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Racconti Trans

SCHIAVO DEI TRANS

By 21 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la mia ultima avventura, ero ormai schiavo di quelle splendide creature dotate di cazzi robusti e nodosi, avevo deciso di diventare la loro vacca da monta quindi regolarmente mi recavo nelle zone frequentate da queste splendide creature.
Una sera vagavo a roma all’eur, dalle parti del fungo, le stradine di notte sono piene di queste creature che offrono la loro mercanzia a clienti arrapati come me, dopo un lungo girovagare finalmente vedo una trans statuaria, alta circa 1.80 scura di carnagione, con un top bianco e stretto che metteva in risalto le splendide tette (circa una 5 misura) e un gonnellino azzurro che copriva a malapena il pacco, con due stivaloni anch’essi di colore bianco, mi avvicino e con l’emozione che sempre mi attanaglia quando approccio queste creature le chiedo quanto vuole per appartarsi con me, ’30 in macchina e 50 a casa’ per evitare problemi con le forze dell’ordine opto per un incontro a casa di lei; sale in macchina, le lunghe cosce nude sono al mio fianco e mentre mi indica la strada per andare da lei di tanto in tanto allungo le mie mani per sfiorarle, lei mi prende la mano e me la porta sotto al gonnellino facendomi sentire la sua dotazione, sussulto è veramente notevole, le chiedo se è già arrapata ma lei ridendo mi dice ‘tesoro sta ancora dormendo vedrai quando si sveglia”.’ .
Arriviamo dalle parti della Palmiro togliatti, entriamo in una palazzina dove quasi tutti gli appartamenti sono occupati dalle signore della notte, infatti mentre noi entriamo una sua amica lascia lo stabile in compagnia del suo cliente.
L’appartamento è molto spoglio, c’è uno stereo, un dvd collegato ad un televisore lcd e un grande letto con ai lati due grandi specchi; vuole prima il regalino dopo di che mi dice di spogliarmi e accende il dvd, le immagini e i gemiti di un ragazzo che viene aperto in due da un trans cazzuto invadono la stanza.
Appena sono nudo mi fa inginocchiare a terra e mi obbliga a leccargli i piedi e risalire lentamente lungo tutta la gamba, nel mentre eseguo un sibilo solca l’aria e un colpo secco si abbatte sopra le mie chiappe, mi sta colpendo con un frustino, una riga rossa appare sulla mia chiappa immediatamente un altro colpo e poi un altro, il bruciore aumenta ma mi sto eccitando, continuo a risalire con la lingua lungo le gambe fino a che scopro il suo sesso, mi prende la testa tra le mani e mi infila la cappella grossa e lucida direttamente in bocca spingendola dentro la mia gola, sto soffocando non riesco a respirare, allora si sfila e appena ripreso fiato lo manda giù di nuovo se possibile ancora più dentro, inizio a respirare con il naso e a prendere un certo ritmo, mi sta chiavando duramente in gola, e ancora con il frustino mi colpisce ogni tanto, sono eccitatissimo, sono il suo schiavo, ‘succhia troia succhia il mio bastone, ti piace eh!? ‘ mi fa poi alzare e mi obbliga a leccargli il seno mentre prende una catenella con all’estremità due pinzette, me le applica con ferocia ai capezzoli, urlo ma con un ghigno terribile tira la catenella e le pinzette per poco non mi staccano i capezzoli, imploro pietà ma ottengo solo altri colpi di frusta sulle mie parti intime, il dolore è forte ma misto anche a un piacere che non avrei dovuto provare, mi mette di nuovo in ginocchio e mentre tira la catenella mi rimette il cazzone in bocca, lo lecco tutto, avvolgo la cappella con la lingua poi lo ingoio cercando di farne entrare il più possibile, lo tiro fuori lo lucido tutto con la saliva e poi pulisco e lucido anche i grossi ciglioni fino a lambire il suo buco del culo, improvvisamente mi fa girare a carponi, mi allarga le chiappe e senza alcuna preparazione appoggia la grossa cappella al mio buco, spinge ed entra solo la cappella, mi sento lacerare, urlo ma un colpo di frustino sulle chiappe ormai arrossate mi fa tacere, ‘prendilo cagna, volevi un cazzo beh adesso lo avrai e dopo che avrò finito potrai farti inculare anche da un cavallo; toh cagna schifosa è tutto per te!!!’ e continua lento ma inesorabile la sua discesa nel mio retto infuocato, dopo un tempo ormai interminabile sento le sue palle toccare le mie chiappe, è tutto completamente dentro di me, quasi non respiro più per il dolore, inizia a pompare subito forte, mi sento bruciare non resisto urlo di nuovo lo scongiuro di uscire ma lui continua sempre più forte, e mi tira anche le catenelle facendomi urlare sempre di più, ‘urla puttana, più urli e più io godo toh prendilo tutto, le senti le mie palle sulle tue chiappe e troia?’ ero dilaniato urlavo e in quel momento si aprì la porta e entrò la coinquilina della mia torturatrice in compagnia di un altro cliente, a quella vista subito si tirò fuori il cazzo e me lo sbattè tutto in gola, soffocando i miei urli, questa se possibile era anche più dotata della prima, l’altro cliente era sbigottito, gli ordinarono di spogliarsi e andare a leccare i culi delle due trans che imperterrite continuavano a sfottermi violentemente, lui si affrettò io ormai non capivo più niente, dolore e piacere si mischiavano avevo il cazzo duro e stavo per godere allora obbligarono l’altro a succhiarmi il cazzo non appena lo prese in bocca schizzai una notevole quantità di sborra che dovette bere fino all’ultima goccia, dopo poco la prima trans mi riempi il culo di una quantità enorme di sborra, e non appena ebbe finito mi porse l’enorme tarello davanti alle labbra obbligandomi a ripulirlo tutto mentre l’altro leccava la sborra che usciva dal mio culo ormai completamente rotto e sfondato, mentre faceva questo la seconda trans lo inculò a tradimento, urlava e si dimenava ma noialtri lo tenemmo fermo x favorire lo stupro del suo culo, per molti minuti la seconda trans lo inculò con forza e a lungo fino a quando gli sborrò dentro il culo ormai diventato una caverna e anche io fui obbligato a ripulirlo tutto con la mia lingua e poi dovetti anche ingoiare la sborra del secondo cliente come lui aveva fatto con me, esausti ci sdraiammo sul letto, ma non era finita perché i due trans ci obbligarono a spompinarli nuovamente fino a quando ci scaricarono una lava calda e bollente direttamente nelle nostre gole assetate.
Ci rivestimmo e ce ne andammo, facevo fatica a stare seduto, mi sentivo ancora oscenamente aperto ma ero tremendamente soddisfatto, i capezzoli mi dolevano solo al contatto con la camicia non avrei potuto toccarli per molti giorni’..

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