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Racconti Erotici Lesbo

SERENA E SIMONA

By 3 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Simona e Serena

Simona e Serena

E’ un pomeriggio talmente torrido che nessuno , credo ,
abbia la forza di fare il bencheՠ
minimo sforzo fisico. L unica attivita fisica concessa oggi” e’ gettarsi sotto una doccia
gelata e godersi per ore il massaggio degli schizzi freschi’ sulla pelle. E’ appunto quello che mi
accingo a’ fare quando squilla il
telefono. Sono Serena, posso venire a farti un salutino? Li conosco bene i
salutini di Serena. Abita a qualche chilometro da qui, per caso l ho conosciuta
in internet e quando , ben presto , ci siamo confessate le reciproche passioni
, ed abbiamo scoperto di abitare nella stessa provincia , e’ iniziato un vero e
proprio rapporto di amicizia’
piuttosto profonda. Quando suo marito non c’e’ e quando sa di trovarmi
sola , Serena arriva e si diverte un sacco insieme a me. Il gioco diventa
sempre piu’ coinvolgente e trasgressivo . Mi sento rimescolare tutta dentro.
Che’ cosa si sara’ inventata,
questa volta , la dolcissima , languida, vogliosa Serena. Mi getto sotto la
doccia velocemente , indosso solo un perizoma ed una vestaglietta da casa quasi
trasparente. So bene che a Serena piaccio moltissimo quando sono poco vestita.
Aspetto con ansia l arrivo della mia adorata porcellina . Ho voglia di godere ,’ sono ansiosa di scoprire quale nuovo
gioco portera con se nella borsetta. Abbiamo usato di tutto , sino ad oggi.
Oggetti di casa, flaconcini da bagno , verdure e frutta dalle forme piu adatte
ai nostri desideri segreti. A Serena non piacciono affatto i dildo ed i
vibratori, si eccita moltissimo quando riesce a scovare, magari in cucina, un
oggetto qualsiasi , purche abbastanza grosso e liscio per penetrarmi e farmi
gridare. E’ molto altruista, la bella Serena. Si occupa di me e del mio piacere
quasi la sua fosse una missione. Raramente pretende che io la lecchi. Fra le
sue mani sono totalmente passiva e subisco , con estremo piacere, tutte le
manipolazioni e le fantasie che la sua libidine le suggerisce. Mentre sto
fantasticando sul divano e , confesso , mentre la mia patatina si bagna gia’
copiosamente , sento il campanello. Vieni’
, piccola troia , le dico. Ti apro subito il cancello . Purtroppo non
c’e’ Serena al citofono. Una voce maschile mi schiaffeggia . Sono il tecnico
della caldaia ,signora. Mio dio , me ne ero dimenticata. Gli apro . Alla porta
c’e’ un bel ragazzo , piuttosto giovane , moro ed abbastanza alto. Mi guarda
con aria curiosa, mi rendo conto che l abbigliamento non e’ quello piu’ adatto
a ricevere un tecnico delle caldaie, cerco di coprirmi in qualche modo e lo
accompagno nel locale al piano terra, dove potra occuparsi del guasto . Poco
dopo arriva Serena. Finalmente. Entra e subito mi abbraccia, infila le sue mani
sotto la vestaglietta e strizza entrambi i miei capezzoli , mi infila la lingua
in bocca e mormora parole sommesse di voglia e desiderio. Fermati, non possiamo
, giu’ in caldaia c’e’ il tecnico. Serena sorride. Il tecnico avra da fare . E
quando avra finito ti chiamera .Perche dobbiamo rinunciare per colpa sua . Lo
sai che fra poco partiro per le vacanze e per tre settimane non potremo vederci
, tesoro, ho tantissima voglia di te. Convinco Serena ad andare in camera da
letto. Stare in soggiorno mi parrebbe una vera imprudenza. Se il ragazzo
salisse all improvviso ci coglierebbe in atteggiamenti non proprio ortodossi.
Serena si dichiara favorevole e, palpandomi le chiappe sotto la vestaglietta ,
si avvia con me verso la’ camera da
letto.

