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Racconti Erotici Lesbo

Francesca: racconto n.35

By 11 Gennaio 2022No Comments

Con Erica

Francesca con indosso una vestaglia corta che lasciava nude le gambe, parlava con Erica, una delle commesse amanti di Mirta, sedute in cucina a scaldarsi al sole. L’ospite indossava la divisa del negozio mentre Francesca era quasi pronta per uscire ed indossavo già le auto reggenti, le scarpe tacco 10 e niente altro perché aveva voglia di sentirsi libera tra le gambe. A dire il vero, voleva sentirsi libera perché aveva voglia di andare da Bianca a fare sesso con lei.
Francesca ha chiesto ad Erica quando ha scoperto il suo lato omosessuale.
E lei ha iniziato così il suo racconto.
Debbo dirti che mi sono sentita lesbica da sempre e non ho mai avuto un ragazzo, mai mai in tutti in sensi.
La mia prima esperienza lesbica l’ho avuta molti anni fa con una cara amica che mi era sempre piaciuta, che però era etero. Sembrava che avessi preso un grande abbaglio perché credevo, dalle sue mosse, dalla sua insistenza a stare con me, dalla confidenza che c’era tra noi, dai sorrisini che mi faceva, che lei si fosse innamorata di me.
Ora ti spiego.
Ero ancora a scuola e dovevamo fare una gita di 4 giorni, il che voleva dire tre notti passate in hotel. Dato che le stanze erano da 2 o da 3 letti ho chiesto a questa mia amica se volesse stare con me in camera. Lei ancora non sapeva che fossi lesbica. La mia proposta è stata accettata molto volentieri.
Quando le ho proposto la cosa non sapevo niente del sesso tra donne, era una provocazione per vedere l’effetto in lei ed era mia intenzione fare sesso con lei ma non per avere un’amante, era solo per avere un’amica come compagna di stanza. Comunque la gita è iniziata e lei si è seduta nell’autobus nel sedile al mio fianco ed ha avuto lo stesso comportamento di sempre senza però dare adito a pettegolezzi fra noi studenti. Presto però mi sono trovata ad affrontare la prima notte.
Pensavo a lei ed osservavo quello che faceva e mi piacevano i suoi movimenti. Ben presto è arrivato il momento di andare a dormire nel letto matrimoniale che era in camera.
Mi sono denudata dandole la schiena e mi sono messa il pigiama e poi tra le lenzuola. In quel momento ho visto che lei indossa ancora la maglietta del pigiama tenendo il reggiseno ed ho supposto anche le mutandine. Al che la guardo e le dico “Non è scomodo dormire con la biancheria intima?”
Lei mi ha risposto “Normalmente la tolgo ma sai….”
Guardandola in volto le ha detto “A me non dai fastidio, mettiti pure comoda”
Lei per qualche istante non parla, poi mi dice “Mmm … ok .. però mi cambio in bagno. Sai non sono disinibita come qualcuno ..” e mi ha sorriso.
Dicendo queste parole va in bagno.
Io, sapendo che si stava levando reggiseno e mutandine, ho cominciato ad eccitarmi. Ho messo una mano dentro i pantaloni del pigiama e mi sono toccata il grilletto, ho sentito i peli un po’ umidi ed ho capito che mi ero eccitata forse eccessivamente per la situazione ed allora ho cercato di calmarmi dandomi un ‘contentino’ leccandomi mie dita.
Poco dopo lei è uscita dal bagno e mentre veniva verso il letto ho visto che aveva appoggiato con lentezza il reggiseno e gli slip dove c’erano i suoi vestiti guardandomi con uno sguardo languido, poi si è messa sotto le coperte ed abbiamo spento la luce, ma non abbiamo dormito subito, abbiamo parlato un po’ e mi ha detto “Scusa se faccio la preziosa, ma sai mi intimidisco come una bambina piccola quando l’argomento è la…”
L’ho bloccata di nuovo e le ho detto “Ma si, tranquilla! Forse sono io troppo disinibita. È solo che ci conosciamo da tre anni e ormai sento una certa intimità tra noi due, un po’ come fossimo sorelle”
Alle mie parole abbiamo ridacchiato insieme ed ho continuato dicendo “Comunque hai un bel seno, è più bello del mio”
Lei, con tono preoccupato “Lo hai visto?”
