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Racconti CuckoldSensazioniTradimento

Tua…(Capitolo 14)

By 6 Luglio 2022Luglio 10th, 2022One Comment

Arrivati in spiaggia non troviamo nessuno sotto l’ombrellone di Ay. É pomeriggio inoltrato ormai. Prendo Jay per mano e mi incammino verso il bar. Lei ne approfitta per fermarsi a salutare il bagnino. Sembra diventata una tappa fissa. “Finirò per dirti che voglio vederlo morire dalla voglia di scoparti, se fai così. Per poi scoparti per farti capire quanto invece sei mia”, dico a Jay. Lei sorride. “Non saresti geloso?”, mi chiede. “Si. Ma se te lo chiedo io, lo faresti per me. E se lo facessi per me, allora non sarei geloso”, le rispondo. “Mi vuoi proprio far essere la tua troietta?”, mi chiede, posando le labbra sul lobo del mio orecchio destro. “Da adesso in avanti, si, Jay. Voglio che tu lo sia. Voglio che tu non abbia freni”, le dico, mettendole una mano sul fianco e dandole un bacio. Dondola i fianchi. Mi guarda con un sorriso strano, malizioso. I suoi occhi sembrano quasi dolci. “Ok, amore mio, sarò la tua troietta, ma preparati. Vorrai scoparmi ogni istante della giornata”, mi dice. Poi mi cammina davanti, andando verso il bar. Sculetta. Vistosamente. Si ferma a metà strada e si gira. “Che fai, non vieni? Ay è lì, vedi?”, mi dice. Alzo lo sguardo. Vedo Ay. É seduto ad un tavolino con Ilaria e l’altra ragazza biondina, l’amica di Ilaria.
Raggiungo Jay e salutiamo Ay e Ilaria. “Ragazzi vi presento Federica, una mia carissima amica. Fede, loro sono degli amici di vecchia data di Ay”, spiega Ilaria, che fa le presentazioni. Poi Jay mi fa cenno di mettermi seduto. Eseguo, e lei si mette seduta su di me. Sento le sue natiche posarsi sulle mie gambe, e la voglia sale immediatamente. Abbiamo scopato appena pochi minuti fa, ma questa donna è capace di mettermi addosso la voglia di ricominciare anche dopo pochi istanti. “Ma no, dai, troviamo un’altra sedia”, protesta Ilaria, che nota la disponibilità di una sola sedia e che Jay si è messa su di me. “No, no, Ilaria, così sto più comoda”, risponde Jay, saltellando su di me. E il mio cazzo apprezza quel movimento. Vedo Ay fissare il seno di Jay. Capisco che, dalla sua posizione, deve essersi goduto lo spettacolo delle tette danzanti di Jay, appena coperte dal copricostume. Credo che Ilaria si sia accorta dello sguardo di Ay, perchè ora cerca di attirare la sua attenzione su di lei, sistemandosi di continuo il reggiseno del costume. Jay, invece, non perde istante per muoversi su di me. Sento le sue natiche massaggiare la mia erezione, in continuazione, con movimenti lenti.
Tra una chiacchiera e l’altra conosciamo le due ragazze. Sono venete, sono venute in vacanza incuriosite dalle tante voci sul posto, e sono alla ricerca di divertimento. O almeno, questo è quello che mi è parso di capire dalle loro parole. Alloggiano in un appartamento che rispetto ai nostri è dal lato opposto dei giardinetti. E pare che Federica abbia una sorta di fidanzato. Ha nominato spesso un certo Luca nei discorsi fatti con Ilaria, ma mi pare essere abbastanza disinibita con chiunque. Fin troppo, per non pensare che abbia voglia di avventure. “Ragazzi vi lascio qualche minuto, devo andare in bagno”, ci avvisa Federica. “Aspetta, vengo anche io. Me la sto facendo addosso”, le fa eco Ilaria, che si alza, si piega verso Ay, dandogli un bacio sulla guancia, e si dirige verso i bagni sculettando insieme alla sua amica. Jay ed io ci giriamo subito verso di lui. Jay non proferisce parola, ma lo guarda come se volesse fargli il terzo grado. Gli sorride. “Come va?”, gli chiedo io. “Beh, è una gran bella ragazza, no?”, risponde lui, quasi come se volesse evitare di rispondere o come se non avesse capito la domanda. “Si ma…ci sta?”, incalzo io. Ay mi fa l’occhiolino. “Prima abbiamo