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Sogno o son desto?

By 9 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Chiudo la porta di casa alle mie spalle e lentamente giro la chiave nella toppa. Lancio la borsa sul divano e mi sfilo le scarpe facendo perno con la punta di un piede contro il tallone dell’altro, poi le calze. Mentre cammino lungo il corridoio sbottono la camicia, la lascio scendere lungo le braccia finchè anche quella s’affloscia a terra delicatamente. 
Continuo a camminare in punta di piedi lungo il corridoio, le labbra s’increspano in un sorriso quando, adocchiando la porta del bagno la vedo socchiusa, scorgo la luce calda ed avvolgente provenire dall’interno e un piacevole calore si diffonde dalla stanza per la casa.
Poggio le dita sul legno e spingo piano aprendo la porta. Indosso ancora gli shorts che immediatamente sbottono e sfilo in religioso silenzio lasciandoli cadere e ti guardo: sei immobile, nuda, distesa nella vasca piena d’acqua bollente, entrambe le gambe sollevate, le caviglie poggiate sul bordo ed i piedi che gocciolano acqua e sapone sul pavimento; hai gli occhi chiusi, respiri piano e le labbra si muovono suadenti canticchiando qualche canzone.
Mi muovo verso di te, sgancio il reggiseno e lo appendo al portasciugamano mentre inclino il busto e mi avvicino al tuo volto leccandomi le labbra. Intreccio le dita dietro la schiena e rimango in silenzio ad osservare i tratti del tuo viso. Cerco mentre espiro di farlo piano, per non rivelarti la mia presenza. Poggio le labbra sulle tue, un bacio fugace.
Tu non apri gli occhi, ti limiti a sorridere, fai scorrere la lingua tra le labbra e sai che mi fa impazzire. Sorrido con te, lasciva. Sfilo gli slip e li lascio cadere; entro di fronte a te nella vasca che oggi sembra più grande del solito.
A gattoni mi avvicino, ti sovrasto fino ad occupare lo stesso spazio che tu già occupi, ma senza toccarti. Sei inerme, sembreresti morta se non fosse per i seni che s’alzano e s’abbassano seguendo il ritmo del tuo respiro e per quelle labbra impertinenti arcuate in un sorriso.
Allungo il collo premendo di nuovo le labbra sulle tue e questa volta sfioro i contorni con la punta della lingua. Apri improvvisamente gli occhi, le pupille estremamente dilatate coprono quasi completamente le iridi nocciola; sollevi le braccia estraendo le mani dall’acqua, affondi la destra tra i miei capelli e con la sinistra mi accarezzi il viso. Lasci scivolare le gambe nell’acqua e tra le mie costringendomi a divaricarle maggiormente.
Per non gravare con il mio peso su di te non posso che assecondarti e questo mi manda in visibilio. Ti allunghi verso di me e mi baci il collo stringendo i capelli tra le dita e tirando la testa indietro accentuando così la sporgenza del piccolo seno e delle clavicole sotto la pelle chiara. Soffoco un gemito quando le tue labbra scendono lungo il profilo del collo, seguono lo sterno e prendono una variazione impossessandosi del capezzolo sinistro. Lo mordi e lo lecchi e nel frattempo scivoli sotto di me. Passi al destro accompagnata da un mio mugolìo ed al contempo continui a tirarmi i capelli imprigionandoli tra le dita; sai bene che il dolore che si mischia al piacere sono uno dei miei punti deboli.
In un crescendo di eccitazione il mio respiro accelera ed anche i battiti del cuore, i capezzoli son turgidi ormai e tu scendi con le labbra lungo il ventre.
Sbatto le palpebre riscuotendomi dai brividi che mi causi con quelle maledette dolci labbra. Mi sollevo sulle ginocchia, avvolgo i tuoi polsi con le dita e allontano le tue mani da me.
