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Racconti di DominazioneTradimentoVoyeur

La mia esperienza di traditore tradito, parte 2

By 29 Settembre 20212 Comments

Mancavano giorni alla fine delle nostre vacanze cosa avrei dovuto/potuto fare?
Riflettevo su quanto stava avvenendo e sulla sessualità con mia moglie.
Non so se per caso o per elevata alchimia fisica quando decidemmo di avere il primo figlio già durante il viaggio di nozze rimase incinta e quando dopo la nascita del primo figlio decidemmo di averne un secondo, interrompendo l’attenzione al rischio fertilità, appena due mesi era nuovamente incinta. Sia prima del matrimonio che dopo mia moglie non ha mai preso la pillola, fidandosi con ragione della mia capacità di coitus interruptus.
Una sua caratteristica è che non riesce a nascondere il piacere che prova durante il sesso. I suoi gemiti e respiri affannosi fanno da contorno alla scopata. Quando andavamo in vacanza con i miei amici di sempre, con cui avevo da anni un rapporto di grande amicizia, ed affittavamo un appartamento dividendoci le camere capitava che ci sentissero o meglio sentissero lei durante l’atto amoroso. Ricordo che una volta uno al mattino mi disse: stanotte ci avete dato dentro e anche la mia ragazza ha sentito e mi è “dovuto” scopare.
La cosa non mi dispiaceva, anzi mi inorgogliva sapere che gli amici sentissero come soddisfacessi la ragazza che poi sarebbe diventata mia moglie. Aveva anche delle altre particolarità che non aveva iniziato con me, come dicevo, non sono stato il primo a far sesso completo con lei, sicuramente il terzo ma potrebbero essere stati di più: le piaceva succhiare la lingua. Questo modo di limonare lo riscontrai la seconda o terza volta che limonammo. Le nostre bocche e le nostre lingue si toccavano quando lei mi catturò la lingua con le labbra e me la succhiò. Lo faceva per un pò poi tornava a limonare normalmente. Non le chiesi mai come mai? Le piaceva e piaceva anche a me e poi pensavo: se succhia il pene come mi succhia la lingua. Effettivamente lei non mi lecca il cazzo, si lo lecca, lo sega, ma soprattutto lo succhia, dall’ alto, di fianco, succhia persino le palle. Le piace succhiare. Se piace a lei pensate a me, mi fa impazzire.
Nel tempo ho imparata a conoscerla e ho trovato i suoi punti erogeni dove ama essere toccata, quale posizione preferisce per fare sesso, quando ha voglia di farlo e quando meno e anche quando ha voglia di finire in fretta.
Purtroppo io sono un normodotato, se 15 cm di uccello rientrano nella media, e prima di sposarmi ho scopato con diverse donne perché non sono male fisicamente e perché sono abbastanza sveglio, così dicono gli amici di me. Riuscivo a cuccare dappertutto, in strada, al cinema, al bar, dicono che ho la faccia come il culo. Visto che rimorchiavo spesso, scopavo anche spesso e non ho mai fatto felice nessuna con la dimensione del mio pene però sapevo controllare molto bene la mia erezione. Scopavo fino a che decidevo io di eiaculare, insomma usuravo la passera finchè stanche dicevano basta imponendomi di venire. La stessa resistenza la avevo anche se mi facessero seghe o pompini.
Quindi anche con mia moglie era la stessa cosa.
La sua voglia di terminare la scopata spesso era legato a come, in quale posizione, facessimo l’amore. Quando si mette supina, a gambe aperte,( posizione che mi piace molto perché mi permette di vederla in viso e di limonarci e poi quando mi mette le gambe intorno ai fianchi, aprendosi tutta, mi sento in paradiso) capisco subito se è per piacere o se stanca e vuole finire; quando vuol finire mette una mano giù ed inizia a carezzarmi le palle. Ho capito che quando fa così devo “chiudere”. Non me la mai detto ma lo so e poi quelle lunghe dita che carezzano i mie duri testicoli sono piacere in più e quindi faccio quello che vuole senza che me lo chieda. A questo punto posso eiaculare senza pormi limiti sul dove. Posso venirle sulle tette, sulla pancia, in viso, in bocca, dove voglio.
