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il piacere delle iniezioni parte seconda

By 20 Luglio 2020No Comments

La sera prima si addormentò pensando ancora a quelle due iniezioni fatte durante il pomeriggio, che esperienza! In effetti non le era mai dispiaciuta la sensazione dell’ago e tutto il contorno, lo trovava abbastanza piccante, ma mai avrebbe pensato che se le punture venivano associate a qualche giochetto erotico, sarebbero state così dirompenti! 

Non fece quasi in tempo ad aprire gli occhi la mattina dopo che a parte ancora un po’ di dolore alla schiena, ancora presente ma decisamente più leggero, il pensiero le tornò subito a ciò che era successo il giorno prima ma soprattutto a quello che sarebbe successo oggi. 

Fortunatamente la madre al mattino lavorava, e Letizia sapeva che avrebbe avuto tutta la casa per sé. 

Dopo una colazione frugale, fatta di un caffè e un paio di biscotti, non perse tempo e si vestì con un leggero vestitino rosso che andava coprire solo un paio di mutandine bianche. Andò a piedi alla farmacia di paese, che fortunatamente era alla fine della strada in cui viveva. 

La dottoressa che ci lavorava, sapeva che anche lei era farmacista, come si sa, nei paesini si conoscono tutti e forse fu per questo che non le fece alcuna domanda a seguito di quella richiesta che trovò decisamente strana! 

Camminò rapidamente verso casa, quasi temendo che qualcuno potesse vederla con quel sacchettino che lasciava leggermente intravedere il contenuto. Era piuttosto stupita in effetti che la collega non le avesse chiesto quale sarebbe stato l’utilizzo di quattro siringhe da 10ml, ma ancor di più di quei quattro aghi enormi! In un paesino come quello era molto raro che la gente chiedesse di aghi 18g, i più grandi in commercio, rarissimamente utilizzati. Ne avevano solo quattro infatti e lei non esitò a prenderli tutti e con loro lo stesso numero di siringhe. Li avrebbe comunque tenuti e usati per qualche momento particolare! 

La casa era deserta, calda e silenziosa. Controllò che la porta fosse ben chiusa ed entrò direttamente in camera da letto, la sua, di quando era adolescente, dove dormiva quando tornava a fare visita alla madre. Appoggiò il tutto sulla sua ex scrivania insieme al beauty case dove normalmente teneva medicinali vari, creme e una spazzola per capelli. 

Non le mancava nulla e il cuore le batteva forte. Guardò il tutto di fronte a lei qualche istante poi si avvicinò alla porta della camera e la chiuse a chiave per maggior sicurezza. 

Faceva caldo, decise di spogliarsi subito. Il giorno precedente le era piaciuto davvero molto, vedersi davanti allo specchio completamente nuda sia durante le punture e pure mentre raggiungeva l’orgasmo. 

L’anta a specchio dell’armadio esattamente di fronte al letto la rifletteva perfettamente. Stolse così il vestitino sfilando prima le spalline, per poi farlo cadere sul pavimento. Poi afferrò l’elastico delle mutandine le abbassò fino alle ginocchia lasciandole cadere a terra. In un attimo rimase nuda. 

Raccolse i vestiti e li appoggiò allo schienale della sedia. Era di fronte alla scrivania e decise di preparare tutto l’occorrente per l’iniezione, che a differenza del giorno precedente sarebbe stata solo una, ma grande il doppio, dove avrebbe mischiato Voltaren e Muscoril insieme, così da ottenere circa 10ml di composto che le avrebbe bruciato un bel po’! Sistemò tutto davanti a lei, in ordine, come se davanti a lei avesse uno di quei carrelli metallici che si vedono dai dottori. 

La siringa, le due fialette in vetro, la bottiglia del disinfettante con qualche batuffolo di cotone idrofilo e quell’ago enorme; tutto be allineato. 

