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OrgiaRacconti di DominazioneTradimento

Primo anno di università capitolo 3

By 11 Maggio 2020No Comments

A venti giorni dal mio trasferimento a Napoli per l’università, la confidenza con i ragazzi della porta accanto, era aumentata, sia perché erano vicini di casa, sia perché cmq sono napoletani e la confidenza se la prendono.
Quel fine settimana ero sola a casa, perché la mia coinquilina non ci stava , e franco mi invitò a cenare con loro, che avrebbe fatto la pizza, ci sarebbe stata pure germana la loro amica, che io a dire la verità non sopportavo molto, e la cosa è molto reciproca visto che a lei stiamo sul cazzo noi ragazze calabresi, perché dice che siamo delle paesane di provincia.
Ma comunque ho deciso di accettare e passare la serata la da loro, premesso che anche se la confidenza è aumentata da quella volta che successe quella cosa a casa loro un po aveva evitato di incontrarli o perlomeno di restare sola con loro.
Ma quella sera ho accettato, soltanto che gli ho detto che avremmo cucinato da me e non da loro, forse il fatto di essere da me mi dava più coraggio, ma loro decisero cmq di farlo da loro e allora accettai.erano tutti la, con un po di musica, e tanta roba da bere, alcolici naturalmente ma Andrea era impegnato ad altro, si perche era proprio lui che era pieno di roba da fumare con Germana, non si dimostrarono molto amichevoli, dabbene che non correva buon sangue tra me e germana ma almeno andrea…
Io seduta al divano, mentre Andrea preparava la roba da fumare e Franco metteva in forno una teglia di pizza.Andrea rivolto a me disse:
_ Stasera ci divertiamo, sai come usciamo storti da qua? ahahah e tu che cosa hai fatto in questi giorni?-
io:
– niente assolutamente niente, sono stata tra scuola e casa, ma niente di che-
Franco: non hai trovato ancora nessun ragazzo interessante a Napoli?
Io;
…ma che dici? Ahahah e poi lo sai che sono fidanzata…
Andrea;
…al tuo paese…qua te ne fai un altro…
Io;
…ma finiscila ahaha
Germana;
…tanto figurati chi lo viene a sapere al tuo paesello se qua fai la zoccola, la fanno tutte le tue paesane…
Io;
…ma vaffanculo germana, ma chi cazzo ti credi di essere? Puttana ci sarai tu e tutte le napoletane zoccole come te…
Germana;
…vaffanculo tu che fai la santerella e già l’hai fatta a Napoli…
E tra un vaffanculo e un altro siamo quasi andate alle mani, a Andrea e sopratutto franco che era quello più lucido è riuscito a calmarci e a riportare tutto al proprio ordine anche se con germana per quanto mi riguardava aveva chiuso la con me e non gli avrei mai più rivolto la parola.
Andrea mi prese e mi portò nell’altra stanza per calmarmi visto che ancora ero nervosissima e accendendo uno spinello mi disse di fumare che mi calmava, io ho accettato e devo dire la verità mi è salito subito, mentre anche la mano di Andrea iniziava a salire, avevo un vestitino celestino chiaro corto, io l’ho respinto dicendogli che ero fidanzata e che quello che era successo quella volta non sarebbe dovuta succedere proprio, e lui;
…dai sara…mi arrapi forte, sei troppo bona…mentre parlava si era tirato il cazzo di fuori, mi prese la mano e me la mise sopra il suo cazzo, io non opposi resistenza, e lui rincarò la dose leccandomi l’orecchio e mordendomelo con le labbra, in quel momento mi venne la pelle d’oca e gli dissi di chiudere la porta.lui si alzò ed andò a chiuderla e tornando, si tolse i pantaloni e rimase in maglietta, venne verso di me si mise in ginocchio e mi alzò il vestitino, mi ha spostato un po le mutande, che subito dopo mi sfilò via.
