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Vacanza al mare per sedurre

By 30 Maggio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una calda estate di qualche anno fa, Cristina mi aveva invitata a passare qualche settimana da lei nella splendida villa che i genitori hanno al mare. Era il miglior invito ricevuto che oltre attenuare la calura mi consentiva di conoscere altri ragazzi. Quindi convincermi non fu difficile.
Passai con Cristina più di un mese a riposare e divertirmi. La presenza dei suoi genitori discreta e garbata ci permetteva di passare le giornate tra bagni e tintarelle, poi i suoi rientrarono in città per lavoro. Rimanemmo lì ancora per due settimane io, lei e suo cugino Flavio appena maggiorenne scaricato lì dalla zia di Cristina che vedeva la vacanza come un momento di relax familiare anche dal punto di vista sessuale. Lui passava le sue giornate nella sua camera con un notebook su internet mentre noi facevamo altro andando al mare.
Giravamo per casa seminude. Era un modo per distoglierlo ma niente: non sembrava neanche interessato a noi due ventenni che gli ronzavano intorno tanto che sia io che Cristina cominciammo a sospettare avesse altri gusti. Per saperne di più lo provocammo in ogni modo per suscitare la sua reazione.
Una mattina, visto che il vento era forte ed il mare agitato, invece di andare al mare e ci dedicammo allo shopping; l’idea divertente era di acquistare qualcosa di molto succinto da indossare in casa per vedere le sue reazioni e se avesse un minimo di interesse a noi.
Nel pomeriggio ci stendemmo al sole in una posizione che fosse ben visibile dalla finestra della sua stanza. Sdraiate su due lettini guardavamo se lui avesse abboccato alla provocazione.
Cristina è piacevole come persona, mi piace parlarle e sono felice di averla conosciuta alcuni anni fa.
Ci guardiamo per un momento con la piacevole euforia del rapporto che unisce.
La guardai tra il perplesso e il divertito e mi sorrise, il suo sguardo è cambiato e mi accende un brivido nello stomaco. Il suo volto sa di complicità nell’eccitare Flavio.
“Non hai curiosità?” mi chiese lanciando un’occhiata furtiva verso la finestra del cugino.
Il volto era in fiamme e la pancia in subbuglio “Sì” mormorò con un filo di voce.
“Tu mi trovi attraente?” chiesi ancora e lei annuì senza parole.
Si avvicinò lentamente a me con movimenti felini. La sua mano perfettamente curata mi accarezzò il viso “Sai, oggi appena ti ho visto mi sei piaciuta, ho pensato che fossi così carina e dolce e qualcosa mi dice che stai pensando a qualcosa di intrigante”
Le sue labbra si posarono sulla mia guancia, scivolarono dolcemente sul collo “Hai un profumo di cose buone” sussurrò.
Il mio corpo trovò molto eccitanti quelle carezze e quei baci gentili.
La presi per mano e la baciai anche io delicatamente sulla guancia e sul collo.
Fece un piccolo mugolio ed ero felice di aver colto nel segno.
Le nostre labbra si unirono in un bacio per niente casto.
La sua lingua fresca mi esplorò con dolcezza infinita e con una punta di malizia sempre più intrigante.
Quel lungo bacio intenso mi piacque così come il sapore della sua bocca e della sua saliva. Quando si staccò ne avrei voluto ancora. Sei una ragazza e sai cosa vuole una ragazza.
MI afferrò le tette da sopra il reggiseno succinto strizzandole dolcemente “Sono bellissime” mormorò. In effetti avevo un seno molto femminile; so che spesso gli uomini lo apprezzavano, ma sapere che piace a lei aveva tutto un altro sapore. Le soppesò tra le mani e finalmente andò sotto le coppe esponendo i miei capezzoli turgidi all’aria fresca. Vibrai di eccitazione. I suoi polpastrelli giocarono con l’areola.
Le tue labbra a cuore si schiusero e cominciarono a leccarli lentamente. Cristina aveva un tocco deciso e dolce ed impazzivo di piacere.