Fatte queste considerazioni personali riflettevo anche su quanto avevo visto. Il video fatto da Angelo, perché l’aveva fatto? Ci sarebbero state conseguenze?
E poi, un pompino così , in quel modo, a me non l’aveva mai fatto.
Ero stranito, perplesso e confuso.
Nuovo salto nel tempo. Oggi è il sei settembre.
Sono tornato in ufficio scazzato; dopo le punte lavorative di luglio il lavoro è calato e sarà così per un pò. Questo, purtroppo, mi da molto tempo per pensare.
Arianna è rientrata la settimana scorsa ed è in giro per clienti. La rivedrò mercoledì prossimo.
Ho deciso cosa fare: a fine settimana parlerò con mia moglie e confesserò il mio tradimento e speriamo.
Intanto sono qui che maledico quello che spinge noi uomini a nuove avventure rischiando di perdere quello che di bello abbiamo.
Sono follemente innamorato di mia moglie e della mia famiglia ed ho paura di perdere tutto per la mia coglioneria. So che non sono ne il primo ne l’ultimo a tradire ed a incasinarsi la vita , ma ciò non risolve i miei problemi .
In quei giorni che mancavano alla fine delle vacanze sono avvenuti degli episodi, anzi più episodi, poco piacevoli per me, anzi mi hanno fatto molto male.
Mi sto organizzando per quando parlerò con Anna su cosa le dirò.
Per aiutarmi sto scrivendo nella mia cartella personale ,strablindata, quello che è avvenuto nell’ultimo mese e mezzo. Cerco di dargli un ordine cronologico per quanto possibile.
Spero in questo modo di capire, capirmi, e soprattutto di essere pronto a qualsiasi richiesta di Anna.
Scrivo partendo da quel giorno in cui cadendo sono rientrato dalla corsa mattutina e ho visto Anna e Angelo.
Avevano concluso il loro rapporto sessuale e mi allontanai rimanendo nei dintorni di casa. Dopo una decina di minuti sono rientrato, mia moglie era in bagno. Andai in cucina a medicarmi e li, sorpresa, mi trovò.
Si preoccupò per me, sapeva che un piccolo fastidio non mi avrebbe fatto interrompere la corsa. Se ero tornato era perché mi ero fatto davvero male.
Mi aiutò a medicarmi. Indossava ancora il vestito lungo, ma sono disposto a scommettere che adesso aveva le mutandine. Era fresca e profumava di doccia.
Andammo in spiaggia ed incontrammo Angelo e sua moglie. Saluti e sorrisi.
Passai quel giorno a guardare mia moglie e lui cercando di capire se si scambiassero o si dicessero qualcosa particolare, ma non notai nulla.
Mi soffermai a guardare lungamente lui e la sua estetica.
Mi confermavo che solo per farmi un dispetto Anna poteva andare
con uno come lui. Poteva avere molto, ma molto meglio se avesse voluto tradirmi per un altro motivo.
Stava mantenendo la sua promessa: il primo che capita..
Lui sembrava un pinguino simpatico con una pancia da guinness per la sua età. Il culo ed il resto, compreso il viso, non erano di meglio. Lo so, sono di parte, ma è così.
Lo sport lo vede di sicuro solo in televisione seduto su una grande poltrona con una birra in mano.
Il sesso? Ha la faccia di quello che ne ha sentito solo parlare e fortuna che ha una moglie
Al contrario mia moglie, che quel giorno indossava un due pezzi colorato, ha un culo alto e sodo su due belle tornite e agili gambe. Il suo seno, è una terza, nonostante due gravidanze sta bello alto ed il suo viso è molto piacevole ed è circondato da capelli lunghi e neri. Quando cammina sul bagnasciuga attira e fa felice lo sguardo di molti uomini e ne sono orgoglioso.