Io ormai ero rimasta nuda con le infradito ai piedi, e mi ritrovai subito la mano di Andrea tra le cosce, io allargai un po le gambe e lui ne approfittò subito per infilarmi 3 dita e commentare il fatto che ero bagnatissima.Ero eccitatissima, non so se complice l’alcol e il fumo, ma ero davvero su di giri, mi sentivo il viso prendermi fuoco, lui che si era accorto di questa mia condizione, mi prese a leccare la fica, allargandomi con le dita quanto più poteva, mi sentivo la fica esposta, allargatissima mi si poteva guardare pure dentro tanto me la stava tenendo larga, mentre con le labbra cercava di mordermi il clitoride, non so quanto ero eccitata e bagnata ma so solo che presi il suo cazzo in bocca e iniziai a leccarlo tutto andavo su e giù, poi lui alzò il cazzo poggiandomelo sulla faccia e mi disse:
le palle troia leccami i coglioni dai zoccola siiii
Andrea mi prese di forza, mi fece mettere appoggiata a un tavolo e da dietro senza pensarci iniziò a ficcarmelo nella fica tutto, forte, e veloce, mi prese dai capelli me li tirava indietro facendomi tirare il collo indietro, e poi di colpo sbangggg, uno schiaffone sul sedere accompagnato dalla parola:
ti piace il cazzo troia? sei una lurida .
mi scopava con forza quando ad un tratto, ecco la un momento di panico, la porta si apre, Franco, io in quella posizione oscena che ansimavo, Andrea che mi teneva dai capelli quasi a strapparli, e giulio che ci guardava e si toccava il cazzo, giulio indossava una tuta, io rimasi a bocca aperta, e in quel momento una cosa che in vita mia non avevo mai sentito ne provato, una sensazione di un liquido caldo dentro di me, mi sono sentita dentro di me colare una cosa calda a schizzi, ho realizzato solo dopo qualche secondo che Andrea mi era venuto dentro nella fica, e feci in tempo a dire di no, quando un dolore fortissimo per uno schiaffone che Andrea mi diede di nuovo sul sedere mi fece gridare:
-Aghliaaaaa noooooo-Scemo che cazzo hai fatto, sei scemo, sono fidanzata io mo che faccio…
E mi sono messa a piangere per quello che aveva fatto, ma lui come se nulla fosse;
…e che cazzo ti piangi per una sburrata nella fessa, al massimo resti incinta…
Io;
…e ti sembra bello? Sempre piangendo, ho 19 anni e ho il ragazzo…
Andrea;
…e finiscila che domani ti compro la pillola del giorno dopo cosi la smetti, ohh ma che cazzo di bimbaminkia di merda che sei.
Franco cercò di consolarmi mentre aerea era tornato di la da germana e sentivo che ridacchiavano nell’altra stanza mentre franco con la scusa di consolarmi mi mise due dita nella fissa che era piena di sperma di Andrea, e mi disse che me lo faceva uscire lui lo sperma e ha iniziato a infilare le dita veloce a masturbarmi, io mi sono inarcata perché mi faceva effetto e lui sempre più veloce fino a quando io ho iniziato a dire di fare piano ma lui niente e a quel punto ho spruzzato e ho goduto non mi era mai successo, poi lui mi diede uno schiaffetto sulla fica vicino il clitoride facendomi saltare in aria, vidi Germana che guardava e rideva e gli dissi:
-vattene zecca di merda altrimenti me ne vado ragazzi.

