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Racconti CuckoldTrioVoyeur

Adorabili Giochi Pericolosi – Parte 3 – La festa

By 11 Aprile 2020No Comments

Quella sera rappresentò il punto di svolta nella nostra relazione. Avevo scoperto che Paolo covava fantasie che mai avrei pensato potesse architettare un uomo per la sua donna. I giorni successivi furono un turbine di strane sensazioni e nuove scoperte. Io dal canto mio ero diventata ormai una “dipendente da sguardi altrui”. Dopo quell’esperienza notavo come non mai di avere di continuo gli occhi addosso. Per strada , in ufficio , al cinema, al bar. Ovunque! che si trattasse di un attempato gentiluomo con la moglie di fianco o un gruppetto di ragazzini adolescenti. Ma non potevo negar a me stessa che quegli occhi mi turbavano e piu erano espliciti e audaci piu mi eccitavano.

Il weekend lungo poteva farci tornare sulla retta via..avremmo avuto qualche giorno per riflettere sui nostri “peccati” ed evitare per esempio un nuovo incontro con Marco in metro, nel quale si sarebbe spinto sicuramente oltre.

Non parlammo dell’accaduto io e Paolo per tutta la giornata. Forse il pudore e l’imbarazzo nei momenti di lucidità avevano la meglio. Lui si sforzava nel comportarsi normalmente ma sapevo che era solo una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Quel sabato pomeriggio fummo ospiti di alcuni parenti per festeggiare il primo anno di vita del nostro nipotino. C’erano tutti: i miei e i suoi genitori , alcuni cugini e diversi nostri amici. Per l’occasione indossai una camicia bianca, abbottonata il giusto per non dare troppo nell’occhio, ma che faceva scorgere le mie grazie .

Una gonna e i tacchi che come voleva Paolo non dovevano mancare mai. Ci intrattenemmo a parlare del più e del meno con alcuni amici. Il rinfresco era quello solito e Paolo faceva l’andirivieni tra tavolo , terrazzo per la sigaretta e salotto dove c’era il solito gruppetto di irriducibili a guardare la partita. Io presi a parlottare con Carla, carissima amica da più di 10 anni. Era la ex fidanzata di Giulio, uno dei migliori amici di Paolo. Eravamo intente nello spettegolare alcune facce nuove quando mi accorsi che un gruppetto di ragazzini mi fissava dall’altro lato della stanza. Avranno avuto al massimo 15 anni e gesticolavano fra di loro ridacchiando e facendo gesti incontrovertibili sul petto, come a segnalarsi fra di loro la presenza di una tettomunita di una certa rilevanza.

Sorrisi… e mi compiacevo che ora riuscivo a scorgere tutto, perché guardavo tutti con gli occhi della malizia. Il fratello della mamma di Paolo per esempio , un distinto signore sulla sessantina era già tre volta che passava e spassava con il suo bicchiere di vino sempre mezzo pieno e ogni volta lanciava uno sguardo alla sottoscritta. L’angolatura della scollatura da seduta in effetti era propizia per le persone in piedi.

Poi si presentò Giulio, membro della nostra comitiva nonché ex di Carla e grande amico del mio lui. :-“la Smettete di fare le pettegole tutto il tempo sedute senza scambiare due chiacchiere con gli altri?” esordì scherzosamente. Era sempre stato un tipo spassoso e super espansivo. “Andiamo a bere qualcosa su! “ci disse prendendoci per mano e guadagnando la terrazza.

Paolo era a vedere gli ultimi minuti della partita cosi ci ritrovammo in terrazzo a scambiare quattro chiacchiere col suo amico. Era sempre stato un bel ragazzo Giulio, forse un po troppo farfallone per i miei gusti, motivo principale che spinse Carla a lasciarlo. Anche se si vociferava che i due fossero poi diventati segretamente scopamici. In effetti era un bel tipo e aveva quel modo di fare ironico e malizioso sempre al limite dello scherzo che forse nascondeva sempre un po di verità. Prese a farci i complimenti perché ci trovava in gran forma, da gran piacione quale era. Forse per Carla la cosa era vera, i mesi di palestra si vedevano tutti e le avevano scolpito un bel fondoschiena. Cosa che non sfuggì al nostro interlocutore che non perse tempo a rimarcarlo scherzosamente. Io invece non vedevo la palestra da un anno ormai e un paio di chili forse li avevo anche messi su. “ma scherzi!?” mi rispose lui dopo la mia “rivelazione” . “Tu non hai bisogno di palestra, anzi i chili in più ti donano. Sembra ti vadano tutti nelle tette!” come suo solito piazzava la sua battuta maliziosa e questa volta non si risparmiò neanche una palese zoommata alla mia scollatura. Mi venne da sorridere, “non si salva nessuno” pensai sogghignando tra me e me. La compagnia era piacevole e tra i vari aneddoti delle loro uscite e le gnocche dell’università che vantava di aver scoperto, notai che spesso e volentieri finiva per guardarmi le tette. Uno o due secondi al massimo ma erano sufficienti per capire che avevo un altro membro iscritto al fanclub delle mie tettone.