fatto un bagno. Ci siamo baciati. Cercano delle avventure, entrambe, anche se Federica è fidanzata, ed è anche una pesantona. Ilaria è tranquilla, e pare non volersi tirare indietro”, mi risponde lui. Sorrido, soddisfatto della risposta. Jay mi fa intendere la sua soddisfazione con le mani, accarezzando le mie ginocchia. Coi suoi movimenti mi sta facendo impazzire. Le metto le mani sui fianchi, per farle capire che continuando così avrò seri problemi ad alzarmi dalla sedia, ma lei si gira verso di me, mi guarda, si morde il labbro e continua a provocare. Nel frattempo tornano Ilaria e Federica. Ilaria approfitta della situazione per mettersi seduta su Ay. A questo punto, credo sia palese la sua invidia nei confronti di Jay, ma da questa situazione può nascere solo qualcosa di interessante. “Ragazze ma ci siete stasera alla festa?”, chiede Jay. Ilaria si gira verso Ay. “Che ne dici? Ci andiamo?”, gli chiede. Lui annuisce. Lo vedo abbastanza concentrato. Capisco che, probabilmente, anche Ilaria lo sta provocando standogli seduta addosso. “E per cena, invece? Cosa vogliamo fare?”, chiede Ay, rivolto verso Ilaria. “E se ci prendessimo una pizza? Ce la facciamo portare nell’appartamento, venite tutti da noi”, rispondo io, cogliendo la palla al balzo. Sembrano tutti d’accordo con la mia idea. Prendo il telefono e chiamo in reception. Chiedo informazioni e mi rispondono che il menu della pizzeria è consultabile anche al bar. “Possiamo chiedere al bancone il menu delle pizze e prenotare lì, ce le portano in appartamento”, spiego io. Jay si alza di scatto. Anche Federica si alza. “Scusatemi, mi allontano per una telefonata”, ci dice. E si mette in disparte. Jay si gira verso di me. “Dai su, lasciamo da soli i piccioncini”, dice lei, prendendomi per mano e tirandomi. Con la coda dell’occhio vedo Ilaria lanciare un’occhiataccia verso Jay, ma l’espressione di Ay è molto divertita. Ci allontaniamo. “A te deve piacere proprio la pizza, eh?”, mi dice Jay. Sorrido. “Ti prometto che domani non ne mangeremo”, le dico. “Ma l’occasione era troppo ghiotta. Non va nemmeno a me, ne abbiamo mangiata troppa ultimamente, ma voglio riuscire a combinare una serata che finisca con Ay che si scopa Ilaria di fronte a noi”, spiego verso Jay. “L’ho capito benissimo cosa vuoi ottenere”, mi risponde lei. “E poi pare che tu non stia tanto simpatica a Ilaria…”, le dico. Jay fa una faccia innocente. “Io? Oh…chissà come mai…sarà forse la mia aria da troi…da angioletta?”, mi chiede, sculettando verso il bancone. Posa il seno sul bancone, come ormai fa sempre, e richiama l’attenzione del barista. “Oh, ciao, non ti avevo mica riconosciuta”, esordisce lui. “Certo, le ho coperte…”, risponde Jay. Il ragazzo sembra in difficoltà, in imbarazzo, spiazzato dalla risposta di Jay, ma lei lo tranquillizza scoppiando a ridere. “Cosa posso portarvi?”, chiede il ragazzo, visibilmente impacciato. “Senti, dalla reception ci hanno detto che possiamo prenotarti delle pizze, giusto? Da portare in appartamento”, gli chiedo. Lui ci spiega il funzionamento e ci da il menu. Jay prende il foglio, ringrazia il barista e si incammina verso il nostro tavolo. “Dici che devo esagerare di meno con Ilaria?”, mi chiede a bassa voce. “No. Dico solo che dobbiamo collaborare per riuscire nel nostro intento. Falle capire che tifi per lei”, le rispondo. Jay sembra pensierosa. Quasi come se stesse cercando di controllare i suoi impulsi di provocazione. Torniamo Al tavolo e si mette seduta di fianco a me. Troviamo Ay e Ilaria che si scambiavano un bacio. “Oh, scusate”, dice lei. “Ma figurati, scusateci voi. Allora, questo è il menu”, spiega Jay, mettendo la carta al centro del tavolo. Scegliamo le pizze, attendiamo Federica, poi sono io ad andare a prendere la prenotazione, facendo cenno a Jay di restare al tavolo.
