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Diva per un giorno

By 4 Aprile 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

“A che tipo di donna ti piacerebbe assomigliare?”

Mi aveva fatto questa domanda, che sarebbe stata probabilmente inconcepibile per un’altra persona, con una naturalezza disarmante. La bellezza del mio rapporto con Lorena era proprio questa: potevo dare liberamente voce ai miei pensieri più intimi senza aver paura di essere frainteso o giudicato, sentivo di poterle parlare veramente di tutto. In poche settimane la mia vita, per quel che riguardava il crossdressing e non solo, era cambiata in maniera netta: non ero più costretto a relegare il mio lato crossdresser al segreto del mio appartamento ma potevo indossare apertamente quegli indumenti tanto desiderati in compagnia di una donna.

Dentro di me ero sempre più sicuro che quello che provavo per lei fosse amore, ma ancora non avevo la risposta alla domanda che tanto mi angustiava: lei ricambiava i miei sentimenti?

“Mmm così su due piedi non ti so dire, ho così tante fantasie”, le rispondo mentre la mia mente è già partita sulle ali dell’immaginazione. “Sai”, continuo, “per me è sempre stato complicato riuscire ad indossare qualcosa che andasse oltre l’intimo”.

“Come mai?”, mi chiede incuriosita.

“Mi sono sempre sentito in difetto quando acquisto degli indumenti femminili”, le confesso. “Nei negozi, sotto lo sguardo dei commessi mi sento sempre colpevole e così mi blocco. Sugli store online va un po’ meglio, ma comunque non mi sono mai spinto oltre l’intimo prima di conoscerti”.

Mentre le parlo nei suoi occhi non leggo disgusto o biasimo, ma soltanto tenerezza; sembra sinceramente interessata al mio passato e, soprattutto, a questo particolare aspetto della mia vita.

“Hai mai confidato queste fantasie a qualcuno?”

“No mai a nessuno. Non credo che molti riuscirebbero a capirmi. Ti confesso che anche quando ne parlo con te provo una vergogna tremenda”

Mi sembra di leggere un velo di delusione sul suo viso, così mi affretto ad aggiungere

“Il problema non sei tu, semmai sono io. Tu sei fantastica!”

Un sorriso le si disegna sulle labbra ed il suo sguardo si addolcisce.

“Dai svelami una tua fantasia…”, mi dice ritrovando l’entusiasmo.

Ci penso un po’, mi sono perso innumerevoli volte ad immaginare cosa avrei potuto indossare, a dei costumi particolari che hanno sempre stuzzicato la mia fantasia di crossdresser, e così su due piedi non so cosa scegliere; alla fine opto per la prima idea che mi è venuta in mente.

“Beh, mi piacerebbe provare uno di quegli abiti lunghi che si indossano alle cerimonie o che sfoggiano le dive quando fanno la passerella sul red carpet”, le mie guance si infiammano in preda alla vergogna mentre pronuncio queste parole.

“Hey, hai capito! Vuole fare la star!”, mi dice prendendomi in giro.

Il discorso, poi, vira su altri argomenti mentre continuiamo a guardare la tv abbracciati sul divano.

Qualche giorno dopo, mentre stiamo chiacchierando al telefono del più e del meno, sento nella sua voce un po’ di trepidazione ed inizialmente non riesco a capirne il motivo.

“E se ti dicessi che posso realizzare una delle tue fantasie?”

Attimi di silenzio, quella frase sparata a brucia pelo mi lascia per qualche secondo spiazzato.

“Sei ancora lì?”, mi incalza

“Si, scusami, mi hai lasciato senza parole”, le rispondo dopo i momenti di incertezza. ” A quale fantasia ti riferisci?”

“Non volevi sfilare sul red carpet come una star?””

“Ma… ma come ci riusciresti?”, le domando con la curiosità che si impadronisce di me.

“Non ti preoccupare, vediamoci domani mattina alle 10. Dopo ti mando l’indirizzo su whasapp”, mi risponde abbastanza stringata.

