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Ero lì, sdraiato sotto una macchina mentre la smontavo , ero solo in officina, ad un cero punto sentii un timone di tacchi, c’è nessuno?! Sentii fare da una voce femminella, sono qui, urlai, mentre mi sfilavo da sotto una macchina, quando mi rialzai vidi una bella morettina, la sguardi bene mentre mi rialzavo, buongiorno cosa posso fare per lei, le chiesi mentre mi pulivo le mani?!
La macchina da un rumore strano, sono qui per lavoro e non conosco nessuno, così ho visto l’insegna e mi sono fermata, mi rispose.
Mentre finivo di asciugarmi le mani la guardai meglio.. niente male.. scarpa col tacco, senza calze, un vestito nero aderente, e un balconcino interessante.. finalmente una bella cliente.
Ci guardo subito, gli dissi, e ci avviammo alla sua macchina parcheggiata nel piazzale.
Aprii il cofano, diedi un occhiata rapida, cercai di capire cos’era, le chiesi di mettere in moto, entrò, e si mise seduta dentro, e presumo senza pensarci, mise una gamba dentro ed una fuori, non potei fare a meno di non guardarle le gambe e di buttare un occhio li nel mezzo…
Alzai lo sguardo e la vidi sorridere, ho bisogno di tenerla qui per capire bene cosa ha. Se ha bisogno le posso lasciare una macchina sostitutiva.
Mi disse che ormai gli appuntamenti della giornata sarebbero saltati, e che quindi poteva aspettare.
Non avevo una sala di attesa o simili, e così le diedi almeno una sedia, in modo da farla stare comoda mentre lavoravo.
E avrei anche passato il pomeriggio in sua compagnia..
Misi la macchina sul ponte per esaminarla meglio, e lei si mostrò molto interessata a capire, in pratica mi fece un sacco di domande su questo o quel pezzo, tanto che mentre lavoravo lei stava stabilmente di fianco a me.
È difficile lavorare così, stando lì sotto con me, e con quella scollatura, ogni tanto l’occhio lo buttavo, gli spiegavo i vari pezzi del motore, mi stava talmente vicino, che ogni tanto con il gomito le davo le tette. Ovviamente, il danno era dietro l’angolo, nel mentre stavo smontando il pezzo, una schizzo d’olio parte, io vengo solo sfiorato, lei invece, centrata in pieno, uno schizzo nero in mezzo alle tette, se non era per il nero, sarebbe sembrata sborra…

La ragazza fece un passo indietro, ma ormai il danno era fatto..la vidi preoccupata, perché era davvero impresentabile così.
Io non sapevo che dire oltre a scusarmi, le dissi che poteva provare a lavarlo subito e metterlo ad asciugare al sole, magari in un paio d’ore era pronto.
E intanto come faccio? Mi disse.
Le proposi di mettere qualcosa che uso per il lavoro..meglio che niente..ed andai nel retro a cercare un cambio.
Non avevo molto..una salopette di jeans e una tuta da meccanico..fui malvagio, la tuta copriva troppo e così la rimisi nell’armadietto.
Ho questa de ti può andare, anche se ti sta grande meglio che niente no? Le dissi uscendo con la salopette in mano.
L’accompagniai nello spogliatoio ed attesi fuori, quando tornò mi venne un colpo e subito la mia erezione partì in quarta.
Anche se accorciata la salopet le copriva a stento i capezzoli ed era troppo larga per lei, quindi dava ampi scorci del suo corpo, si rimise anche i tacchi, era dannatamente sensuale, le presi il vestito ed inizia a pulirlo alla meglio, scusandomi ancora per l’accaduto, lei mi sorrise, e disse di non preoccuparmi troppo per info di era anche colpa sua che era stata lì.
Si chinò, per prendere il vestito, così io ebbi una chiara visione delle sue tette e potei buttare bene dentro l’occhio, o non aveva nulla nemmeno sotto, ora talmente piccolo perché io non vedevo nulla… Prese poi il vestito e lo stese, il gesto le fu fatale, alzando i bracci le sue tette finirono in bella mostra, rimasi incantato dalla scena, lei non disse nulla, mi sorrise solamente

Si sistemò il seno in modo che tornasse nella salopette, aggiungendo con le guance rosse che raramente indossa il reggiseno, ed oggi era meglio lo avesse messo.
Le dissi che non doveva preoccuparsi e che avrei cercato di non guardare, ma ero poco credibile e ci mettemmo a ridere entrambi.
Ritornammo alla sua auto, io al lavoro e lei di supporto, più morale che altro..ma era un bel lavorare.
L’officina è di famiglia, e spesso mio padre in pensione passa a darmi una mano, anche per passarsi il tempo.
E fu in quel momento che lo vidi entrare nel capannone e avanzare verso di noi.