“Scusami tanto, devo aver fatto una figuraccia con la tua donna”, mi dice il barista appena mi avvicino. Sorrido. “Scherzi, vero? Come se non sapessi che il suo seno attira gli sguardi o che sono in tanti a pensarla…tranquillo. Anzi, per lei è un complimento! E puoi guardarla quanto vuoi”, gli rispondo io, facendogli capire con lo sguardo che la mia concessione è limitata al guardare. Lui sorride. Prende la prenotazione. “Facciamo che aggiungo un paio di birre, che però offro io, ok?”, mi dice. Lo guardo indeciso su come reagire, ma poi capisco le buone intenzioni e gli faccio l’occhiolino. Mi allontano e torno al tavolo, trovando le donne a scherzare tra di loro. Ilaria è ancora seduta sul povero Ay, che ormai avrà il cazzo durissimo, dopo tutto quel tempo passato col culo di Ilaria addosso. “Ragazze, visto che vi state divertendo coi vostri discorsi tra donne, Ay ed io andiamo a dare una sistemata e vi attendiamo in appartamento. Le pizze arrivano tra una mezz’oretta”, dico io, facendo cenno ad Ay. Lui si alza. Dà un bacio sulle labbra ad Ilaria, le sussurra qualcosa. Poi mi raggiunge e ci incamminiamo verso l’appartamento. Strada facendo gli spiego le mie idee per ottenere di coinvolgere Ilaria, e discutiamo insieme su come organizzare al meglio i vari dettagli. Diamo una sistemata veloce in giro, io sistemo qualcosa di preparato strategicamente. Afferro il mazzo di carte che porto sempre con me in valigia. Lo metto sul tavolo della cucina, con qualche carta sparsa. Apro il tequila, ne butto giù un sorso per non farlo sembrare appena comprato. “Come fai a berlo così? Per me è troppo”, mi dice Ay. Si sta creando anche una bella amicizia, con lui. Lo guardo, con una espressione tipo bambino piccolo che ha appena dato un morso ad un limone. “In effetti… mi piace, ma così è da matti”, gli rispondo. Lui scoppia a ridere. “Però servirà, speriamo che il pesce abbocchi”, aggiungo io. “Vediamo di farlo abboccare”, risponde Ay, dandomi una pacca sulla spalla. “Toc toc”. É Jay, insieme alle altre ragazze. Sono entrate direttamente dalla vetrata. “Non badate al letto, mi sa che lo abbiamo messo fin troppo a soqquadro oggi. Vabbeh l’appartamento sarà identico al vostro, quindi…fate come se foste a casa vostra”, dice lei alle altre due. Poi mi viene incontro, mi mette le mani al collo. Mi bacia, dolcemente, sorridendo. “Mi sei mancato, sai?”, mi sussurra. “Per quei pochi minuti?”, le chiedo. Lei si avvicina al mio orecchio. “Si, perchè volevo mettermi di nuovo seduta sul tuo amichetto, ma non c’eri più”, mi dice con un filo di voce. Poi si stacca da me e torna dalle ragazze, come se nulla fosse, come se le sue parole non avessero scatenato la solita tempesta ormonale. Vedo Jay sparire in bagno per qualche minuto. Osservo la situazione. Ilaria sembra veramente presa da Ay. Credo proprio che stanotte lui andrà a segno. Federica, invece, sembra impegnata di continuo a scrivere al ragazzo, anche se non perde occasione per lanciare delle occhiate ad Ay e Ilaria, come se si divertisse a guardarli pomiciare.
Il campanello suona proprio quando Jay esce dal bagno. Corre lei ad aprire, afferra le pizze, le posa sul tavolino di fronte al divano. Poi torna alla porta. La sento parlottare, la vedo piegarsi per prendere una carta che le è caduta per terra. Rientra, chiude la porta e viene di nuovo da me. “Che carino, ci ha portato una copia del menu delle pizze…”, dice ad alta voce. Poi prende una mia mano, la porta sul suo fianco, mi fa notare l’assenza del costume sotto il copricostume. Sorride maliziosa. “Dici che ha notato?”, mi chiede. E fa a mettersi sul divano, di fianco ad Ilaria. Iniziamo a mangiare e a parlare tra di noi. É Federica a notare il mazzo di carte, proprio quando ormai temevo che nessuno le notasse. “Oh, finalmente, ma chi ci gioca? Perchè almeno trovo qualcuno con cui passare il tempo”, commenta. Sorrido. “Oh, Alex è bravo a giocare a poker”, risponde Ay. “Davvero? Niente burraco?”, chiede Federica, quasi sconsolata. Faccio un cenno, come per fare un inchino verso di lei. “Non immaginavo giocassi a burraco. Quando vuoi, una partita ce la possiamo fare. E non stare a sentire Ay, esagera”, le rispondo. “Si, certo, come no. Ragazze, con lui evitate di giocare, vi lascerebbe in mutande”, rincara la dose lui. Loro scoppiano a ridere. “Beh se si gioca, devono andar via anche le mutande”, risponde Ilaria, inaspettatamente. Resto sorpreso dalla sua risposta. “Ottima risposta, se la sono meritata. Anzi, propongo di sfidarli una di queste sere. Tanto quell’uomo lì so come distrarlo”, commenta Jay, guardandomi con aria di sfida e in maniera accentuatamente provocante. “E io posso distrarre quell’altro, mentre Federica li lascia nudi. Ok, ci sto!”, risponde Ilaria, dandosi il 5 con Jay. Il pesce ha abboccato! Mi scambio uno sguardo divertito e compiaciuto con Ay.