“Lorena, io non so se ce la faccio”, le dico a malincuore, “Non voglio che qualcuna mi veda, non mi sento pronto…”

“Fidati di me”, mi rassicura.

Le sue parole mi rasserenano, istintivamente sento che posso affidarmi a lei e darle fiducia.

“Mi raccomando, voglio le gambe belle lisce, devi essere perfetta”, rincara la dose ridendo.

Il giorno dopo mi reco al luogo dell’appuntamento, divorato dalla curiosità; in periferia, poco lontano dal centro, mi trovo davanti ad una villetta un po’ anonima, che non avevo mai notato prima. Lei mi aspetta, raggiante e splendida come sempre, davanti al cancello.

“Eccoti qui!” mi accoglie calorosamente

“Ma dove siamo?”

“Beh vedi, il proprietario di questa villa è un mio e la affitta di tanto in tanto alle società cinematografiche per girare delle scene. Mi ha detto che questa settimana è libera, così gli ho chiesto se me la poteva prestare per un giorno…”

“Ok, ma ancora non capisco come realizzerai la mia fantasia”, le dico perplesso.

“Aspetta e vedrai…”

La seguo all’interno della residenza e gli interni non rispecchiano minimamente l’anonimato dell’aspetto esteriore; l’ingresso e le altre stanze sono sontuose, sembra di trovarsi in una villa d’altri tempi.

“Ah ecco dovrebbe essere questa”, mi dice introducendomi in una stanza.

Quando mi affaccio nella stanza resto di stucco; all’interno c’è un camerino come quello visto tante volte nei film, con un enorme postazione per il trucco fornita di un grosso specchio.

“Oggi sarai la mia diva, per te sarò truccatrice e costumista e sfilerai come una vera star. Spogliati, dai, che sono ansiosa di cominciare!”

Mi denudo completamente, mentre lei fruga in un cassetto dell’armadio, per prendre dell’intimo; quando ha terminato la sua ricerca si gira ed inizia a sogghignare non appena mi vede.

“Ma allora te le sei depilate davvero!”

Punto sul vivo, arrossisco alla sua osservazione, mentre lei se la ride di gusto.

“Per un’occasione speciale, ci vuole un intimo adatto”, mi dice porgendomi un paio di culotte di pizzo rosso con un reggiseno abbinato.

Le indosso lentamente e con cura, assaporando tutte le sensazioni di quello che per me oramai è un rito: mi spoglio dei miei abiti maschili per entrare in quelli del mio alter ego femminile, senza la paura di essere frainteso o giudicato male; scevro da tutti i vincoli imposti dalla società posso dar vita alla mia fantasia e tutto questo può avvenire soltanto grazie a lei. Mi ammiro allo specchio, con quel completino intimo mi sento davvero sexy con le culotte che mettono in risalto il sedere; anche il colore è quello che desideravo, per la lingerie è tra i miei colori preferiti e tra quelli che trovo più sensuali. Lorena mi aiuta ad indossare un paio di collant velati da 10 den, trasparenti, che avvolgono le mie gambe come una seconda pelle; adoro sentire il nylon ed il pizzo sull’epidermide, soprattutto nelle zone intime, credo che sia il momento della trasformazione che mi trasmette più emozioni e che trovo più erotico.

“Direi che adesso è il momento del vestito”

Mi aiuta ad indossare un bellissimo abito lungo di colore rosso, con lo spacco che lascia intravedere le gambe; il vestito, aderente sul busto e più largo sulla gonna, mi lascia le spalle scoperte e si adatta perfettamente al mio corpo. Tante volte ho osservato nelle vetrine questi abiti con finta noncuranza, sperando un giorno di avere l’occasione per indossarne uno, ed oggi finalmente è arrivata l’occasione tanto attesa.

“E’ bellissimo! Ma… ma dove lo hai preso?” riesco a balbettare mentre mi ammiro allo specchio da ogni angolazione.

“È un abito di scena che il mio amico mi ha messo gentilmente a disposizione, per oggi abbiamo tutto il guardaroba a disposizione, ma ho pensato che questo fosse quello che ti stava meglio. E poi… con questo alla fine sembrerai davvero una diva”, mi dice sorridendo.