Era lanciato nel raccontarci un incontro con una Tedesca in erasmus quando tornò da noi Paolo. Giulio per un momento si zittì, non era forse il massimo farsi trovare a raccontare maialate alla ragazza del suo amico. Io lo incastrai dicendo” allora dicevi della Tedescona di qualche anno fa…quindi? era come la sciaquetta che Paolo aveva come fidanzata al tempo?” dando un colpettino di gomito scherzoso al mio uomo. “Ridi ridi..” disse Paolo mentre invogliò il nostro amico a proseguire nel racconto. Giulio rassicurato allora continuò a descrivere la loro prima uscita e gli assurdi espedienti per farsi capire visto che non sapeva parlare tedesco. Si scoprì poi che la tedesca non poteva per niente intrattenere una conversazione ma aveva due buoni motivi per risultare comunque interessante. :-“aveva due bocce ragazzi…che… mamma…da non credere” e ancora “avrà avuto una quinta almeno, poi era magra e le risaltavano ancora di più”. :-“sempre il solito porco!” disse con aria fintamente stizzita Carla , che mandò giù il suo bicchiere di vino . “Credo fossero le tette più belle del mondo” disse simulando una faccia assurda di chi avrebbe visto chissà che cosa. “Cioè era di sicuro la tettona più tettona dell’università …capite” e il tasso alcolico della situazione facilitava la narrazione con dovizia di piccanti particolari. Paolo sembrava divertito e per niente a disagio, è sempre stato un maniaco delle tette anche lui e parlarne ovviamente sembrava farlo stupidamente felice. Dopo una descrizione della loro fantomatica scopata acrobatica in auto concluse la sua “esposizione” dicendo :-“eh quindi credo di poter affermare che siano tutt’oggi le tette più belle del mondo” :-“beh perché non hai visto ancora quelle di Ambra!! ” disse Paolo tra i fumi dell’alcol indicando spudoratamente il mio davanzale. Un secondo di silenzio/imbarazzo e poi tutti a ridere di gusto. Il sorriso nervoso di Giulio era uno spasso mentre cercava di non guardarmi le tette. Paolo dal canto suo mi schiacciò un occhiolino che mi fece capire che quella era una battuta per niente detta a caso.

Finì li, ci fu la torta e il “buon compleanno”al piccolo. Rientrammo in auto per tornare a casa.

“ho visto che Giulio non smetteva di guardarti le tette stasera… o sbaglio?”

Io :-” ma daiii …ormai pensi sempre a quello…come se ci fossi stata solo io come donna alla feste…con tutti gli sguardi per me”

Lui :-” di sicuro la più sexy e tettona ” cosi dicendo mi diede un caldo bacio sul collo che salì lentamente al lobo dell’orecchio

Io.”maiale… ora che ti eccita addirittura vedere i tuoi amici che sbavano per me?”

Lui:-” ah.. l’hai capito”

Arrossii, evidentemente l’episodio del guardone della metro era solo la punta dell’Iceberg delle voglie di Paolo.

Lo guardai seria con gli occhi di fuoco. “cosa credi che sia una da mettere in mostra per gli altri?”

Lui “ma cosa pensi!? io ti amo e lo sai… ma ho questo tipo di perversione che riesce a mandarmi fuori di testa”

io “continua..” ero curiosa di capire cosa frullava nella testa del mio uomo .

lui :- “l ‘idea che gli altri ti guardino mi ingelosisce ed eccita allo stesso tempo… e scatena in me una voglia e una libidine da impazzire” era rosso in viso mentre continuò a ruota libera “vederti guardata tutta la sera da Giulio mi ha fatto volare con la fantasia tanto che…il solo pensiero…” abbassò lo sguardo e vidi una poderosa erezione premere dai pantaloni. “te sei matto… gli dissi mentre lo baciai e gli strizzai il membro con la mano. “sei un porco maiale schifoso…che si eccita a mostrare la moglie e a pensarla in chissà quali orge assurde con i suoi amici eh?” così dicendo gli sbottonai il jeans. Era umido e durissimo il suo cazzo. Io mi bagnai in mezzo secondo mentre presi a menarglielo nel parcheggio. Eravamo una delle ultime auto a dover uscire ma non avremmo avuto il tempo sufficiente per qualsiasi cosa. Un paio di colpi di clacson delle auto dietro di noi e Paolo dovette ricomporsi in fretta e furia , per mettere quindi in moto e ingranare la prima.

continua parte 4



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