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Racconti Erotici Lesbo

Laboratorio per tatuaggi

By 13 Settembre 2021No Comments

Ero molto emozionata perché stavo per farmi il mio primo tatuaggio. Ho aspettato fino a ventiquattro anni per decidere di farmi tatuare per la prima volta. Principalmente perché ero figlia di un professionista molto noto e, soprattutto, perché lavoravo come modella professionista di costumi da bagno e, sia i genitori, sia i fotografi, disapprovavano i tatuaggi.
A ventiquattro anni avevo raggiunto un momento nella mia vita in cui avevo deciso che non sarei stata condizionata da nessuno ed il tatuaggio era una sfida a coloro che mi davano consigli di ogni genere non lasciando sfogo ai miei desideri ed allo sviluppo del mio carattere, inoltre almeno un tatuaggio era qualcosa che avevo sempre desiderato.
Una sera ho deciso che finalmente avrei fatto lo strappo alla regola.
Era di sera tardi quando sono entrata per il tatuaggio nel centro della città lontano dalla mia casa situata in periferia ed ero quindi convinta che nessuno che conoscevo mi avrebbe visto.
L’unica persona che in quel momento era al lavoro era una ragazza carina con i capelli rosa e gli occhiali scuri con le corna.
Non appena entrata lei si ha abbassato gli occhiali sul naso tanto affinché potessi vedere i suoi occhi profondi e penetranti accompagnati da un sorriso con le sue labbra dipinte di rosso.
Quando mi sono avvicinata al bancone dietro cui si trovava, lei si è alzata per venirmi incontro. Era alta circa un metro e mezzo, indossava una canottiera rosa che a malapena tratteneva le sue enormi tette, e una minigonna nera a pieghe così corta da non coprire la parte superiore delle sue calze a righe nere e rosa. Era evidente che il rosa fosse il suo colore preferito oppure il color code del locale.
“Posso aiutarla?” mi ha chiesto con un sorriso sul viso.
Ho risposto “Sì, vorrei fare il mio primo tatuaggio. La mia amica Susanna mi ha detto che un’artista di nome Christine è la persona a cui mi potevo rivolgere”
“Beh! Eccomi qui, l’hai trovata!” ha detto mentre si inchinava a metà per rispondere al saluto.
“É troppo tardi per fare un tatuaggio?” ho chiesto.
Poiché era già sera inoltrata, Lei ha guardato l’orologio e ha visto che erano le dieci meno un quarto, poi si è voltata verso di me ed ha detto: “Beh, normalmente chiudo molto prima, intorno alle nove, ma dato che sei un’amica di Susan e questo è il tuo primo tatuaggio, stasera farò un’eccezione per te”
Ha chiuso a chiave la porta in modo che nessun altro cliente entrasse nel negozio e mi ha chiesto se avessi un’idea di quale disegno tatuarmi o se volessi tatuare qualcuno dei suoi disegni che aveva a catalogo. Io già avevo scelto un disegno dopo tanti ripensamenti e tantissime prove fatte in segreto con dei disegni su pezzi di carta che poggiavo sulla pelle nel guardarmi allo specchio. Le ho consegnato un foglietto di carta con il disegno di una croce celtica che avevo disegnato io stessa.
“Bel lavoro, dovresti venire a lavorare per me!” ha detto guardando attentamente l’immagine “Quindi su quale parte del tuo corpo dovrei metterlo?”
Le ho detto che ero una modella di costumi da bagno e che non potevo farmi tatuare da nessuna parte del corpo che potesse rimanere scoperta e visibile dall’obiettivo delle macchine fotografiche durante le sessioni di shooting.
Mi ha risposto allegra con un tono un po’ malizioso che sul momento non mi ha fatto riconoscere la sua eccitazione “Conosco un posto perfetto dove mettere il tuo inchiostro! Posso metterlo sul ruo pube proprio sul monte di venere così le uniche persone che saprebbero che hai un tatuaggio siamo io, te e chiunque ti levi le mutandine!”
