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Trio

Alice – 7°

By 21 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia vita era ormai completamente cambiata, non solo avevo scoperto la mia sessualità, ma non potevo più fare a meno del sesso, sia con Tamara che con Romeo.
Con lei passavo dei pomeriggi bollenti, ci spingevamo in giochi sempre più arditi che finirono nel farmi scoprire un animo leggermente slave. Qualunque cosa mi chiedesse Tamara rispondevo sempre di si, ero arrivata a leccarle i piedi ed a farmi sculacciare, ed anche un piccolo frustino da equitazione faceva sempre più spesso capolino nei nostri giochi.
Finché, un pomeriggio, non decise di farmi provare un qualcosa di nuovo e sconvolgente.
Romeo era dovuto andare fuori e non sarebbe rientrato che il giorno dopo.
Tamara, subito dopo pranzo, mi fece indossare un miniabito in latex verde, autoreggenti a rete larga e delle scarpe altissime con tanto di zeppe. In pratica sembravo una vera troia da film sadomaso, senza neanche la decenza di portare un piccolo tanga.
Misi solo un’impermeabile e, così vestita, uscì con lei che mi portò fino ad una villa distante un’oretta di macchina.
Appena scese Tamara mi disse subito cosa aveva in mente.
‘Alice questa &egrave la villa di Madame Etoille e qui scoprirai nuovi piaceri.’
‘Ma cos’&egrave un casino ?’
‘In un certo senso si, qui chiunque può trovare quello che cerca, sia uomo che donna. Per quello che ti riguarda sappi che non troverai nessuna donna compiacente, ma scoprirai solo quanto sei troia dentro.’
Rimasi allibita, per quanto fossimo in confidenza, non m’aveva mai parlato in quel modo così esplicito e volgare, ma ormai volevo sapere che cosa aveva in mente per me e così la seguì.
Appena dentro un uomo di colore ci venne incontro e la salutò calorosamente.
‘Tamara vecchia amica, come mai ci fai l’onore della tua presenza?’
‘Gil sono qui per lei, una cara amica di Romeo, ho già parlato con Madame e penso ci sia una stanza riservata per noi.’
L’uomo prese dalla tasca un piccolo computer e iniziò a sfiorarlo con le dita finché non trovò quello che cercava.
‘Certo Tamara, scusami ma nessuno m’aveva avvisato, stanza 21, se mi permetti v’accompagno.’
‘Non ti scusare Gil, so che non &egrave colpa tua ,comunque dacci le braccia e portaci su.’
Lui prese a braccetto entrambe e,dopo aver percorso un piccolo corridoio, arrivammo ad un ascensore che ci portò fino al secondo piano. Uscite di li facemmo pochi passi prima di trovarci davanti alla stanza che c’avevano assegnato.
‘Eccoci mie care, non posso che augurarvi buon divertimento.’
‘Grazie Gil, sono sicura che non c’annoieremo di certo.’
Mentre lui sall’allontanava noi entrammo in una grande stanza in stile ottocentesco, la prima cosa che notai fu un letto a baldacchino finemente cesellato di una bellezza unica.
‘Wow che posto !’ esclamai non riuscendo a trattenere il mio stupore.
‘Vedo che la location ti piace, io avrei preferito qualcosa di più moderno, ma si vede che non era disponibile.’
‘Tamara ma questa stanza sprizza sesso da tutti i mobili !’
‘Fra un po’ non sarà la sola.’
‘In che senso ?’
‘Certo che a volte sei proprio stupida, ora vatti a sedere su quel divano che controllo se &egrave pronta la sorpresa per te.’
Io non ci capivo niente come al solito, così andai a sedermi mentre lei telefonava con un vecchio apparecchio posto su un comò. Non capì niente di quello che diceva perché parlava in francese, lingua che non ho mai studiato, solo quando riattaccò s’avvicinò a me muovendosi come il gatto che caccia il topo.
‘Intanto comincio a scaldarti io, che ne dici ?’
S’accomodò al mio fianco e con un gesto secco m’aprì le gambe facendo risalire l’abito fino al mio pube che rimase scoperto.
‘Si Tamara fammi godere, m’hai messo in corpo una gran voglia.’
‘La tua voglia sarà soddisfatta, stanne certa.’