Incurante dello sguardo di Flavio che sicuramente ci vedeva dalla sua finestra mi spinse in basso con la schiena aderente alla seduta del lettino. Cristina si infilò tra le mie cosce e continuò a leccarmi. Guardai i suoi bei capelli castani coprirmi il petto, la sua lingua appuntita saettare sul capezzolo ed anche il contorno strizzandoli tra le labbra e succhiando con maggiore energia.
“Non ti fermare” supplicai sussurrando in preda all’estasi “Sei fantastica”
Cristina si sollevò in ginocchio tra le mie gambe. Il seno è a malapena contenuto in quel reggiseno a balconcino del bikini e l’areola chiara del capezzolo fa capolino. Mi accarezzò l’interno delle cosce e mi sorrise mormorando “Sei bella, hai un corpo così provocante”
Mi pizzicò la pelle della pancia, delle gambe ed i capezzoli mandandomi su di giri.
Finalmente la mano di Cristina arrivò al pube strofinandolo dolcemente e io ansimai di piacere.
“Sei già così bagnata… vorrei mangiarti”
Mi afferrò le tette e cominciò a stringerle convulsamente e mi sfilò anche le mutandine.
Lei vide che mi mordevo le labbra dalla voglia.
La mia fighetta tenera e giovane era già dischiusa per lei e non vedevo l’ora che le sue labbra si posassero.
Mi prese le mani e le guidò sul suo seno.
Non è la prima volta che stringevo il seno di una ragazza, a parte il mio, ed ogni volta noto la maggior consistenza rispetto al mio; la pelle era più tesa ma molto morbido. Slacciai e ammirai i suoi capezzoli perfetti di un rosa delicato, appena più scuri del resto della sua carnagione bianca, li toccai saggiandone la consistenza dura e soffice.
Cristina gemette sotto il mio tocco poco esperto.
I palmi accarezzarono i capezzoli diventando presto tesi come chiodi. Avvolsi con le mani tutto il suo splendido seno e guardai la tua bocca aprirsi per gemere più forte. Cristina si sdraiò su di me, seno contro seno, capezzolo contro capezzolo, cominciò a strusciarti lentamente baciandomi con foga sulle labbra.
Sentii il suo bacino premere sul mio, la sua vulva ancora coperta dal perizoma che sfregava la mia con gli occhi chiusi in quel bacio violento e dolce.
Cominciai a leccarle il lobo dell’orecchio, il collo, la spalla, godendo del profumo meraviglioso di vaniglia e frutta tropicale della sua pelle. Mi misi sotto di lei e finalmente accolsi tra le labbra i suoi capezzoli come due meravigliose ciliegie leccandoli forsennatamente, mordo la pelle intorno, mordo loro, sono affamata delle sue tette e di lei.
Cristina si dimena come una matta sopra di me.
“Sei fantastica, oh, sì, continua a succhiare” mormorò Cristina e mi schiacciò la testa tra le tette stupende. Io come impazzita la morsi, succhiai e leccai.
La mia mano arrivò all’orlo del suo slip, li sposto di lato ricevendo tra le dita la sua splendida vulva completamente depilata già profumata dei suoi umori.
Cristina mi fermò la mano e mi sorrise.
“Non avere fretta tesoro! Dopo sarò tua, ma prima lascia che ti faccia capire come si eccitano i maschi” mi rispose maliziosa.
“Non aspetto altro. Tutto il mio corpo è per te”
Cristina si inchinò accucciandosi tra le mie gambe ed io sollevai il bacino in modo da permetterle di mettere un cuscino sotto le mie natiche e guardai la sua testa che lentamente trovò spazio tra le mie cosce aperte.
Con una mano aprii le grandi labbra “Oh sei bellissima anche qui” mormorò lri iniziando a leccarmi per tutta la lunghezza la figa dall’ano fino al monte di venere.
“La tua lingua è magnifica, mi sento sciogliere. Non ho mai goduto come stai facendo tu ora” le dico
Cristina non ha fretta. Vuole mostrare a Flavio la sapienza delle sue mosse e anche quanto è brava nel far godere altre femmine.
