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Ho passato tutto ieri a sperare che Jay mi richiamasse. L’altra sera, dopo esser tornato in albergo, mi ha chiamato mentre Ay la scopava. La sentivo ansimare, gemere, e mi continuava a ripetere che stava provando ad immaginare di scopare me. Mi ha fatto venire per la terza volta nella stessa giornata, mentre eravamo al telefono. E poi niente. Silenzio stampa. Il nulla cosmico. Ed è sabato. E mi rimangono sempre meno giorni di trasferta. Cerco di non pensarci ed esco a farmi un giro, a prendere un po’ di aria. Pranzo fuori. Il bello delle trasferte è che posso permettermi anche di far fatturare i pranzi o le cene all’azienda. Entro un certo limite, ovviamente, ma comunque riesco a mangiare in maniera decente. Inizio a tornare all’hotel. Ho bisogno di una doccia. Il troppo caldo mi sta ammazzando. E mentre cammino squilla nuovamente il telefono. Anonimo. So già chi è. “Jay, che piacere ricevere le tue telefonate”, rispondo, a colpo sicuro. “Si, pronto? Sono Camila, da Polonia, chiamo per conto società servizi eletrici”. Eccheccazz…chiudo la telefonata, senza stare a perdere tempo, ma il telefono squilla nuovamente. Sarà di nuovo la polacca? “Pronto…”, rispondo. “Alex”, la voce di Jay dall’altro lato della telefonata è sensualissima, come sempre. Sorrido. “Non sai quanto ho desiderato di sentire nuovamente la tua voce”, le dico. “Avevi paura di non sentirla più?”, mi chiede lei, divertita. “Sinceramente, avevo paura di non risentirla prima di andar via”, le rispondo. “E pensi davvero che mi sarei fatta scappare l’occasione di farti mantenere la promessa? Ricordi? Mi devi sculacciare, me lo hai promesso”, mi dice lei. Mi sta provocando. E la cosa mi piace da matti. Il cazzo nei boxer è già bello duro. “Ricordo, ma ricordo anche che ti ho detto come preferirei farlo”, le rispondo. Ok, cara la mia Jay. Tu provochi, io altrettanto. “E quindi vorresti il mio culo?”, dice lei, sempre più divertita. “Si”, le rispondo. “Ay…che dici, gli posso dare anche il lato B? Dice che se glielo dò mi sculaccia”, sento Jay parlare con Ay mentre è al telefono con me. Chiaramente, anche questa è una provocazione. “Alex, Ay dice che ho carta bianca.”, aggiunge Jay, rivolgendosi a me. “E quindi?”, le chiedo, come per avere conferma di ciò che immagino mi stia proponendo. “E quindi vorremmo uscire insieme a te, stasera. Ceniamo assieme. E se tutto va per il verso giusto, e se ti va, potremmo invitarti a passare la notte da noi. Non ti prometto nulla, Alex. Come hai notato sin dal primo momento, sto cercando di capire fin dove voglio spingermi. L’altra sera, se fossi rimasto, ti avrei prosciugato. Ma hai fatto bene ad andar via. E ti ringrazio per averlo fatto. Stasera potrebbe succedere che deciderò di fare il passo successivo, come potrei decidere di non farlo.”, mi spiega Jay. La rassicuro sul fatto che per me il rispetto viene prima di ogni altra cosa, e la ringrazio per concedermi almeno l’opportunità di provare a fare il passo successivo. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la serata, di fronte ad un ristorante giapponese.

Passo il resto della giornata pensando a quello che potrà succedere. L’idea di passare la notte con Ay e Jay mi eccita in maniera incredibile. Sono certo che scoperemmo per tutta la notte, e sarebbe difficile non ricominciare la mattina dopo. Senza nemmeno rendermene conto, l’orario dell’appuntamento è quasi arrivato. Mi preparo, esco. Mi faccio aiutare da Google Maps per trovare il ristorante e li vedo. Ay e Jay, in piedi ad attendermi di fronte al ristorante. Ho dovuto prendere la metro per arrivarci. Sono un paio di fermate, quindi ho fatto in fretta, ma nella mia mente già si inizia a dipingere un eventuale viaggio di ritorno con loro due in metro. Potrebbe essere divertente. Mi avvicino ai due e li saluto. “Buonasera”, esordisco. Jay mi accoglie con un sorriso che già mi fa sciogliere. Adoro le sue labbra. E i suoi capelli. E…le sue tette stupende! Cazzo adoro tutto in questa donna. Indossa un vestito color verde acqua, con un’ampia scollatura a V. Peccato che il seno sia costretto in un reggiseno. Jay mi butta le braccia al collo e mi saluta con un bacio sulla guancia. Le poso una mano sul fianco, appena sotto al seno, facendo in modo che il mio pollice indugi sul bordo del reggiseno, accarezzandolo. “Sei uno spettacolo, Jay, ma questo mi pare di troppo”, le sussurro in un orecchio. Lei sorride, senza aggiungere nulla. Poi saluto Ay, che ci suggerisce di entrare subito nel ristorante per evitare che si inizi a riempire troppo di gente. Faccio passare Jay prima di me, per non perdermi l’opportunità di ammirare anche il suo lato B. Il vestito le lascia le spalle e un po’ della schiena scoperti. Non è molto lungo, ma è largo. Ha ai piedi dei sandaletti con un po’ di tacco. Sono sicuro che su quei tacchi il suo culo sia ancora più invitante.