Ma che cazzo ho combinato?
Guardavo mia moglie e rimembravo i nostri felici momenti. Abbiamo fatto l’amore dopo una settimana che ci eravamo conosciuti. Era stato bellissimo; non ero stato il primo, ma non importava, forse era stato meglio. Meno inibizioni, meno paura e tanta voglia di godere. Negli anni il nostro rapporto si è consolidato anche con il matrimonio e la nascita dei nostri bimbi. Abbiamo sempre fatto sesso senza freni nei limiti della normalità di coppia. Solo un paio di regole da lei volute: durante il periodo mestruale non vuole essere toccata ed anche il sesso anale con lei è off limits. Non ho mai capito davvero perché non voglia fare sesso anale; ha un culo bellissimo e mi piace toccarlo quando posso. Quando facciamo l’amore, ed è particolarmente eccitata, riesco ad infilarle la falange del dito nell’ano. Il condotto è strettissimo e lo sento che si contrae stringendomi e solo dopo un po’ si rilassa abituato alla nuova presenza. Allora muovo il dito, ma lei quasi subito mi dice di fermarmi, dice: no, ferma, così vengo subito; quindi le piace. A dire il vero anche quando dice di fermarmi io continuo a scoparla e a muovere per quel poco che posso il dito e lei viene davvero in pochissimo tempo.
Tempo addietro avevo provato un paio di volte con il pene, ma non appena il glande “forzava” l’ingresso erano grida; alla fine ci rinunciai. Solo dito e poco, ma andava bene così.
Quel giorno faticosamente si trascinò alla conclusione. La sera i bimbi dormivano ed io ero nel letto che la aspettavo. Era nel bagno e si stava preparando per la notte.
Nella penombra la vidi avvicinarsi al letto con una delle sue solite vestagliette. Sono leggere ed hanno le spalline e le arrivano a mezza coscia. Ne ha di colore diverse e le indossa per la notte senza mutandine.
Non le ho mai chiesto come mai non indossasse le mutandine, so che mi piace appoggiarmi con lei di spalle e sentire contro il mio sesso il calore del suo culo.
Quando abbiamo voglia basta che si appoggi che il mio pene acquisti baldanza se già non pronto. Quella sera volevo fare l’amore con lei. Era un modo, stupido, per sentirla mia.
Si distese al mio fianco infilandosi sotto il lenzuolo dandomi le spalle, io ero già nudo ma lei non poteva saperlo.
Ne approfittai avvicinandomi subito a lei per farle sentire il mio calore e voglia. La sentii languida appoggiarsi bene contro il mio pene che iniziò a raddrizzarsi.
Portai una mano avanti carezzandole una mammella, Era calda e morbida e giocai con il capezzolo che si irrigidì. Continuavo a coccolarla mentre le davo dei leggeri baci sul collo che so piacergli molto. Il mio pene era pronto appoggiato tra la sua fenditura che sentivo umida. Aveva voglia. Mi spostai indietro per permettere al pene di entrare quando sentendo il movimento lei si spostò in avanti spostandosi dal contatto con il mio corpo. Rimasi sorpreso e dissi: cosa c’è? Pensavo volessi anche tu.
Girò il capo per guardarmi in viso e disse: si mi piacerebbe, ma non mi sento bene, forse troppo sole. Rigirò il viso lasciandomi basito.
Era vero o stava facendomela pagare?
La mattina dopo non andai a correre motivandolo con il dolore ai piedi e alla gamba. Non era vero, ma non sapevo come comportarmi.
