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Racconti 69Racconti Erotici Lesbo

Una settimana di ritiro

By 3 Settembre 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

Una settimana in’ritiro

Sono sempre stata affascinata dai luoghi dello spirito, quei conventi o monasteri che si visitano spesso nella nostra magnifica Italia. Luoghi silenziosi,nascosti nel verde,dove si respira un’ atmosfera particolare. Premetto di non essere credente,ma comunque attratta dalla spiritualita’ magica di queste roccaforti della fede. Quando, da turista, vi sono entrata’.sono rimasta incantata dalla immensa pace , talvolta ho intravisto qualche svolazzo di abito nero, qualche suora che , timidamente , si nascondeva ai visitatori. Confesso di aver fatto anche qualche pensierino erotico e peccaminoso, non senza eccitarmi. Mi sono chiesta spesso se , in questo immenso isolamento , le donne , che comunque sono tali , trovino il coraggio di darsi reciprocamente piacere. Ho concluso che certamente lo fanno e il solo pensiero dei loro giochi erotici , nascosti agli occhi di tutti , ma soprattutto nascosti ai propri superiori , mi ha immensamente stuzzicata.

Figuratevi quando ho saputo da una agenzia turistica che , in Umbria, era possibile soggiornare per una settimana in un monastero , ormai aperto al pubblico , che offre a coloro che desiderassero ‘caricare le batterie’ nella pace, nel silenzio e nella meditazione, la possibilita’ di riposare’Sono stata informata che l’ alloggio non sarebbe stato lussuoso : una semplice stanzetta singola , pulita e decorosa, niente televisione, niente cellulare. Il vitto , modesto , ma sano , sarebbe stato identico al pasto delle suore: frutta e verdura dell’ orto, carne fornita dalle stalle, vino, olio,latte e formaggi prodotti ‘in proprio’ .Niente di meglio per rigenerare il corpo, con una dieta sana, e la mente, con la totale assenza di internet,telefonini e notizie devastanti del T.G.

Dopo aver prenotato , ho preparato una valigia con il minimo indispensabile, qualche comoda tuta e parecchi libri , il mio fedele pc , che sarebbe servito solo per scrivere le mie novelle ed i miei racconti erotici.

In una splendida giornata di meta’ settembre, dopo un viaggio piuttosto piacevole, sono giunta al monastero. Il posto era incantevole . Infossato in una valletta fra due colline, al riparo da occhi indiscreti , si ergeva un edifico in pietra rosa , probabilmente risalente al 1.200. Una piccola monaca, giovane e gentile, mi e’ venuta incontro e mi ha fatto strada dal parcheggio dell’auto , fino alla mia cameretta, davvero deliziosa, affacciata sugli uliveti. Mi ha poi condotta a visitare il refettorio , il giardino, e naturalmente la piccola chiesetta dove avrei potuto , volendo , raccogliermi in preghiera. Si e’ dichiarata a mia totale disposizione per qualsiasi necessita’ , augurandomi buona permanenza. Dopo avere sistemato le mie poche cose, sono scesa in refettorio per la cena, curiosa di conoscere gli altri ospiti.

Ho scoperto che , oltre a me, in quella settimana avrei condiviso l’ospitalita’ del luogo con altre sei persone: una anziana coppia di olandesi , un uomo attempato, certamente un manager stressato e bisognoso di staccare la spina, una ragazza piuttosto giovane e due giovanottini dall’aria timida e spaventata. Ho saputo poi che erano due seminaristi che cercavano , in quel luogo , di scoprire , se la loro fede fosse solida o se fosse il caso di abbandonare la scelta di prendere i voti. Guardandoli , a tavola, ho capito ben presto che erano gay e probabilmente avrebbero avuto poco tempo di pensare alla validita’ della propria scelta, se avessero trascorso insieme tutte le notti in quel luogo cosi’ magico.

Dopo un buon caffe’ , servito da una premurosa novizia in giardino , siamo stati invitati a raggiungere le nostre camere.

Non ero dispiaciuta, in fondo ero li’ per riposare e andare a letto presto non e’ un dramma per me, spesso lo faccio , a casa e anche in vacanza. Del resto avrei potuto leggere oppure scrivere una delle mie stuzzicanti novelle, magari giocare un po’ con la mia micina bollente , prima di addormentarmi nel silenzio.

Ero appunto intenta a prendere qualche appunto sul notebook quando ho sentito un sommesso rumore alla porta e poi ho udito bussare con discrezione.

Mi sono alzata dal tavolino e ho aperto con curiosita’. Era la novizia , giovane e sorridente , chiedeva se avessi bisogno di altro, magari una tisana , prima di dormire.

Ancora oggi sono convinta che la tisana fosse una scusa piuttosto banale perche’ Francesca voleva ,a tutti i costi , trovare un modo per parlare con me. Infatti , pur rimanendo sulla soglia, lanciava occhiate curiose al mio pc . Voleva sapere di me, se fossi veramente una scrittrice e che tipo di romanzi io scrivessi.

Vuoi entrare ? Accomodati, se non hai da fare ti faccio leggere qualcosa di mio, anche se non credo siano letture adatte ad una futura monaca.

Francesca non aspetta alto e si fionda in camera chiudendosi la porta alle spalle , come se temesse di vedere un fantasma in corridoio.

Se la madre superiora sapesse che sono qui , mi farebbe certamente subire una delle sue punizioni.

Entra Francesca , non avere paura. Dunque ti interessi di racconti e narrativa? Ti prego , non offenderti, ma temo di non poterti far leggere le mie produzioni. Io ehm , sono una scrittrice di racconti erotici.

Le mie novelle, diciamo cosi’, sono a sfondo sessuale e non credo che la tua regola ti permetta di dare anche solo un’occhiata .

Ero turbata anche io. La curiosita’ morbosa di questa ragazzina , che avra’ avuto si’ e no vent’anni , mi intrigava. Avrei voluto spedirla a letto , nel contempo avrei voluto eccitarla con i miei racconti, per vedere la sua reazione.

La prego Signora, mi dia qualcosa da leggere, sono cosi’ inesperta e vorrei sapere come funziona il mondo la’ fuori, io sono orfana e sono chiusa qui dentro dall’eta’ di otto anni. Il mio destino e’ prendere i voti e diventare suora ma’.