“Ora indossa queste”, continua porgendomi un paio di scarpe con un tacco a spillo vertiginoso in tinta con il vestito.

“Ma sono altissime!”

“Mettile e fammi vedere come sfili”, ribatte, “voglio che sia tutto perfetto”

Inizio a camminare discretamente sui tacchi, considerando che non ne ho mai portati di così alti, ma lei non mi sembra soddisfatta.

“Muovi un po’ quel culetto che è spettacolare!”, mi dice dandomi uno schiaffetto sul sedere.

Sfilo, cercando di seguire i suoi suggerimenti, buttando spesso l’occhio allo specchio per guardare la mia figura in quella nuova mise; ad ogni vestito che indosso, ad ogni consiglio che mi da, la mia immagine si allontana sempre più dal mio solito essere e si avvicina a piccoli passi alla realizzazione della mia fantasia.

“Ora basta sculettare, vieni al trucco bambolina!”

Quasi a malincuore mi siedo davanti allo specchio e lascio che lei applichi la sua magia sul mio volto; questa volta passiamo molto più tempo al trucco rispetto alle altre occasioni, ma sul suo volto non vedo mai nessun segno di noia o di disappunto, soltanto concentrazione. Il risultato alla fine è strabiliante, nello specchio vedo una figura armoniosa, con un trucco leggero e mai volgare; completa il tutto con un paio di orecchini con la clip, una collana d’oro bianco con un piccolo rubino ed una parrucca bionda, con i capelli che mi ricadono ondulanti sulle spalle.

“Woow!” esclamo incredulo.

La trasformazione è completa, sono sempre io la persona riflessa nello specchio, seppur così diversa, e per qualche ora posso realizzare la mia fantasia in piena libertà; libero da paure e giudizi, libero dai condizionamenti della società voglio assaporare ogni attimo senza lasciarmi sfuggire niente. Ad interrompere il mio stupore per la trasformazione interviene Lorena, che mi riscuote per permettermi di continuare a vivere quello che lei ha preparato per me.

“Non crederai che sia finita qui!”, mi dice trascinandomi via dallo specchio.

Mi guida attraverso i corridoi della villa con passo spedito ed io, con i tacchi ai piedi, faccio fatica a starle dietro; dopo qualche minuto sbuchiamo in un piccolo cortile sul retro e la vista mi lascia a bocca aperta per lo stupore. Davanti a noi c’è una pedana con un tappeto rosso, circondata dai riflettori; puntate sulla passerella una telecamera ed una macchina fotografica riprendono il tutto, mentre due palme rigogliose incorniciano lo scenario.

“Sognavi il red carpet ed oggi lo avrai!” afferma interrompendo il flusso dei miei pensieri. ” Dai, voglio vederti sfilare, oggi sarò la tua fotografa!”

Non me lo faccio ripetere due volte ed inizio a sfilare sulla pedana atteggiandomi come le dive viste in tv e fermandomi di tanto in tanto per farmi fotografare da Lorena, che non perde occasioni per riprendermi da ogni angolazione; spesso lei interrompe gli scatti per suggerirmi delle nuove pose o per prendermi un po’ in giro, strappandomi più di un sorriso. Non mi rendo conto del tempo che vola mentre sfilo sul tappeto rosso, mi sembra tanto bello quanto irreale; ci fermiamo soltanto quando il sole invernale comincia a calare e rientriamo in casa, ebbre di gioia.

“E’ stato bellissimo”, le dico rientrando. “Grazie”

Lei in risposta mi mostra tutte le foto che ha scattato e si sofferma su ognuna per commentarla.

“Sai”, si ferma per un istante cambiando completamente discorso, “in realtà volevo approfittare di questa giornata per realizzare anche una mia fantasia…”

“Se posso farlo, mi sembra il minimo”, le rispondo pieno di entusiasmo.

“Vieni con me!”

Mi trascina di nuovo attraverso la villa, fino ad arrivare ad una stanza del piano superiore. Al suo interno è presente un cavalletto con una videocamera, collegata ad uno schermo che mostra le immagini filmate; al centro della stanza c’è un letto matrimoniale su cui sono puntati due riflettori.

