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Alice, da ballerina a sottomessa – Capitolo 3: L’inizio di una nuova vita.

By 13 Gennaio 2021No Comments

Quel viaggio in auto sembrò durare in eterno, nonostante il tragitto fosse in realtà piuttosto breve da percorrere, gli occhi di Alice scorrevano all’esterno cercando di identificare quei luoghi, quelle persone… cercando di capire dove Wilma la stesse portando e soprattutto quale sarebbe stato il prossimo passo che le sarebbe stato imposto di compiere dalla sua padrona.

Wilma se ne stava lì, tranquilla come sempre, quasi come se nulla fosse successo e stesse ancora succedendo e la cosa contribuiva ad accrescere nella povera Alice un senso di profonda inquietudine anche se, con grande sorpresa della stessa donna, non poteva fare a meno di essere curiosa di scoprire il seguito. Ormai il percorso era iniziato, non poteva tirarsi indietro e… non le restava che scoprire cosa l’attendeva e fantasticare sui giorni che l’attendevano.

Pochi minuti ancora di viaggio e l’auto rallentò la propria corsa, percorrendo le strade affollate di un quartiere africano, o meglio quasi esclusivamente abitato da persone di etnia africana nell’origine che continuavano e perpetuare le proprie tradizioni, usi e costumi.

La gente per strada parlava gli idiomi più disparati e allo stesso tempo incomprensibili per chi non fosse originario di quei luoghi o non avesse mai avuto contatti con gli stessi; l’auto infine si fermò di fronte ad una bottega dall’interno della quale provenivan profumi delicati e dolci, che ricordavano ad Alice quelli delle essenze tipicamente usate nei saponi o negli oli profumati per la cura del corpo.

Solo pochi istanti dopo Alice si ritrovò ad avere confermate tutte quelle impressioni visto che nella sala principale vi eran posizionate delle sedie rivolte verso una parete di fronte a specchi tipiche dei saloni da parrucchiere e dall’altra parte vi erano postazioni dedicate alla cura dell’estetica, trattamenti unghie per mani e piedi e tutto ciò che in un centro estetico qualsiasi era possibile trovare… unica prerogativa erano ovviamente gli stili di acconciature e tutto il resto, ovviamente in tema esclusivamente africano.

All’ingresso di Alice che avvenne per primo, ovviamente, tutto il personale così come le clienti si voltò a guardarla con un’aria mista di sorpresa e curiosità; evidentemente non era solito vedere persone caucasiche frequentare quei luoghi, specialmente vederne di nuove e mai viste prima. Cosa ben diversa fù ciò che accadde all’ingresso immediatamente successivo di Wilma, quando alcune inservienti sorrisero e salutarono con un cenno di rispetto e una di loro si fermò dal compito che stava portando avanti per muoversi sul retro e tornare poco dopo in compagnia di un’altra donna di mezza età che andò incontro a Wilma e le strinse la mano con un sorriso caloroso ad impreziosirle il volto chiedendole qualcosa in una lingua per Alice incomprensibile prima di rivolgere a quest’ultima uno sguardo approfondito dall’alto verso il basso e viceversa.

Ad Alice sembrò quasi che lo sguardo della donna superasse il sottile strato di tessuto del suo abito e penetrasse in lei fino a scorgere i punti più intimi e nascosti, quella cosa non poté fare a meno di causarle un lungo e improvviso brivido lungo la schiena.

Wilma parlò quindi alla donna di colore, rivolgendosi a lei col nome di Karima, e spiegandole che per Alice era richiesto un cambio di look come già era ben noto alla proprietaria dell’attività. Detto questo Karima mosse la sua mano a prendere gentilmente ma con decisione quella di Alice prima di condurla ad una delle sedie da parrucchiere dove poco dopo giunse una giovane africana che ben poco sapeva della lingua di Alice ed infatti parlò esclusivamente con Karima rapidamente prima di mettersi a lavoro per lavare meticolosamente i capelli biondi naturali che adornavano la testa della neo-sottomessa ballerina.

