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Racconti di DominazioneTrio

Francesca

By 9 Dicembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Era mattina e fuori faceva abbastanza freddo. Il sole tardava a salire e da dietro la finestra guardavo,quasi divertito,le alterne vicende esterne. Il tepore dei termosifoni conferiva un tenue calore al mio corpo facendomi sentire quasi bene. Poi,però, sentii il suo campanello suonare e mi voltai a guardarla.

Francesca era ancora li. Con le braccia legate verso l’alto da quella corda arancione, con indosso ancora quel vestito azzurro che le fasciava il corpo definendone splendidamente le curve. Era in ginocchio sopra ad un cuscino. La benda ancora sugli occhi. L’avevo lasciata a dormire in quell’angolo tutta la notte, con gli stessi abiti che aveva indossato la sera prima, senza concederle nemmeno un piccolo ristoro.

Mi avvicinai lentamente e notai subito che la sua testa cominciò a sollevarsi verso il suono dei passi da me prodotti. Per qualche istante rimase in silenzio,poi le sue labbra si sfregiarono di un imbarazzato sorriso.

 

-Padrone…- disse -Padrone sie tu vero?-

-Chi altro potrebbe essere? Di certo non uno dei tuoi amichetti di ieri sera…- commentai laconico -Sai Francesca, mi hai davvero deluso…-

Il suo imbarazzo crebbe -Padrone scusa, io davvero posso spiegarti ogni cosa…non volevo disobbedire…-

-Lascia perdere la disobbedienza,per quella sei già stata punita..- sostenni -Io mi riferivo al fatto che tu avessi tolto il tuo collare…ricordi cosa ti dissi, quando te lo regalai?-

-Si tenerlo sempre al collo…-

-E tu cosa hai fatto ieri?-

-Me lo sono tolto…- ammise -Ma…Ma l’idea…l’idea è stata di Paola è lei che me lo ha tolto!-

 

Presi una sedia e mi misi accanto a lei sospirando gravemente. Ero molto contrariato dal suo comportamento ed intendevo fare in modo che motivasse le sue decisioni per determinare le mie successive azioni. Guardandola, tuttavia, non mi era difficile ricordare per quale motivo l’avessi accolta tanto facilmente nel mio mondo. Francesca, con la sua terza di seno, le sue cosce lisce e tese, la sua pelle leggermente abbronzata e quel fondo schiena armonico e sodo, era quanto di più interessante si potesse realmente trovare guardandosi in giro. Mi piaceva il suo corpo e mi piaceva il suo modo di essere la mia Schiava.

 

-Spiegati-

-Quando siamo arrivate in discoteca Paola ha detto che dovevo toglierlo!- sostenne -Me lo ha tolto e se lo è messo in borsa prima che potessi spiegarle che non potevo!- poi abbassò il capo -Mi sono sentita così colpevole che non ho potuto evitare di chiamarti e confessare…-

Annuii -Hai fatto molto bene a confessare, questo può attenuare un po’ la tua colpa, ma sai bene che se non ti punissi non impareresti la lezione-

-Si Padrone…- rispose lei -Fai pure ciò che desideri…-

 

Mi alzai nuovamente, slegandola e liberandola. Le sue braccia si abbassarono lentamente, poggiandosi a terra quasi per riposare. Non le diedi il tempo di gioirne. La sospinsi in avanti costringendola a mettersi a carponi,le sollevai rapidamente la gonna fin sopra i glutei. Indossava un perizoma nero, un intimo particolare e caratteristico che le avevo regalato io imponendola di comperarsi solo oggetti simili. Mi rese felice vedere che obbediva. Le spostai il filo che le passava fra i glutei e le sferrai un paio di schiaffi molto forti. Come previsto non lanciò nessun gemito, anche se i suoi denti serrati e la sua espressione contratta mi fecero capire quanto male provasse.

 

-Hai provato dolore?-

-Si Padrone-

-Perché non hai urlato?-

-Non mi hai dato il permesso per farlo…-

Sorrisi. La lasciai in quella posizione,certo che avrebbe rispettato quella posa fino a mio comando. Andai all’armadio, l’aprii e tirai fuori un oggetto che sapevo non essere fra i più apprezzati da Francesca. Si trattava di un vibratore piuttosto piccolo, con un anello di cordino per estrarlo. Tornai da lei e senza alcuna gentilezza utilizzai quell’oggetto per violarle il buchetto. Questa volta sentii nitidamente un mugolio da parte sua e senza esitazioni la sferzai con un nuovo schiaffo.

 

-Cosa hai fatto tu?- ringhiai -Ti ho sentita sai!-

-Scusa Padrone!- si affrettò a dire -Sono una stupida troia scusa non succederà più…grazie per avermi sgridata Padrone grazie…sei sempre buono con me…-

La colpii nuovamente e lei trattenne il dolore a fatica -Non fare la furba con me puttana- sostenni -Non farlo mai più o ti farò tanto di quel male che non mi ringrazierai mai più!-

-Non ti deluderò più- disse frettolosamente -Sarò la troia perfetta che vuoi tu…-

 

Staccatomi da lei tornai sulla seria davanti a Francesca ed attraverso il telecomando accesi il vibratore. Fu un istante. I movimenti dell’oggetto dovettero trasmetterle sensazioni strane perché le unghie strinsero il cuscino.

 

-Ora lo terrai dentro di te acceso fin quando la batteria non sarà scarica!- dissi -Lo potrai togliere solo a quel punto, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo appena smetterà di muoversi dovrai toglierlo subito!-

-Si padrone!-

-Togliti la benda-

 

Eseguii immediatamente. Io mi alzai nuovamente e le andai davanti, lei sollevò gli occhi per guardarmi mentre io mi slacciavo i jeans e tiravo fuori il mio cazzo.

 

-Adesso fammi una pompa e fai colazione con un po’ di sborra…poi fila all’università e tornsa da me dopo le lezioni!-

 

Non rispose. Le sue labbra si gettarono sul mio cazzo con veemenza facendomi uno dei migliori pompini che mi avesse mai praticato. La sua lingua, la sua bocca ed il suo viso si sfregavano sul mio cazzo ormai duro come un bastone. Non le importava niente di apparire zoccola, sapeva che era esattamente questo quello che desideravo. Sorrisi quando cominciai a sborrarle ovunque sul volto riempendola di caldi fiotti di sperma. Quando terminai, le ricacciai il cazzo in gola affinché l ripulisse a sue spese.

 

-Stai diventando una brava zoccola…ora va…-

-Si padrone…-

 

Lentamente riposizionò il perizoma, si pulì il viso e lasciò la mia abitazione. Quando la vidi camminare verso la fermata dell’autobus, sorrisi. Le avrei preparato qualcosa di speciale quel pomeriggio. Quando salii sul mezzo,afferrai il telefono.

 

FINE DEL PRIMO CAPITOLO

 

Per commenti ed opinioni scrivetemi a : samael.individuation@live.it

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