Ho riso alla sua battuta che mi è parsa banale ma ho pensato che sarebbe stato un ottimo posto perché aveva ragione su chi sarebbe stato in grado di vedere il tatuaggio.
Mi ha fatto fare il giro del bancone conducendomi in una delle stanze riservate dove svolgeva la sua attività, una volta entrate nella stanza, ha chiuso la porta ed ha preparato la sua postazione di lavoro. In pochi minuti ha finito di sistemare la sua pistola per tatuaggi, ha messo degli inchiostri di colore diverso in contenitori di piccole dimensioni ed era pronta per iniziare a lavorare su di me.
“Ora tesoro mio ho bisogno che tu ti tolga i pantaloni e le mutandine e poi ti devi sdraiare di schiena su questo lettino” mi ha detto mentre indicando un lettino imbottito posizionato nel mezzo della stanza.
Essendo un po’ nervosa ho esitato.
Percependo il mio nervosismo, Christine ha sorriso e mi ha assicurato che sarebbe andato tutto bene dicendomi anche che i tatuaggi non fanno così male come comunemente le persone lasciano intendere.
Le ho risposto spiegando che non era il dolore a preoccuparmi ma che era il fatto di non aver avuto mai prima di quel momento una donna così vicina a me nelle parti intime.
Lei ha fatto un ampio sorriso ed ha detto “Tesoro, sai su quante persone ho lavorato sulle parti intime? Non sono una pivellina. rilassati e vedrai che tutto andrà bene”
Mi sono sentita molto più tranquillo e mi sono levata i pantaloni e le mutandine, poi mi sono sdraiata nuda e senza vergogna o remore sul lettino ed ho aspettato con entusiasta di farmi il tatuaggio.
Christine ha indossato un paio di guanti di gomma ed ha iniziato a lavorare su di me. Ha spiegato tutto quello che stava facendo e perché me l’ha fatto fare proprio lì. Per prima cosa ha usato il sapone per pulire l’area su cui avrebbe lavorato dandomi una sensazione strana ma piacevole che mi ha fatto venire i brividi in tutto il corpo facendomi bagnare un po’ anche la figa.
Dopo aver pulito per bene la zona, ha tirato fuori un rasoio e ha rasato ulteriormente il mio monticello già liscio e ha posizionato lo stencil sulla zona che avrebbe tatuato. Ho capito immediatamente che sapeva perfettamente dove mettere l’inchiostro nella mia pelle ed ancora una volta ho sentito i brividi correre dalla mia figa ed in tutto il mio corpo.
“Ok tesoro, ho bisogno che scivoli sul bordo del tavolo e allarghi le gambe verso me” mi ha chiesto.
Ho fatto ciò che mi ha chiesto e lei si è seduta su un piccolo sgabello tra le mie gambe.
“Ok. La posizione è quella giusta. Quando tra poco inizierò sentirai un po’ di punture come fossero di spillo” ha detto Christine ed è subito iniziato il ronzio della pistola per tatuaggi.
Nei primi istanti avvertivo delle punture al limite della sopportazione, poi lentamente quelle punture mi sono piaciute perché miste alle vibrazioni della pistola; quelle sensazioni combinate si sono concentrate sul clitoride che si è indurito per eccitazione.
Per cercare di nascondere l’eccitazione mi sono messa a chiacchierare con Christine che continuava a lavorare al tatuaggio. Con lei ho parlato di tante cose. Ho iniziato chiedendole di come sia entrata nel mondo dei tatuaggi e di come abbia pensato di farli, le ho detto di come ho scoperto il mondo dei tatuaggi e di come mi sia convinta a farmelo fare. Ho parlato anche del mio mestiere di modella di costumi da bagno e di quanto fosse stressante ma allo stesso momento bello esporre il corpo seppur con le intimità coperte da dei triangoli di stoffa.