Anche quel giorno si svolse come gli altri però notai un certo nervosismo di Angelo. Ogni tanto guardava Anna come se aspettasse qualche segnale che lei non diede. Passai quasi tutto il tempo al suo fianco e lei era tranquilla e disponibile a chiacchierare e giocare come sempre. Solo Angelo man mano la giornata andava esaurendosi sembrava sempre più insoddisfatto tanto che ad un certo punto rientrò da solo a casa non aspettando come al solito anche la sua famiglia e la nostra.
Alla sera non provai nemmeno a far l’amore con Anna per il timore di un altro rifiuto.
Le dissi che la mattina successiva sarei andato a correre. Mi disse: se te la senti, ma stai attento. Dormimmo; io male.
Al mattino alle sette ero pronto, le diedi un leggero bacio sulla guancia ed uscii, ma mi fermai appena fuori dal giardino fuori vista.
Mi dissi che avrei atteso qualche minuto e poi sarei andato. Dopo dieci minuti mi tranquillizzai e stavo andando quando vidi un movimento avanti casa. Era Angelo che era uscito da casa sua e guardingo si era approssimato alla nostra porta.
Furtivamente la aprì ed entro. Mi avvicinai. Non vedevo, ma sentivo.
Era entrato nella nostra camera o doveva esserci davanti e la stava chiamando a bassa voce svegliandola perché da come rispose era chiaro che dormisse.
Gli disse: cosa fai qui?
Lui: ho visto Paolo andare e ho pensato che….
Mia moglie: ti ho detto che ti avrei detto io quando.
Lui: si, ma è andato e adesso possiamo.
Lei: ma potrebbe tornare presto se gli torna il dolore al piede.
Lui: allora facciamo in fretta. Sembrava la voce di un bambino che implorava un dolcetto.
Mia moglie disse: arrivo, aspettami di là.
La sentii andare in bagno e poi raggiungerlo.
Ci fu il silenzio io andai alla porta della cucina, l’aprii ed entrai. Ero nella posizione della prima volta. Lui indossava i soliti pantaloncini, ma la maglietta era un’altra di un colore diverso. Lei questa volta indossava ancora la vestaglietta per quando dormiva, era color marroncino.
Questa volta non persero tempo. Mia moglie era accovacciata e gli stava succhiando e segando il cazzo mentre lui in piedi le teneva le mani tra i capelli. In quella posizione la vestaglietta si era ritirata sulle gambe e lui poteva vedere come non indossasse le mutandine. La fece succhiare per qualche minuto poi la fece sollevare. Mia moglie lo lasciò fare e non sottrasse la bocca alla sua, Ci limonava mentre le grasse mani di lui erano poggiate sulla vestaglietta e le palpeggiavano il culo. Continuò a limonarci quando le stesse mani andarono sotto la vestaglietta, la sollevarono e si impossessarono del suo nudo culo. Lo strinse e lo palpeggiò e la avvicinò spingendo il bacino di lei contro il suo mettendola a contatto del suo cazzo.
Era più pericoloso di quanto pensassi, altro che pacioso grassone. Mi parve subito chiaro che volesse molto più di una sega e un pompino. E mia moglie?
Arretrando la portò al tavolo del soggiorno che era dietro lui. Ruotò facendola appoggiare allo stesso e la spinse perché la schiena combaciasse con il piano del tavolo.
Le disse: per favore fai fare un po’ a me. In questa particolare posizione le gambe di Anna erano staccate da terra e naturalmente divaricate con la vestaglietta che era risalita al filo del pube.
Angelo si inginocchiò e, mentre la schiena di mia moglie era inchiodata al tavolo, la sua testa si infilò sotto la vestaglietta sollevandola del tutto sulla pancia , con le mani le fece divaricare ancor più le gambe e poi con bocca e lingua a cui poi aggiunse anche le dita si occupò della sua passera.
Guardavo il viso di mia moglie e “leggevo” il piacere.
