Essenziale e precisa, ma da una donna, strano, ma mi stavo abituando alle cose strane.
‘Fanculo, mi servono i soldi, “450, no violenza, no anal, no altri uomini, domenica dalle 15 alle 18, vengo io”
La risposta dopo 10 minuti: “Ok, mando indirizzo venerdì, ciao.”
Una mail ancora, cominciavo ad essere stanca di queste procedure da congiurati.
Mi davi i soldi, scopavamo, e per me finiva lì.
E’ a questo che servono le puttane, mica le devi sposare.
Alla porta c’era lei: dimostrava meno dei suoi anni, mora, niente trucco, alta poco più di me, forse 1.72, con decisamente più fianchi e molto più seno, indossava un lungo abito leggero senza maniche, di cotone, era scalza, le unghie delle mani e dei piedi erano perfettamente smaltate di rosso, bella donna, le avrei dato cinque anni di meno, decisamente.
Mi sorrise e mi abbracciò e mi sfiorò al guancia con due baci, sentivo il suo profumo, rimasi interdetta, “Ciao, sono Valeria, benvenuta!, Ti vedo benissimo!”
Tutto mi aspettavo tranne un’accoglienza simile, arrivò lui, decisamente in forma, un bell’uomo, camicia, chinos, anche lui scalzo, molto sopra alla media di quelli che mi ero scopata nei giorni precedenti, mi porse la mano e mi baciò sulle guance, come con una cara amica, la moglie guardava compiaciuta, io ero sempre più confusa, di solito mancava poco che aprissero la porta con i pantaloni già calati.
Carlo, così si era presentato, mi prese il trolley e lo appoggio vicino a un tavolino, vi posò sopra una busta bianca, rettangolare.
Venni invitata a sedermi sul divano, a fianco si mise Valeria, vicina, ma non troppo, Carlo scomparve in cucina e tornò con una brocca di succo d’arancia e tre bicchieri, ne porse uno a me e uno a Valeria e il terzo per sè, li riempì, forse per tranquillizzarmi del fatto che non intendevano avvelenarmi, bevve e andò a sedersi nella poltrona di fronte.
Valeria iniziò a parlare con me, come fossimo amiche e mi stesse chiedendo dei miei viaggi, decisamente sapeva mettere a proprio agio le persone.
Con calma mi tolse il top e mi slacciò i pantaloncini, mi sentivo tranquilla, con lei, come se tutto fosse normale.
Carlo ci guardava e beveva con calma.
Si alzò, prese per mano me e Carlo e, senza sapere come, mi trovai sul letto mente mi leccava la figa.
Diversamente da me aveva un piccolo ciuffo di peli, sembrava quasi un vezzo.
Carlo era dietro di me, mi leccava come un indemoniato, mi bagnai, come non mi capitava da tempo.
Baciavo Valeria e tenevo in mano il cazzo di Carlo che, da dietro mi baciava sul collo, ero in mezzo e non capivo più niente.
Mi trovai la lingua di Valeria in bocca (cosa da evitare nel mestiere), lui con la mano che mi masturbava e il cazzo duro appoggiato al fianco.
Ci disputammo a prendere in bocca la nerchia di Carlo, cominciò a scopare me, poi Valeria che prese il mio posto e insieme mi leccava.
Ci alternammo in posizioni e penetrazioni per un bel po’, non dovetti fingere orgasmi, qui mi piaceva veramente.
Ero così presa dagli orgasmi che davo e ricevevo che non guardai nemmeno l’orologio, solo alle 18.30 andai sotto la doccia a togliermi il sudore e lo sperma.
Una volta tanto non ero disgustata, anzi ero quasi felice.
Restai a cena con loro, chiacchierammo, quando risalii sul taxi per andare in stazione mi sentivo leggera una volta tanto, nella busta bianca c’erano i 450€ e pensavo che non li avrei rivisto più quei due.
Invece Valeria e Carlo diventarono i miei primi clienti fissi.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono