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Racconti Erotici Lesbo

Il ditalino di Carola

By 8 Gennaio 2024No Comments

Da diverso tempo Carola aveva scoperto il piacere solitario della masturbazione e si dedicava a questa dolce operazione anche tre volte o più volte al giorno. A parte di quella che si faceva al mattino prima di levarmi dal letto, le sue ore preferite per sditalinarsi erano dopo le 10 del mattino, la sera in bagno nello studio dove lavora e poi la notte quando la mente può sognare.
La mattina di un giorno di primavera, quando gli ormoni si svegliano ed irrompono prepotentemente, le è venuta tanta voglia di toccarsi il grilletto che richiedeva attenzioni senza sosta. La voglia di un solitario era tornata prepotentemente ma aveva preferito resistere ed aspettare di essere al lavoro per godersi più tardi da sola.
Tornata a casa a Carola è venuto in mente di andare nella soffitta di casa sua tra le scatole che contengono pratiche già terminate ed aveva paura di sporcare con la polvere la sua bella gonnellina blu cobalto e la camicetta traforata e ricamata. Eliminata la polvere lentamente con uno telo senza sollevarla, si è seduta su una sedia e sollevando con lentezza le gambe si ha levato il piccolo perizoma che usava per potersi sgrillettare più rapidamente ed anche meglio ed ha dato inizio alla sua operazione preferita. Nel farlo ha guardato accuratamente, con sguardo carico di voglia, la pelle liscia delle sue gambe slanciate ed i sandali alla schiava con un po’ di tacco allacciati alla caviglia e sostenuti ai piedi da una striscetta sulle dita.
Lei stava con le gambe spalancate e la fighetta larga, se la stava menando con gran piacere e, quando stava per venire, il ditino lo ha spinto sul clitoride raggiungendo un orgasmo incredibile.
Era ormai avanti nella sua goduria dandosi piacere e non si è accorta della presenza di Elena, una ragazza coetanea che abitava nel suo stesso palazzo. Questa ragazza non le era simpatica forse perché era carina come lei e più attraente i maschi. Loro due non erano mai andate d’accordo in nulla.
Era da un po’ che Elena la osservava. Anche lei si rifugiava nella soffitta accanto per le sue pratiche sessuali intime. Nel passare davanti alla porta della soffitta di Carola aveva visto la porta che di solito era chiusa e le è venuto istintivo fermarsi a guardare. Ha visto Carola sgrillettarsi e quei gesti l’avevano arrapata oltre il solito.
Proprio nel momento in cui stava per avere l’orgasmo, Carola voltandosi verso la porta se l’ha vista davanti con sguardo estasiato ad ammirarla.
Era inutile chiudere le gambe e cercare di nascondere il perizoma, ormai Elena aveva visto tutto e le ha esclamato “Ma brava la nostra santarellina che si fa i ditalini in soffitta!”
Carola si è messa a piangere per la vergogna, per la sua intimità violata e per la scoperta di un segreto da parte di una sua coetanea. Oltre a tutto ciò c’era anche l’antipatia per quella stronza che non si faceva i cazzi suoi.
Elena ha aggiunto “Adesso che lo racconterò a tua madre e alla mia, voglio proprio vedere che cosa dirai!”
Carola era disperata. Già si figurava l’incazzatura della madre e gli schiaffi che avrebbe preso per aver fatto una pratica che i genitori non avrebbero voluto ed anche la vergogna di dover far sapere quello che faceva quando andava in soffitta.
A Carola è venuto spontaneo dire “Ti prego Elena, non dire niente a nessuno! Se posso farti un favore, te lo faccio volentieri, ma tu mantieni questo segreto ed io ti ripagherò come vuoi”
Era la risposta che Elena aspettava ed entrata nella soffitta ha chiuso la porta a chiave e anche lei ha denudato la sua fighetta togliendosi le mutandine, poi con tono autoritario le ha detto “Adesso mi fai un ditalino e dopo vediamo che altro puoi farmi”
Quelle richieste di Elena le parevano eccessive ed aveva un po’ di ribrezzo nell’esaudirle. Carola non aveva mai fatto o pensato di poter giocare con il sesso di un’altra ragazza ma Elena ha insistito e le ha ordinato “O mi fai un ditalino, oppure vado subito da tua madre e le racconto tutto” facendola sollevare dalla sedia per sedersi lei con le gambe oscenamente aperte.
Elena era rossa di capelli e ovviamente aveva i peli della figa dello stesso colore.
Carola non aveva mai visto una figa che non fosse la sua e per di più rossa, era molto pelosa ed inoltre tutto non aveva un buon profumo, ma dal momento che ci doveva mettere la mano, ha iniziato a masturbarla malamente e controvoglia.
Ad Elena non piaceva il modo come la toccava ed allora e le ha dato un pizzicotto sulla guancia dicendole ”Lo so che puzza la mia figa. È da ieri sera che non me la lavo, ma se continui a menarmela così male te la faccio leccare”
A quel punto Carola cercava di sditalinarla meglio in modo che Elena venisse il prima possibile.