Lei non aveva fretta, vuole bagnare la figa con la sua saliva, anche se sono già un lago di umori. Raccolse tutti i miei umori spargendoli tra l pieghe delle grandi e piccole labbra ed entrambe le aperture. Scoprì il clitoride dal suo cappuccio e iniziò a leccarlo piano. All’inizio furono piccoli movimenti rotatori delicati, poi premette dolcemente con la punta e quando capì quanto stavo godendo iniziò a succhiare il clito con passione.
“Non ti fermare” supplicai premendo il mio bacino contro la sua bocca mentre lei continuava a succhiarmi e leccarmi sempre più avidamente. Lo sguardo di Cristina era torbido di piacere e libidine.
“Sto venendo Cristina” mormorai tra i gemiti.
“Siiihhh!! Godi per me tesoro. Sei bellissima” mi dice nel rituffarsi tra le mie cosce.
Godetti come mai prima.
Un urlo di puro piacere mi uscì dalle labbra mentre il suo viso ero bagnato dai miei umori. Ricaddi sul lettino in estasi, il sesso in fiamme dal piacere ed il mio cervello in corto circuito.
Cristina si avvicinò alla mia bocca e mi baciò appassionatamente riversando tra le mie labbra il mio stesso piacere aspro e dolce allo stesso tempo.
“Sei splendida” mi ripeté all’orecchio.
Mi fece cenno di sdraiarmi sul prato incurante di chi potesse vederci ed io obbedii.
Si posizionò su di me ma in senso inverso con la sua testa di nuovo sul mio sesso e la mia a pochi centimetri dal suo “Ora restituiscimi il favore e io ti farò godere ancora”
All’aperto non l’avevo mai fatto prima e tutto questo mi sembra sempre più surreale, ma vuoi per il caldo, vuoi per l’eccitazione che volevamo creare in Flavio, vuoi per l’eccitazione devastante, non esitai un attimo a buttarmi sul tuo fiore depilato e morbido. Replicare ciò che lei mi aveva fatto provare leccando prima tutto il suo sesso fino all’ano. Irrigidii la punta della lingua e per inserirla alternativamente nel suo buchino e nel suo fiore.
“Ahhh, sì sei fantastica” urlò Cristina eccitata.
Pensavo a Flavio che dalla finestra non poteva non sentire le nostre parole ed i nostri gemiti.
Nel frattempo la mia amica inserì due dita dentro di me e con la lingua continuò a titillarmi il clitoride affondando sempre più nella vulva calda e bagnatissima. Le leccai le grandi labbra, il suo cappuccetto roseo e inserii a mia volta due dita dentro di lei iniziando a penetrarla sempre più rapidamente.
Presa dalla frenesia del piacere che mi stava facendo provare, aggiungo un dito nel suo ano affondando dolcemente e scopandola più in fretta.
Anche lei inumidì il suo indice con i miei abbondanti umori e lo inserì nel mio buchino facendo avanti e indietro.
I miei fianchi si mossero in sincronia con le sue dita e la sua lingua ed i suoi affondarono sempre più sulla mia bocca.
“Sì, tesoro, sei bravissima, fammi godere” continuò Cristina a ripetere tra una leccata e l’altra.
L’orgasmo ci raggiunse in simultanea.
I suoi umori esplosero in bocca dolci come miele e salati allo stesso tempo. Con la lingua mi affannai a raccogliere tutto godendomi la vista del suo fiore completamente pregno del mio piacere. Anche io godetti e lei assorbì il mio di piacere.
Ci mettemmo i piedi e baciamo a lungo assaporando i nostri sapori sulle labbra mentre le mani accarezzavano la schiena, i capelli, le spalle con un caldo abbraccio.
E’ stato tutto improvviso, splendido, peccaminoso.
Cristina è una ragazza meravigliosa e mi ha fatto sentire meravigliosa quanto lei.
“Chissà se questa follia si ripeterà? Io ancora non lo so, ma è stata magnifica” le dico per ringraziarla. Ma il mio pensiero andò a chi ci vedeva dalla finestra.
Ritornammo a stenderci al sole.
