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Tornando in albergo continuo a pensare a cosa è appena successo. Ancora non riesco a crederci. Un culo perfetto, un seno bellissimo. E lei…beh lei ha un viso angelico, stupendo, ed entrambi sono simpaticissimi. E quelle parole. Quando Jay ha detto che Ay vuole inserire una terza persona nella loro intimità, beh, stavo per schizzare già allora. E se penso che quella persona potrei essere io… Arrivo alla reception dell’albergo e mi ritrovo la biondina della sera prima a sorridermi. Mi accoglie, mi saluta. Mi rendo conto di avere di nuovo la patta dei pantaloni bella gonfia. Pensare a Jay e a quello che è appena successo mi ha fatto eccitare tantissimo. “Le auguro una buona serata”, mi fa la biondina. Non mi sorridere così, ti prego. Abbiate pietà! Vado in camera. Ho tanto a cui pens…sento come una doccia fredda cadermi addosso. Mi rendo conto solo ora di non aver detto a Jay che mi tratterrò qui solo fino alla metà della settimana successiva. Fortuna che trascorrerò il weekend qui, ma come faccio a dirlo a Jay? Non ho il suo numero!

Cerco di farmi venire delle idee. Se va in palestra, potrei incontrarla nuovamente sulla metro. Ma come faccio a beccare di nuovo la stessa metro che prende lei? E gli stessi orari. E anche il giorno in cui lei andrà in palestra. Provo a ragionare, ma mi arrendo dopo pochi minuti. La stanchezza mentale si fa sentire. Mi concentro su un ricordo in particolare. La sensazione della mia cappella che toccava la pelle liscia del seno di Jay. Il mio cazzo duro che le sfiorava i capezzoli. E la sua bocca. Cazzo quanto ho amato la sua bocca. Quella lingua mi stava facendo impazzire. Mi ritrovo a masturbarmi senza quasi accorgermene. E continuo fino a svuotarmi nuovamente, questa volta pensando a Jay, non avendola di fronte.

Mi sveglio con una erezione che non sentivo da settimane. Ho il cazzo durissimo. La sveglia non perdona e io cerco di riprendermi. Nella mia testa ci sono ancora le scene del giorno prima. Mi butto in doccia, mi vesto e corro a lavorare. Passo la giornata completamente distratto, giustificandomi col cliente dicendo di aver dormito male. “Sarà stata colpa del cuscino”, continuo a ripetere. In realtà continuo a pensare al culo di Jay. E alle sue tette. E alla sua bocca. Aaaah, cazzo, ma come si fa a scegliere qualcosa? Le è bastato un paio di ore per farmi impazzire. E ora impazzisco perchè la voglio! La desidero. Continuo a guardare l’orologio, cercando di fare in modo di uscire dall’ufficio più o meno allo stesso orario di ieri. Speriamo che Jay vada di nuovo in palestra. Non si è fatta sentire per niente e ora temo che la mia trasferta finirà prima che io riesca a risentirla. La fortuna, però, non è dalla mia parte, oggi. Pur essendo uscito alla stessa ora, alla fermata di ieri non vedo Jay. Magari è salita su una carrozza diversa, ma non mi è parso di vedere il suo viso sulla piattaforma. Me ne sarei accorto. É troppo bella per non notarla. Inizio ad avvertire una certa rassegnazione. Mi rilasso. Ok, Alex, non era destino. Rimarrai con quel bel pompino, appena accennato, in realtà, e quella bella visuale delle tette di Jay. Non ho nemmeno potuto toccargliele!

Scendo dalla metro. L’idea di passare sotto casa di Jay e Ay mi sfiora appena, ma la scaccio subito: non voglio sembrare uno stalker. Inizio a camminare verso l’hotel. Poi sento il telefono vibrare in tasca. Chi cazzo è, or….sconosciuto? “Pronto?”, rispondo subito. “Dimmi che hai finito di lavorare e non ti sto disturbando”. É Jay. Sento il cuore pompare sangue come se dovesse gonfiare la ruota di un tir. “Non mi disturbi affatto. Sono appena uscito dalla metro”, le rispondo. Ok, glielo devo dire, le devo dire che abbiamo pochi giorni! “Bene, allora ho calcolato bene i tempi”, mi dice lei. “Senti Jay, volevo dirti che”, inizio a parlare, ma lei mi fulmina. Sorprendendomi. “Vieni da me. Ti sto aspettando. E sbrigati, ho addosso solo un perizoma”, mi dice, riattaccando la telefonata. Il cazzo mi esulta nei boxer. Ha solo il perizoma addosso. La mia mente ora è concentrata solo su quelle parole. Velocizzo il passo e arrivo sotto casa di Jay in pochissimi minuti. Ho quasi il fiatone. Che fortuna aver buttato l’occhio al nome che era scritto di fianco alla porta d’ingresso, ieri. Prima di suonare alzo lo sguardo, cercando il balcone di Jay e Ay. E con mia enorme sorpresa, vedo lei. É affacciata al balcone. Mi fissa. E se la vista non mi inganna, si sta mordendo il labbro inferiore. Continuando a fissarla, suono il citofono. Lei rientra e dopo pochi secondi il cancello si apre. Che ci faceva affacciata al balcone? Era quasi nuda o sbaglio? Glielo dovrò chiedere!