Quando vidi arrivare mio padre sorrisi, mi guardò osservò la ragazza e ci chiese cosa fosse successo, quando lo spiegai, sorrise, e mi disse di stare più attento. Da vecchio volpone, si mise dietro la ragazza è continuo a spiegarle cosa era quel pezzo a cosa serviva, come funzionava, però nel farlo, spesso si appoggiava al suo culo, ed avevo come l’impressione che la ragazza si strusciasse un po a lui, sorridevo divertito, per mostrarle meglio una cosa le passò un braccio dietro, e tac, diede un colpo al gancio della salopet che si sgancio, ed il suo seno sinistro si parò allo nostri occhi, da vicino, sembrava proprio sodo, avevo una gran voglia di toccarlo… La mia erezione ora mal celata, si vedeva bene, anche perché a lavoro, non uso intimo..
Imbarazzata ma divertita, si riagganciò la salopette ma ormai la situazione era diventata amichevole e stuzzicante.
Diede del furbetto a mio padre ma ridendo, stava al gioco.
E a quel punto giocammo.
Io lavoravo, lui spiegava appiccicato a lei, lei ascoltava e ci stuzzicava.
Così le chiesi di tenermi le pinze in una posizione mentre svitavo altrove, non serviva ma lei non lo sapeva..aggiungendo di non muoversi pena il rischio di fare un grosso danno.

Diedi un primo strattone, sapevo che lei si sarebbe mossa è così fu, ferma, le disse mio padre. Lei sorrise e con un ci provo, tsi rimise in posizione, altra mia tirata, lei rimase ferma, ma le tette no, ed una uscì, ferma, si disse in coro io e mio padre, lei sorrise, altro strattone, ed adesso le tette saltarono fuori entrambe. Aspetta disse mio padre, mentre lei teneva il pezzo, come se nulla fosse mio padre le rimise apposto le tette dandole una sonora palpata, ti aiuto io a tenere fermo tutto, in altra mia spinta, ed “innavertitamente” mio padre con un movimento le sgancio entrambi i fermi della salopet

Lei fece una timida protesta, ma era tutto fatto in modo giocoso, e quindi ridevamo per la situazione che si era creata.
Tuttavia lei ora era con le mani nel motore, in topless, con mio padre dietro di lei.
Questa è le riparazione che sogni tutta la vita dissi, sei davvero bellissima.
Arrossì, ringraziandomi.
Mio padre intanto ebbe un impulso irrefrenabile, per le mise entrambe le mani sui seni strizzandoli..lei emise un gridolino e gli disse di fare il bravo e di non approfittare, così lui le tolse.
Guardai mio padre e gli feci l’occhiolino, abbassai la macchina ed aprii il cofano, lei si piegò in avanti, quelle tette davanti a gli occhi erano una calamita, lei non le ricoprì, mio padre si allontanò ed andò a chiudere le porte dell’officina. Meglio non correre rischi. Annuimmo entrambi.
Lo facevo apposta, nel fare le cose, facevo dondolare la macchina e quelle tette mi muovevano. Paola, questo era il suo nome, non aveva fatto i conti con una cosa, la salopet, che lei non aveva richiuso era da uomo, ad un certo punto spostandosi da un lato, inciampo perché la salopet le scese alle caviglie, mi slanciai in avanti per afferrarla, e questa volta, realmente involontariamente da dietro le afferrai le tette per non farla cadere a terra…

Erano sode, calde, i capezzoli duri fra le dita..li tirai facendola gemere.
Mollai la presa e mi ringraziò per il salvataggio, aggiungendo un tale padre tale figlio..
Era in perizoma, con la mia salopette alle caviglie..speravo la avrebbe tolta ma invece la sollevò e si rivestì.
Io e mio padre eravamo eccitati, forse anche lei, ma ce la stava facendo solo annusare per ora.
Mi stavo quasi spazientendo perché in quasi 2 ore ancora non ero riuscito a trovare il guasto. Non volevo passare da sciocco, così alzai di poco la macchina e sdraiandomi mi reinfilai sotto. Probabilmente non avere quelle tette sotto il naso fu di aiuto, capì cosa era, e chiesi a Paola se mi poteva passare la chiave con il manico rosso che era nell’ultimo cassetto del mio carrello degli attrezzi. Per prenderla si piegò a 90 gradi, e così da dove mi trovavo mi regalò nuovamente lo spettacolo delle sue tette….
Si avvicinò ma invece che passarmi la chiave, scivolo sotto anche lei, la sua inesperienza le fu nuovamente fatale….
Quando entrò e mi passò la chiave andò più o meno tutto bene, ma quando uscì, la salopette le si sgancio nuovamente e questa volta le cadde subito a terra, io ebbi la fortuna di uscire dopo di lei così ebbi la visione di quel bel culetto a pochi centimetri dalla mia faccia

