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I racconti di Giò – 3. Gioco a tre

By 30 Maggio 2020No Comments

Finalmente è sabato sera e, come tutti i week end, ho in programma di uscire a divertirmi. Oggi non esco con Riccardo, non l’ho sentito e mi va bene così, non devo neanche lavorare in discoteca così sono libera di fare ciò che più mi piace.

Il programma è di trovarmi al pub con Martina e poi vediamo che cosa ci va di fare. Lei ha vent’anni, un paio più di me, studia all’università e nei fine settimana spesso lavoriamo come ragazze immagine. Stasera siamo libere entrambe, una cosa che capita molto raramente, e ne abbiamo approfittato perché ci troviamo molto bene assieme.

Adesso è ora che vada a farmi la doccia, apro l’acqua e mi spoglio. In breve tempo il bagno diventa quasi una sauna ed io mi infilo sotto l’acqua bollente.

Inizio a lavarmi i capelli, sono proprio fiera dei miei capelli lunghi, poi mi lavo il corpo e sentire le mani sulla pelle mi fa già venire voglia.

“Giò ma quando è che non hai voglia di sesso?” Penso tra me con un sorriso. In effetti mi sento spesso vogliosa e se fosse per me scoperei tutti i week end o anche più spesso.

Finisco di fare la doccia ed esco. Mi avvolgo in un asciugamano che mi copre dal seno alle natiche, mi asciugo i capelli col phon e poi vado in camera a vestirmi.

Per prima cosa decido l’intimo, ho una passione per la biancheria sexy, passo in rassegna una serie di completini e poi decido per uno nero in pizzo. Lo indosso e mi guardo allo specchio. Ho già un bel culo sodo ma questo perizoma lo valorizza ancora di più ed il reggiseno sembra fatto per la mia seconda piena.

Non posso negarlo, ho proprio un bel corpo magro e tonico, frutto di anni ed anni di ballo ed esercizio fisico.

Apro l’armadio e passo in rassegna i vestiti, ne vedo subito uno che in queste calde sere di fine primavera è l’ideale, molto corto ed abbastanza leggero. Lo indosso, mi controllo nuovamente e sono perfetta.

Ora il trucco. Decido per qualcosa di leggero: matita nera, un accenno di mascara, un po’ di fard ed una passata di lucida labbra.

Sandali neri con un po’ di tacco e borsetta coordinata. Mi do un’ultima occhiata allo specchio e sono pronta per uscire.

Da qualche mese ho preso finalmente la patente così posso spostarmi con la macchina, prendo le chiavi, saluto i miei che mi raccomandano di non fare troppo tardi ed io acconsento come al solito ma sanno già che faccio come voglio, poi esco.

In pochi minuti arrivo al pub, Martina è già arrivata ed è seduta su uno dei tavolini fuori che mi aspetta. Parcheggio l’auto e vado subito da lei che mi sorride salutandomi poi con un paio di baci sulle guance.

Ci accomodiamo al tavolino e, accendendoci una sigaretta, iniziamo a chiacchierare. Dopo poco arriva Daniela, la cameriera per prendere le nostre ordinazioni. Come al solito prendiamo gin-lemon che da qualche tempo è diventato il mio drink preferito, lei ci fa un cenno con la testa, sorride e si allontana così noi riprendiamo i nostri discorsi.

Martina è proprio una bella ragazza, alta più o meno come me, capelli lunghi castani, occhi castani, carnagione un po’ più chiara della mia, magra e tonica quanto me. Questa sera indossa un vestitino bianco con spalline e sandali con tacco. Devo dire che sta proprio bene e assieme facciamo una gran bella coppia di fighe.

Daniela arriva dopo pochi minuti con i nostri bicchieri, la paghiamo e continuiamo a chiacchierare. Io le racconto la mia settimana lavorativa e lei mi racconta quanto deve studiare all’università. Sinceramente non la invidio per nulla, lo studio non è mai stato la mia passione, preferisco lavorare ed essere il più indipendente possibile.

DIIN! DIIN!

Suona il cellulare di Martina che lo prende dalla borsetta e controlla la notifica mentre io sorseggio ancora un po’ del mio drink.

