Quando Andrea aveva suonato al campanello era stata Serena ad aprirgli. Rimase senza fiato. La donna indossava un tubino azzurro attillato e cortissimo, ed evidentemente senza intimo… si notava chiaramente la punta dei capezzoli spingere sul tessuto leggero, e nessun segno delle mutandine sotto il vestito.
“Entra, caro, un secondo e sono pronta.”
La guardò muoversi per casa, sculettante, raccogliere le chiavi della macchina e la borsa da spiaggia.
“C’è stato un inconveniente e mio marito è dovuto andare di corsa al lavoro, ci raggiunge più tardi. Ma noi non perdiamo tempo, prendo il mio Pandino, andiamo!”
Serena si mise alla guida, il vestito quando si era seduta le era risalito ancora qualche centimetro, ma lei non si era presa il disturbo di sistemarlo. Con le cosce leggermente divaricate per la guida lo spettacolo era troppo invitante, Andrea non seppe resistere a lungo. La donna gli stava parlando ma lui faceva fatica a seguirla, distratto dalla vista delle gambe scoperte, e dalla forma dei capezzoli, sempre più pronunciata, forse a causa dell’aria fresca che entrava nell’auto coi finestrini abbassati.
“Serena…”
Andrea appoggiò una mano sulla coscia dell’amica, e si piegò per raggiungerle il collo, e darle un lungo bacio.
La donna si mise a ridere. “Andrea! Sempre così impaziente, mi farai fare un incidente, aspetta che arriviamo alla spiaggia!”
“Io non voglio più aspettare!”
La donna rise di nuovo, e allora lui continuò a baciarle il collo, passando la lingua sulla sua pelle calda, leccandola tutta fin dietro all’orecchio. Ed intanto con la mano risaliva piano, le accarezzava l’interno coscia, fino ad arrivare alla figa. Aveva visto giusto, anche quel giorno Serena non indossava mutandine, Andrea mise liberamente un dito sulle grandi labbra, accarezzandola nella sua intimità. Serena emise un gemito leggero… lasciò la presa sul cambio, portando la mano sul pacco del ragazzo, sentendone subito l’erezione.
“Tiralo fuori.”
Andrea non si fece pregare, in un attimo si stavano dando piacere l’un l’altra, sulla statale appena fuori città. Serena lo masturbava piano, mentre guidava, Andrea aveva l’indice completamente dentro la figa, le stava facendo un ditalino, e continuava a baciarla e a leccarle il collo. I due ormai non riuscivano più a tenere le mani a posto, ogni volta che si vedevano…
Ma dovettero fermarsi, quando lasciarono la statale e si misero ad attraversare i paesi lungo la costa. Poi Serena prese una stradina ripida, che dopo qualche minuto di discesa e tornanti li portò nei pressi del mare.
“Seguimi, c’è da camminare una decina di minuti, adesso.”
Lei fece strada, lui la seguiva portando le borse da spiaggia e l’ombrellone. Il sentierino era accidentato, stretto e scivoloso, ma quando finalmente furono in spiaggia Andrea vide che il posto era perfetto, una piccola caletta, appartata, la spiaggia in parte di sassi ma con una striscia di sabbia, dove posarono il telone ed Andrea fissò l’ombrellone. Avevano il mare solo per loro.
“Serena, è bellissimo qua…”
“Sì… è uno dei pochi posti dove ancora si può stare in pace, e godersi il mare… che ne dici, ci facciamo subito una nuotata?”
“Si, tuffiamoci! Faceva troppo caldo in macchina.”
“Eh, certo, soprattutto se non si tengono le mani a posto!”
“Scusami… sei troppo figa, Serena…”
Andrea le si avvicinò per darle un bacio, e ne approfitto’ per toccarle il culo.
Serena rise, “queste mani, Andrea!”
“Ma qua ci siamo solo noi! Posso toccarti, no?”
“Si, si, toccami quanto vuoi… ma dopo, ora voglio farmi un tuffo in acqua.”
La donna in un attimo si sfilò il tubino, rimanendo completamente nuda. Il suo corpo al sole era un vero spettacolo, era in perfetta forma.
“Dai caro, non rimanere lì imbambolato, spogliati anche tu, veloce!”
Andrea in un attimo fu in costume.
“Eh no bello, anche quello! Non rimango nuda da sola!”
Fu solo un secondo d’incertezza, poi anche Andrea si sfilò il costume, e corse nudo dietro a Serena ormai già in acqua.
(Continua… il racconto è di fantasia ma ispirato a fatti realmente accaduti… per osservazioni, confidenze e commenti potete scrivere a dueamanti@tutamail.com)
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Molto bello, mi sembrava di vederti. Spero che tu possa ritornare a scrivere, Chiara. Stefanopermilu@gmail.com