Ci accomodiamo e ci vengono subito serviti i menu. Chiediamo dell’acqua e io suggerisco di prendere una bottiglia di vino. Un pinot grigio. Facciamo le nostre prenotazioni e il cameriere ci lascia per un po’ da soli. “Allora, come state?”, chiedo, per rompere un po’ il ghiaccio. “Bene bene, il weekend si sta sempre bene, Alex. É durante la settimana che è un casino, ma per fortuna sono in ferie, quindi non posso lamentarmi.”, mi dice Ay. “Non andate da nessuna parte?”, chiedo. “No. Non ci piace quando i bei posti vengono presi d’assalto, e in questo periodo viene preso d’assalto tutto. E poi ho solo una settimana, quindi rimandiamo ad inizio settembre. Tu, invece? Rimarrai ancora qualche giorno qui, giusto?”, mi risponde Ay. “Si, giusto. E poi ferie anche per me, finalmente.”, gli dico io. “Andrai da qualche parte?”, mi chiede Jay. “No. Me ne starò buono buono dalle mie parti. Si fa per dire, visto che sono originario del salento e quindi questo periodo di stare buoni buoni non se ne parla proprio”, rispondo, e Jay si mette a ridere. “Bello però, bei posti, beato te”, mi fa lei. “Ah, no, beato Ay. Preferirei restare in città tutta l’estate, se avessi una donna come te ad attendermi a casa”, le dico. Ay non risponde, ma Jay arrossisce leggermente e abbassa la testa. Poi guarda Ay. “A proposito, anche Alex pensa che sia di troppo”, gli dice, prendendo con indice e pollice la bretella del reggiseno e mostrandola ad Ay. “Hai visto? Dovevi lasciarlo a casa”, le dice Ay. “O puoi sempre toglierlo andando in bagno”, le suggerisco io. Jay si gira a guardarmi. É seduta di fianco a me. Ci hanno sistemati ad un tavolo per 4, rettangolare, Jay ed io siamo seduti su una panca, col muro dietro, Ay è seduto di fronte a Jay. Jay fa la sua solita faccia da gatta provocatrice. “Ma la borsetta che ho è troppo piccola per mettercelo dentro”, mi dice. “Oh, quanto vorrei sentire questa frase più tardi, Jay”, commento, facendole l’occhiolino. Lei dondola i fianchi, accentuando il movimento. “Comunque sono certo che ti inventerai qualcosa”, aggiungo. Lei sorride. Guarda Ay, che le fa un’espressione come per farle capire che la scelta è solo sua, e infine si alza, dirigendosi verso il bagno.

“Pensi lo toglierà veramente?”, chiedo ad Ay. “Si, lo farà. Alex ne approfitto per ringraziarti. Sia per l’altro giorno, per essere stato al gioco di Jay senza andare oltre, sia per il rispetto che stai portando verso di noi”, mi dice lui. “Scherzi, vero? Sono io a ringraziare voi. Siete una coppia bellissima e mi state permettendo di vivere un sogno. L’altra sera è stata una sorpresa, e sinceramente mi sarebbe dispiaciuto rovinare il tutto. E poi, preferisco una amicizia con la possibilità di divertirci a lungo, ad un qualcosa che sarebbe durato si e no 10 minut…”. Mi blocco. I miei occhi sono piantati sul seno di Jay, che sta tornando dal bagno. Non indossa più il reggiseno, e i suoi capezzoli, pur essendo piccolini, si fanno notare tantissimo. Vuoi per l’aria condizionata del locale, vuoi per l’eccitazione, sono durissimi e gonfi. E il seno danza con il resto del corpo ad ogni passo di Jay, ad ogni suo movimento. Anche Ay si gira a guardarla, rimanendo anche lui a bocca aperta. Jay si siede. Guarda il compagno e gli schiocca le dita, portandosele di fronte agli occhi. “Sono qui”, gli dice. “Ora siamo curiosi. Che fine ha fatto?”, le chiedo, mentre Ay cerca di non fissarle di continuo il seno. “É stato divertente. Sono entrata e mi sono guardata attorno. C’era l’antibagno col lavabo e i due bagni, uno maschile e uno femminile. Mentre guardavo è entrato un tizio, che mi ha anche salutato. E non si è fatto scappare l’occasione per guardarmi. Poi è entrato in bagno e io ne ho approfittato. C’era un cesto per i panni sporchi. L’ho tolto e l’ho messo lì dentro”, racconta Jay, quasi come se quello che ha fatto fosse la cosa più semplice al mondo. Il mio cazzo è già bello duro. Questa donna mi eccita in maniera inverosimile. “Cioè…lì? Poteva entrare chiunque”, le dico io. “É questo il bello!”, risponde Jay, facendomi una smorfia. Cazzo, quanto mi attizza. Ay è eccitato almeno quanto me. “E il tizio?”, le chiede lui. “Ah, si, il tizio. Ho chiuso il cesto appena in tempo, il tizio stava uscendo dal bagno. E allora mi sono lavata le mani per non dare troppo nell’occhio. E ho notato che dallo specchio mi ha fissata tutto il tempo”, ci continua a raccontare Jay. “Dove fissava?”, chiedo io. Jay si gira. Mi sorride. “Secondo te?”, mi chiede, socchiudendo gli occhi. Allungo la mano da sotto il tavolo. Il suo seno si potrebbe posare sul tavolo in maniera così eccitante da doverla schizzare a ripetizione, ma lei è lontana dal tavolo, quasi accasciata sulla panca. Le pizzico un capezzolo, facendo attenzione a non esser visto. Poi faccio cadere la mano sulle gambe di Jay. Lei solleva le braccia, raccogliendo i capelli e portandoseli dietro le spalle. Le sue tette sono completamente esposte, coperte a malapena dalla stoffa del vestito. Strabuzzo gli occhi. “Esatto. Più o meno. Guardava al centro. Secondo me ha notato”, dice Jay.

