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OrgiaSensazioniTradimento

Maria e Giuseppe 4: la sorpresa

By 13 Dicembre 2023No Comments

Più si eccitavano prima sarebbero venuti e prima mi sarei liberata. Davo per scontato che anche Salvo, nonostante avesse già avuto la sua parte, avrebbe voluto usufruire, uno più uno meno non avrebbe fatto differenza, ormai ero in ballo e dovevo ballare.
Arrivammo alla casa di Loredana, li feci parcheggiare in garage e salimmo con l’ascensore direttamente all’attico, presi la chiave della prima porta collegata all’ascensore e la aprii, quindi aprii anche la porta blindata accessibile solo dall’ascensore. La casa occupava tutto l’ultimo piano, era un attico favoloso con vista sulla città. Aveva tre terrazzi enormi e li avevamo fatto tante feste, mio marito non gradiva tanto perché la ricchezza del marito di Loredana così ostentata lo infastidiva, inoltre Loredana era sempre vestita in modo provocante e, sebbene Giuseppe non lo sapesse, praticava con il marito lo scambio di coppia. Più volte mi aveva proposto di unirmi a lor, a volte ridendo a volte sul serio, avevo sempre declinato ridendo anche fra me e me pensando alla faccia che avrebbe fatto Giuseppe alla proposta. “La tua amica è il diavolo” mi avrebbe detto come minimo, aggiungendo che non avrei mai più dovuto frequentarla fuori dall’ufficio.
La giornata era tiepida, feci accomodare i miei futuri amanti in terrazza, il sole era ancora abbastanza alto e si misero comodi sulle poltroncine.
“Vado a prepararmi e vi porto qualcosa da bere”.
Andai nella camera di Loredana e sbirciai nella cabina armadio come avevo fatto diverse volte insieme a lei. C’era uno scatolone di cuoi conoscevo bene il contenuto. Era tutta una serie di falli, plug anali, strap on di misure colori e materiali diversi. Ogni volta che andava all’estero Loredana e Franco (il marito) tornavano sia con un nuovo oggetto che con almeno una coppia con cui si erano scambiati i fluidi.
Pensai che in così tanti, il culo me lo avrebbero riempito e valutando le dimensioni abbondanti di almeno due degli uomini che mi avrebbero preso, presi un plug anale e della crema lubrificante. Sarebbe stato sicuramente meno doloroso se il culo fosse stato già almeno un poco aperto.
Mi spogliai ed indossai le poche cose che c’erano nel cassetto. Quando mi alzai in piedi su quei tacchi davanti allo specchio pensai che facevo proprio la mia porca figura e che se avessi dovuto “darla via”, nel giusto ambiente avrei portato a casa dei bei soldini. Scacciai il pensiero, volevo bene a Giuseppe ma avevo almeno tre motivi per fare quello che stavo per fare. Primo mio marito doveva restare all’oscuro, non so se mi avrebbe perdonato la cosa ma non volevo dargli un dolore così grande. 2 era ormai una situazione senza ritorno, per tagliare il cordone dovevo fare quest’ultima cosa. 3 La mia passerina in quel turbine di pensieri era fradicia. Non solo l’aspettativa di essere al centro di 4 uomini ce mi desideravano tanto da mettere in gioco un milione di euro, ma la situazione in se stessa, essere in una casa di lusso mi eccitava di morire così come gli accessori che stavo indossando. Ero praticamente nuda, il reggicalze e la catenina in vita mi rendevano ancora più sexy a mio avviso. La catenina in particolare non si chiudeva completamente in vita ma aveva una appendice che strategicamente avevo fatto cascare davanti alla passerina come ad indicarne l’entrata.
Andai in cucina, aprii il frigorifero e presi una bottiglia di Cartizze. Ero certa che ce ne fosse dato che Loredana e Franco ne tenevano sempre almeno un paio nel loro mega frigo a due ante. Riempii 4 flûte e li misi su di un vassoio d’argento quindi, traballante sui tacchi, mi diressi in terrazza.