Prese a baciarmi e toccarmi sul sesso che presto si bagnò coi miei umori, le sue dita giocavano con le lebbra intime ed il clito muovendosi a ritmo forsennato.
Stavo quasi per venire quando sentì bussare alla porta.
Tamara s’alzò, prima di dire ‘Avanti’ con voce decisa.
Entrarono due uomini di colore vestiti solo con delle corte vestaglie che lasciavano capire quanto fossero possenti e muscolosi i loro corpi. Con le mani cercai di tirarmi giù il vestito per coprirmi almeno li sotto, ma ormai era chiaro che m’avevano vista a gambe larghe.
‘Ragazzi questa &egrave Alice, colei che dovrete far godere, ma non coi soliti rapporti dolci e piacevoli. Lei &egrave una troia da bocca e da culo e saranno quelle le sole parti che dovrà usare, spero d’essere stata chiara.’
‘Certo signora, più che chiara.’
‘Bene, i vostri nomi giusto per saperli ?’
‘Mike e Tom.’
‘Allora iniziate, io sarò solo spettatrice, di questo siete stati informati.’
‘Certo signora, nessuno la toccherà se non dopo una sua esplicita richiesta.’
Io ero allibita, se a Romeo andava bene che lo tradissi con Tamara, avevo dei grossi dubbi che avrebbe accettato questa situazione, E poi usata come la peggior puttana !
‘Tamara ma che stai combinando ?’
‘Taci o dico a Romeo di cacciarti di casa.’
‘Ma come cacciarmi, lui sa…’
‘Certo stupidella che sa dove sei e cosa stai facendo, quindi ora stai zitta e fammi vedere come fai un pompino, anzi due,ah ah.’
Ero sconvolta ma non ebbi il tempo di ragionare che i due ragazzi mi si misero ai fianchi e tolsero le loro vestaglie rimanendo completamente nudi. Notai subito che la loro ‘attrezzatura’ era di notevoli dimensioni anche se a riposo, di certo non avevano nulla da invidiare a Romeo, anzi forse erano ancor più dotati.
‘Allora signorina, vuoi iniziare tu o preferisci avere una spintarella ?’
Io non sapevo davvero cosa fare, ero come impietrita anche se una sottile eccitazione cominciava a farsi strada, come a ricordarmi che poco prima stavo quasi per aver un orgasmo.
‘Vedo che non ti muovi quindi faccio io.’
Mike mi prese la testa e portò la mia bocca davanti ai suoi testicoli.
‘Inizia a leccarmi le palle puttanella e lavora bene di lingua.’
Come un robot tirai fuori la lingua e presi a farla passare su quelle sfere di carne, mentre con la mano tenevo sollevato il suo membro per non ritrovarmelo davanti.
Comincia a provare piacere in quello che facevo, leccare le palle di uno sconosciuto che da li a breve m’avrebbe sodomizzata di certo con forza e brutalità, che mi chiamava puttana davanti a Tamara, insomma non ero affatto dispiaciuta di quella situazione.
Tom mi fece scendere il vestito scoprendomi il seno che prese a palpare con vigore, sembrava quasi che mi volesse impastare le tette manco fossero state due pagnotte da infornare, ma non mi faceva male, anzi i capezzoli diventarono presto duri e turgidi.
‘Ora lecca le mie di palle, anzi prendile in bocca.’
Mi girai verso Tom che lasciò la presa e misi un suo testicolo in bocca, riempiendola quasi del tutto.
Solo che lui aveva ben altre voglie e m’apostrofò in malo modo.
‘Sei cretina o cosa ! Ho detto le palle,quindi vuol dire tutte e due insieme.’
‘Scusami ma non ci riesco.’ cercai di scusarmi timidamente.
‘Apri bene quella fogna di bocca e vedi che te ne entrano anche tre.’
Aprì la bocca al massimo delle mie possibilità ed i due testicoli entrarono anche se con sforzo, solo ora respiravo a fatica ma, nonostante ciò, cercai d’usare la lingua come meglio potevo.
Tom ne fu entusiasta e si lasciò ad andare a commenti non certo da salotto buono.
‘Mike questa usa la lingua meglio di una puttana di qui dentro, me le sta proprio lavando.’
‘Allora passamela che ho bisogno di un bel bid&egrave.’ gli fece eco il compare.