“E tu? Ti è piaciuto?”, chiede Ay. Jay lo guarda, senza parlare. Si morde il labbro inferiore. “Quanto?”, chiede ancora Ay. “Sono bagnata”, risponde Jay, a bassa voce. “Direi quasi che forse dovresti togliere anche questo, allora”, le dico, accarezzando l’elastico dell’intimo da sopra il vestito. “Sai che ci avevo pensato, mentre ero in bagno?”, dice Jay. “E perchè non lo hai fatto?”, chiedo io. Jay va per rispondere, ma si blocca, vedendo il cameriere che ci porta ciò che avevamo ordinato. Ringraziamo e iniziamo a mangiare, attendendo che ci vengano servite tutte le portate. Quando il cameriere ha finito, Jay riprende il discorso. “Mica potevo perdermi le vostre facce nel vedermi togliere quel pezzo di fronte a tutti”, dice. Il mio cazzo sta per esplodere. Che? Che intenzioni ha? La guardo. E Ay ha spalancato la bocca e la fissa. Lei scoppia a ridere. “Siete comici, vi basta così poco per non capire più nulla?”, dice lei, coprendo la sua risata con una mano. “No, ma…ti rendi conto di quanto provochi? Che cosa intendi?”, le chiedo. Lei sorride. Evita i nostri sguardi. Controlla, si accerta di non esser vista, poi mette le mani sotto il tavolo. La vedo prendere il bordo del vestito e sollevarlo ai lati. Lo solleva fino ai fianchi, poi afferra l’intimo dai lati e, muovendo il bacino e sollevandolo prima da un lato e poi dall’altro, abbassa l’indumento. Si ferma un attimo, controlla nuovamente attorno a lei, poi abbassa il tutto e sfila una brasiliana di pizzo, nera. La appallottola in mano, abbassa il vestito e fissa Ay negli occhi. Lui deglutisce a fatica. Jay si gira anche verso di me, sorridendo. Sono eccitato, al punto da non riuscire più a parlare e nemmeno a mangiare. Voglio solo scoparmela. Ma Jay continua nella sua provocazione. Posa il suo intimo sulla panca, di fianco a lei, afferra i capelli, li raccoglie dietro, formando una coda, riprende l’intimo e lo usa per legare i capelli. Finisce di sistemarsi e, con fare totalmente naturale, ricomincia a mangiare. “Che è, non avete più fame?”, chiede, spavalda. “Si, ma di te”, le rispondo. “Idem”, dice Ay. Lei dondola i fianchi. “Uhm…di già?”, chiede Jay.

Ormai è scattato qualcosa. Jay continua a provocare, ad ogni movimento. Ci guarda, sorride maliziosa, cerca i nostri sguardi e mangia lentamente, come se volesse farci attendere, come se volesse gustarsi questo momento in cui i nostri occhi sono piantati su di lei, con la voglia di penetrarla, di possederla, e lei invece si gode gli attimi in cui ha in mano la situazione, consapevole di quanto tutto questo non faccia altro che aumentare la nostra eccitazione. Mi rendo conto di avere il cazzo durissimo. “Dovrò calmarmi prima di uscire”, le sussurro. Lei mette una mano sulla mia gamba e lentamente la posa sulla mia erezione. Tasta. Mi guarda soddisfatta. Si gira verso Ay. “Se anche tu stai come lui, stasera mi divertirò parecchio”, gli dice, iniziando a massaggiarmi il cazzo da sopra i pantaloni. “E tu? Tu come stai?”, le chiede Ay. Lei, con movimenti sempre più lenti, porta l’altra mano tra le gambe. La vedo chiudere gli occhi. Si fa scappare un’espressione di godimento. Poi ci mostra le dita, completamente zuppe dei suoi umori. Da quanto sono piene e bagnate, capisco che si è spinta due dita nella figa. Le lecca, continuando a fissare Ay e a massaggiare il mio cazzo. Mi avvicino a lei. Le poso una mano sulla gamba, che lei prontamente blocca. “No. Non ancora.”, mi dice con un filo di voce. “Così mi fai impazzire”, le rispondo io. “Sto impazzendo anche io. Dalla voglia”, aggiunge lei. “Voglia di cosa?”, le chiede Ay. Jay lo guarda. Sorride. Stringe la mano sul mio cazzo, come se Ay potesse intuire il gesto dallo sguardo che gli sta dando, poi si alza, non curandosi del vestito che le è rimasto leggermente sollevato. “Andiamo? Voglio fare due passi”, ci dice. Infine, si sistema il vestito, camminando verso la cassa, regalando a mezzo ristorante la visione delle sue gambe bellissime e di parte del suo culo magnifico.