Quest’ultima al tocco gentile e sapiente della giovane di colore chiuse gli occhi, e si lasciò cullare e trasportare da quel gioco delle dita nella sua chioma godendosi quella sensazione che sempre le procurava immediato sollievo e completo rilassamento in tutto il corpo, ma quella giovane donna sembrava essere totalmente diversa da tutte coloro che in un normale salone le avevo massaggiato i capelli in una situazione simile, quel tocco nuovo le procurò anche una sensazione diversa, nuova, di profondo apprezzamento che la fece arrendere totalmente a tutto ciò che sarebbe successivamente successo.

Dopo il sollievo del lavaggio il cambio look ebbe ufficialmente inizio e la giovane iniziò accuratamente a spalmare sui biondi capelli una tinta naturale dal colore nero corvo, corrispondente a quello di quasi tutte le ragazze e donne africane che Alice poté scorgere durante la sua permanenza nel quartiere e infine, atteso il completamento del cambio di colore, si passò all’acconciatura con treccine tipiche adornate da nastrini colorati sulle punte che pendevano libere nella parte posteriore.

L’acconciatura fu seguita passo per passo da Wilma che sorrise felice vedendo il cambio dell’immagine riflessa di Alice prima di richiamare di nuovo l’attenzione di Karima e dirle che era il momento del passo successivo.

La stessa giovane inserviente condusse, su ordine della padrona di colore, Alice in una delle stanze sul retro dove Karima lè intimo di spogliarsi completamente e distendersi sul lettino che ivi si trovava prima che la ragazza con tocco delicato e sapiente iniziasse a massaggiare l’intero candido corpo utilizzando oli profumati con essenze che Alice mai aveva avuto modo di trovarsi ad assaporare prima di allora e poi con quel tocco così delicato quest’ultima non poté fare a meno di chiudere nuovamente i suoi occhi e lasciarsi coccolare dalla sapienza di quelle mani fatate che le provocarono sensazioni tanto nuove quanto di insperato piacere che solo l’atto di mordersi il labbro inferiore e una grande forza di volontà impedirono ad Alice di gemere dal piacere, lei che mai prima si era sottoposta ad un massaggio prima di quell’occasione.

Al termine del massaggio il trattamento fu concluso con una depilazione genitale completa, che lasciò completamente glabra ed esposta l’intimità della candida donna, altra sensazione che mai prima di allora aveva provato non essendosi mai sottoposta ad un’epilazione completa.

La giornata continuò con una successiva visita ad uno studio di tatuaggi nel quartiere indiano, ma stavolta la scelta di Wilma ricadde su due cose che mai Alice si sarebbe aspettata, il nome di “Wilma” risiedeva ora con un inchiostro scuro ed un carattere arabeggiante nella parte ben visibile al di sopra del suo seno dal lato del cuore mentre il nome del fratello della padrona, “Ivan” venne impresso sull’addome centrato e poco più in alto dell’ombelico.

Al termine di tutto ciò ad Alice fu permesso di tornare a casa propria dove Wilma le riferì di dover restare per i successivi due giorni, senza permesso di poter uscire per alcun motivo o esigenza ma soprattutto, che le era proibito indossare abiti, intimo compreso, vivendo quindi nuda ed esposta agli occhi di tutti dato che la padrona aveva provveduto in loro assenza a far smontare totalmente le tende alle finestre e a far sigillare l’intero guardaroba della sua sottomessa.

Ultima notizia, che lasciò Alice se possibile ancora più sorpresa e sconcertata fu quella che di lì a poco il fratello di Wilma, Ivan, sarebbe andato a vivere in quell’appartamento, condividendolo con Alice e che lei avrebbe dovuto comportarsi come fosse lui il suo nuovo compagno e amante concedendogli tutto ciò che avrebbe richiesto.

Wilma andò via e neanche il tempo per Alice di mettere a posto i propri pensieri che il suono del campanello la fece sussultare e rabbrividire allo stesso tempo, in cuor suo già sapeva come infatti avvenne, che dietro l’uscio della porta vi era Ivan che la guardava dall’alto della possente figura con occhi così simili a quelli della sorella Wilma che la stessa Alice immediatamente se ne sentì soggiogata.

“Vieni con me, iniziamo con qualcosa di semplice…” le disse lui afferrandole la mano con la sua, enorme e dalla stretta decisa e perentoria mentre la guidava di fronte alla grande porta finestra che dava sulle finestre di tutto il vicinato, il punto in cui sarebbero stati più esposti in assoluto.