«Scusa Giò, mi ha scritto un mio amico, un attimo che gli rispondo.»

«Fai pure, non ti preoccupare.»

Compone velocemente il messaggio e riprendiamo a chiacchierare.

Dopo pochi minuti gliene arriva un’altro. Martina lo legge e poi mi chiede: «Stasera avevi intenzione di andare in qualche posto?»

«No, se hai in mente qualcosa dimmi pure.»

«Perché questo mio amico mi ha chiesto se vado a trovarlo a casa sua che beviamo qualcosa assieme. Ti va di venire con me?»

«Sì certo! Se c’è da far festa non mi tiro mai indietro!»

«Perfetto! Allora adesso gli dico di sì e che sono con un’amica.»

Compone il messaggio ed invia.

Con un sorso finiamo i nostri bicchieri ormai già quasi vuoti, ci alziamo e decidiamo di andare con la mia macchina, ho voglia di guidare un po’.

Martina è molto precisa nel darmi le indicazioni per arrivare dal suo amico, intuisco che non sia la prima volta che va da lui, ed in una decina di minuti siamo arrivate. Parcheggio la macchina davanti al condominio, scendiamo e lei citofona al campanello.

«Chi è?» Chiede una voce maschile.

«Siamo Martina e Giò.»

«Vi apro subito!»

Un attimo dopo scatta la serratura del cancelletto, lo apriamo e percorriamo un corto vialetto. Saliamo i tre gradini che conducono al portone d’ingresso ed entriamo nel condominio. Io seguo Martina che sale una rampa di scale e poi svolta a sinistra. Un attimo dopo si apre una porta da cui spunta un ragazzo poco più grande di noi che ci fa entrare. Per prima saluta Martina con due baci sulle guance, poi allunga la mano e si presenta.

«Piacere, Daniele!»

«Piacere mio, Giò!» Mi presento ricambiando la stretta e poi ci scambiamo un paio di baci sulle guance.

L’appartamento sembra il classico bilocale: ingresso-soggiorno con angolo cottura, una portafinestra che dà sul terrazzino ed una porta che separa la zona giorno dalla zona notte dove probabilmente vi sono bagno e camera da letto.

Nel soggiorno sono presenti un piccolo divano due posti, un mobile con TV, ed un tavolo con quattro sedie davanti alla piccola parete attrezzata a cucina.

Rimango un po’ delusa, lo immaginavo più grande sinceramente.

Daniele ci fa accomodare e ci chiede se va bene gin-lemon.

Accettiamo molto volentieri, si vede che conosce i gusti di Martina ed ora anche i miei. Ci sediamo sulle sedie ed io lo osservo meglio.

Daniele è un ragazzo alto e magro, biondo, capelli corti ed occhi azzurri. Indossa jeans blu e t-shirt bianca. Sarebbe anche carino ma le ciabatte che porta ai piedi stonano proprio.

“Sapevi che due belle ragazze venivano a trovarti, potevi anche metterti le scarpe!” Penso tra me mentre lui posa sul tavolo tre bicchieri, una ciotola piena di cubetti di ghiaccio, una bottiglia di gin ed una di Lemonsoda fresca appena presa dal frigo. Ci prepara i drink e facciamo subito un brindisi.

Chiacchierando e ridendo finiamo rapidamente la bottiglia di Lemonsoda e lui propone: «Ragazze se volete ho una bottiglia di rum, della Coca-cola e con il succo di limone possiamo fare dei Cuba Libre…»

Io e Martina ci guardiamo un attimo e poi rispondiamo: «Sì, certo!»

Lui sorride, prende l’occorrente e ricominciamo a bere.

Gli effetti dell’alcool si fanno ben presto sentire e, sia io che la mia amica, iniziamo ad essere brille.

Ad un certo punto Daniele ci chiede: «Vi va uno spinello?»

«Anche più di uno!» Rispondiamo quasi in coro io e Martina come se ci fossimo accordate in anticipo. Ci guardiamo e ridiamo di gusto, c’è intesa tra me e lei questa sera e la cosa non mi dispiace per nulla.