Mi affretto a raggiungerla e cercare di pagare il conto, ma lei mi ha anticipato ed esce dal locale. La raggiungiamo, Ay ed io. “Jay, ma volevo offrire io”, le dico. “Mi offrirai il dopocena allora. Vieni”, mi risponde, avvicinandosi a me e prendendomi per mano. La guardo con aria interrogativa. Sorride. Si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa. Sento le sue tette premere contro il mio petto. “Da questo momento, sono la tua donna. Tua, in tutti i sensi. Soprattutto quelli più spinti”, mi sussurra. Poi mi morde il labbro, si stacca da me e guarda Ay, che è rimasto imbambolato a guardarci. “Andiamo?”, chiede Jay. E tutti e tre iniziamo a camminare verso la metro, io mano nella mano con Jay, Ay di fianco a lei, ma senza tenerla per mano. Chi ci vede, potrebbe dire benissimo che la coppia sia formata da Jay e me. Lei mi guarda spesso, sorridendo, facendo sguardi maliziosi, senza girarsi mai verso Ay. Io mi diverto a gustarmi questi sguardi, le espressioni di Ay, e soprattutto le occhiate della gente che ci vede passare. Il vestito di Jay le cade addosso in maniera molto aderente, ed ora che è senza reggiseno i capezzoli premono forte contro la stoffa. In più, la camminata di Jay, molto sensuale, accentua il movimento del suo seno. Mi gusto le facce sbalordite di diversi passanti, che incollano gli occhi sulle tette di Jay e che probabilmente perderanno qualche diottria pensandola più tardi. Io, invece, perderò fiumi di sperma su quelle tette. L’eccitazione sta salendo sempre di più. Non vedo l’ora di scoparmi questa donna fantastica. Ma devo ancora resistere. Ed ora si fa sempre più dura. Prendiamo la metro, che stranamente è piena di gente. Jay vede dei posti liberi e ci dice di seguirla, ma i posti non sono affilati. Lei si mette seduta, e ci indica due posti di fronte a lei. Guardo i sedili di fronte e noto un ragazzo seduto sul sedile al centro. Rimangono vuoti i due di fianco a lui. Mi giro verso Ay, che fa spallucce e segue le indicazioni di Jay, mettendosi seduto da un lato. Lo imito, e mi metto seduto dall’altro lato. E subito intuisco le intenzioni di Jay. Ha le gambe allargate, il vestito sollevato. Appena la metro parte, lei fa finta di lasciarsi andare ai movimenti del treno, divaricando ancor di più le gambe. Si vede la sua figa ad ogni movimento. E i suoi occhi viaggiano tra me, Ay, e il povero ragazzo seduto tra di noi, che la sta fissando. Jay lo guarda, gli sorride. La vedo sollevare ancora il vestito, facendo finta di nulla. E arriviamo alla prima fermata. La prossima sarà la nostra. Che cosa si inventerà Jay? Vediamo una donna incinta entrare. Jay la guarda, si alza. “Prego, siediti, ne hai più bisogno di me”, le dice. La tizia ringrazia, visibilmente provata dalla calca della metro, e Jay si gira verso di me. Mi guarda come se stesse per saltarmi addosso. Mi viene incontro e si mette seduta su di me, con le gambe dal lato del ragazzo che si è goduto la vista della sua figa. “Non potevo mica lasciarla in piedi, no? Almeno fammi da sedia, visto che non ti sei alzato”, mi dice, facendo in modo che il ragazzo la senta perfettamente. Nella mia mente i pensieri sono i più spinti. Non mi sono alzato, ma qualcosa mi si è decisamente alzato, e Jay lo sta sentendo. Ha lasciato cadere il vestito senza tenerlo aderente alle gambe. La sua figa sta premendo direttamente contro i miei pantaloni. E ad ogni movimento della metro, Jay accentua i suoi movimenti sul mio cazzo duro e gonfio. Mi sta facendo impazzire. Vedo che il ragazzo fa fatica a non guardarle le tette. Cingo il fianco di Jay, da dietro, e la tiro a me. Lei si volta, mi guarda, sorridendomi. Alzo la testa, facendole intuire che voglio un bacio. Lei si abbassa su di me, si scosta i capelli, mi bacia. Le metto una mano sulla gamba più lontana, facendo in modo che sia il più in alto possibile. Poi col pollice sfioro lentamente il seno di Jay. La sento fremere. La vedo socchiudere gli occhi. E il treno si ferma. Jay si alza di scatto, esce. Ay la segue, e io, cercando di calmarmi, li imito. Jay è già corsa verso le scale mobili.

