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L’ Estate – Capitolo 10 – Sogno o son desto?

By 30 Maggio 2020No Comments

Fu la mattina appena successiva che Franco si rese definitivamente conto che la presenza di quelle due giovani lo stava quasi facendo ammattire e lo spingeva a fare cose che era convinto non avrebbe mai fatto.
Si alzò come sempre alle 5.30, i ritmi della montagna insegnavano che la mattina era il momento più importante della giornata e che quindi andava sfruttata in tutta la sua interezza. L’alba era appena sorta e sottili fasci di tenue luce filtravano dagli scuri abbassati. La casa era sommersa in una piacevolissima penombra, Franco amava la luce che sapeva donare la mattina. Si alzò, attento come sempre a non svegliare Elisa, che aveva finito da poco il turno notturno all’ospedale. Ormai riconosceva immediatamente il suo sonno. E quella mattina non l’avrebbe svegliata neanche una cannonata.
Ancora in pigiama si diresse verso il piano terra della casa e fece una veloce ma sostanziosa colazione. Poi tornò al piano di sopra per cambiarsi e lavarsi. Dovette passare di nuovo davanti alla camera delle ragazze e il dubbio che aveva avuto poco prima divenne certezza: le due giovani non avevano chiuso perfettamente la porta che era rimasta in pratica semi aperta. Osservò titubante per qualche secondo la porta socchiusa. La tentazione di entrare per dare una veloce sbirciata gli ronzava in testa da qualche mattina. Quale migliore occasione di quella, si disse? Aprire la porta chiusa avrebbe fatto un rumore esagerato, ma in quel modo sarebbe stato sufficiente darle una leggera spinta. Non avrebbe fatto alcun rumore. Scosse deciso la testa.
”Ma che idee ti vengono in mente?” pensò con un sorriso e fece altri due passi in direzione del bagno,allontanandosi dalla porta.
Ma la curiosità ormai lo divorava, da qualche mattina l’idea di entrare a dare un’occhiata era diventata quasi un’idea fissa e non avrebbe mai avuto un’altra occasione così. Oscillò ancora tra quei dubbi amletici e infine prese di petto la decisione. Fece un veloce salto in camera sua per assicurarsi che la moglie dormisse profondamente e si chiuse la porta alle spalle. Poi si avvicinò alla porta della camera delle ragazze e,in silenzio assoluto, fece un primo timido passo dentro.
Una luce tenue ammantava la stanza, sufficiente comunque per osservare ogni cosa distintamente. Scorse sulle sedie i vestiti delle ragazze, ordinatamente piegati . Poi diresse lo sguardo verso il lettone,che si trovava proprio al centro della stanza. Le due ragazze dormivano profondamente ,una da una parte e una dall’altra, la coperta quasi buttata a terra. Era un vecchio piumone che Franco conosceva benissimo, sicuramente esagerato per quella stagione e le ragazze,probabilmente nel sonno, se ne erano liberate. Entrambe indossavano dei minuscoli completini intimi,slippini e reggiseno.
Claudia dormiva a schiena in su, una gambe piegata di lato e l’altra distesa sul letto. Sara invece aveva la testa affondata nel cuscino, col sederino esposto ai suoi occhi.
Franco trattenne quanto più possibile il respiro e rimase affascinato a contemplare la scena.. Il rischio che stava correndo passò in secondo piano, era talmente preso da quello che vedeva che quasi non se ne curò affatto. Si disse che se una delle due si fosse svegliata si sarebbe inventato una scusa plausibile, anche se sentiva il cuore martellargli nel petto.
Guardò le gambe semi aperte della nipote, le mutandine che le evidenziavano il gonfiore della fighetta, le tette esagerate strette nel reggiseno bianco,dal quale era sfuggito fuori un sensuale capezzolo, il candore del suo pancino, i capelli che le cascavano di lato. Poi si girò verso Sara e ne contemplò la schiena che degradava dolcemente verso il sederino, e la fighetta che spuntava da sotto, gonfia e morbida, come se fosse lì,pronta, solo in attesa di qualcuno che la prendesse da dietro e la penetrasse. Immaginò il buchetto del sedere, che le avrebbe volentieri sfondato,prendendola come una cagnolina. La fantasia di Franco prese a mulinare come un torrente in piena.
Osservò ancora a lungo la fighetta di Claudia che,complice le gambe aperte, era in posizione ideale. Osservò i peli neri che si intravedevano sotto le trasparenze degli slippini che la giovane indossava. Osservò i capelli di Sara, resi selvaggi dal sonno, che le ricascavano sulla schiena coprendo parte dell’allacciatura del reggiseno, le gambe snelle e toniche, il seno appoggiato al materasso.
La fantasia prese a correre sempre più veloce e incontrollabile, fantasie che Franco non sospettava quasi di avere: come se fosse il protagonista di un sogno si immaginò di allungare la mano e,con la punta del dito indice della mano destra, cominciare a sfiorare quel capezzolo che il reggiseno non aveva saputo contenere, lentamente e con dolcezza, mentre con la mano sinistra iniziava a massaggiarsi il pacco, il cazzo ormai duro come un macigno. Poi si immaginò palpare il seno di Claudia, con movimenti lenti e regolari, e abbassarle di poco il reggiseno, scoprendole anche il secondo capezzolino. Vide poi la sua mano scendere lentamente,sfiorare il tessuto dello slippino della nipote e ,con il dito medio, sfiorarle la fighetta,sentendone al tatto il gonfiore e il calore mentre lei continuava a dormire profondamente. Si vide avvicinarsi a Sara e toccarle le cosce distese sul materasso,per poi salire e sfiorarle il buchetto del sedere da sopra gli slippini,senza che lei si accorgesse di nulla.

