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Le amiche della mia ragazza – Una serata indimenticabile

By 20 Novembre 20212 Comments

“Devo proprio venire anch’io?” chiese Marco con voce rassegnata. Ormai stava accettando mal volentieri di partecipare a quella festa.
“Certo Amore, sarà la volta buona per presentarti alle mie amiche” gli rispose Clara con un tono dolce.
I due avevano iniziato a frequentarsi da quasi sei mesi, ma solo da poco si erano fidanzati ufficialmente. Lui, ventiseienne, viveva già da solo e ormai da due anni lavorava per una nota banca dopo una laurea in economia. Lei, appena ventitreenne, stava per laurearsi in Scienze della Comunicazione. Si erano conosciuti quando lei aveva avuto dei problemi con il suo conto corrente e ad aiutarla ci fu proprio Marco. All’inizio ci furono dei semplici convenevoli, ma cercavo ogni modo per incontrarsi di nuovo, fino a che lui non invitò lei a cena. Da lì nacque la loro relazione. Prima fu solo del sano sesso: lui un bel ragazzo, molto atletico e, seppur con un membro nella media, senza vergogna mettere in mostra le sue parti intime, specialmente quando era eccitato; lei, dal canto suo, era una brunetta bassina tutta curve, con un viso angelico e un seno prorompente che fece perdere la testa a Marco. Sessualmente l’intesa era fortissima ed erano molto aperti. Sapevano divertirsi insieme.
Ora, però, era arrivato il momento di portare avanti la loro relazione. Era arrivato il momento di far conoscere a Marco le due migliori amiche di Clara: Flavia e Giorgia. La prima era la classica studentessa di belle arti: svampita, estroversa, intellettualoide e dannatamente bella. Marco l’aveva vista solo in foto e più di una volta si masturbò in suo onore. Era alta, snella, con un viso d’attrice e un corpo da modella. Non sapeva se ad eccitarlo così tanto era il suo corpo o il suo sguardo, dalle foto pareva magnetico. Clara ogni tanto raccontava le sue scappatelle, molto brevi quanto passionali. Lui sapeva di non essere il suo tipo, ma sognare non costa nulla. Francesca, invece, era di tutt’altro genere: era l’unica del trio che non aveva studiato all’università, ma era anche l’unica che aveva un lavoro stabile e vive da sola da anni. Era la più “matura” e si era appena lasciata con il suo fidanzato dopo ben cinque anni. Anche lei era una gran bella ragazza, la più alta delle tre, ma la meno appariscente. L’aveva vista di sfuggita qualche volta, ma non le era mai rimasta impressa.
La festa di laurea era di Flavia e aveva organizzato un aperitivo con i suoi tanti amici. Proprio questo aspetto infastidiva Marco: “Ma che bisogno c’è di conoscerle ad una festa dove la maggior parte della gente nemmeno la conosciamo?” chiese alla sua ragazza.
“Proprio perché è una festa, la gente si conosce anche così, lo sai?” disse Clara un po’ seccata. “Senti, facciamo un patto: tu vieni alla laurea e io renderò indimenticabile la tua serata” gli disse iniziando a mordicchiargli il lobo destro.
Marco non riuscì a dirle di no.
Per la serata si vestirono entrambi casual, jeans e camicia lui, vestitino estivo lei. Erano molto belli entrambi. Erano entrambi in macchina, stavano andando al locale della festa.
“Allora, come hai intenzione di rendere indimenticabile la serata?” chiese Marco con un messo sorrisino.
“Oh, tranquillo, lo capirai molto presto” di Clara guardandolo negli occhi. Gli mise una mano sulla patta dei pantaloni. Lui rideva. Poi Clara aprì i suoi jeans e ci infilò la mano dentro, iniziando a tastargli prima i testicoli e poi il membro. L’erezione iniziò a mostrarsi in tutta la sua forza.
“Dai, potrebbero vederci, siamo per strada” disse lui. Clara nemmeno gli rispose. Tirò fuori il cazzo dai pantaloni e con grande agilità si piegò su di esso iniziando una lenta pompa. Iniziò a leccare prima l’asta e poi passò a succhiare la cappella, facendo impazzire il suo ragazzo che si guardava in torno con paura.