Al primo spinello ne segue un secondo e poi un terzo. Nel frattempo finiamo anche la bottiglia di Coca-cola e Daniele inizia a preparare dei mojito. Trita un bel po’ di ghiaccio, prende rum, succo di limone, acqua gassata, delle foglie di menta da una piantina sul balcone, non avendo quello di canna usa dello zucchero bianco ed i drink sono pronti.

Al secondo giro di mojito, anche grazie a tutto quello che abbiamo bevuto e fumato prima, siamo tutti e tre completamente fatti.

Senza dire una parola Daniele si alza dalla sedia e si sfila la t-shirt. Ci guarda un attimo poi si abbassa jeans e boxer liberando un uccello già decisamente duro e si siede sul divano completamente nudo.

Io e Martina ci guardiamo stupefatte ma dopo un attimo ci facciamo un cenno d’intesa della serie “ora lo facciamo morire” e ci alziamo dalle sedie spostandoci in modo che lui ci possa vedere bene.

Stiamo una di fronte all’altra ed iniziamo a baciarci con passione. Le nostre lingue si cercano vogliose, si intrecciano tra loro in una danza ad alto contenuto erotico, ci mordicchiamo le labbra l’un l’altra mentre le nostre mani si muovono sui nostri corpi sinuosi.

Martina è la prima a prendere l’iniziativa.

Lentamente mi accarezza le cosce, afferra il bordo inferiore del vestito e lo solleva mettendo a nudo il mio sedere scolpito, lo fa salire scoprendo sempre più il mio corpo abbronzato, lo sfila da sopra la testa, lo lascia cadere sul pavimento e mi bacia nuovamente.

Poi è il mio turno di spogliarla.

Sollevo il vestito lentamente scoprendo il suo culo perfetto, salgo oltre i fianchi, lei solleva le braccia e dopo un attimo anche il suo vestito finisce sul pavimento accanto al mio.

Ci baciamo intensamente e ci accarezziamo sempre più vogliose.

Le sue mani afferrano il gancetto del mio reggiseno ed in un attimo me lo sfila liberando le mie tette sode che subito inizia ad accarezzare e stringere piano.

«Ti piace così?» Chiede a Daniele.

«Sì…» Risponde lui ansimante.

Mi strizza un po’ le tette.

«Ti eccita?»

«Sì…»

«Quanto ti eccita?» Gli chiede ancora.

«Molto…»

Io e lei ci guardiamo, ci sorridiamo appena, le do un altro bacio e poi sono io a slacciarle il reggiseno e liberare la sua terza piena.

Ora ci stiamo toccando le tette l’un l’altra continuando a baciarci con passione facendo fremere Daniele sul divano che inizia a massaggiarsi l’uccello. Ora lo osservo con più attenzione, le dimensioni sono nella norma ma è tutto bello depilato come piace a me.

Io e Martina ci stacchiamo. Con addosso solo i tacchi ed i perizomi, ci avviciniamo a lui come due gatte in calore e saliamo sul divano mettendoci in ginocchio ai lati di Daniele. Una da una parte e una dall’altra iniziamo a baciarlo, la prima è lei che gli infila la lingua in bocca mentre io gli bacio il collo e gli accarezzo il torace con una mano. Poi ci diamo il cambio e sono io a giocare con la lingua di Daniele che mi esplora tra le labbra, lei gli lecca il collo ed accarezza il torace.

Continuiamo un po’ alternandoci tra bocca, collo e torace mentre le sue mani ci accarezzano la schiena per poi arrivare rapidamente alle nostre fiche già bagnate che inizia a stimolare da sopra il tessuto dei perizomi.

Anche le nostre mani iniziano a scendere ma più lentamente di come lui ha fatto con noi, scendiamo sul ventre, lo accarezziamo, poi l’inguine e finalmente arriviamo al suo uccello duro come il marmo che iniziamo a stimolare a turno stringendolo in mano, menandolo ed accarezzandogli le palle lisce.