Un’ora dopo mi levai dal lettino per andare in bagno e guardai verso la sua finestra ma ancora niente. Non si degnava neanche di dare qualche sbirciatina. Mi parve incredibile; eravamo lì due fighette tutte arrapate e seducenti, praticamente nude o perlomeno molto poco vestite, atteggiate per sedurlo o farlo eccitare e lui niente!
Per andare in bagno passai davanti alla sua porta che vidi accostata. Lui in quel momento non era in camera. Dato l’interesse sbirciai e capii subito perché sembrava disinteressato: si era attrezzato con mezzi moderni per spiarci montando una telecamera collegata al suo pc ben nascosta alla nostra vista. Sullo schermo era ben visibile l’immagine di Cristina praticamente nuda sul lettino che mostrava perversamente il suo bel culetto tra le cui natiche si nascondeva il filo di un perizoma bianco. Ora si spiegava la presenza di fazzolettini nei paraggi della finestra del bagno.
Ero incuriosita ed emozionata e allo stesso tempo volevo correre a raccontarlo a Cristina ma come uscii dalla stanza e socchiusi la porta sentii Flavio uscire dal bagno. Decisi all’istante che volevo divertirmi fino in fondo.
Lasciai cadere il grande telo che copriva in parte il mio corpo su una sedia e gli passai accanto con il mio perizomino rosa. Non mi voltai per guardare cosa facesse lui ero sicura che lui si era voltato per guardare il mio culetto per più di qualche secondo.
Poi prima di entrare in bagno gli chiesi “Ma te stai sempre in camera? Perché non ti stendi con noi al sole?”
L’immediata risposta di Flavio fu: “No non mi piace” e bofonchiò anche qualcosa che non capii.
“Va beh! Io mi faccio una doccia e poi preparo la merenda”
Ora sapevo che aveva abboccato alle nostre provocazioni e continuai a sedurlo lasciando la porta del bagno in parte aperta in modo che potesse spiare. Forse temeva di essere scoperto a farlo
Dalla finestra guardai verso la piscina: Cristina dormiva stesa al sole.
Mi sono messa sotto i getti d’acqua della doccia avendo lasciando il perizoma ed il reggiseno succintissimo sparsi per terra. Era mia intenzione fare sì che gli sarebbe bastato sbirciare alla porta per intravedermi sotto l’acqua e così fece; attraverso il vetro satinato potei distinguere l’ombra del lento movimento della porta.
Finita la doccia feci sì di uscire con calma dandogli il tempo di allontanarsi non certo perché avessi paura dei suoi sguardi. Ero eccitata dal fatto che lui mi aveva notata con morbosità.
Avvolta nell’accappatoio uscii dal bagno ed andai in camera lasciando la porta aperta. Mi avvicinai alla finestra e vidi Cristina ancora stesa sul lettino al sole.
Per un attimo pensai di andare così vestita nella stanza di Flavio ma l’idea di metterlo davanti al mio corpo nudo l’avrebbe comunque messo in una condizione di vantaggio, invece volevo essere io a gestire la situazione in modo che fosse lui a cercarmi.
La situazione mi stava eccitando moltissimo e pensavo che, visto il ritardo, lì a poco sarebbe venuta in camera la mia amica. Gettai a terra l’accappatoio, proprio vicino alla porta come fosse un’esca, e mi stesi sul letto tutta nuda. Non tardai molto a portare in automatico la mia mano verso le parti più intime.
Mi sentivo morire, la mia fighetta era tutta un fuoco e quando la toccai leggermente con le dita un rivolo dei miei umori usci dalle grandi labbra. Portai poi le dita alla bocca per godermi il gusto della sbroda.
In un attimo mi resi conto di aver creato una situazione meravigliosa; io potevo vedere la porta aprirsi ma se Flavio si fosse messo a sbirciare avrebbe visto solo la porzione di letto più invitante.
Ci speravo di essere spiata ma il momento passò ed allora abbandonai la speranza ma il solo pensiero di esserlo mi stava portando verso un orgasmo fantastico. Ad un tratto vidi un movimento impercettibile della porta tanto che pensai di averlo sognato: intravidi sullo stipite far capolino la webcam di Flavio.