“No no! Prima eri in reggiseno e mi piaceva la sua forma e poi io ho una seconda abbondante e tu … la 4 giusto?”
“No, la mia è una 3 abbondante. Comunque anche se il tuo è più piccolo non è brutto”
“Sì, hai ragione. Però il tuo è più bello” e detto questo le ho accarezzato un po’ il capezzolo sinistro.
Sul momento lei c’è rimasta male, ma poi la sua risata si è unita alla mia e subito dopo abbiamo deciso di dormire ma nella mia testa c’era lei e non riuscivo a levarmela dalla mente, la sognavo ma erano pensieri veloci che non ricordavo neanche in quel momento. Comunque ho continuato a pensare che era nuda sotto il pigiama ed ho cercato di contenermi dandomi in bocca, come contentino per calmarmi, il sapore dei miei umori.
Quando l’ho sentita russare ho capito che dormiva, mi sono avvicinata per azzardare un bacino sulla fronte e uno in bocca ma subito mi sono sentita in colpa ed ho pensato “Dai, no, lei è una tua amica e a lei non piaci!” e mi sono allontanata da lei cercando di dormire decidendo di non fare niente.
Il secondo giorno si è svolto tutto in normalità ed adesso ti racconto il punto caliente: la sera e la notte.
Tutto si è svolto come il giorno precedente, nella normalità, con sempre qualche incertezza da parte della mia amica nell’andare a dormire ma alla fine è finita come la prima sera. Durante quella notte non sono riuscita a chiudere occhio. L’idea di dormire accanto ad una ragazza, che ai miei occhi appariva bellissima, mi eccitava moltissimo pensando che fosse dovuto al fatto che fossero tutte emozioni nuove e mai provate e quindi più eccitanti. Sta di fatto che ero molto bagnata per l’eccitazione. Forse è stato un errore ma la mia decisione era presa: volevo baciare e toccare la mia amica. Non mi importava che fosse etero, avevo troppa voglia di farlo e così mi sono avvicinata a lei quando l’ho sentita dormire profondamente. Allora le ho messo una mano sotto la maglietta per toccarle le tette ed i capezzoli; l’altra mano l’ho messa direttamente nei pantaloncini ed ho iniziato con un lento massaggio della sua “passerotta” (mi piace chiamarla così) pelosa, come era la mia. L’indice l’ho passato sulla fessura tra le labbra, infine l’ho baciata delicatamente sulla bocca passandole la lingua sulle labbra.
Non molto dopo si è svegliata ansimando senza badare a chi la stesse toccando, forse perché l’eccitazione era molto forte, forse perché era la prima esperienza, forse perché era ancora addormentata e pensava che potesse essere un sogno, però sta di fatto che inizialmente è stata al gioco ansimando e muovendo il corpo in sintonia ma quando si è accorta che ero io che le avevo violato l’intimità, io la sua amica preferita e soprattutto una femmina che le stava dando piacere, allora ha esclamato “Erica che cazzo fai? Sei impazzita! Lasciami!” ed ha cercato di svincolarsi.
Io ormai ero partita. Sono rimasta zitta e le ho baciato il collo insistendo con la mano sulla passerotta che era molto bagnata. Lei ha continuato a svincolarsi ma io l’ho bloccata salendole sopra. Lei mi diceva di smetterla e intanto ansimava. Senza dar retta alle sue parole le ho bloccato le braccia dicendole “Lo so che ti piace. Dai è bellissimo, lasciati andare!” e le ho messo in bocca le dita bagnate dei suoi umori.
Lei ha fatto una smorfia dicendo “Schifosa! Dai, per favore!”
Io la guardavo nelle sue reazioni ma ero troppo presa dall’eccitazione per potermi fermare, quindi le ho abbassato i pantaloni ed ho infilato la testa fra le sue gambe.
Non avevo mai fatto una cosa del genere e non ero molto esperta, così ho leccato intorno e ovviamente sul grilletto mandandola in estasi.
Ansimava molto e, per paura che gridasse, le ho messo due dita in bocca che lei ha succhiato come un lecca lecca e siamo andate avanti a leccare fino a che lei si ha inarcato la schiena stringendo le gambe avendo un orgasmo che è esploso nella mia bocca.
L’eccitazione era alle stelle e sono venuta anch’io senza bisogno di toccarmi.