Lui continua a toccarci da sopra i perizomi e noi continuiamo a torturarlo con le mani sul suo uccello e le bocche sul suo corpo. Un momento è Martina a stringergli l’asta e muoversi lentamente su e e giù mentre io gli accarezzo le palle. Poi ci scambiamo, La nostra intesa è perfetta, ed ora è il mio turno di menarlo ed il suo di massaggiarlo sotto. Più volte, sempre senza parlare, ci diamo il cambio facendolo ansimare sempre più forte. Lui non ce la fa più e cede, infila le dita sotto i perizomi e finalmente inizia a stimolarci direttamente le fiche vogliose.

Ma noi vogliamo farci ancora desiderare. Dopo poco ci alziamo entrambe dal divano e ci mettiamo in piedi davanti a lui. Lentamente ci sfiliamo i perizomi e restiamo così completamente nude con solo i tacchi addosso.

«Giratevi… voglio vedere i vostri culi…» Ci dice lui e noi eseguiamo.

Come gatte in calore prima ci giriamo di spalle poi ci pieghiamo in avanti così che si possa gustare per bene lo spettacolo dei nostri sederi sodi e dei buchi vogliosi. Muovendo lentamente i fianchi gli facciamo dondolare i nostri culi davanti al viso, lui si alza, viene dietro di noi ed inizia a massaggiarci le chiappe, poi le sue dita si infilano tre le natiche e giù fino alla fica.

«Ti piace Giò?» Mi chiede.

«Mmmhhhh… sì…» Rispondo io eccitata a mille.

Continua massaggiarmi le grandi labbra e poi si rivolge a Martina.

«E a te piace?»

«Sì… molto…» Risponde lei ansimando.

Ci tocca in questo modo diverse volte, sento le sue dita scorrere tra le piccole labbra ed i miei gemiti si mescolano ai fremiti della mia amica fino a quando lui si stacca da noi per tornare a sedersi sul divano.

Ci giriamo e ci avviciniamo inginocchiandoci davanti al suo cazzo duro. Daniele ci prende la testa con le mani e ci avvicina l’una all’altra così che possiamo baciarci. Noi tiriamo fuori le lingue che iniziano a danzare fuori dalle nostre bocche attorcigliandosi tra loro senza che le nostre labbra si incontrino.

La nostra voglia di cazzo però ora è davvero tanta, senza smettere di baciarci, con le nostre mani cerchiamo il suo cazzo, io gli afferro forte l’asta pulsante ed inizio a segarlo mentre Martina gli massaggia le palle depilate.

Ci stacchiamo ed inizio a leccargli la cappella con movimenti circolari della lingua, ha davvero un buon sapore e me la gusto per bene. La mia amica infila la testa tra le sue cosce e si dedica alle sue palle lisce mentre lui allarga le gambe in modo da facilitarle il lavoro.

Martina inizia a salire lungo l’asta fino ad arrivare alla cappella dove le nostre lingue si incontrano nuovamente danzando tra loro mentre lecchiamo Daniele più e più volte facendo ansimare forte.

Ora è la mia amica che glielo prende in bocca ed io scendo lungo l’asta dura come il marmo. Lei inizia a spompinarlo con foga su e giù. Io lecco, succhio e massaggio le sue palle dandomi sapientemente da fare con labbra, lingua e mani.

Lo sento gemere in preda alle nostre cure, sento Martina ansimare mentre succhia forte e poi ci diamo il cambio. Lei scende ed io salgo fino a prenderlo in bocca spompinandolo subito per bene. Lo sento pulsare tra le labbra che stringo attorno alla sua asta dura, succhio incavando le guance senza mai smettere di massaggiarlo con la lingua mentre vado su e giù gustandomi ogni venuzza del suo cazzo che mi scorre nella bocca.

Andiamo avanti a lungo, ci diamo più volte il cambio tra le sue palle ed il suo cazzo duro. Lo insaliviamo tutto per bene e le volte che arriviamo a sfiorarci l’un l’altra ci scambiamo qualche colpo di lingua.

Daniele ci fa poi staccare e si mette in piedi. Mi fa alzare a mia volta e mi guida indietro contro il divano così che la mia schiena sia distesa sulla seduta e la mia testa appena poggiata allo schienale. Sale sopra anche lui mettendosi di fianco a me, si inginocchia e mi afferra la testa con le mani, me lo sbatte in bocca ed inizia a scoparmi violentemente spingendo la cappella sempre più a fondo.