Finiamo di mangiare e Federica e Ilaria ci lasciano per andarsi a preparare. Ilaria da un bacio ad Ay sulla porta, poi va via. Restiamo tutti e tre da soli. “Allora, come è andata? Vedo che alla fine avete legato”, chiedo subito a Jay, ansioso di sapere come sia riuscita a far sciogliere Ilaria. “É bastato dirle che potevo aiutarla con Ay. E mi ha chiesto di tutto e di più. Mi ha anche chiesto se ti avevo mai visto nudo”, dice lei. Rido. “E tu che le hai risposto?”, chiede Ay. “Uhm…qualche volta. É rimasta colpita dalle dimensioni. E io le ho detto che te la batti con Ale…mi sa che stanotte andrai a segno, caro il mio Ay. E quindi…”, risponde Jay, che si avvicina a me, con la sua camminata sculettante di quando vuole farmi morire dalla voglia. “Forse dovremmo farlo scaricare un po’, che dici? Altrimenti potrebbe venire subito e la biondina perde di interesse”, mi sussurra, mettendomi una mano sul cazzo che ormai vorrebbe solo esplodere. La prendo in braccio. La porto sul letto. Le sollevo le gambe, facendogliele divaricare. La guardo, dall’alto verso il basso. “Ok, voglio proprio vedere come glielo succhi mentre ti scopo”, le dico. Ay si avvicina a noi lentamente. Ormai siamo noi la coppia, Jay ed io, e lui il nostro amico, che coinvolgiamo di tanto in tanto nei nostri momenti intimi. Jay gli fa cenno di mettersi di fronte a me. La spingo verso il bordo, per far uscire la testa dal letto e fargliela piegare verso dietro. Mi abbasso per leccare la figa di Jay, trovandola già allagata. I suoi umori le sono colati giù, per le gambe. Ha il suo solito sapore fantastico. Le affondo la lingua tra le labbra, cercando di penetrarla. La sento iniziare a gemere. Salgo verso il clitoride. Glielo succhio, lentamente, poi lo prendo tra i denti e uso la lingua per picchiettare sulla punta. Lo risucchio, tenendolo in bocca, continuando a succhiare per tenerlo in tensione, e con la lingua inizio a leccarglielo velocemente. Jay alza il bacino, lo spinge verso di me. Mi fermo. Le afferro le gambe mentre mi alzo. Sollevo lo sguardo e la vedo con il cazzo di Ay in bocca. Tutto. Le arriva praticamente in gola, ma lei non si scompone e si fa scopare la bocca gemendo. Le tengo le gambe sollevate e la penetro. Sento il mio cazzo immergersi in quella figa calda, accogliente, bagnata. Lo spingo tutto dentro, inizio a scopare questa donna meravigliosa, che geme ancora più forte. Prendo entrambe le gambe e le porto sulla mia spalla destra. La posizione aiuta molto la penetrazione. Riesco a spingere molto a fondo, ottenendo che Jay urli di piacere mentre la scopo e mentre Ay le spinge il suo cazzo in gola. E la sento venire. Viene spingendo le gambe contro di me, ma faccio più forza di lei e gliele tengo sollevate, spingendole il cazzo con forza. Lei continua a tremare, come se fosse ancora in preda all’orgasmo, e io ne approfitto per scoparla più velocemente, per farle sentire le palle che sbattono contro di lei. Ay le mette una mano sul collo. Lo sento grugnire. Sta venendo anche lui, e Jay non si scompone, bevendo tutto il suo sperma. Quando Ay esce dalla gola di Jay, lei sta ancora tremando. Mi guarda. “Mi stai facendo godere tantissimo”, mi dice. Le prendo una mano. “Ora mi farai vedere come ti tocchi fino a finire di venire. Non avevi il permesso di venire.”, le dico. Lei porta la mano tra le gambe. Guarda Ay per un istante, gli fa un saluto con la mano. “Ci vediamo dopo, noi abbiamo ancora da fare”, gli dice. Lui ci saluta e va via.