Chissà se mi stava filmando?
Non pensavo più a levarmi dal letto perché il calore che sentivo provenire dal basso era tanto. Affondai le dita nella mia fighetta fradicia e strinsi forte le gambe in un orgasmo profondo e stordente.
Appena mi ripresi non c’era più traccia di lui alla porta ma ebbi paura che il video potesse esser messo in rete; dovevo fare qualcosa. Il primo pensiero fu di precipitarmi in camera sua. Aveva la porta chiusa e la spalancai di colpo e rimasi di stucco a vederlo masturbarsi con tanta foga davanti al pc su cui scorrevano le mie immagini riprese pochi attimi prima!
Rimase sorpreso anche lui. Non sapeva che fare; se nascondere l’uccello o il pc. In quel momento non sapeva bene se nascondere la sega che si stava facendo o il video registrato di nascosto.
Un fatto era certo: ero riuscita nel mio intento ed ora avevo il coltello dalla parte del manico ma ora venivano le difficoltà e non sapevo cosa fare.
L’unica cosa che seppi fare è stata l’avvicinarmi con aria sicura a lui dandole l’impressione che sapessi cosa fare di lui “Che cavolo stai facendo?!”
Dalla bocca di Flavio non usci nessun suono.
“Mi hai filmato di nascosto! sei un bastardo!” dissi guardando lo schermo
“Scusami…dai! …perdonami è che…!!” replicò lui
“Cancella immediatamente il video!” gli imposi
“Si, si lo faccio immediatamente!” disse precipitandosi a cliccare tasti sul notebook ma allo stesso tempo facendo cadere il lenzuolo che nascondeva la sua erezione.
In quell’istante vidi qualcosa di meraviglioso: la sua erezione era veramente enorme. Saranno stati venti centimetri di cazzo o più e io, ventenne, un cazzo così non l’avevo ancora visto. Restai impressionata da quello che a me sembrava un mostro ma lo guardavo incantata ma incuriosita. Il mio pensiero corse alla mia voglia e mi sentii bagnare nuovamente. L’avrei voluto toccare, baciare e giocarci con le mani ma non era il momento.
 A ripensare l’espressione della faccia di Flavio penso che lui in quel momento avrebbe voluto sprofondare nel pavimento. In quella stanza c’era troppo imbarazzo sia da parte sua che mia. Per cercare di sciogliere la difficoltà di quei momenti mi avvicinai a lui e cercai di fare un sorriso che non fosse da ebete ma di gradimento per la splendida visione ed allo stesso tempo allungai la mano per accogliere il suo membro sul palmo della mia mano destra. Forse per pudore Flavio si ritrasse ma fui pronta a guardarlo negli occhi per comunicargli che non era il momento di ritrarsi e che, anzi, lo volevo con grande mio piacere e che un suo rifiuto non sarebbe stato gradito.
Presi in mano quel cazzo che per consistenza poteva anche essere di marmo e delicatamente con molta lentezza iniziai un lento su e giù mentre lui iniziò a rilassarsi e dopo non molti secondi dal suo sesso fuori uscirono degli spruzzi che andarono a depositarsi sulla sua maglietta. Il suo aspetto era di ragazzo che si vergognava di ciò che era accaduto; era tutto sudato e rosso, non sapeva che dire.
Mi pulii la mano dei residui della sua sborra sulla sua maglia.
Lo guardai in volto con serenità e con tono da complice gli dissi “Questa è meglio che te la lavo senza che la veda Cristina. Ora cancella i video e ricordati di non aprire bocca con nessuno sulla sega. Potrei dire che hai una raccolta di video porno di Cristina sul tuo PC e non mi sembra il caso che qualcuno lo sappia.”
Lui si limitò ad acconsentire con la testa mentre uscivo dalla camera. Ritornai da Cristina e nella mente già decidevo cosa raccontarle e cosa no.
Mi distesi sul lettino al sole e per il momento non dissi niente.
Mi voltai verso la finestra della camera di Flavio; conoscendo i maschietti come lui sono quasi certa che uno schizzetto non basta a calmare l’eccitazione anche se la sega è stata fatta da una bella ragazza come me.