Quando si è parlato di come le sia venuto in mente di aprire un laboratorio per tatuaggi, Christine si è anche levata la camicetta per mostrarmi il suo tatuaggio in stile giapponese che le copriva tutto il braccio sinistro. Dopo avermelo mostrato mi ha chiesto se mi creasse disagio il levarsi anche il top che indossava per essere più a suo agio nel lavoro che stava facendo su di me ed ha avvalorato la sua richiesta dicendomi che si sentiva sexy ed inoltre che non voleva sporcarsi la maglietta che indossava con gli eventuali spruzzi di inchiostro ma riteneva di poco conto quelli che avrebbero macchiato il suo reggiseno di pizzo bianco.
Nel lavorare sul mio tatuaggio mi ha chiesto come se le avessi detto già qualcosa “Quindi stai vedendo qualcuno?”
“No, in effetti è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho avuto un appuntamento” ho risposto con piacere senza accorgermi che c’era nelle sue parole la voglia di sedurmi.
“Veramente? Una ragazza sexy come te non esce con nessuno? Avrei pensato che tu avessi almeno un ragazzo o che convivessi con qualcuno!” ha detto incredula.
“Oh, beh! La maggior parte dei ragazzi che incontro sono modelli e maiali totali. Loro sono particolari: o vogliono solo una scopata veloce, o sono così pienamente consci della loro bellezza che penso preferirebbero fare sesso con sé stessi, figuriamoci se sanno come compiacere una donna”
Subito dopo ho sentito la voce di Christine che diceva “Va bene, qui abbiamo finito. Ora resta come sei, non ti muovere!” ed ha appoggiato la pistola per tatuaggi sul tavolino da lavoro accanto a lei porgendomi subito uno specchietto per poter vedere il tatuaggio finito.
“Wow, sembra fantastico!” ho detto eccitata.
“Bene, sono contenta che ti piaccia. Lascia che ti pulisca” ha detto nel prendere un foglietto di carta assorbente da cucina. Poi con uno spruzzatore ha coperto con dell’alcol denaturato sul mio monte di venere dandomi la sensazione di freddo; l’alcol è servito a pulire con quel pezzo di carta assorbente la zona tatuata rimuovendo l’inchiostro sia dal mio monticello sia dalla mia figa. Nel farlo Christine ha prestato molta attenzione per assicurarsi che tra le pieghe delle mie labbra ci fosse ancora dell’inchiostro.
È stato in quei momenti che ho sentito l’alito caldo di Christine che mi bagnava il clitoride gonfio e le sue dita aprivano le labbra della mia figa nel pulirmi.
Con lei che mi puliva, piccoli brividi mi hanno attraversato il corpo facendo irrigidire i miei capezzoli mentre diventavo molto eccitata dal suo tocco. La mia figa non molto dolorante ha iniziato a colare ed avevo la sensazione che Christine ben sapesse cosa mi stesse facendo.
“Beh, da come appari quaggiù posso dire che è passato molto tempo dall’ultima volta che qualcuno ti ha fatto godere!” ha detto a voce bassa mentre metteva l’asciugamano di carta sul tavolino ma continuando a tracciare il contorno del mio buco che sembrava chiedere a lei l’elemosina di un ditalino.
Più eccitata che imbarazzata, l’ho guardata negli occhi ed ho detto: “È passato un po’ di tempo… da quando …..” e non sono riuscita a terminare la frase.
Christine mi ha sorriso ed ha fatto scivolare le dita sul mio clitoride ed ha contemporaneamente detto. “Forse dovrei farti la specialità della casa”
“I che cosa consiste?” ho chiesto mentre mentre un piccolo lamento di piacere usciva dalle mie labbra e lei proseguiva ad usare le dita sul mio clitoride.
“È difficile da spiegare, dovrei solo mostrartelo” mi ha risposto garbatamente in tono confidenziale.
Poi vedo la sua testa abbassarsi tra le mie gambe verso la mia figa fradicia.
Il suo respiro caldo è stata la prima cosa che ho sentito seguite dalle sue labbra morbide e carnose che sfioravano le labbra della mia figa molto sensibili. Christine mi ha baciato dolcemente, continuando a stuzzicare il mio clitoride e poi, senza preavviso, la punta della sua lingua dura e calda me l’ha passata dal fondo della mia fessura verso l’alto fin dove c’era il mio clitoride gonfio.