Sono sempre piu’ eccitata all’ idea di farle leggere le cose che scrivo . Vado a frugare nella valigia e trovo il plico dei miei racconti , le copie che ho sempre con me , raccolte in un faldone di cartone. Mi tremano le mani nel porgerlo a Francesca . Dentro ci sono racconti di ogni genere, soprattutto lesbo, ma anche etero , incesto, animal. Come reagira’ la piccola? Mi denuncera’ alla superiora o si masturbera’ come fanno tutti i miei lettori e le mie lettrici? E’ un rischio grosso quello che sto per correre , ma decido di fidarmi dell’istinto e consegno il faldone a Francesca.

Grazie!

E scappa via come una furia. Ormai la concentrazione e’ andata a farsi benedire , chiudo il pc e me ne vado a nanna. Prima di dormire lancio un pensierino a Francesca e la immagino alle prese con i miei fogli, magari eccitata, magari turbata e decisa a cacciarmi dal monastero.

E’ notte fonda quando vengo svegliata da un sommesso richiamo alla porta.

Mi alzo , senza curarmi del fatto che ho indosso solo un microscopico paio di slip.

Tanto sono certa di trovare la mia ‘piccola amica’ sulla soglia. Francesca infatti e’ li’,confusa ed imbarazzata , mi chiede di entrare . Protesto debolmente dicendo che sono le tre del mattino , ma lo faccio giusto per non apparire sfacciata , credo che Francesca sia una ragazza interessante , e credo che la sua visita , a quest ‘ ora, regalera’ alla mia solitudine un piacevole diversivo.

Ho indovinato. Francesca chiude , a chiave , la porta alle sue spalle e mi guarda, con i fogli in mano. Si e’ resa conto che sono praticamente nuda e non riesce a toglirmi gli occhi di dosso.

Volevo’.volevo farle i complimenti,signora, lei scrive molto bene e’devo dire, confessare che i suoi racconti ‘.mi sono piaciuti. Ma volevo sapere se lei ha fatto veramente le cose che scrive. Sa , soprattutto volevo sapere se ha fatto quello che scrive con un’altra donna. Perche’ io’volevo dire’ehm’

Povera cucciola, le tolgo dalle mani il faldone e lo appoggio sul tavolino. La camera e’ buia , non avevo acceso la luce quando mi ero avvicinata alla porta poiche’ dalle persiane filtra il bagliore di un lampione del giardino. Ed e’ proprio grazie alla penombra che, forse , Francesca trova il coraggio di allungare una mano sui miei seni , percepisco una carezza fuggevole e timida , che mi scuote come un terremoto.

La prendo per mano, la accompagno, come si fa con una bimba, accanto al mio letto. Lei e’ terrorizzata ma curiosa, spaventata ed eccitata. Le sfilo dal capo la camiciola da notte che indossa. Le slaccio il reggiseno bianco e le abbasso le mutandone che e’ costretta ad indossare. La guardo : e’ splendida. La sua pelle bianca brilla anche al buio. Mi chino a sfiorare le sue spalle con le labbra,poi salgo lungo il collo e lecco la sua gola.

Immobile, Francesca si gode la mia lingua. La invito a sdraiarsi sul piccolo letto, mi sfilo velocemente lo slip e mi sdraio accanto a lei. Assaporo la sensazione della sua pelle e della mia in stretto contatto. La bacio. Lei ricambia il mio bacio cercando affannosamente la mia lingua. La mia mano, intanto scende fra le sue cosce,cerca di accarezzare la sua intimita’.Lei, da brava, fa lo stesso con me , anche se in modo goffo ed impacciato. Presto ci ritroviamo a masturbarci a vicenda, con le bocche incollate l’una all’altra ed una voglia irrefrenabile di avere e dare piacere.

Lei e’ bagnata, sento le mie dita scivolare dentro e fuori con facilita’ . Le afferro il polso e la guido dentro di me in movimenti ritmici e regolari , che possano simulare un coito.

Impara presto, la piccola , ingenua novizia e , in breve tempo , mi porta a godere.

Non abbiamo tempo da perdere, fra poche ore lei dovra’ presentarsi alla prima funzione del mattino. Mi accomodo sopra di lei , le offro la mia fica e , contemporaneamente , mi infilo fra le cosce per cercare la sua. Inizio a leccarla dolcemente, ma senza tregua e sento che lei fa altrettanto con me.

Presto dobbiamo controllarci poiche’ i nostri gemiti si udrebbero in tutto il monastero , in questo immenso silenzio sarebbe pericoloso lasciarsi andare senza controllo.

Mi muovo su di lei mentre raggiungo l’orgasmo e la inondo di succo mentre continuo a leccarla per farle raggiungere il piacere. La sento fremere sotto di me, tremare come una foglia ed esplodere in un grido trattenuto quando la sua micina mi bagna il viso di un succo delizioso.

Ci riposiamo, spossate, per qualche attimo, prima di salutarci.

Lei deve andare, tornare nella sua cameretta e farsi trovare a letto dalla consorella che la chiamera’ per la funzione.

Domani sera, Francesca, verrai da me verso le nove, ed avremo tutta la notte per noi.

Ti prometto che dovrai implorarmi di smettere perche’ ti faro’ godere cosi’ tanto da sfinirti. E non useremo solo la lingua e le mani, vedrai , scoprirai molte altre cose interessanti sul sesso e sui giocattoli che due donne possono usare per godere. A domani, piccola troia.

Capitolo 2 due

Capitolo 2 due

Mi sono addormentata , finalmente, spossata e soddisfatta,
dopo che Francesca e’ uscita furtivamente dalla mia camera ed ha esplorato il
corridoio ,’ prima di avventurarsi
nel buio é per tornare al suo’
letto.

La mattina successiva e’ una giornata splendida, soleggiata
e fresca. Dopo la colazione mi sono dedicata ad una salutare passeggiata nei
sentieri circostanti il monastero. Dopo pranzo ho trascorso’ alcune ore’ leggendo’ in
giardino e dopo cena il mio corpo non sta’
piu’ nella pelle. So’ che
certamente’ Francesca torneraՠ a bussare alla mia porta. La
desidero’ e la aspetto’ . Mi sono’ imposta di non pensare a lei per tutto il giorno, non
l’ho’ neppure mai incontrata nei
corridoi dell’antico edificio. Ma ora che la cena e’ stata servita, ora che
presto ci ritireremo tutti’ nelle
nostre camere, sento’ la fica
pulsare di desiderio, immagino Francesca nuda , immagino’ di possederla’ ,’ e’ penso a come le’ insegneroՠ a farmi godere . Mi rallegro poiche’ lei ha promesso di
venire’ presto da me éed
avremo’ la possibilita’ di stare
insieme per diverse ore’ , prima
dell’alba e del vespro mattutino.