‘Certo amico, prenditela e poi fammi sapere.’
Senza che nessuno mi dicesse niente lasciai i genitali del primo per dedicarmi all’altro ragazzo che, per fortuna, li aveva leggermente più piccoli. Li afferrai fra il pollice e l’indice e solo dopo li misi fra le labbra, strofinando l’altra mano sul dorso del suo pene.
Anche con lui feci passare la lingua su quella carne così viva che sembrava mi pulsasse in bocca.
‘Cazzo Tom avevi ragione, questa &egrave proprio una fata.’
‘Chissà come lo prende bene in bocca !’
‘Ora ci togliamo subito il dubbio, dai succhiamelo per bene.’
Avevo ormai capito che m’avrebbero trattato come la peggior puttana del mondo, ma la cosa mi stava eccitando e non poco. Così alzai lo sguardo e lo fissai mentre, per avere più presa, gli afferrai le chiappe con le mani stringendole un po’.
Quando tirai fuori le sue palle le lasciai lucide della mia saliva, scesi un pochino con la lingua fino a trovarmi alla loro base, poi feci uscire del tutto la lingua e comincia lentamente a risalire.
Quando arrivai in cima il suo cazzo era già in tiro, giocai per qualche momento con lo spacchetto per poi girare intorno alla cappella circoncisa. Avrei voluto continuare così, con un minimo di dolcezza,ma lui fu brusco e violento.
‘T’ho detto di succhiarlo, non di giocarci !’
Mi spinse la testa contro di se e mi ritrovai tutto il suo cazzo in bocca.
Quasi m’arrivava in gola ed ebbi un momento di panico dovuto alla sensazione di vomito che stava salendo, ma lui mi spinse indietro fino a liberarmi la bocca.
‘Hai capito cosa dei fare o ti devo scopare in bocca ?’
‘Si ho capito, voglio solo farti godere.’
‘Brava puttanella, vediamo cosa sai fare da sola.’
Mi misi di buona lena come se fosse un esame dell’università, succhiavo a più non posso, mentre la lingua girava intorno a quel bastone che diventava sempre più duro.
Non riuscivo quasi a credere che stavo facendo un pompino ad uno sconosciuto e che mi ci stavo impegnando al massimo
Io Alice,la timida ragazza che a scuola tutti consideravano una suora.
Invece ero li, non solo con lui ma con un altro ragazzo mai visto prima e una donna perversa che aveva organizzato tutto, mi sentivo le cosce bagnate anche se sapevo che nessuno dei due m’avrebbe scopata dove avrei voluto.
Mike mi teneva una mano in testa, ma non per dettarmi il ritmo, non ce n’era neanche bisogno, solo per farmi sentire un suo oggetto, una bocca da cui trarre piacere fregandosene di me.
Tom mi era passato dietro e mi stringeva i seni ed i capezzoli, come se avessi avuto bisogno d’eccitarmi ancora di più.
Poi, quasi con una dolcezza che non mi sarei mai aspettata, mi presero entrambi in braccio e mi condussero sul letto.
Non ci fu bisogno di nessuna parola, sapevo già cosa fare.
Mi misi a carponi allargando le gambe e aspettandoli come una vittima sacrificale.
Mi ritrovai subito Tom davanti, gli diedi solo il tempo d’inginocchiarsi e presi a baciargli il pene, volevo far godere anche lui come l’altro prima, anzi desideravo farlo ancora meglio, con più passione e voluttà.
Solo Mike non voleva rimanere inoperoso, così si piazzò dietro di me e mi sputò un paio di volte sul buchetto.
‘Ora te lo sfondo per bene, troia che non sei altro.’
Ebbi un momento di pura paura, Romeo anche nella sua maggior irruenza, era stato sempre delicato, quest’uomo invece sembrava volermi solo fare male, ed in parte fu così.
Tom mi chiese la bocca col suo cazzo che presi con un po’ di fatica, poi Mike puntò deciso la cappella contro il mio sfintere facendola sentire in tutta la sua grandezza.