“Oh cazzo!” ho detto gemendo mentre le mie gambe si allargavano di più per favorire il contatto con la sua bocca calda.
Mentre Christine leccava e mordicchiava il mio clitoride che gradiva molto ciò che lei faceva, ha spinto un dito dentro di me e lo ha mosso ritmicamente accarezzandomi il punto G. Ciò ha fatto sì che la mia figa si aprisse ed io mi rilassassi spingendola verso di lei affinché coprisse il viso di Christine.
“Oh mamma, sì!!! Mangiami la mia figa!” Ho urlato con le dita e la lingua di Christine dentro di me.
Anche Christine godeva sditalinandosi ed i suoi gemiti erano attutiti dalla mia fessura molto caldo e vogliosa che muovevo come se scopassi sfregandola sulla sua faccia. I suoi gemiti provocavano in me vibrazioni e stimoli che mi hanno costretta a titillare violentemente il mio clitoride ed ero pervasa di brividi in tutto il corpo.
Ero così eccitata da Christine in quel momento che non mi sarebbe importato di essere vista, non mi sarebbe importato se fossi stata vista Christine dai miei amici e dai miei colleghi di lavoro. Ero abituata a sfilare praticamente nuda e farmi vedere fare sesso con Christine mi sarebbe piaciuto.
Seduta sul lettino, ho avvolto le mie gambe intorno alla sua schiena per tenerla stretta a me ed ho afferrato la parte posteriore della testa di Christine per aiutarla a guidarla nei punti che volevo mi leccasse.
“Oh sììì! Cazzo!!” Ho urlato mentre il mio corpo iniziava a tremare e la mia figa iniziare a dare i miei succhi alla lingua di Christine fino a venire. Sono venuta moltissimo ed i miei umori sembravano sgorgare da una sorgente; era un fiume di di umori e di qualcos’altro. Mi guardavo spruzzare ovunque ed ho quasi affogato la povera Christine.
Il suo viso era coperto dai miei umori vaginali dolci ed appiccicosi. Ho visto il mio nettare caldo gocciolare dal suo mento per poggiarsi sul suo petto.
Lei si è sollevata dallo sgabello su cui era seduta e si ha levato la gonna e le mutandine nere che indossava poi si è fatta strada con i baci sul mio corpo spingendomi fino a stendermi sul lettino imbottito.
Una volta che mi ha messo come voleva, ha girato il suo corpo restando su di me facendo sì che la sua figa completamente depilata fosse alla distanza di un respiro dalla mia bocca calda. La mia lingua si allungata ed ho allargato le pieghe bagnate della sua ancora stretta fessura. La sua figa sapeva di muschio e di dolce inebriandomi. Io leccavo e bevevo i succhi che uscivano da lei.
Christine ha iniziato ad accarezzarmi il buco del culo con l’indice mentre leccava il mio clitoride sporco e imbevuto di sperma. Mi stava facendo un ditalino con i fiocchi e nel contempo mi mangiava la figa. Tutto ciò per me era troppo da sopportare e quella notte sono venuta una seconda volta. Quando sono venuta la sua bocca non è stata sufficiente a ricevere tutto ciò che le davo. L’orgasmo è stato fortissimo ed ho squirtato così tanto che ho allagato il lettino su cui eravamo ed i miei succhi sono anche andati sul pavimento.
Christine non è stata meno di me.
L’ho sentita urlare “Merda, sto per venire!” mentre le mangiavo la figa più velocemente.
Lei ha allargato le gambe ed ha premuto la sua figa sulle mie labbra ed ha iniziato a strusciarsi forte contro di esse.
Ho chiaramente sentito la sua figa bagnata sul mio mento mentre iniziava a tremare per l’orgasmo che arrivava. Infine ha gridato ancora una volta mentre ha iniziato a spalmare il viso con i suoi umori dolci ed appiccicosi.
Entrambe siamo venute agitandoci per alcuni minuti fino a quando Christine si è girata così ci siamo trovati faccia a faccia. È stato quello il momento in cui per la prima volta mi ha baciato profondamente.