Era davvero grande. Ovviamente l’aveva già visto in farmacia, ma mai provato! Era il famoso 18g che normalmente veniva usato per iniezioni particolarmente complicate, per liquidi particolarmente densi e normalmente i pazienti ne erano terrorizzati, mentre lei solo alla vista di quei 4 cm abbondanti per circa un millimetro di diametro non vedeva l’ora di provarlo. Già solo l’idea che lo avrebbe usato sul suo sedere le provocava una certa eccitazione! 

Scartò la siringa, era di quelle a cono eccentrico, non tolse l’ago però, già grande di per sé, perché con quello avrebbe solo aspirato il liquido delle due fialette. Voleva essere sicura che l’ago più grande fosse assolutamente affilatissimo. Dopo aver rotto entrambe le ampolle aspirò il liquido della prima fialetta, poi fu la volta della seconda, ottenendo circa 6ml di liquido leggermente giallastro. Non sprecò nemmeno una goccia e una volta riempita la siringa al massimo la appoggiò sul ripiano di fronte a lei. 

Fu la volta dell’ago. Lo tolse dalla confezione e senza togliere il cappuccio lo andò a sostituire all’originaleAlzò la siringa e dopo averla osservata qualche secondo con ammirazione, tolse l’aria rimanente all’interno facendo attenzione a non lasciare nessuna bollicina. 

Era pronta, sia lei che la puntura. La trovava molto bella, ma soprattutto molto eccitante! 

Per sua fortuna sua mamma aveva in casa proprio il suo disinfettante preferito, l’ormai passato di moda alcool etilico, con quel colore e odore che lei aveva sempre associato alle iniezioni! 

Versò un po’ di disinfettante su un dischetto di cotone idrofilo e la stanza si riempì subito di quel forte odore, dopodiché prese la siringa e con molta delicatezza appoggiò sul tutto sul comodino che stava proprio di fianco al letto, in maniera che ci potesse arrivare una volta che si fosse sdraiata. 

Aveva pensato tanto al giorno prima, a quelle due iniezioni ma soprattutto a quell’idea di infilarsi la siringa nel sedere come se fosse un piccolo dildo. Non riusciva a togliersi dalla testa quell’idea strana, che quasi la sorprendeva da quanto fosse perversa! 

… e farsi l’iniezione con qualcosa dentro al sedere? 

Quell’idea le era balenata in mente la mattina stessa quando prima di uscire si stava pettinando. Quella spazzola da manico così affusolato sembrava fatta apposta! Sicuramente la cosa più grossa mai provata, ma secondo lei ancora gestibile e con la quale si sarebbe divertita sicuramente! 

Con fare quasi furtivo la prese fuori dal beauty-case appoggiato sopra la scrivania e la guardò come per controllarla. Sarà stata grossa un paio di centimetri nella parte più larga, ma quel manico liscio le sembrava assolutamente perfetto. Prese l’ultima cosa, un barattolo di crema corpo che avrebbe usato come lubrificante e si sdraiò sul letto. 

Poteva vedersi nello specchio dell’armadio esattamente di fronte a lei. Si mise sul fianco sinistro con la gamba destra leggermente piegata al petto, così da avere più libertà di movimento, sia durante l’iniezione sia durante l’inserimento della spazzola. 

Aprì il barattolo di crema e vi intinse leggermente il dito, lo richiuse facendo attenzione a non sporcare nulla e iniziò a lubrificare attentamente il manico della spazzola, guardandolo e tenendolo rivolto verso l’alto, proprio come era solita fare con la cannula da clistere. 

Con il piccolo quantitativo di crema rimasta sul dito andò subito a lubrificare il forellino che quasi le pulsava. In quella posizione le natiche le rimasero abbastanza allargate rendendole più agevole un piacevole massaggio esterno che lasciò solo dopo qualche secondo spazio ad una piacevole penetrazione. 