“Per una volta mi piacerebbe farlo davanti alle telecamere”, mi dice abbassando per un attimo lo sguardo, come presa dalla vergogna.

“Per te questo ed altro”, mi affretto a risponderle.

L’idea di essere ripreso da una telecamera non mi fa impazzire, in qualche modo mi sento inibito, ma sento che per lei farei di tutto. Mi prende per la mano e mi porta davanti alla telecamera, lentamente inizia a spogliarmi togliendomi la collana e gli orecchini; con cura mi abbassa la lampo del vestito, facendolo poi scivolare ai miei piedi. Quindi si spoglia anche lei, restando soltanto con un perizoma nero e viola ed il reggiseno abbinato.

“Guarda come siamo belle”, mi dice con voce sensuale guardando la nostra immagine nel monitor.

“Si sei davvero magnifica”

“Siamo magnifiche bambolina” mi corregge e con una leggera spinta mi manda dritta sul letto. “Aspettami qui…”

Quando ritorna ha sostituito il perizoma con uno strap on, facendomi capire quale sarà il mio ruolo nel film che ci apprestiamo a girare; non è il solito strap on, questo non ha l’imbracatura e sembra più grande di quello che usiamo di solito, sia come spessore che come lunghezza. Come una pantera a caccia si muove felina a quattro zampe sul letto e si posiziona affianco a me; mi abbraccia ed inizia a baciarmi lentamente sul collo, mentre io con le mani sul suo culo la stringo a me. Sono un po’ bloccato, la telecamera mi inibisce un po’ e così mi irrigidisco; i suoi baci, però, impiegano poco a sciogliere la mia ritrosia, facendomi dimenticare per un po’ della telecamera. Ci baciamo con passione, le lingue guizzano ardimentose nelle nostre bocche, mentre le sue mani si infilano all’interno dei collant e raggiungono il mio sedere; le mutandine faticano a contenere la mia erezione, mentre io divido le mie attenzioni tra l’orecchio, che mi fermo a mordicchiare, ed il suo collo. Mi ferma, prendendomi il mento con un mano, e mi guarda con aria di sfida; con decisione mi sfila prima le scarpe, poi i collant, quasi strappandomeli di dosso, ed infine le mutandine, lasciando svettare il mio cazzo turgido e bagnato.

“Ti voglio a quattro zampe Sissy”, mi ordina perentoria.

Adesso è lei che comanda, io sono la sua bambolina sottomessa e mi piego al suo volere; sento la sua lingua frugare vogliosa nel mio buchetto, mentre le sue unghie premono sui miei glutei. La sua lingua è presto sostituita dalle dita che percorrono il buchetto per lubrificarlo per bene con il gel; lei si diverte a stuzzicare l’ano, facendo crescere il mio desiderio, e dopo poco il primo dito si fa strada dentro di me. Non resisto molto prima di lanciare i primi mugolii di piacere e per lei quello è il segnale per infilare anche il secondo dito; queste sue attenzioni sono solo l’antipasto per il piatto forte, che sventola minaccioso tra le sue gambe pronto per entrare in gioco. Quando le sue dita abbandonano il mio culo, mi preparo mentalmente per ricevere quel grosso calibro; sento la punta dello strap on insistere lentamente ma decisa per entrare, ma lei non affonda il colpo, anzi mi da uno schiaffo sul culo.

“Lo vuoi?”

Io non rispondo, intimidito dalla videocamera, e lei mi assesta un altro sonoro ceffone sul culo.

“Voglio sentirtelo dire!” mi ordina, accompagnando il comando con un altro schiaffo.

“Si” le rispondo con un filo di voce.

“Non ho sentito!” un nuovo colpo percuote sonoramente il mio sedere.

“Si, lo voglio!” le rispondo quasi gridando.