‘Prendilo tutto,ora…’
Non so neanch’io come fece, ma me ne ritrovai dentro più di metà con un colpo solo, il dolore fu incredibile,e solo il fatto d’avere la bocca piena m’impedì d’urlare. Quando lo tirò fuori quasi del tutto, istintivamente strinsi il culo, ma fu uno sbaglio enorme, con un secondo colpo violentissimo me lo ficcò tutto, fino a farmi sentire la palle sulla fica.
Questa volta un gemito m’uscì dalla bocca e forse ne fu impietosito, lasciò che m’abituassi a quella presenza fermandosi, ma senza farlo uscire di un solo centimetro.
Tom mi sfilò il pene dalla bocca e presi un po’ d’aria, ma quando l’altro prese a pomparmi capì che qualcosa stava cambiando.
Ora ero veramente una porca.
Se prima la mia disinibizione la potevo imputare al mio grande amore, adesso non c’erano più scuse, ero con due perfetti sconosciuti che mi stavano usando come la peggior puttana dei viali e, quello che era peggio, mi stava piacendo.
Godevo di quel randello ficcato nell’intestino, certo mi faceva male, ma questo era irrilevante.
Lo volevo tutto per me, volevo che mi scopasse nel modo più violento possibile e dopo quello volevo anche l’altro.
‘Sii,scopami forte…’
‘Come hai detto puttanella ?’
‘Sbattimelo nel culo, rompimelo tutto, sfondamelo ma fammi godere.’
‘Certo troia, eccoti servita.’
M’afferrò per i fianchi e iniziò a sbattermi come un fruscello, era tanto forte la sua azione che non riuscivo neanche a tenere l’altro fra le labbra, ma solo contro una guancia tenendolo in mano.
Lo incitavo insultandolo a più riprese, era come se il cervello mi si fosse spento del tutto e parlasse la mia vera anima, quella che fino a quel giorno era rimasta assopita.
Quando lo tirò fuori mi diede due forti sculacciate e iniziò ad umiliarmi verbalmente.
‘Allora zozza hai il culo vuoto o sbaglio ?’
‘Si perch&egrave ?’
‘E lo sai perch&egrave &egrave vuoto ?’
‘No…’
‘Perch&egrave ora mi devi pregare per fartelo mettere in culo.’
Non sapevo che fare, da un lato avevo ancora un mimino d’orgoglio, ma dall’altro avevo una gran voglia e alla fine vinse questa.
‘Si mettimelo dietro.’
‘Non ho capito…’
‘Dai rompimi ancora il culo.’
‘Non ci siamo ancora…’
‘Ti prego di sfondarmi il culo, trattarmi come una puttana e riempirmi di sborra, ma ti supplico di riprendere a sbattermi.’
‘Ora ci siamo.’
Ricominciò a scoparmi con ancora più forza di prima, ora davvero mi stava solo usando per il suo piacere, finché non lo interruppe il suo socio.
‘Ehi Mike, me la fai sbattere anche a me ?’ gli disse con un tono ironico, come se non sapesse la risposta.
‘Certo amico, ma mi raccomando, sfondala.’
‘Stai tranquillo, glielo faccio a brandelli.’
Si diedero il cambio di posizione, con me ormai ridotta ad un solo buco da riempire a turno.
Tom fu ancora più violento, per quanto questo fosse possibile.
Non solo m’inculò fino in fondo in maniera brutale e veloce, ma dopo lo tirava fuori del tutto, per poi rimetterlo dentro non appena il buchino si stava richiudendo anche di poco.
Mike si era seduto e mi premeva il volto sui suoi coglioni, dandomi modo di urlare e gemere di quel misto di dolore e piacere che si era impossessato di me.
‘Allora puttana ti piace il mio cazzo nel culo ?’
‘Si mi fa impazzire.’
‘Ora ti sfondo, vieni qui che ti faccio piangere.’
Fece entrare solo la cappella, poi m’afferrò per i capelli e mi tirò indietro con forza.
Non piansi forse per orgoglio o perché, nonostante tutto, stavo godendo.
Lui mi scopò a lungo dandomi con la mano libera degli schiaffi sulle chiappe e dicendomi le peggior parole del mondo.
Quando si fermò ero distrutta ma, il peggio o il meglio, doveva ancora arrivare.
Tom si sdraiò sul letto e mi disse di salirgli sopra e di mettermelo dentro da sola, cosa che feci senza pensarci su due volte. Aperta com’ero non feci neanche tanta fatica e mi ritrovai di nuovo quel grosso cazzo nel culo. Quando Mike mi si mise dietro capì al volo le sue intenzioni e cercai di ribellarmi.