Restiamo da soli, Jay ed io, con lei che si tocca di fronte a me. Anche io porto la mano sul mio cazzo, ma Jay mi interrompe. “No. No, fammelo succhiare”, mi dice. Mi alzo, vado vicino alla sua bocca e lei lo prende immediatamente. Inizia a farmi un pompino fantastico, succhiando e leccando velocemente. E viene, di nuovo. Anzi, non ha mai smesso di venire, è solo aumentata l’intensità. La vedo accasciarsi sul letto, sfinita. Prende fiato. Mi metto di fianco a lei, la abbraccio. La bacio ovunque. In faccia, sul collo, sugli occhi. Lei mi sorride. “Così mi vizi, fermati. Dobbiamo prepararci. Anche se resterei volentieri a fare ancora l’amore con te”, mi dice. Va in bagno. “Se mi tocco sotto la doccia e vengo senza dirtelo vale conta come non autorizzato?”, mi urla dal bagno mentre apre l’acqua della doccia. “Si!”, le rispondo immediatamente. La vedo affacciarsi dalla porta del bagno. Mi butta il copricostume in faccia. “Allora fai più uno, vado a toccarmi pensandoti”, mi dice, e chiude immediatamente la porta dietro di se. Mi avvicino alla porta del bagno, in silenzio, cercando di non far sentire il rumore dei miei passi. Sento il solo rumore dell’acqua che scroscia. Poso l’orecchio sulla porta. Silenzio. Sento solo l’acqua. “Lo so che sei lì, sai?”, mi dice Jay da dietro la porta, con un filo di voce. Sorrido. “E so che vorresti stare qui. Tra le mie gambe. Mi hai lasciata bagnatissima e con una voglia di te assurda. So che vorresti spingermi contro la porta del bagno, sbattermi con forza, scoparmi, farmi sentire il tuo bel cazzo tutto dentro, farmi godere mentre mi apri in due. Oh…Ale, mi basta sfiorarmi per rischiare di venire…uhm…no, devo fare piano, voglio gustarmi questo momento…so benissimo che vorresti farmi urlare…”, continua lei. Le sue parole sono ipnotiche. Mi sto toccando. Sono eccitatissimo. “Ma! Non puoi farlo, quindi, caro il mio Alex, goditi i miei gemiti mentre ti penso, perchè potrai scoparmi solo più tardi. E non ti toccare. Se vieni io lo scopro, non puoi mentirmi!”, aggiunge. E sento il rumore dei suoi passi mentre entra in doccia. Vorrei buttare per terra la porta del bagno, raggiungerla, farle sentire quanto la voglio. Vorrei aprirla veramente in due, in questo momento. Ma resto immobile. É riuscita a farmi completamente suo, con quelle parole. Completamente al servizio del suo piacere. Non mi tocco. Poso le mani sulla porta, la ascolto, ascolto i suoi gemiti, ascolto le sue urla di piacere mentre viene. L’acqua della doccia si ferma. Poco dopo Jay apre la porta. É avvolta in un asciugamano. Mi sorride. “Piaciuto il sonoro, amore mio?”, mi sussurra, baciandomi sulle labbra. “Ti aspetto qui, sarò vestita”, aggiunge, e va verso il letto. Entro subito in bagno. Potrei andare a sbatterla sul letto, ma la prospettiva della serata è assai più allettante. Apro l’acqua fredda. Devo calmarmi un po’. Mi butto sotto la doccia. É gelida, ma è anche utile!
Faccio una doccia veloce, esco. Mi asciugo un po’ e metto il mio asciugamano attorno ai fianchi. Quando apro la porta trovo Jay di fronte a me. “Ops, mi hai beccata. Mi piace spiarti dalla serratura. Sei eccitante sotto la doccia”, mi dice, mordendosi le labbra. Colpito e affondato. Stasera è micidiale, e non so cosa mi stia trattenendo dallo sbatterla sul letto. “Su, non fare quella faccia da pesce lesso. Vestiti!”, mi dice, entrando in bagno per pettinarsi. La osservo. Il vestito le sta veramente benissimo. La schiena scoperta è eccitante, e vederla con il seno praticamente esposto, pronta ad uscire in una normale serata, mi fa perdere ogni briciolo di controllo che mi è rimasto. E ormai ho l’ormone fuori controllo. “Che c’è? Dici che si vedono poco?”, chiede lei, vedendo il mio sguardo sulle sue tette. Mi mordo le labbra. Trattengo il fiato. Devo calmarmi. “No, dico che sei da sbattere ovunq…ops…dico che sei uno schianto”, le dico, facendole l’occhiolino e girandomi di scatto per andare a vestirmi. Con la coda dell’occhio vedo un suo sorriso di soddisfazione. Mi vesto. Pantaloni lunghi e neri, stasera. Camicia, una di quelle che vestono aderenti, bianca. Lascio un bottone aperto sul collo. Quando sono pronto mi giro e vedo Jay ad attendermi sulla porta del bagno. Dondola i fianchi. “Chi sarebbe quella da sbattere ovunque?”, mi chiede. Mi fermo. Mi rendo conto di non esser riuscito quasi a proferir parola da quando lei ha iniziato questo sottile gioco di provocazione. E non riesco ancora a dire nulla. “La tua troietta ti vuole”, continua lei. “Ma…”, aggiunge, venendomi incontro. Mi sistema il colletto della camicia. Vedo che ha messo un rossetto dello stesso colore del vestito. “La tua troietta sa anche attendere il momento giusto per farsi sbattere”, mi sussurra contro le labbra. Mi prende la mano, la solleva, invitandomi a tenerla alta. Fa una piroetta. “Allora? Come sto?”, chiede, raggiante. “Te l’ho detto, Jay. Sei uno schianto”, le rispondo. “Uhm…allora siamo due schianti”, mi dice, trascinandomi verso la porta dell’appartamento. Usciamo. Lei bussa alla porta di Ay. Chiudo la porta dietro di noi ed Ay viene ad aprirci. É già pronto, ci stava aspettando.