All’improvviso Clara smise di toccarlo e si ricompose lasciando Marco in quello stato osceno. “E quindi? Non finisci?” disse implorante lui.
“No no, mio caro la serata è lunga…” disse Clara con tono perfido. Erano praticamente arrivati e Marco dovette aggiustarsi con grande fatica alla bene e meglio.
Molti dei presenti c’erano già, ma molti altri sarebbero arrivati dopo. Flavia andò a salutarli. Era una dea: aveva un vestito rosso smanicato che metteva in risalto il suo seno e uno spacco sulla gamba destra che arrivava quasi all’inguine. Quella visione non aiutò a placare l’erezione di Marco.
Flavia era già sbronza, si intuiva da come parlava e dal suo alito. Salutò con un abbraccio caloroso Clara. Poi passò al suo ragazzo. “Tu devi essere il famoso Marco. Mi è stato raccontato tanto di te!” disse Flavia abbracciando anche lui calorosamente. Gli mise le braccia intorno al collo e si buttò di peso su di lui baciandogli la guancia. Marco non si aspettava tanto affetto e fu preso alla sprovvista: l’abbracciò a sua volta per non farla cadere, appoggiando completamente il suo pube sul suo. Staccandosi, lei diede un fugace occhiata verso il basso ventre di lui, ma si voltò immediatamente e riabbracciò l’amica. “State qui, non scappate che dobbiamo parlare. Soprattutto con te, bel ragazzo!” disse Flavia prima di essere rapita da altri suoi amici.
“Molto calorosa” disse marco sarcastico.
“Lei è sempre stata così, ma è una bravissima persona2 disse Clara con affetto.
La coppia si sistemò ad un tavolo un po’ defilato. Marco aveva preso da bere per entrambi. Clara si sedette vicino a lui, praticamente attaccata. Come se nulla fosse posò la mano sul pene ancora duro del suo ragazzo. “Sta bene il mio amore? Lo sento ancora agitato…” disse con uno sguardo da vere porca.
“Così mi verrà un gran mal di testa però, altroché serata indimenticabile” rispose sconsolato Marco, che voleva solo tirare fuori il suo cazzo e venire.
“Tranquillo, devi resistere solo fino al gran finale!” rispose Clara togliendo la mano e ridendo di gusto.
Iniziarono a bere in maniera decisa, il locale si stava riempiendo e stava diventando sempre di più una festa movimentata. Flavia continuava a bere e a salutare i suoi ospiti. Marco e Clara scommettevano sull’orario in cui avrebbe vomitato.
Marco si alzò per andare a prendere l’ennesimo drink. Al bancone del locale ordinò due negroni. A fianco a lui notò una ragazza che lo fissava. Aveva un vestitino azzurro molto succinto che metteva in risalto uno stacco di coscia non indifferente. L’aveva squadrata dalla testa ai piedi e lei continuava a fissarlo. Poi la ragazza si avvicinò e gli chiese in tono secco “Hai visto qualcosa di tuo gradimento, per caso?”. Marco capì la gaffe e cercò di rimediare, biascicando qualche parola. Ma lei lo fermò e aggiunse “Dammi uno dei drink e non dirò nulla a Clara”. Marco realizzò in quel momento. Lei prese il drink e allontanandosi disse “Comunque piacere, io sono Giorgia!”.
“Una serata indimenticabile” pensò Marco.
Giorgia si sedette vicino a Clara. Prima che Marco raggiunse il tavolo fu intercettato da Flavia. “Grazie Mille per essere venuto, significa tanto per me! Clara non fa altro che parla di quanto stia bene con te, la rendi veramente felice… e ci racconta pure come!” disse ridendo. Era palesemente ubriaca. Lo prese per mano e lo accompagnò al tavolo dov’erano sedute le altre due ragazze.
“Giorgiaaa, non è un amore Marco?” disse Flavia tutta elettrizzata.
“Puoi dirlo forte!” rispose la mica sorridendo all’interessato.
“Signorine! Me lo sciupate così! Ci sarà tempo e modo di conoscerlo!” disse Clara per salvare il suo ragazzo dall’imbarazzo.