Per qualche minuto, forse anche di più, siamo rimaste immobili come fossimo in trance, poi lei si è messa a piangere e si è raggomitolata come un gatto, pensa che non si ha tirato su nemmeno i pantaloncini.
In quel momento sono tornata un po’ in me e le ho chiesto scusa provando ad abbracciarla ma mi ha allontanato e così mi sono allontanata e l’ho lasciata stare.
L’ho sentita piangere per almeno dieci minuti, poi ha smesso e mi sono accorta che si è addormentata.
In quei minuti mi sentivo un verme schifoso. La mia amica poteva anche dire che l’avevo violentata e quella sera non ho chiuso occhi nemmeno un po’ ed ho pianto un po’ anche io per qualcosa che pensavo fosse stata una violazione della sua intimità e per la rottura di una amicizia. Mi sono venuti anche molti rimorsi.
Il mattino dopo, al risveglio, la mia amica non mi ha rivolto nemmeno uno sguardo; sembrava offesa e nei miei confronti aveva un atteggiamento scostante. Quel suo comportamento lo hanno notato anche altri compagni di scuola in gita con noi, molti pensavano che stesse male, ma io sapevo che era rimasta turbata dalla notte precedente a causa delle mie azioni. Durante il giorno lei ha proseguito con lo stesso atteggiamento, finché è arrivata la sera ed entrambe ci siamo ritrovate nuovamente sole in camera a tu per tu. Lei senza dire una parola si è cambiata in bagno preparandosi per la notte e poi si è infilata sotto le coperte lasciandomi stupita. Pensavo che almeno mi dicesse qualcosa, invece niente. Così mi sono cambiata anche io mi sono mesa a aletto dando la schiena alla mia amica decisa a dormire e basta. Ormai avevo rovinato ogni rapporto con lei pensando che ormai mi odiasse.
Penso che fosse passata qualche ora, in cui ho avuto un vuoto di pensieri, ed ecco che succede quello che non mi sarei mai aspettata: la mia amica si avvicina e mi abbraccia, dicendomi “nessuno mi aveva mai toccato in quel modo. Nessuno mi aveva mai dato tanto piacere. Dai! Baciami ti prego” e me ha detto proprio sinceramente.
Ci sono rimasta di male.
Non mi aspettavo una reazione simile e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. La mia amica stava ricambiando ciò che provava, però io mi sentivo sempre in colpa e le ho detto che era meglio non andare oltre ma lei non ha ascoltato le mie parole ed è stata lei a baciarmi senza che io potessi dire o fare niente. Io istintivamente ho ricambiato il bacio e è stato molto intenso oltre che bellissimo. Lei mi ha preso una mano e l’ha portata sotto i suoi pantaloncini chiedendomi “Toccami di nuovo!”
È stato in quel momento che ho capito cosa volesse e che la nostra amicizia era intatta anzi più profonda ed ho fatto ciò che lei voleva perché volevo toccarla ancora; era una voglia irrefrenabile. Così mentre ci baciavamo, io la toccavo. Allora ho afferrato gentilmente la sua mano e l’ho infilata nei miei slip come aveva fatto lei con me. Lei timidamente ha iniziato a muovere la mano sulla mia passerotta e nonostante i movimenti casuali, mi è piaciuto.
Siamo andate avanti per chissà quanto tempo baciandoci e toccandoci fino a che siamo venute, prima lei poi io, con un forte orgasmo ed abbiamo finito per addormentarci in quella posizione.
L’indomani mattina mi sono svegliata felicissima e mi sentivo benissimo; ero alle stelle. La mia amica era già in piedi, era in bagno che si lavava i denti. Io mi sono levata dal letto e l’ho raggiunta, l’ho abbracciata baciandola sul collo proprio come si fa tra innamorati.
Lei si è voltata ed ho pensato volesse parlarmi, ma anche stavolta sono rimasta meravigliata aspettandomi la triste notizia della fine del nostro rapporto appena iniziato. Lei mi ha detto che mi ringraziava per i momenti di forte piacere e che era contenta di averli provati con me che ero la sua più cara amica aggiungendo che mi ringraziava per averle fatto scoprire il suo lato omosessuale, ma preferiva affrontarlo più avanti, quando sarebbe stata più grande e secondo lei più matura.