Ti sorrido e scendo nuovamente a baciarti il collo, il profilo del viso ed il mento scivolando verso l’incavo tra i seni e chiudendo il destro nella mano sinistra avvicinandomi al sinistro baciando la pelle, mordo il capezzolo e lo bacio avvolgendolo con la lingua. Riservo lo stesso trattamento al destro mentre entrambe le mani percorrono la tua vita sottile, i fianchi stretti avvicinandosi sempre più al tuo sesso. Strofini le cosce l’una contro l’altra mugolando ed io sorrido. Porto i palmi verso l’interno fino a che non incontrano i tuoi glutei e ti sollevo: cogli al volo ciò che cerco di fare e fai scivolare le gambe all’esterno divaricandole e poggiando i piedi contro i bordi della vasca.
Il movimento fa scendere il livello dell’acqua calda che si riversa sul pavimento del bagno. Adesso scorgo con gran soddisfazione il monte di venere, le grandi labbra già schiuse per l’eccitazione. Accarezzo con le dita le cosce risalendo verso l’alto e con un solo gesto entro in te con l’indice e il medio della mano destra, in profondità. Esali un sospiro chiudendo gli occhi ed abbandonando il capo contro la vasca.
Con le dita dell’altra mano sfioro il clitoride, accarezzandolo. Lo scopro tirando verso l’alto con il pollice la pelle che lo protegge ed inarchi la schiena allungando il bacino verso di me, contro le mie dita che si piegano su loro stesse andando a premere sul punto più sensibile dentro te. Hai sollevato tanto il bacino che non è più in acqua e ne approfitto per baciare le tue cosce risalendo verso il tuo sesso eccitato. Sfioro con la punta della lingua il clitoride e ti sento mugolare mentre ti allunghi spasmodicamente verso di me.
Avvolgo tra le labbra il clitoride e lo lecco mentre lentamente le dita dentro te diventano tre con estrema facilità. Le faccio scivolare il più in profondità possibile per poi estrarle e nuovamente penetrarti con decisione, come fosse una stoccata e ti sento gemere forte, sempre più forte quando premo con i polpastrelli verso l’alto. Continuo a leccare più velocemente il clitoride e così incremento il ritmo delle dita che escono ed entrano in te.
Annaspi mentre ti avvicini all’orgasmo, mugoli ed esali sospiri sempre più frequenti, quando ad un tratto, mentre mordo il clitoride e spingo le dita dentro di te, ti irrigidisci e ti zittisci. Sento le pareti del tuo sesso contrarsi ritmicamente contro le mie dita ed è in quel momento che aumento la velocità con cui queste ti penetrano per incrementare le scariche di piacere che arrivano al tuo cervello.
Lo faccio sempre più rapidamente, stringo forte il clitoride tra le labbra e tu mi dimostri tutto il tuo piacere urlandolo, inarchi la schiena e sembra che stia per spezzarsi, spingi il bacino contro il mio viso e le mie dita cercando spasmodicamente l’apice del piacere che raggiungi qualche secondo dopo quando ti sussurro “Godi”.

Ti accasci stremata, vedo il tuo volto scosso ed esausto, meraviglioso nell’estremo piacere dell’orgasmo appena conquistato e la libidine sfrenata che si specchia nei tuoi occhi lucidi, le labbra schiuse.
Le mie mani adesso si spostano dal tuo sesso al mio, divarico le gambe e tu mi guardi incuriosita ed eccitata perchè adori quando mi do piacere da sola. Mi penetro con tre dita senza esitazione arcuandole e spingendo verso l’alto. Bastano pochi secondi di questa pressione per scoppiare in un amplesso senza precedenti che mi scuote interamente per quasi un minuto.

 

Improvvisamente apro gli occhi, sono nel mio letto, nella mia stanza, nel buio della notte. Ho sognato tutto, ma non posso astenermi dal toccare gli slip: sono completamente bagnati. Sorrido mentre le dita scivolano sotto l’elastico ed il soffitto accoglie i miei gemiti.

 

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