L’ingresso è lento e costante, mi sento aprire in due, ma lei continua imperterrita fino a quando non ha infilato tutta l’asta dentro di me, infilzandomi come la sua vittima sacrificale. Accovacciata dietro di me, inizia a scoparmi decisa, continuando a sculacciarmi, allo stesso modo di una fantina che frusta la sua puledra durante una corsa; ad ogni suo colpo il mio cazzo duro sbatte avanti e indietro come un pendolo che scandisce il ritmo della cavalcata. Quando il dolore per l’ingresso si affievolisce ed inizio finalmente a godere, lei mi strappa la parrucca e la butta sul pavimento; mi mette una mano sulla spalla, tirandomi a sè e costringendomi ad inarcare la schiena, mentre aumenta sempre più il ritmo.

“Ti piace farti scopare?” mi chiede, ben sapendo quale sarà la mia risposta.

“Si, ti prego non ti fermare!”

Indemoniata continua a montarmi ad un ritmo sempre più forsennato, mentre io mi tengo al letto con le mani per resistere ai suoi affondi.

“Girati Sissy!”, mi ordina dandomi un attimo di respiro.

Mi stendo immediatamente sulla schiena, immensamente vogliosa di essere ancora sua, ed alzo le gambe per darle il via libera; non credo che con un’altra persona avrei provato queste esperienze, ma con lei sento che posso fare di tutto. Lorena non si fa attendere ed infila tutto lo strap on nel mio culetto con un colpo secco, facendomi mancare il fiato per un istante; riparte con un ritmo più lento, affondando comunque tutta l’asta dentro di me ad ogni colpo, ma stavolta sono io a non darle tregua e la incito a fare di più.

“Lorena, ti prego, sfondami, fammi urlare”, le dico in preda alla lussuria più sfrenata.

Le mie parole le servono da sprone perchè mi scopa ancora più forte e con più passione, mentre io sento il cazzo esplodermi ed, al culmine dell’eccitazione, inizio a masturbarmi. In pochi tocchi raggiungo l’orgasmo, spruzzando il frutto del piacere su tutto il mio corpo, mentre lei continua senza sosta a fare di me la sua bambolina sottomessa.

“Oddio, oddio” la sento urlare mentre continua letteralmente ad aprirmi ed aumenta sempre più il ritmo fino a raggiungere l’amplesso. Quando raggiunge l’orgasmo, pochi minuti dopo, per un attimo si accascia su di me e mi abbraccia, e poi estrae lo strap on dal mio culo ancora pulsante di piacere; raccoglie delle gocce del mio piacere con un dito e me lo porta alla bocca.

“Succhialo, voglio che lo succhi!”

Sono combattuta, ma alla fine le mie labbra si dischiudono ed accettano il suo dito, in segno di estrema sottomissione; lo succhio più e più volte mentre lei mi osserva evidentemente soddisfatta.

“Brava bambolina mia, per oggi sei la mia pornostar…”

Qualche minuto dopo siamo entrambi a letto, stesi in silenzio, per riprenderci dalla cavalcata che ci ha sfinito.

“Ti Amo” mi dice squarciando il silenzio e guardandomi negli occhi

Sono le parole che aspettavo di sentirle dire, vorrei risponderle che la amo anche io, che non mi sentivo così da tanto, forse da sempre ma non ho il tempo di farlo perchè prosegue.

“Con te mi sento libera, posso far emergere il mio lato più pazzo senza avere paura di parlare. Posso dirti quello che sento, ho la sensazione che mi ascolterai sempre e che proverai sempre a capirmi”

“Ti amo anche io Lorena, hai visto la mia parte più nascosta e non sei scappata, ma mi hai preso per mano e mi stai accompagnando. Sei arrivata quando meno me l’aspettavo, con te mi sento meno in colpa, meno strano, forse sei la tessera mancante al mio puzzle, quel pezzo che messo insieme agli altri da senso anche a tutto il resto…”

I nostri corpi si fondono in un bacio lungo e appassionato, che spazza via quell’ultimo velo che c’è tra di noi; è un bacio carico di significato, da oggi non siamo più due astri che vagano solitari alla deriva per il cosmo, ma un unico corpo celeste che ha trovato finalmente la sua orbita.

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