Franco;
…ma dove cazzo vai ahaha hai bevuto e fumato gratis e vai via?
mi mise il cazzo nella fissa, mentre io cercavo di dire che senza preservativo non volevo, ma lui entrò tutto dentro fino in fondo e mentre mi penetrava mi premeva con il dito sul clitoride che era sensibbilissimo in quel momento e io mi lamentavo.
Franco poi mi mise due dita da un lato della fica e due dita dall’altro cercando di allargarmi il più possibile, mi sputò nella fica Mi disse;
…questo ti meriti, aperta come una troia, perché tu sei una troia, hai il ragazzo in Calabria e prendi cazzi a Napoli…
Poi mi ha girata e fatta mettere a pecora e ha continuato a scoparmi ma nello stesso tempo era tornato Andrea, gli diede il cambio e mi mise un dito nel sedere, io sono saltata in aria, mi sono fatta male ero vergine dietro e glielo avevo detto e ridetto che ero vergine, Germana guardava e rideva, era seduta la mentre io a pecora con quei due di cui franco me lo metteva in bocca e Andrea cercava di spingerlo nel sedere, poi rivolto a germana disse;
…il sapone Germà il sapone…
È tornata con il sapone liquido io sempre impaurita dicevo di no ma Andrea mi diceva di stare calma che non è niente che non mi faceva male, dopo un po ho sentito una cosa grossa e dura entrarmi tutto di colpo nel sedere, un bruciore allucinante, mi veniva da piangere, sono riuscita ad allungarmi a terra per non rimanere a pecora ma lui ha continuato a mettermelo nel sedere, mi bruciava e avevo lo stimolo della diarrea, sono saltata in aria perché dovevo scappare in bagno dovevo fare la diarrea mi faceva male la pancia ma niente arrivai sul gabinetto e niente solo scorreggie, sono tornata per dire che andavo via ma franco voleva la sua parte mi fece rimettere terra dicendo che non me lo metteva nel culo ma dovevo farlo venire, e prese a mettermelo nella fissa di nuovo ma dopo un po pure lui dentro nel sedere e io per il bruciore mi stesi di nuovo lunga a terra.
Franco;
te lo allargo per bene adesso tranquilla che ti mando a cagare con il culo bello aperto….digli a Germana che sei la sua schiava.
Io;
Ma sei scemo…
Andrea;
…dai bimbaminkia del cazzo altrimenti la pillola non te la porto domani voglio vedere senza ricetta che fai…
Io stesa la, con Germana seduta davanti a me in pantaloncini e infradito.
…scusa per prima Germana sono la tua schiava…
Andrea;
…baciele i piedi dai…
Avevo il buco del culo rotto, ero stata sborrata nella fissa ed ero inginocchiata a pecora davanti a Germana che si tolse le infradito, non volevo mi vergognavo da morire, ma lei mi mise un piede vicino la bocca lo presi a baciare poi franco alzò il tiro;
…leccalo dai che ci divertiamo un po tanto nessuno lo saprà mai leccalo…
Ho leccato quel piede, poi mi mise l’altro in bocca avevo le lacrime agli occhi per la vergogna, franco riprese a mettermelo nella fissa, mentre Germana diceva;
…tutte troie siete a sta Calabria vedi che ho ragione io…lecca bene dai anche tra le dita ora che ci sei tanto per questo siete buone voi per prendere il cazzo a Napoli e leccarci i piedi daiii…
Ho sentito di colpo franco sbarrarmi dentro pure lui gridando che ero una troia.
Germana;
…basta ora che me li hai lavati mi fai schifo…
Andrea senza dire niente mi mise il cazzo davanti la faccia e mi ha schizzata prendendomi in un occhio sporcandomi pure i capelli.
Mi faceva male la pancia avevo questo continuo stimolo di diarrea, mi sono alzata facendo la brava chiesi ad Andrea se mi portava la pillola del giorno dopo e dissi che dovevo andare a casa perché mi veniva da andare al bagno, cercavo di trattenere le scorreggie per vergogna, mi sono rivestita anche se loro insistevano a farmi rimanere e sono andata a casa mia, quella sera ho spento pure il telefono per la vergogna che mi telefonasse il mio fidanzato, ho pianto un po per la vergogna e l’umiliazione, ma avevo pure goduto ero distrutta, ho passato la notte tra il letto e la tazza del gabinetto tra dolori di pancia e diarrea, dal giorno dopo sono rimasta stitica per 5 giorni come avevo lo stimolo non riuscivo a farla perché era come se mi si chiudesse il buco del sedere.

Per qualsiasi commento sarvitale@libero.it

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