Non è che tutto sia finito. Ora, ogni tanto, mi capita di vederla, ci scambiamo dei baci di nascosto ma niente di più. Invece io vorrei averla almeno per un giorno per farle riprovare quel piacere e sapere veramente se da ragazza matura ha voglia di un rapporto lesbico. Io la sogno ancora in varie posizioni mentre fa l’amore con me.
Un giorno, Francesca, te la presenterò. Lei viene spesso in negozio a comprare e Mirta l’ammira tanto, ma anche lei, mi sa, che non è riuscita a fare niente.
“Ora, Francesca, ho soddisfatto la tua curiosità?”
“Bello! È stato eccitante sentirti. Mi hai ricordato i tempi in cui anche io ebbi le mie prime esperienze”
Parlandole mi sono sollevata dalla sedia e, portandomi dietro di lei, le ho poggiato le mani sul seno. Erica ha sollevato la testa guardandomi e sorridendo felice. Lo era come quando ci si libera di un peso mentale raccontando ad altri una storia intima che si ritiene essere proibita.
Francesca si è messa dietro Erica, ha abbassato la mia e le ha dato un profondo bacio andando ad assaporare la bocca e la sua lingua della commessa.
Non si sono dette una parola, le loro mani si sono incrociate aspettando entrambe che l’altra dicesse qualcosa.
Tutto è avvenuto improvvisamente, è stata una iniziativa spontanea nata dal loro istinto e dalle loro emozioni.
Francesca ha stretto di più la sua mano intrecciando le dita con quelle di Erica; l’altra mano l’ha passata sulle sue spalle attirandola verso di sé, ha appoggiato la testa alla sua e si è sentita molto eccitata e non è riuscita nient’altro che un semplice “Ciao!” a cui Erica ha risposto con un flebile “Ciao!” nel sollevare la testa per farsi baciare e, ovviamente, le loro labbra si sono adagiate in un bacio lento profondamente condiviso. Solo allora si sono sciolte.
Con Erica non c’era mai stata molta confidenza. Lei sapeva che Francesca era bisessuale, ma un rapporto lesbico con lei non l’aveva mai avuto. Sapeva che Mirta era la donna e l’amore di Francesca ma lei ogni giorno era anche l’amante di Erica che le dava piacere in negozio, tra una cliente e l’altra.
Francesca desiderandola la prende per mano e si trasferiscono in camera da letto; quella che nella notte precedente l’aveva vista amare Mirta alla follia. Nel camminare si chiedono, reciprocamente divertite, come sia potuto accadere tutto ciò.
“Se ci mettiamo ad analizzare i nostri pensieri finiremo a non fare ciò che ci viene voglia di fare e cosa vorresti fare con me”
Il suo “…e cosa vorresti fare con me” accompagnato da un dolcissimo sorriso e da uno sguardo intrigante ha aiutato Erica a sentirsi libera di dire tutto quello che le passava in quei momenti per la testa ed ha iniziato a dire “Ho voglia di baciare queste tue labbra così carnose. Ho voglia di accarezzare e baciare ogni centimetro del tuo corpo. Ho voglia di baciarti mentre stringo con le mani il tuo seno. Ho voglia scoprire il tuo corpo lentamente. Ho voglia di vederti muovere di piacere, di farti godere mentre ti accarezzo con la lingua”
Erica ha ansimato lentamente mentre la lingua di Francesca ha percorso lentamente il suo collo.
Mentre Erica parlava, Francesca ho portato le sue mani sulle curve del suo corpo fino a posarsi sullle sue tette che le sono state offerte proprio cercando le carezze.
“Voglio sentirti tremare mentre ti accarezzo” e subito dopo l’ha sentita rilassarsi completamente.
Nella camera da letto matrimoniale di Mirta esistono solo loro due, i rumori e tutto il resto è fuori e non lo sentono.
Le loro bocche si cercano aprendosi completamente per poi richiudersi a cercare di imprigionare la lingua dell’altra tra le labbra.
Una mano di Francesca si libera e accarezza Erica. Entrambe si muovono e godono la pienezza dei loro corpi,
Erica gode del piacere delle dita dell’altra che vagano sul suo corpo accarezzandolo titillando le parti più sensibili.
“Si, accarezzami! Toccami, così … ohhh!” ed in preda all’estasi Erica prosegue “Non so cosa sia, ma mi piace, ti voglio … hhhhoooaaahhh! cosa stai pensando di me?”