“Giù le mani, per adesso bevete, non voglio rompere nulla e sono già traballante”. In realtà avevo preso confidenza con quei tacchi e più ce traballare sculettavo alla grande su quei tacchi. In fondo non era difficile. Pensai che mi sarebbe piaciuto indossarli con un bel vestito attillato ma non troppo corto per andare per strada e sbirciare gli uomini con la bavetta alla bocca che mi guardavano. Avevo visto la scena centinaia di volte e gli uomini sono così prevedibili ma al tempo stesso gratificanti. Il mio modo di vestire non aveva mai attirato l’attenzione, o perlomeno non me ne ero mai accorta, fino a quella sera in cui avevamo visto i 4 che avevo davanti in terrazza uscendo dalla pizzeria.
Mi piegai strategicamente verso il primo porgendo il vassoio, Gaspare prese il bicchiere. Così facendo sulla poltrona di fronte Salvo si era goduto lo spettacolo ed aveva cominciato a tossire. Non era esattamente la reazione che mi aspettavo ma sicuramente aveva visto la parte esterna del plug anale che mi ero infilata per rendere la penetrazione anale meno dolorosa.
“Ah però” esclamò quando finii di tossire. Gli altri due avevano preso i bicchieri ma essendo seduti di fianco a Gaspare non si erano ancora accorti di nulla. Mi girai verso Salvo per porgere anche a lui e nel mentre mi piegavo, maliziosamente dissi: “mi raccomando tenete ben saldi i bicchieri, siamo ospiti e dobbiamo andarcene lasciando tutto come lo abbiamo trovato, a parte i miei buchi”.
I tre dietro a me si accorsero in una frazione di secondo tutti insieme di cosa c’era nel mio ano e partì una specie di ola spontanea.
“Ebbene si, immaginando che nei 500€ fosse compreso anche il mio buco del culo, ho deciso di prepararmi” dissi come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Però spero che questa sorpresa meriti una bella ricompensa, confido nella vostra generosità”. Loredana mi aveva detto più volte che prima di sposarsi, senza fare la escort ma andando a feste di uomini ricchi, l’essere più disponibile di quanto si potessero aspettare le aveva portato dei bei regali, borse, gioielli, vestiti, biglietti vari per eventi esclusivi ai quali alcuni di questi uomini si recavano con le mogli ma per i quali non disdegnavano di avere intorno altre donne giovani e belle.
Posai il vassoio e mi sedetti in braccio a Gaspare che era in mezzo agli altri due. Sentii subito che il suo membro non era rimasto indifferente allo spettacolo fino a quel momento e cominciai a strusciarmi su di lui mentre gli altri due ai fianchi non perdevano tempo e cominciavano a mettermi le mani ovunque.
Mi ritrovai in breve a cavalcioni di Gaspare che ancora indossava i pantaloni ma che si stava togliendo la camicia, dietro di me sul collo sentivo qualcosa di umido e vellutato che identificai nel cazzo di Michele che lo strofinava energicamente fra collo ed orecchio quasi come a cercare di infilarmelo, mi venne un moto di riso che soffocai, un po’ per il solletico ed un po’ per la cosa che mi sembrava buffa. Il terzo invece mi prese la mano destra e la posò sul suo uccello. Doveva essere parente di Fregoli perché era già completamente nudo.
In breve i due ai lati mi sollevarono di peso, si sedettero mentre Gaspare si stava spogliando a sua volta e mi fecero cenno di inginocchiarmi. I due cazzi erano già perfettamente eretti, uno dei due, come avevo già provato, era anche fradicio di umori, l’altro invece era asciutto. Cominciai a segarli con le due mani ma dopo pochi secondi uno dei due mi prese la testa guidandola verso il suo uccello. Cominciai così una alternanza bocca mano fra i due mentre da dietro Gaspare aveva cominciato a leccarmi la passerina ed a far viaggiare avanti ed indietro il plug anale.