Vidi come le dita di lui entravano in lei andando avanti ed indietro penetrandola e sentivo mia moglie sospirare forte ,sintomo di godimento. Ogni tanto le toccava con mano aperta anche quella parte di culo non schiacciato sul tavolo.
La passera di Anna veniva “aperta” ripetutamente dal passaggio della sua lingua e dal movimento delle dita.
Durò poco si rialzò e guidandola con una mano la fece girare e poggiare la pancia sul tavolo, le tette schiacciate su esso.
La vestaglietta le copriva a malapena il culo, ma lui la sollevò sulla schiena.
Il suo tonico culo era visibile nella sua perfezione. Tondo, simmetrico, compatto. Segnato centralmente dal passaggio in cui si intravedeva l’ano e sotto, bene, la vagina. Si gustò il culo palpandolo sia con carezze che con stringimenti strapazzandolo un po’.
Fece scorrere le dita dall’alto nel passaggio fermandosi un attimo sull’ano per poi scendere nella vagina dove infilò due dita muovendole in lungo e il largo. Pensavo volesse farle lo stesso “servizio” da dietro.
Non potevo sapere cosa sarebbe successo o forse lo sapevo e lo rifiutavo, comunque non avrei potevo fare nulla o meglio, riflettendoci dopo, avrei potuto fare molto, ma ero in tilt.
Si piegò e riprese a leccarle con ingordigia la passera e in più rispetto prima usava le dita in modo più profondo e le spingeva di fianco come ad allargare l’ingresso della vagina.
Con una mano si segava e il suo cazzo era dritto verso l’alto. Di cazzi in tiro oltre il mio ho visto solo quelli dei film porno e posso dire che mi sembrava un cazzo normale anche se con una sua caratteristica. Forse un po’ più lungo del mio, sicuramente più largo e in cima si stringeva. Sembrava fatto apposta per penetrare, la parte piccola apriva, quella grossa riempiva
Si alzò e impugnandolo lo usò come un pennello facendolo andare un paio di volte su e giù tra le grandi labbra della vagina. Mia moglie doveva capire per forza che era pericoloso quello che lui stava facendo, ma quelle intime pennellate dovevano piacerle molto.
Lo stretto glande aveva allargato e divaricato le grandi labbra e circondato dalle stesse era all’ingresso della vagina.
Non capivo mia moglie, sembrava assente come se non percepisse cosa stesse avvenendo.
Vidi quel cazzo appoggiarsi alla vagina ed approcciarsi ad entrare. Solo in quel momento mia moglie sembrò rendersi conto di quanto stava avvenendo e cercò di sollevare il busto dalla tavola, ma lui le poggiò le mani sulla schiena tenendola schiacciata impedendole d’alzarsi. Intanto il cazzo aveva trovato la sua strada già dopo il primo affondo; il bacino in avanti di lui appoggiato al culo di mia moglie confermava la penetrazione che era stata accompagnata da un grido soffocato di lei.
La parte più grossa non entrò facilmente. Mia moglie diceva: no, no, mi fai male. Lo vidi spingere in progressione con forza prima che il suo corpo si fermasse. I no di mia moglie erano diventati grida soffocate di dolore. Lui era fermo, immobile, piantato contro il culo di mia moglie. In quel momento capii che fosse entrato tutto.
Rimase fermo per un po’. Aspetto che i lamenti di mia moglie terminassero. Mia moglie non si lamentava più, la vagina si era adattata al cazzo di Angelo.
Le chiese: ancora male?
Lei no, ma mi sento piena, fai piano.
A quel punto le lasciò la schiena e la tenne per i fianchi. Iniziò a scoparla muovendo lentamente l’uccello in lei. Solo quando si accorse che il movimento in lei fosse fluido e che mia moglie non solo non si lamentasse ma emetteva piccoli gemiti di altro genere cambiò il ritmo. La scopava dandole colpi di bacino così forti che premendo su mia moglie facevano muovere persino il tavolo.