Usciamo. Raggiungiamo il fulcro della serata: la piscina. Troviamo gente di ogni tipo, ma le famiglie con bambini sono rimasti ovviamente fuori dalla festa. É praticamente come ritrovarsi in una discoteca a bordo piscina. Sono tutti vestiti eleganti, e sono contento di aver scelto di vestirmi coi pantaloni lunghi. Ci raggiungono anche Ilaria e Federica. Sono vestite in maniera provocante anche loro, ma nulla che possa arrivare ai livelli di Jay. Ilaria ha un vestito chiaro, molto corso ed aderente. Noto che anche lei ha evitato di indossare il reggiseno. Forse per non essere da meno a Jay. Federica, invece, ha un abito nero, più largo, ma molto scollato. Iniziamo da subito a bere qualcosa di leggero e a farci trasportare dalla musica. Balliamo, ci divertiamo. Noto il modo in cui Ilaria resta perennemente attaccata ad Ay, come a voler marcare il territorio, come a volergli far capire che stanotte non lo lascerà dormire. É Ay a rompere il ghiaccio e ad iniziare a ballare con Federica. Credo abbia sussurrato qualcosa a Ilaria, perchè lei non sembra più voler marcare il territorio, ma è partito un gioco di sguardi intenso tra di loro. E Jay se ne è accorta. Continuo a ballare ancora un po’ con Jay, fino a quando Ay non si avvicina per unirsi a noi. Iniziamo a ballare tutti e 5 assieme. Le ragazze ci vengono incontro a turno. Federica sembra piuttosto brava a ballare, è molto spigliata, ma è Ilaria quella che mi impressiona di più. Col gioco di sguardi con Ay è diventata inaspettatamente sensuale. Si avvicina a me, si gira di schiena, strusciando il suo culo contro di me mentre continua a fissare Ay che ora ha le mani sui fianchi di Jay. Io fisso Jay negli occhi. Occhi che ardono, e che sono fissi su di me. Noto un sorriso nuovo, diverso. Poi metto le mani sui fianchi di Ilaria, per assecordare il momento. E ricevo l’ennesima sorpresa della serata. Il vestito di Ilaria è leggerissimo, e non sento alcun intimo sotto la stoffa leggera. Credo sia uscita direttamente senza mutandine. Jay sta fissando le mie mani. Sembra compiaciuta, ma al tempo stesso cerca di provocare con ogni mezzo Ay. Vedo le sue tette far fatica a restare coperte. In più occasioni l’areola fa capolino dal bordo del vestito. E ad un certo punto Federica rompe la magia del momento. Ci eravamo completamente dimenticati di lei, ma è stata brava a non farcelo pesare. Si mette in mezzo, si prende Ilaria e Jay, si mette a ballare con loro. Ay mi sorride e mi viene incontro. “Ci prendiamo qualcos’altro da bere?”, mi urla in un orecchio, per coprire il volume della musica. Gli faccio di si con la testa e andiamo al piano bar. Mentre attendiamo di essere serviti mi espone un problema. Pare che Federica sia un po’ in crisi. Essendo fidanzata, sembra voler restare fedele al ragazzo, ma in realtà ha confessato ad Ilaria di volersi divertire e temono che non li lascerà in pace, per stasera. Mi propongo per provare ad aiutarlo, e lui mi ringrazia. “Proviamo a combinare la cosa. Vediamo cosa ne esce. Intanto facciamola bere. Magari si scioglie un po’ e non ci pensa”, dico ad Ay. Ci servono da bere. Brindiamo. “Che fate, bevete senza di noi?”, chiede Jay, venendoci incontro, con Ilaria e Federica che ci seguono. Jay si posa sul bancone, facendo praticamente uscir fuori un capezzolo. Non lo sistema, pur avendo notato lo sguardo del barista. “Cosa vi porto?”, chiede lui. Le ragazze chiedono da bere e si fanno servire. Brindiamo assieme, io faccio cenno ad Ay di tenere d’occhio Federica. La ragazza deve bere, stasera. Jay, invece, mi prende per mano. Mi tira in disparte. Non parlo, mi faccio guidare.