La trovo ad attendermi in cima, dopo essermi gustato gli ennesimi sguardi che ha collezionato per le scale. Mi guarda divertita. “Credo di averti bagnato i pantaloni”, mi dice. Mi guardo in basso, e vedo una macchia scura proprio dove poco fa lei stava premendo con la sua figa. Mi giro verso di lei. “Sei così fradicia?”, le chiedo. “Dovrai scoprirlo da solo. Ma facciamo in fretta, prima che coli fino alle caviglie”, mi risponde, maliziosa e soddisfatta di ciò che ha fatto. Mi prende per mano e inizia a camminare verso casa. Guardo Ay, che ormai è in preda all’eccitazione più totale. Arriviamo sotto casa in pochi minuti. Ay apre il portone, e ci fiondiamo in ascensore. Salto addosso a Jay. Le tiro fuori il seno, scoprendolo mentre la bacio. Lei ricambia il bacio, succhiando la mia lingua, gemendo sommessamente al sentire le mie mani stringerle le tette. Usciamo dall’ascensore, Jay ha ancora le tette fuori dal vestito. Continuo a palpargliele. La spingo contro il muro, sollevandole il vestito. Lei geme ancora di più. Ay apre la porta di casa, ma io ho perso ogni freno. Prendo il vestito di Jay e glielo sfilo. Jay mi lascia fare. Poi la prendo per i fianchi e la sollevo. Lei viene in braccio a me, completamente nuda, sul pianerottolo di fronte alla sua porta di casa. La porto dentro, e Ay chiude la porta dietro di noi. Porto Jay sul divano, la poggio e mi fiondo tra le sue gambe. Trovo un lago. Ed ora capisco anche come mai Jay ha macchiato i miei pantaloni. É così bagnata che gli umori le sono colati fino a metà coscia. La figa è lucida, impregnata del suo nettare. Affondo la lingua tra le labbra della sua figa e inizio a leccar via tutto quanto. Ha un sapore sublime. Jay allarga oscenamente le gambe, mette una mano sulla mia testa e inizia a premermi la bocca contro la sua figa. Le mie labbra premono contro il clitoride, molto gonfio e duro. Spingo ancora la lingua tra le labbra e Jay geme sempre più forte. Vado su, verso il clitoride. Lo succhio. Jay solleva il bacino, premendo la mia testa sempre di più. Le succhio il clitoride, poi lo inizio a leccare velocemente. E lei urla. Stringe le gambe attorno alla mia testa, quasi mi soffoca, tenendomi stretto in mezzo alle sue gambe. Le spingo la lingua nella figa, cercando di assaporare gli umori del suo orgasmo. Quando gli spasmi del suo piacere sono finiti, mi risollevo e la guardo. Sembra sfatta, mi guarda ansimando. Ay è di fianco a lei, col cazzo fuori dai pantaloni, e lei glielo sta segando.

Mi sfilo la camicia in fretta e furia. Mi alzo, mentre Jay inizia a succhiare il cazzo di Ay, continuando a tenere gli occhi fissi su di me. Mi slaccio i pantaloni e gli occhi di Jay si spostano sul mio cazzo. Mi spoglio del tutto, restando nudo di fronte a lei, che è stesa sul divano, col bacino poggiato sul bordo e le gambe spalancate. Lascia il cazzo di Ay per un istante, per potermi chiedere di possederla. “Scopami”, mi dice. Il cazzo mi sussulta, sentendo la sua richiesta. Mi rendo conto di poter resistere sempre meno. Anzi, di non poter resistere! Sono troppo eccitato. “Jay, ho paura di non riuscire a resistere nemmeno il tempo di entrarti dentro, sono così eccitato che verrei al primo colpo”, le dico. Lei si morde il labbro inferiore, facendosi quasi male, si porta una mano sul seno destro e si stringe forte il capezzolo, continuando a segare Ay con l’altra mano. “Sono tua, Alex. Scopami”, mi dice, nuovamente. Sto per impazzire. Prendo il cazzo con la mano e lo porto sulla figa di Jay. Glielo strofino sul clitoride, poi tra le labbra. “Jay, credo di non essermi spiegato bene. Sono così eccitato che ti verrei dentro dopo due secondi, ora. É meglio se prim…”, le spiego, ma lei mi interrompe: “Allora vienimi dentro. Sono tua, scopami e fammi sentire quanto mi vuoi”. Rimango impietrito. Guardo Ay. Lui mi fa l’occhiolino e mette una mano tra i capelli di Jay, tirandola verso il suo cazzo per farla riprendere a succhiare. Con l’altra mano, Ay tiene la gamba sinistra di Jay sollevata, aperta. Non mi faccio ripetere ulteriormente l’invito. Afferro il mio cazzo e lo punto tra le labbra della figa di Jay. Spingo. Jay usa le labbra per fare una sega ad Ay, facendo viaggiare le labbra sul suo cazzo, per potermi fissare negli occhi mentre la penetro. Il mio cazzo si fa strada nella sua figa. É una sensazione sublime. É bagnatissima, calda, accogliente. Entro tutto, senza fermarmi, lentamente. Mi fermo quando sono entrato completamente. Sento il cazzo così duro da far male, e sento che il mio orgasmo è ormai vicinissimo. Jay sembra in estasi. “Scopami, ora”, mi sussurra. Le metto le mani sui fianchi per tenerla ferma e inizio a muovermi dentro di lei, con movimenti secchi e decisi. Uno, due, tre colpi, e Jay inizia a gemere forte. Quattro, e io sento di non farcela più. “Jay, sto per venire”, le dico. “Uhmmmm, siiii”, urla lei. Ed esplodo. Sento il mio cazzo vibrare con forza nella sua figa. La inondo, spingendo più a fondo possibile per riempirla del mio sperma. Jay geme in continuazione, tenendo una mano sul basso ventre, come se volesse sentire le pulsazioni del mio cazzo che si svuota dentro di lei. Poi inizia a succhiare il cazzo di Ay con foga. Esco dalla sua figa, ancora eccitato e col cazzo ancora mezzo duro. Mi metto di fianco a Jay, di fronte ad Ay, e Jay si gira verso di me, prendendo il mio cazzo e iniziando a leccar via il mio sperma misto ai suoi umori. Guardo Ay. Anche lui è prossimo all’orgasmo. La lingua di Jay mi sta aiutando a mantenere quel minimo di gonfiore che mi porterà presto ad essere pronto a continuare.