Stavo per rivolgere la parola a Cristina ma mi fermai e preferii spalmare una crema rinfrescante sulla sua schiena bollente. Lei immediatamente sorpresa. Non mi aveva sentita arrivare e di conseguenza, non aspettandosi un’azione da parte mia, ebbe un sussulto e si voltò per sorridermi “Mi sono bruciata?”
“Sei molto arrossata. Direi che il costume ti starà meglio quando sarai più abbronzata” risposi.
Cristina aumentando la sua sorpresa “Mah! Perché hai l’accappatoio?”
“Ho fatto una doccia e mi sono messa a letto per qualche minuto”.
Nello scambiarci queste frasi andai ad accarezzare i fianchi. Lei si irrigidì ma io continuai a scendere fino ad avvolgere il sedere e proseguii sulle gambe.
Mi piaceva toccarla ma l’accappatoio addosso mi stava facendo morire di caldo.
“Perché non lo togli?” Mi chiese Cristina intuendo le mie sensazioni.
“Non ho rimesso il costume” risposi.
“Hai paura di scandalizzare mio cugino?”
“Ti posso assicurarti che tuo cugino non è proprio frocetto!”
Lei si voltò di scatto “Scusa?” e guardò anche la finestra esponendo il suo corpo alla vista di Flavio in una posizione molto erotica ed io continuai “prima passando davanti alla sua camera c’era la porta socchiusa e ho dato un’occhiata”
“Continua!”
“Lui non c’era, ma nel pc c’era un video porno con due ragazze e un uomo e anche le nostre pagine di FB”
Quelle parole erano false ma sarebbero servite al mio scopo.
Si abbassò gli occhiali da sole che aveva appena indossato “Stai scherzando?! Che segaiolo!” e si stese di nuovo per continuare il massaggio che avevo iniziato.
Io mi misi dando le spalle alla finestra di Flavio ed aprii l’accappatoio sul davanti e riprendendo a spalmare il doposole.
Percorsi per bene entrambe le cosce poi mi soffermai alla base del sedere, con movimenti circolari avvolsi completamente le natiche aprendole affinché Flavio le potesse vedere bene.
“Se non ti conoscessi penserei che ci stessi provando con me” esordì Cristina.
“Proprio perché mi conosci sai che lo sto facendo” risposi.
“Sei la solita troietta!” ribatté.
“Ti andrebbe una doccia insieme?”
“Buona idea!”
“Con Flavio come facciamo? La doccia confina con la sua camera…”
“Ok prima l’udito poi la vista ma io non mi faccio toccare scordatelo!” dissi io.
“Di questo passo prima di avvicinarsi sarà già morto di seghe” rispose ridacchiando Cristina nel sollevarsi e dirigendosi verso l’interno della casa seguita da me.
Passando davanti alla camera di Flavio bussò velocemente “Tutto bene?”
“Si si!” fu la risposta del ragazzo.
“Io e Amelia facciamo una doccia, poi si mangia qualcosa. Cerca di non perderti su internet”
“Si ok” replicò lui da dietro la porta.
Mentre entravamo in bagno le sussurrai “Sei proprio stronza! Potevi un’altra cosa! Perché non gli hai detto guarda che noi andiamo a toccarci sotto la doccia, se vuoi puoi origliare?!!”..
“Hihihihi, secondo me è più tonto di quanto credi tu” ribatté Cristina.
“Non hai idea di quanto non lo è” pensai, ma mi limitai a rispondere “Si, va beh!”
Anche se il gioco con Flavio mi stava divertendo in doccia con Cristina mi sentivo davvero libera di sfogarmi. I nostri giochi erano iniziati qualche anno prima, eravamo in realtà del sesso ne sapevamo molto poco; molti baci con la lingua e qualche carezza al cavallo dei pantaloni del ragazzo che al momento ci piaceva.
Eravamo considerate quelle fighe, cioè quelle che la sapevano più delle altre e se non la davano perché ci sentivamo insicure e farsi scopare dal ragazzo sbagliato poteva anche svelare quello che pensavamo fosse il nostro segreto: vergini e incapaci di fare sesso.