Arriviamo vicino agli appartamenti diametralmente opposti ai nostri. Tutte le luci sono spente. “Jay?”, dico, richiamando la sua attenzione. “Shhh, silenzio, dobbiamo fare in silenzio”, mi risponde. Si gira. É sorridente. Si guarda in giro. Poi si gira di nuovo verso di me e porta l’indice sulle labbra, facendomi cenno di restare muto. Si avvicina ad un appartamento. La vetrata è chiusa. La vedo avvicinarsi e provare ad aprirla, ma la vetrata resta chiusa. Jay mi guarda, scuote la testa. Si allontana, andando verso un altro appartamento. La vetrata questa volta è appena socchiusa. Mi fa di nuovo cenno di restare in silenzio. Guarda nell’appartamento. Si gira, mi sorride. La vedo mordersi il labbro. Apre la vetrata ed entra. Fa entrare anche me e socchiude la vetrata. L’appartamento è uguale a quello di Ay. Dà sui giardinetti. Troviamo il letto in disordine, due valigie per terra di fronte al letto, molti vestiti sparsi. Jay va verso il divano, per accertarsi che non vi sia nessuno. Mi affaccio nel bagno, ma anche lì non trovo nessuno. Torniamo vicino al letto. Dai vestiti che ci sono nella valigia, capisco che l’appartamento è occupato da una coppietta. Boxer, pantaloncini, addirittura cravatte per lui. Slip scuri e reggiseni abbinati per lei. “Pensavi che la tua troietta ti avrebbe permesso di tornare in appartamento senza farsi sbattere?”, mi dice Jay, prendendo il bicchiere dalle mie mani, posandolo per terra insieme al suo e portandosi le mie mani ai fianchi. Sorrido. Le mordo le labbra. No, ora non è più il momento di resistere. Ora mi sentirà con tutto il mio vigore. La sollevo prendendola in braccio e la sbatto sul letto. “Wow, siamo violenti stasera”, risponde lei, divertita. Il capezzolo destro le è uscito dal vestito. Glielo pizzico. Lei abbassa lo sguardo, osserva le mie dita giocare col suo capezzolo. Poi mi cade l’occhio su una lucina ad intermittenza. E mi viene un’idea. Sorrido. “Quanto ti senti troietta?”, le chiedo. “Sei tu a farmi sentire troietta. Sono la tua troietta. Non riesco a quantificare. Mi ci fai sentire, ed è stupendo”, risponde. Mi alzo, mi avvicino ad un comodino. Nella penombra afferro un tablet che è in carica sul comodino. Lo stacco dalla carica e tolgo la custodia. Speriamo che non richieda un codice di sblocco. Provo a sbloccarlo e…funziona! Mi giro verso Jay, che si è sollevata sui gomiti. “Che ne dici di ringraziare la coppietta che ci ospita?”, le dico. Lei si morde le labbra. Sorride. “Oh Alex, tu sei..sei…oh, sono un lago”, mi risponde. “Cosa sono, amore mio?”, le chiedo io, cercando di stuzzicarla. Provo a fare delle foto, ma la luce è troppo poca per riuscire a farne qualcuna decente. “Non possiamo accendere la luce, nè usare il flash. Facciamo una cosa. Video. Vedranno pochissimo, ed è meglio così. Non saremo riconoscibili. Ma ci sentiranno parlare, e forse sarà ancora più eccitante. Vedo e non vedo. Ma sento. Quindi….niente nomi, ok?”, spiego a Jay, che mi fissa con una espressione eccitata. Fa di si con la testa. E faccio partire la registrazione. “Basta che ti sbrighi. Sono bagnatissima, questa cosa mi ha dato il colpo di grazia. Ti voglio”, mi dice Jay. “Sto già registrando”, la avviso. “Oh…beh, meglio. Se non era chiaro, lo ripeto. Ti voglio”, ripete lei. Mi metto in ginocchio sul letto, con le gambe ai lati del corpo di Jay. La inquadro. Si vedono appena i suoi capezzoli. “Cosa vuoi? Non ho capito bene”, le dico. “Ti…voglio! Voglio farmi scopare. Anzi no. Voglio che ti sbatti la tua troietta”, risponde lei, mettendomi le mani sui pantaloni e iniziando a sbottonarmeli. La lascio fare. La vedo tirare fuori il mio cazzo e iniziare a leccarlo. Nel video non si vede bene il suo viso, la luce è troppo poca per poter essere riconoscibile, quindi continuo a riprenderla. Lei si prende il mio cazzo in bocca, inizia a succhiarlo, e in men che non si dica mi ritrovo con la cappella nella sua gola. Devo interromperla, o non sarò in grado di resistere. La spingo sul letto. “Che ne dici di lasciare un bel ricordo? Fai vedere che belle tette ha la mia donna”, le dico. Jay sorride. Porta le mani sul seno, se lo palpa, poi sposta lentamente il vestito. Prima un lato. Poi l’altro. Infine, inizia a stuzzicarsi i capezzoli. Geme. “E ora, girati. E solleva il vestito.”, le ordino. Lei esegue, senza fiatare. La vedo girarsi, mettersi sul bordo del letto, con le gambe che pendono dal bordo. Solleva il vestito, mettendo in mostra il suo culo fantastico, fasciato dal perizoma di pizzo rosso.