“E tu di me?” risponde Francesca fissando i suoi splendidi occhi.
Le due si fissano per un attimo e poi sui loro volti appare un sorriso di complicità, le labbra si ritrovano nuovamente, le lingue si intrecciano, la mano di Francesca corre a toccare la pelle nuda di Erica che le piace tantissimo e più la tocca e più diventa avida delle sue tette, dei suoi capezzoli che trova ritti e turgidi.
Baciandola le dice quanta voglia ha di assaporarla con la bocca, di succhiarla lentamente e Francesca lo fa con dolcezza e passione strappandole lunghi gemiti di piacere.
Intanto la mano continua a accarezzare il corpo della commessa, soffermandosi sulle sue cosce piene, avvicinandosi sempre di più al centro del suo piacere.
Francesca torna a baciarla in bocca, continuando a commentare i loro gesti per dichiararne il piacere provato scoprendo con gioia che anche all’altra piace parlare durante l’amore, sottolineare i desideri, le voglie e il piacere che si prova.
E’ Erica a dire quanto si senta eccitata, quanto miele esca dalla sua figa ormai in fiamme.
È la sua mano che guida quella della sua amante in mezzo alle sue cosce con un lungo mugolio di piacere. Più che umide, le sue mutandine, Francesca le trova fradice di umori ed accarezza a lungo con la mano aperta il pube, continuando a succhiare i capezzoli, fino a quando Erica, impaziente, la prega di toglierle il perizoma per godersi il contatto della mano direttamente sul suo fiorellino.
Francesca lo fa lentamente guardandola negli occhi e risale con la mano leggera che la accarezza dicendole che tra non molto scenderà a leccarla giù alla fonte del piacere, introdurrà la lingua in lei a stuzzicarle e succhiarle il clitoride.
A Francesca piace e trova bellissimo sentire il gemito di Erica non appena la lingua comincia a solleticarle il bottoncino. In quel momento la ragazza tenta di chiudere le cosce ma le mani di Francesca le tengono aperte e le allargano dolcemente mentre con la lingua entra il più possibile nella figa percorrendo quel sesso assaporando gusti unici e ineguagliabili.
Avidamente Francesca continua a slinguare Erica entrando il più profondamente possibile con la lingua in mezzo alle sue labbra da cui continua a sgorgare un dolcissimo miele non trascurando il clitoride ormai turgidissimo.
Le mani di Erica spingono la testa di Francesca verso di lei mentre, ormai senza alcun freno, continua ad incitarla a continuare chiedendole di succhiarla o di leccarla fino a che “Ora, sihhhh!!” e non riesce a dire altro.
Il suo corpo vibra, si scuote disordinatamente ed il suo miele sgorga improvviso a coronamento del profondo e lungo orgasmo che Francesca accoglie felice come un’assetata ad una fonte e non si allontana restando ancora con il viso tra le splendide e calde cosce, dando alla figa piccoli baci che fanno fremere Erica, poi risale lentamente, sul corpo, cerca la bocca, la bacia e le sussurra piena di libidine “E’ stato bellissimo!” accarezzandomi i capelli.
“Vedrai che farò di meglio” le risponde Francesca aderendo con il corpo a quello di Erica facendole sentire il suo desiderio non esaudito.
Erica si accorge dell’espressione strana di dispiacere che compare sul volto di Francesca “Francesca, tesoro mio, sai, io faccio l’amore tutti i giorni ma questa volta non è come sempre”
“Continueremo a darci piacere? In ogni caso questa sarà la scusa per vederci ancora, magari in un altro comodo letto” è la replica di Francesca la quale accarezza e bacia i suoi lunghi capelli mentre cerca di spiegarle “Quello che è importante è la passione, il piacere che ognuno di noi prova nel dare piacere all’altra. Quindi non è necessario che lo si faccia con la bocca. Se non te la senti, puoi farlo con le mani” e dopo qualche secondo “Lo si fa perché si è felici di far godere. Mi piacerà anche di più perché sei tu a farmi e lo fai con piacere” e dicendole questo prende la mano di Erica e la guida in mezzo alle gambe.
Erica è lentissima nel mandare giù le sue dita ma è una studiata lentezza. Con il capo appoggiato sul petto, i suoi occhi guardano dove passano le dita anche quando aprono le labbra della figa di Francesca dalla cui bocca escono gemiti e incoraggiamenti che fanno capire quanto sia apprezzata quella carezza.