Ma un sabato notte al ritorno da un incontro con gli amici in cui avevamo cazzeggiato molto Cristina dormì a casa mia. Sotto le coperte e scoprimmo i nostri corpi ed anche come darci reciprocamente piacere.
Sul momento avevamo paura di aver fatto qualcosa di sbagliato e di amorale e ci guardavamo in faccia chiedendoci se si vedesse che avevamo fatto sesso tra ragazze, allo stesso tempo ci rincuorava il fatto che ci sentivamo più sicure ed anche di aver fatto un grande passo nel mondo del sesso tanto che ritardammo la prima volta con un uomo per molto tempo giurandoci che non lo avremmo mai fatto con un maschio.
Le volte in cui ci si fermava l’una dall’altra a dormire ci baciavamo moltissimo con la lingua e ci davamo qualche carezza al cavallo dei pantaloni del pigiama per sentire il nostro sesso ma niente altro fino ad addormentarci. Tutto ciò fino a che una notte Cristina scese a baciarmi tra le gambe abbassandomi i pantaloni del pigiama.
Quell’esperienza fu incredibilmente profonda e fantastica. Da allora ogni volta fu sempre più piacevole e fino ad ora siamo rimaste amanti senza che nessuno sappia del nostro segreto.
Ora così accadde anche sotto la doccia.
Chiusi gli occhi e lei si inginocchiò leccò le mie labbra gonfie di voglia con la sua bocca. Riaprii gli occhi solo un attimo e ammirai come le gocce d’acqua, che scendevano dalla doccia, scorrevano tra i suoi glutei dopo aver percorso la sua schiena. Quel ruscello fu l’ultima visione prima dell’inevitabile travolgente orgasmo per cui iniziai a tremare e agitarmi in modo scomposto. Portai le braccia sopra di me come ad arrendermi al piacere. Mi succhiai un braccio e provai a soffocare un urlo che sarebbe stato bello liberare nell’aria e farlo sentire a chi si ama. Ne uscì un verso soffocato ma che sicuramente raggiunse la stanza di Flavio. Per lui fu senz’altro un regalo certamente apprezzato e che sicuramente lo ha aiutato a svuotarsi della sborra accumulata.
Misi la testa sotto l’acqua per riprendermi, Cristina si rialzò e immediatamente la baciai in un momento dolce e lunghissimo. L’acqua che colava dalle nostre teste si mescolava il sapore dolce della sua bocca a quello dei miei umori che mi piacevano tanto.
La feci appoggiare al muro e la sensazione di freddo sulla schiena la fece irrigidire. Con una mano le accarezzai il viso mentre l’altra era già dove sapeva esattamente frugare la sua intimità. Scesi poi a completare l’opera ricambiando il regalo da poco ricevuto; lingua e dita si alternavano tra le sue grandi labbra glabre. Tutto ciò che facevo era una ripetizione di quello che già facevamo ed aveva sempre il sapore della prima volta.
Lei aspettava il gran finale, ciò che la faceva godere di più e che solo io potevo decidere quando mettere in pratica. Questa volta non la feci attendere troppo, c’era troppa eccitazione. Con le dita allargai le sue grandi labbra e con la bocca mi tuffai sul clitoride succhiando in modo ritmico. Sentii posare la sua mano sulla mia fronte un chiaro segno per me che ero sulla sua fonte del suo orgasmo in arrivo.
Non l’abbandonai neppure per un attimo e continua quando emise uno strillo degno di opera lirica. Ero felicissima che lo abbia fatto.
Era il regalo migliore a Flavio e l’aveva fatto lei!
Rimanemmo sotto l’acqua tiepida ancora il tempo necessario a calmarci poi dopo esserci asciugate a vicenda indossammo abiti leggeri ed ampi senza intimo.
La mente ora tornava a Flavio complice di uno dei migliori incontri della nostra vita.
Mi chiesi se lo spettacolo, se pur uditivo, era stato di suo gradimento.
Andammo in cucina pronte ad osservalo nelle sue azioni per scoprirlo.

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