Ay cerca l’attenzione di Jay: “Amore, ci sono anche io”, le dice. Lei si gira, lo guarda. Poi porta il suo cazzo vicino alle tette e torna a fissarlo negli occhi, continuando a segare sia Ay che me. E Ay le riempie le tette di sborra, schizzandogliele con dei fiotti copiosi. Jay sembra soddisfatta, ma non appagata. Succhia via le ultime gocce di sperma dal cazzo di Ay, poi si gira verso di me. “Non vorrai mica fermarti qui, vero?”, mi dice. Le sorrido, le metto una mano tra i capelli. Lei capisce, e prende il mio cazzo in bocca. Inizio a scoparle la bocca, prima lentamente, poi, man mano che il mio cazzo inizia a gonfiarsi nuovamente, sempre più a fondo, sentendo la gola di Jay, sentendo la sua lingua che gioca senza darmi tregua. Poi la interrompo. Sono pronto per scoparla ancora. Le prendo la mano e le faccio capire che voglio che si alzi. Lei capisce al volo e posa i piedi per terra. Si mette seduta, con le tette piene dello sperma di Ay, poi si alza. La faccio girare. Lei mi guarda con la coda dell’occhio, girando leggermente la testa di lato. Poi, con una mano su un fianco, la spingo verso il basso, facendola mettere in ginocchio per terra, con le mani posate sul divano. Ay sparisce per un secondo, poi torna con un asciugamano, mentre io mi godo la visione del culo di Jay in questa posizione. Jay sistema l’asciugamano sul divano per non sporcarlo, poi riprende a succhiare il cazzo di Ay, che si è messo di fronte a lei, in ginocchio sul divano. Mi abbasso su Jay. La lecco tra le labbra della figa, sentendo il sapore dei suoi umori misto a quello del mio sperma. Risalgo con la lingua, leccandole anche il buchino posteriore. Mi risollevo, posiziono il mio cazzo tra le labbra della figa di Jay e spingo. Entro subito tutto dentro, aiutato dalla lubrificazione degli umori di lei e della mia sborrata precedente. Jay inizia da subito a mugolare, col cazzo di Ay in bocca. Non mi faccio scappare l’occasione. Inizio a scoparla con foga, spingendole il cazzo dentro con forza. Sento le palle sbattere sul suo clitoride. Lei urla, continuando a succhiare. Mi piego un po’ in avanti, per metterle una mano tra i capelli e tenerle la testa ferma. Con le mie spinte, la sua bocca va avanti e indietro sul cazzo di Ay. Le chiedo di toccarsi il seno, come prima, e lei esegue immediatamente, strizzandosi i capezzoli, pieni ancora dello sperma di Ay. Mi risollevo, lasciandole la testa, e lei riprende a muoversi sul cazzo di Ay come una forsennata. Sento il rumore della saliva, sento le sue succhiate, e sento i gemiti, le urla di piacere di Jay. Poi sento anche la sua figa stringersi attorno al mio cazzo. Afferro Jay per i fianchi e inizio a pompare più velocemente, e lei lascia il cazzo di Ay per urlare il suo godimento. “Vengoooo”, grida, mentre la sua figa si stringe attorno al mio cazzo, in preda agli spasmi dell’orgasmo. Non le dò tregua. Esco dalla figa e punto il cazzo sul buchino posteriore. Jay è con la testa abbassata, la fronte posata sul divano. Respira profondamente. Ho il cazzo completamente pieno dei suoi umori, e durissimo. Spingo piano, facendomi spazio in quel culo meraviglioso. Ay fissa la scena. Lo vedo eccitatissimo, pronto a godere ancora per quello che sta succedendo. E come lui, anche io mi sto godendo il momento. Il culo di Jay è bellissimo, e possederlo è ancora più bello. La cappella affonda in quel buchino, che mi accoglie lentamente. Continuo a spingere, dando a Jay il tempo necessario ad accettare la mia presenza, ad abituarsi al mio cazzo, che duro e gonfio la sta allargando. La osservo. Resta con la testa abbassata tutto il tempo, fino a quando il mio cazzo non la penetra del tutto. Poi, sentendo le mie palle contro le labbra della figa, risolleva la testa, si gira. Mi guarda. Si morde il labbro inferiore, socchiudendo gli occhi. Sento le sue dita accarezzare le mie palle, per poi iniziare a stuzzicare il clitoride. Continuo a scoparla, iniziando a muovermi in quel culo stupendo, e lei si gira verso Ay. Lo fissa. Le dò una sculacciata e lei si fa scappare un gridolino. Si gira a guardarmi, lanciandomi uno sguardo di sfida. La sculaccio nuovamente, più forte, e lei inizia a gemere. Il suo sguardo è infuocato. Una terza sculacciata le fa perdere il controllo. Inizia a gemere forte, riprende a succhiare Ay, con foga, spingendosi il suo cazzo fino in gola. Spingo con forza, per possederla, per farla mia come lei ha chiesto, e in quel momento sento Ay gemere. Vedo Jay tenergli il cazzo stretto in mano e succhiare forte mentre lui le gode in bocca. Jay ingoia tutto l’orgasmo di lui, avidamente. Non resisto a quello spettacolo. Tolgo il cazzo da quel culo perfetto e inizio a sborrare addosso a Jay, le riempio le natiche, la parte inferiore della schiena, il buchino posteriore. Poi mi metto seduto, di fianco a Jay, che mi guarda contenta. Mi da un bacio su una gamba, si alza e ci dice che ha bisogno di lavarsi un attimo. Sparisce in bagno.