Si mise a ridere stavolta, dicendo che non era giornata.
Mi farete lo sconto però..aggiunse..e sfilò i piedi dalla salopette.
Ora aveva solo il perizoma, un filo fra le natiche e un lembo di stoffa nero sul davanti..e le scarpe. Decise di restare così. Io ero troppo eccitato, mio padre pure..ci guardammo io e lui con un sorriso di chi la sa lunga.
Ora che avevo capito cosa sistemare dovevo tergiversare per il colpo di grazia, la volevo nud

Gli chiesi un altro attrezzo dalla stessa cassetta, lei si ripiego a 90 con le gambe dritte, lo spettacolo di lei così nuda fu micidiale…. Stavolta però invece che infilarsi sotto, si mise a pecorina sulla salopet che aveva lasciato in terra, e mi passò la chiave. Mio padre di più rapido della mia idea, controllo l’olio disse, ti mostro come fare le disse vieni, lei si alzò ed io con lei, ammirai il suo culo, praticamente nudo, mi mossi rapido senza farmi vedere. Presi al volo il taglierino sul carrello degli attrezzi, e mentre lei era intenta ad osservare quello che faceva mio padre le tagliai il perizoma e lo porsi a mio padre, per l’olio gli dissi.
Ora era finalmente nuda..la mia mossa la sorprese, ma forse se lo aspettava..ebbi la tentazione di annusare il suo intimo, ma non lo feci.
La guardai..completamente depilata, le sue labbra carnose, il suo culetto tondo..davvero un bel bocconcino.
Poi su quei tacchi era ancora più arrapante.
Mio padre prese l’astina e la pulì col suo perizoma, lei stava al gioco, e chiese se poteva provare non avendolo mai fatto.
Certo le rispondemmo.
Così si sporse con la testa sul motore per inserire l’astina..dandoci una visione completa della sua figa e della sua rosellina anale.

Mio padre le si mise dietro, si appoggiò completamente a lei, accompagnandone i movimenti là e forzandola appena nei movimenti la piego sul cofano, Ema, mi disse, controlla che sia tutto ben oliato e mi sorrise, lui tenendole una mano sulla schiena più per farle capire come doveva stare più che per tenerla bloccata, e si mise di fianco. Mi piazzai dietro di lei, lei mi guardò con sorriso che non sapevo ben decifrare. Un misto tra il divertito e la lussuria…

Presi la bottiglia del lubrificante e glielo versai sul sedere..tutto..prese a colare ovunque, era bellissima così lucida e unta.
Cercò di alzarsi protestando, ma la mano sulla schiena glielo impediva..le misi una mano sul culo e infilai il medio nel suo morbido ano..fino in fondo..era abituata la ragazza, era bello aperto.
La sentii gemere, e mi sentii autorizzato a inserire anche l’indice.
L’olio è a posto, dissi a mio padre.

Quasi protesto quando uscii dal suo morbido culetto.. Mio padre l’alzo di peso ed io lanciai sul cofano uno dei nostri teli con sopra la salopet di prima la mise a pancia in su le spalancò le gambe, la sua bella fighetta era già gonfia, lucida e ke labbra semi schiere… controlliamo l’acqua ora, disse mentre lasciò le caviglie. Lei per tutta risposta le apri ancora di più… Mi padre sorrise portò la sua faccia in mezzo alle sue gambe ed iniziò a leccare, penetrandola con due dita, Paola iniziò a genere dal piacere ed in poco tempo gli venne in faccia, per tutta risposta lui pulì tutto e mi fece, l’acqua va rabboccata bene…

Era strano farlo davanti a mio padre..ma la volevo.
Mi misi davanti a lei, mi slacciai i pantaloni e presi in mano il mio cazzo già duro..passavo la cappella sulle sue labbra, sul clitoride, era fradicia..poi la penetrai di colpo, urlò per le mie dimensioni sopra la media..e iniziai a scoparla forte, la sbattevo, mentre mio padre ci guardava e se lo toccava.
Lei si teneva le mani sulle tette e si strizzava i capezzoli..urlava ormai il suo piacere che risuonava nell’officina.