Nonostante la coercizione di Elena, Carola sentiva che il clitoride dell’altra iniziava a farsi duro ed era piacevole ciò che le stava facendo, avvertiva anche che Elena le stava aprendo la camicetta e, tirandole fuori una mammella, ha iniziato a leccarla succhiandole il capezzolo facendolo indurire e facendola eccitare ulteriormente.
Quella lingua era indemoniata sul suo capezzolo e quasi stava per venire. Elena l’aveva presa per il collo e d ha fatto sì che portasse la bocca sulla sua. Era quasi inevitabile l’eccitazione totale ed irreversibile.
L’orgasmo era ormai imminente, entrambe avevano superato il punto di non ritorno.
Le due si sono date un bacio con le lingue che si sono attorcigliate una con l’altra e inoltre Carola sentiva la mano dell’altra passare sulla fighetta.
Era la fine, Carola allargava le gambe e finalmente produceva una colata abbondante di umori e nello stesso momento veniva anche Elena.
Per la forte emozione provata si è dovuta appoggiare alla sedia, mentre l’altra è rimasta esanime sulla sedia respirando a fatica.
Dopo un tempo indefinito le due si sono guardate negli occhi e sono scoppiate in una risata rilassatrice che significava che avevano ritrovato e rinsaldato la loro amicizia.
Poiché Elena era più diretta, spudorata ed intraprendente le ha proposto ”Adesso mia madre non c’è in casa. Che ne diresti se andiamo giù? Prima ci facciamo una doccia, perché la polvere mi sta dando prurito, e poi potremmo ripetere, magari a letto, quello che abbiamo fatto qui ora, così stiamo più comode. A me sembra che ti sia piaciuto ma non voglio costringerti. Ormai la tua penitenza l’hai fatta e stai tranquilla che non dirò mai niente a nessuno”
Carola le ha subito risposto ”Ma sai che ti dico? che anche a me è piaciuto… e poi le cose in due vengono meglio che da sole, non ti sembra?”
Così chiusa la soffitta, Carola ha avvisato la mamma che sarebbe andata a casa di Elena.
Entrate in casa di Elena hanno chiuso la porta e sono andate direttamente nel bagno che era all’interno della camera di Elena.
Spogliatesi hanno fatto la doccia per togliersi di dosso il sudore della fatica sessuale precedente e per eliminare il brutto odore della fighetta di Elena. All’interno della doccia non hanno fatto altro che guardarsi una con l’altra e toccare i loro i corpi belli, giovani e flessuosi.
Carola era biondina e con una terza di seno, bellissime gambe e un bel culetto. Elena il seno più piccolo una seconda, bellissime gambe anche lei e vedere il suo sedere pronunciato era uno spettacolo molto attraente.
Quel sedere piaceva anche a Carola e lo ammirava anche da prima di quell’incontro e ne era invidiosa. Si vedeva da lontano che era sensuale e le consentiva di essere una giovane femmina molto ricercata dai maschietti.
Carola aveva il pube peloso, stessa cosa per Elena ma i peli della sua figa erano rossi e mandavano mille riflessi ammalianti come stelle quando esposti alla luce.
Carola ha aperto il getto dell’acqua e con il bagnoschiuma hanno iniziato ad insaponarsi.
É stata Elena che per prima ha messo le mani in mezzo alla figa dell’amica iniziando più a masturbarla che a lavarla seguita quasi subito da Carola che ha ricambiato lo stesso tipo di massaggio che stava ricevendo.
In poco tempo si sono trovate abbracciate a baciarsi con una passione che non credevano di possedere. L’orgasmo le ha colte abbracciate e strette come due amanti infuocate continuando a lavarsi le tette ed il sedere.
Mentre Elena insaponava Carola le ha messo un dito dentro al buchetto posteriore. Questo gesto ha trovato Carola quasi spiazzata; lei non aveva mai provato il dito nel culo ma provava piacere a sentirselo dentro e, quasi per imitazione, aveva fatto anche lei la stessa cosa con Elena e come le ha infilato il dito dentro ha sentito la sua amica godere immensamente. A Carola è venuto istintivo muovere il dito nel buco del culo di Elena e presa dalla frenesia ne ha infilato un altro per sperimentare la reazione dell’amica.
Nel sentirsi due dita dentro Elena è quasi caduta in terra per il godimento dell’orgasmo che provava. Carola le ha afferrato una mammella e la stava torturando. In quel momento Elena con la bocca spalancata ha chiesto un bacio che non ha tardato ad arrivare.
Anche Carola ormai era preda dell’orgasmo e si sono trovate insieme vicine ad averne uno lunghissimo.
Inoltre le due si stavano slabbrando il buco del culo con le dita che le esploravano entrando ed uscendo velocemente.
L’orgasmo le ha messe in ginocchio sotto il getto tiepido dell’acqua ed anche affannate ma non ancora soddisfatte una dell’altra perciò hanno continuato in quel bacio saffico interminabile.