Mi aggrappo alle sue cosce mentre lo sento arrivarmi in gola, gli occhi mi si riempiono di lacrime, il mio corpo si contrae a causa dei conati che mi provoca ma lui, incurante o forse ancora più eccitato, continua a scoparmi con forza.

Sento Martina che mi allarga le gambe e si infila tra le mie cosce. Le sue dita mi massaggiano la fica e stimolano il clitoride più volte. Ora sento la sua lingua che inizia a leccarmi su e giù, mentre due dita scivolano dentro di me ed iniziano a scoparmi avanti e indietro.

Io ansimo sonoramente con la bocca piena del cazzo duro di Daniele che mi scopa con foga in gola e non accenna minimamente a rallentare.

Sono letteralmente in balia del loro trattamento per diversi minuti in cui mi fanno fremere e gemere sonoramente.

Martina poi estrae le dita dalla mia fica ed anche Daniele si ferma ed esce. Lei gli si avvicina e gli porge le dita sporche dei miei umori che lui subito a lecca e succhia gustandosi il mio sapore.

Mi fanno alzare ed in un attimo è la mia amica ad essere posizionata come lo ero io pochi attimi fa. Lui le sale sopra e senza tanti complimenti inizia a scoparla in bocca con violenza facendola ansimare sempre più forte.

Martina allarga le gambe, la sua fica liscia e lucida si apre davanti a me in un invito a dedicarmi a lei come lei ha fatto con me.

Non ho mai leccato una fica prima d’ora, non sono mai stata attratta dalle donne e, nonostante ci siamo baciate ed abbiamo giocato assieme, ora che è il mio turno di farlo mi sento completamente bloccata.

Ma siamo in ballo e non voglio tirarmi indietro così decido di buttarmi lo stesso e mi inginocchio tra le sue cosce.

Sento l’odore della sua eccitazione, inizio a toccarla delicatamente con le dita, le torturo piano il clitoride e lei muove il bacino in un invito a darle di più.

Ancora titubante, mi avvicino a lei con le labbra ed inizio a leccargliela su e giù, prima lentamente, poi con sempre più passione. Il sapore della sua fica non mi piace ma non posso tirarmi indietro. Senza smettere di aprirla con la lingua entro con due dita che inizio a muovere avanti e indietro facendola ansimare sempre più forte sul cazzo di Daniele che la scopa in bocca senza tanti complimenti.

Continuo a dedicarmi a lei per un tempo che mi sembra infinito poi estraggo le dita, mi alzo, le porgo a Daniele infilandogliele tra le labbra. Lui lecca e succhia subito gustandosi il sapore della mia amica che ha ancora il suo cazzo in bocca.

Una volta ripulite per bene tolgo le mie dita dalle sue labbra, lui estrae il cazzo dalla bocca di Martina e scende dal divano. Mi fa girare e sedere di fianco a lei così ora siamo entrambe a gambe aperte e fiche spalancate.

La prima a ricevere il suo uccello sono io. Con violenza me lo sbatte dentro fino alle palle che mi sbattono sul culo strappandomi un sonoro gemito, mi fotte subito con foga facendomi ansimare sempre più forte.

Mi giro verso la mia amica ed iniziamo a baciarci con la lingua mentre ansimo e fremo sonoramente.

Poi di colpo Daniele smette di scoparmi, esce e si sposta.

Un fremito e capisco che è entrato dentro di lei con forza, subito inizia a pomparla con la stessa foga che ha avuto con me fino ad un attimo facendola gemere ed ansimare sempre più forte.

Poi si ferma nuovamente, esce da lei e torna da me. Me lo sbatte dentro e ricomincia a scoparmi violentemente. Ci fotte a turno entrambe alternandosi più e più volte.

Dentro una, sbatti forte, poi fuori e dentro l’altra. Ancora e ancora.

A forza di essere scopata in questo modo e con tale foga il mio corpo galoppa velocemente verso un violento orgasmo. Trattengo il fiato ed inizio a godere violentemente.