“E’ tempo di fare il tuo primo atto da donna di mia proprietà… mettiti in ginocchio e fai il tuo dovere!” disse guardandola fissa negli occhi mentre le mani forti e villose così come tutto il resto del suo corpo si muovevano verso il basso e raggiungevano la cintura, slacciandola e poco più tardi spingendo verso il basso in un colpo solo e fulmineo pantaloni e boxer dando luce ad un membro di dimensioni considerevoli e già mezzo eretto.

Alice guardò in alto sperando di vedere un segno di compassione negli occhi del suo padrone ma quando ciò non avvenne iniziò immediatamente a piegare le proprie gambe affusolate inginocchiandosi di fronte all’uomo, guardandolo con occhi sottomessi e infine spalancando le labbra affinché lui potesse poggiarvi la punta del suo membro che lei non tardò a iniziare a stimolare delicatamente e amorevolmente, almeno per quanto potesse vista la non attrazione per quell’essere villoso e dal carattere così differente dal suo vero marito e compagno.

Un flebile grugnito, quasi animalesco fuoriuscì dalla gola di Paolo che pose con decisione le sue mani sulle guance della donna e le guidò la testa così che potesse ingoiare il suo membro fin quasi alla metà, iniziando subito dopo a guidarne la corsa in avanti e indietro guardando fuori dalla porta finestra e scorgendo già qualcuno dei vicini che si stava godendo lo spettacolo di quel lento e profondo primo pompino da sottomessa di Alice.

Il ritmo della testa venne ben presto aumentato dalle mani sapienti di Ivan che spingeva la testa di lei sempre più a fondo verso il suo addome fino a quando solo la sacca dei suoi testicoli restò fuori ma ben presto venne ricoperta dalla mano della mugolante Alice che iniziava e gemere e godere di quella situazione così nuova e soprattutto del fatto che fossero alla vista di tutto il complesso di inquilini. La lingua di lei roteava voluttuosamente attorno al turgido membro, talvolta uscendo fuori dalle labbra così da leccare i testicoli mentre spingeva giù fino in gola la punta di quell’asta che iniziava a mostrare i segni del piacere sempre più intenso che stava montando e che era legittimato dai grugniti e gli ansimi sempre più rumorosi e profondi che preludevano ad un orgasmo animalesco.

Pochi secondi dopo Ivan spinse via la testa di Alice e afferrandole i capelli con una stretta perentoria la costrinse a guardare verso l’alto, bocca spalancata e lingua in fuori mentre segava il suo membro con grande velocità e vigore prima di venire copiosamente sul candido viso e i capelli nero pece di lei urlando e grugnendo fortissimo così che sicuramente qualcuno dagli appartamenti vicini potesse sentire e la conferma di tutto ciò Alice la ebbe guardando fuori dove quasi tutti i balconi erano pieni di persone che si erano goduti lo spettacolo di quell’orale animalesco.

“Fin da ora sei e sarai la mia donna affamata di sperma, fino a quando padrona Wilma non deciderà altrimenti.” disse Ivan poco dopo appena ripreso il normale ritmo del respiro affannoso post-orgasmo. Alice annuì, chiudendo la bocca e ingoiando la grande quantità di sperma che l’uomo le aveva donato; ormai era di sua proprietà, e fino a quando Wilma non avesse concesso a Paolo di tornare la povera sottomessa ancora non sapeva e non poteva lontanamente prevedere cosa le sarebbe stato richiesto di fare per soddisfare le voglie e le perversioni di Wilma e Ivan.

Spero che questo nuovo capitolo della storia vi appassioni così come è stato per i precedenti. Purtroppo motivi di forza maggiore mi hanno causato gravi problemi nella stesura e hanno quindi rallentato la pubblicazione dello stesso; spero che con i prossimi le cose procedano in maniera più spedita.

Intanto invito come sempre tutti voi lettori a commentare qui o a contattarmi in privato alla mail madip@hotmail.it per darmi vostri pareri e suggerimenti su cosa inserire e come portare avanti la “storia di Alice” o anche spunti per nuovi racconti di differente tipo. Sono apertissimo a tutti i consigli e/o le critiche ed ovviamente a tutti i confronti per imparare sempre di più sul mondo dell’erotismo.

A presto il vostro Madip.

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