Volevo essere fredda e non godere come se facendo così tradissi di meno mio marito, costretta dalle circostanze ma senza la volontà di farlo. Non riuscii però a restare indifferente ai cazzi che mi passavano per la bocca e fra le mani ma tanto meno al cazzo di Gaspare che, una volta assicuratosi che la mia figa fosse bella bagnata, aveva appoggiato la cappella ed era scivolato dentro. I due davanti facevano lotta fra di loro per avere la mia bocca sopra il proprio cazzo, mi tiravano per la testa da un uccello all’altro. Gaspare aveva cominciato a pomparmi lentamente e mi bagnai cominciando ad assaporare il piacere che avrei voluto rimandare indietro. Dopo 5 minuti di quel trattamento Gaspare accelerò, sentii il suo cazzo gonfiarsi dentro di me e partì il suo orgasmo pochi secondi prima che anche io cominciassi a godere.
“Guardate la troia, fa la santerellina e gestisce tre cazzi come nulla fosse, è una pompinara di gran valore, succhiamelo vacca” disse l’uomo che avevo davanti ed al tempo stesso mi tappò il naso e spinse il suo cazzo fino in fondo alla gola, stavo soffocando quando mollò e riuscii a prendere fiato proprio mentre l’uomo cominciava a schizzare, gli spruzzi si susseguirono numerosi e copiosi, mi fece una maschera di sborra su volto e seno. L’ultimo che ancora non era venuto si alzò in piedi sollevandomi di peso, sfilò il plug anale che uscendo lasciò il buco ben dilatato e mi fece mettere a spegnimoccolo rovesciato con il suo cazzo nel culo.
Io non capivo più nulla, mi sentivo una bambola di pezza fra le sensazioni dell’orgasmo e quelle che invece provavo di vergogna per quello che stavo facendo. La figa piena di sborra che cominciava a colare sulle palle dell’uomo, il culo oscenamente spalancato in cui il cazzo viaggiava senza sforzo alcuno e la maschera di “bellezza”. Tenevo gli occhi chiusi come se non vedere quello che stava succedendo potesse cambiare qualcosa. Non mi accorsi così che Salvo si era calato i pantaloni e mi stava porgendo il cazzo da succhiare.
“Anche se io ti ho già scopato un pompino me lo puoi fare lo stesso, diciamo un omaggio a chi ti ha sfondato per la prima volta di noi”.
Il suo cazzo grosso e duro me lo trovai davanti quando sentii quelle parole e mi sembrò naturale tirare fuori la lingua e cominciare a leccarlo come fosse un gustoso gelato.
I due che erano venuti intanto si stavano rivestendo e godendo lo spettacolo di me impalata nel culo e con l’uccello più grosso in bocca.
“Facciamo cambio, anche io voglio gustarmi questo bel culetto” disse Salvo all’uomo saldamente piantato nel mio culo.
Lui si sfilò, mi fece girare e si infilò nella mia figa aiutata in questo da Salvo che con le sue manone m faceva calare sul cazzo eretto dell’uomo. Scivolò dentro senza che sentissi alcun fastidio, entrando spinse fuori ancora un po’ di sborra di chi mi aveva riempito prima. Il liquido vischioso fece da lubrificante e cominciai a sentire ancora qualcosa.
Sentii un po’ di dolore, nonostante il culo fosse ormai spalancato, quando Salvo appoggiò la cappella sullo sfintere.
Fece entrare la cappella che bruciò un pochino poi mentre quello che avevo in figa si ritraeva un pochino, diede un colp secco e sentii le sue palle toccare le mie chiappe.
Mai avrei pensato di poter prendere nel culo un cazzo, figuriamoci uno così grande invece quel giorno era già il secondo che mi riempiva.
I due uomini trovarono in breve il sincronismo, il culo cominciò a bruciarmi un po’ di meno ed in breve la sensazione di essere presa contemporaneamente nei due buchi diventò piacevole e mi abbandonai cominciando a gemere.