Era un’altra persona, pareva trasformato, Il suo cazzo doveva riempirla per bene perché mia moglie aveva agganciato con le mani i bordi del tavolo per sostenersi, ma non cercava di sottrarsi alla scopata. Dai suoni goduriosi che emetteva si godeva il suo cazzo e il modo in cui la scopava.
Vidi quel grasso culo muoversi e accompagnare le penetrazioni e a quel punto mia moglie doveva essere partecipe pienamente.
Angelo le disse: allora ti piace il mio cazzo? Ti fa felice? Non te l’aspettavi vero?
Mia moglie era impegnata a non sbilanciarsi sul tavolo e ansimava.
Quando lui insistette: allora ti piace?
A fatica gli rispose: non dovevi.
Lui: lo so, ma ti piace? E dava ancora veloci penetrazioni facendola ansimare sempre più.
Lei: si, si, mi piace
Lui: ti scopo meglio io o tuo marito?
Lei: tu, tu
Pensavo fossero risposte dovute al momento ed infatti la razionalità che l’accompagna in ogni momento le fece dire; continua, ma sbrigati e poi non venirmi dentro. Non prendo nulla.
Sembrò il commento di una puttana.
Secondo me lui non capì nulla preso come era da quella insperata incredibile scopata anche se devo dire che aveva gestito molto bene l’accadimento
Non l’aveva scopata per caso, c’era riuscito seguendo una precisa strategia
Rispondendo alla richiesta di lei: si, si, va bene continuava con il cazzo ad andare dentro e fuori dalla passera il più velocemente possibile. Vedevo il foro della vagina dilatato come non mai.
Fu l’orgasmo di mia moglie che mi sorprese. Ebbe un orgasmo intensissimo. Contrasse il corpo che vibrò come una corda da violino; grossi respiri, un acuto siiii e poi la quiete che segue l’orgasmo.
Pochi secondi di fermo scopata come se anche lui si stesse godendo, partecipe, l’orgasmo che le aveva procurato e pensavo che adesso finisse anche lui, ma con sorpresa fermò la scopata ed attese. Appena la vide rilassata portando le mani avanti la sollevò dal tavolo.
Le teneva una tetta per mano facendola stare leggermente piegata, il culo ben appoggiato al suo cazzo.
Spingeva il cazzo più a fondo che poteva. Ad ogni spinta sembrava le toccasse l’utero tanto che mia moglie in quei momenti gemeva emettendo dei si e dei no che non mi facevano capire se le stesse piacendo o meno.
La stava scopando come una cagna, le mani le stringevano fortemente le tette e compresi che a mia moglie piaceva molto perché non si preoccupava più del tempo che passava e del mio possibile rientro.
Era lui quello presente, una persona totalmente sconosciuta a me, con aspetti che non mi aspettavo. La stava dominando con il cazzo. Era nella vita un dottor Jekill e Mister Hide?
Era lui che conduceva il rapporto e quello che doveva essere chiaro a mia moglie era invece chiaro a lui
Doveva finire in fretta per evitare un mio improvviso rientro. Le disse: adesso vado veloce che rientra il cornuto, d’accordo, ti piace?
Dovette ripeterlo.
Lei: si, si e muoveva il culo andandogli incontro.
Lui: allora da adesso sei la mia troia?
Spero che mia moglie non capisse perché rispose: si, si.
Lui: farai tutto quello che ti chiedo? E mentre chiedeva spingeva il cazzo più a fondo come a sollecitarla per una positiva risposta.
Si, si
Lui fece una cosa inaspettata. Lasciò una tetta con la mano e in quella mano comparve nuovamente il cellulare. Doveva tenerlo in tasca.
Come la volta prima la stava riprendendo; riprese il suo cazzo che entrava e usciva in lei che intanto non si accorse di nulla. Poi cambiò l’inquadratura perché riprese la penetrazione dall’alto. Stava facendo un bel video della scopata. Le disse: gira la testa. Mia moglie non sapendo la girò e si trovò ripresa. Disse: no, che fai?