Ci hanno fatti accomodare in giardino, come sempre, per
servirci’ il caffe’ e Francesca ,
come la sera precedente, e’ spuntata dalla cucina con in vassoio carico di
tazze, cucchiaini e zucchero. Si e’ avvicinata al mio tavolo ed ha posato la
tazza sul ripiano. Mi ha lanciato uno sguardo carico di sottintesi e di voglia,
quasi a farmi capire che lei si sarebbe denudata anche subito,’ davanti a tutti , se solo ne avesse
avuto l’opportunita’. Io’ sono’ letteralmente in calore. Ho pensato a
cosa avrei avuto a disposizione in camera per farla godere come si meritava ,
ma éad esclusione di una boccetta di profumo, non sono riuscita a ricordare
nulla che potesse adattarsi’ ai
nostri giochi notturni.

La superiora ci ha dato la buonanotte, finalmente,’ ed io , finalmente , ho potuto
dirottare i miei pensieri su cio’ che sarebbe successo tra breve , ora ‘non sono’ piu’ tenuta a sostenere una conversazione accettabile e sensata
con gli altri ospiti; ‘posso
finalmente pensare a me stessa , a come poter godere al meglio del corpo di
Francesca e del mio.’ Sono’ certamente gia’ bagnata quando
prendo’ la decisione di passare
dalle cucine per cercare qualcosa équalcosa che possa essere usato quella
notte. A casa mia, in occasioni simili , non amo ricorrere a vibratori o
oggetti in lattice. Trovo che sia molto piu’ eccitante aprire il frigorifero, o
la dispensa ed é..affidarsi al caso.

In cucina Francesca sta riordinando , mentre una vecchia
suora e’ china sull’acquaio a lavare i piatti. Francesca mi fissa , con uno
sguardo teso , terrorizzato e, al contempo, carico di desiderio. La vecchia
suora si gira verso di me e sorride.

Reverenda madre,ho ancora un po’ fame, sono abituata a fare
uno spuntino a tarda ora, non avrebbe per caso una banana ?

La suora mi indica con un sorriso il cesto della frutta.

Scelgo la banana piu’ grossa, mentre Francesca china gli
occhi ed arrossisce fino alle orecchie. Certamente ha intuito.

Mentre infilo in borsa’
il prezioso trofeo , vedo , su una mensola , un mortaio in marmo.
Afferro il pestello , un oggetto lungo,dalla punta arrotondata e tondeggiante
e, lanciando’ a Francesca uno
sguardo pieno di intesa, lo infilo in borsa. Mi allontano dalla cucina ringraziando
la vecchia suora.

Mi chiudo in camera. Mi spoglio e mi infilo sotto la coperta
leggera. Sul comodino ho appoggiato la banana e quel grosso membro di marmo ,
tanto grosso da fare quasi paura. Mi carezzo’ dolcemente la fica , gia’ oltremodo bagnata, aspettando con
ansia quasi morbosa che Francesca venga a bussare. Francesca non si fa
aspettare. Sento un lieve toc toc alla porta ed il mio cuore compie un balzo
nel petto.

E’ aperto éésussurro piano , per non farmi sentire da nessun
altro.

Francesca fa il suo ingresso in camera , sembra un piccolo
fantasma , nel fluttuare della sua camicia da notte.

Ciao signora é.e’ il suo timidissimo saluto.

Ciao tesoro, vieni, non avere paura. Siediti qui, vicino a
me.

Francesca e’ imbarazzata e presto’ ne comprendo il motivo.

Siamo, come sempre, nella semi oscurita’, ma posso notare ,
fra le sue mani, qualcosa che attira la mia attenzione.

Francesca e’ timidissima . Si vergogna di essere tornata da
me , ma ancor piu’ si vergogna di cio’ che mi’ ha portato in dono. Appoggia sul letto due ceri : uno e’
enorme, temo non sia possibile usarlo per i nostri giochi, l’altro e’ una
candela dalle dimensioni normali.

Maialinaé.- le sussurro- non bastavano la banana e l’altro
giochino?

Credevo di fare bene, signora.

Hai fatto benissimo tesoro, non avere pauraé.

E mentre la rassicuro con le parole , le sfilo la camiciola.
Francesca,questa volta , non indossa nulla. E’ completamente nuda e si getta
sul mio corpo con foga quasi animalesca. Deve avere tanta voglia , questa
povera noviziaé.e deve aver scoperto che il sesso e’ una rinuncia molto
pesante, se fatta per tutta la vita. Mi lascio andare alla sua bocca inesperta
e avida, che subito succhia i miei capezzoli , li morde, strappandomi sommessi
gemiti di lussuria e di dolore.

Piano, pianoépiccolaé.abbiamo tutta la notte.

Mi abbandono sul letto, ormai certa che la piccola
Francesca’ sapra’ darmi cio’ che mi
piace. Ella si tuffa letteralmente sulla mia bocca. Muove la sua lingua in
cerca della mia, lascia che la sua saliva si mescoli alla mia saliva. Scende
sul mio collo, in preda a una voglia incontrollabile, succhia di nuovo i miei
capezzoli. Morde, risucchia, bagnaéSi stende sul letto e mi costringe a
divaricare le cosce. Fingo di resisterle ma éla mia fica gia’ si contrae ‘al pensiero della sua lingua, che presto
raggiunge il mio clitoride. E’ bravissima , la piccola Francesca. Per essere
una novizia devo dire che non ha nulla da invidiare alle troie piu’ esperte. Mi
apre le labbra vogliose e tuffa la sua lingua dentro di me, simulando un
rapporto sessuale in cui la’ sua
lingua e’ il pene.