Approfitto del momento per parlare con Ay. “Ay, hai una donna fantastica. E spero di non aver esagerato. Sai, non credo che mi capiterà mai più l’occasione di scoparmi una donna così“, gli dico. “Esagerato? In realtà io spero che tu continui a scopartela per tutta la notte! E poi, a Jay piaci. Quindi magari se capiti ancora qui in trasferta, magari lei vorrà vederti ancora. Tranquillo Alex, se abbiamo deciso di fare questo passo, è perchè ne abbiamo parlato tantissimo prima, quindi ora non ti fare problemi che non esistono e goditi la mia donna. É tua, te lo ha detto!”, mi risponde lui. Continuiamo a scambiare qualche parola mentre Jay si lava e al suo ritorno ci trova a bere un sorso d’acqua. “Che state confabulando, voi due?”, ci chiede. “Assolutamente nulla”, risponde Ay. “Si, certo, come se non ti conoscessi”, gli dice lei, dandogli una pacca sulla natica. Poi viene da me, mi da un morso sul collo, poi bacia il lobo dell’orecchio destro e mi sussurra: “Ricominciamo?”. “Insaziabile”, le dico, sorridendo. Lei fa di si con la testa. “Passo prima un attimo dal bagno. Poi possiamo ricominciare”, le rispondo. La lascio con Ay e vado in bagno. Che donna che è! Che porca, soprattutto! Faccio la pipì, poi mi lavo velocemente ed esco, trovando Ay fuori dalla porta ad attendere di usufruire del bagno anche lui. Ci diamo il cambio e raggiungo Jay in cucina, trovandola a bere anche lei un po’ d’acqua. La abbraccio da dietro, posandole il cazzo, di nuovo duro, tra le natiche. “Uhm, sei pronto, sento”, mi dice. “Sono pronto a farti mia”, le sussurro. “Sono già tua. Se resti a dormire qui, lo sarò fino a quando non andrai via domani mattina”, mi risponde. “Tu cosa vuoi? Vuoi che io resti la notte?”, le chiedo, mordendole il collo e palpandole le tette da dietro. “Secondo te?”, mi risponde. Le do una sculacciata. “Non si risponde con un’altra domanda, monella”, le dico, cercando di provocarla e sperando che abbia colto la provocazione. “Non saprei. Secondo te cosa voglio?”, continua a chiedere lei. Le do una seconda sculacciata e l’altra mia mano scende fino al clitoride, cominciando a massaggiarlo. É di nuovo fradicia. “Secondo me vuoi farti scopare tutta la notte”, le dico in un orecchio. “E da chi?”, chiede lei. “Da me. E da Ay. Magari vuoi anche farti scopare da entrambi, insieme.”, le dico, continuando a stuzzicare il clitoride e tornando a pizzicarle i capezzoli. Lei geme, sommessamente. “Uhmmm, doppia? Non male come idea”, dice lei. La faccio girare. Le prendo le braccia e me le porto al collo. La bacio, e lei ricambia il mio bacio. La prendo in braccio, facendola sedere sul bordo del tavolo. Lei cinge il mio bacino con le gambe. La penetro, e inizio a scoparla sul bordo del tavolo, continuando a baciarla. “Wow, non perdete tempo voi due, eh?”, ci dice Ay, che ci ha appena raggiunti. Jay sorride.