‘No in due no, vi prego così m’uccidete.’
‘Taci cagna che tanto lo so che dopo godrai più di prima.’
Sapevo che non c’era modo di fermarli dai loro propositi, solo per un attimo vidi Tamara che si stava masturbando gustandosi quell’osceno spettacolo.
Tom mi sollevò quel che bastava per lasciarmi dentro mezzo cazzo, poi Mike cominciò a farsi strada cercando di mettermi dentro la sua cappella.
Però quello che una volta era un buchetto non ne voleva sentire di essere sfondato del tutto, così lui iniziò a sculacciarmi fino a farmi rilassare del tutto il sedere. Quando ci riprovò riuscì con uno sforzo a far entrare quel fungo di carne.
‘Vedi che c’entra, ora sei proprio sfondata !’
Per un attimo non riuscì neanche a respirare poi presi ad urlare.
‘Non basta, mi fa troppo male, pietà..’
Ma lui continuò a farlo scivolare dentro finché non fu a pari con l’altro, poi spinsero insieme fino a sfondarmi del tutto.
‘Come si sta con due cazzi nel culo, eh troia ?’
‘Fa male, tanto male..’
‘Però ti piace, vero ?’
‘No..si..sii !’
Insieme cominciarono a muovermi, all’inizio molto lentamente, ma poi con sempre maggio vigore.
Se avessi potuto mi sarei almeno toccata il sesso che colava umori a getto continuo, ma loro me l’avrebbero impedito.
Comunque stavo già godendo come una cagna in calore e questo mi bastava.
‘Si che bello, che bello.’
‘Sentila la troia, quella che faceva la schizzinosa..’
‘Stai zitto e scopami, voglio godere.’
‘Solo se mi dici chi sei, e fallo bene.’
‘Sono la vostra puttana da culo, sono una ninfomane di cazzi, sono una sfondata vogliosa, sono ahh.’
Non finì la frase, loro mi tennero ferma e spinsero insieme i loro membri fino in fondo facendomi avere un orgasmo violento che urlai per tutta la stanza.
I due però non si fermarono, anzi continuarono la loro opera devastatrice finch&egrave non decisero di scambiarsi le posizioni.
Quando Mike si sdraiò gli fui subito sopra sodomizzandomi da sola senza che loro mi dicessero nulla, solo che gli salii sopra dandogli le spalle e invitando subito Tom a prendermi insieme all’amico, cosa che fece immediatamente.
Mi sbatterono a lungo, facendo avere altri orgasmi sempre più sconvolgenti che finii col non contare più.
Alla fine mi fecero sdraiare al centro del letto e, dopo esserseli menati brevemente, mi vennero entrambi sul viso, ricoprendolo col loro sperma. Si pulirono i membri col mio seno, poi si rimisero le loro vestaglie e, senza dire nulla, se ne andarono.
Ero stremata ma appagata, la santarellina era morta per far nascere una vera amante del sesso senza limiti e ne ero felice.
Quando vidi Tamara mi ricordai che li c’era anche lei e le sorrisi.
‘Vieni con me che almeno ti lavi la faccia.’
‘Si &egrave meglio.’
Mi portò in bagno dove mi ripulì il viso e il corpo del seme dei due uomini.
‘Allora Alice vedo che ti &egrave piaciuto fare la zoccola ?’
‘E come potrei negarlo, peccato solo che non mi abbiano scopata, ho la fica che &egrave un lago…’
‘Non ci credo apri le gambe che controllo.’
Come una scema lo feci e lei per tutta risposta mi ficcò un vibratore nella passera.
‘Sii,finalmente…’
‘Godi piccola mia, ne hai tutto il diritto.’
‘Ah vengo…vengoo.’
Ebbi l’ennesimo orgasmo che lei lecco avidamente come se fosse puro nettare degli Dei.
Tornammo nella stanza e cominciai rivestirmi davanti a lei.
Quando ebbi finito feci la domanda più stupida del mondo.
‘E ora ?’
‘Ora cosa ?’
‘Che facciamo ?’
‘Semplice si torna a casa e continuiamo noi due.’
E così fu.

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