Erica guardando il sesso di Francesca “Mi piace la tua fighetta, mi piace sentirti gemere, darti piacere”
I movimenti si sono fatti sempre più sicuri di donna che è abituata a dare piacere ad altre donne. Infatti quasi ogni giorno Erica è la partner di Mirta in giochi sessuali che vedono la donna godere ed a cui poco importa che la sua commessa goda o no sapendo bene che alla sera un maschio la chiaverà.
Improvvisamente Francesca vede Erica rialzare la testa che la va a baciare e poi “Francesca perdonami se non lo faccio bene, è la prima volta con te” e non c’è tempo per rispondere che è già nuovamente con la bocca vicino al clito a cui dà piccoli baci sulla punta continuando a stimolarlo piano e Francesca rabbrividisce quando la lingua di Erica si aggiunge alle labbra nell’accarezzarlo diventando finalmente padrona di quel sesso.
Presa confidenza, Rica si muove più speditamente ed allora “Si, tesoro, così!” la incoraggia Francesca “Mi piace, sei brava! continua. Dai, sali con le labbra, così! … oh, sì, stringilo ora con le labbra! … Continua così! … Toccalo con la lingua! … Bravissima! … Ti piace?”
Il movimento della testa e la bocca, che non lascia per un attimo il clitoride, la rassicurano del piacere nel farla godere con la bocca e per ringraziarla di questo dono Francesca accarezza la schiena di Erica fino a raggiungere i glutei sodi che accarezza e stringe mentre con i miei gemiti le trasmette i messaggi dimostrandole il piacere che prova e poiché le mani sono libere da impegni, scendono ancora a stuzzicarle la figa da dietro poggiando il palmo della mano tra i glutei ed anche il buchetto posteriore. Erica approva quelle carezze mugolando e aumentando il ritmo della lingua sulla figa e dopo un po’ Francesca si rialza e con una finta espressione di rimprovero le chiede di smettere “Mi stai distraendo. Voglio farti godere, ora … se continui così …
“Se continuo così, che succede? Voglio proprio vedere!” esclama Erica divertita, mentre le sue dita corrono a titillare il clitoride dell’amante di Mirta.
“Non vale!” protesta debolmente Francesca “Vuoi farmi impazzire?! Mi piace, sìhh! Ancora! Baciami le tette, ti prego, baciale!” e le dita che sono nella figa “Così…. Dentro! Infila un dito dentro! Succhiameli! Chiavami con le dita, siihh! Oh! Come vorrei che fosse un cazzo duro a riempirmi così!”
Le sue dita si muovono veloci dentro Francesca strappandole lunghi gemiti di piacere soprattutto quando Erica riesce a penetrarla con il dito medio e con il pollice sfrega il bottoncino ogni volta che affonda.
L’orgasmo di Francesca arriva prepotente, pieno, sconvolgente ed Erica se ne accorge vedendo l’espressione del viso ed esclama “Sei bellissima!” e si china sulla bocca che il piacere ha lasciato aperta dandomi un dolcissimo e profondo bacio mentre è ancora dentro con le dita massaggiando lentamente la figa.
“Sei proprio una sbrodolina!!” esclama Erica prendendola in giro.
“Adesso ti faccio vedere io! Dovrai chiedermi pietà!” ribatte Francesca a cui Erica controbatte con un’espressione deliziosamente maliziosa “Non ce ne sarà bisogno, tesoro!” e riceve le dita di Francesca dentro di lei “Piano, tesoro! Più piano, altrimenti godo subito. lasciami godere la tua bocca. Ecco, così! Leccala, brava!”
Erica sapeva come raggiungere l’apice del piacere per poi fermarsi e dedicarsi ad altre carezze.
L’espressione di Erica si è fatta maliziosa e trionfante.
Pochi colpi di lingua appassionati di Francesca le strappano nuovamente un lunghissimo orgasmo la quale avrebbe voluto che si guardasse allo specchio mentre godeva ma il piacere l’ha portata a reclinare la testa e a chiudere gli occhi mentre la sbroda sgorgava. L’intensità del piacere non le ha nemmeno dato modo di capire se Francesca la stesse ingoiando tutta ma, del resto, non avrebbe avuto importanza poiché ha goduto meravigliosamente.