Flavia venne di nuovo rapita da altri invitati, mentre gli altri tre parlavano tranquilli al tavolo. Giorgia si rivelò davvero simpatica. C’era molta sintonia tra lei e Marco. Si raccontarono a vicenda la loro storia. Lei era ancora un po’ giù per la relazione finita, ma ora ci pensava di meno e riusciva pure a divertirsi.
Quando Clara andò a prendere da bere per tutti e tre, Giorgia chiese a Marco “Ti piace veramente? O è solo un’altra tacca per te?”.
“Se non mi piacesse non sarei qui, non ne varrebbe la pena>> rispose Marco.
“Sarà, ma a me sembra che tu ti stia divertendo stasera” disse sorridendo Giorgia.
“Sarà la buona compagnia!” affermò ridendo Marco. Non riusciva a capire come mai, ma flirtare con quella ragazza gli piaceva troppo. Non gli importava che ci fosse anche Clara, era più forte di lui.
Anche Giorgia rise. “L’importante è che non la fai soffrire, non se lo merita”.
Clara arrivò con i drink e cambiarono subito argomento.
La festa andò avanti. Si arrivò alla torta e al discorso molto biascicato di Flavia. Il tasso alcolico di tutti i presenti era molto alto, ma la festa era divertente. Finché Flavia non si sentì male. Fortunatamente Clara e Giorgia erano vicino a lei. Con molta eleganza, senza fare scenate, chiese alle due ragazze di accompagnarla in bagno perché non si sentiva molto bene. Subito le due amiche scattarono e l’accompagnarono in bagno. Dopo un minuto Clara mandò un messaggio a Marco chiedendogli di portare la sua borsa.
Il bagno del locale era molto piccolo. Aveva una piccola anticamera con un lavandino e uno specchio, ma c’era un unico water. “Almeno è pulito” pensò Marco.
Clara uscì dal bagno, porse la sua borsa e la diede a Giorgia che stava cercando di far vomitare Flavia. Clara chiuse la chiave a porta che dava sul locale. Poi chiuse anche la porta del bagno, rimasero lei e Marco davanti allo specchio.
Con un movimento velocissimo Clara si inginocchiò e apri i pantaloni del suo ragazzo. Marco le disse di no con un gesto della mani, ma lei lo evitò. Il pene era tornato floscio e Clara, per fargli venire subito l’erezione se lo sbatté più volte in faccia, cosa che faceva impazzire il suo ragazzo. Intanto Flavia iniziò a vomitare, mentre Clara iniziò a succhiare. Marco era pietrificato, non sapeva cosa fare. Clara succhiava con forza, giocando con testicoli e stimolando il perineo. Marco era al limite dopo due minuti, stava per venire. Ma proprio in quel momento Flavia iniziò a chiamare Clara. Lei si alzo in fretta e furia, diede cinque secondi a Marco per ricomporsi e poi aprì la porta, scambiandosi con Giorgia. Marco fece finta di lavarsi la faccia.
“Tutto bene là dentro?” chiese in maniera in certa.
Giorgia, un po’ brilla, si girò come se non lo avesse notato. “Sì dai, ne ha viste di peggio” disse calma. Poi guardò in basso e rimase a fissare i pantaloni slacciati di Marco. Lui, che bestemmiò il signore dentro di sé, cercò di ricomporsi, ma era agitato ed eccitato, cosa che non lo aiutò affatto. “Che facevate di bello voi qui?” disse Giorgia ridendo. “Aspetta, ti do una mano…” disse, poi prese i lembi del pantalone, lo abbottonò e tirò su la patta, incastrando per bene il pene durissimo di Marco. “Sarà un po’ stretto, ma Clara saprà aiutarti di più!” disse facendo l’occhiolino a Marco tenendo la mano sulla patta qualche secondo di troppo.
Marco, ora, aveva decisamente mal di testa.
Flavia si riprese. Aveva una brutta cera, ma stava meglio, era più lucida e voleva tornare a casa. Clara si offrì di riaccompagnarla a casa e guardò Marco che ovviamente era d’accordo. Clara e Flavia andarono a salutare gli invitati, mentre Giorgia e Marco si avviarono verso le rispettive macchine.