Mi contorco , gemendo , sul minuscolo lettino. La incito
sottovoce a leccare’ ancora, di
piu’ e piu’ intensamente. Ma la’
piccola non ha bisogno di stimoli e , mentre lecca in modo vorace,
infila due dita nella mia rorida intimita’, spingendo a fondo e muovendo
ritmicamente la piccola mano.

Vengo, é..vengo in modo incontrollabile, probabilmente la
spruzzo con un getto di liquido.

La sento gemere ed ansimare per il piacere.

Si ferma, finalmente, donandomi qualche istante di tregua.

Ora e’ il suo turno di godere. La accarezzo dolcemente e la
invito a stendersi’ al mio posto.
La bacio’ , lecco con assoluta
libidine le sue tettine ‘piccole
,ma dure, assaporo i suoi capezzoli microscopici ed eccitati, scendo a lambire
con la lingua il suo ventre piatto.

Si apre a me come una puttana, geme, ansima, afferra la mia
testa e la costringe ad infilarsi fra le sue cosce.

Lo so, vuole essere leccata, vuole godere. Vuole venire.

La mia lingua saetta sul piccolo clitoride e lo succhia con
avidita’.

Francesca mugola in preda a’ un orgasmo che somiglia a una crisi epilettica. Allungo la
mano ed afferro , a tentoni, il pestello da mortaio. Lo succhio, lo
riempio’ di saliva e dolcemente lo
avvicino alla sua fica pulsante.

Sento la sua voce che implora. Vuole essere scopata,
penetrata. Vuole il cazzo.

Sono perplessa. Francesca,dunque, non e’ piu’ vergine. Chi
avra’ violato questo buchino affamato e bagnato? Un’altra suora? Una
consorella? Un maschio in calore?

Non voglio pensarci ora. Affondo lentamente il pestello ,
che penetra agevolmente in quel piccolo lago peloso. Lo muovo avanti e indietro
finche’ Francesca smette di’
respirare e capisco che arrivera’ presto all’orgasmo.

La lascio godere e spasimare finche’ percepisco il suo corpo
di nuovo calmo e sento il respiro farsi regolare.

La notte e’ lungaé.

Piccola troiaé..hai goduto tanto . Ed ora vediamo come
utilizzare quei due ceri che hai portato con te. Io vorrei tanto che tu mi
leccassi il culetto e mi penetrassi con quello piu’ piccolo. Magari se tu ti
accomodi sopra la mia bocca, potrei farti sentire quanto e’ bello essere
scopati da una lingua bollente e una bananaé..tesoro, non abbiamo nessuna
frettaé.la notte e’ lunga e mancano diverse ore all’albaé..

Francesca se ne e’ andata dalla mia camera alle cinque, appena in tempo
per farsi trovare a letto dalla suora che le dara’ la

Francesca se ne e’ andata dalla mia camera alle’ cinque, appena in tempo per farsi
trovare a letto dalla suora che le dara’ la sveglia. E’ stata una notte
incredibile,intensa,indimenticabile. E’ eccitante da morire questa
ragazzina,poco piu’ che ventenne , che , con timidezza ed innocenza ,
vuole’ godere in modo quasi
animalesco , quasi a voler recuperare , in poche ore, gli anni’ perduti. Dopo qualche iniziale titubanza
e’ stata lei a guidare il gioco. E’ stata lei , con infinita ed incredibile
lussuria , a bagnarmi per bene con la sua linguetta instancabile , fino a
sentire che io ero pronta a ricevere i doni che lei stessa aveva portato.

E’ motivo di’
turbamento constatare che , sotto quell’abito castigato , si nasconde
una troietta incredibile. Ha bisogno del buio, la porcellina. Nella semi
oscurita’ riesce a vincere i suoi taboo e si scatena in modo esagerato.
Stanotte, dopo avere goduto con il pestellone marmoreo che la martellava e la
mia lingua che , contemporaneamente, le titillava il clito, ha voluto di nuovo
far godere me.Si e’ chinata a succhiarmi i capezzoli per un tempo che’ a me e’ sembrato’ infinito. Godevo della sua bocca sul
seno, ma inesorabilmente desideravo , in modo quasi insopportabile , che si
staccasse dal seno per scendere giu’, piu’ giu’ , la’ dove ero ancora bagnata
dall’orgasmo precedente. Le ho afferrato il capo e l’ho costretta a
posizionarsi fra le mie cosce. Subito , con diligenza e abilita’ stupefacente,
mi ha fatta venire prendendo fra le labbra il mio clito duro e spompinandolo ,
quasi fosse un microscopico cazzo.Poi mi ha leccata tutta, con
lunghi,lentissimi colpi, sollevandomi il bacino, insinuando la lingua nel mio
culetto e continuando , lentamente, molto lentamente, fino a penetrarmi in
fica.Sentivo di essere sempre piu’ bagnata e mi domandavo dove volesse andare a
parare con tutta quella saliva che sgorgava dalla sua bocca per depositarsi su
di me e dentro di me. Un movimento impercettibile ed ecco qualcosa di duro
sfiorare la mia gamba. Francesca ha afferrato una delle due candele ed ora’ la spinge delicatamente’ dentro di me, senza smettere di
leccarmi. Sento che l’arnese che mi sta penetrando e’ quel cero enorme,
sproporzionato , che dubitavo potesse essere usato. Invece,grazie alla sapiente
lubrificazione, percepisco che esso mi sta penetrando lentamente, mi dilata in
modo incredibile, mi fa gridare di piacere. Naturalmente trattengo le urla ,
che potrebbero svegliare l ‘ intero dormitorio,’ afferro il cuscino e lo mordo, gemendo di piacere. Lo sento
entrare . Mi bagno ancora di piu’ e’
Francesca puo’ spingerlo agevolmente dentro ,sempre piu’
profondamente.Ma non e’ soddisfatta ancora,la piccola troia. Si muove ancora
verso il comodino ed ora percepisco ‘la sua lingua quasi dentro il mio buchino posteriore. So bene
cosa accadra’ fra poco. E ne godo, beata. Francesca infatti spinge la candela
dentro il mio sederino. Ora sono inchiodata al letto, a godermi due cazzi in
contemporanea e la sua linguetta sul clito , che non mi da’ tregua. L’orgasmo
mi squassa.Mentre lei muove con foga le due candele e mi lecca, devo soffocare
i miei gemiti fra le piume del cuscino. Sono quasi svenuta quando percepisco la
sua bocca sfiorare il mio collo sudato e sento la sua voce sussurrare qualcosa
al mio orecchio.