Prendo l’ascensore. Non ci sto capendo nulla. Osservo le mani. Mi tremano. Se ora Jay mi dice di voler scopare, sono certo di durare una cosa come…il tempo necessario per poggiarle il cazzo tra le gambe. Devo calmarmi. La porta dell’ascensore si apre. Noto subito la porta dell’appartamento di Jay e Ay, aperta. Entro, chiedendo permesso, e la porta mi si richiude alle spalle. Mi giro. E faccio una espressione da ebete. Bocca spalancata, occhi fuori dalle orbite. Jay, in tutto il suo splendore, è di fronte a me. Indossa un perizoma nero, di pizzo, molto elegante. E null’altro. Il suo seno è perfetto, come avevo intuito ieri. Le tette stanno su da sole, sono sode, bellissime. I capelli che le scendono addosso aggiungono un certo tocco di sensualità, irresistibile. Jay mi fissa. Sta mordendo il labbro inferiore, come avevo visto. Lascio cadere la borsa per terra. Non faccio in tempo a pronunciar parola che Jay è addosso a me. Mi poggia le mani sul petto, si solleva sulla punta dei piedi, mi morde il labbro e mi bacia. Le metto le mani sulle natiche, afferrandola per quel bel culo. Potrei godere già così. Quel culo che mi ha fatto impazzire solo a vederlo è ora tra le mie mani! La sollevo leggermente, baciandola, spingendole la lingua in bocca. Poi la rimetto per terra e lei mi prende per mano. Mi porta al divano, mi fa mettere seduto e si mette a cavalcioni su di me.

“Ti dico cosa succederà oggi.”, inizia a spiegarmi, mentre mi sbottona la camicia. Sembra assatanata. “Ay è ancora al lavoro. Sapevo che oggi avrebbe fatto tardi. E speravo che tu invece fossi in perfetto orario. Ieri non ti ho permesso di toccarmi, ma prima di fare altri passi io ho bisogno di capire che sensazioni posso provare sentendo le tue mani addosso. E ti posso assicurare che l’attesa mi aveva già fatta bagnare, ma sentire le tue mani che mi afferrano le natiche mi ha fatta allagare. Quindi oggi puoi toccarmi. Ovunque, tranne tra le gambe. Lì è ancora divieto, per te. E Ay riceverà una sorpresa. Mi farai delle foto, con le tue mani addosso. E gliele manderai, dal mio telefono.”, mi spiega. Come ieri, io sono già in estasi. Non ci capisco più nulla. Sono in balia delle sue parole, delle sue mani. Riesco solo a seguire il suo sguardo, ipnotico. La osservo slacciarmi i pantaloni, togliermeli. Poi mi sale nuovamente addosso. Prende il suo telefono, che era sul divano a fianco a noi, e me lo porge. Si mette le mani tra i capelli e li tira su. “Scatta”, mi dice. Sblocco il telefono. É già aperto sul contatto di whatsapp di Ay. Premo per fare una foto, scatto. Faccio in modo che si vedano i miei boxer. Invio. Jay non si ferma. Mi tira verso di se. Mi preme la faccia sul seno. La afferro nuovamente per i fianchi, le accarezzo il culo, quel culo fantastico. Poi inizio a succhiarle un capezzolo. La sento gemere. Con una mano inizio ad accarezzarle il fianco, risalendo e arrivando sul seno. Cazzo, che tette! Sono sodissime. Le stringo la tetta che non sto succhiando, le pizzico il capezzolo, tirandolo leggermente. Lei geme più forte. Si piega per prendere il telefono e la sento fare un’altra foto. Poi la sento scrivere. Non chiedo nulla, ma continuo a gustarmi i suoi capezzoli, alternando morsi a succhiate e leccate. Jay mi mette la mano tra i capelli, mi preme la testa sul suo seno. Il suo bacino si muove su di me, massaggiandomi il cazzo. Poi sento il telefono di jay squillare.