£Che mignotta che sei, il cazzo ti piace proprio, ci avevamo visto giusto quando ci abbiamo provato e via una serie di “complimenti” non proprio da galateo. L’essere chiamata con i peggiori termini che si possono dire sulla moralità di una donna mi avrebbe fatto normalmente andare in bestia ma in quel frangente non fu così, partì il secondo orgasmo ed al termine, mentre mi calava la libidine, mi sentii una bambola di pezza. Quasi subito però sia Salvo che l’altro uomo vennero riempiendomi i due buchi. Cominciai a sentire bruciare un po’ tutto per il trattamento non proprio delicato che avevo subito. Ora mi vergognavo moltissimo però pensai che finalmente questa cosa era finita. Non avrei più dovuto sottostare alle voglie di quei 4 maiali.
Salvo e l’altro uomo si ritirarono e cominciarono a vestirsi mentre gli altri due erano comodamente accomodati sulle poltrone del terrazzo. Io mi alzai, mi tolsi l’unica scarpa che mi era rimasta e mi avviai verso l’interno della casa per farmi una doccia.
Ero davanti al bagno quando sentii dei gemiti provenire dalla stanza di Loredana, la porta era socchiusa. Pensai che dovevo muovermi per non farmi beccare lì ma non resistetti e sbirciai.
Quello che vidi fu un 69 fra un trans ed un uomo, la cosa mi incuriosì e restai a spiare dallo spiraglio. Poco dopo i due si divincolarono ed il trans si posizionò con il suo enorme cazzone nero dietro l’uomo, estrasse un profilattico dalla borsetta che era lì sul letto, se lo infilò e iniziò ad appoggiare la cappella sul buco del culo dell’uomo che aveva abbondantemente unto con un olio lubrificante. In breve il culo dell’uomo inghiottì tutto quell’enorme cazzone. L’uomo era di spalle, lo spiraglio non mi consentiva una visione completa della scena ma il buco che si dilatava mi fece impressione, accolse tutto il cazzone del trans senza fatica. Il trans comiciò a galoppare ed a gemere come anche l’uomo che poi inziiò a incitarlo perché lo fottesse bene fino in fondo “dai sfondami per bene il culo che poi voglio bere tutto il tuo nettare”.
Diventai terrea, la voce dell’uomo era quella di mio marito, ebbi un mancamento e feci un piccolo rumore sufficiente per attirare l’attenzione dei due.
Non potevano feci cenno di si con la testa, lui tornò nella stanza, non so se per riprendere da dove aveva interrotto o per piantarla lì. Io scappai in bagno, mi feci una doccia velocissima senza nemmeno asciugarmi i capelli e tornai in terrazza. I 4 uomini si erano gustati le bevande e stavano chiacchierando fitto fitto.
“Portatemi a casa subito per favore”.
Uscimmo, chiusi con le chiavi che mi aveva dato Loredana, prendemmo l’ascensore e salimmo sul SUV. Stavolta pur seduta in mezzo non mi sfiorarono minimamente.
Ruppe il silenzio Gaspare: “Noi stiamo ai patti, non troverai nessuna foto o filmato in giro però ci piacerebbe replicare questo bel pomeriggio, pensaci da quello che ho capito quanto ti potremmo dare ti farebbe comodo”.
“Ho fatto un errore, anzi più di uno, lo ammetto ma non sono una squillo, accontentatevi del ricordo, non verrò più nemmeno a fare i servizi fotografici perché è chiaro che sarebbero solo una scusa per portarmi di nuovo a letto. Troverò altro se dovessi avere bisogno di soldi. Qualcosa di onesto e non sessuale.”.
Arrivammo a casa, salii, i bambini erano da mia suocera e Giuseppe non ancora arrivato.
Dopo 10 minuti sentii il rumore delle chiavi nella toppa della porta.
Sarebbe stato un momento difficile, ammettere di essermi fatta scopare da diversi uomini mentre mio marito ammetteva al minimo di essere bisessuale era una montagna da scalare ma dovevamo farlo e spiegarci vicendevolmente.

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