“Allora, siete una di quelle coppie a cui piace fare porcate in giro?”chiese Giorgia in tono divertito.
“In realtà no, è la prima volta che succede>> rispose Marco imbarazzato. “Clara per convincermi a venire stasera mi ha promesso una serata indimenticabile”.
“Beh, una denuncia per atti osceni in luogo pubblico è sicuramente indimenticabile” disse Giorgia con disappunto. “Come mai hai avuto bisogno di questa proposta? Non ami le feste?”.
“Esattamente, specialmente quelle in cui non conosco nessuno” si giustificò Marco.
“Però sono proprio quelle feste che ti fanno conoscere la gente interessante…” rispose Giorgia in modo allusivo.
“Quelle persone che ti aiutano nel momento del bisogno?” stette al gioco Marco.
Nel mentre erano arrivati alla macchina di Giorgia. Lei si avvicinò a lui, attaccò il suo corpo a quello del ragazzo cercando col bacino la sua erezione. Gli diede un bacio sulla guancia mettendogli una mano sul collo, mentre lui rimase immobile. “Sarebbe stato molto diverte darti una mano, ma non potrei mai fare una cosa simile alla mia amica” disse decisa. Si staccò e salì in macchina. Mentre partiva gli mandò un bacio.
Marco rimase imbambolato per qualche minuto. Aveva schivato un bel proiettile. Che gran peccato.
Marco passò davanti al locale e caricò su le due ragazze. Flavia si sdraiò dietro e si addormentò di sasso.
“Non è stato così terribile, vero?>> Clara chiese al suo ragazzo.
“Hai ragione, mi sono divertito>> rispose Marco. Guardando Flavia nello specchietto retrovisore aggiunse “E le tue amiche sono molte simpatiche!”.
“Già, hai fatto colpo su entrambe a quanto pare” disse Clara. “Giorgia ha detto che sei un bravo ragazzo ed felice per noi!”. Marco sorrise.
Clara iniziò a tastargli il cazzo. “Sei proprio un bravo ragazzo” ripeté con tono provocante. Marco guardò un attimo Flavia e la vide dormire. Appena si fermò ad un semaforo rosso fu lui stesso a tirarsi fuori il cazzo semieretto.
“Sei stata una stronza stasera. Ho le palle che mi fanno un male cane!” disse Marco quasi arrabbiato.
“Tranquillo amore, c’è ancora la tua sorpresa!” disse la sua ragazza iniziando una lenta sega.
Tutto il viaggio andò avanti così, con lei che lo masturbava fino a farlo venire, ma si fermava poco prima. Arrivati sotto casa di Flavia, Marco parcheggiò. Clara scese dalla macchina e aiutò Flavia a scendere. Disse al suo ragazzo di darle una mano a farla salire. Marco si ricompose per l’ennesima volta e aiuto Flavia mettendole un braccio introno al collo. Clara stava davanti, aprì il cancello e il portone del condominio. Nel mentre Marco ogni tanto guardò le tette di Flavia, un piccolo premio per il suo aiuto.
La casa di Flavia era composta da due appartamenti sullo stesso pianerottolo, in uno vivevano i genitori e nell’altro lei. Fortunatamente quella sera i suoi genitori erano in vacanza. Clara aprì la porta, fece strada a Marco fino alla camera da letto dove misero Flavia a dormire chiudendo la porta.
Marco si stava già avviando verso l’uscita, quando vide la sua ragazza che entrava nella cucina. Si versò un bicchiere d’acqua. Dopo averlo bevuto si girò e guardò Marco negli occhi per qualche minuto. Andò verso il tavolo, spostò una sedia e ci salì sopra. Senza dire una parola si tirò su il vestito e si tolse le mutande. Rimase a gambe a aperte guardando il suo ragazzo.