Lui aveva fatto una bella ripresa, dal viso al cazzo che la penetrava e con un ghigno le disse: troppo tardi.
Adesso sono sicuro che farai tutto quel che ti chiederò e mise via il telefono. Adesso poteva finire.
Le riprese ambedue le tette e continuò a fotterla e vidi, sempre più sorpreso, mia moglie riprendere il piacere
Lui adesso si godeva situazione e scopata. Le diceva: bellissima, sei bellissima.
Forse ripeteva quanto diceva e faceva quando andava troie perché non mi sarei stupito che effettivamente ci andasse, solo che sotto di lui questa volta c’era mia moglie e solitamente le troie ti fanno mettere il preservativo.
Lui doveva essere al culmine e comunque anche a mia moglie quella scopata stava piacendo visto come partecipava e dal colore del suo viso.
Un viso che conoscevo molto bene; quando è prossima a godere diventa paonazzo e fa strane smorfie.
Quel largo cazzo doveva sollecitarle per bene la vagina perché in breve raggiunse un nuovo orgasmo e lo manifestò con dei lunghi si.
Ma lui non era soddisfatto e lo espresse chiaramente :non ho mai trovato una troia così incapace a scopare. E muovi sto culo. Non cosi. Fallo andare in su e giù, fallo ruotare ed irato le schiaffeggiò violentemente il culo. Immaginavo il rossore che le avrebbe provocato, chissà se l’abbronzatura l’avrebbe coperto.
Incentivata i n tutti i sensi mia moglie si adoprò a seguire i suoi consigli.
La vedevo far sussultare il culo e muoverlo come se dovesse ruotare. Era quello che voleva lui perché disse: vedi che sei capace, è che bisogna sempre dirti cosa fare.
Cosi, si continua brava. Così riesci a farmi venire senza che debba muovermi
Lo vidi lasciarsi andare e raggiungere il piacere. La teneva per i fianchi mentre dava le ultime spinte e nel parossismo dell’atto, dimenticando che fosse mia moglie disse: troia, sei una troia, ti riempio.
Mia moglie non colse e l’orgasmo di lui terminò dentro e continuò a muovere il cazzo finché rantolando non terminò di spargere all’interno tutto il suo seme.
Quest’ ultima ” carica” aveva sballato Anna che era spiattellata sulla tavola e respirava come un pesce fuor d’acqua.
Se voleva vendicarsi di me certamente c’era riuscita, ma forse aveva trovato di più, molto di più.
Lui era crollato ansante su lei che trascorsi dei secondi si rese conto del peso che la premeva e adesso lucida se lo scrollò di dosso.
Pensavo si sollevasse subito invece rimase alcuni secondi immobile come riflettesse, le gambe erano leggermente aperte. Poi mosse un po’ il culo e mi parve di vedere la vagina gocciolante di sperma. Perché quell’attesa? Perché quel movimento?
Si alzò e si mise la mano tra le gambe e avuto conferma di quanto avvenuto gli disse: sei un coglione e adesso?
Lui prima disse scusa, ma poi continuò con un diverso tono e modo. Le disse: non rompere i coglioni, faccio quello che voglio. Sobbalzammo ambedue per questo suo cambio di atteggiamento. Da agnello a leone, chi era davvero?
Continuò: sei troppo figa perché mi faccia delle menate di dove venire, ed uscì con una frase che mi face accapponare la pelle, non so se a mia moglie successe la stessa cosa,
Disse: la prossima volta se vuoi evitare rischi è meglio che te lo metta nel culo così sarai contenta.
Lei: che stronzo, figlio di puttana che sei. Era incazzata, furiosa lo spinse indietro con una mano. Gli disse: vai via, adesso per la tua coglioneria dovrò andare in farmacia; stupido. (la pillola del giorno dopo).

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