“Ora, però, lasciamo che i nostri amici si godano i gemiti della mia troietta mentre me la sbatto”, sussurro, abbassandomi per sfilare il perizoma a Jay. Mi avvicino al comodino, posiziono il tablet in maniera tale che possa riprenderci e torno da Jay. Lei è in attesa. La vedo stringere le lenzuola con le mani. É già eccitatissima. Mi metto dietro di lei, le sposto le gambe per fargliele tenere unite. Mi tolgo i pantaloni e i boxer, restando con la sola camicia, afferro il mio cazzo e lo spingo in Jay. Ha la figa che cola. Ed è caldissima, accogliente come sempre. La sento gemere sin da subito. Ma non mi accontento. Questa volta voglio farla urlare. Le metto le mani sui fianchi. Prendo un bel respiro. Tutto il lavoro fatto con il mio terapeuta sta per servirmi in questo momento. Tengo Jay per i fianchi e inizio a scoparla con forza. Le palle sbattono contro di lei, il cazzo la riempie ripetutamente. La prendo con forza, spingendo senza fermarmi, con un ritmo velocissimo. Lei geme, quasi urla. Le sue mani ora tirano le lenzuola. Morde un cuscino. Le metto una mano tra i capelli, glieli tiro indietro, facendole sollevare la testa. Ora le urla sono più forti. “Ahhh…oh si, si, così mi apri”, mi dice. E quelle parole tirano fuori ogni voglia di farla sentire aperta. Le metto l’altra mano sulla parte bassa della schiena, per tenerle la schiena abbassata, premendola contro il letto. Spingo con forza il mio cazzo dentro di lei. Sembra quasi di sentire la mia cappella urtare contro il collo dell’utero. Mi ritrovo a dover mettere un ginocchio sul letto. La forza dei colpi ha fatto risalire Jay sul letto. E mi concentro. Devo concentrare i pensieri su qualche parte del mio corpo che non è particolarmente stimolata. Il ginocchio. Si, può andare. Continuo a sbattere Jay, mentre i miei pensieri si concentrano sul ginocchio, sulla sensazione del lenzuolo stropicciato sotto la mia pelle, sulla pressione della rotula contro il letto. E sento jay avere dei fremiti. Sta godendo. Come prima. Senza fermarsi. Geme forte. Il suo corpo trema, in preda agli spasmi dell’orgasmo, ma io non mi fermo. Continuo a scoparla con forza. Lei sbatte il pugno sul letto, affonda la testa sul cuscino, cercando di affogare un urlo di piacere. Devo salire anche con l’altro ginocchio sul letto. Non mi curo più dell’inquadratura del tablet. Probabilmente ora non saremo più nel video, o magari il video sta inquadrando i piedi di Jay, ma tanto la scarsa luce non avrebbe comunque fatto vedere nulla. E io credo di essere al limite. Pianto il cazzo in profondità nella figa di Jay, le afferro le natiche, tenendogliele ben strette, e riprendo a muovermi dentro di lei. “Sto per venire”, le sussurro. “Oh si, anche io, di nuovo. Vieni con me, fammelo sentire nella pancia”, mi risponde, continuando poi a gemere. Sposto le mie mani sui suoi reni, per spingere con maggior forza, e vengo. Uno schizzo, copioso. Sento il mio stesso sperma inondare la figa di Jay, il calore del mio seme attorno alla mia cappella. Un secondo schizzo, copioso come il primo, arriva mentre il mio cazzo urta di nuovo il collo dell’utero, facendo gridare Jay dal piacere. Solleva il bacino. Viene. Si contorce, mentre io continuo a svuotarmi dentro di lei.
Prendiamo fiato. Io sono ancora piantato dentro di lei. “Dovremmo andare”, mi sussurra lei con un filo di voce. Mi alzo. Vado verso il tablet, lo afferro. “Ovviamente non vi conosciamo e voi non conoscete noi. Volevamo solo un momento di trasgressione e speriamo di non essere stati troppo invasivi. In tal caso, vi chiediamo scusa. Ma se vi abbiamo fatti eccitare, allora vi auguriamo una notte insonne…all’insegna del sesso”, dico io, registrando il mio messaggio come parte finale del video. Jay mi si è avvicinata. É di fianco a me, ancora stesa, sfatta. “Saluta i nostri amici”, le dico, sorridendo. Lei si alza. Va di fronte al tablet. Mi fa cenno di inquadrare le sue tette. Alzo il tablet, anche se la luce è sempre troppo poca. Poi Jay allunga la mano verso il comodino, accende la luce. D’un tratto, le sue tette sono in primo piano nel video. Se le palpa, stringe i capezzoli. Poi fa un saluto con le dita. “Ciao”, sussurra. E io fermo il video, allungando subito la mano per spegnere la luce. Lascio il tablet aperto sul letto, mi rivesto. Jay rimette il perizoma. Mi viene incontro. Mi bacia, spingendomi la lingua in bocca. “Ti amo. Amo il modo in cui mi fai sentire troia. Sono T U A. Lo capisci, Alex? Sono tua”, mi dice. Sorrido, senza sapere se lei possa vedere il mio sorrido. La prendo per mano ed usciamo dall’appartamento, tornando verso la piscina.

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