Mentre ci baciavamo ha messo una delle sue gambe tra le mie in modo che le nostre calde fighe combaciassero ed ha iniziato a dondolare i fianchi contro il mio squarcio ancora gocciolante.
Lei ha spinto forte la sua figa contro il mio clitoride e con i suoi ed i miei umori mischiati insieme è stato facile farla scivolare. La morbidezza delle pieghe della sua figa liscia, con la turgidezza del suo clitoride gonfio che sfrega contro il mio quella notte mi ha fatto sentire una troia avvezza a fare sesso senza remore. Allora ho afferrato con entrambe le mani il suo culo non grande e l’ho aiutata a scoparmi più forte mentre andando incontro alle sue spinte con le mie. La sua figa calda e appiccicosa diventava sempre più bagnata ad ogni colpo dei suoi fianchi così come la mia figa.
Mi rendevo conto che stavo facendo sesso con una donna e mi piaceva molto. Christine era brava ed a me piaceva molto come mi portava all’orgasmo. Non ricordavo da quando avessi avuto due orgasmi consecutivi e non mi ponevo problemi se ne fossero arrivati altri quella notte.
Infatti è arrivato il terzo.
“Ecco, fottimi forte, sono una puttana!” ho gridato mentre mi avvicinavo a venire nuovamente.
Penso che quella mia frase no certo molto letteraria ma utile a volte nell’intimità l’abbia eccitata per davvero perché i suoi occhi si sono chiusi per godersi quei momenti ed ha emesso dei rantoli e delle urla soffocate fino a quando mi ha detto ad alta voce che stava avendo un altro orgasmo.
Ero a digiuno di sesso da un po’ di mesi e poiché lei era sopra di me, sfregando i nostri clitoridi insieme, Christine mi aveva spinto oltre ogni limite da fino a quel momento raggiunto.
Tremavo quando la mia figa ha iniziato a spruzzare il mio liquido caldo e umido sulla figa affamata di Christine ed anche sulla fessura del mio culo.
“Cazzo… cazzo… cazzo… cazzo…” sono state le uniche parole che Christine ha detto nell’iniziava a venirmi addosso. Lei mentre veniva mi baciava, mi mordeva il collo e tremava in modo incontrollabile.
Dopo qualche minuto dall’orgasmo Christine si è levata da sopra di me ed è caduta sul pavimento ancora tremante. Io l’ho seguita levandomi dal lettino per abbracciarla e tenerla stretta a me, accarezzandole delicatamente il corpo.
Appena ripresasi, Christine mi ha baciato dolcemente sulle labbra e poi mi ha chiesto “Spero che ti sia piaciuto l’orgasmo speciale?”
Quella sua domanda mi ha fatto sorridere ed esclamare a bassa voce guardandola negli occhi “Mi è piaciuto così tanto che voglio vedere quali altre offerte speciali hai!” ed ho poi ridacchiato per la mia pessima battuta.
Christine ha mantenuto la sua parola e quella notte mi ha fatto provare ogni sorta di ‘specialità’.
Nei sei mesi successivi a quella notte ho fatto sesso con lei molte volte ed anche a lungo e poiché eravamo una bella coppia di lesbiche abbiamo deciso di convivere e condividere il lavoro.
Infatti dopo sei mesi da quella notte ho lasciato il mio lavoro come modella di costumi da bagno ed ho iniziato una nuova carriera come modella fetish, specializzandomi in tatuaggi erotici e piercing per sole lesbiche.
Ho così scoperto che potevo fare più soldi ed avere Christine farmi nuovi tatuaggi o rinfrescare uno dei più vecchi.
Negli ultimi mesi ho anche scoperto che lei è bisessuale e ciò non mi dà fastidio. Ogni volta che fa sesso con un maschio, al ritorno a casa, mi dà sempre un orgasmo in più.
Ora vorremmo sperimentare il sesso a tre nei giorni in cui un amico l’aiuta con il ‘lavoro’.

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