Vedo Jay sorridere. Si sposta da sopra di me e risponde, mettendo la chiamata in vivavoce. “É quello che penso io?”, chiede Ay. “Si amore. Volevo farti una sorpresa”, gli risponde Jay. “E ci sei riuscita. Ma che intenzioni hai?”, chiede lui. “Se resisto al desiderio di andare oltre, voglio solo capire cosa mi fanno provare le sue mani addosso. E sentirlo godere nella mia gola. Per quando sarai a casa, avremo finito”, risponde lei. Cazzo, come piano mi sembra perfetto. Vuole farmi venire con un bel pompino. Il mio cazzo esulta! “Bene. Perchè voglio esser presente quando e se deciderai di dargli altro”, commenta Ay. “Lo so amore. Quello lo faremo insieme”, dice Jay, facendomi l’occhiolino. “Ora attacco. Ti teniamo aggiornato.”, aggiunge, e attacca la telefonata. Si porta un dito sulle labbra. “Ssssh, i discorsi dopo.”, mi dice. Le faccio di si con la testa, ma lei ormai non ha freni. Mi toglie i boxer. Prende il mio cazzo con la mano, se lo passa sulla guancia. Lo bacia. Poi si solleva nuovamente e torna a sedersi su di me. Sento il suo perizoma accarezzarmi il cazzo duro. E sento quanto è bagnato. Zuppo, pieno degli umori di lei. Torno a succhiarle le tette mentre lei aumenta il ritmo dei suoi movimenti col bacino. Preme sulla mia erezione. Sento le labbra della sua figa massaggiarmi, sento il suo clitoride gonfio e duro che preme sulla mia cappella. Jay ansima, geme profondamente. Mi tiene la testa premuta forte sul seno. Le mie mani viaggiano sul suo corpo, le palpano le tette, le stringono il culo. E poi la sento fremere. Gode. Geme forte, quasi urla. Le sue mani mi stringono la testa, la tengono premuta fortissimo sul suo seno, facendomi quasi perdere il respiro. Lentamente si riprende dagli spasmi dell’orgasmo. Mi guarda, con aria soddisfatta ma ancora piena di voglia. Sento il suo perizoma allagato, quasi gocciolante. Mi accorgo che l’odore dei suoi umori si è diffuso attorno a noi. É inebriante. “Chissà che buon sapore deve avere ora, la tua figa allagata”, le dico. Lei si morde il labbro inferiore. Porta un dito sulle labbra. Mi fissa. Mi spinge sul divano, facendomi accasciare, sdraiato con la schiena. Il dito viaggia sul suo corpo. Passa tra le tette. Poi scende, sul ventre, arrivando all’elastico del perizoma. Lo solleva e si insinua. Vedo la sua mano intrufolarsi sotto la stoffa, accarezzare. Lei socchiude gli occhi. Poi tira fuori la mano. Vedo le sue dita fradicie, piene degli umori della sua figa. Le porta sulle mie labbra. Spalma gli umori e mi lascia succhiare le dita. Poi si butta su di me. Mi bacia, sentendo il sapore dei suoi stessi umori direttamente dalle mie labbra. Lentamente, si abbassa, continuando a baciare, baciandomi prima sul collo, poi sul petto. Sento le sue tette premere contro il mio cazzo duro. Oh, che sensazione paradisiaca.