Ora anche io lo voglio , questo cazzone enorme. Me lo fai
sentire Signora?

Ma certamente, dolcezza, adesso verra’ il tuo momento di
gridare , e di urlare BASTA e implorarmi si smettere perche’ non sei piu’ in
grado di sopportare tutto questo immenso piacereé.

CAPITOLO 4

La mia vacanza non e’ certamente il massimo, quanto a divertimenti e svaghi. Solo queste incredibili notti con Francesca mi stimolano a restare in questo eremo isolato . Se non ci fosse lei , con la sua incredibile voglia di sesso, sarei gia’ fuggita dal riposo forzato per tornare al lavoro. Meglio il caos che il nulla assoluto. Ma ogni giornata , che trascorre in modo abbastanza noioso, diventa eccitante poiche’ la vivo nell’attesa della notte, pensando in continuazione a cio’ che mi attende, a quale nuovo giochino inventare per godere ancora di piu’ con la piccola porca scatenata.

Oggi pomeriggio mi sono ritirata dopo il pranzo , come sempre, per leggere e riposare un poco. Sono balzata letteralmente sul letto quando ho sentito bussare alla porta.

Accidenti, vuoi vedere che la maialina ha trovato il modo di fuggire ai suoi compiti quotidiani e venire da me anche durante il giorno? Nell’aprire la porta ho percepito una stilettata di piacere fra le gambe,immaginando che il pomeriggio odierno potesse diventare meno noioso degli altri. Francesca, infatti,e’ sulla soglia, ma ha un’espressione strana, direi spaventata. Presumo che il motivo sia la paura di essere scoperta,la faccio entrare in fretta e chiudo immediatamente l’uscio. Francesca si getta fra le mie braccia singhiozzando. La abbraccio , mi rendo conto che e’ sconvolta e la accompagno sul letto , dove si siede .Il suo corpo sussulta, in preda alla disperazione. Cerco di calmarla, con carezze e parole rassicuranti. Poco dopo riesce a controllarsi e, dopo essersi soffiata rumorosamente il naso , mi confessa tutta la sua angoscia. Il priore , che spesso viene in visita al monastero , questa mattina l’ha chiamata a rapporto nel suo ufficio. Questa notte lui l’ ha cercata, ma naturalmente la ragazza non era in camera sua, bensi’ nel mio letto. Il frate ha intuito che Francesca si fosse recata in qualche altra camera del monastero e , naturalmente , potete immaginare quali siano state le sue accuse durante il colloquio con la ragazza. Il priore era doppiamente infuriato perche’ Francesca non aveva potuto , questa notte , soddisfare le sue voglie perverse.

Appena arrivata al monastero come novizia , infatti , Francesca venne subito presa di mira dalle attenzioni dell’uomo che, una notte ,ando’ a bussare alla sua cameretta. Entro’ con la scusa di confessarla . La getto’ sul letto baciandola e carezzandola sotto la camiciola. Francesca naturalmente era vergine , molto inesperta ed oltremodo spaventata. Mi racconta , fra i singhiozzi , che tento’ di opporre resistenza, ma con brutale lussuria, l’uomo riusci’ a penetrarla ed a scarircarle in fica tutta la sua libidinosa voglia. Da quella notte Francesca fu costretta ad assecondare i capricci dell’uomo , che la obbligo’ spesso a prendere in bocca il suo grosso uccello , a masturbarsi davanti a lui , a farsi penetrare con violenza , a farsi leccare la piccola fica. Ogni volta che il priore era in visita al monastero , Francesca subiva le sue attenzioni notturne. Francesca provava vergogna e paura , ma sopportava in silenzio questo turpe trattamento , ben sapendo che , se avesse riferito tutto alla superiora , non sarebbe stata creduta, e forse sarebbe anche stata duramente punita.Una notte , durante una delle sue visite al convento , l’uomo porto’ con se’ , in camera di Francesca , perfino un altro personaggio . Probabilmente era un ‘collega’ , o forse un superiore. Costrinse Francesca a succhiare entrambi i cazzi , poi la ragazza subi’ la penetrazione violenta di uno di essi , mentre l’altro guardava , eccitandosi allo spasmo e masturbandosi. Infine Francesca dovette mettersi a pecora e succhiare l’ uno, mentre l’altro la scopava con ferocia da dietro.

Francesca , fra le lacrime, mi confessa che , da quando mi conosce , ha scoperto che il sesso puo’ essere dolce e intenso , che le sembra meno sporco farlo con me, che sono una donna , piuttosto che con un uomo come il priore , come invece la natura dovrebbe suggerire. Inoltre dice di avere provato tanto piacere grazie alla mia lingua e che mi e’ grata per quanto le ho fatto scoprire e per il godimento che le ho regalato. Purtroppo stamane ha dovuto confessare tutto anche al suo aguzzino. Ha dovuto raccontare per filo e per segno quanto io e lei avevamo fatto durante le nostre notti di peccato. In ufficio il priore si e’ eccitato. Ha chiuso a chiave la porta e, mentre la giovane raccontava, il suo viso era rosso e sfigurato. La sua mano era scesa al cazzo e lo accarezzava con appassionata lentezza. Francesca aveva dovuto narrare ogni minimo particolare, lui la incalzava con domande e la stimolava ad essere piu’ esplicita. Alla fine il priore l’aveva costretta in ginocchio davanti a se’ e l’aveva obbligata a ingoiare tutto il suo membro duro e gonfio fino all’eiaculazione, che lei era stata obbligata ad inghiottire.

Povera cara, la consolo come posso, la accarezzo con dolcezza e le prometto che stanotte la aiutero’ a dimenticare, ancora una volta , le violenze subite. Se ne va, con un lieve sorriso , promettendomi che alle nove, come sempre , verra’ da me. Le mostro , con un cenno di intesa, le candele e una boccetta di profumo dalla forma squisitamente fallica . Lei scappa in fretta, sicuramente gia’ bagnata ‘con il pensiero alla prossima notte che ci attende. Finita la cena, come sempre , mi ritiro e , dopo la doccia , mi stendo sul letto , in attesa del suo arrivo. La piccola non si fa aspettare e presto siamo sdraiate , nude , a cercare con la lingua la bocca dell’altra, a carezzare i nostri seni e frugare le nostre intimita’ in una vera e propria orgia di mani , gambe ,bocche e capelli che si mescolano e si confondono fra le lenzuola candide. Due colpi alla porta ci interrompono ed una voce, sommessa ma imperiosa, ci ordina di aprire.

