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Il culone di E. Parte 2

By 8 Settembre 2021No Comments

Dopo l’esperienza con E. , nei giorni successivi ovviamente non riuscivo a pensare ad altro. Passavo le giornate con l’immagine del suo culone davanti alla mia faccia e di conseguenza mi masturbavo come non mai, anche 4-5 volte al giorno. Lei non si fece più sentire in quei giorni nonostante io le scrivessi.
Complice l’eccitazione di quella settimana, una notte mi capitò di fare un sogno erotico con protagonista la mia collega C. . Ovviamente appena sveglio i ricordi del sogno si annebbiarono ma potevo ancora ricordare abbastanza bene cos’era successo. Non visualizzavo più nella mia mente l’immagine nitida di cosa avevamo fatto ma sapevo che era legato a del sesso, soprattutto orale, con lei. È come se avessi fuso l’esperienza appena provata con E. e il desiderio per il culone di C.
Mi svegliai con il cazzo di marmo, era venerdì, l’ultimo giorno di lavoro della settimana. Arrivato a lavoro vidi subito C. e in modo incontrollato mi si gonfiò in un secondo il cazzo nei pantaloni. Facendo finta di niente andai alla mia scrivania.
La giornata passava abbastanza lenta, nelle pause come al solito scherzavo con C. tentando di spingermi oltre. Era quasi come se volessi raccontarle il mio desiderio, dirle che avrei voluto portarla nel magazzino, tirarle giù i pantaloni e darle una bella leccata per vedere la sua faccia eccitata e desiderosa di godere come non mai.
C. aveva un ragazzo da anni ma capivo che comunque un’attrazione per me la provava.
In pausa andammo a fumare sul terrazzo, un balcone abbastanza stretto, ci passava una persona. Ci mettevamo sempre uno di fianco all’altro ed io ero tra lei e la porta per rientrare. Come al solito scherzavamo del più e del meno, mi accesi la sigaretta e misi l’accendino in tasca.
Quando me lo chiese le feci cenno di prenderselo se voleva ma non avevo fatto i conti con la continua eccitazione che avevo, non appena le dissi di prenderlo, mi si gonfiò il cazzo nei pantaloni e mentre lei mise la mano in tasca sognai che me lo toccasse e notasse quanto era duro ma per fortuna o purtroppo, non lo notò.
Quando finimmo la sigaretta, lei mi passò davanti per rientrare, complice il fatto che il terrazzo era bello stretto e complice anche il suo bel culone, inevitabilmente mi sfiorò con il culo il cazzo che era ancora di marmo.
Questa volta lo notò perchè di colpo abbassò lo sguardo e guardò indietro verso i miei pantaloni. Aveva un’espressione mista di paura, eccitazione e stupore.
È come se avesse voluto tirarmelo fuori con le sue manine e leccarmelo lì in quel momento sul terrazzo ma allo stesso tempo scappare e rientrare di corsa.
Ovviamente rientrò in ufficio e io non appena rientrato andai in bagno per segarmi, ero in piedi e stavo immaginando che lei fosse lì a guardarmi mentre mi segavo senza dire una parola. Sborrai un pò più del solito. Avrei voluto che mi cingesse la cappella con la sua manina mentre sborravo in modo da riempirgliela tutta.
Aveva delle mani piccolissime e mi eccitavano un sacco, il contrasto tra quelle mani e un bel culone mi mandava fuori di testa.
Uscito dal bagno passai davanti al suo ufficio e come di consueto misi la testa dentro, lei tirò fuori la lingua e strizzò l’occhio, aveva un piercing alla lingua che poteva solo alimentare le mie fantasie!
Avrei voluto dirle che ero andato a segarmi pensando a lei, che se avesse voluto sarebbe potuta venire con me e magari prendermelo in mano. Avrei voluto che mi leccasse le palle mentre io continuavo a masturbarmi.
A fine giornata la salutai e andai a prendere la macchina per rientrare al mio paese.
Durante tutto il weekend messaggiammo parlando del più e del meno, mi stavo accorgendo che tentavo sempre di spostare il discorso su argomenti decisamente tabu ma non volevo forzare la mano per rovinare i rapporti con una collega (fidanzata).
Domenica sera dopo cena non resistetti più e ad un certo punto, forse un pò timidamente, buttandola sul ridere, le scrissi che mi era capitato di fare un incubo in cui c’era lei!
Subito incuriosita mi chiese che tipo di incubo, cos’era successo ecc.. Ovviamente ci girai intorno per un pò prima di dirle che non era stato un incubo ma un sogno e i protagonisti eravamo noi.
Sempre più incuriosita continuava a farmi domande per avere qualche dettaglio in più ma non si immaginava quanto era spinto il sogno.
Dopo un paio d’ore di messaggi mi decisi a spiegarle che il sogno riguardava prevalentemente del sesso orale tra me e lei. Capii che non aveva compreso a fondo la perversione del sogno quando mi chiese: ” beh tutto qui? penso sia normale ogni tano fare sogni simili”.
Le spiegai allora che il sesso orale che le avevo praticato in sogno riguardava il suo bel culone che mi aveva sempre eccitato tantissimo.
A quel punto forse un pò imbarazzata e complice l’ora tarda, mi scrisse che era tardi e sarebbe andata a dormire. Il suo ultimo messaggio fu: ” buonanotte :) non fare troppi sogni strani da pervertito”.
Questa sua risposta mi fece sorgere mille domande: si era offesa? Mi avrebbe ancora parlato? Pensava che fossi un pervertito? Si era eccitata? Pensavo a come ci saremmo comportati il giorno dopo in ufficio.
L’indomani, la giornata passò tranquilla e come al solito trascorrevamo le pause insieme ma senza scherzare più di tanto, era un po più distaccata del solito. Forse avevo sbagliato a raccontarle il sogno…
Il giorno seguente era in programma un aperitivo dopo lavoro per il compleanno di un collega, sapevo che probabilmente sarebbe potuto succedere qualcosa ma mai avrei immaginato cosa stava per accadere….

Continua….
Commentate cosa ne pensate se vi è piaciuto :)

MrX

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