Poi il sogno prese una piega più perversa e inattesa. Si vide salire sul letto e,di fronte alla nipote ignara, tirarsi fuori il cazzo,segarselo lentamente avvicinando la cappella al viso della giovane,per poi strusciarla sulle labbra semichiuse nel sonno,dando piccoli decisi colpetti col cazzo teso alle guance della giovane.
Si immaginò iniziare a strusciarle l’asta prima sui capezzolini, con movimenti circolari e successivamente sulle sue morbide tette, per poi scendere e avvicinarla alla fighetta. Immagina di cominciare a segarsi a pochi centimetri dalla fighetta della nipote,che dorme profondamente. Mentre si sega le guarda il visino dolce intrappolato nel sonno.
Dopo pochi attimi aumenta la velocità,sempre più veloce, fino a quando comincia a sborrare copiosamente.
Vede i primi getti di denso sperma innaffiare abbondantemente gli slippini della ragazza, che subito si impregnano della sborra calda dell’uomo. Si vede svuotarsi le palle sulle mutandine della giovane mentre lei,nel sonno, non si accorge di nulla. Guarda il tessuto macchiarsi e i neri peli della figa della giovane riempirsi di sborra calda e densa.
Poi è il turno di Sara, nel sogno Franco ne ha in abbondanza per entrambe. Le abbassa lentamente le mutandine e le apre leggermente le gambe, esponendo ai suoi occhi l’invitante buchetto del culo della giovane e,appena sotto, i radi peletti della fighetta. Si prende l’uccello in mano e ,quasi appoggiando la cappella al buchino, comincia di nuova a farsi una sega. In pochi secondi un primo getto di sperma caldo e denso le riempie il buchino, vede la sborra ammassarsi copiosa sul buchetto per poi colare lenta verso la fighetta mentre la ragazza, addormentata, non si accorge di nulla. La sente gemere nel sonno, forse inconsciamente ha avvertito qualcosa di strano, mentre altri due abbondanti schizzi le ricadono sulle chiappette, e sulle cosce. Nel sogno Franco contempla estasiato quel piccolo sederino ricoperto di sperma, che cola in lunghi rivoli sulla fighetta per poi ricadere sul lenzuolo, spargendo una macchia che si allarga sempre più.
Come scosso da violentemente da qualcuno, Franco si ridesta da quella fantasia perversa ed eccitante e rientra di colpo nella realtà. Quasi affannato e sudato, dà un ultimo sguardo a quei due corpicini addormentati, e,col cazzo in completa erezione, esce dalla stanza, riaccostandosi la porta alle spalle.
Profondamente confuso e sorpreso da quelle sue indecenti fantasie e vergognandosi di quella intrusione, Franco esce di casa in fretta e furia.
Ma neanche la fredda aria del mattino né le prime gocce di pioggia che gli ricadono sul viso riescono a spazzar via dalla mente dell’uomo quei due corpicini freschi sdraiati nel lettone,ignari di quella segreta visita mattutina.

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