Infilo una vestaglia, lancio un’occhiata a Francesca che si precipita in bagno, il suo sguardo e’ eloquente. Capisco che e’ lui. Apro. L’uomo balza dentro la mia camera, io tento una protesta, ma lui richiude la porta alle sue spalle e mi fissa dall’alto della sua notevole statura. E’ un bell’uomo di circa cinquantacinque anni, massiccio e robusto. Penso che sia stato facile , per lui , violentare senza fatica quello scricciolo nascosto in bagno. Il suo tono e’ deciso. E’ venuto a vedere cosa ci faccia una novizia in camera mia. Faccio per dire che non c’e’ nessuna novizia , ma la camera e’ talmente piccola che lui, con due passi si avvicina al bagno e spalanca la porta. Francesca e’ nuda, tenta di coprirsi , inutilmente , con le mani. Lui la prende per un braccio e la sbatte sul letto. Penso che la voglia picchiare, ma non e’ cosi’. L’uomo afferra anche me e mi spinge brutalmente addosso a lei , poi ci impone di baciarci , di fare l’amore, di fargli vedere quanto siamo brave a scopare. Francesca mi guarda con due occhi imploranti , io capisco che vuole chiedermi di assecondarlo e di non protestare. Incomincio a baciarla, dolcemente , carezzando il suo corpo tremante.Lei ricambia i miei baci e presto dimentichiamo di essere costrette ad esibirci per un uomo. La voglia prepotente di godere e’ piu’ forte della mancanza di intimita’. A dire il vero io comincio ad essere eccitata dalla presenza del priore , che intanto si e’ seduto sull’ unica seggiola e ci stimola, con frasi sommesse , ma cariche di lussuria , a farlo godere del nostro spettacolo. Scendo a leccare tutto il corpo della giovane. Lecco la sua gola, le spalle , mi soffermo sui capezzoli , la mia lingua e’ come impazzita ed e’ instancabile . Scende sul ventre , rotea intorno all’ombelico e indugia sul pube. Sento la voce di lui in un sussurro.’ Leccala, leccala tutta, aprile la fica e mettile la lingua dentro” Non ho bisogno di suggerimenti. Mi metto cavalcioni sopra la fica di Francesca e offro le mie cosce aperte alla sua bocca. Ha inizio un incredibile sessantanove . Ogni tanto lancio un’occhiata al priore , che ci guarda , rapito , e incomincia a rovistare sotto la veste in cerca di un cazzo sicuramente gia’ eretto. Infatti , poco dopo , scorgo i suoi movimenti per denudarsi e noto una imponente erezione fra le sue gambe. Sono sempre piu’ eccitata. La lingua della mia piccola amante guizza sul mio clito e si intrufola nella mia fica. Il cazzo durissimo e paonazzo dell’uomo attira prepotentemente la mia attenzione. Afferro il flaconcino di profumo. Se questo maiale vuole eccitarsi , ha trovato pane per i suoi denti. Mentre Francesca non smette di leccarmi e di farmi gemere , succhio la bottiglietta , e deliberatamente la insalivo, osservando le reazioni del nostro ospite.Lui si sta masturbando , con due mani, va su e giu’ attorno a quell’attrezzo duro e gonfio , ansima pesantemente . ‘ Ohhhh si’ , brava, scopala, scopala per bene questa piccola troietta’. Dopo avere insalivato la bottiglietta ,la avvicino alla fica di lei e, decisamente, la penetro. Francesca sussulta per il piacere e, senza smettere di leccarmi, si dimena sotto di me. L’uomo si alza dalla sedia, si avvicina al letto e mi infila con forza il cazzo in bocca. E’ davvero grosso , fatico a trattenerlo fra le labbra. Francesca continua a farmi godere, io mi godo la sua linguetta ed annaspo con la bocca piena di cazzo. Non smetto di penetrarla con il flaconcino.L’uomo e’ terribilmente eccitato e forse sta per venire. Estrae il suo cazzo dalla mia bocca ed ordina alla ragazza di fermarsi. La costringe a mettersi sul letto a quattro zampe e, contemporaneamente , impone a me di accomodarmi davanti alla bocca di lei.

Ho capito e lo assecondo. Lui e’ ai piedi del letto , Francesca gli offre la schiena ed il culetto , io sono semisdraiata sul cuscino in modo che la ragazza possa leccarmi e continuare a farmi godere mentre lui la penetra da dietro. Lui , dalla sua posizione privilegiata, si gode lo spettacolo della mia fica leccata dalla ragazza e del suo cazzo che entra nella stretta fichina di lei. Inizia una danza terribilmente eccitante, ritmica, inesauribile. La ragazza geme sotto i colpi di quel randello , lecca senza sosta la mia micia bollente , scende a penetrarmi con la lingua, come io le ho insegnato, di tanto in tanto si ferma, sferzata dai colpi violenti dell’uomo. Lui ha gli occhi fissi su di me , vuole vedermi godere e incita Francesca e me con inusitata volgarita’. Lo sento ansimare, sempre piu’ forte, mi rendo conto che Francesca sta gemendo , chiudo gli occhi anche io per lasciarmi andare all’orgasmo, poiche’ la piccola mi ha infilato anche due dita in fica e le muove velocemente insieme alla sua linguetta.

L’uomo annaspa,spinge,rantola. Sembra quasi voglia lasciare questa vita terrena. Francesca cerca di trattenersi per non urlare, cosi’ come faccio io , mentre bagno in modo incredibile la sua manina e le vengo sulle labbra.

Il priore si accascia sul corpo della mia amica, rimane qualche minuto in quella posizione, poi riprende il suo atteggiamento autoritario , si ricompone e si veste.

‘ Mi avete fatto divertire questa notte. Domani sera ci rivedremo e forse non verro’ da solo. Preparatevi .’

Gli ordini sono stati impartiti, l’uomo apre la porta e se ne va , senza dire un’altra parola. Francesca ed io ci abbracciamo ,esauste.