Jay continua ad abbassarsi. Mi bacia attorno all’ombelico. Si ferma. Afferra il mio cazzo con una mano, lo inizia a masturbare. Poi mi guarda fisso negli occhi. Ora è in ginocchio di fronte a me. La vedo muovere i fianchi, dondolarli. Quanto vorrei scoparla in questo momento!! “Jay, non puoi immaginare quanta voglia ho in questo momento”, le confesso. “Voglia di cosa?”, chiede lei. E la vedo iniziare a leccare la punta del mio cazzo, mentre si attende la mia risposta. “Di te”, le dico. “Di cosa?”, incalza Jay, continuando a leccare. “Della tua figa, del tuo culo”, le rispondo. “Uhmmmm. Di cosa hai voglia?”, ripete. “Di scoparti. Di sbatterti sul divano e scoparti fino a farti urlare di piacere”, le rispondo, in preda ad una eccitazione che farebbe impazzire chiunque. Noto un sorriso sul viso di Jay, pochi istanti prima che lei inizi a far sparire il mio cazzo nella sua bocca. Lo prende tutto, lentamente, centimetro dopo centimetro. E inizia a succhiare, forte, andando su e giù con la testa. Impazzisco. “Jay”, è l’unica cosa che riesco a pronunciare. Le metto una mano sul polso, per farle capire che non sarò in grado di resistere a quello che sta facendo, ma lei mi da una pacca sulla mano e continua a succhiare. Vengo. Copiosamente. Sento Jay gemere appena sente il primo fiotto di sperma. Le riempio la gola, ma lei non si scompone, e ingoia ogni schizzo. Due, tre, quattro schizzi, tutti forti, copiosi. Gli occhi di Jay si piantano nei miei. Poi lei si stacca dal mio cazzo. Mi guarda. Dondola di nuovo i fianchi. “Avevi visto il nome sulla porta, visto che hai suonato il campanello senza sbagliare?”, mi chiede, mentre ha ancora il mio cazzo nella mano. “Si. E tu? Te ne stavi nuda sul balcone?”, le chiedo, notando che la mia erezione non accenna a calmarsi. Jay mette la punta del mio cazzo in bocca, succhiando via una goccia di sperma che si è formata. “Si. Ti stavo aspettando. Ed era eccitante farlo in quel modo”, mi risponde. “Ti avranno vista”, le dico. “Pazienza. Buon per loro”, mi fa, e succhia via un’altra goccia. “Volevo dirti che rimarrò qui in trasferta fino a metà della prossima settimana”, le dico. Olè, ci sono riuscito! “Bene. Buono a sapersi. Ti rimane sempre così duro?”, commenta lei. Sorrido, mentre lei succhia via la terza goccia. “Spesso, e soprattutto, se lo succhi così bene come fai tu, torna all’instante duro come prima di venire”, le rispondo. La vedo mordersi il labbro, sfregarsi le gambe l’una con l’altra. Si porta una mano in basso. Non vedo, ma giurerei che si stia toccando. Si prende nuovamente il mio cazzo in bocca e ricomincia a succhiare forte. Questa volta mi godo il momento. Il mio cazzo è felicissimo, ed è tornato al massimo del vigore in pochi istanti. Jay geme, mentre continua a succhiarmi. Afferro il suo telefono e le scatto una foto, inviandola ad Ay. Poi metto una mano tra i capelli di Jay e spingo leggermente la testa in basso. Lei non oppone resistenza. La sento accogliere il mio cazzo in gola, prenderlo tutto, fino alle palle. Gemo anche io. Se lo tiene piantato nella gola per qualche istante, poi lo tira un po’ fuori e torna a succhiarlo, andando su e giù. Ay risponde. Le leggo la risposta. “Ay ti dice che sei uno spettacolo, col cazzo di un altro in bocca”, le dico. Lei dondola i fianchi e geme. Sento il rumore dei suoi umori, forte. Non ho più dubbi sul fatto che si stia toccando. E i gemiti sono diventati ben più forti, ora. Le premo nuovamente la testa e lei viene di nuovo. Urla, tenendo il mio cazzo in gola. Sento il suo corpo scuotersi. E vengo anche io, sborrandole direttamente in gola. Lei trattiene il mio sperma in bocca, colta di sorpresa dal mio schizzo, poi ingoia, mentre io continuo a spruzzarle il mio seme in bocca. Prendo il telefono e, mentre vado per farle un’altra foto, apre la bocca, lasciandomi fotografare qualche goccia di sperma sulla sua lingua. Poi ingoia anche quella, si alza. Noto il suo perizoma zuppo. E rivoli di umori che le sono gocciolati giù per le cosce. Jay porta nuovamente le dita piene dei suoi umori alla mia bocca. Le assaporo. Hanno un sapore sublime. Poi mi alzo. Jay si avvicina a me, mi abbraccia. Mi da un bacio sul collo. “Grazie”, mi dice. Le chiedo il perchè del ringraziamento. “Mi stai comprendendo, stai comprendendo Ay, e ci stai dando del tempo, senza pretendere. Grazie.”, mi risponde. “Sono io a ringraziare voi. Mi state regalando un sogno. Perchè tu sei un sogno, Jay.”, le dico. Lei sorride. “A proposito, Ay starà per tornare”, aggiungo. Jay fa di si con la testa. Mi rivesto alla meglio, in fretta e furia, prima che la voglia di sbatterla sul divano mi travolga. “Scappi?”, mi chiede lei. “Per forza. O scappo, o Ay ci trova a scopare. Non ti resisto, Jay”, le dico. Lei scoppia a ridere. “Ma dai, non esagerare”, mi fa, dandomi una sculacciata. La guardo con aria di sfida. Mi sono ormai rivestito e sono pronto ad andare via. “Quella sculacciata te la restituirò, la prossima volta”, le dico, avvicinandomi a lei. “Ah si?”, chiede, sorridendo e facendo una smorfia. “Si. E se me lo permetterai, lo farò mentre mi prendo quel culo fantastico che hai”, aggiungo. “Uhmmm…così mi fai venire voglia di concedertelo”, mi stuzzica lei. La fisso negli occhi. Le metto una mano sul collo. La bacio, prima sul collo, poi sul seno. Le lascio un succhiotto, sul seno destro. Mi risollevo e le lascio un bacio a stampo sulle labbra. Mi giro ed esco di casa, senza guardare indietro.

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