Avevano appena finito di fare colazione assieme. Come di consueto Serena girava per casa mezza nuda, con un abbigliamento che raggiungeva un livello al limite del porno durante l’estate. Quel sabato mattina era rimasta senza intimo, si era infilata solamente una canottiera bianca, di un paio di misure troppo grandi per lei. Il seno le rimaneva scoperto ad ogni movimento, ed il bel culetto rotondo veniva messo in mostra appena provava a piegarsi per raggiungere qualcosa.
“Vado a prepararmi. Mi raggiungi?”
“Si, dammi solo un secondo e sono da te.”
Luca raccolse le scodelle del caffelatte, rimise nell’armadietto i Pan di stelle e tornò in camera da letto. Si arrestò sulla porta ad ammirare il corpo nudo della moglie. Il fisico da quarantenne era ancora perfetto, il piccolo seno rotondo e sodo, le gambe snelle, la pancia piatta, senza un filo di grasso. Da ragazza Serena aveva fatto parte di una polisportiva, era così che si erano conosciuti, lei e Luca. E negli anni aveva continuato a correre con regolarità, rimanendo in gran forma.
Serena stava cercando qualche capo d’abbigliamento sportivo nei cassetti. Quando si piegava, inarcando la schiena con le gambe leggermente divaricate spingeva il culetto in fuori, esaltandone la forma. Quando si voltò lo sguardo del marito andò al cespuglietto curato della figa, che tempo qualche giorno sarebbe stata penetrata dal grosso cazzo del loro nuovo vicino, ne era certo. A quel pensiero, e alla vista del corpo nudo della moglie, la sua abbronzatura integrale, Luca sentì nascere un principio di erezione.
“Cosa fai lì sulla porta? Entra, aiutami a scegliere, cosa mi metto per Andrea?”
Serena gli mostrò una magliettina con il lato sulla schiena completamente traforato. Luca annuì, e lei allora se la infilò.
Al posto dei soliti pantaloncini da corsa Serena scelse dei leggins azzurri, aderenti e a mezza coscia, senza sotto nulla.
“Cosa ne pensi? Farò colpo, messa così?”
Luca annuì, “sei perfetta…”
Serena gli sorrise, avvicinandosi al marito per dargli un bacio. “Grazie dell’aiuto, mio caro cornutello… Scappo, Andrea si starà già chiedendo se gli ho dato buca, mi hai fatto fare tardi!”
“Buona corsetta!”
Andrea in effetti la stava già aspettando all’ingresso del palazzo, facendo un po’ di stretching. Quando la vide cercò di celare la sua sorpresa, per l’abbigliamento insolito e molto rivelatore della sua compagna di running. La saluto’ con un abbraccio, stringendola con una mano sul fianco. Serena fu sicura che lui si accorse subito che sotto i leggins non aveva nulla.
Iniziarono a correre, scambiando quattro chiacchiere. Serena, più pratica della zona, sceglieva il percorso, e Andrea la seguiva, rimanendole al fianco, o appena un passo indietro, nei passaggi più stretti, che gli davano la possibilità di indugiare con lo sguardo sul culo della donna, sulle gambe e sulla sua schiena abbronzata
Poi mentre correvano prese coraggio, le chiese come mai sembrava non avere intimo.
Serena si finse sorpresa.
“Andrea, perché questa domanda?”
“Ecco, mi era sembrato…-
Per togliere il ragazzo dall’imbarazzo Serena gli spiegò, “Guarda, è un’abitudine di quando correvo con la polisportiva, è una cosa che mi è rimasta…. Ti metto in imbarazzo? In realtà se l’abbigliamento è confortevole spesso faccio a meno di usare gli slip… Spero non ti turbi, sapere che non indosso intimo…”
“No, no, certo… era semplice curiosità…”
Serena lo vide arrossire un poco, e allora cercò di rimetterlo a suo agio con una battuta. “Certo. Per voi maschietti sarebbe un po’ più complicato, correre senza… vi ballerebbe tutto!”
Fece una risata, a cui Andrea si accompagnò, “già, non ho mai pensato di provarci!”
Continuarono la loro corsa sulle colline sopra Genova, senza altre conversazioni insolite. Quando furono di ritorno erano entrambi abbastanza sudati. Nonostante fossero partiti presto il sole estivo era subito diventato piuttosto caldo. Si fermarono sotto il portone del palazzo per salutarsi. Lo sguardo di Andrea fu inevitabilmente attratto dalla maglietta bagnata di Serena. I capezzoli sensibili sfregando contro il tessuto durante la corsa si erano inturgiditi, e spingevano contro la maglietta ormai quasi trasparente. Serena si accorse dello sguardo del giovane compagno di corsa, ma non volle rimarcare la cosa. Vistolo incerto decise di prendere lei l’iniziativa.
“Grazie per la compagnia Andrea, è più piacevole in due.”
Si chinò verso di lui, per scambiarsi i tre consueti bacini sulle guance, e appoggiò il suo corpo al suo, facendogli sentire la pressione del seno.
Poi a sorpresa gli mise una mano su un gluteo, e glielo strinse, lasciandolo a bocca aperta. Lei rise, e concluse l’opera dandogli un bacio veloce in bocca.
“Ti mando un messaggio per organizzare la prossima corsetta. Ora scappo, che mio marito mi aspetta, siamo da amici per pranzo!”
Andrea riuscì a malapena a rispondere, osservandole il culo mentre lei già stava entrando nel palazzo.
“Si, a presto, grazie Serena, buona giornata!”
(Continua… il racconto è di fantasia ma ispirato a fatti realmente accaduti… per osservazioni, confidenze e commenti potete scrivere a dueamanti@tutamail.com)
Bel racconto, complimenti. Aspetto i prossimi capitoli, perché prosegue, vero?
Sono assolutamente d'accordo: sarebbe bello poter avere uno spazio per disquisire di questi aspetti senza necessariamente scriverli qui. Un sistema…
Grazie di nuovo per l'apprezzamento! Non manca molto per la conclusione (con un capitolo pubblicato alla settimana, manca esattamente un…
Sì, diciamo che c'è stata una piacevole conclusione della vicenda, Onestamente attendo con immenso piacere il proseguire di questa tua…
Molto belli i tuoi racconti questo in particolare mi piace moltissimo , il marito dopo aver sollevato il"polverone" sono curioso…