Marco, senza dire una parola andò da lei, le si mise davanti e guardandola sempre negli occhi si inginocchiò. Non gli interessava che quella era la casa di un’altra persona, non gli interessava che nell’altra camera c’era Flavia. Voleva la sua serata indimenticabile. Abbassò lo sguardo sulla figa depilata di Clara, già bagnata dai suoi umori. Solo allora notò una cosa particolare: dall’ano della ragazza spuntava un plug. Marco meravigliato guardò Clara che a bassa voce gli disse “Ecco la sorpresa: stasera sarò la tua puttana. Potrai farmi tutto quello che vuoi, io non ti fermerò. Ma dovrai fare piano, mi raccomando!”.
Marco non le rispose, avvicinò la sua bocca all’interno coscia. Baciò e lecco entrambe le gambe della sua ragazza, posi si avvicino alle grandi labbra, ma senza mai toccarle. Clara si mordeva il labbro, con gli occhi lo implorava di continuare. Marco iniziò a leccare prima le grandi labbra, poi le piccole, il tutto con grande calma. Quando Clara iniziò a dimenarsi passò al clitoride. A stento lei riuscì a trattenere le urla. Marco continuò per un po’, finché non volle farla venire. Con la mano destra iniziò a penetrarla con due dita ad uncino, mentre con la sinistra iniziò a muovere io plug anale senza mai rimuoverlo. Clara non riuscì a resistere e venne in uno dei suoi orgasmi più forti, premendo la testa del suo ragazzo contro la sua figa.
Finto il bel trattamento, Marco decise che era arrivato il suo turno. Prese la sua ragazza di peso e la fece inginocchiare davanti a lui. Si aprì i pantaloni e tirò fuori il cazzo già duro. Prese per i capelli Clara e con decisione l’avvicinò al suo membro. Sibilò “Succhia, cagna!”. Clara non se lo fece ripetere due volte. Iniziò una pompa tanto passionale quanto veloce. Era bravissima a stimolarlo andando a toccargli sia il perineo che l’ano. Marco si godeva la vista, ma dopo una serata passata ad essere stuzzicato rischiava di venire subito. La staccò e le disse “Credi che voglia venire così? Ti sbagli di grosso, non voglio accontentarmi”.
“Sei tu che mi stai trattando da principessa. Ti ho detto che puoi farmi tutto quello che vuoi…” disse Clara con aria di sfida. Marco si fomentò ancora di più, la trascinò fino al divano vicino al tavolo. Le tolse il vestito e il reggiseno. Vedere quel seno succulento stare su da solo lo fece impazzire. Si sedette sul divano e la mise davanti a sé. Poi del nulla le sputò sulle tette. Nemmeno Clara se lo aspettò, ma perentorio lui le disse “Fammi una spagnola, puttana!”. Clara, come ipnotizzata dalle sue parole gli prese il cazzo fra le tette, proprio dov’era la sua saliva. Marco era in estasi, non aveva mai provato così tanto piacere.
La spagnola durò poco, voleva di più. Si alzò e iniziò a sbattere il suo cazzo in faccia alla sua ragazza, alla sua puttana. “Adesso voglio venire. Mettiti a quattro zampe!”. Clara obbedì. Lui le si piazzo dietro. Le strofinò il cazzo gonfio nella spaccatura della figa mentre le figa fuori il plug anale. Quando ebbe la punta ben lubrificata, sputò sull’ano della ragazza e ci passò la cappella sopra. Clara si girò a guardarlo. Lui, tenendo fisso gli occhi suoi iniziò a spingere. La punta entrò facilmente, ma farsi strada dentro fu più impegnativo. Andò piano fino in fondo e quando i suoi coglioni toccarono la figa di lei iniziò ad andare avanti e indietro. Clara mugolava sottovoce, avrebbe voluto urlare. Marco aumentò il ritmo, stava godendo come un pazzo. Arrivò vicino all’orgasmo, tirò fuori il suo cazzo e fece sdraiare Clara a pancia in su. Avvicinò il suo cazzo alla faccia e, prima di esplodere tutto il suo seme su quel faccino con la lingua di fuori, le sputò in bocca sibilandole “Sei ancora una principessa?”. Venne copiosamente, le coprì tutta la faccia e la lingua.
Marco si alzò. La guardò sdraiata, mezza nuda, ricoperta di sborra e saliva. Riuscì a dirle solo una cosa “Ti amo”.
“Ti amo” le rispose lei.

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