Ansimando e gemendo vengo così violentemente che quasi grido.

Il mio corpo freme e sento la mia fica colare copiosamente su quel cazzo duro che mi dà ancora qualche colpo mentre io e Martina continuiamo a baciarci.

Daniele esce mentre la mia fica pulsa ancora, si sposta e lo sbatte dentro alla mia amica ancora tutto ricoperto del mio piacere iniziando subito a pomparla con violenza.

Sento il suo corpo scosso dai colpi dell’amico ed in breve tempo anche lei raggiunge l’orgasmo che libera ansimando nella mia bocca.

Dopo alcuni altri intensi colpi Daniele esce dalla sua fica fradicia, il suo uccello è ora cosparso dei nostri orgasmi biancastri e lui inizia a segarsi in piedi davanti a noi.

Scendiamo dal divano e ci inginocchiamo con i visi vicini al suo cazzo.

«Apri la bocca e tira fuori la lingua!» Le dice e lei esegue obbediente.

Si masturba un paio di volte poi si ferma, lo stringe forte, allenta appena la presa e, con un sonoro gemito, libera un denso schizzo di sborra che la mia amica accoglie direttamente in bocca.

A quel primo fiotto ne seguono diversi altri che le riempiono la bocca e le rigano la lingua. Lei non ne spande nemmeno una goccia e si gira verso di me.

Ci baciamo così che la sborra di Daniele finisce anche tra le mie labbra. Il sapore è molto amaro e non mi piace per nulla ma la inghiotto lo stesso continuando a baciare con passione la mia amica che poi a sua volta ingoia tutto.

Ci stacchiamo e ci voltiamo verso il cazzo di Daniele cosparso e gocciolante di tutti e tre i nostri orgasmi. Ci avviciniamo ed iniziamo a ripulirlo sapientemente. Lecchiamo tutta l’asta ancora dura, dalle palle alla cappella. Alternandoci l’un l’altra, lo prendiamo in bocca più volte succhiando via ogni goccia di piacere che alla fine ingoiamo ancora.

L’opera dura a lungo e solo quando lo sentiamo iniziare a rilassarsi ci stacchiamo e ci alziamo. Guardandoci negli occhi ci scambiamo un leggero sorriso d’intesa ed imbarazzo per tutto ciò che abbiamo appena fatto.

Ci rivestiamo ed una volta sistemati Daniele propone: «Un altro giro di gin lemon?»

«Volentieri!» Rispondiamo noi sedendoci di nuovo sulle sedie.

Lui prende una bottiglia di Lemonsoda e prepara un altro spinello.

Mentre beviamo e fumiamo, parliamo della serata molto particolare appena trascorsa ma, data l’ora tarda, appena finito il drink decidiamo che è ora di tornare.

Salutiamo Daniele ringraziandolo per l’ospitalità e lui ringrazia noi per la bella serata. In pochi minuti usciamo dall’appartamento e andiamo verso l’auto. Saliamo, metto in moto e partiamo.

Durante il tragitto di ritorno io e Martina quasi neanche ci parliamo, siamo troppo imbarazzate per quello che abbiamo fatto e che, almeno io, non avrei mai pensato di fare.

Arrivo al parcheggio del pub, ci salutiamo e lei scende. Aspetto che salga in auto, metta in moto e parta.

Poi mi avvio anch’io.

Nel breve tratto di strada che mi separa da casa tiro giù il finestrino e mi accendo una sigaretta.

“Cazzo… non avrei mai pensato di fare ‘ste cose… ho scopato con Martina… cazzo… è stata una bella serata, non posso negarlo, mi piace scopare e mi piace tanto… ma leccarle la fica… no… no… non mi piace la fica… no… non esiste… a me piace il cazzo!” Penso tra me e tiro una profonda boccata di fumo.

“Ok, ho fatto anche questa esperienza ma per me basta così! Mai più fiche in vita mia, solo cazzi!”

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Per ogni commento o semplicemente per contattarci vi lasciamo un’email di riferimento: io.gioiafani@gmail.com

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