Iniziò ad inserire lentamente e delicatamente la falange dell’indice come a lubrificarsi anche internamente, muovendola lentamente dentro e fuori, facendosi salire ancora di più l’eccitazione, non seppe resistere un secondo di più. Prese la spazzola e impuntò la punta arrotondata del manico contro l’orifizio, iniziando lentamente a penetrarsi. 

Dovette spingere più di una volta, rendendosi conto di essere un po’ contratta, forse anche a causa della smania! Cercò di fare come le aveva sentito qualche volta, ovvero a spingere un po’ in fuori col sedere. 

Sentì un po’ di dolore, ma lentamente la spazzola si fece largo tra le magre natiche fino ad arrivare al punto più largo. Era doloroso, ma molto bello allo stesso tempo. La sfilò per un istante, poi con fare più deciso spinse completamente dentro al sedere tutti i dieci centimetri fino a quando non sentì lo sfintere richiudersi sulla base del manico. 

Non si era mai infilata nulla di così grosso nel sedere, era una sensazione nuova e bellissima! Aprì un po’ le gambe e impugnando la spazzola iniziò a muovere lentamente dentro e fuori il manico, voleva sentire il forellino aprirsi e chiudersi lentamente ogni volta che il manico era nuovamente infilato in profondità. 

Non si era nemmeno fatta l’iniezione ed era già eccitatissima. Sentiva di essere completamente bagnata e la conferma arrivò appena si passo un dito tra le labbra. Lasciò la spazzola nel sedere e si massaggiò leggermente le labbra, esternamente per poi passare il dito in mezzo e toccare il clitoride ormai gonfio, ogni volta che lo sfiorava un brivido le scorreva lungo la schiena e il forellino del sedere cercava di contrarsi ma il manico della spazzola lo impediva, lasciandole già immaginare che orgasmo sarebbe stato. 

Era il momento. Rimanendo nella stessa posizione, fetale grossomodo, si allungò e prese la siringa e il cotone idrofilo ancora bagnato di alcool. Lo sfregò leggermente con gesti concentrici sulla parte alta della natica, il freddo sulla pelle e l’odore forte significavano solo una cosa. 

Impugnò la siringa e tolse il cappuccio dell’ago, lasciandolo libero di luccicare davanti a lei. 

La avvicinò a qualche centimetro alla natica, fece un bel respiro e affondò l’ago nel sedere. Non avrebbe mai immaginato una cosa del genere! 

Non entrò come un ago normale. Fino ad oggi il momento dell’inserimento dell’ago era veloce, un dolore istantaneo, un brivido e poi l’ago che scompariva nel sedere. Questa volta no, questa volta fece fatica, dovette praticamente spingerlo dentro, rendendo così l’operazione molto più lunga e dolorosa del classico secondo di gloria. 

Sentiva l’ago all’interno della carne e questa cosa le piaceva parecchio. Lasciò la presa un secondo tenendo la mano vicino alla siringa e la lasciò piena e conficcata nel sedere per un istante, giusto per ammirarla un secondo prima di iniziare a iniettare il liquido. Si guardò anche nello specchio di fronte a lei. Il suo corpo le piaceva, per avere quasi quarant’anni era magra e tonica e vedersi così nuda con quella siringa spuntare dal culetto le piaceva parecchio. 

Delicatamente riprese possesso della siringa e una volta appoggiato il pollice sullo stantuffo, iniziò a premere dentro il liquido. L’effetto fu veramente sorprendente, data la dimensione dell’ago i 10 ml di medicinale iniziarono ad entrare senza trovare nessuna resistenza, aumentando però notevolmente la sensazione di bruciore al muscolo del gluteo. 

Cercò di dosare attentamente la velocità in maniera da far durare quella sensazione il più possibile. La spazzola nel sedere, quell’ago enorme, quel bruciore dovuto al liquido, la stavano facendo impazzire, poteva addirittura sentire i suoi umori che iniziavano a bagnarle le cosce. 

