che dà la sua figa grondante del suo sapore.
Se non è amore cos’è?

25 – A casa dopo il cinema

Al termine del film, durante i titoli di coda, entrambe si sono ricomposte non senza toccarci ancora con delicatezza e discrezione.
Se qualcuno le avesse viste avrebbe avuto l’immagine di due gatte in calore.
Uscite dal cinema, con evidenti segni di ciò che avevamo fatto, sono andate dritte a casa. Nel percorso a piedi si sono tenute abbracciate e parlavano di loro e di quello che avrebbero fatto una volta arrivate in camera da letto.
I sorrisi e la felicità tra di loro era incontenibile perché finalmente Francesca e Mirta erano uscite ed avevano fatto qualcosa di azzardato.
Da come camminavano e dal rumore dei tacchi all’entrata a casa si poteva capire che le due donne in calore stavano per amarsi ancora.
In effetti così è stato.
Mirta ha steso la sua donna sul letto e lei al suo fianco baciandola appassionatamente facendole sentire la sua lingua in bocca. Francesca era ciò che gradiva tantissimo. Mirta l’ha baciata a lungo poi si è levata dal letto e si è spogliata di quei pochi indumenti che aveva addosso.
Le luci dell’abatjour facevano il loro effetto e la bellezza è apparsa come sempre insieme al seno turgido, ai capezzoli dritti e lunghi, alla figa depilata perfettamente, alle gambe snelle e toniche che eccitavano la sua ragazza sempre di più ogni giorno.
Francesca era persa in lei.
Mirta l’ha spogliata togliendole i pochissimi capi di abbigliamento che indossavo, non certo l’intimo che non era stato indossato “Levati da dove sei e mettiti davanti allo specchio, per favore, tesoro!” poi ha acceso tutte le luci della camera mentre Francesca si guardava allo specchio e vedeva lo sguardo di Mirta carico di libidine.
In quel momento erano due donne, una giovane e l’altra matura ma in piena vigoria, con solo le scarpe con i tacchi che slanciavano i loro corpi.
Mirta si è messa dietro Francesca e, guardandola allo specchio, ha iniziato ad accarezzarle le spalle, il collo e, poi, è arrivata sulle tette titillandole i capezzoli che si sono subito induriti. Gli anellini posti a suo tempo con il piercing hanno raggiunto uno dei loro scopi. Le dita di Mirta hanno giocato con loro donando alla ragazza sensazioni sempre uniche, facendola sciogliere di piacere.
Francesca si guardava allo specchio e si vedeva più bella ed arrapante che mai.
Mirta, finito il gioco dalle spalle, si è messa davanti a lei dandole le spalle con il viso verso lo specchio. Ora è lei a voler giocare.
Francesca la bacia sul collo, la lingua esplora i lobi delle sue orecchie, scende sulle braccia, ritorna sulle ascelle e scende sui fianchi per darle dei brividi.
La giovane ragazza con il naso sente i profumi di Mirta e la eccitano non poco.
Francesca si sta sciogliendo ed ha voglia di venire e di essere montata dalla mia amante ma pensa che quella notte debba essere lei a chiederlo.
Il seno di Mirta è splendido e non sembra che abbia poco più di venti anni rispetto a Francesca.
Improvvisamente irta si volta, la bacia profondamente passando a baciare il collo, le orecchie, i capezzoli e, scendendo velocemente, va al grilletto di Francesca già pronto alle sue attenzioni.
Francesca aspettava quella mossa ed allora apre le gambe e lei infila la lingua per stimolare il clito già eretto e dice sé stessa “Ecco! Ora vengo” invece irta si solleva, si allontana e va all’armadio dei sexy toys, ne prende uno e va a spegnere le luci lasciando solo una tenue lampada accesa.
“Voglio essere chiavata da te” dice a Francesca mettendole in mano un dildo munito di cinture per poterlo indossare cosa che la ragazza ha fatto senza difficoltà avendo altre volte indossato quello strumento.
Durante l’operazione di montaggio del dildo Mirta si è distesa sul letto mostrando le sue splendide natiche con al centro il buchetto posteriore e la sua figa ormai bella gonfia e bagnata già da tempo.
Francesca si era da tempo impratichita nell’indossare quello strap on; lo avevamo usato altre volte per amarsi. Aveva la loro misura; sembrava fatto per le loro fighe.
Francesca si leva velocemente le scarpe e sale sul letto. Mirta si sta sgrillettando e ansima.
“Amore, sbrigati, non resisto. Ti voglio sentire dentro!”
A Francesca non resta altro che avvicinarsi e penetrarla da dietro.
Quando il dildo applicato allo strap on entra in Mirta, lei sembra una cavalla impazzita che si agita e spinge all’indietro.
Per le veloci spinte date da Francesca il dildo esce velocemente dalla figa colante mentre la mano di Mirta sfrega il grilletto sempre più velocemente.
Francesca la incita a farsi scopare e lei risponde incitandola a proseguire sempre di più profondamente finché con un tremito ed un irrigidimento del corpo accompagnato da un urlo soffocato dice ”Sto venendo“.
Francesca si ferma con il dildo completamente inserito ma Mirta dopo averselo goduto fino all’utero, smonta da quella posizione lasciandosi cadere con il ventre sul lenzuolo e le gambe aperte restando immobile con il respiro affannato.
“È stato bellissimo. Era proprio così che volevo essere chiavata e venire così intensamente. Il film di Brass mi ha arrapato e lasciato un’eccitazione enorme. …. E tu?”
Francesca non ha risposto, l’ha fatta voltare e si è seduta su di lei facendosi leccare la figa pronta già da tempo.
Mirta ha scoperto il grilletto tirando verso l’alto il piercing Prince Albert ed ha lasciato che la donna la facesse venire.
L’orgasmo non ha tardato ad arrivare spruzzando anche il liquido che Mirta ha accolto con piacere nella sua bocca ingoiandolo tutto.
Francesca si è rovesciata in avanti cadendo sulla figa della sua amante che ha leccato per ringraziarla del piacere ricevuto. Altrettanto l’altra ha fatto con lei.
Infine si sono stese vicine una all’altra ed il sonno dovuto alla stanchezza dei ripetuti orgasmi le ha colte in un’ora imprecisata della notte.

Leave a Reply