Francesca è ancora tra le sue gambe a leccarla lievemente quando Erica si riprende e la attira a sé facendola rialzare. Le due si baciamo a lungo e solo ora si accorge che pronuncia il suo nome accarezzandole i capelli “Erica sei stata meravigliosa” e lei la guarda con aria ingenua e meravigliata “Non lo avrei mai detto, ma lo è stato anche per me”
Le due ragazze restano a baciarsi, accarezzarsi e, soprattutto, a parlarsi. Si raccontano le loro sensazioni, il loro piacere, la gioia di essersi aperte completamente l’un l’altra, senza freni o inibizioni, di essersi scambiate lunghi momenti di serenità.
“Solo stamattina non avrei neppure immaginato di poter fare l’amore così meravigliosamente appagante. Chi lo avrebbe mai detto che avrei leccato un bel grilletto per poi ciucciarlo e addirittura ingoiare tutta la sbroda, e con quale piacere! Ti confesso che mi è piaciuto, tanto che … ummh! mi sto bagnando di nuovo. Senti, avvicina con la mano! … Visto? Sono di nuovo eccitata. Che ne dici se ci facciamo un’altra leccatina?”
“Perché no?!” le risponde Francesca estasiata e vogliosa “Mi piace la tua sbroda. Ne voglio ancora. Senti come anche io mi bagno ancora?”
“Sento che si sta indurendo nuovamente, lo sento sempre meglio. Vorrei … oh! Vorrei sentirti ancora “ risponde Francesca guardandosi la fighetta.
“Si, amore, lo voglio tanto anch’io. Sarà più piacevole per te quando terrai cicciolino tra le labbra. Tesoro, usa la bocca come hai fatto prima! Ecco! Così! Lentamente! Tienilo con le labbra. Lo senti? La figa è già pronta a darti il mio ……. Ohhhh!!”
“Sei caldissima ed incredibilmente bagnata” dichiara Erica.
Francesca trattiene il respiro ed aiuta i movimenti di Erica afferrando i suoi glutei accompagnando i suoi movimenti. Le sue dita intanto si sono avvicinate al buchetto ed anche lei fa la stessa cosa e non resiste alla tentazione di accarezzarlo, all’inizio lentamente, poi sempre più decisamente fino a penetrarlo con l’indice.
“Cosa mi fai?” mugola Erica sulla bocca della sua amante.
“Niente che non sia per il tuo piacere, tesoro!” a cui segue la replica “Continua! Goditi tutto il mio cicciolino. Lo senti com’è duro? Lo sento che ti piace. Mi stai profumando le dita con i tuoi umori e anche il mio dito ti piace, vero? La sai che è nel tuo culo, tesoro? È quasi tutto dentro. Voglio tutto di te, amore, anche questo tuo bel culetto sodo. Con te tutto è meraviglioso”
Non so se Erica riesce a percepire quelle parole.
Il viso di Francesca ha un’espressione estasiata e si illumina ancora di più quando grida tante volte “Godo … godo … godoooo!!”
L’ultima vocale la pronuncia a bocca aperta per un lunghissimo e interminabile momento e poi si accascia esausta su Erica con la testa sulla sua spalla rilassandosi lentamente mentre il dito è ancora ben dentro di lei che la bacia e Francesca la abbraccia ringraziandola per l’orgasmo ritrovandosi la sua bocca calda, sempre più esperta, sempre più desiderosa di darle piacere.
Erica la lecca lentamente, divinamente, la prende in bocca e poi la succhia dandole una sensazione mai provata di piacere.
Francesca scosta i suoi capelli per guardarla ed incontra i suoi occhi che la guardano lascivi e le dice “Bevimi, amore, bevimi tutta! Sempre! Io mi perdo nella tua bocca golosa ingoiando tutto senza fermarti fino a quando capisci che mi hai preso tutta. Quando mi stringi e mi tiri verso di te, mi sento un corpo solo”
Così siamo rimaste a lungo abbracciate gustandoci ogni momento passato insieme.
A malincuore, alla fine, Francesca si stacca dalle sue labbra, ma “Hai detto che vuoi tutto di me? … sono tua! La prossima volta a casa tua però nel tuo letto!!” e proseguono a giocare e toccarsi dimostrando di essere due ragazze felici di fare sesso e dirsi tutto ciò che sentono nel farlo.

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