Per essere più a loro agio e stare più comode, si sono rapidamente asciugate vicendevolmente ed hanno preferito andare sul letto dove si sono sdraiate e baciate in continuazione. Poi si sono sollevate e si sono pettinate a vicenda. Mentre Carola passava il pettine sui capelli ha chiesto ad Elena ”Lo vuoi fare un giochino con me molto divertente?”
Carola spinta anche dalla curiosità le ha risposto “Almeno Dimmi di che si tratta, non dirmi solo un giochino e basta”
Elena dal cassetto del comodino ha tirato fuori un piccolo vibratore e un falcone di crema bianca, poi si è messa alla pecorina sul letto e le ha detto “Adesso spalmami bene il buchino di crema, poi ungi bene il vibratore e me lo infili nel culo, poi, mentre me lo muovi avanti e indietro, con l’altra mano mi fai un ditalino. Mi raccomando! Il dito me lo infili un po’ nella fighetta e poi mi massaggi il grilletto. Lo devi alternare, così mi fai godere all’infinito. Sai, io ho provato molte volte da sola, ma viene male quando comincio a godere da sola ho difficoltà a fare tutte le cose insieme ed alla fine non mi piace molto ma in due viene meglio”
Carola poco prima di soddisfare la richiesta di Elena ha unto il piccolo vibratore ed il buchetto rosa esposto senza ritegna allo sguardo dell’amica. Dopo averlo fatto ha puntato il vibratore al centro dello sfintere del culetto di Elena iniziando a spingerlo dentro mettendo anche il dito nella figa. Ad Elena non è rimasto che godere di nuovo arrivando quasi a sbrodare
A quel punto Carola ha preso delicatamente il clitoride dell’amica con due dita ed ha iniziato a stringerlo e rilasciarlo. Questo ha procurato nella sua partner una sbrodata colossale ed ha dire in continuazione “ti prego non fermarti, continua. Oddio quanto è bello! Continua che mi fai morire!“.
Carola sentiva con la mano che la figa era diventata una fontana abbondante di umori.
Al terzo orgasmo Elena è crollata sul letto sudata e affannata, non capiva più niente essendo ancora preda del piacere profondo appena provato.
Carola ormai era troppo eccitata per fermarsi e si ha infilato due dita nel culo mentre iniziava a farsi un ditalino. Non ce la faceva più. Quello che aveva fatto l’aveva portata ad un livello tale che doveva sfogarsi subito, poi si è seduta sul letto vicina all’amica e le ha accarezzato il viso con amore.
Dopo un po’ di tempo, Elena si è ripresa dai molteplici orgasmi provati ed ha fatto mettere supina sul letto la sua amica, le ha sollevato e divaricato le gambe tuffandosi letteralmente con il viso in quel bosco leccando la figa veramente bene.
Carola ha sentito un piacere mai provato, nessuno le aveva mai leccato la figa e quello che le stava facendo Elena era veramente piacevole, ciò l’ha portata a sbrodare senza sosta fino al termine dell’orgasmo bagnando moltissimo con una grande macchia le lenzuola. Lei sentiva che gli orgasmi si ripetevano a pochi secondi uno dall’altro ed anche qualcosa le stava entrando nel culetto: era il vibratore della sua amica. Istintivamente si è allargata i glutei con le sue mani e non vedeva l’ora di sentirsi quel arnese dentro di sé.
Ormai lei era solo preda di un godimento senza fine. Aveva iniziato a lamentarsi sempre più forte e infine ha arcuato al massimo la schiena emettendo un ultimo spruzzo di sbroda per poi crollare sul letto. Era esausta e distrutta ma felice di aver provato la lingua sulla figa e il vibratore nel culo.
Elena le si è avvicinata al viso, lo ha preso tra le mani e si sono scambiate un bacio tenero dolce pieno di riconoscenza una per l’altra.
Dopo circa una mezzora di effusioni e complimenti, Elena le ha detto “Io avrei un’idea che vorrei dirti. Nel palazzo accanto c’è una mia amica con cui spesso ci scambiamo ditalini. È una bellissima ragazza bionda con lunghi capelli che ha la nostra età. Ormai siamo maggiorenni e nulla ci vieta di divertirci come vogliamo. Vorrei convincerla a partecipare a un nostro incontro. Potremmo iniziare io e lei e tu nascosta nella camera vicina. Poi improvvisamente esci fuori e ci sorprendi. Così io ho finalmente il modo di incastrarla e metterle questo vibratore nel culo. Lei non ha mai voluto. Non puoi immaginare che bel culo ha Francesca, questo è il suo nome. Tu non hai idea del piacere che mi faresti”
Carola ha annuito positivamente arrapata com’era ed Elena ha preso subito il telefono per chiamare Francesca. Le due al telefono hanno si sono date appuntamento per il pomeriggio successivo alle 16 ed ha aggiunto “Mi raccomando non darmi buca. Ho una voglia pazza di farmi toccare da te!”
Chiusa la conversazione rivolgendosi a Carola ”Conto anche su di te. Domani ci divertiremo veramente tanto…. e poi sai cosa ti dico, che domani quando viene io…. ma….. beh! Lo vedrai domani”

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