CAPITOLO QUINTO

CAPITOLO QUINTO

Francesca’ non
nasconde la sua preoccupazione per la promessa minacciosa del priore. Ma
entrambe, pur essendo impensierite per la notte che ci aspetta- la mia ultima
notte al convento – siamo estremamente eccitate. La giornata odierna non passa
piu’, le ore sembrano mesi e la mia micetta e’ in uno stato di continuo
umidore. Non riesco a distrarmi, ne’ a leggere. Il pensiero corre continuamente
al priore ed alla sua promessa , gli occhi guardano in continuazione l’orologio
, nella speranza di veder scorrere il tempo piu’ velocemente. Pur essendo un
uomo odioso e prepotente, confesso di avere apprezzato i suoi gochi perversi,
la sua lussuria incontenibile, il suo cazzo grosso ed eccitato. Finalmente
giunge l’ora della cena , scendo a mangiare indossando il terzo paio di
mutandine pulite. Oggi ho dovuto cambiarmi spesso, per colpa di quel laghetto
birichino che si nasconde fra le mie cosce.

Dopo il caffe’ fuggo in camera , lanciando un’occhiata a
Francesca , che sta riordinando la sala da pranzo. Anche lei e’ ansiosa di
raggiungermi e certamente si dara’ da fare per liberarsi dei suoi compiti al
piu’ presto.

Stasera e’ una serata speciale, una serata inattesa, quindi
accendo solo un paio di candele e indosso una camiciola trasparente, dopo
essermi sfilata reggiseno e slip. Mi sdraio sul copriletto’ e sono costretta a carezzarmi per’ lenire la’ voglia che di nuovo mi assale, ora che il grande momento e’
arrivato.Francesca non si fa attendere, entra e mi sussurra tutta la sua paura
, la abbraccio e le prometto che faro’ in modo di condurre il gioco a nostro
vantaggio, le prometto che non verra’ maltrattata ne’ violentata. Lei infatti
teme la presenza dell’amico del priore, oggi le e’sembrato di vedere una gossa
mercedes varcare i cancelli del monastero. Siamo abbracciate sul letto a
bisbigliare i nostri segreti , La ragazza ha notato la mia camiciola
trasparente e, fingendo di coccolarmi, sta gia’ passando la sua lingua sopra la
seta per titillare uno dei miei capezzoli che, pronto, si erge e si offre alle
sue labbra ingorde.

Mentre le sfilo la cuffietta e le sollevo il camicione scuro
e ruvido che e’ costretta ad indossare,sento uno scalpiccio alla porta. Un
tuffo al cuore. I passi sono certamente quelli di piu’ persone. Il priore ha
mantenuto la sua promessa e ha deciso che la nostra nottata sara’ lunga ed
estenuante. Mi alzo per aprire . Dietro alla figura imponente di lui , scorgo
il viso dei due seminaristi , quei due giovani e timidi che avevo giudicato
gay. La mia sorpresa e’ grande. Mi aspettavo un altro uomo , maturo ed esigente
come il priore, ed ecco invece entrare in camera , molto timidamente, i due
ragazzi. Francesca rimane immobile sul letto . Il priore spiega, in modo
autoritario, come sempre , che i due giovanottini sono inesperti e hanno
bisogno di essere accompagnati sulla retta via, da due puttane brave ed
affamate di sesso come noi. Prende l’unica seggiola e si accomoda, ordina a me
e Francesca di incominciare a fare spettacolo , di eccitare i due òfroci’ ,
cosi’ li definisce. Sappiamo di dover obbedire senza esitazioni e lo sanno
anche i due timidi giovanotti , che si posizionano addossati al muro , nel
punto piu’ lontano dal letto, quasi per paura di venire anche solo sfiorati da
me e Francesca.

Ma un pensierino bizzarro mi accende per un attimo la
fantasia. Provo a proporlo , anche se temo che la mia idea fara’ imbufalire il
priore. òEccellenza,vorrei fare un gioco nuovo,questa notte. Ha mai provato ad
essere legato , mentre due donne la eccitano ?’ Lui non sembra contrario
all’idea, con mille moine lo convinco e, prima che cambi idea,afferro dei
nastri colorati ,che uso per legare i capelli. Velocemente fisso le sue
caviglie alle gambe della sedia ,lego i polsi dietro la sua schiena e gli alzo
la tonaca , fino a scoprire il cazzo , gia’ parzialmente eccitato. I due
ragazzi guardano,senza riuscire a respirare, sempre piu’ addossati alla parete.
Rivolgo loro un sorriso tranquillizzante e chiedo al priore , nostro signore e
padrone, cosa dobbiamo fare. Ci ordina di andare sul letto e leccarci. Spoglio
del tutto Francesca,sfilo la mia camicia leggera e’ inizio a carezzare e baciare la mia amica, che ricambia ,
dapprima timidamente , ma con sempre maggiore passione , i miei baci e le mie
carezze. Presto scendo ai suoi seni,passando lentamente sul collo.La sento
rabbrividire, ma la sua manina ,senza perdersi d’animo, comincia a frugarmi con
dolcezza fino a trovare il mio bottoncino ed a massaggiarlo con estrema
bravura. In breve assumiamo la nostra posizione preferita, ovvero quella del
sessantanove. Francesca e’ sopra di me e mi offre la sua fica aperta e rorida
di umori. Nel contempo sta gia’ abilmente succhiando il mio bottoncino duro.
Sento gemere sommessamente il priore, vedo il suo cazzo , ormai durissimo ,
ergersi nella penombra. I due non si muovono, credo abbiano cessato anche di
respirare, rimangono impalati, in piedi , a fissarci. Io e Francesca
continuiamo la nostra danza estremamente erotica e certamente non tratteniamo i
mugolii di piacere anche se, purtroppo, siamo costrette a fare molto piano.Il
priore ci stimola , sospira frasi senza senso ma certamente cogliamo un ò
scopala, dai,scopala quella troietta in calore, fate vedere ai ragazzi come
possono scopare due donne’