Sai, noi offriamo sempre il servizio completo hai nostri clienti le disse mio padre, ma lei non capì, troppo rapita dal godere.. Quando uscì da lei quasi protestò, ma la tirai subito a me, e come fui sdraiato lei si impalò, finalmente avevo quelle tette che avevo bramato tutto il tempo per me, le strizzai, le morsi le leccai, si chiami avido i capezzoli, li torsi un po… Quando mio padre le mise in faccia in suo cazzo poco più piccolo del mio, (da qualcuno dovevo aver preso no?!) si leccò le labbra, ed iniziò ad fargli un mega pompino

Era davvero una fantastica pompinara.
Leccava tutto, le palle, l’asta, poi se lo infilava fino in gola, col naso fra i peli di mio padre. Avevamo iniziato a insultarla..troia, puttana..e lei si dava da fare ancora di più.
Poi mio padre disse di far cambio e si sdraiò al mio posto, facendola impalare sul suo cazzo lucido di saliva.
Io andai alle sue spalle e la feci appoggiare a mio padre, appoggiando la cappella a quel suo bel culetto.
Adesso te lo apro bene bene questo culobella maiala. A queste mie parole si voltò verso di me con uno sguardo da porca, e senza dire nulla si allarga il culo come per invitarmi, a quel punto in un sol colpo entro tutto in lei… Lei emette un urlo misto tra piacere e dolore, l’afferro per le tette ed iniziò a sbatterla come una furia… Mi fermo ed esco , ora ti apro le sussurrò, esco dal suo culo e la penetro con due dita, riappoggio il mio cazzo sul suo ano… Ed iniziò a spingere..
La scopiamo a lungo, lei viene più volte..mio padre le sta martoriando le tette mentre io la sbatto e le do diversi schiaffi sul sedere.
Mio padre dice che sta per venire, lei dice di non venirle dentro che non prende la pillola..ce ne freghiamo, la inculo ancora più forte mentre sento mio padre grugnire, alzare il bacino e scaricarsi dentro di lei.
Il suo noooo riecheggia..ma è troppo tardi.
Io invece esco dal suo culo, rapido, mi sfilo di tasca il cell e mi immortalo il suo culo aperto, la tiro a me per la coda, si torce tutta, ha ancora il cazzo dj mio padre dentro, succhia troia le dico, si fionda sul mio cazzo, sei proprio un abile pompinara, chissà quanti ne hai spompinati in vita tua… Grugnisco e le vengo in gola, faccia e tette…. Lei viene ancora grazie alle abili mani di mio padre…. Ha quasi gli occhi chiusi dalla quantità di sborra che le ho riversato su… Dopo un bel po’, la prendo per mano e la conduco negli spogliatoi, fatti pure la doccia le dico, e mi appoggio alla porta

La guardo lavarsi, pulirsi dal mio seme che le colava ovunque..sciacquarsi la figa riempita da mio padre..sembra di guardare un film porno.
Si asciuga alla meglio con uno straccio che uso per le mani e ritorna in officina..sempre nuda..
Mio padre intanto ha sistemato il pezzo e la macchina è pronta..oggi offre la casa le dice..vorrei vedere risponde lei ridendo.
Il vestito fuori al sole dovrebbe essere asciutto, così apro la saracinesca..ma del vestito nessuna traccia, solo la sedia vuota dove lo aveva messo ad asciugare.
E ora? Devo tornare in hotel!! ci dice..sull’orlo del pianto.
Mi dispiace vederla così, dopo tutto me la sono spassata. Aspetta qua le dico, prendo una macchina e vado nel negozio di vestiti lì vicino, 15 minuti dopo torno con una camicetta bianca ed una mini. Mentre mi avvicino alla porta sento gemere, mi avvicino piano, apro poco la porta e spio, lei era piegata a 90 con mio padre che la stantuffava da dietro

Volevo incularla anche io, dice mio padre.
A questo punto appoggio i vestiti, mi spoglio e le vado davanti per godere della sua bocca, mi spompina mentre mio padre la scopa nel culo..
Essendo venuti da poco andiamo avanti per mezz’ora, lei è esausta e decidiamo di finire..la facciamo inginocchiare e le mettiamo i cazzi in faccia, e quasi insieme le sborriamo sul viso..la inondiamo..

Prendo un pennarello, e sull’ombelico mio padre le scrive il numero di cellulare… Se vuoi compagnia in albergo le dice, chiama pure…

Questa volta dopo la doccia la lasciamo vestire ed andare via, come lei esce mio padre va fuori, è torna con il vestito di lei in mano… Lo sapevo gli dissi! E scoppiamo entrambi a ridere

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