La sollevo, e lei posa i piedi per terra. “Portami in camera da letto”, le dico, e lei, prendendomi per mano, mi fa strada. Entriamo in camera e io mi metto seduto sul letto. Prendo Jay per entrambe le mani e la faccio mettere tra le mie gambe. La invito ad abbassarsi e lei prende immediatamente a succhiarmi il cazzo. Lo succhia forte, senza spingerlo in fondo alla bocca, ma succhia con passione, tenendo la cappella sempre in bocca, muovendo la lingua sulla punta. Mi sta facendo impazzire. Le metto la mano tra i capelli, prendo le mutandine che le legano ancora i capelli e gliele tolgo. Le butto per terra e le afferro i capelli, raccogliendoli a coda e, tenendola in quel modo, inizio a muoverle la testa su e giù, facendola succhiare mentre il mio cazzo entra ed esce dalla sua bocca. Ay ci raggiunge e si mette seduto di fianco a me. Anche lui è già pronto a ricominciare. “Vai da lui, ora”, le dico. Jay si stacca da me, ma continua a segarmi con una mano. Poi si avvicina ad Ay e prende il suo cazzo in bocca. Lo succhia forte come ha appena fatto con me, fissando Ay negli occhi. La lascio succhiare per qualche istante, poi le prendo la mano e la invito a venire su di me. Mi sale addosso, mettendosi cavalcioni su di me, e si infila il mio cazzo nella figa, senza attendere oltre. “Vogliosa, eh?”, le dico. Lei alza le spalle, come per discolparsi. Mi abbraccia, mi bacia. Poi si stacca da me e bacia anche Ay. Mi butto sul letto mentre lei continua a cavalcarmi e a baciare Ay, e stuzzicandole il clitoride col pollice le chiedo di dire ad Ay cosa le ho proposto. “Vuole che mi scopiate insieme”, dice lei ad Ay. E nel dirlo, il suo bacino preme contro il mio cazzo, come se anche solo l’idea la facesse eccitare in maniera pazzesca. “E dove vuoi sentire il mio?”, le chiedo. “Dietro. Tanto dopo lo rifacciamo, e dopo ti voglio avanti”, mi risponde lei. Ha smesso di baciare Ay, e mi guarda, facendo smorfie di piacere. Mi sollevo, inizio a baciarle i capezzoli mentre lei mi preme la testa sul seno. “E dove vuoi che arriviamo?”, continuo a chiederle. “Uhmmm tanto mi verrete ovunque. Ma vorrei vedervi schizzare insieme sul seno”, mi risponde, iniziando a scoparmi con movimenti più secchi e decisi. “Ti eccita la cosa. Ti sento sempre più allagata”, le dico. “Mi eccita. E mi eccita anche l’idea che Ay stia per scoparmi dopo di te. Ho ancora il tuo sperma dentro.”, mi dice. La sua risposta mi fa impazzire. “Allora va da lui e inizia a scopartelo”, le dico, prima di baciarla. Lei si alza, va da Ay, lo bacia abbracciandolo. Ay le bacia i capezzoli, le succhia le tette. Poi lei si mette su di lui, dirige il suo cazzo nella sua figa e se lo prende tutto dentro in un solo colpo, iniziando a muoversi con movimenti lenti e sinuosi. Lo guarda dritto negli occhi, gemendo. Mi metto dietro di lei. Ay si stende per permettere a Jay di piegarsi un po’ in avanti. Le tette di lei sono fantastiche, in questa posizione. Le prendo i capelli, li tiro leggermente, sollevandole la testa. “Pronta?”, le chiedo. “Oh, ti prego…mi stai facendo impazzire”, risponde lei. Le spingo il cazzo nel culo, in quel culo stupendo che ha attratto la mia attenzione sin dal primo momento. Lei geme, urla di piacere. Inizio a scoparla, e Jay viene, non riuscendo a resistere alla sensazione di due cazzi che la riempiono. Continuo a muovermi dentro di lei mentre Ay inizia a succhiarle i capezzoli. Io le accarezzo le natiche, i fianchi, la schiena, poi mi piego in avanti e le stringo la tetta sinistra, mentre Ay si attacca a succhiare la destra. Jay è in estasi. Sento il suo culo allargarsi per accogliere il mio cazzo, che la sta scopando senza darle tregua. Rispetto a prima, però, sento anche la presenza di Ay, che rende i miei movimenti diversi, più difficili ma anche molto più provocanti, sia per me che per Jay. Non passa molto, che Jay urla ancora. “Vengo, vengo di nuovo”, ci dice, e il suo corpo freme sotto i nostri colpi. Si accascia su Ay, sfinita.

Mi stacco da lei, e lei si rigira sul letto, mettendosi a pancia in su per prendere una pausa. Ay ed io iniziamo a segarci guardandola, permettendole di prender fiato. Poi lei si risolleva e si mette ai piedi del letto, in ginocchio, tenendosi le tette con le mani, porgendocele come a chiederci di schizzargliele. Ci avviciniamo, Ay ed io, e continuiamo a segarci di fronte alle sue tette. Lei sposta il suo sguardo da Ay a me, da me ad Ay, restando in attesa delle schizzate e gemendo sommessamente. Nessuno parla. Il momento è carico di erotismo ed eccitazione. E sono io il primo a schizzarla. I miei schizzi le arrivano sull’areola, scendendo lentamente verso il capezzolo. Lei inizia a spalmarsi il mio sperma addosso, mentre mi fissa negli occhi. Poi è il turno di Ay, e come Jay ha fatto con me, inizia a spalarsi addosso anche lo sperma di Ay. Ci guarda, soddisfatta. “Potrei dirmi quasi appagata, ma l’appetito vien mangiando…”, ci dice, sorridendo e facendoci capire che ha intenzione di continuare veramente per tutta la notte.

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