Afferro due oggetti. Passo il grosso cero a Francesca e
tengo per me il flacone di profumo. Mi rimetto in posizione e apro le gambe in
modo osceno.Il priore ed i suoi piccoli amici dovranno gustare lo spettacolo
della mia fica penetrata, senza perdersi neppure un particolare. Succhio il
flaconcino e lo insalivo bene, mi abbasso di nuovo sulla fica di Francesca e,
continuando a slinguettarle il clitoride , spingo piano il flacone dentro di
lei. La sento irrigidirsi e gemere,la sento poi accogliere quel cazzo
artificiale tutto dentro di se’.Lei fa lo stesso con me. Mi lecca con diligenza
tutta la fica e ,quando ritiene che sia sufficientemente bagnata, inizia a
spingere dentro quel cero gigantesco , tornando, con la lingua e la bocca a
masturbarmi il clito.Il piacere non si fa attendere ed entrambe iniziamo a
mugolare e a gemere. Il priore e’ scatenato , ora vorrebbe avere le mani libere
per carezzare un poco il suo enorme bastone , ma niente e nessuno mi
costringera’ a liberarlo, dovra’ guardare e soffrire senza neppure potersi
masturbare’ ne’ tantomeno’ sfiorare noi. I due ragazzi’ , dei quali mi ero quasi dimenticata ,
compiono qualche movimento nella semi oscurita’. Mi rendo conto che si stanno
toccando sotto la tonaca. Ma la sorpresa e’ che la mano di uno e’ sotto la
tonaca dell’altro. Dunque non sono indifferenti alla bellezza femminile,anche
se continuano a darsi il piacere l’un l’altro.Ritorno al mio gioco perverso e
per un po’ mi lascio andare a godere il corpo della novizia , senza curarmi del
priore , ormai eccitato al parossismo , che scuote la sedia’ come per staccarsela dal corpo e
balzarci addosso.

Dopo un altro , ennesimo orgasmo ,’ ho il tempo di osservare i’ nostri giovani ospiti.Uno dei due si e’ inginocchiato e sta
succhiando il cazzo dell’amico. E’ uno spettacolo nuovo ,per me, ed eՠ terribilmente eccitante. Il priore li
insulta e li minaccia.Vuole essere liberato, ma nessuno di noi quattro ha
intenzione di ridare la liberta’ al nostro aguzzino. Faccio un cenno a
Francesca affinche’ guardi anche lei. E’ sconvolta ed arrossisce, soffoca un
singhiozzo , ma continua a guardare, rapita , il cazzo che scivola dentro e
fuori la bocca del ragazzo inginocchiato.

Il giovane che sta in piedi ha gli occhi chiusi , le sue
mani tengono la tonaca sollevata ed il suo bacino si muove per spingere’ il cazzo nella gola dell’amico , quest
‘ ultimo e’ in ginocchio ma intuiamo che la sua mano destra sta masturbando il
proprio membro, semi nascosto dall’abito. Io e Francesca fissiamo, rapite, lo
spettacolo,ignorando gli insulti e i movimenti disordinati del porco che si
dimena sulla sedia. Sussurro qualcosa alla mia giovane amica. Scendiamo dal
letto e, muovendoci lentamente a quattro zampe, ci avviciniamo ai ragazzi.
Passo fugacemente la lingua sul cazzo duro del priore sussurrandogli che
stanotte dovra’ solo guardare. Il suo membro si impenna e sento i suoi insulti
, sussurrati a basa voce.Senza curarmi di lui, vado con Francesca accanto ai
giovanotti. Immediatamente si immobilizzano e ci guardano , con aria colpevole.
Io mi avvicino a quello inginocchiato , mentre Francesca afferra il membro del
ragazzo in piedi.Hanno capito certamente quali siano le nostre intenzioni e
sono spaventati come due cuccioli. Ma la voglia di godere , forse di provare
un’esperienza nuova , li sovrasta. Docili come agnellini , si lasciano guidare
e presto essi si ritrovano entrambi in piedi , con i cazzi eretti davanti ai
nostri visi. Siamo in ginocchio dinnanzi a loro e tutte e due, all’unisono ,
iniziamo a dare piccoli colpi di lingua sulle loro aste durissime. Poi,
dolcemente , sia io che la novizia , prendiamo fra le labbra il glande e’ muoviamo il capo su e giu’ per
ingoiarne’ il piu’ possibile, senza
smettere di far guizzare la nostra’
lingua sul pene.

Il gioco procede per pochi minuti , mi rendo conto che il
mio giovane amico non resistera’ a lungo e sta per venire. Mi fermo. Fermo
anche Francesca. La prendo per mano e la guido verso il letto. Ci appoggiamo
con le braccia ed il busto alla branda , offrendo ai due i nostri culetti
all’aria e le fiche in bella vista. Non sappiamo se intuiranno l’esplicito
invito , ma in cuor mio credo che lo faranno. Presto li sentiamo posizionarsi
alle nostre spalle e muoversi convulsamente per penetrarci. Dobbiamo essere noi
a guidare i loro cazzi , dobbiamo aiutarli perche’ loro sono cosi’ goffi ed
agitati che potrebbero eiaculare sul pavimento. Il priore sembra una belva
chiusa in gabbia. E’ costretto a vedere senza poter condurre il gioco.
Impazzisce. Presto sento il cazzo del giovane seminarista entrare tutto , con
prepotente violenza in me e muoversi con colpi feroci , che mi lasciano senza
fiato. Assecondo i suoi movimenti con il bacino per gustare la penetrazione in
profondita’. Sento le sue spinte,sempre piu’ frenetiche e’ godo in modo quasi animalesco. Mi muovo
anche io sempre di piu’ e probabilmente i miei sinuosi colpi di bacino
accelerano la sua eiaculazione. Lo sento venire e pulsare dentro di me con
forza inaudita, sento il suo caldo sperma che’ cola fuori da me. Anche Francesca ha goduto, cosi’ come il
suo giovane accompagnatore. E il priore, mio malgrado , ha schizzato il
pavimento’ con il suo piacere. E’
riuscito a venire , purtroppo ,”
solo guardando quello spettacolo incredibile e senza potersi toccare.Maledetto.

Sottovoce lo sento ansimare e minacciare che ce la fara’
pagare. Purtroppo sara’ solo la povera’
Francesca a pagare le nostre colpe , io domattina partiro’. E proprio
per questo motivo , poiche’ la notte e’ ancora lunghissima, ora andro’ a
lavarmi , poi vedremo come portare avanti questo giochino e rendere felici
,ancora una volta’ , i nostri due
timidissimi ògay’.

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