Lasciamo tutte le porte aperte, cosi avremo modo di sentire
gli eventuali richiami del ragazzo , nel momento in cui il suo lavoro
fosse’ finito. Serena mi spinge
subito sul lettone, si sdraia sopra di me e’ porta a termine il compito iniziato all ingresso. La sua
lingua mi fruga il palato, si unisce alla mia, le sue mani mi accarezzano con
volutta e presto sento il suo dito andare in cerca della mia intimita bagnata.
La sua bocca ora afferra un capezzolo e lo succhia con forza, lo morde, le mie
cosce si aprono per permettere alle sue dita di penetrare in me. Simona, ma sei
fradicia, sei proprio la mia porcellina preferita. Estrae due dita bagnate
dalla mia fica e mi costringe a succhiarle. Si libera in fretta e furia degli
abiti e mi toglie il perizoma e la vestaglietta. Getta’ tutto per terra in un angolo ed ora la
sua bocca si avvicina con decisione alla mia micia depilata. Le sue mani
dilatano le labbra e presto la punta della sua lingua va a stuzzicare il mio
clito, pronto e gia eretto. Serena e’ una professionista . Succhia il piccolo
cazzetto’ in modo tale che io senta
tante piccole scosse elettriche. Si ferma e rotea la sua lingua dolcemente, per
poi riprendere a succhiare e a mordere quel bottoncino quasi con violenza.Mi
sento aggredita da ondate di piacere incontrollabile, cerco di trattenere le
grida che mi vengono alla gola pensando al tipo al piano di sotto.

Serena ora afferra la sua borsetta e mi guarda con un
sorriso indescrivibile. Guarda che bel gioco ti ho portato oggi. Oggi sono
stata al supermercato ed ho fatto spesa per te. Estrae una carota gigantesca ,
dalla punta semi tonda, che credo sia impossibile utilizzare come Serena si
prefigge.Poi estrae uno spazzolino da denti , con spazzole rotanti, quelli atti
a rimuovere la placca. E questoé.cosa e’ . Vedrai,amore,vedrai.

Sento il ronzio dello spazzolino , un ronzio discreto e
presto Serena lo appoggia con esperienza consumata al mio clito. Stilettate di
piacere partono dal bottoncino e giungono al cervello. In alcuni istanti il
clito pizzica in modo insopportabile. Ti piace, afferma Serena. Mi fa
impazzire, sostengo io. Sono ormai oltremodo bagnata . Serena afferra la carotona
e piano piano la ruota per farla entrare in me, non smette un istante di
manovrare lo spazzolino sul clitoride. Io perdo la cognizione del tempo e dello
spazio.Sento e percepisco due violentissimi piaceri che mi aggrediscono
contemporaneamente, mi lascio andare e mi godo questi interminabili attimi di
puro godimento, muovendo il bacino in modo osceno , sussultando ed afferrando i
capelli di Serena fino a farle male. Riapro gli occhi . Sono sudata e spossata
. Vedo il sorriso di Serena che e’ assai’
soddisfatta’ del suo lavoro.
Mi pare improvvisamente di intravvedere qualcosa oltre la porta. Un ombra
massiccia ed imponente. Mio dio. Il tecnico. Ci ha viste, ci ha guardate, era
dietro la porta. Mi alzo ,afferro la vestaglietta e cerco di ricompormi. Il ragazzo
intanto si e precipitato in soggiorno e tenta di mantenere un atteggiamento
serio e indifferente. Ho finito, tutto a posto, signora.

A posto? Scorgo un rigonfiamento abnorme sul davanti dei
pantaloni leggeri di cotone. Santo cielo. Lui ha visto tutto e si e’ goduto lo
spettacolo fino in fondo. Fino al mio orgasmo’ bestiale. Mi presenta la fattura,pago, mi sorride, il suo
cazzo e’ ancora duro. Lo accompagno alla porta , aziono il cancello. Se ne va
salutando ma mi pare di avere visto’
una strizzatina di occhi mentre mi porge la mano con cortesia. Sara’
frutto della mia fantasia. Ed ora che fara’. Andra a rifuguiarsi in qualche
stradina isolata per dare sfogo alla sua eccitazione, oppure telefonera alla
sua ragazza e sfoghera tutta la sua possente virilit’ su di lei. Un poco la
invidio,questa fantomatica ragazza che dovra subire gli attacchi di un maschio
eccitato ,’ ma torno da Serena ,
che mi aspetta con la sua lingua instancabile, i suoi giocattoli stratosferici
e le sue abilissime mani.

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