Skip to main content
OrgiaRacconti di DominazioneRacconti Erotici Lesbo

Nella polvere : di nuovo al mio posto

By 25 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Il giorno dopo andai a lavoro ben sapendo che sarei stata licenziata: cazzo! due giorni e di nuovo a casa. Non vidi Lella n&egrave chiesi di lei .
Rosanna: “Avanti Monica, vieni e siediti, ti aspettavo.Come va da ieri a oggi? Bene immagino.Come sai dopo lo scherzo di ieri,anzi l’affronto che mi ha riservato lei e la tua vigliaccheria, dovrei licenziarti. Ma voglio essere benevola con te.Vedi cosa ho in mano? E’ un foglio che sono riuscita ad avere da mio marito. E’ nei fatti un documento che… insomma per farla breve , la tua casa ora &egrave mia, nostra se vuoi. Come ti ho già detto avrei voluto una persona fidata, che mi capisse e collaborasse e mi insegnasse, che fosse disponibile: ti voglio dare una possibilità. Entro le sei di sera fammi sapere se ti va di restare oppure no.Ciò che ti aspetta e che mi aspetto lo sai. Non voglio servette in divisa, cameriere, ne bevitrici di urine o leccapiedi o mangiatrici di feci.” Vedendomi un po’ perplessa aggiunse:” sai quello che voglio, non fare finta di non capire. Ah ,dimenticavo, la tua amica Lella, non la vora più per noi.Ora vai via e fammi sapere, anche per telefono”
Non mi alzai neppure, non avevo scelta, dovevo accettare: “Accetto, va bene. Rimango e accetto le sue condizioni. Posso continuare il lavoro?”
Lei:”Certo vai pure”. Ero appena arrivata nella mia stanza che suonò il citofono interno,era il capo che mi disse: “poi andiamo a pranzo al solito posto”.
Arrivate al ristorante fummo accolte,anzi lei in verità, con la solita disponbilità: “Signora Rosanna &egrave un piacere rivederla. La stanno aspettando al piano di sopra nella stanza interna. Prego ,vi accompagno”
Quando entrai vidi che c’era Lella e il direttore di banca, quello sciagurato che mi aveva detto che non avevo più un centesimo e che la casa era a rischio.Certo lui sapeva. Stranamente il tavolo era apparecchiato per cinque ma noi eravamo in quattro. Mentre mi accomodavo vidi che la finestra dava su un giardino e,rispetto alla stanza precedente che avevamo usato tre giorni prima,era decisamente silenziosa e ben arredata: i divani doveva averli forniti proprio il mio capo.
Rosanna:”Bene direttore mi fa piacere che &egrave stato di parola mentre i serpenti cercano sempre di avvelenare e stritolare chi se li porta al seno, vero Lella?” La poveretta diventò rossa come un peperone e parlò così: ” Non credevo che questo stronzo fosse così stronzo.Avevo chiesto delle informazioni su Monica, &egrave vero, avrei voluto e vorrei vederla nella polvere, poi ho chiesto un piccolo prestito personale, devo pagare l’affitto e questa qui mi ha pure licenziata.E cosa mi succede? Che penso di dover andare a letto con questo viscido pelato, che mi ha detto che se fossi stata gentile con lui, avrebbe concesso qualcosa…e mi ritrovo io con dei serpenti come voi” Il direttore di banca, come tutti quelli come lui,cio&egrave carogne, disse: “Ma signora Lella , le ho detto che avrei visto, e che mi avrebbe fatto piacere riparlarne a pranzo. Per sapere meglio di cosa ha bisogno ho invitato il signor Mario, che &egrave il suo padrone di casa, così ci dirà lui se e di quanti soldi ha bisogno per sistemare le cose e …” la porta si aprì,era il signor Mario: un tipo over sessanta , leggermente curvo, con occhiali e capelli pepe e sale, vestito in abito blu. Rosanna disse: “Signor Mario” E lui si avvicinò e salutò il mio capo, e noi altri con un saluto generale, dopo di che me lo ritrovai seduto a fianco mentre dall’altra parte lui aveva,come vicina, Lella che a sua volta aveva di fianco il viscido direttore.Quest’ultimo disse: “Propongo di mangiare e di parlare dopo di affari” Ma Lella non toccò cibo, mentre io mi limitai ad assaggiare l’antipasto e mangiare il primo. Rosanna disse che visto che non si voleva terminare il pranzo si poteva parlare direttamente di affari,sempre che Lella e io fossimo d’accordo. Avevo qualche obiezione e ,ritrovato un po’ di coraggio ,merito forse del cibo, dissi:”Signora Rosanna mi pare che io non abbia questioni in sospeso, o sbaglio?” Lei subito incalzò:”A te forse sembra così ma vorrei che ora ti spogliassi e ti mettessi per benino a pancia in giù sul bracciolo del divano”
Io:” Ma Signora perch&egrave mai dovrei?”
Lei:” Non farmi incazzare o domani sei in strada come lei.Avevi accettato stamattina o sbaglio? A questi signori devo un favore e saranno loro a chiavarti” I due si alzarono, il vecchio Mario andò e chiuse a chiave la porta e disse: “So che non entra nessuno ma &egrave per non far andare via le due sua amiche Signora” . Al che Lella disse: ” Non ho niente da spartire con voi tre, che cazzo vuole lei Mario?E lei direttore?” Mentre mi spogliavo mostrando le mie forme generose e accendendo di desiderio i due uomini, notai che Rosanna si era sollevato il vestito e infilata una mano se la passava ,attraverso le mutandine, sul sesso, pregustando uno spettacolo per lei e gli altri uomini, di sicuro piacevole. Gli uomini seguivano il mio esempio, mentre lei continuava a protestare. Rosanna disse: “Lella potrei anche ripensarci ma ora se tu ti spogli e ti metti ,come sta facendo adesso Monica, sull’altro bracciolo del divano, il direttore penso ti darà il tuo prestito e il signor Mario, ti accorderà una proroga per il pagamento dell’affitto arretrato. Allora che ne dici?” Lella restò pensierosa,mentre vedevo i pantaloni dei due uomini che calavano, e le protuberanze,notevoli a dire il vero vista l’età,che già mostravano le loro mutande. Era da tempo che non prendevo un cazzo vero,e ora ne avevo addirittura due. Certo loro erano schifosi,ma non potevo scegliere,almeno non ancora. Lella.” E va bene” . Si alzò, bevve un bicchiere d’acqua e iniziò a spogliarsi. Lo capii perch&egrave vidi il suo padrone di casa ,che di certo l’aveva sempre desiderata scopare, osservare immobile le notevoli forme che venivano liberate dai vestiti. Lella si avvicinò e mi mollò un sonoro sculaccione e ,poggiandosi a pancia in già sull’altro bracciolo, disse :”Sono pronta”. E Rosanna indicando Lella e la sottoscritta disse: “Prego, servitevi pure.”

Leave a Reply