Dopo qualche bellissimo istante li liquido finì, ma non il bruciore e quella sensazione di quell’ago enorme dentro di lei. Non voleva che finisse subito, così pensò di lasciare qualche istante ancora la siringa dentro di lei. La guardò con ammirazione e mentre non le staccava lo sguardo da addosso, riprese in mano la spazzola, ancora infilata dentro al suo culetto e iniziò nuovamente a muovere il manico lentamente dentro e fuori. 

Mentre con la mano destra continuava a masturbarsi il sedere come mai aveva fatto prima, con la mano sinistra riusciva a passarsi un dito tra le labbra, stimolando il clitoride; ogni volta che spingeva in fondo il manico un brivido e una contrazione arrivavano a farle capire quanto un orgasmo incredibile fosse vicino. 

Non voleva però rischiare di venire con quell’ago infilato ancora dentro la carne e forse anche per allungare ancora un po’ il momento topico, decise di sfilare finalmente la siringa. 

Anche nel toglierla lentamente riusciva a sentire quanto fosse grosso l’ago e non poté’ non pensare al fatto che ne aveva ben altri 3 a disposizione! 

Una volta che il sedere fu libero dalla siringa ma non della spazzola, pensò a come concludere in bellezza questo momento magico. 

Appoggiò la siringa vuota sul comodino dopo averla guardata con soddisfazione l’ultima volta e prese nuovamente il batuffolo di cotone che aveva usato per disinfettarsi. 
Lo appoggiò sul punto dell’iniezione e iniziò a premere facendo piccoli movimenti circolari. Sentiva ancora perfettamente il dolore di quell’ago enorme e la cosa la eccitava tantissimo, più il dolore era intenso più lo sfintere si stringeva attorno alla spazzola aumentando sempre di più la voglia di masturbarsi. 

 
Lasciò il batuffolo sul letto al suo fianco e si girò a pancia in su facendo attenzione a muoversi con il manico nel sedere. 
Era completamente nuda nel suo letto. 

Si immaginò di essere come dal ginecologo e così allargò le gambe portando le ginocchia verso il petto. Si vergognava quasi di quella posizione così sconcia! Ma il piacere ormai doveva venire prima di tutto! Chiuse gli occhi e si immaginò così nuda ed esposta e nel mentre un dottore che le stesse infilando qualche strumento nel sedere. Un grosso clistere o addirittura un divaricatore che la aprisse completamente! 
Impugnò la spazzola e iniziò a muovere il manico dentro e fuori, spingendolo quasi dentro con violenza. 
Con la mano sinistra invece iniziò a masturbarsi davanti, ora massaggiando il clitoride, ora infilandosi due dita dentro la vagina, ormai completamente fradicia e aperta. 
Aprì al massimo le gambe e lasciò il manico ben conficcato dentro. Con una mano iniziò a masturbarsi il clitoride sempre più esposto e gonfio mentre con l’altra iniziò a penetrarsi prima con due e poi con tre dita. Sempre più forte. 

Quelli che erano gemiti si trasformarono in urla di piacere e le contrazioni diventarono sempre più forti e frequenti. Così forti da farla tremare, così forti da farle uscire improvvisamente la spazzola dal sedere, così forte da farle raggiungere un orgasmo così potente che raramente aveva raggiunto e mai da sola. 
Si rannicchiò in posizione fetale, tremando ancora leggermente, tenendosi ancora le mani tra le cosce, sentendo il suo liquido scorrerle lungo le cosce, meravigliandosi di quanto fosse fradicia di piacere e di quanto fosse stato eccitante infilarsi un oggetto così grosso nel sedere, tanto da pensare a uno ancora più grande! 
Solo dopo qualche secondo si riprese, iniziando a realizzare veramente cosa fosse successo, non potendo non domandarsi se ora ogni volta che avesse dovuto farsi una puntura, avrebbe trasformato una situazione diciamo normale in un momento di piacere incredibile. L’incredibile piacere delle iniezioni. 

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